domenica, maggio 29, 2011

Il calcio al suo massimo.


Non avrà conseguito il Triplete, ma proprio non c’è confronto fra questo Barcelona e quello 2008-2009. Fra questo e tutti gli altri del decennio, o perlomeno con tutti i Barça e le squadre spagnole che i miei occhi hanno potuto vedere (l’unico strumento al quale mi posso affidare, non posso proprio spingermi a confronti con tutti i tempi e tutte le galassie come fanno i commentatori più moderati).

Una partita perfetta che consacra una squadra perfetta (o quasi). L’impressione è che pur giocando contro un signor avversario che ha retto dignitosamente per il primo tempo, il Barça fosse semplicemente troppo forte. Anche dopo aver subito l’1-1, ha ripreso a giocare giocare giocare fino a quando i gol (potevano essere pure di più) non sono cascati dall’albero come un frutto maturo, per pura accumulazione di occasioni, prodotte in quantità inusuale per la finale di quello che è il torneo più difficile del mondo.

È il coronamento ideale della stagione nella quale se vogliamo Guardiola ha rischiato di più: mentre il Real Madrid si faceva più temibile con una campagna acquisti faraonica e il miglior allenatore del mondo, Pep ha estremizzato il suo progetto con scelte discusse ma che a conti fatti hanno pagato.

Liberarsi di una mela marcia come Ibrahimović, anche a costo di evidenziare scelte di mercato talvolta un po’ lunatiche oltre che finanziariamente svantaggiose, ridurre la rosa all’osso per integrarla al massimo coi possibili apporti in corsa della cantera, il caposaldo di questo ciclo assieme all’idea di gioco consolidata da vent’anni. Puntare tutto su questo, oltre che su un certo signor Messi, attorno al quale è stato costruito l’intero sistema tattico, quest’anno come non mai.

L’esaltazione di Messi falso centravanti è stata l’esaltazione di una squadra che fra fine 2010 e inizio 2011 ha giocato il miglior calcio possibile (più ancora del Clásico vinto 5-0, sono autentici capolavori le partite con Osasuna e Espanyol, otto gol a due squadre che pure avevano fatto tutto il possibile per mettere in difficoltà i blaugrana, con un pressing alto da manuale).

Poi i catalani hanno un po’ tirato il freno, giocando al risparmio o addirittura in maniera conservatrice (l’oscena semifinale del Bernabeu, condizionata dall’ingiusta espulsione di Pepe, è la dimostrazione di come si possa giocare un calcio molto difensivo anche col 70% di possesso-palla), però mantenendo sempre una saldezza mentale impressionante, fino all’apoteosi di ieri. Per fortuna, niente polemiche, simulazioni, risse e perdite di tempo. Solo calcio. Al suo massimo.

Importanti assenze da entrambe le parti: Guardiola preferisce lasciare in panchina Puyol, confermando Mascherano difensore centrale e riproponendo Abidal terzino sinistro. Ferguson invece deve fare a meno di Fletcher, ed è la scelta che ha maggiori ricadute tattiche. Per le caratteristiche dello scozzese, una mezzala molto adatta a pressare e ripartire, e perché forse influenza la scelta del modulo, un 4-4-2 forse un po’ troppo audace, con Giggs centrale di centrocampo, Park a sinistra e Rooney di punta con Chicharito. Quindi niente Rooney esterno sinistro (con Park mezzala) e niente 4-5-1, una delle ipotesi della vigilia.

C’è da dire che nei primi 10 minuti la cosa sembra funzionare (come due anni fa all’Olimpico), perché le due punte pressano i due difensori centrali blaugrana, tutta la squadra accompagna e sembra più reattiva, arriva prima sul pallone e porta la contesa nella metacampo avversaria, appoggiandosi su Rooney per le ripartenze.

Il Barça fatica a piazzarsi, e in due occasioni viene anche sorpreso, al 7’un rinvio di Van der Sar che obbliga Valdés a un uscita spericolata su Rooney (centrali disposti male, troppo larghi, Mascherano sorpreso), al 9’, su una palla persa a centrocampo, una fantastica verticalizzazione a pelo d’erba di Giggs ribalta l’azione in un lampo e pesca sempre Rooney, quasi facendo combinare un pasticcio a Piqué e Valdés.

Ma la strategia dello United ha anche i suoi rischi: questo Barça rispetto a quello di due anni fa, ha molte più soluzioni per uscire dalla sua metacampo coi primi passaggi, e pressarlo così alto, se può creare una sorpresa iniziale, rischia di allungare la squadra quando il Barça riesce a far filtrare qualcuno di questi primi passaggi.

L’alternativa a disposizione di Ferguson era insomma quella fra aggredire subito i difensori centrali del Barça o viceversa aspettare un po’ più dietro, all’altezza del cerchio di centrocampo, e lì pressare con due mezzeali su Xavi e Iniesta, senza farli ricevere comodamente e costringendo per questa via anche Messi a retrocedere troppo e limitare un po’ la sua efficacia. Da qui la possibilità del 4-5-1 di cui sopra, per pareggiare numericamente il triangolo attorno al quale gira tutto il Barça.

Invece Ferguson ha scelto la prima opzione, e gli è andata male. Una volta che ha trovato le distanze giuste e i primi passaggi coi difensori, il Barça ha approfittato di un contesto ideale per il triangolo Xavi-Iniesta-Messi. A differenza del Clásico in semifinale, i blaugrana hanno giocato fino in fondo il loro calcio senza speculare.

Una spia la posizione di Alves: mentre a sinistra Pedro restava largo, a destra era il brasiliano a partire in posizione molto avanzata, con Villa che a destra del tridente assumeva una posizione molto meno rigida rispetto alla semifinale, tagliando spesso e volentieri centralmente, fra Evra e Vidić. Il movimento di Alves costringeva Park a fare il secondo terzino, completamente escluso dalla battaglia in zona centrale. Il risultato è che per Carrick e Giggs rimaneva troppo campo da coprire. Troppo davvero. Uno spostamento laterale e subito sbucava un altro uomo incustodito al centro.

Il Barça trova sempre l’appoggio e Xavi-Iniesta-Messi fanno il bello e il cattivo tempo. Uno viene incontro, l’altro si smarca fra le linee, l’altro ancora si defila leggermente, pronto ad attivare un altro spazio libero. Se non riescono ad avanzare, ricominciano da capo la loro rotazione infernale, e se magari, tu centrocampista avversario, all’inizio riesci un po’ a seguirli, al trecentosettantacinquesimo passaggio di fila giustamente ti rompi anche un po’ le palle e lasci che la natura faccia il suo corso.

Una volta che gli esterni culè gli hanno sgombrato per bene la zona centrale, difendere i movimenti di questo triangolo richiede qualcosa di più della semplice concentrazione e disciplina tattica: richiede una dose anormale di intuito, tempismo e talento nello scegliere se rimanere dietro, temporeggiare o cercare l’anticipo. Il quartetto centrale dello United, formato dai due difensori (Ferdinand e Vidić) e dai due centrocampisti (Carrick e Giggs), non ci ha capito nulla, come confermato anche da Ferguson in conferenza stampa. I centrocampisti spesso andavano troppo alti ad accennare un pressing poco aggressivo e comunque votato alla sconfitta data l’inferiorità numerica, mentre i difensori centrali non sapevano mai se e quando accorciare.

Il risultato è che il Barça, potendo muoversi tra le linee, si è presentato un’infinità di volte al tiro dal limite dell’area. O comunque si è avvicinato fino a poter cercare la deviazione sottomisura, come quella di poco a lato di Pedro al 15’. Se non smarca l’uomo al limite dell’area (tiro da fuori di Villa al 19’), allora lo fa dentro l’area (ancora Villa, debole destro da posizione un po’ defilata al 20’).

Il gol è la logica conseguenza: al 26’ Giggs e Carrick si fanno ancora superare facilmente, in posizione avanzata, e Xavi ha una prateria. Il resto lo fa l’intelligenza del regista catalano, che decelera il giusto perché si crei lo spazio per l’assist: inizialmente guarda dall’altra parte, Vidić sbaglia perché si fa attirare troppo centralmente, (dove già si è spostato Evra che correttamente seguiva fino in fondo il taglio di Villa) perdendo così la marcatura di Pedro, libero di freddare Van der Sar dopo il tocco d’esterno smarcante di Xavi.

