mercoledì, marzo 09, 2011

Stessa storia.

Alla fine ha vinto la squadra migliore. Ha voglia Wenger a lamentarsi dell’arbitro, ma potrebbe pure guardare alle responsabilità proprie, evidenti pensando a un Arsenal non immaturo come vorrebbe il luogo comune che da sempre accompagna i Gunners, ma più semplicemente inferiore. In novanta minuti, anche prima dell’espulsione di Van Persie, nemmeno un tiro, non solo in porta, ma anche fuori dallo specchio.

Poca, pochissima cosa, e demerito del Barcelona aver rischiato di regalare in ben due occasioni la qualificazione a un avversario inesistente, prima con l’autogol di Busquets, poi con il folle errore in disimpegno di Adriano che negli ultimi minuti avvia un contropiede che Bendtner concluderebbe a botta sicura se non fosse per un primo controllo da denuncia e per il coraggioso recupero di un eccellente Mascherano. Autolesionismo degli uomini di Guardiola, nettamente superiori eppure non particolarmente brillanti.

Sorpresa nelle formazioni, col recupero inaspettato di Van Persie e la scelta di Rosicky come esterno destro (opzione che non avevamo considerato nel pre-partita con Ecos del Balón). L’assetto rimane quello dell’andata 4-2-3-1: snobbato Denilson, gioca Diaby accanto a Wilshere, e Cesc trequartista come sempre, pronto a pressare sulla stessa linea dell’attaccante o a ripiegare in aiuto al centrocampo a seconda delle circostanze. Dall’altra parte Guardiola sorprende solo con Adriano preferito a Maxwell, perché l’arretramento in difesa di Busquets era ampiamente annunciato.

Primo tempo un po’ bloccato, perché se è vero che il controllo è chiaramente del Barça sin dal primo minuto, a questo non corrisponde una grande produzione offensiva. È un Barça prudente, per quanto ciò possa sembrare contraddittorio per una squadra che occupa in massa la metacampo avversaria.

Non si ripete la verticale Messi-Villa che all’andata aveva fruttato parecchie occasioni. Villa è ancora fisso al centro con Messi a ridosso, e a sinistra c’è sempre un solo vero esterno (però è Adriano, caratteristiche diverse: Maxwell è buono ad appoggiare e a sovrapporsi coi tempi giusti se ha un compagno davanti che gli crea spazi, ma da solo dà troppa poca profondità. L’ex Sevilla invece ha un altro passo e un’attitudine più aggressiva), ma stavolta non ci sono gli spazi per far filtrare i passaggi. Stavolta l’Arsenal non soffre alle spalle di Wilshere e non regala gioco tra le linee. C’è però un’altra controindicazione: la difesa inglese accorcia bene verso il centrocampo, ma resta altissima ed è costretta a giocarsi il fuorigioco.

È qui che si fa prudente il Barça: cercare il passaggio verticale subito, frontalmente, vorrebbe dire correre il rischio di un Arsenal che recupera ed è già pronto nelle sue posizioni per ripartire in contropiede. Se non brilla, il Barça ha almeno il merito di evitare accuratamente questo rischio: Messi e Iniesta non possono smarcarsi fra le linee, allora si allargano leggermente (il primo a destra, il secondo a sinistra) per assicurare al massimo i passaggi. Serie di scambi orizzontali fino a che non si intravede la possibilità del lancio in diagonale per l’inserimento di Alves alle spalle della difesa dell’Arsenal. Questa è una carta che i padroni di casa giocano spessissimo, perché se la difesa dell’Arsenal salendo parecchio mette in fuorigioco i tre attaccanti, il compito risulta molto più difficile con uno come Alves che parte da dietro.

