giovedì, maggio 20, 2010

I 23 per il Sudafrica.

Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), José Manuel Reina (Liverpool/ING), Víctor Valdés (Barcelona).

Difensori: Raúl Albiol (Real Madrid), Álvaro Arbeloa (Real Madrid), Joan Capdevila (Villarreal), Carlos Marchena (Valencia), Gerard Piqué (Barcelona), Carles Puyol (Barcelona), Sergio Ramos (Real Madrid).

Centrocampisti: Xabier Alonso (Real Madrid), Sergio Busquets (Barcelona), Cesc Fábregas (Arsenal/ING), Andrés Iniesta (Barcelona), Javier Martínez (Athletic Club), David Jiménez Silva (Valencia), Xavi Hernández (Barcelona).

Attaccanti: Jesús Navas González (Sevilla), Juan Manuel Mata (Valencia), Pedro Rodríguez (Barcelona), Fernando Llorente (Athletic Club), Fernando Torres (Liverpool/ING), David Villa (Valencia).


Fra chi non chiama Zanetti, Cambiasso e Banega, chi non chiama Benzema e chi chiama Kleberson e Julio Baptista, non ci si può lamentare. Piccoli appunti, soggettivi e del tutto opinabili, ma lista finale di Del Bosque è francamente buona.
Tre novità assolute (Víctor Valdés, Javi Martínez e Pedrito) e tre esclusioni un po’ dolorose dalla lista dei 30 preconvocati (Senna, Cazorla e Güiza) le note di maggior rilievo.

Cominciamo dalle novità. Valdés era strameritato, e l’unico dubbio veniva dal possibile dualismo con Casillas, perché il portiere blaugrana ha fatto le cose sin troppo bene, disputando una stagione decisamente migliore del madridista che pure, per un discorso di buonsenso e continuità, è giusto che rimanga non solo il titolare indiscusso ma anche il leader di questa nazionale.

Javi Martínez è l’unico che personalmente mi fa storcere il naso. Non per il valore assoluto del navarro, che è ottimo, ma per il suo inserimento in un contesto così caratterizzato come quello della nazionale spagnola. Javi Martínez è un cursore che si divora il campo, box-to-box, più da Premier che da squadra che avanza a piccoli passaggi e ritmi lenti. Straordinario per capacità aerobica, dinamismo e carica agonistica, valido anche tatticamente (in più di una occasione quest’anno nell’Athletic si è trovato a fare il centrocampista più basso, quasi un pivote bloccato davanti alla difesa nel 4-4-2 atipico con Gurpegi esterno destro), tuttavia Javi sembra non averlo proprio nelle corde il gioco a uno-due tocchi, il palleggio fitto al quale inevitabilmente dovrà adattarsi una volta calato nel contesto.
Anche per questo amareggia un po’ la defezione di Senna, che nella Spagna Campione d’Europa era un giocatore semplicemente perfetto perché non solo copriva egregiamente davanti alla difesa, ma una volta rientrato in possesso del pallone non spezzava mai la continuità del palleggio. Purtroppo il brasiliano ha pagato una stagione mediocre al Villarreal, dove ha finito il campionato da riserva (Garrido ha preferito arretrare Ibagaza al suo posto, con un solo centrocampista difensivo, il meritevole Bruno Soriano): dovrebbe fare le sue veci Sergi Busquets, con qualche possibile sbavatura in più nella metacampo difensiva, ma con una fedeltà totale all’idea di gioco della nazionale, simile (anche se con tratti profondamente diversi) a quella del Barça.

Infine Pedrito. Circa un mese fa scrissi che non lo avrei convocato. Invece ho cambiato idea, guarda un po’. Non che lo ritenga superiore per valore assoluto a tutti i suoi concorrenti, è che è talmente in striscia positiva, talmente benedetto dalla musa che forse è meglio tenerselo buono e approfittarne se sarà il caso, non si sa mai.
Questo piuttosto rende non necessaria la convocazione di Mata: seppure non uguali, lui e Pedrito sono più o meno la stessa tipologia di giocatore. Un attaccante che parte largo ma più che cercare il fondo (come invece fa Navas, lo specialista di fascia migliore di tutto il calcio spagnolo) taglia e punta alla porta avversaria. Siccome la musa sta dalla parte di Pedrito, e siccome il blaugrana è praticamente ambidestro, e può giocare su tutte e due le fasce al contrario del “mancino chiuso” Mata, io alla fine avrei lasciato a casa il valenciano in favore di una punta centrale o di un giocatore in più negli altri reparti.