La partita sembra francamente in discesa, ma a sorpresa il carattere dello United e Rooney rimettono tutto in discussione. Al 33’ c’è una rimessa laterale nella metacampo del Barça: una situazione che offre migliori riferimenti per pressare rispetto a quando la palla è già in movimento. I giocatori inglesi chiudono la morsa sulla trequarti, Rooney chiede un uno-due velocissimo a Carrick che lo libera alle spalle di Busquets, poi altro uno-due con Giggs (leggermente in fuorigioco) e perfetta conclusione all’incrocio. Un lampo di classe.

Tuttavia, la partita rimane quella, il Barça non si perde d’animo perché sa di avere un netto vantaggio sul piano tattico.

Un'altra situazione esemplifica l’inferiorità fra centrocampo e difesa dello United: al 42’ Carrick e Giggs ancora sono troppo distanti dalla difesa, e cosa ancora peggiore, sono sulla stessa linea quando parte il passaggio di Busquets. Un passaggio semplice che fa fuori un intero reparto: Vidić fa una brutta figura uscendo a vuoto dalla difesa, Messi lo salta e in area piccola manca la deviazione che chiuderebbe il triangolo con Villa.

L’intervallo non cambia nulla: il Manchester United non è più convinto e non ha nemmeno nuove soluzioni tattiche. Anzi, la situazione peggiora, perché se il primo tempo era stato comunque bellissimo e con alcune fasi di equilibrio non solo nel risultato, la ripresa è una grandinata di palle gol blaugrana, coi Red Devils ormai sprofondati nella loro area.

Un cambio a dire il vero Ferguson lo fa, scambiando le posizioni di Park e Giggs. Ma anche qui si peggiora: il coreano al centro ha più corsa del gallese ma finisce col correre a vuoto, pure lui preso in mezzo; Giggs a sinistra invece non ha proprio il passo (e la predisposizione mentale) per seguire Alves. Se prima quindi il movimento di Alves tagliava fuori Park dalla battaglia del centrocampo e regalava campo a Xavi-Iniesta-Messi, ora con la scarsa copertura di Giggs il Barça ha anche l’opportunità di verticalizzare direttamente su Alves.

Sfruttando il classico movimento nello spazio lasciato dal taglio verso il centro dell’ala destra (Pedro durante tutta la stagione, Villa in questo caso), il brasiliano si presenta davanti a Van der Sar al 51’, ma gli spara addosso. L’assedio si intensifica, e al 53’ Messi decide di prendersi gol, partita, coppa e Pallone d’Oro (il prossimo, il terzo consecutivo). Solita dinamica: Giggs e Evra tenuti in ostaggio da Alves e dal taglio di Villa, superiorità in zona centrale (Iniesta-Messi-Xavi vs. Carrick-Park), difensori dello United senza margini per uscire a contrastare Messi che prende palla e scarica un sinistro rabbioso: criticato Van der Sar nell’occasione, ma va detto che il portiere olandese era coperto e, per quanto centrale, un pallone che sbuca fra tante gambe e rimbalza prima del tuffo non è così facile.

Il Barça tracima: ancora Messi in azione individuale al 62’ (Van der Sar para coi piedi), sempre Alves nello spazio non coperto da Giggs al 64’ (ma il brasiliano preferisce non tirare e cerca Messi, che obbligato ad un debole colpo di tacco, vede respinta prima della linea di porta la sua conclusione), poi al 65’ l’ennesimo tiro dell’ennesimo uomo smarcato sulla trequarti, in questo caso un collo-esterno di Xavi (stavolta buon intervento di Van der Sar). Tre minuti e arriva il terzo gol: ancora Messi protagonista, che parte da destra in azione individuale, attira mezza difesa su di sé e così libera lo spazio per Villa al limite dell’area, che ha il tempo di alzare la testa e piazzare il destro a girare sul primo palo. Golazo.

Da qui al finale vanno registrati solo un tentativo di Rooney, simile al gol di Villa ma terminato sopra la traversa, e un rigore non visto dall’arbitro per fallo di mano di Villa. Il resto sono cambi disperati (Scholes per Carrick) o per perdere tempo prima del fischio finale (Keita per Villa, Puyol per Alves e Afellay per Pedro).



BARCELONA (4-3-3)

Valdés: praticamente mai impegnato fra i pali (l’unico tiro in porta, quello del gol di Rooney, non si può neanche cercare di prenderlo), importante però in quel paio di uscite che rimediano alle incertezze iniziali della linea difensiva. Voto: 6.

Daniel Alves: Pedina importante. La sua posizione annullando Park regala ampiezza e opportunità di gioco centralmente al trio Xavi-Iniesta-Messi. La qualità nel palleggio poi gli permette le opportune variazioni sul tema. Contro Giggs nella ripresa trova più facilmente il fondo. Voto: 7,5. (dall’ 88’ Puyol)

Mascherano: Parte decisamente male, fatica sia a coordinare i movimenti con Piqué che a impostare dalle retrovie. Poi prende le misure e prende anche un po’ di coraggio palla al piede, con la posizione di Alves che gli permette di allargarsi sul centro-destra, eludere il pressing degli attaccanti avversari e giocare palla più comodamente per i centrocampisti. Voto: 6.

Piqué: ovviamente conosce più il mestiere di Mascherano, è più preciso nelle coperture e anche nel difendere i movimenti incontro al pallone degli attaccanti avversari. Come al solito, qualità palla al piede. Voto: 6,5.

Abidal: ha vissuto una stagione (la sua migliore da quando è al Barça, con un rendimento da centrale sorprendente) come se fossero tre o quattro tutte insieme, con quello che ha passato. Bello perciò avergli fatto alzare per primo il trofeo. In questa partita ha eseguito il suo compito senza sbavature, con grande concentrazione e intensità. Più bloccato rispetto ad Alves per caratteristiche e perché su quella fascia c’era già Pedro ad assicurare ampiezza, perfetto nel primo pressing, ha messo la museruola a uno degli avversari più temibili, Valencia. Voto: 7.

Xavi: piuttosto che ripetervi la solita minestra, salto direttamente al Voto: 8,5.

Busquets: Rooney qualche grattacapo glielo crea in quella zona, ma la supremazia tattica della sua squadra, riversata in avanti e con l’avversario schiacciato, gli crea un contesto comodo, di pressing immediato e palla rubata lontano dalla propria area. Continuità di gioco alla quale anche lui dà il suo apporto, da utile sponda per i tre geni. Voto: 6,5.

Iniesta: un po’ meno stratosferico di Messi e Xavi (discorso che vale per tutta la stagione), ma anche lui c’è dentro fino al collo. Non tanti spunti in accelerazione dei suoi, ma dominio totale del pallone, degli spazi e dei tempi del gioco. Voto: 7,5.

Villa: una buona partita, anche al di là del bel gol che dà una dimensione diversa a una stagione un po’ contraddittoria, caratterizzata da un contributo alterno al gioco di squadra. Stavolta massima disciplina, impegnando Evra e i centrali per il bene non suo ma dei tre geni, e quindi di tutta la squadra. Voto: 7. (dall’ 86’ Keita)

Messi: Per usare un’espressione spagnola, la sua partita è una locura. Una follia, ma in senso positivo. Accontenta sia il criterio superficiale di chi deve fare i titoli di giornale (quindi se Messi fa un gol decisivo nella gara più importante, allora è vero che è il più forte), sia chi si addentra più in profondità e vede come la sua presenza condiziona ogni singolo momento del gioco. Se infatti il suo concorrente Cristiano Ronaldo, fresco di 40 gol nella Liga, è il giocatore perfetto, la somma aritmetica di tecnica, fisico e velocità, Messi è semplicemente IL giocatore. Il Messi di 3 anni fa non ha nulla a che vedere con quella di adesso: allora poteva anche essere decisivo, ma era solo accelerazione palla al piede e dribbling; ora invece si diverte a fare a pezzi gli avversari giocando sul cambio di ritmo, non solo da normale a veloce, ma anche da veloce a lento. Procede a piccoli passi e chiama a sé l’avversario, che come casca, casca male: se rischia l’intervento, Messi scappa via con la sua rapidità, se invece temporeggia Messi continua ad avanzare. Oppure prende palla, aspetta che gli avversari gli si avvicinino e quindi serve il compagno smarcato. E poi, quella posizione un po’ da centrocampista e un po’ no, è illeggibile: non può essere contrastato dai centrocampisti avversari, ma parte sufficientemente lontano da rendere azzardato qualsiasi tentativo dello stopper di andargli incontro. Ogni sua azione è un dilemma quasi irrisolvibile per chi deve difendere. Voto: 9.

