lunedì, marzo 23, 2009

VENTOTTESIMA GIORNATA: ALTRE PARTITE.

Deportivo-Betis 1-1: Verdú 9'(D); Sergio García 33'(B).

Numancia-Sporting 2-1: Barkero, rig. 43'(N); Barral 46'(S); Goiria 54'(N).

Racing-Valencia 0-1: Mata 76'.

Osasuna-Espanyol 1-0: Nekounam 92'.

Getafe-Recreativo 2-1: Maidana 46'(R); Soldado 63'(G); Soldado 65'(G).

Mallorca-Atlético Madrid 2-0: Aduriz 23'; Castro 89'.

Villarreal-Athletic Bilbao 2-0 (giocata sabato): Cazorla 68'; Matias Fernández.

Una giornata di Liga che ha detto cose interessantissime: delle 20 squadre soltanto il Valladolid si trova in una posizione di classifica anonima (anche il Sevilla: non in una posizione anonima,ma quasi sicura sì), a un passo dalla salvezza ma anche un po' lontano dalla contesa per la UEFA. Il resto delle squadre è invischiato fino ai capelli nelle varie lotte.
Valencia, Deportivo e Málaga lottano per la Uefa, Atlético e Villarreal per la Champions, mentre le sconfitte di Racing, Almería, Sporting e Athletic coinvolgono fino a dieci squadre nella lotta per non retrocedere. Equilibrio, livellato verso il basso, ma grande ed incerto equilibrio.

Dieci squadre in lotta per la salvezza fra le quali non è compreso l'Espanyol, che, nonostante qualche segnale di miglioramento con Pochettino, a -7 dall'Osasuna sembra avviato verso una triste retrocessione, ancora più triste se si pensa che dalla prossima stagione i biancoazzurri abbandoneranno finalmente il tetro Montjuic per trasferirsi nel nuovo impianto di Cornellá-El Prat, stadio che certamente richiederebbe un'inaugurazione un po'più festosa di un campionato di Segunda (anzi, "Liga Adelante"... oh mio Dio...).
Il Betis agguanta un punto al Riazor (Depor in calo) e resiste per il momento all'assalto dell'Osasuna, tenuto a galla dal proprio miglior giocatore, l'ottimo Nekounam. Tira un (momentaneo) sospiro di sollievo Víctor Muñoz, grazie al predatore Soldado (golazo il primo: per il lancio di Manu, l'aggancio in corsa perfetto e la conclusione finale).
A Los Pajaritos, brutta partita decisa dagli errori difensivi: in questo campo si sa, lo Sporting non ha rivali, vedi la perla di retropassaggio di Gerard che apre la strada a Goiria. Il Numancia resta vivo, e desidera perlomeno "morir matando", come si dice in Spagna.
Prosegue la tendenza ascendente del Mallorca, che con una gara poco spettacolare ma molto disciplinata batte un Atlético che prontamente sconfessa le buone sensazioni della vittoria col Villarreal e torna ai propri sconcertanti costumi. Manovra statica e bloccata, senza idee e con gli attaccanti costantemente anticipati spalle alla porta (di loro Forlán e il Kun ci hanno messo delle prestazioni individuali veramente desolanti), compito facile per il Mallorca, ben raccolto nelle sue due linee da quattro e pronto a lanciare il proprio valido contropiede, con Aduriz sempre ficcante sul filo del fuorigioco e Chori Castro, subentrato e subito in gol, sempre più in palla.
L'Athletic invece dovrà ora mettere da parte per qualche settimana i sogni di coppa e sistemare una classifica tutt'altro che sicura. Limitata come al solito ma affidabile la prova sul campo del Villarreal: i gialli non trovano mai continuità di manovra nella metacampo avversaria intasata dai buoni raddoppi e dalla fisicità dei baschi, e per sbloccare la gara ci vuole una palla persa a metacampo che avvia il contropiede meravigliosamente gestito da Rossi e finalizzato da Cazorla. C'è spazio poi anche per lo splendido gol di Matias Fernández, giocatore che sarebbe magnifico recuperare alla causa e, chissà, potrebbe pure rivelarsi la carta a sorpresa per la Champions.
Importante, veramente importante, la vittoria del Valencia, per come è arrivata e per tutta una serie di dati: la vittoria in trasferta non arrivava dal novembre scorso sul campo del Getafe e da più di venti partite il Valencia non riusciva a non incassare gol. Poi vale doppio una vittoria arrivata in 10 contro 11 (il gol del subentrato Mata è successivo all'espulsione di Alexis ad inizio ripresa), seppure con l'ausilio della sorte in occasione del rigore calciato sulla traversa, in pieno recupero, da Serrano, simbolo di un Racing spuntato in mancanza di Zigic (se Pereira concretizzasse solo la metà delle azioni che fabbrica...).