Le tre novità si inseriscono in una rosa forte ed equilibrata, ben disegnata in tutti i reparti. Non manca nulla, si può dire.
La difesa farà perno al centro sulla coppia del Barça Piqué-Puyol: l’incognita naturalmente non sta nella qualità del duo, ma nella forma con cui potranno arrivare al mondiale. È un’incognita che riguarda tutti i giocatori del Barça super-impegnato in questa stagione, giocatori che costituiscono il nucleo principale di questa nazionale.
Sergio Ramos tornerà fisso a destra dopo essere stato utilizzato anche troppo al centro in questa stagione madridista, mentre Capdevila sulla fascia opposta resta l’unico di ruolo, per mancanza di grandi alternative e perché comunque si tratta di uno dei pilastri dello spogliatoio. C’è comunque Arbeloa che si può adattare come terzino di riserva su entrambe le fasce. In questo caso meglio non dargli tutta la fascia per quelle che sono le sue carenze di profondità: con un giocatore largo però il madridista dimostra buon tempismo nella sovrapposizioni. Pedrito sarebbe il suo partner ideale in un’ipotetica Spagna B.
Albiol una garanzia come primo rincalzo per i centrali (anche se con lacune evidenti nell’impostare), mentre l’ultima piazza è andata a Marchena. Può lasciare perplessi questa scelta, per un giocatore un po’ passato di cottura, impiegato poco quest’anno nella sua squadra (e spesso a centrocampo), ma bisogna dire che le alternative percorribili non erano tante, trattandosi perlopiù di giovani ancora in attesa della maturazione (vedi Marcano, un talento potenzialmente da nazionale ma molto irregolare al Villarreal nella stagione appena conclusa) o non del tutto affidabili (Amorebieta). Così, Del Bosque ha preferito puntare sull’esperienza.
Un’altra soluzione, quella per la quale io avrei optato, sarebbe stata la convocazione di Iraola lasciando Arbeloa come possibile quarto centrale oltre che come terzino di riserva. Ma il bilbaino è stato ignorato anche fra i 30 preconvocati, dove invece figurava Azpilicueta dell’Osasuna.

Il centrocampo, grande fiore all’occhiello. Due posti sono più che mai sicuri: Xabi Alonso davanti alla difesa, senza la concorrenza di Senna e sull’onda di una stagione che lo ha visto al vertice nel suo ruolo; Xavi qualche metro più avanti, perché anche se altri giocatori (Cesc e Iniesta) si possono pure definire superiori è sempre lui a incarnare l’anima di questa nazionale.
Il resto è più incerto, anche se ci si augura che Del Bosque opti per i due falsi esterni (Silva a destra e Iniesta a sinistra) per creare la superiorità nel mezzo, il caos organizzato senza posizioni fisse e la densità di palleggio che rappresenta la vera arma in più della Spagna, sicuramente molto di più del 4-4-2 classico con esterni di ruolo che rende questa squadra molto più leggibile nelle sue azioni, come hanno dimostrato gli esperimenti abbastanza infelici tentati in Confederations Cup contro Iraq e Sudafrica.
Quindi meglio Silva e Iniesta (sì, ma quale Iniesta vedremo? Grosso punto interrogativo) e meglio giocarsi Pedro e soprattutto Navas (per le sue caratteristiche atletiche e per lo stile di gioco diretto può fare grossissimi danni entrando in campo fresco) a partita in corso. L’ultima incognita dipende dalla scelta del modulo: Del Bosque alterna spesso due punte o una sola, e in quest’ultimo caso un'altra piazza a centrocampo diventa disponibile. A tal proposito, si spera che il CT non perseveri in una scelta già compiuta nelle amichevoli e poco comprensibile oltre che vagamente inquietante: preferire Busquets a Cesc, una scelta che sull’altare di un equivoca ricerca di maggior sicurezza difensiva sacrificherebbe ulteriormente il giocatore dei Gunners, il cui status di riserva risulta già abbastanza sorprendente.