Pedro: Rispetto a Villa ha consegne tattiche più rigide, deve restare largo e impegnare Fabio, senza nemmeno giocare tanto l’uno contro uno. Per questo lo si vede meno del solito sia negli appoggi tra le linee che nei tagli verso l’area di rigore, anche se proprio su uno di questi suoi movimenti classici sfiora il gol nel primo tempo. Voto: 6,5. (dal 92’ Afellay)

MANCHESTER UNITED (4-4-1-1)

Van der Sar: Chiude la carriera, e una delle sue migliori stagioni, con una serata amara. Piccola, non grande, la sbavatura sul gol di Messi. Voto: 5,5.

Fabio: Poco coinvolto, la partita non si decide nella sua zona. Poca personalità comunque. Esce per infortunio. Voto: 5,5. (dal 69’ Nani)

Ferdinand: Si espone meno di Vidić, inevitabilmente soffre perché si vede arrivare gli avversari, senza alcuna rete di protezione dal centrocampo. Voto: 5,5.

Vidić: Brutta partita, evidenzia alcuni limiti. Centrale fortissimo quando come avversario ha un centravanti classico, che gioca sul corpo a corpo e non si allontana dalla sua zona, fa molta più fatica contro attaccanti che invece svuotano l’area. Il Barcelona è la squadra ideale per portarlo all’esasperazione, perché non fa un cross che sia uno e quindi il suo gioco aereo non serve, e perché poi ha un falso centravanti, che costringe Vidić a giocare lontano dalla zona e dalle situazioni che predilige. Il serbo ha difficoltà a leggere ed anticipare certi movimenti, e quando deve uscire dalla linea difensiva o provare l’anticipo, non sempre evita la figuraccia. Voto: 5.

Evra: il migliore dei difensori inglesi. Il più attento tatticamente, e anche il più reattivo nell’intercettare e riproporre, anche se a dire il contesto collettivo gli consente di proporre ben poco. Voto: 6.

Valencia: una delle delusioni della serata. In gran spolvero in questa finale di stagione, aveva il passo e i movimenti per fare male al Barça, ma fra la partita quasi di esclusivo contenimento che è costretto a giocare e un Abidal che non gli lascia un metro il panorama diventa sconfortante. Voto: 5.

Carrick: Tagliato fuori da tutto. Preso in mezzo in fase difensiva, impalpabile in quella di costruzione. Voto: 5. (dal 76’ Scholes)

Giggs: Piange il cuore a stroncare così una tale leggenda, ma questa non poteva essere la sua partita. Alla vigilia avevo promosso la sua titolarità, ma i fatti mi hanno dato torto marcio: troppo contraria alle sue caratteristiche una gara di così elevato sacrificio difensivo. Anche se vuole, non ci può essere: non ha l’intensità per pressare, e non ha l’attitudine né per tappare le linee di passaggio avversarie né per inseguire il terzino avversario come dovrebbe fare nella ripresa. Lo United tiene troppo poco palla per giustificare la sua presenza. Unica perla il lancio per Rooney nell’illusorio inizio di partita. Voto: 4,5.

Park: A differenza di Giggs evita il 4,5, perché almeno segue sempre Alves quando gioca sulla fascia. Però la sua presenza stavolta risulta inutile. Per caratteristiche, da secondo terzino diventa un giocatore in meno su cui contare per la transizione offensiva (non può rilanciare il gioco), e contro un avversario come il Barça questo è uno dei fattori che determinano uno United così schiacciato nella sua area, senza possibilità di ripartire una volta riconquistata palla. Da centrale nella ripresa poi gira sempre a vuoto sul fraseggio. Corre anche troppo. Voto: 5.

Rooney: fa tutto quello che può. È in gran forma, lo dimostrano il gol e anche alcuni scatti sulla trequarti che non trovano seguito perché tutto lo United non può proporre con continuità un gioco che lo supporti al di là di alcuni spunti isolati. Voto: 7.

Hernández: la sua profondità senza palla poteva essere una chiave per allungare la difesa del Barça a e aprire spazio agli inserimenti dei centrocampisti, in una gara fatta di aggressività e ripartenze, ma in tutta la partita lo United non può proporre una transizione offensiva che lo possa coinvolgere. Voto: 5.


FOTO: marca.es

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33 Comments:

Anonymous Anonimo said...

secondo me è mancato un valido sostituto di Yaya Tourè...
AHAHAHAHAAHAH!!!

markovic

9:51 PM  
Blogger valentino tola said...

Sei un bastardo, lo sai? :D

10:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

Credo che sia chiaro a tutti come la vera finale sia stata la doppia sfida contro il Madrid. Sono estremamente deluso da Ferguson, francamente col senno di poi si può dire che l'Espanyol sarebbe stato un avversario ben più temibile in finale (e non è una battuta, basta vedere come prepara i derby Pochettino). Non ho mai visto il trio Messi-Xavi-Iniesta con tanto spazio di manovra e tempo per pensare in una partita di Liga e vederlo in finale di Champions è ridicolo. Sia lo Shakhtar che l'Arsenal sono stati avversari tatticamente ben più organizzati, lo scozzese mi ha dato l'idea di uno che non ha ancora idea di come affrontare il Barcelona. Nonostante abbia avuto settimane per prepararsi.

P.S. L'età dell'oro continua!

DVM

12:48 AM  
Blogger Flavio said...

Il calcio è bello perchè ti può smentire nelle tue convinzioni.
Io ero tra quelli che credeva che quest'anno il Barça non avrebbe vinto niente. Ho condannato la scelta di vendere Yaya (mea culpa, non era così indispensabile: Busquets è più funzionale), ho poi condannato l'acquisto di Mascherano (altro mea culpa), mentre rimango della mia opinione su Eto'o, che ritengo molto superiore al pur buon Villa e secondo al mondo solo a Messi (il terzo è Ronaldo a pari merito con Rooney). Resto quindi convinto che con Pedro-Messi-Eto'o il Barça l'altro ieri avrebbe festeggiato la sua terza Champion's consecutiva.

Detto questo, sono stato felicissimo di essere smentito perchè tifoso blaugrana, e sono quindi d'accordo con Vale quando parla di "calcio al suo massimo": questo Barça è la squadra più forte e bella da vedere che io ricordi. Sono anche d'accordo con lui quando dice che questa è la stagione in cui Guardiola ha rischiato di più, ma non tanto per il discorso di Ibra (mossa logica visto il fallimento di quel progetto tattico, e quindi saggio ritorno all'"antica"), quanto per la rosa corta, troppo corta.
Allora non dimentichiamo di sottolineare la quasi totale mancanza di infortuni seri ai giocatori chiave di questa squadra (su tutti: Messi, Xavi, Iniesta, Pedro, Alves, Piquè, Busquets).
Guardiola ha scherzato col fuoco, e gli è andata benissimo...ma non sempre può essere così.
Nonostante questi miei pensieri, devo comunque dire grazie a Guardiola per avermi regalato l'emozione di veder giocare e vincere così il Barça, e spero che resti a lungo alla guida della squadra, perchè sono certo che il ciclo di vittorie è destinato a continuare per parecchi anni ancora.

Infine volevo spendere una parola su un giocatore molto sottostimato, che io invece definisco il più utile al mondo, e sto parlando di Pedro... mentre su Messi ho finito gli aggettivi, e quindi copio Vale: Messi è il calcio.

10:05 AM  
Blogger ape said...

Partita bella e affascinante, giocata, senza falli ne da una parte ne dall'altra, piacevole da guardare anche per chi non tifava nessuna delle due squadre, estasi invece per chi tifava Barça, avercene di finali del genere!

Ciao Valentino, ottimo, come al solito la tua analisi, il commento su Messi è uno dei pezzi più azzeccati che ho letto in questi ultimi giorni!

12:39 PM  
Blogger Antonio Giusto said...

Porca pupazza, che squadra!

A questo punto, credo che ogni commento non possa che rivelarsi superfluo. Da quando Guardiola si è seduto su quella panchina, siamo costanti spettatori di un modo di fare calcio tanto bello quanto innovativo, un miscuglio di ripartizione olandese dello spazio e tecnica spagnola degno dei fantozziani 92 minuti di applausi ogniqualvolta l'arbitro fischia la fine dell'incontro.
Complimentissimi quindi a tutto il mondo blaugrana, dall'ultimo canterano al grande Leo Messi.

12:51 PM  
Anonymous Anonimo said...

