mercoledì, febbraio 06, 2013

Pro e contro del Barça di Iniesta.



C’è stato un momento, intorno alla prima metà di gennaio, in cui il Barça sembrava aver trovato la pietra filosofale: non solo infallibile nei risultati, ma anche incontenibile per qualsiasi strategia difensiva. Le difficoltà emerse la scorsa stagione contro quelle difese “finte-passive”, schierate bassissime, senza pressare per non perdere le posizioni e tutte ammucchiate al centro (lasciando le fasce perché tanto il Barça non aveva i giocatori per raggiungere il fondo)  sono state in qualche modo aggirate facendo affidamento sul nuovo meccanismo con cui il Barça scardina le difese: il trio composto da Iniesta, falsa ala sinistra, Cesc Fàbregas, mezzala sinistra ormai completamente trasformatasi da regista in incursore di lusso, e Jordi Alba, il terzino-proiettile. Uno completa l’altro e insieme garantiscono una enorme varietà di soluzioni.

Iniesta è il giocatore strategico perché dalla sinistra è diventato il vero regista della squadra: non punta l’avversario (anche se continua a concedersi e a concederci qualche succulenta croqueta, il classico dribbling, ispirato dall’idolo d’infanzia Michael Laudrup, eseguito passandosi la palla rapidamente dal destro al sinistro, con effetti paranormali in prossimità della linea di fondo), ma gestisce il possesso, “addensa” la propria squadra nella zona della palla e ne facilita così anche il successivo recupero, dando il tempo a tutti i compagni e in particolare sguinzagliando Jordi Alba. Se Iniesta è strategico, l’ex Valencia è decisivo per far correre all’indietro e schiacciare gli avversari; in tutto questo, Cesc compensa i movimenti dei compagni con grande intelligenza, allargandosi nelle frequenti occasioni in cui Iniesta viene in mezzo, offrendo uno sfogo in profondità con i suoi continui scatti, movimenti imprescindibili (come quelli di Pedro) in un Barça che aggiungendo nel tridente Iniesta a Messi aumenta ancora il numero di giocatori che tendono a venire incontro al pallone.

Le ultime partite, in particolare gli ultimi due big-match contro Real Madrid (Copa del Rey) e Valencia (Liga) hanno evidenziato qualche scricchiolio. Il dato significativo è che il Valencia ha ripetuto quasi esattamente, e con identico successo, la strategia del Real Madrid, il che sembra avvalorare la tesi che una ricetta “anti-Barça”, spendibile dagli avversari nelle competizioni in cui i blaugrana ne hanno ancora, esista.
Se il Barça non è più tanto difendibile col blocco bassissimo, al contrario pare che lo si possa limitare pressandolo molto alto, impedendo alle mezzeali di girarsi una volta ricevuto il pallone dalla difesa. Intendiamoci, questa non è la formula magica, perché rimane comunque una strategia molto impegnativa (più per il dispendio mentale che atletico: il pressing alto se fatto bene risparmia metri ai giocatori, però al primo errore di concentrazione l’avversario ti buca la difesa alta e va in porta…e 90 minuti sono troppo lunghi per non concedere qualcosa), però è quella che si adatta meglio agli attuali limiti del centrocampo blaugrana, posto che parlare di limiti per un centrocampo del genere resta uno schiaffo alla miseria.

Il Barcelona perfettissimo è il 2010-2011, e quel Barça oltre a Messi esaltava il ruolo del cosiddetto interior de posesión, cioè la mezzala che fra le due prevista dal 4-3-3 tende di più ad abbassarsi per ricevere palla dalla difesa e dare i tempi alla squadra. Ora, Xavi è storicamente il paradigma dell’interior de posesión: nel citato Barça 2010-2011 non era comune la sua capacità di congelare il pallone di fronte a qualsiasi tipo di pressione e far avanzare ordinatamente pallone e posizioni dei compagni di squadra nella metacampo avversaria. L’inconveniente è che ora Xavi soffre sempre di più questo trattamento da parte degli avversari, e se continua a incidere sulle partite non lo fa più all’inizio della manovra, ma solo una volta che altri hanno permesso al Barça di superare questa pressione e installarsi sulla trequarti, dove la visione di gioco di Xavi può ancora dire la sua nell’ultimo-penultimo passaggio.