CLASSIFICA
1 Barcelona 69
2 R. Madrid 63
3 Sevilla 54
4 Villarreal 48
5 Atlético 43
6 Valencia 43
7 Deportivo 43
8 Málaga 43
9 Valladolid 39
10 Racing 33
11 Sporting 33
12 Mallorca 32
13 Almería 31
14 Getafe 31
15 Athletic 31
16 Recreativo 30
17 Betis 30
18 Osasuna 29
19 Numancia 26
20 Espanyol 22

CLASSIFICA MARCATORI
Eto'o 25(Barcelona, 2 rig.)
Villa 19(Valencia, 4 rig.)
Forlán 19(Atlético Madrid, 3 rig.)
Messi 19(Barcelona, 3 rig.)
Negredo 16(Almería, 4 rig.)

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8 Comments:

Blogger Vojvoda said...

Che peccato vedere l'Espanyol in quella posizione e così staccato dalla lotta per la salvezza.Solo due anni fa c'era la finale Uefa e la sconfitta ai rigori,ora c'è quella desolante sensazione di Segunda Division che giornata dopo giornata si fa strada.

11:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io credo che l'oggetto misterioso di questa Liga sia l'Atletico...con la squadra e, soprattutto, con l'attacco che si ritrova non sono ammissibili certi risultati altalenanti come quelli ottenuti quest'anno...non so se sia un problema di ambiente o di allenatore, sta di fatto che se non aggancia un posto in Champions la sua stagione non si può che definire fallimentare.
Complimenti cmq per il tuo blog, curato e ben aggiornato. Se ti interessa uno scambio link lasciami pure un commento sul blog e ti inserisco subito tra i siti amici...mi farebbe davvero piacere!
A presto!
ciaoo

5:36 PM  
Blogger Francesco said...

Ciao Vale, una domanda sul Valencia: hai più seguito poi l'evoluzione dell'ex canterano Aaron Niguez? Dando per scontata la partenza di Silva e/o Villa, credi che possa essere un elemento valido su cui ricostruire?

12:07 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Vojvoda
C'hai raggione c'hai :D

@ Francesco 1
Grazie per i complimenti, accetto volentieri lo scambio di link.

L'Atlético è un mistero da sempre. Il primo problema è la mancanza di programazione societaria, poi sul campo la squadra non ha uno straccio di gioco da tre anni, e qui le colpe son state di Aguirre. Abel lo trovo un tecnico interessante, ma penso lo triteranno in poco tempo.
Non si può dire evidentemente che i giocatori non ci siano (l'unico punto molto debole della rosa sono i terzini). Certo, questi possono dare qualche problema di compatibilità tattica (penso al quartetto offensivo, portato a separarsi dal centrocampo in fase di non possesso), ma insomma le soluzioni possibili in quella rosa sono tante e di qualità...

@ Francesco 2
Aaron non l'ho proprio seguito, nè allo Xerez, nè in Grecia nè adesso in Scozia. Posso però parlare per quanto visto nelle nazionali giovanili (Under 17, Under 19 e ora Under 21), e dire che è un grande talento, altrochè se è un elemento valido per ricostruire.
Deve imparare a leggere meglio le situazioni, però a livello tecnico è poderoso. Lo vedo però come una seconda punta, o al massimo largo a sinistra con libertà di svariare in un tridente (come nell'Under 19 2007), non certo esterno destro in un 4-2-3-1 come ho visto che lo stanno utilizzando ultimamente(nell'ultimo orripilante Europeo Under 19 e nell'Under 21).