Analisi perfetta come sempre, solo una cosa sui numeri (che lasciano il tempo che trovano)...
per me il Manchester era cmq con un 4-4-1-1 (4-5-1 se vuoi) con Rooney dietro a Chicarito , come a Roma in pratica !

ciao
Santeria

4:27 PM  
Blogger valentino tola said...

@ DVM
Dai, sei stato troppo cattivo, Ferguson lo conosce bene il Barça. Il problema è che è difficile da affrontare, c'è poco da fare.
Io penso che delle due possibili strategie anti-Barça abbia scelto quella più difficile, più ambiziosa, e gli è andata male.
Pressare alto sui difensori, con due punte (ha ragione Santeria, era 4-4-1-1, ma comunque spesso nel corso dell'azione Chicharito e Rooney pressavano sulla stessa linea) è rischioso perchè non essendoci la parità numerica a centrocampo richiede decisioni più difficili su come coprire le varie zone del campo. Magari Xavi si abbassa per aiutare i difensori a inizio azione, e allora cosa bisogna fare? Lo deve seguire uno fra Carrick e Giggs o no? Ma se lo segue non rischia di allungarsi la squadra?
Invece giocando con un 4-5-1 lo United secondo me avrebbe potuto avere riferimenti più comodi in fase difensiva. Lasci che Mascherano, Busquets e Piqué si passino la palla, aspetti all'altezza del cerchio di centrocampo e hai la parità numerica lì. Le due mezzeali, pur non giocando a uomo, sanno che possono seguire Xavi e Iniesta senza il rischio di scoprire troppo il resto della squadra.
Non so se Ferguson non ha scelto il 4-5-1perchè gli mancava Fletcher. Certamente lo scozzese sarebbe stato il giocatore più adatto per quel 4-5-1 con la condotta di gara di cui parlo sopra, però credo che anche in sua assenza si sarebbe potuto fare questo benedetto 4-51: spostando Rooney a sinistra e accentrando Park. Ancora di più se pensiamo che Giggs tutto quel campo non lo può coprire da secondo centrale di centrocampo, e un modulo con tre centrali lo avrebbe protetto di più.

Certo, io parlo a cose fatte, non sono Sir e non ho vinto tutta la roba che ha vinto lui :D
Poi anche Pochettino con una strategia di pressing altissimo, fatta molto bene, ha finito col prendere 5 gol, così come il Betis che al Camp Nou è la squadra che in tutta la stagione ha giocato meglio contro il Barça.
E' difficile, scusa se sono ripetitivo.

@ Flavio
Parlo adesso, con la massima comodità, ma io davo buone prospettive al Barça l'estate scorsa quando ho visto che l'acquisto di Villa avrebbe riportato Messi a giocare falso centravanti. Non che pensassi necessariamente a una doppietta campionato-Champions, però pensavo di vedere grandissimo calcio, questo sì. Messi in quel ruolo dà un'altra dimensione.

Sul rischio-infortuni e la rosa corta hai ragione, però posso anche dirti che un Xavi, un Messi o un Iniesta infortunati ti fanno perdere tantissimo sempre e comunque, non sono sostituibili. Sono certo che il Barça non avrebbe vinto tutto questo con un Messi infortunato, ma sarebbe successo anche se avesse avuto 28 giocatori in rosa.

@ ape
Ciao, bentornata e grazie!
Vedere Messi giocare così è stimolante, per cui mi ha costretto a osare un po' scrivendo la sua pagella, anche a costo di rischiare di sembrare ridicolo :-)

@ Antonio
Bentornato anche a te :-)
Sì, dici bene. Al di là del fatto che la squadra e il gioco la fà la qualità e l'interpretazione dei giocatori, Guardiola ha anche portato delle innovazioni al modello classico. Ho sempre apprezzato molto la sua propensione a cercare sempre soluzioni (talvolta anche sbagliando) alternative, anche a partita in corso.
L'apporto più originale della sua gestione, al di là di Messi falso centravanti (se non sbaglio già Cruijff prima dell'arrivo di Romario utilizzava Laudrup in quel ruolo) è secondo me il protagonismo dei difensori centrali e addirittura del portiere nell'impostazione della manovra.

@ santeria
Grazie, sì hai ragione, mi sono un po' incasinato perchè ho scritto 4-4-2 nel pezzo sulla partita e poi 4-4-1-1 nelle pagelle dello United.

8:41 PM  
Anonymous Hellas said...

Partita dominata. Queste due settimane di riposo sono state oro; nelle ultime (e anche penultime) uscite il Barca lo avevo visto cotto, oggi invece fisicamente bene. La chiave della partita, più che i discorsi tattici comunque interessanti, è stata questa: se il Barca corre è pressochè imbattibile.
La prima mezz'ora del secondo tempo sembrava una di quelle sgambate agostiane tra la squadra di professionisti e la squadretta di paese. 3-1 che è pure stretto, con due attaccanti di livello mondiale (quindi non Pedro e Villa, che intendiamoci sono buoni giocatori ma a parer mio migliorabili) finiva molto peggio.

Vale, domanda secca. 50 milioni più i soldi di eventuali cessioni: tu come lo imposteresti il mercato?

10:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

è un rompicapo senza fine, questo Barca...
parti forte come ha fatto il Manchester , lo fai bene li metti in difficoltà per 10 minuti.
Ma dopo ?
può un attaccante darti profondità e allo stesso tempo aggressività in pressing , no. Dunque si allungano , perdono le distanze (considera che il Manchester è una grande squadra, ma ha nel dna l'attacco no un pressing così aggressivo per 90 minuti) e lì è FINITA. se hanno spazio, iniziano a giocare , non li prendi più. Il quartetto centrale (i 3 più Messi), tengono palla, Villa e Pedro a turno o insieme danno profondità , volendo anche Alves : spettacolo puro ed efficacia, pure.
Se poi passano in vantaggio , game over. Si difendono con la palla e buonanotte.
Detto questo, ovviamente il Barca può permetterselo perchè ha una generazione incredibile di calciatori, però può comunque segnare una via alle altre squadre che vogliono seguire l'esempio :
possesso palla , movimento, altruismo, ampiezza e profondità , spirito di squadra (e il fatto che siano tutti catalani, conta , conta eccome è un plus-valore per loro e per i tifosi)....

scusate le idee buttate lì in disordine....

un'ultima cosa, Ferguson può sbagliare qualche mossa ma non ci piove che è uno dei migliori allenatori della storia, mi sembra abbastanza chiaro , questo.

Santeria

11:39 PM  
Blogger Taymour Zein said...

Ciao Vale, finalmente ci risentiamo nel momento più bello: in occasione dell'articolo sulla finale vinta di Champions. Ho un sacco di domande da farti, e anche un piccolo rimprovero: sei mancato per troppo tempo :) Ho aspettato con ansia le tua analisi dei Clasicos che purtroppo ho potuto trovare solo in commenti sparsi in giro... ma va bene lo stesso. Innanzitutto, una piccola notazione: Chi come me segue il sito di calcio spagnolo ed europeo Ecos del Balon di Abel Rojas non può far a meno di notare quante punti in comune abbiano le vostre analisi delle partite... e sia chiaro, è un complimento dato che stimo tantissimo sia te, sia Abel (tifa Madrid, mi confermi?) Ecco, leggendo alcuni suoi commenti mi sorgono varie domande su questa partita e sulla stagione del Barça in generale... per esempio, concordi che l'atteggiamento difensivo scelto dal Manchester sarebbe stato perfetto se si fosse affrontato il Barça dell'anno scorso? E poi, Abel definisce questo Barça come quello di Xavi e Messi, più cerebrale, rispetto a quello di un anno-due fa dove Iniesta era più importante, concordi? Ricollegandomi alla domanda di prima, sempre a proposito di Iniesta, mi sembra abbia giocato una grandissima stagione, eppure lo metti sotto Xavi e (ovviamente) Messi, perchè?
Poi, ultima cosa, pensi che oltre al contesto tattico favorevole rispetto alle precedenti partite col Real abbia influito anche la condizione fisica migliorata nella alla splendida partita di sabato, che io non ho problemi a dire che è stata giocata molto meglio rispetto alla finale di Roma?

1:24 AM  
Blogger Flavio said...

Non sono d'accordo con Hellas quando definisce Pedro solo un buon giocatore: Pedro secondo me è un top-player, un crack. Pedro segna e gioca con entrambi gli ottimi piedi, è intelligentissimo perchè sa sempre come posizionarsi e smarcarsi, salta l'uomo, è veloce, resistente, dinamico, pressa, rincorre l'avversario, può giocare su entrambe le fasce e pure al centro.
Trovami un attaccante migliore. Se potessi scegliere il mio tridente dei sogni sarebbe Pedro, Messi ed uno tra Ronaldo, Eto'o e Rooney. Sono invece parzialmente d'accordo su Villa: non è un buon giocatore...è ottimo...però c'è di meglio.