Il problema del Barça è che questi “altri” nel Barça delle ultime due gare si riducono a un solo giocatore: Andrés Iniesta. Sempre più circondato da un’aura di “zidanità”, forse anche per l’incipiente calvizie, che lo porta a dominare le partite passeggiando:  lui mette ordine, lui chiarifica, lui equilibra. Solo lui. Di Xavi abbiamo già detto, Cesc a inizio azione è ormai irrilevante, mentre Thiago Alcantara, l’erede designato, ad oggi non rappresenta ancora un’alternativa completamente affidabile: detto che una coppia di mezzeali composta da lui e Xavi ha finora dimostrato una scarsa compatibilità (entrambi tendono ad abbassarsi per iniziare l’azione, e questo facilita il pressing degli avversari che non devono difendere su più linee), il gol regalato proprio da Thiago al Málaga nell’andata di Copa del Rey (con l’aiuto di uno scellerato passaggio del secondo portiere Pinto, palla persa al limite della propria area sul pressing dell’ipercinetico Iturra) simbolizza l’attuale impreparazione dell’ispano-brasiliano.

Anche Messi non sembra l’uomo più adatto a rispondere questa carenza. Restiamo sbalorditi dall’evoluzione del giocatore, che da solista sulla fascia destra ha via via cominciato a influire su una fetta sempre più estesa del campo, ma lui, senza tirare in ballo alcun tipo di limite, resta un altro tipo di giocatore. Uno che accelera e crea più che organizzare.
Contro un pressing alto quando gli capita di prendere palla è più che facile che, anche da posizioni molto arretrate, mandi i propri compagni direttamente in porta (incredibile un passaggio filtrante per Fàbregas domenica) piuttosto che farli accomodare nella trequarti avversaria. Quindi diventa una partita di transizioni in cui il Barça sì continua a disporre di maggiori probabilità di vittoria, ma che presenta anche qualche inconveniente se è vero che allungandosi le squadre viene allo scoperto un tremendo difetto di Sergi Busquets, ovvero la mancanza di ubiquità. Quando il Barça non ha la possibilità di difendere stabilmente vicino all’area avversaria, Busquets fallisce nel compito di moltiplicarsi per tappare i buchi lasciati da Fàbregas e soprattutto Xavi e Iniesta, pressoché inesistenti quando si tratta di difendere nella propria metacampo.

La risposta a questo problema è stata nelle ultime due partite il cambio di posizione fra Cesc e Iniesta, con Andrés stabilmente in mezzo per controllare meglio il gioco. Il problema però è che ove le cose restassero in questi termini anche nei prossimi mesi, diventerebbe un rischio eccessivo per un Barça che volesse continuare a giocare il suo calcio dipendere da un solo giocatore. Un Iniesta che peraltro per caratteristiche non ha mai avuto la stessa presenza costante nel gioco di Xavi.
Ma il problema può essere anche di percezione nostra: il Barça 2010-2011 ci ha abituati male, perché nel calcio la cosa normale è che una squadra di fronte a un pressing il pallone tenda a perderlo. Il juego de posición di quel Barça nella sua natura a prima vista paradossale (avanzo con tutta la squadra per difendere meglio) è un equilibrio delicatissimo, raggiungibile solo da dosi massicce di talento che un’attenta programmazione, una congiunzione astrale o una più prosaica botta di culo ha voluto che si concentrasse nel giro di pochi anni tutto al Camp Nou.

17 Comments:

Blogger Unknown said...