In attacco i mattatori restano il neo-blaugrana Villa e Fernando Torres (anche lui però dovrà sciogliere i dubbi sulla sua condizione), preziosissimi per la capacità di vedere la porta, allungare le difese avversarie e coprire anche le fasce svariando e rendendo sopportabile l’assenza di esterni di ruolo nell’undici titolare.
Una bella notizia il ruolo di terzo attaccante riservato a Fernando Llorente: parliamo di un giocatorone strameritevole della convocazione. Fortunatamente preferito a Negredo, perché Llorente ha tutte le qualità che ha Negredo (gioco aereo, spalle alla porta, magari solo un po’ meno cattiveria nel finalizzare) e in più un senso della manovra del tutto estraneo al sevillista. “Fernandote” è preziosissimo perchè aggiunge il gioco aereo, la possibilità di semplificare il gioco coi cross quando opportuno, ma senza mai tradire l’idea di gioco principale, le combinazioni palla a terra nel quale il bilbaino, a dispetto della stazza, sguazza come un pesce nell’acqua. Protegge palla spalle alla porta magnificamente, ma sa perfino svariare sulle fasce alla ricerca dell’uno contro uno. Insomma, non è uno Zigic buttato lì alla ricerca della mischia.
Manca una quarta punta centrale, dove prima c’era Güiza: devo dire che non ho la più pallida idea di come abbia giocato in Turchia, però in nazionale il suo lo ha sempre dato, un’alternativa da non sottovalutare per le doti in contropiede e nel movimento senza palla fra i centrali. Non indispensabile, però ipoteticamente era più spendibile a partita in corso rispetto a un Mata.

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12 Comments:

Blogger kempest said...

credo che la Spagna,vista la rosa a disposizione siauna delle favorite,se non la favorita!,per la vittoria finale.Come giustamente sottolineato il centrocampo è davvero fortissimo

11:57 PM  
Anonymous Anonimo said...

Alla fine si tratta della migliore selezione possibile. Ora bisognerà appurare lo stato di forma di Cesc, fermo dall'andata contro il Barça, Iniesta, rientrato da poco e reduce da una stagione sul piano personale piuttosto sottotono, e Torres, che dei tre è il meno sostituibile (paradossale ma vero). Preventivabile come dici tu la panchina di Fabregas, almeno all'inizio; probabilmente Del Bosque farà di tutto per recuperare Iniesta e soprattutto il miglior Torres, decisivo due anni fa nella finale contro la sempre troppo sottovalutata Germania (che ad esempio mi sembra molto più temibile, per tradizione e attitudine, della tanto celebrata Argentina...)
Tommaso.

12:24 AM  
Anonymous Anonimo said...

ehi non toccarmi Nikola! :D

markovic

1:27 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Valentino ottimo blog e complimenti per la tua capacità di leggere le partite, da un tifoso del Barça.

Detto questo secondo me i 23 scelti dal CT sono i migliori possibili, forse gli unici nomi che avrei preferito sono quelli di Amorebieta o di Iraola al posto del "cotto" Marchena. Uno per la superiorità nel ruolo rispetto all'ormai centrocampista del Valencia (non più centrale da tempo) e l'altro perché secondo me sarebbe il ricambio ideale nel caso in cui Sergio Ramos, cosa molto probabile purtroppo, decida di dimenticarsi di avere un cervello nel bel mezzo di una partita importante e si faccia buttare fuori o ammonire stupidamente.

Trovo giustificabile la presenza di Javi Martinez rispetto a Senna nell'ottica di dare fisico e corsa, in una parola agonismo, nelle gare bloccate contro squadre di seconda fascia; oltre a garantire un'opzione tattica in più grazie alla sua capacità di mangiarsi il campo a grandi falcate, che è vero che non è propriamente nelle richieste fatte ai giocatori spagnoli, ma in un'ipotetica partita bloccata contro la Grecia catenacciara di turno potrebbe essere la chiave di volta; meglio questa opzione che portare un Senna a fare il clone di Xabi Alonso.

La presenza di Victor Valdes e di Pedro era obbligatoria. Niente scuse, la stagione dei due dice che hanno gli dei del calcio dalla loro, non ci sono Cazorla e Palop che tengano. Su l'ipotetico dualismo tra portieri dico che può nascere durante le qualificazioni, ma che in un mondiale raramente ci sono spaccature in ruoli così delicati un ritiro di un mese. Con l'aggiunta che Csillas è il capitano e il leader della squadra.

Su Güiza, non mi è mai piaciuto e credo che si possa avanzare Mata a fare la seconda punta o semplicemente giocare con una punta nel caso in cui uno dei due titolari si infortuni e non si ritenga necessario far entrare Llorente.