Io prenderei subito Aguero (45 milioni non sono poi così tanti per il valore del giocatore) senza però vendere Bojan. Aguero sarebbe quel giocatore che può alternarsi a Villa giocando sulla fascia, e inoltre che può far rifiatare ogni tanto Messi giocando al centro; con Pedro-Messi-Villa-Aguero-Bojan, più Afellay e Jeffren l'attacco sarebbe completo.
A centrocampo rinuncio a Fabregas e se proprio ci riesco (ma non è indispensabile) prendo B.Valero come prima alternativa a Xavi, mentre come vice-Iniesta c'è già Thiago; alternative: Oriol Romeu e Sergi Roberto.
In difesa cedo Maxwell e Milito per J.Angel ed il ritorno di Botia; alternative: Fontas, Bartra, Montoya e Muniesa.

Ricapitolando, 4 acquisti (Aguero, B.Valero, J.Angel, Botia), e 2 cessioni (Milito e Maxwell). Con una sessantina di milioni si può fare.

Per Vale: sì è vero, tu eri comunque fiducioso (e quindi avevi ragione tu... fortunatamente!!!).

10:09 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Hellas
La condizione atletica per me non è stata la principale spiegazione.
I primi 10 minuti ad esmepio lo United arrivava prima sul pallone, e sembrava poter correre di più, mentre dopo analoga sensazione si è avuta per il Barça.
Io credo che tanto in un caso come nell'altro fossero vantaggi dovuti a una miglior gestione dello spazio e del pallone.
Ad esempio, io non credo che Carrick, Giggs e Park abbiano corso poco. Anzi, hanno corso troppo, perchè troppo ampi erano gli spazi da coprire. Io non so se il Barça ha corso di più (non ho le statistiche), ma sono sicuro che ha corso meglio.
Indubbiamente c'è una componente di intensità, di sacrificio e corsa molto importante nello spiegare questo Barça, ma va anche detto che più questa squadra si raccoglie intorno al pallone nella metacampo avversaria, più gioca bene secondo quella che è la sua filosofia, minori sono le distanze fra giocatore e giocatore, e quindi quelle da percorrere in transizione difensiva.
Poi c'è un altro vantaggio rispetto agli avversari, in termini di fatica mentale: anche se non ho una prova scientifica (l'unica è quando giocando a calcetto non becco mai palla e corro a vuoto!), io penso che sia maggiore il dispendio mentale (e che sia anche più difficile mantenere la concentrazione) quando devi inseguire il pallone rispetto a quando lo hai tra i piedi. Il giocatore col pallone fra i piedi sente meno la fatica. Il possesso-palla permette di risparmiare energie.
Secondo me si dà troppa importanza alla fatica fisica rispetto a questo tipo di fatica mentale.
Comunque le due settimane di riposo hanno fatto bene, non ci piove.

Se il budget è quello (ma sarà quello? E il fair play finanziario?) lo spendo solo per Aguero. Il resto cantera, dando già per scontato Josè Angel.

@ Santeria

Condivido le tue idee disordinate :-)

Su Ferguson non aggiungo nulla, per evitare banalità.

12:58 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Taymour Zein
@ Taymour Zein 1

Ciao!

Ecos del Balon per me è il miglior sito di calcio che ci sia, con 500000 punti sul secondo.
Se c'è una qualche influenza, è del tutto unilaterale. Imparo tantissimo leggendolo, mi dà più strumenti per analizzare le partite e sinceramente mi ha fatto considerare tantissimi aspetti che quando ho iniziato il blog non avrei immaginato. Anche il Podcast che hanno fatto sulla finale è stato preziosisssimo per inquadrare la gara alla vigilia.

Per la finale ho scritto il mio pezzo prima di leggere quello di Abel...in generale non leggo mai altro prima di scrivere il mio pezzo, per evitare di essere influenzato (a volte capita).
Solo ieri ho letto l'analisi di Abel (so per certo che è del Malaga, poi credo simpatizzi per il Madrid), e tanto per chiarire la differenza fra quel sito, questo e tutti gli altri,lì spiegava perfettamente il movimento con cui il Barça ha eluso il pressing degli attaccanti dello United... io ho colto solo genericamente il fatto che il Barça fosse riuscito a superare questo primo pressing e poi dominare coi tre geni, non certo così in dettaglio... questo per dire quanto mi ha onorato poter collaborare con loro... preferisco una collaborazione (anche faticosa, per quanto piacevole) con un sito come Ecos a qualsiasi pezzo pagato da un qualsiasi altro sito, giornale, rivista gazzettino o foglio di carta igienica (no, non preoccupatevi... ancora non ho corso il rischio di farmi pagare da qualcuno per quello che scrivo).

12:59 PM  
Blogger valentino tola said...

"concordi che l'atteggiamento difensivo scelto dal Manchester sarebbe stato perfetto se si fosse affrontato il Barça dell'anno scorso?"

penso di sì.
C'è anche chi come Juanma Lillo, pensa che quest'anno il Barça fosse più da pressare alto perchè non aveva più Ibrahimovic su cui lanciare in caso di emergenza,ma io non sono d'accordo. Non sono d'accordo perchè Ibrahimovic da pseudo-boa ha fatto pena (o perdeva palla o faceva fallo), e perchè in ogni caso il Barça cercava molto poco questa situazione.
Invece la tendenza di Ibrahimovic a venire incontro al pallone, e quindi la mancanza di profondità, non veniva compensata, perchè Eto'o non c'era più e perchè Henry era agli sgoccioli e giocava poco.
Quindi secondo me era più facile accorciare per gli avversari rispetto a quest'anno,perchè Villa al di là del suo contributo al gioco di squadra, ha restituito verticalità (anche solo la minaccia della verticalità), e quindi reso più rischioso pressare molto alto e lasciare spazio alle spalle della linea difensiva. Questo senza contare che il Barça ha dimostrato di avere sempre più soluzioni per uscire da un pressing alto.
Quindi ribadisco la mia idea: la strategia meno rischiosa è aspettare il Barça all'altezza del cerchio di centrocampo, assumere come primo riferimento per il pressing Xavi e Iniesta (non i difensori e Busquets) e da lì aggredirli. Come ha fatto l'Arsenal all'Emirates o anche l'Inter a San Siro la scorsa stagione.

Riguardo al Barça più cerebrale, la mia ideaè che questo Barça sia superiore a quello del Triplete perchè più complesso.
Riassumendo, il Barça del Triplete era imperniato su un lato destro composto dal dialogo fra Xavi e Messi (giocò a destra la maggior parte della stagione) più le sovrapposizioni di Alves.
Il lato sinistro serviva per concludere o per creare altri spazi col movimento senza palla.L'unica variante per creare superiorità di questo lato era l'individualità di Iniesta, con le sue percussioni.
Il Barça di quest'anno invece la stessa situazione di superiorità che ti crea da un lato te la può replicare dall'altro. Non si può distinguere nella squadra di quest'anno un lato "pensante" da un lato "esecutore". Questo Barça crea superiorità in tutte le zone del campo, con azioni colettive. Credo che molto dipenda dalla posizione stabilmente accentrata di Messi e dalla sua perfetta fusione con Iniesta e Xavi. Questo triangolo è capace di attivare tutti e due i lati, senza distinzioni.
Poi questo Barça ha aggiunto ancora più soluzioni a inizio azione, ha sempre più perfezionato il ruolo dei difensori centrali e del portiere in fase di impostazione. E' un blocco unico, più armonioso di quello del Triplete.

Iniesta un gradino sotto perchè ha avuto una presenza meno continua nel gioco rispetto agli altri due. In più di una occasione Iniesta ha deciso col suo spunto (penso al ritorno con l'Arsenal), ma in quelle stesse partite è capitato che faticasse a trovare la posizione giusta per incidere, e che il Barça si affidasse di più a Xavi e a Messi peruscire dalle difficoltà tattiche imposte dall'avversario (in questo caso penso sempre all'ottavo con l'Arsenal, ma all'andata).

