sabato, luglio 08, 2006

Otro fracaso. Perchè, percome ? Radiografia delle "furiette".

Ancora una volta Spagna a casa con le pive nel sacco. In questo caso senza neanche fermarsi ai fatidici quarti di finale. E dire che le premesse per fare più strada c'erano tutte: una rosa di qualità più o meno in tutti i reparti, uno stile di gioco molto attraente e un'idea-guida abbastanza chiara, forse un po' tradita in corso d'opera da "El Sabio"( non ridete ) Luis Aragones. Sta di fatto che al primo ostacolo serio, la Francia, tutto è crollato. Ma cos'è successo allora ? Proviamo a vederlo.
Nella partita fatale contro i francesi è clamorosamente saltata agli occhi la mancanza di personalità e maturità nel gestire le situazioni: non solo un centrocampo formato da Xavi, Xabi Alonso e Cesc, mica tre medianacci qualunque, non è riuscito a gestire il possesso palla addormentando il gioco, ma anche la difesa, altissima, ha ripetutamente azzardato il fuorigioco senza rifletterci. Era un difetto già accennato nelle partite del girone eliminatorio, ma contro la Francia lasciare tutti quei metri fra Casillas e i difensori a disposizione di uno come Ribery è stato un suicidio, soprattutto dopo che la Francia, squadra non certo di ingenui, aveva capito come far saltare la trappola. Henry come esca finiva in offside, mentre dalle retrovie arrivava un uomo in corsa e in gioco, come Ribery sul primo gol francese. Questo la Spagna sembra non averlo capito per tutta la partita, ripetendo cocciutamente lo stesso errore. Inoltre, cosa forse più grave, è mancato o è stato troppo dispersivo il pressing di attaccanti e centrocampisti, la cosa che è forse più importante per mantenere gli equilibri in una squadra dal baricentro così avanzato ( vedi ad esempio il gioco del Barça di Rijkaard ). Ci son stati poi evidenti errori di Aragones: Raul titolare, il cambio Xavi-Senna, il mancato ingresso di Iniesta a partita in corso e la sostituzione di Villa. Ma queste sono le note a margine di una sola partita, mentre occorre anche vedere quali siano i difetti strutturali della nazionale e del calcio spagnolo in generale. Eccoli:
1): Come detto, mancano esperienza e personalità. La mia affermazione non è priva di ambiguità, perchè nella formazione titolare vi erano eccome giocatori che hanno vinto o giocato finali di Champions ( Iker, Puyol, Xavi, Xabi Alonso, Cesc, Raul ). Però dobbiamo anche sottolineare che giocatori come Pernia, Pablo, Sergio Ramos, Villa e Torres hanno per il momento una ridottissima esperienza internazionale, e questo si è visto ampiamente. C'è anche da aggiungere oltrettutto che gli "esperti" citati prima non sono leader nei loro club, a parte Puyol. Diverso il caso di Raul, che era un giocatore decisivo nel Madrid, ma per l'appunto "era".