Anche io spero nella scelta di far giocare Cesc e non Busquets nell'ipotetico modulo ad una punta. Anche se sono convinto che il CT inizi il mondiale con il modulo a due punte e i due "falsi estremi" Iniesta e Silva. Ritengo che le sorti della Spagna ricadano sullo stato di forma di Inesta e dei sui compagni campioni di Spagna, ma anche sulle condizioni psicofisiche di Torres.

Secondo me la Spagna è la squadra più completa della competizione, questo non è garanzia di successo, ma di certo ti pone in una situazione di vantaggio. L'unico punto debole sulla carta è Capdevila, ma per il ruolo che occupa (se uno dei due terzini è un mediocre basta far spingere di più l'altro) non mi preoccupo tanto, anche perché pensando alle lacune delle altre pretendenti (come per esempio: Inghilterra senza portiere, Olanda senza difensori di spessore o Argentina senza CT) direi che Capdevila è la meno peggio.

DVM

2:17 PM  
Anonymous Edo14 said...

Non mi appassionano le vicende della Spagna, ma non capisco la non convocazione di Iraola: stagione buonissima, forma costante e la possibilità di liberare un posto a centrocampo o in attacco (con Arbeloa quarto centrale, Del Bosque poteva chiamare Guiza al posto del bollito misto senza salse Marchena).
Llorente stramerita la convocazione, Javi Martinez idem ma ho le tue stesse perplessità sull'adattabilità di Javitxu al gioco della Roja; nonostante su internet fiocchino le recensioni che lo vogliono regista, il navarro ha tutto fuorché il tocco fino e la visione di gioco. Potrebbe finire come nell'under 21, nella quale sembrava quasi un corpo estraneo, lui così fisico, straripante e voglioso di prodursi nei suoi coast-to-coast in mezzo al tikitaka dei palleggiatori spagnoli. Ma tanto il campo non lo vedrà mai, al massimo il Baffone lo metterà dentro se tocca far legna.

3:33 PM  
Blogger valentino tola said...

@ kempest
Sulla carta, come valori assoluti e nche come livello di gioco raggiunto, è chiaro che la Spagna non può nascondersi.
Però il mondiale è soprattutto una questione di momenti: conta poco quello che hai fatto nei due anni precedenti, devi arrivarci nella migliore condizione fisica (e qui le incognite non mancano, da Iniesta a Cesc, da Torres a tutti i giocatori del Barça in generale) e psicologica (qui credersi i più forti può giocare bruttissimi scherzi, a volte è meglio arrivare ai mondiali circondati da mille polemiche, vedi l'Italia nell'82 e nel 2006.

@ Tommaso
Non sarebbe una novità se la Germania arrivasse fra le prime quattro.

@ markovic
Per carità, ottimo giocatore però obbliga tutti i compagni a giocare alla stessa roba che gioca lui. Troppo ingombrante.

@ DVM
Ciao, molte grazie per i complimenti e benvenuto.

Javi Martinez non mi sembra il giocatore più indicato per gare bloccate. In quei casi, è il pallone che deve correre, non i giocatori. Lo spazio per le falcate di Javi Martinez la Grecia di turno semplicemente non te lo concede.
Recuperare e ripartire negli spazi oppure giocare con cross e inserimenti dalla seconda linea: queste sarebbero le condizioni ideali per Javi. Non è detto che la Spagna qualche volta non si trovi in tali condizioni, ma è comunque anche io come Edo credo che giocherà pochissimo.

Io Mata non ce lo vedo. Seconda punta? Quella zona è sin troppo intasata, fra i vari trequartisti, Villa e Torres. Se Del Bosque vuole cambiare qualcosa a partita in corso, ci sono un po' di cambi prima di Mata. Guiza a partita in corso e magari a vantaggio già acquisito, dando il cambio a uno fra Villa e Torres, si è dimostrato utile in più di un'occasione. Ecco, Guiza sarebbe stato un cambio più da vantaggio già acquisito, Llorente invece un apriscatole con l'avversario chiuso e il risultato ancora da portare a casa. Mata invece non mi sembra particolarmente importante in nessuna di queste due possibili situazioni. Poi come esterno da mettere in corso d'opera c'è già Pedro.
Occhio, non sto snobbando Mata come giocatore in senso assoluto, parlo sempre riferendomi al contesto particolare di questa nazionale. Il contesto è tutto.

Capdevila non è certo un fenomeno (e probabilmente ci sono terzini sinistri migliori in Spagna, e penso a Canella più che a Monreal che trovo leggermente sopravvalutato), però lo ritengo più che decente.