Il Barça con questo movimento non crea occasioni (soltanto un rigore di Diaby su Messi non visto dall’arbitro), ma condiziona la transizione offensiva dell’Arsenal fino a cancellarla del tutto. L’unico modo in cui perde palla il Barça è infatti vicino al fallo laterale, in una zona molto avanzata, con Nasri che per ripiegare su Alves corre verso la propria porta fino a restare alla stessa altezza di Clichy (e lo stesso avviene dall’altra parte con Rosicky su Adriano, anche se il Barça cerca meno quella fascia).Quando l’Arsenal recupera la palla in quella zona, deve trovare il tempo di girarsi (perché stava correndo verso la propria porta), riprendere le posizioni offensive, cercare un appoggio più avanzato dal quale ripartire… ma se Nasri recupera praticamente da secondo terzino non vede alcun compagno a distanza di chilometri, perché il ripiegamento massiccio cui è costretto l’Arsenal dirada gli appoggi oltre la linea della palla (Van Persie isolato) e fa scomparire dall’orizzonte la porta di Valdés.

Ora, se io ci ho messo cinque-sei righe per descrivere le complicate operazioni che l’Arsenal doveva effettuare per assicurarsi una transizione offensiva, immaginate quanto possa essere arduo, sul campo, riorganizzarsi in mezzo secondo contro un Barça che ha già lì gli uomini pronti per pressare e la superiorità numerica dietro la linea della palla. Wilshere tagliato fuori, Fabregas (un fantasma) ancora di più, non più di due passaggi in fila per gli uomini di Wenger.

Insomma, i blaugrana non inquietano Szczesny (anzi, Almunia, perché il polacco esce presto per un infortunio), ma hanno la meglio dal punto di vista strategico, rimangono sempre lì e la sensazione è che il gol in un modo o nell’altro debba arrivare.

Sono le individualità a fare la differenza nel recupero del primo tempo: Iniesta che ruba un pallone a Cesc al limite dell’area, va in slalom e temporeggia il giusto perché si apra il varco per Messi: il gol dell’argentino sembra a una prima occhiata avventuroso, un po’ rocambolesco, ma è un vero gioiello di tecnica, rapidità d’esecuzione, freddezza e fantasia (anche lasciando da parte la palla incollata al piede, pochi col portiere subito addosso e la sfera che sta rimbalzando hanno il sangue freddo per rinunciare al tiro immediato e pensare invece di dribblarlo con un pallonetto).

Sembra in discesa per il Barça, ma non è così: l’Arsenal non ha cattive intenzioni, per carità, ma basta un autogol di testa di Busquets (che non è disturbato da nessuno ma mette male il collo lo stesso) per gettare nel panico il Camp Nou ad inizio ripresa. Subito dopo il pareggio il Barça crea l’occasione per un nuovo vantaggio (prima verticalizzazione chiara su Villa della serata, ma bravissimo Almunia a tu per tu), ma è il secondo giallo di Van Persie a ri-indirizzare verso i padroni di casa la qualificazione: rivedendola (e riascoltandola) si sente distintamente il fischio dell’arbitro che segnala il fuorigioco, nonostante poi il diretto interessato protesti dicendo di non aver potuto sentire col rumore prodotto da tutta quella gente sugli spalti. Per quanto riguarda la norma in sé, la trovo un po’ stupida e comunque suscettibile di essere applicata con molta elasticità, ma il regolamento la prevede comunque.Non che prima l’Arsenal avesse una transizione offensiva e potesse creare qualcosa, fatto sta che in 11 contro 10 il Barça può giocare ancora più a briglia sciolta nella metacampo avversaria. Messi, Villa e Pedro avvicinano ancora di più le loro posizioni, impegnando i quattro difensori dell’Arsenal, Alves (Nasri costretto ancora a seguirlo) e Adriano passano a fare decisamente le ali, mentre un posto in più a centrocampo può essere coperto dalle avanzate di Busquets sul centro-destra (alla Piqué), ora che non ci sono più attaccanti da vigilare e potendo comunque sempre contare sulle coperture di Mascherano.