@ Flavio
Pedro è un giocatore eccellente, ma proprio crack no. Restando alla sfida di sabato, io direi che Nani gli è superiore, e forse anche Valencia (per il quale ho un debole). Neanche questi due sono crack se per questo.
I crack in campo sabato per me erano i soliti tre, poi Piqué e Rooney. Ci sarebbero stati anche due megafenomeni come Giggs e Scholes, se solo avessero avuto qualche anno in meno... ora che ci penso non sarebbe stata male una sfida fra questo Barça e lo United del '98-'99 più Rooney e Cristiano Ronaldo! ;-)

Sul mercato più o meno siamo in sintonia.

12:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

http://it.uefa.com/uefachampionsleague/matches/season=2011/live/index.html?matchday=13&day=1&match=2003352

per i metri percorsi.
non sono precisissimi e sopratutto andrebbero divisi per fasce di tempo e per fasce di corsa (lentissima-lenata-media-veloce-scatto..) (come facciamo noi in Opta...); però danno un senso e un termine di paragone.

Giggs ha corso tanto (a vuoto) e anche Park, il Barca in generale ha corso di più.

Ma qui arriviamo al punto che dicevi tu Vale, conta relativamente la forma fisica , è un discorso mentale.
Corro molto più volentieri per smarcarmi e giocare il pallone , piuttosto che per rincorrerlo. Ragazzi alla fine è pur sempre un gioco, e sono pur sempre dei ragazzi gli interpreti( per fortuna, qualcuno li vorrebbe macchine!).
Lo stesso discorso mentale vale per le sfide europee delle squadre italiane contro le inglesi: possibile che gli inglesi hanno più partite (anche la coppa di Lega e Coppa d'inghilterra con maggiori turni..), si allenano peggio, mangiano peggio, e corrono 1000 volte di più dei nostri e con più intensità ?
Possibile se lì il calcio è vissuto con agonismo e qui invece è vissuto come Grande Fratello e bisogna mettersi in ordine il ciuffo prima di rincorrere gli avversari...


Su Pedrito: anche secondo me non è un crack; ma è , però, un giocatore utilissimo e molto funzionale. Non lo scambierei neanche sotto tortura con Nani o Valencia, sembra ombra di dubbio.
Avevamo un dato sotto mano l'altro giorno: Pedro ogni 10 tiri, 7 in porta e 3 goal 8fonte Opta)...
ho detto tutto....

Ciao, è un piacere scambiarsi idee con tutti voi.
Santeria

7:19 PM  
Blogger valentino tola said...

Grazie a te, e grazie come sempre per le statistiche.

Neanche io cambierei Pedro con Nani e Valencia, perchè è un giocatore che funziona alla perfezione nel contesto del Barça, quindi non c'è motivo di cambiare. Però se dovessi fare una squadra da zero, forse sceglierei Nani o Valencia prima di lui.

Tornando alle statistiche, sì, il Barça ha corso nettamente di più (108085 metri contro 103852), e non me lo aspettavo sinceramente questo divario.
Guardando i dati individuali, non è la prima volta che Xavi risulta il primo se non sbaglio: 11950...questo mi sorprende relativamente perchè è comunque ilgiocatore che tocca più palloni e che si avvicina anche di più alla difesa per prendere palla rispetto a Iniesta e Messi.
Se il dato globale sconfessa le mie impressioni superficiali, il dato individuale dello United in parte le conferma: i due che hanno corso di più son stati Giggs (primo con 11160 e Park con 11056)... secondo me hanno corso pure troppo.
Anche se il modulo delle due squadre, è comunque interessante confrontare il dato di corsa dei due esterni dello United con le due ali del Barça. Ci aggiungo anche Alves perchè è come se fosse un'ala.

Park 11056
Valencia 10490

Pedro 10170
Villa 9038
Alves 9940

Questo dato è davvero interessante. Soprattutto Alves è significativo. Giocando come gioca il Barça, quante volte il terzino deve fare su e giù? Molte meno dell'esterno avversario (Park nel primo tempo, Giggs nel secondo). Quel tipo di gioco gli fa risparmiare energie, e dire che Alves sembra sempre un assatanato che corre mille volte di più dell'avversario.
Lo stesso Pedro è costretto a ripiegare meno di Park. Villa non ne parliamo nemmeno. Il Barça rimane lì a pressare, negli ultimi 30 metri.

Dove il Barça corre di più, incrementando il conto globale, è nei tre centrocampisti, che sono i primi tre della graduatoria

Xavi 11950
Iniesta 10638
Busquets 10600

Messi? 9128 metri, decisamente meno di Rooney (più o meno il suo corrispettivo) che ne ha percorsi 10500.

Il dato più curioso è quello dei portieri

Van der Sar 4485
Victor Valdès 5751

Uno scarto notevole a favore del blaugrana, che influisce anche questo sul conto globale... probabilmente determinato dal ruolo molto più attivo nel gioco di squadra di Valdés, che in più momenti agisce come un libero aggiunto.

Ecco la pagina con le statistiche individuali

http://it.uefa.com/uefachampionslea
gue/matches/season=2011/live/index.
html?
matchday=13&day=1&match=2003352

Grazie ancora Santeria, interessantissimo.

8:29 PM  
Blogger valentino tola said...

"Anche se il modulo delle due squadre è molto diverso"

8:32 PM  
Anonymous Hellas said...

Scusa se rompo l'atmosfera da "luna di miele" ma questo è un argomento che mi sta a cuore. Poi dimmi cosa ne pensi

A quanto pare il feeling di Guardiola ha colpito Thiago Alcantara. Leggo da più parti che per arrivare al capriccio Fabregas, ma sarebbe meglio dire ossessione, verrà sacrificato il figlio di Mazinho. O meglio, i figli di Mazinho, visto che alla partenza di Thiago probabilmente seguirà pure quella di Rafael, altro potenziale crack.
Che dire? C’è poco da fare, come tutti gli anni finisce la stagione, inizia l’estate e si apre il mercato e Guardiola da eccellente allenatore qual è si trasforma in Pippo Franco. E allora iniziano i disastri, credo sia superfluo ricordare i precedenti Eto’o, Ibrahimovic, Chygrynskiy, Ozil ecc.
Ora Thiago, un ragazzo dal potenziale enorme, con un presente comunque già ora di buon livello, e che a differenza di Fabregas ha rifiutato le lusinghe inglesi per seguire il progetto Barca. Un’operazione sbagliata in tutti i sensi, e soprattutto un pessimo esempio per i giovani della Masia: se questi sono i risultati probabilmente hanno ragione i vari Toral e compagnia ad andarsene a 16 anni.
Purtroppo quando si parla di mercato Guardiola è per distacco il peggior allenatore del mondo; dovrebbe avere l’umiltà di riconoscere i propri limiti e farsi da parte concentrandosi su ciò che è capace, ed invece no testardo come un mulo continua imperterrito a guidare le strategie estive. A questo punto c’è veramente da sperare che Wenger si impunti e Fabregas resti a Londra, conoscendo la cocciutaggine masochista di Guardiola non vedo altre speranze.

1:25 PM  
Blogger valentino tola said...

Oddio, prima di massacrarlo aspettiamo che ci sia qualcosa di più di una voce...

Peraltro io il mercato dell'estate scorsa lo considero buono, ammesso che lo abbia "fatto" Guardiola.

1:42 PM  
Blogger Hellas said...

Beh, la notizia, poi ripresa da elmundodeportivo, viene da Rac1, che se non è il sito ufficiale del Barca poco ci manca.
Ribadisco, detta alla Fantozzi questa sarebbe "una cagata pazzesca". Tra l'altro partendo Thiago sarebbe a rischio pure Rafael: ho visto la finale del campionato juvenil tra Barcellona e Real e questo Rafinha promette anche più del fratello.

2:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

Se permettete, piccola tirata d'orecchie a Valentino per la "scarsità" di aggiornamenti del blog in questi ultimi mesi: avrei voluto leggerlo di più in questo finale di stagione molto interessante.
Sulla finale di Wembley si è detto quasi tutto; credo che Fergusson abbia fatto bene a provarci con la squadra che aveva vinto la Premier ed era arrivata in finale in carrozza con lo Schalke. Certo che lasciare la superiorità numerica a metacampo al Barca è un suicidio. Comunque si è vista una bella partita ed il Manchester ha goduto dell'onore delle armi. Per me, meglio così che cercare lo 0-0 e i rigori, come avrebbero fatto altri...Sul Barcellona non ho più parole: il secondo tempo fino al 3-1 è stato uno spettacolo paradisiaco, una sinfonia calcistica celestiale. Come ha analizzato Valentino, credo che il Barca sia arrivato comunque abbastanza stanco alla parte decisiva della stagione, per me la critica da fare a Guardiola è sullo scarso turn over nelle partite facili, con sostituzioni quasi sempre relegate agli ultimissimi minuti. Il minutaggio di Messi in stagione è pazzesco e rischioso, voglio essere eretico: a wembley io l'ho visto giocare da 7,5, non di più, rispetto al suo potenziale. Basta e avanza, naturalmente. Interessante il tema che si è aperto in questi giorni, in maniera secondo me tardiva e legata al risultato di sabato: questo Barca tra le squadre più forti di sempre ci sta benissimo. Opinione personale: solo l'Ajax di Cruyff ebbe lo stesso impatto devastante, con un calcio assolutamente rivoluzionario e "diverso". Cruyff che è l'ispiratore iniziale di questo Barca...Aggiungerei il Milan di Sacchi, devastante e potentissimo, quello della manita al Real in coppa Campioni per intenderci, anche se quella era una squadra con meccanismi esasperati che soffrì la discontinuità dei suoi campioni, soprattutto il precoce ritiro di Van Basten. Forse la squadra del passato che giocava un pò come il Barca era la Roma di Liedholm, che mi piaceva moltissimo. Questo Barca, figlio quasi illegittimo di quello del 2006 (c'erano Dinho, Etoo,Marques, Deco etc...) è LA SQUADRA, sublimazione di un'idea di gioco filosoficamente aliena al calcio normale. Credo che non sia il numero di trofei a dare la dimensione esatta dell'impatto di una squadra, a livello emotivo e storico. L'olanda perse 2 finali negli anni 70. Qui siamo al cospetto di un nucleo di giocatori che hanno portato a casa 3 champions, 5 scudetti, un campionato europeo ed un mondiale (questi ultimi senza Messi!), nel giro di un lustro. Pazzesco!!!
Un saluto
Alenar

3:42 PM  
Blogger Flavio said...

Anch'io mi innervosivo quando vedevo Messi sempre in campo, però voglio dire primo che Leo è insostituibile, e secondo che la strategia di Pep era proprio quella di sfruttare al massimo i suoi migliori giocatori in modo da vincere il prima possibile il campionato (in questo aiutato pure dalla sconfitta del Real in casa contro lo Sporting), per poi dedicarsi con calma a preparare la finale di champion's facendo rifiatare i titolari.
E' vero, come dice Vale, che pure con una rosa di 28 giocatori alcuni elementi come Messi o Xavi comunque non li sostituisci, ma è anche vero che la rosa del Barça è davvero troppo, troppo corta e spero vivamente che si ponga rimedio almeno in attacco.

Per quanto riguarda il discorso di Thiago io non credo che Pep se ne voglia disfare, a giudicare anche dai minuti che gli ha concesso in tutta la stagione, direi sufficienti per un ragazzo del 91; sono invece d'accordo sul discorso Fabregas: riprenderselo a quelle cifre sarebbe di cattivo esempio per gli altri canterani, anche se mi sembra chiaro che Cesc è l'unico erede possibile di Xavi (Thiago lo vedo più come erede di Iniesta).
Fabregas lo prenderei solo se sarebbe in grado di far abbassare il prezzo del suo cartellino, altrimenti 45 milioni come dice giustamente Vale, li spendo solo per Aguero.

A proposito di Aguero, volevo chiederti, Valentino, come mai Guardiola non lo stia cercando (stando a quanto riportano i media); pare infatti che l'obiettivo reale del Barça sia Rossi che costerebbe "solo" dieci milioni in meno...Non lo reputa giocatore da Barça o magari ha paura che possa rompere gli equilibri si spogliatoio?

6:58 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Non voglio tirar l'acqua al mulino di Chamartin però alla fine della fiera, l'unico che è stato in grado di mettere in crisi il Barca di quest'anno (e di batterlo in una finale) è stato Mou, sarà antipatico, egocentrico, scorbutico, però... tolta la partita di andata in campionato è quello che più ha messo i bastoni tra le ruote del Barca e se (scusate il fantacalcio) Pepe non fosse stato espulso...
Mi aspettavo decisamente di più dallo United che ha lasciato davvero troppi spazi, trovo infine un pò troppo sperpeticate le lodi tessute da Rai1: un cronista dovrebbe imparziale, nella finale di Champions ho sentito una partigianeria quasi fastidiosa chissà perchè...

7:04 PM  
Blogger Flavio said...

P.S. Neanch'io scambierei mai Pedro per Nani o Valencia...e pure se dovessi fare una squadra da capo, lo metto sempre nel mio tridente preferito. Al massimo potrei cedere di fronte ad uno scambio con Di Maria...ma alla fine resisterei alla tentazione.
Sono invece incantato da Pastore, lo vedo molto ma molto stile Barça...con questi giocatori e con un'allenatore "normale" mi aspetto una grande Argentina in coppa America, specialmente se farà giocare tutti insieme Banega, Pastore, Di Maria, Messi e Aguero.

7:08 PM  
Blogger Köpke said...

Salve Valentino.
Volevo segnalarti che è nato un blog dedicato al calcio tedesco: http://bundesaktuell.blogspot.com/

Se vuoi scambiarci i link per me è cosa gradita, e sarebbero ancor più gradite tue visite e tuoi commenti, in particolare sui tedeschi che militano nella Liga, che stanno diventando sempre di più.

7:20 PM  
Blogger Taymour Zein said...

Grazie Vale, splendida risposta soprattutto per quanto riguarda le differenze tra questo Barça e quello del Triplete. Volevo tornare un attimo su una cosa lettta nel Blog di Abel e ripetuta più volte: la trasformazione di Xavi. Abel in un commento raccontava di aver rivisto la Supercoppa europea 2006 nella quale Deco aveva avuto una prestazione splendida, mentre Xavi aveva deluso. E più in generale, ricordo che in quei anni molti lo volevano vendere, e benedicevano il fatto che nella finale Champions 2006 fosse rimasto in panchina. Ora invece, da quando è arrivato Guardiola, è ritenuto uno dei centrocampisti più forti al mondo. Cosa ha determinato secondo te questo cambiamento? Motivazioni tattiche o altro?

12:11 PM  
Blogger valentino tola said...

@ alenar
Ciao, bentornato.
Hai ragione..gli aggiornamenti son stati pochissimi per un finale di stagione così... mi dispiace averveli fatti mancare, ma essendo questo mio un hobby ci sono due ostacoli al momento insormontabili: il tempo e la voglia.
Prima nel blog pubblicavo anche i risultati giornata per giornata e commenti su 3-4 partite a settimana: a un certo punto mi sono reso conto che alcuni post li scrivevo quasi per dovere più che per piacere, e quella è la cosa peggiore.
Certo, ora son passato da un eccesso all'altro :-), e vedrò se posso fare qualcosa di più per la prossima stagione, magari tornare alle analisi delle partite ma senza farne 3 o 4 a giornata e senza "stressarmi" troppo coi tabellini.
A me più ancora che gli aggiornamenti sulla serie del clasico dispiace non aver pubblicato più approfondimenti sulle altre squadre... penserò a qualche soluzione in futuro.
Comunque ragazzi, più o meno ogni settimana mi trovate anche sul sito del Guerin Sportivo ;-)

Guardiola il turnover nelle partite facili e nelle coppe lo abbia anche fatto, tranne che per Messi: come sottolinei tu, ha avuto un minutaggio un po' esagerato.

Riguardo al confronto con le altre grandi squadre della storia, posto che son sempre difficili se non impossibili, io ho visto davvero poco per esprimermi: qualche partita del Milan di Sacchi, che mi sembra tatticamente più forte (ma anche atleticamente e soprattutto mentalmente più dispendioso: è la storia del calcio di possesso di cui parlavamo prima sia io che Santeria) ma tecnicamente inferiore. Poi certe squadre credo che bisogna "viverle" nella loro epoca per averne un'idea più precisa... e quando c'era Di Stefano a malapena erano nati i miei genitori... mio zio però sostiene che Messi sia il giocatore più forte che abbia mai visto, più di Pelé e Maradona... Santeria prenditela con lui, non con me :D

@ Flavio

La risposta su Aguero è ovviamente un "non ne ho la più pallida idea!" :D

Anche io credo poco a una cessione definitiva di Thiago: non c'è dubbio che sarebbe un grave errore, sono d'accordo con Hellas.
Comunque butto lì una cosa che mi capita di leggere ogni tanto in rete: che l'entourage di Thiago e il giocatore stesso tendano a montarsi un po' la testa, e che da più di un anno facciano un po' di pressioni sulla società e sul tecnico per spianare la strada a Thiago... ora non date un peso eccessivo a questa indiscrezione, eh.