2): Il calcio spagnolo per il momento non possiede il crack assoluto dalla trequarti in su, quello che spesso dà l'accelerazione decisiva in queste competizione. Mancano i Ronaldinho, Kaka, Henry, Zidane, Messi etc..
3): Problema forse più grave, perchè difficilmente risolvibile a breve termine: ci son pochi bomber. L'unico è Villa, perchè Torres non ha fiuto del gol e Raul è da recuperare. Siccome non credo si possano cavare miracoli da pur ottimi giocatori come Tamudo e Morientes, bisognerà sperare nell' esplosione improvvisa di qualche giovane.
4): Per come giocava Luis i terzini avevano un ruolo fondamentale per offrire sbocchi alla fase offensiva. Ma non ci sono grandi terzini d'attacco spagnoli: l'unico è Del Horno. Pernia ha fatto un brutto Mondiale e resta un' incognita, Sergio Ramos era fuori ruolo a destra e non sa spingere, Salgado è finito. Sui terzini destri bisognerà lavorare parecchio: un nome potrebbe essere Iraola dell'Athletic. La scarsa spinta dei terzini ha vanificato molte azioni e costretto le prime punte a sgobbare eccessivamente sulle fasce, confondendo un po' le cose ( gli interscambi dei tre attaccanti erano molto interessanti, ma qualcuno come Villa è stato troppo sacrificato ).
5): Il peso della tradizione negativa continuerà ad esercitare la sua tirannia. Inutile nascondersi, è un circolo vizioso. Un ristretto nucleo di nazionali ha vinto i mondiali e di lì non si esce.
Però non tutto è da buttare e ci sono alcuni aspetti positivi da cui ripartire:
1): La qualità della rosa è ottima. Ci sono ottimi portieri, buoni difensori( con un fenomeno come Puyol ), centrocampisti di grande qualità( che sono assolutamente la base su cui imbastire il futuro )e anche qualche talento offensivo, pur con tutte le carenze su esposte.
2): Inoltre questa rosa è giovane, con ancora qualche torneo per rifarsi. Poi non è da sottovalutare il lavoro fatto nel settore giovanile, con i successi o comunque le belle figure delle nazionali Under 17, Under 19 e Under 20. Un lavoro che prima o poi darà i suoi frutti ( e talenti come Niguez e soprattutto Bojan Krkic potrebbero esplodere in futuro ).
3): C'è, o sembra esserci un'idea di gioco attraente che ben si adatta al giocatore-tipo spagnolo. Possesso-palla, gioco d'iniziativa con combinazioni rapide palla a terra. Bisogna però trovare più profondità in attacco, apetto mancato clamorosamente contro la Francia.
Ci sono i presupposti per formare un nucleo di base, con eventuali innesti in corsa di nuovi giocatori emergenti, da presentare, più coeso ed esperto, all' EURO 2008 e al prossimo mondiale in Sudafrica. D'altronde anche la Francia fino a meno di dieci anni fa era una nazionale "perdente" poi ha trovato un blocco con cui ha vinto tutto. Visto che piglio e che esperienza con la Spagna ? Come li hanno acquistati? Cominciando a vincere. Facile, no?