Inizia una lunga sfida fra l'FC Barcelona tutto e Manuel Almunia, che per una sera si finge un gran portiere chiudendo lo specchio negli uno contro uno e allungando le braccia come uno Schmeichel: non si contano davvero le palle gol, soprattutto quelle per Villa.Ma è ancora lo spunto di Iniesta a decidere: il manchego aveva trovato difficoltà all’andata, soprattutto per la mancanza degli spazi che preferisce; dal punto di vista tattico ieri non è andata tanto diversamente, però l’azione del secondo gol ci ricorda perché questo centrocampista è speciale: perché in un dato momento anche se gli spazi non ci sono prende palla e se li crei, da solo in dribbling fa fuori un intero reparto avversario (il centrocampo dell’Arsenal ieri come il centrocampo del Manchester United nella finale 2009), chiama fuori i difensori (Djourou scivola) e manda in porta il compagno: il passaggio di Pedro e la conclusione di Xavi sono formalità, mezzo gol se non di più è di Andrés.

A ruota segue il rigore di Koscielny su Pedro, e la trasformazione di Messi. Wenger reagisce passando a due punte, con Arshavin e Bendtner per Rosicky e Cesc, ma è ancora il Barça a fare tutto, col quasi-suicidio di Adriano e il recupero disperato di Mascherano.

Dopo quest’episodio, El Jefecito acciaccato esce fra gli applausi. Conquistato il Camp Nou, si può dire che da oggi sia lui che Adriano (errore a parte) sono a tutti gli effetti due giocatori in più nella rosa, due valori spendibili e non solo pedine da turnover. La partita di Mascherano è stata perfetta: sempre al posto giusto, chirurgico nel tackle, essenziale e preciso nei rilanci. Alla Mascherano insomma.

FOTO: guardian.co.uk; marca.com

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13 Comments:

Anonymous Hincha Madridista said...

Giusto parlare di inferiorità dell'Arsenal: questo spiega anche perchè una squadra comunque con un gioco più valido non riesce quasi mai a vincere in patria, men che meno in Europa. Tuttavia, per un pelo non gli riusciva lo scherzetto... peccato.

11:10 PM  
Blogger Flavio said...

Io credo che la prestazione del Barça abbia dimostrato quale sia oramai anche il livello mentale di questa squadra, squadra ormai matura anche nell'affrontare mentalmente un determinato tipo di sfide: la gestione dei ritmi della partita, le pause, il modo di attaccare senza dare la possibilità all'avversario di far male, la pazienza nell'aspettare il gol...tutto perfetto.

Penso che la sconfitta dello scorso anno contro l'Inter di Mou sia valsa più di una vittoria perchè ha "formato" il Barça soprattutto da un punto di vista mentale.

Questa saldezza mentale si è vista anche in campionato in tre momenti fondamentali: la risalita dopo il pessimo avvio, la gestione della partita contro il Real, la gestione del ciclo di partite dopo la sconfitta contro l'Arsenal ed il pareggio di Gijon.
Se questa squadra non avrà qualche infortunio dei suoi giocatori chiave, credo proprio che arriverà a giocarsi tutte le competizioni in posizione di vantaggio, tecnico e psicologico.

P.S. Anch'io ai quarti preferisco incontare il Lione.

9:48 AM  
Anonymous Anonimo said...