Grande pezzo Valentino!!! Lo aspettavo da tempo :).
Condivido tutto quello che hai scritto e ti chiedo un parere su un eventuale inserimento nell'undici titolare del Barça del gioiellino Neymar. Se ne parla da tempo; secondo te può essere il nuovo Villa? E come potrebbe cambiare la squadra con lui in campo, visto che anche il brasiliano gioca a sinistra nel tridente?
Capitolo Real Madrid: pensi che Perez possa puntare su Klopp del Borussia Dortmund o prevedi l'ingaggio di qualche tecnico spagnolo? In questo momento vedo pochi tecnici in grado di poter sostituire efficacemente Mourinho. L'unico forse sarebbe Ancelotti (per esperienza e palmarès), però già impegnato con il PSG e tra l'altro fedele al 4-3-1-2/4-3-2-1.
Inolte mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensi in merito al passaggio di Guardiola al Bayern. Condividi la scelta, o avresti visto meglio Pep in Inghilterra al City, con fondi e risorse assolutamente illimitati? Anche se, dalle indiscrezioni che circolano, pare che il Bayern metterà a disposizione del tecnico cifre molto alte per il mercato; sono convinto che Pep si farà comprare almeno un grosso centrocampista centrale, in modo da spostare Javi Martinez in difesa.
In particolare ti chiedo se secondo te Pep riuscirà ad esportare in Germania il modello Barça, sia a livello di 4-3-3, sia a livello di "juego de posiciòn".
A mio parere la Bundesliga è un campionato che si avvicina molto per fisicità ed agonismo alla Premier League inglese (anche se in Inghilterra c'è una velocità di gioco più alta ed un tasso tecnico maggiore).
Sono molto curioso di vedere se Pep riuscirà a rivoluzionare il sistema di gioco della squadra bavarese (ormai da anni largamente consolidato con il 4-2-3-1) e se questo nuovo modo di giocare possa "contagiare" la Bundesliga.
Se dovesse riuscire in questa impresa io credo che sarebbe un miracolo di dimensioni bibliche. La missione, secondo me, è difficile poiché sono convinto che ogni campionato nazionale abbia delle caratteristiche generali che molto spesso riguardano il complessivo modo di intendere il calcio in quella nazione. Credo che sia difficile modificare tali caratteristiche in breve tempo, a meno che non vi sia una squadra che fornisca un vero esempio "paradigmatico". Spero che Pep possa riuscirci perché sarebbe un po' deludente vedere il Bayern uniformarsi alle caratteristiche fisiche-agonistiche del campionato tedesco senza aggiungere qualcosa di nuovo al suo gioco.
Quando ti sarà possibile aspetto una tua risposta in merito, e ti rinnovo i complimenti per l'articolo; da applausi, come al solito!

8:46 PM  
Blogger Francesco said...

Grande ritorno, bellissimo articolo, sei probabilmente un Gianni Brera all'incontrario: differentemente da lui, commmenti le partite e i giocatori da un punto di vista tecnico e non come se fossero chiacchiere da bar ma, come lui, lo fai con sagacia ed enorme talento di scrittura.

10:12 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Tino

Molte grazie! :-)

Neymar ha le qualità del grandissimo. Di per sè è un giocatore che aumenta di parecchio le possibilità della squadra in cui gioca, perchè nonostante certe ahimè invitabili sue pagliacciate col pallone non gioca solo per sè, vede il gioco e ha un talento innato nel trovare la soluzione migliore per la propria squadra (diciamo che più che vedere il gioco come un Iniesta lo "sente" istintivamente). E' un giocatore che muovendosi dalla sinistra può coprire tutta la trequarti, chiedere palla a centrocampo e pesare tantissimo sulla manovra. Molto diverso da Villa, giocherebbe proprio nella posizione attuale di Iniesta, però sarebbe meno "regista" dell'Iniesta attuale e più un altro acceleratore aggiunto Messi. Svarierebbe come Iniesta ma influirebbe in una zona più avanzata.
Il punto sarebbe verificare la sua compatibilità con Messi. Messi ha reso al meglio quando gli hanno "sgombrato" un'ampia fetta di campo e dato un ruolo sempre più centrale. Ha reso al meglio quando il Barça si è sbarazzato di Ibrahimovic, e la sua presenza ha implicato un ruolo di partenza più defilato e limitato per Villa. Ed è sempre per causa di Messi, oltre cheper il fatto che il livello dell'Udinese non è lo stesso del barça, che mai e poi mai potremmo vedere l'Alexis Sanchez coi movimenti dell'Udinese o della nazionale cilena (questo non vuol dire che non possa tornare comunque molto utile al Barça).
Se Neymar arrivasse al Barça probabilmente dovrebbe accontentarsi di un ruolo leggermente più limitato alla fascia sinistra di quanto non faccia in Brasile (non dico che dovrebbe fare il guardalinee, ma prima di tagliare verso il centro dovrebbe tenere la fascia e comunque non potrebbe probabilmente vagare con l'assoluta libertà di Messi...Messi è l'eccezione al "juego de posicion".