@ Edo14
Siamo d'accordo su tutta la linea. La mia opinione su Llorente poi migliora ogni volta che lo vedo giocare. Magnifico come ha imparato a fare reparto e a giocare spalle alla porta. In un'intervista che ho letto diceva che quando era arrivato ragazzino all'Athletic giocava solo e soltanto a dribblare, e insomma è maturato parecchio...
Come qualità penso sia tranquillamente al livello di molti dei titolari delle altre grandi nazionali. L'unica incognità è la personalità ad altissimi livelli, che è ancora un po' da verificare.

Tra l'altro c'è un paradosso. Il gioco dell'Athletic è tutto impostato su di lui, ma ne sfrutta secondo me soltanto un 50%. Se l'Athletic proponesse un calcio un po' più ricco e vario credo che Llorente duplicherebbe il valore del suo cartellino.

7:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

Valentino capisco il tuo punto di vista su Javi Martinez e condivido che molto probabilmente giocherà poco.

Su Güiza come giocatore da fare entrare in corsa dico che sarebbe allora meglio un Soldado dalla grande annata alle spalle. Detto poi che a partita in corso entrerà sicuramente Pedro per sbloccarla, dato che può giocare più ruoli senza problemi e vede molto bene la porta.

Su Mata trovo che abbia movimenti anche da seconda punta, come la rapidità di esecuzione nello stretto e i movimenti senza palla, poi va detto che giocava seconda punta anche nelle giovanili del Madrid. Concordo che potrebbe trattarsi di una chiamata doppione con Pedro e ripeto che nei 23 avrei inserito Iraola.

Sulle possibilità della Spagna di vincere trovo che un'occasione così ghiotta è raro che ricapiti: trovarsi un Mondiale con un Brasile di operai, la Germania senza capitano per infortunio nell'ultima partita ufficiale, una Francia in crisi di identità, un'Argentina senza CT e un'Italia mediocre come poche volte nella sua storia è una congiuntura troppo favorevole per non pensare ad una delusione la mancata vittoria. Vincere un Mondiale è molto difficile, ne sa qualcosa l'Olanda, ma sinceramente una generazione così talentuosa in tutti i ruoli la Spagna non ce l'ha mai avuta e dopo l'Europeo vinto si deve puntare soltanto alla vittoria.

P.S. non trovi che Arteta (al dilà del recente brutto infortunio) nella sua carriera sia stato sottovalutato a livello di nazionale, soprattutto negli ultimi tre anni? Yeste ha perso il treno, ma tu cosa ne pensi? Io me ne sono innamorato nella stagione 2003/04 e l'ho visto personalmente due volte nella 2004/05. A livello di talento puro trovo che sia un grande rimpianto per la Spagna, come solo Vicente e Joaquin.

DVM

11:41 PM  
Blogger Vojvoda said...

Sì, come ha detto Markovic, che mi ha solo anticipato di qualche ora,...NON TOCCARCI NIKOLA...DRAGA VALENTIN...!!! :-)
ZIGIC NON SI TOCCA!

11:48 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Del Bsoque da ottimo (e sottovalutato) tecnico qual è ha fatto probabilmente le convocazioni più logiche (insieme a Capello) del prossimo mondiale. I nomi che doveva chiamare erano quelli e lo ha fatto, per Guiza non mi strapperei i capelli (se diventi capocannoniere ma finisci in Turchia ci sarà un motivo... Per la cronaca in Turchia ha segnato 18 gol in 44 partite stagionali) visto che Llorente è un ottimo centravanti anche se di altra natura. Condivido i dubbi sono Mata, per avere un a punta in più Soldado o Negredo sarebbero stati più indicati. Giustificata l'esclusione di Senna che paga il passare degli anni e la crisi stagionale sua e del Villarreal ma non conosco Javi Martinez, anche se credo che in una mediana di pallegiatori una riserva "di corsa" possa starci.
Credo che la Spagna abbia tutte le carte in regola per arrivare fra le prime 4 considerando i problemi che affliggono le altre nazionali. Arteta a mio parere è un giocatore troppo sottavalutato sia per gli infortuni che ne hanno segnato la carriera (ma ha ancora solo 28 anni) sia per aver giocato in squadre di secondo livello (Rangers, PSG e Everton) ma dal punto di vista tecnico è un ottimo centrocampista meritebbe un palcoscenico migliore.

11:14 AM  
Blogger valentino tola said...