Provo a riordinare le idee, cercando di restare obiettivo nonostante personalmente tenessi per l'Arsenal. Nel doppio confronto il Barcellona è stato senz'altro superiore. Non tanto quanto voglia far credere certa stampa, ma comunque in maniera evidente. Dunque, ha meritato tranquillamente i quarti. Gli errori arbitrali tra la gara d'andata e quella di ritorno si compensano, sebbene credo sia lampante che Busacca ha lasciato molto a desiderare. Al di là dell'evitabilissimo rosso a Van Persie, c'erano un paio di cartellini per i blaugrana (è incredibile che Alves se la sia cavata così tranquillamente dopo aver provocato per tutto il primo tempo) e un paio in meno per i gunners. Ma è inutile domandarsi "cosa sarebbe successo se", perché che il Barça sia stato superiore è pacifico constatarlo. L'Arsenal ha giocato con un Rosicky inesistente, con un Diaby come minimo irritante e con un Cesc addirittura deleterio (non venderlo quest'estate è stato un errore, spero che Wenger se ne sia reso conto). Come sottolineato da Valentino, gli uomini di Guardiola devono invece ringraziare il vero "uomo Champions", ovvero Iniesta, probabilmente a oggi il giocatore più decisivo che al mondo. La serpentina sul primo gol è quasi migliore del gol stesso, e l'assist a Xavi ribadisce il concetto. Non ci sono più parole per descriverlo: finché Andres è in forma, Guardiola può ambire alla finale. Di fatto invece Messi, al di là del primo gol - bellissimo, per carità - ha disputato una gara a mio parere assolutamente normale (con tanto di rigore parabilissimo).
Tommaso.

2:11 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Hincha
Snaturatissimo l'Arsenal dell'altra sera. Quello dell'andata sapeva di dover comunque cedere possesso palla al Barça (per forza), ma riuscì a riproporre azioni manovrate, a giocare alla pari, anzi meglio.

@ Flavio
Sì, la solidità mentale più che il gioco in sè credo siano stati gli aspetti migliori.

Ai quarti credo che il boccone più prelibato, per tutte, sia per forza lo Schalke. Purtroppo non ce la faccio a scrivere sulla partita di ieri, ma dice molto, moltissimo, dei demeriti del Valencia non aver passato il turno contro una squadra così.
E occhio, non parlo dei giocatori, che lo Schalke ne ha anche buoni (Farfan, Jurado, Raul, Neuer, Huntelaar), ma della resa d'insieme. Era da anni che non vedevo una squadra così malridotta in un ottavo di Champions. Per il Valencia veramente un gravissimo insuccesso.

@ Tommaso
Non c'è neanche bisogno che tu faccia questa premessa. Sei sempre super-obiettivo, e qui cerchiamo di esserlo tutti pur senza aver problemi a dichiarare le nostre simpatie.

Tornando sul rosso a Van Persie, io non l'avrei dato ma non capisco veramente chi parla di scandalo e paragoni questa gara a quella di due anni fa col Chelsea. Bisogna avere anche il senso delle proporzioni, dico...
Ho trovato anche spiacevole la mancanza di sportività di Wenger(non la prima nella sua carriera, lui che pure una volta fece un gesto fantastico ottenendo la ripetizione di una partita che il suo Arsenal aveva vinto segnando con un avversario a terra o qualcosa del genere), che guarda la pagliuzza nell'occhio altri prima di guardare la trave nel proprio. Sinceramente, la vera ingiustizia sarebbe stato un Arsenal qualificato senza aver fatto nemmeno un tiro.
Sono d'accordo sul giallo ad Alves per quella specie di tenaglia, ma gli altri cartellini per me ci stavano.

Partita normale di Messi? Verissimo. In un certo senso lo sarebbe stata anche quella di Iniesta, perchè francamente faticava a trovare la sua posizione e il modo di incidere non meno che nella gara d'andata. Però le sue capacità individuali lo hanno reso decisivo. Credo che ora come ora non ci sia nessun altro centrocampista che agendo in quella posizione sia capace di verticalizzare così palla al piede.

4:15 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Per i quarti credo che per Barca (e se passa pure per il Madrid) anche Tottenham e Shaktar non sarebbero cattivi accoppiamenti. Non vorrei essere nei panni di Raul in caso di Real-Schalke...

5:04 PM  
Blogger valentino tola said...

Vabbe' Hincha, se capita Real Madrid-Schalke Raul si ritira dal calcio, che problema c'è? :P

5:15 PM  
Blogger Flavio said...