1:18 PM  
Blogger valentino tola said...

Aggiungo una cosa sul Valencia: vero che deve per forza ridimensionarsi, ma ha la fortuna di avere gente di qualità dalla cantera pronta a inserirsi. Penso a Michel, che Emery sta lanciando quest'anno (acerbo, ma si intravedono buona visione di gioco e buon passaggio), poi come detto c'è Aaron, c'è Pablo Hernandez che sarebbe già pronto nel caso si decidesse di monetizzare anche da Joaquin (se si potesse evitare la vendita di Silva vendendo al suo posto Joaquin, non sarebbe male), poi c'è anche Jordi Alba in prestito al Nàstic che è ottimo, anche se lo vedo molto chiuso in prospettiva visto che gioca nello stesso ruolo di Mata e Vicente.
Infine c'è il terzino sinistro brasiliano Thiago Carleto, arrivato nella finestra invernale: finora ha giocato pochissimo (nella partita con l'Almeria se non ricordo male, subentrò a Moretti infortunato e giocò in maniera un po' imbarazzante, però è chiaro che bisogna dargli tutto il tempo), ma dall'anno prossimo dovrebbe entrare appieno nei pieni di Emery.
Insomma, la crisi societaria non dovrebbe lasciare solo macerie.

1:32 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Vale, in argomento Valencia: cosa ne pensi di Manuel Fernandes, spesso relegato in panchina per lasciare spazio ad Albelda/Baraja/Edu?
Complimenti per il tuo blog!.
R

2:29 PM  
Blogger Pablo G. said...

Enhorabuena por tu blog, tiene mucho mérito que le prestes atención a nuestra Liga. Saludos

12:24 PM  
Blogger valentino tola said...

@ R
Grazie.
Manuel Fernandes è un giocatore per il quale ho un po' raffreddato gli entusiasmi rispetto agli inizi della sua carriera. In questa Liga è partito forte, ma poi si è spento. Uno dei punti deboli del Valencia è l'inamovibilità di due giocatori finiti come Albelda e Baraja, in un reparto che per primo andrebbe rinfrescato la prossima stagione. Ma questo non vuol dire che la condizione di riserva attuale di Manuel Fernandes (che peraltro nell'ultima uscita a Santander era titolare) sia uno scandalo: il portoghese non sta esaltando.

Comunque un giocatore con grandissime potenzialità: non è nè un centrocampista "di posizione" da piazzare davanti alla difesa nè un regista, ma una mezzala a tutto campo il cui punto di forza è la capacità atletica e tecnica nell'interpretare entrambe le transizioni, quella dalla difesa all'attacco e quella dall'attacco alla difesa. Essendo un giocatore che dà il meglio potendosi muovere a tutto campo, il suo ruolo ideale è quello di interno in un centrocampo a tre più che centrale in un 4-4-2. Una situazione tattica dove possa muoversi senza la preoccupazione di dover tenere una posizione troppo rigida.
Ha polmoni, elasticità muscolare e anche grande proprietà di palleggio, è molto bravo a districarsi nello stretto e ha un destro calibrato nei lanci e insidiosissimo nelle conclusioni dalla lunga distanza (traiettorie violente che si abbassano e rimbalzano prima dell'intervento del portiere), però ciò non toglie che al Valencia, data la cessione di Banega, il tramonto di Baraja e la precaria disponibilità di Edu, continui a mancare un grande giocatore capace di dirigere la manovra a centrocampo.
Questo perchè se Manuel Fernandes è al top per quanto riguarda doti atletiche e tecniche, difetta in un aspetto che è altrettanto se non più importante di questi(sicuramente è più importante dell'aspetto atletico, secondo me un po' sopravvalutato): ovvero la lettura del gioco.
è un giocatore che non mi convince appieno dal punto di vista tattico e delle scelte che compie quando ha il pallone tra i piedi, deve crescere molto.

@ Pablo G.
Muchas gracias.
Muy pronto yo también publicaré un post sobre José Ángel :-)

1:12 PM  

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