@ DVM
Con Soldado sfondi una porta aperta, è un buonissimo centravanti (per me superiore a Negredo, tanto per dire), però quel gioco in contropiede che avrebbe avuto Guiza non ce l'ha il bomber del Getafe.

Sì, Mata ha cominciato seconda punta nelle nazionali giovanili spagnole e nella cantera del Real Madrid. Poi è stato Michel, in quel Real Madrid Castilla che giocava in Segunda nel 2006-2007, a cominciare a utilizzarlo largo a sinistra in una sorta di 4-1-4-1 (l'unica punta era Negredo, poi se non ricordo male a destra Granero, a sinistra per l'appunto Mata e mezzeali Borja Valero e De la Red... non male).
E sarebbe ancora una buonissima seconda punta, altrochè, ma nel contesto di questa nazionale mi sembra aggiunga pochino.

Attenzione al Brasile: il fatto che non solletichi il nostro senso estetico non significa che sia una squadra fortissima: la vedo come una squadra molto ma molto difficile da battere.
E occhio anche all'Italia: non perchè ritenga il suo organico particolarmente valido (anzi un po' di tristezza la suscita), ma perchè il sorteggio le ha disegnato una strada praticamente in discesa fino ai quarti, e questo può essere un vantaggio enorme.

Arteta l'ho visto giocare veramente poco in questi anni per poter dare un giudizio attendibile.

Yeste è un indubbio talento che però non ha mai avuto dalla sua continuità e direi anche presenza e peso nel gioco. Sempre lampi, più che altro.
Ecco, come potenziale lo collocherei un gradino (o anche due) sotto Joaquin e Vicente, comunque sì, anche lui fa parte di quel gruppo di giocatori che è rimasto un po' schiacciato fra il boom dei Casillas e Xavi prima e degli Iniesta e Torres ultimamente, senza mai emergere del tutto al livello che il loro talento reclamava. Aggiungo anche Reyes al gruppo: sono quelli che con la nazionale si sono persi fra 2002, 2004 e 2006.

@ Vojvoda
Il bello è che ho scritto quella frase sapendo perfettamente che avrei suscitato la reazione piccata dei signori Markovic e Vojvoda, anzi volendo proprio scatenarla di proposito.

:D

@ Hincha
"non conosco Javi Martinez, anche se credo che in una mediana di pallegiatori una riserva "di corsa" possa starci."

Chiarisco ulteriormente il mio concetto: io non esigo giocatori tutti uguali, anzi, le alternative vanno benissimo, però devono restare sempre all'interno del modello principale, non esserne estranei.
Una cosa è un Llorente che ti offre l'alternativa del gioco aereo ma restando comunque un giocatore pienamente funzionale al "tikitaka", un'altra cosa è un Javi Martinez che per quanto visto finora mi sembra un po' estraneo a questo modello.

Non credo alla strategia del "per un palleggiatore un rubapalloni, per un terzino che spinge uno che difende e basta, per un attaccante rapido e bravo palla a terra uno forte di testa".
La cosa fondamentale è definire un'idea di gioco e poi mettere insieme più giocatori coerenti con la stessa. Se poi all'interno di quest'idea trovi dei giocatori che sanno aggiungere ulteriori capacità, tanto meglio.

12:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

ahahah Vale sei il numero 1

markovic

1:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

Del Bosque è un uomo di buon senso. Non avrà il carisma e il pragmatismo di Capello, Ferguson o Mourinho, nè la visione offensiva di Guardiola o Spalletti, ma sa di calcio e, soprattutto, ha le idee chiare. In quest'ottica, mi sorprende abbastanza la convocazione di Javi Martinez che, come scrive Valentino, è giocatore molto british nell'interpretare il ruolo del centrocampista. Per il resto, nulla da dire... Guiza è reduce da stagioni turche molto modeste e la questione del terzino sinistro è semplicemente una non questione: il ruolo non ha grandi interpreti spagnoli (con Capdevila si è scelta la strada di una sana affidabilità). Certo, io un posto per Arteta lo avrei trovato, perchè è un giocatore duttile (può giocare benissimo anche sulle due fasce) e dotato di tecnica e visione di gioco che non lo farebbero sfigurare rispetto ai tanti tenores del centrocampo. Però nè Del Bosque nè i suoi predecessori gli hanno mai dato molto spazio in nazionale, la sua esclusione non è una sorpresa.
Marcello

10:48 AM  

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