D'accordissimo su Iniesta, è il giocatore che più di ogni altro riesce a fare la differenza a livello mondiale oggi, anche più di Messi e Ronaldo, e la sua assenza lo scorso anno contro l'Inter, ma più in generale la sua assenza in (quasi) tutta l'annata si è dimostrata decisiva.

Chi vuole vincere la champion's non deve acquistare Ibrahimivic...

Dicevo di preferire il Lione perchè se incontriamo il Lione significa che il Real non si è qualificato...:-)

6:44 PM  
Anonymous Hellas said...

Imbarazzante wenger nelle dichiarazioni post partita. Vero l’espulsione di van persie (per me un errore, sì il regolamento ma prima ancora vale il buon senso) ma già dimenticata la gara dell'andata, per non dire del rigore solare su messi del primo tempo. Degno del peggior mourinho. Veramente un personaggio viscido questo wenger, non perde occasione per saccheggiare i vivai d’europa appropriandosi gratis del lavoro altrui - dei veri e propri furti legalizzati - e al contempo va a fare i conti in tasca ad abramovich, ad inalberarsi quando il barcellona vuole riprendersi fabregas, a moralizzare sul milan che ingaggia flamini, sui prestiti concessi dalle banche al real madrid, e più in generale a predicare su cosa è bene e cosa non lo è.

Sulla partita. Barcellona favorito dall’atteggiamento dell’arsenal: le barricate le puoi fare con Lucio e Samuel, non con Djourou e Koscielny. L’arsenal ha rinunciato a giocare ed invece il Barcellona andava attaccato (con giudizio, ovvio), fosse anche solo per guadagnare qualche calcio d’angolo. La difesa dei catalani molto semplicemente era scarsa, e le poche volte che i londinesi hanno superato la metà campo si è visto. Anche Bendtner lo avrei inserito molto prima, i difensori del barca non avevano le caratteristiche fisiche per tenerlo. Alla fine schierare un convalescente Van Persie al posto del danese si è rivelato un suicidio.
Dal canto suo il Barcellona bene ma fino ad un certo punto. Contro una squadra più solida dell’arsenal erano a casa. Male Villa ed anche Messi non è fisicamente al 100 %; una azione su tutte: nel primo tempo lanciato verso la porta si è fatto fregare in velocità da koscielny, non certo franco baresi. Guardiola deve capire che pure lui è umano, qualche partita della Liga dovrebbe risparmiargliela. Poi il sombrero sul gol è arte pure, questo ragazzo ha un guanto al posto del piede.

9:28 PM  
Blogger Flavio said...

Io invece Messi lo farei giocare sempre, anche se non è brillantissimo è semplicemente indispensabile.
Il gol che ha fatto all'Arsenal è semplicemente incredibile...pensare solo di fare una cosa del genere è già da pazzi, figuriamoci riuscirci!
Messi migliora ogni giorno sempre di più, e considerato che deve ancora compiere 24 anni sono molto curioso di vedere quello che avrà fatto quando arriverà a 30.
Io lo reputo già adesso più forte di Maradona, ma questo è un mio parere.

Volevo fare due domande a Valentino:
1) se secondo lui la gara di Siviglia può nascondere qualche insidia per il Barça, visto anche che negli ultimi anni il Siviglia è stato (quasi) sempre un osso duro per i blaugrana.
2) cosa pensa dell'attacco del Barça per il prossimo anno: io personalmente manderei Bojan a giocare da qualche altra parte, prenderei un vice-Villa (G. Rossi anche se il mio sogno è T. Muller), e firmerei Nolito che secondo me può essere benissimo il quinto attaccante visto anche come gioca nel Barça B (ha appena segnato una tripletta al Tenerife).
Secondo me con 5 attaccanti (Pedro-Messi-Villa- G. Rossi/ T.Muller- Nolito) più gli adattabili
Afellay-Thiago-Jeffren, l'attacco sarebbe completo sia come qualità che come quantità.

