domenica, luglio 09, 2006

La follia dilaga in quel di Bilbao

Siamo appena agli inizi della "pretemporada" e già è scoppiato un caso: la destituzione di Javier Clemente dalla carica di allenatore dell' Athletic Bilbao per motivazioni non limpidissime addotte dal discusso presidente Fernando Lamikiz.
La vicenda ha inizio qualche giorno fa con un' intervista rilasciata da Clemente stesso. L' ex C.T. spagnolo è uno famoso per avere sempre parlato chiaro ( oltre che per il suo difensivismo ): in questo caso esprimeva, senza usare però parole di fuoco, il suo disorientamento per le operazioni di mercato finora effettuate dal club che, fatta eccezione per l' acquisto di Gabilondo a parametro zero dalla Real Sociedad, non andavano incontro a quelle che erano le sue richieste, in particolare Aitor Ocio del Sevilla e Raul Garcia dell' Osasuna. Sono invece arrivati il difensore centrale Sarriegi dall' Alavés, Alex Garcia dal Racing B e soprattutto il 17enne trequartista, pietra dello scandalo, Javi Martinez dalla cantera dell' Osasuna. Clemente si dichiarava, giustamente, sorpreso che il club avesse investito ben 6 milioni di euro per pagare la clausola rescissoria di un giovane sì di belle speranze ma che candidamente, e forse anche inopportunamente, affermava di non conoscere. Il presidente Lamikiz, ovviamente con l' appoggio della giunta direttiva, sembrava non aspettare altro e ha cacciato Clemente sostituendolo con l'allenatore della filiale, Félix Sarriugarte, ex-giocatore del Bilbao a cavallo fra anni '80 e '90.
Questa situazione è però sembrata a molti un pretesto dietro il quale si celava in realtà un conflitto di potere fra le personalità di Clemente e Lamikiz. Il presidente, in una conferenza stampa( nella quale solo lui parlava e i giornalisti non potevano fare domande...)indetta per spiegare i motivi della scelta, ha rimproverato Clemente di non saper e non voler collaborare col resto dello "staff " e di voler decidere tutto da solo. Come motivazione ufficiale non è sembrata straordinariamente persuasiva. Clemente ha ribattuto negando l'addebito e rivendicando piuttosto il suo non essere una "marionetta". Da più parti si afferma che Lamikiz tenda ad esorbitare un po' da quelli che sono i suoi compiti e alcuni presumono che sia proprio per evitare queste ingerenze che nell'estate 2005 un ottimo allenatore come Ernesto Valverde se ne sia andato.
Comunque sia, già da tempo l'Athletic sembra entrato in una spirale molto pericolosa: anche il caso Zubiaurre testimonia della confusione regnante a Ibaigane( sede del club ). Giovane terzino destro della Real Sociedad, non spaventosamente talentuoso, si era già accordato con l'Athletic la scorsa estate, deciso a non rinnovare il contratto con il club dell'Anoeta. Scottata dall' inghippo, la Real ha appiedato il giocatore, escludendolo dalla rosa fino alla scadenza del contratto nel 2007. Quando si libererà, l'Athletic potrà contrattarlo, ma varrà la pena di affrontare questi costi ? Dopo Valverde, si sono avvicendati tre allenatori: prima Mendillibar, poi Clemente, infine Sarriugarte, che chissà quanto durerà. Non sembra esserci un progetto coerente. Dovremmo tranquillizzarci a sentire Lamikiz che, presentando il nuovo tecnico, lo presenta come "giovane e moderno", tanto per essere originali, e afferma che, finalmente, il "progetto c'è". Sarà, ma il vecchio Javi l'anno scorso l'impresa l'ha compiuta e anche se il suo non è il tipo di calcio che preferisco, l'uomo è competentissimo e le squadre le sa assemblare eccome, non è solo il salvagente da utilizzare a stagione in corso. Il mercato poi finora è una delusione: Gabilondo non farà certo scordare Ezquerro, manca ancora ( e mancherà per tempo, data la politica societaria )un sostituto di Del Horno all'altezza e Sarriegi non migliora la situazione difensiva. Mancano ancora molti tasselli.
Un discorso serio andrebbe poi fatto sulla politica societaria autarchica, al tempo stesso punto di forza e limite di questa squadra. L' Athletic nella sua storia non è mai retrocesso ed è uno straordinario motivo di orgoglio aver ottenuto tutto ciò solo con giocatori baschi. Si può anche presumere che in molte stagioni sfortunate se la rosa fosse stata della stessa qualità ma composta da giocatori stranieri che non condividevano altro che la maglia, sarebbe mancato quel valore aggiunto che ha permesso in tante occasioni ai "Leoni" di sfangarsela, non ultima la Liga 2005-2006. Però i limiti emergono quando vedi che il "fichaje estrella" dell'estate per il Bilbao è quello di Javi Martinez, un'incognita, per forza di cose, di 17 anni per i quali son stati spesi 6 milioni di euro. Per dire, uno dei candidati alla maglia biancorossa era Higuain, talento argentino del River Plate che rientrava nei piani non tanto o non solo per le sue qualità, ma per le sue origini e per il fatto che padroneggiasse l'euskera ! Ora, restringersi il campo in questo modo sembra davvero irrazionale. Credo che aggiungere qualche straniero di qualità ( che può diventare benissimo un idolo e affezionarsi alla realtà locale )non sia sempre un peggioramento, fermo restando che l'investimento principale deve restare la cantera.
Queste considerazioni devono valere maggiormente considerando che sempre di più l'Athletic non è il club dominante in Euskadi, visto che oltre alla Real Sociedad c'è ora l'Osasuna. Ora non appena spunta un Raul Garcia non è più garantito che il Bilbao ci arrivi prima degli altri. Il fatto di non godere più del semi-monopolio sulle perle della cantera basca aggrava una situazione già piuttosto confusa.

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