Io credo che Pérez tenterà con klopp. Il Borussia Dortmund mi sembra una squadra allenata in maniera fantastica, che fa sembrare anche alcuni giocatori più forti di quello che in realtà sono, però non voglio dre giudizi troppo apprfonditi su un calcio come quello tedesco che non conosco.

Questo vale anche per Guardiola. Comunque credo che abbia fatto una scelta intelligente. una squadra molto ricca, in grado di vincere, ma con una storia, una programmazione e una "cultura" ben distinta dall'ultimo Manchester City. La "fregatura" per Pep sarebbe se il Bayern vincesse già quest'anno la Champions...allora avrebbe ben poco margine per migliorare.

Per quanto riguarda il gioco, io il Bayern quest'anno l'ho visto pochissimo, ma mi risulta che sia già una delle squadre con più possesso-palla d'Europa, e ha già in rosa giocatori piuttosto consoni allo stile di gioco di Guardiola (penso ai vari Schweinsteiger, Muller, Kroos, Lahm, Alaba, anche Badstuber che è buonissimo ad impostare), anche se ovviamente qualche colpo di mercato lo farà.

Non credo che Guardiola debba andare lì a insegnare il Verbo, a fare miracoli o a rivoluzionare . Io credo che fornirà il suo apporto su una base che sta già subendo una evoluzione promettentissima: ritmi diversi, più verticale del calcio spagnolo, direi anche più offensivo, ma sempre basato sulla creatività e il gioco palla a terra il calcio tedesco di vertice degli ultimi anni, vedi la nazionale o il Borussia Dortmund.


12:37 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Francesco
Grazie! Anche se è un complimento imbarazzantissimo :P
In realtà vorrei in futuro (quando avrò un pochino più di tempo) uscire dalla ristrettezza di questo punto di vista tecnico e scrivere anche qualche articolo più legato alla storia e alla cultura del calcio spagnolo, sempre che mi riesca!

Perchè dici "chiacchiere da bar" a proposito di Brera?
Ho avuto l'occasione e l'enorme piacere di rileggerlo di recente (un volume coi suoi migliori pezzi scritti per "Repubblica") e io trovo che sia molto molto tecnico...anzi, a quanto ho letto il merito che gli attribuiscono è di essere stato il primo a fondere conoscenza tecnica della materia e stile...prima di lui chi scriveva calcio tendeva a dividersi in due categorie: i "tecnici" che erano ex-giocatori che scrivevano così così; e gli scrittori, che erano gente senza esperienza e conoscenza del calcio ma che aveva talento nella scrittura (e Brera citava fra questi Gino Palumbo, che fu il suo acerrimo rivale all'epoca).

Peraltro io l'unica esperienza di campo che ho è il calcetto con gli amici e mi accontenterei di un mignolo del talento di Gianni Brera...senza aggiungere che sono sempre meno propenso a voler fare questo lavoro :P

12:37 PM  
Blogger Unknown said...

Grazie per la tempestività e la completezza della risposta.
Condivido l'analisi su Klopp e sul Borussia Dortmund e confermo quello che hai detto sul Bayern: possesso palla, giocatori propositivi ed offensivi. L'ho visto giocare molte partite casalinghe quest'anno ed è una delle migliori squadre europee. Hai ragione a dire che può benissimo vincere la champions già quest'anno; ha un gioco molto tecnico e verticale. Un modo di palleggiare, oserei dire, "tedesco", ovvero senza fronzoli.
Preciso però il concetto al quale mi riferivo.
Per "esportare" il modello di gioco del Barça io mi riferivo piuttosto a quella sorta di "monopolio assoluto" del pallone, inteso anche in chiave difensiva (come ci hai saggiamente spiegato nei precedenti articoli).
Ma in effetti hai ragione tu quando dici che c'è poco da rivoluzionare vista l'evoluzione del calcio tedesco negli ultimi anni.
Mi incuriosisce molto vedere se Pep giocherà con il centravanti classico o se cercherà di esportare il falso 9, visto che il Bayern ha già due grossi centravanti classici come Mandzukic e Gomez.
Staremo a vedere :)
Piccola curiosità: secondo te Isco può considerarsi il “nuovo” Iniesta? O vedi in lui altre caratteristiche?