9:50 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Hellas
Un po' d'accordo e un po' no.
Più che un Arsenal che ha rinunciato a giocare secondo me è stato un Arsenal non sufficientemente aggressivo nella fase difensiva. Cioè, erano concentrati e con le distanze giuste, ma non molto aggressivi nel disturbare le prime fasi dell'azione... questo ha determinato per il Barça la possibilità di gestire il pallone in quella maniera poco verticale ma prudente che ho descritto, e qui un merito del Barça c'è, perchè anche con solo due palloni giocati in maniera poco intelligente, cercando subito la verticalizzazione centralmente, avrebbe risvegliato l'Arsenal. Perchè i Gunners avevano la difesa comunque molto alta, e secondo come recuperavano il pallone potevano ripartire facilmente, facendo svanire quell'impressione del rinunciare a giocare che capisco possano aver trasmesso l'altra sera. Invece con Nasri che corre verso la sua porta, fa da secondo terzino, e il Barça che ti fa recuperare palla soltanto dove vuole lui, allora diventa difficile giocarsela alla pari, anche con tutta la buona volontà del mondo e la difesa rimaneggiata di Guardiola.

Chiudendo questa considerazione su meriti e demeriti delle due squadre, direi comunque che indubbiamente alla radice c'è anche una colpa dell'Arsenal: per te è il non aver voluto giocare, per me il non aver ostacolato un po' di più i primi passaggi del Barça (perchè comunque dopo fra difesa e centrocampo erano abbastanza attenti e corti... tant'è che il Barça praticamente mai ha trovato spazio tra le linee, c'è voluto Iniesta in azione individuale).

Sono d'accordo su Bendtner, non su Koscielny: il francese mi sembra piuttosto veloce... tra l'altro lo sento spesso criticare, ma per me ha delle qualità interessanti.
Credo che Messi stia abbastanza bene, anche se pure io penso che qualche partita in più potrebbe rifiatare... ma del resto, il diretto interessato e Guardiola conoscono meglio la situazione di noi.

@ Flavio
1) Sotto il profilo tecnico poche insidie, perchè il Sevilla è una delle squadre che giocano peggio a questa roba qua in tutto il Regno di Spagna... però sotto il profilo ambientale è insidiosissima... cioè, parliamo del Sanchez Pizjuan, e di una squadra che nel suo giocare malissimo si carica comunque a mille nelle grandi sfide, e che tra l'altro ha battuto squadre fra le migliori in Europa come Borussia Dormtund e Porto (è stato eliminato, ma ha vinto al Dragao). I giocatori ce li ha sempre il Sevilla.

2) Io aspetterei fino all'ultimissimo prima di prendere una decisione su Bojan... voglio arrivare a forzare me stesso nell'avere pazienza con questo ragazzo...

Giuseppe Rossi non è il tipo di attaccante che serve al Barça secondo me, Thomas Muller andrebbe benissimo ovviamente, anche se forse (a seconda di quello che si decide di fare con Bojan) sarebbe più indicato un giocatore adattabile a tutti i tre ruoli offensivi ma con caratteristiche più da prima punta quando si trova a giocare al centro che di seconda punta come il tedesco.
Non vedo da un po' il Barça Atlètic (quest'ultimo mese, oltre ad avere problemi con il computer ho potuto vedere anche poche partite, e gli approfondimenti purtroppo ne risentiranno), però Nolito mi piace, ci può stare come quinto attaccante.

11:43 AM  
Blogger Flavio said...

Grazie per la risposta Vale, ti chiedo solo di farmi un nome per l'attacco, un giocatore che ti piace e che farebbe al caso del Barça magari neanche conosciutissimo, sia se resta Bojan o se invece dovesse andar via.