5:01 PM  
Blogger valentino tola said...

Per "spianare la strada" intendo pretendere un posto più o meno da titolare.

@ Hincha

Più che dire che Mourinho è il miglior allenatore del mondo non posso :-)

Sono d'accordo anche sull'eccesso di lodi dei telecronisti al barça: non che questa squadra non se lo meriti, però durante una telecronaca non puoi ripetere ogni due secondi e ogni due passaggi riusciti che questa squadra è unica che è speciale che il possesso-palla che il gioco che la cantera che l'orgoglio catalano che Més que un club che l'Unicef che loro sono senza macchia e che Mourinho è cattivo...tutto questo risulta stucchevole, è evidente. Purtroppo il Barça adesso come adesso è una moda, e le mode hanno questi effetti spiacevoli: fa figo citarlo, magari anche a sproposito, tutto il resto non conta e sembra che a calcio non si possa giocare in altro modo. E lo dice uno che a suo tempo si è appassionato al calcio spagnolo proprio per questa sua filosofia di gioco...il fatto è che in realtà sono pochi i commentatori che analizzano seriamente il Barça, e per questo è più facile ricorrere al luogo comune.

@ Kopke
Ciao e grazie! Lo aggiungerò alla lista, anche se temo non potrò commentare granché, vista la mia ignoranza sul calcio tedesco...

@ Taymour Zein

Il cambio è stato mentale, non tattico. Il cambio tattico ci fu con Rijkaard che fece fare il salto di qualità a Xavi impostandolo mezzala in una specie di 4-3-3 nel girone di ritorno della stagione 2003-2004, avanzandolo di qualche metro rispetto alla posizione originaria di centrale nel 4-2-3-1.

Probabilmente la svolta è stata l'europeo, e Aragonés deve avere avuto qualche merito.

6:00 PM  
Blogger Flavio said...

Tornando al discorso sul Kun, credo di essermi fatto un'idea precisa visto che sto seguendo tutti i siti, da sport.es, passando per el mundodeportivo fino ad arrivare a marca.com... :-)
Sicuramente c'è stato un contatto con gli agenti del giocatore per sondarne la disponibilità, e sicuramente la gran parte i tifosi del Barça lo ritiene il miglior acquisto possibile, già pregustando un coppia che potrebbe essere epica: quella con Messi...
A mio avviso però Guardiola ha dei dubbi sull'adattabilità del giocatore al contesto Barça, sia come posizione in campo, ossia se Aguero può rendere al massimo giocando alla Villa per intenderci, ma anche come carattere, spirito di gruppo e volontà di sacrificio: non dimentichiamo infatti che l'unico ad essere in qualche modo esentato dal rincorrere sempre l'avversario è Messi; inoltre Gurdiola non gradisce giocatori che si mettano a "competere" con Messi, proprio come è successo con Ibra, anche se l'amicizia tra i due argentini dovrebbe escludere questo pericolo.
Inoltre, secondo me, Guardiola sta pensando alla possibilità di prendere due giocatori per l'attacco, che sono G.Rossi e Sanchez e ciò dovrebbe preludere sicuramente alla cessione di Bojan.
A questo punto penso che Pep sia altamente indeciso tra le due ipotesi (solo Aguero, oppure il duo Rossi-Sanchez), e i dirigenti blaugrana sono in attesa del suo responso.

Infine, segnalo che molti tifosi chiedono la promozione in prima squadra di J.Soriano, capocannoniere del Barça B con 32 gol, che potrebbe essere quell'attaccante che ha anche le caratteristiche del 9 puro; già inserito nel contesto, Soriano potrebbe accettare tranquillamente un ruolo secondario, ma soprattutto potrebbe essere un'arma in più (che attualmente manca) per l'attacco del Barça.

10:08 PM  
Blogger Hellas said...

@Flavio
Il panorama sul mercato del Barca mi sembra abbastanza chiaro. Purtroppo le strategie di mercato le guida Guardiola, pur se temperato da Rosell - un passo avanti rispetto a Laporta, non credo che assisteremo alle follie del passato. Il quadro della situazione io lo vedo così:

1) Guardiola vuole Fabregas e questa è la priorità assoluta. È quasi un’ossessione, un po’ come con Chygrynskiy dove la prima e la seconda alternativa all’ucraino erano Chygrynskiy e ancora Chygrynskiy. Perlomeno Fabregas è un campione. Credo che quest’anno sarà la volta buona.
2) Guardiola è entrato in conflitto con Thiago Alcantara (sempre lo stramaledetto feeling) e nonostante il figlio di Mazinho voglia rimanere visti i precedenti credo proprio che sarà costretto a fare le valige. Magari in direzione Arsenal come contropartita dell’operazione Fabregas, due piccioni con una fava. Nel caso fra qualche anno ci sarà da ridere.
3) L’Atletico Madrid ha offerto Aguero ma Guardiola ha detto no. Quindi c'è poco da sognare, pur se su cifre superiori vale l'operazione Ozil dello scorso anno: quando è no è no. In attacco il primo nome della lista è Giuseppe Rossi e la società sta cercando di far quadrare i conti per renderlo compatibile con l’affare Fabregas.

Ricapitolando: Fabregas, Rossi più qualche giovane di valore a cavallo tra prima squadra e Barcellona B. Stop. Non credo proprio ci sia spazio per due attaccanti. Secondo me sarebbe un buon mercato, anche se non ottimo, e con la macchia pesante dalla cessione di Thiago. Proprio per questo spero che Wenger tenga duro e non ceda Fabregas, vuoi mai che Guardiola si veda "obbligato" a puntare sul figlio di Mazinho.

2:37 PM  
Blogger Francesco said...

Ciao a tutti. Intervengo solo per dire che sono solo parzialmente d'accordo sulla questione Thiago - Fabregas. Mi spiego: l'ideale sarebbe averli in rosa tutti e due. Se però l'Arsenal valuta bene Thiago (leggi: almeno 15-20 mln di euro) e questo fosse l'unico modo per arrivare a Cesc, allora io il cambio lo farei.

Stiamo parlando di cambiare un giovane dal grande potenziale ma non ancora affermato con un giocatore comunque giovane (24 anni) e con una mostruosa esperienza internazionale come Fabregas. Magari ci aggiungerei una opzione di "compra", come fa il Madrid con i suoi canterani, a 30-40 milioni di euro, di modo tale che se Thiago esplode poi lo si possa comunque riportare alla base senza arrivare a trattative estenuanti con l'Arsenal, pagando ai gunners il quid per la valorizzazione del giocatore.

Tanto al Barca sarà sempre chiuso da Xavi e Iniesta, almeno per i prossimi 4 anni, e non avrà tante opportunità di mettersi in mostra. Senza contare il fatto che non è certo che esprima effettivamente tutto il suo potenziale.

10:57 AM  
Blogger Flavio said...

Hellas, io invece credo che gli acquisti saranno minimo 4 e massimo 6, se si prendono anche il giovane portiere Andrada e il promettente attaccante argentino Sergio Araujo, destinati a giocare a cavallo tra prima squadra e il Barça B.

Il mercato "pesante" sarà invece condizionato dall'esborso per Cesc, che come sottolinei giustamente tu è il vero obiettivo primario di Guardiola: a seconda di quanto si spenderà per lui, e cercando di monetizzare per qualche giocatore (ricordiamo anche che il Milan deve ancora pagare Ibra), si farà il resto del mercato e quindi 3 acquisti: un difensore e due attaccanti, perchè a mio avviso Guardiola non vede più di buon occhio Bojan: resta solo da stabilire se verrà ceduto in prestito o a titolo definitivo, magari inserendolo come contropartita in qualche operazione.

Guardiola vuole un'attaccante in grado di essere alternativa a Villa e quindi G.Rossi, ed un'altro che possa far rifiatare sia Messi che Pedro, cioè Alexis Sanchez. Secondo me un attacco composto da Pedro, Messi, Villa, G.Rossi, A. Sanchez, ed uno tra J.Soriano e Sergio Araujo sarebbe davvero all'altezza della situazione... senza dimenticare Afellay, impiegabile come esterno d'attacco, ma anche come mezzala sinistra: ciò, tra le altre cose, spiegherebbe in parte la cessione di Thiago (speriamo davvero soltanto in prestito).

Per quanto riguarda il difensore, ho sentito parlare di un interessamento per il terzino sinistro José Enrique del Newcastle; qualcuno sa dirmi qualcosa su questo giocatore?

10:59 AM  

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