10:33 PM  
Blogger Francesco said...

Vale, non sto certo dicendo che Brera ne sapesse di calcio come un contadino, e questo nonostante lui stesso, rispondendo a chi non gradiva che si parlasse delle origini contadine di Coppi, rispose "Fausto e io siamo principi della zolla". Ammetterai però che frasi del tipo "Alla ripresa l'Inter è tornata a fare forcing in modo che mi vien buona l'immagine abusata del passero che becca la roccia" o "Sul cross da sinistra Peppiniello Massa ha incornato fuori dandosi furibondi e pulcinelleschi punti sulla crapa, che indubbiamente teneva stonata" sono tipicamente Breriane, da elegante e raffinato bar dialettale di periferia, mentre i "dribbling demagogici e strappaplausi" di Toquero, così come le "succulente croquetas" di Iniesta, con "effetti quasi paranormali sulla linea di fondo" sono immagini tipicamente "tosiane", meno dialettali e campanare, più tecnicamente italo-spagnole. Parlavo, per intenderci, di linguaggio figurativo, a prescindere dalle effettive conoscenze tecniche degli scrittori sportivi citati.

5:39 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Tino
La cosa interessante di Guardiola è che stando a quanto scriveva prima di allenare, la sua squadra ideale ha come punto di partenza due ali pure, e un centravanti alla Kluivert (e quando inizialmente voleva mandare via Eto'o, la scelta era Adebayor...), cioè sempre nel vivo della manovra ma pur sempre centravanti. Il falso centravanti e le false ali sono misure che, come ogni tecnico intelligente, ha preso in corsa considerando le caratteristiche dei giocatori.

Riguardo a Isco, è un giocatore al quale manca ancora qualche pagnotta. Ad oggi, è un giocatore che incide solo a partire dalla sua strepitosa qualità tecnica e creatività, ma come lettura del gioco non è paragonabile a Iniesta. Senza palla fa un po' fatica a smarcarsi in quegli spazi intermedi nei quali Iniesta è maestro assoluto, così come nell'arte di avvicinarsi o allontanarsi dal pallone a seconda dei momenti.
Isco viene a prendersi palla e da lì in poi bisogna vedere se è ispirato, se diventa pericoloso e se crea superiorità con un dribbling o un passaggio geniale (e bisogna dire che questa ispirazione l'ha mostrata soprattutto nei primi mesi della stagione, poi così così), mentre Iniesta crea una possibile superiorità in qualsiasi momento e con qualsiasi movimento, anche senza palla.
Isco è un giocatore di super-lusso, di livello-Barça, però dovrebbe passare per un periodo di adattamento tattico.

8:42 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Francesco.

Condivido. Peraltro ho sempre trovato stupendo il suo modo di mischiare linguaggio popolare e colto. E il fatto che nei suoi scritti faccia trasparire in maniera così viva il suo contesto sociale e culturale di riferimento, la sua epoca, lo trovo un grandissimo merito.

8:57 PM  
Blogger Flavio said...

Forse stiamo vedendo il miglior Iniesta della storia... io sono letteralmente pazzo di lui. Interessante la tua lettura sull'evoluzione o, dipende dai punti di vista, involuzione tecnico-tattica di Fabregas. Interessante anche la questione del dopo Xavi, prima o poi è un problema che a Barcellona dovranno affrontare...o forse più semplicemente dovremo aspettare l'evoluzione di Thiago, che non dimentichiamo, è pur sempre un ragazzino; probabilmente dovrebbe giocare di più. Sicuramente, al momento, non si vedono in giro eredi di Xavi nè in Spagna nè all'estero.