Forse su G.Rossi hai ragione, nel contesto Barça vedo meglio Nilmar; su Muller è ovvio che più che un vice Villa sarebbe un vice Pedro o perchè no un vice Messi. Probabilmente quel giocatore di cui parli tu si chiama Tevez, che vedrei benissimo nel Barça ma davvero costa troppo, Rosell non se lo può permettere ma sarebbe fantastico averlo: potrebbe giocare sia alternato a Villa (largo a sinistra), oppure come vice-Messi (centrale); a destra invece sarebbe un pò sacrificato, ma l'alternativa a Pedro c'è già e si chiama Afellay.

Infine un'annotazione sul centrocampo. Visto che Fabregas (secondo me Wenger lo sta snaturando facendolo giocare da trequartista: Fabregas è una mezzala!) costa troppo allora perchè non prendere B.Valero?
Ho letto il tuo pezzo sul guerin, sono d'accordo su tutto tranne sul fatto che sia il primo dei non fuoriclasse dei centrocampisti. E' vero che una rondine non fa primavera, ma se si confermasse ai livelli di questa stagione Valero non avrebbe niente da invidiare a gente come Xabi Alonso e poi ha una duttilità (pivote, mezzala, trequartista) davvero invidiabile. Di sicuro giocherebbe titolare in qualsiasi nazionale se non fosse spagnolo.

12:47 PM  
Blogger valentino tola said...

Il mio nome sarebbe proprio Nilmar, però può darsi che me ne sfuggano altri in questo momento...

Io non prenderei nè Borja Valero (che ho confrontato con Xabi Alonso perchè di fatto concorrono per una stessa maglia in nazionale, ma di fatto non sono confrontabili, perchè Borja Valero non ci gioca davanti alla difesa con le funzioni di Xabi Alonso) nè probabilmente Fabregas, perchè c'è già Thiago Alcantara, e magari anche Jonathan dos Santos.

A proposito di Cesc. Non direi che Wenger lo stia snaturando. Era una cosa che pensavo anche io, perchè da trequartista teoricamente è più limitato alla rifinitura e alla conclusione che all'inizio della manovra... non può dettare i tempi e gioca anche di più spalle alla porta... una situazione tipo quella di Xavi al mondiale, ma in realtà non è così, il contesto dell'Arsenal generalmente è molto diverso: sulla carta è un 4-2-3-1, ma sul campo i tre centrocampisti non hanno posizioni fisse.
Di fatto, quando l'Arsenal attacca a difesa avversaria schierata, diventa più un 4-1-4-1 che un 4-2-3-1. Un solo giocatore come vertice basso a centrocampo, e non è sempre lo stesso.

Lo stesso Song in fase di possesso abbandona quasi sempre lo spazio immediatamente davanti alla difesa (quando l'Arsenal inizia l'azione, lui si muove oltre la linea della palla, e spesso accompagna fino alla trequarti o defilandosi un po' sulla destra), e con questo movimento apre bene il campo a Wilshere per iniziare l'azione. Wilshere è sempre il primo a ricevere il passaggio dai difensori, e in questo senso è molto più lui il regista rispetto a Cesc, però negli sviluppi dell'azione, mentre Song o Wilshere avanzano o si inseriscono, capita spesso di vedere Cesc abbassarsi ed impostare. In realtà, lui gioca molto da mezzala, e pur non essendo il primo regista, dà anche lui i tempi al gioco assieme a Wilshere.
La partita dell'altra sera non fa testo, perchè l'avversario snaturava per forza il gioco abituale dell'Arsenal e quindi Cesc aveva questa posizione quasi da seconda punta.

1:19 PM  
Blogger Hellas said...

Vedo che si parla di mercato e allora gioco un po’anch’io ;)
Il budget di mercato del Barca è di circa 50 milioni. Non sono pochi, ma neppure tanti. Motivo in più per non dilapidare i soldi come troppo spesso è accaduto in passato.
Premessa, ed è un imperativo categorico, Guardiola NON deve mettere naso in questioni di calciomercato. Se ne vada in vacanza, o chi di dovere lo leghi alla sedia, lo mandi in esilio, gli metta un bavaglio o quel che serve ma assolutamente non voglio sentir parlare di Chygrynskiy di questo mondo o di carambole strane fra attaccanti.