Ora, di seguito, le pagelle dei 23 spagnoli( il voto va solo a quelli che hanno giocato di più ).

IKER CASILLAS: Senza infamia e senza lode, poco impegnato nelle 4 partite. Uscita a vuoto, sul 4-0, contro l'Ucraina, erroruccio contro la Tunisia quando ha respinto sui piedi di Mnari nell' occasione del gol subito. VOTO: 6.
SERGIO RAMOS: Ha giocato praticamente fuori ruolo, perchè ormai è un centrale. Ci ha messo tutta la sua grinta e le sue doti di corsa, ma non ha la qualità per arrivare sul fondo. Molto spesso, quando aveva il pallone fra i piedi, se ne liberava subito cercando frettolosamente il lancio in profondità sugli attaccanti. VOTO: 6.
PABLO IBANEZ: Ancora non ha dimostrato a livello internazionale il dominio della difesa che mostra nell'Atlético. Senza grandi errori, ma sempre un po' titubante. In difficoltà con la tattica del fuorigioco, non essendo portato a grandi rincorse come Puyol. VOTO: 5,5.
CARLES PUYOL: Grande partita contro l'Ucraina, condita da un'azione sul gol di Torres in cui sembrava un misto fra Ronaldinho, Zidane e Puyol stesso. Poi ha pagato una stagione particolarmente stressante e se i riflessi si annebbiano non è più Puyol, come si è visto contro la Tunisia, sballottato da Jaziri come gli è successo con nessuno mai, e contro la Francia, spesso disattento e in affanno. VOTO: 5,5.
MARIANO PERNIA: Disastroso. Forse non ha avuto il tempo di ambientarsi, ma ha mostrato lacune difensive clamorose ( orrenda la partita su Ribery )e si è mostrato pure timido e approssimativo in fase offensiva, che era la sua prerogativa principale. VOTO: 4,5.
CESC FABREGAS: E' uno dei giocatori per cui passa il futuro del calcio spagnolo. Illuminante il suo ingresso contro la Tunisia, con assist millimetrici ed inserimenti tipici del suo repertorio, si è allenato bene con l'Arabia Saudita mentre è finito schiacciato anche lui dal centrocampo francese. VOTO: 6,5.
XABI ALONSO: Forse il più continuo della comitiva. Sempre a testa alta, regia e aperture illuminanti e pure un buon apporto in copertura e nel recupero dei palloni, che non son proprio il suo forte. VOTO: 7.
XAVI: Sontuso l'esordio con l'Ucraina, da maestro qual è. Un po' annebbiato con la Tunisia, è poi calato progressivamente, probabilmente perchè appena rientrato dall' infortunio. Irriconoscibile con la Francia. VOTO: 5,5.
RAUL: Non voglio infierire, perchè resta comunque uno dei più grandi giocatori spagnoli della storia, ma è da recuperare. A parte il colpo d'orgoglio contro la Tunisia, è sempre tagliato fuori e ha perso quella scintilla e quella magia che lo caratterizzavano. VOTO: 5.
DAVID VILLA: Il grande sacrificato. L'unico uomo-gol autentico del panorama spagnolo si è spesso trovato sulla fascia o sulla trequarti, potendosi sfogare solo su calcio piazzato o su rigore ( 3 gol segnati così ). VOTO: 5,5.
FERNANDO TORRES: Era in grandissima forma e a tratti si trascinava l' avversario dietro( straordinari i suoi incroci con Villa e Luis Garcia contro l'Ucraina ), però ha palesato ancora una volta le sue lacune in finalizzazione. Se nella partita con la Francia la Spagna a parte il gol non ha fatto un tiro in porta, molta responsabilità è anche sua e delle sue sfuriate palla al piede. VOTO:6,5.
REINA: Neanche un minuto per lui.
CANIZARES:Gettone con l'Arabia Saudita.
SALGADO: Anche lui titolare nell' inutile terza partita del girone, non assicura più la spinta, la grinta e la corsa di prima.
JUANITO: Presenza con gol di testa, la sua specialità, contro l'Arabia.
MARCHENA: Altro protagonista della partita delle riserve.
ANTONIO LOPEZ: Terzino sinistro della Spagna-2, si è un po' seduto.
MARCOS SENNA: Partito titolare, spodestato dal talento super Cesc, buono contro l'Ucraina, completo come suo solito, mentre con la Tunisia primo tempo molto negativo. Non era l'uomo giusto per cambiare partita contro la Francia. VOTO: 5,5.
DAVID ALBELDA: Lui la sua sostanza non lo fa mancare mai, neppure contro i sauditi.
ANDRES INIESTA: Poteva dargli più spazio Aragones e lui poteva darsi da fare di più. Match giocato con sufficienza contro l'Arabia Saudita, poteva essere una buona idea metterlo a partita in corsa contro la Francia.
LUIS GARCIA: Bei movimenti, un suo punto forte, contro l'Ucraina, anche se con qualche sbavatura; primo tempo sbagliatissimo e lezioso con la Tunisia. Errato il suo innesto nel secondo tempo della partita della disperazione. VOTO: 5.
JOAQUIN: E' un giocatore in netta involuzione ( guardate quante volte prende palla e va verso l'interno invece che cercare il fondo ), lontano da quello del Mondiale 2002, ma, quando chiamato in causa, ha sempre movimentato la situazione. Utile contro la Tunisia, vivace contro l'Arabia, ha cercato di dare la scossa contro i francesi. VOTO: 6.
JOSE' ANTONIO REYES: Mi fa rabbia. Arrivato al mondiale come il giocatore forse più in forma, non ha sfruttato per nulla l'occasione fornitagli da Aragones contro l'Arabia Saudita, giocando in maniera pigra. Di certo non ha creato tanti dubbi al selezionatore.

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