Su Guardiola, anche io credo che il Bayern rappresenti la scelta più logica: sarà interessante vedere cosa riuscirà a fare senza i vari Xavi, Messi, Iniesta...sicuramente avrà molto potere decisionale sul mercato. Vedremo se riproporrà il modello Barça o se cambierà qualcosa.

Valentino, volevo farti una domanda su Icardi che sto seguendo nella Samp...se secondo il tuo parere è un potenziale campione e se non è stato un errore per il Barça privarsene, vista la mancanza, anche se come semplice alternativa, in rosa di un attaccante con quelle determinate caratteristiche.

11:34 AM  
Anonymous LukeMilanista said...

Secondo me Iniesta è superiore a Zidane.Il francese era un talento incredibile,ma non sempre è stato decisivo e determinante come molti credono.Tantissima gente guarda i video su youtube,continuandolo ad esaltare(su questi video viene messa in risalto la sua più grande qualità:il controllo di palla).Io me lo ricordo bene:quando era in giornata dominava con la sua classe,mentre altre volte era più inconsistente.Invece il mitico Don Andres è rarissimo che sbagli una partita,poi non si assenta mai dal gioco nell'arco della partita.E' un esteta del calcio.Trattasi di giocatori diversi,ma io lo ritengo superiore anche ai decantatissimi messi e cr7

12:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

Mai visto un blog più brutto....migliora la qualità estetica perchè il contenuto non è male...

7:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io non credo che (come qualcuno dice) Fabregas ha avuto un' involuzione tecnico tattica........semplicemente che,da quando è al Barcellona(ma anche con la Nazionale spagnola) gioca un calcio non suo.Guardatevi il Fabregas dell'Arsenal che giocava da regista basso:un giocatore meraviglioso.Anche se ha giocato al tiqui taqua fin da bambino io trovo che non sia assolutamente lo stile di gioco a lui più congeniale.In cinque stagioni all'Arsenal(dal 2007 in poi) è stato il giocatore che ha creato più occasioni da gol al mondo (anche più di Xavi)

9:50 AM  
Blogger Jean Lafitte said...

che ne pensi di Nyom?

3:56 AM  
Blogger Flavio said...

Ancora una volta il Barça dimostra di subire il gioco all'italiana e la sua fisicità. Partita perfetta del Milan in pressing, marcature e ripartenze. Grande lettura dei rossoneri nello sporcare le linee di passaggio del Barcellona ed impedire ai palleggiatori di ricevere palla agevolmente e di ragionarci su.

Ancora una volta sbagliata la scelta di rinunciare ad un "esterno puro d'attacco" sulla sinistra, con l'effetto di non dare sfogo e profondità alla manovra e allo stesso tempo di depotenziare Messi e Iniesta. Ridotto ai minimi termini il possesso palla, stavolta non si può parlare neanche di possesso palla sterile.

Ancora una volta sbagliata la scelta di rinunciare alla presenza in rosa di un centravanti "vecchio stile" da utilizzare come variante tattica in caso d'emergenza.

11:22 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Hasta el final, vamos Real! Grande prova stasera, Vale che pensi di difesa a 4 con (da destra) Ramos-Pepe-Varane-Marcelo?

Come giudichi Modric ed Essien? Dovevano essere validi rincalzi ma sono quasi spariti...

11:54 PM  
Blogger Francesco said...

Vale che fine hai fatto? Mancano nell'ordine:
1) analisi sulla Liga appena conclusa con voti alle squadre
2) analisi giocatori o squadre rivelazione
3) articolo su europeo sub 21
Attendiamo tutti fiduciosi!

10:54 AM  
Blogger valentino tola said...

Ciao Francesco e ciao a tutti, mi scuso ma non ho tempo per aggiornare il blog in questo periodo. Non so quando riprenderò, comunque potrete trovare dei miei pezzi su un nuovo sito che sta per partire la prossima settimana. Vi aggiornerò qui.

Grazie a tutti per la stima...e per la pazienza!

2:39 PM  

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