Cosa prendere con 50 milioni? La priorità deve essere un attaccante, forse anche due. Qui la cantera offre poco. Se la scelta è di puntare tutto su un crack il mio di nome è Aguero: giocasse in una squadra diversa dall’Atletico Madrid sono convinto che sarebbe riconosciuto come un fuoriclasse, giusto un gradino sotto a Messi e C.Ronaldo.
In alternativa punterei su Alexis Sanchez - lo conosco poco ma così a occhio il potenziale è da primo della classe. tu sai dirmi di più sul cileno? come lo vedresti in blaugrana? - per poi far la conta di quel che resta e muoversi su un secondo attaccante, con caratteristiche diverse, più “di fisico”, per offrire una variante al gioco blaugrana che ad ora manca. Bo, qui nomi non ne ho, ma oltre al fisico deve avere anche i piedi, questo è ovvio. Magari si potrebbe azzardare qualche scommessa in Sudamerica.

In difesa è evidente che serve qualcuno, Milito non è proponibile e Puyol è agli sgoccioli. La soluzione a parer mio già è in casa: tra Fontas, Bartra e Muniesa il futuro è assicurato. In attesa della loro completa maturazione - molto prossima, per Fontas direi imminente - si può benissimo ripescare Caceres, Botia o al limite pure Henrique. Senza contare Abidal, sempre più a suo agio come centrale. Ce n'è abbastanza per gestire i 33 anni di Puyol, buttare una decina di milioni per un Mikel San Josè qualsiasi sarebbe solo uno spreco.
Piuttosto la posizione da rinforzare è quella di terzino sinistro. Maxwell ha un buon piede e sa appoggiare l’azione ma sia in difesa che in attacco è poca roba, Adriano a me piace anche ma il ruolo da titolare gli sta grande ed Abidal come detto si sta riconvertendo in centrale (e da terzino ha la sola dimensione difensiva).
E qui passiamo al “piano B”. La punta va presa comunque, ma anzichè puntare su un crack la scelta è di dirigersi verso un acquisto da 25 milioni. Chi? Alexis Sanchez probabilmente costa di più, forse si potrebbe muoversi su un Lukaku, o un Lamela. Scommesse sì, ma di alto livello. Un nome preciso comunque non ce l'ho, ma di sicuro non Mata,accostanto di frequente al barca ma di fatto un doppione di Pedro.
Detto dell’attaccante per l'appunto il terzino: con i restanti 25 milioni andrei a prelevare Fabio Coentrao dal Benfica.

Fine dei sogni (miei) ed inizio della realtà. Fabregas pare un ossessione, va detto più di Guardiola che della dirigenza. L’intero budget per lui mai e poi mai lo spenderei, ed i motivi sono più di uno. Innanzitutto spendere 40 e più milioni per un giocatore che a 16 anni se ne è andato gratis non è un buon esempio per i ragazzi della Masia. Chi glie lo dice a quei giovani che al contrario di Cesc hanno rinunciato a soldi facili per seguire il progetto Barca? Secondo, come detto, un attaccante di valore è indispensabile. E terzo in quel ruolo il Barca è già coperto: oltre a Xavi ed Iniesta conto Afellay (per me più centrocampista che attaccante), Thiago (la prossima stagione deve essere quella della svolta) e tutta una serie di promesse in rampo di lancio. Parlo di Rafael Alcantara (l’ho visto poco ma così a occhio questo è un altro che arriva), Sergi Roberto, forse pure Espinosa (su Jonathan dos Santos ho invece molti dubbi).

Chiudo con le cessioni, e qui ci sono poche parole da spendere. Si può discutere su Bojan, e se il suo sacrificio servisse per arrivare ad Aguero (ma anche Sanchez) non ci penserei due volte.

10:39 PM  

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