giovedì, giugno 16, 2011

SEGUNDA/PLAYOFF PROMOZIONE/FINALE (andata): Granada-Elche 0-0.

Per favore, togliete i rigori al Granada. D’accordo, è proprio così che ha superato il Celta, però se ai due rigori sbagliati quella sera da Dani Benítez nei tempi regolamentari aggiungiamo i due falliti allo scadere da Abel ieri, la cosa assume i contorni della maledizione. Cambia il rigorista ma non il risultato: fallito il primo tentativo, l’arbitro fa ripetere, e dopo un'attesa eterna fra un rigore e l’altro, esplode la frustrazione: al fischio finale l’allenatore di casa, Fabri, è tarantolato e la cosa peggiore è che non ha nessuno con cui prendersela. Dopo un primo tempo stentatissimo, il Granada aveva accumulato nella ripresa meriti più che sufficienti per portarsi in vantaggio. Non deve comunque disperare: sembra superiore al suo avversario, e sabato potrà contare sul valore doppio dei gol in trasferta.

Rispetto alla vittoria col Valladolid, Pepe Bordalás opta per uno schieramento più difensivo: Generelo, solitamente al lato di Mantecón, avanza dietro l’unica punta, mentre sia Kike Mateo che David Sánchez, i due trequartisti di ruolo (seppure dalle caratteristiche molto diverse), restano in panchina. Fabri invece conferma l’undici del ritorno col Celta.

Il Granada non parte forte come l’ultima volta, perché trova un avversario difensivamente molto più reattivo rispetto al Celta. Da quel poco che ho visto, l’Elche sembra rispondere allo stereotipo storico della squadra di Segunda: una categoria nella quale il minor tasso tecnico impone necessariamente un gioco più spezzettato, meno fraseggi e più tatticismo duro e puro. Uno stereotipo messo in crisi nelle ultime stagioni da squadre portate anche nella serie inferiore a proporre un gioco più rispondente ai canoni consolidati della scuola spagnola (possesso-palla e niente punti di riferimento dalla trequarti in su), vedi il Betis dominatore di quest’anno, ma che l’Elche ripropone con argomenti molto solidi. Delle quattro qualificate ai playoff è sicuramente la più debole qualitativamente, eppure al termine della “regular season” è arrivata davanti alle altre. Qualche merito lo avrà.

Elche che in fase di non possesso disegna un 4-4-2: Generelo rimane sulla stessa linea di Ángel per chiudere le linee di passaggio dei difensori del Granada, mentre il resto della squadra pratica una marcatura molto aggressiva, quasi giocando a uomo nelle zone di competenza, al fine di neutralizzare la linea di mezze punte del Granada. Orellana, Collantes e Dani Benítez ricevono sempre spalle alla porta, braccati rispettivamente da Acciari (che rimane più bloccato davanti alla difesa rispetto a Mantecón), Albacar e Carpio. Al tempo stesso, i due centrali (specialmente Pelegrín) escono coi tempi giusti dalla linea difensiva per ostacolare a turno Ighalo in quel lavoro di boa che tanto bene aveva svolto nel ritorno col Celta.

Quando poi entra in possesso del pallone, l’Elche non si fa problemi a spazzare subito verso l’attacco, per non correre rischi e mantenere un buon numero di uomini dietro la linea della palla in transizione difensiva, cioè nel momento in cui la perde. Quando invece opta per l’attacco manovrato, non manda avanti molti uomini (fa leva più che altro sui movimenti in appoggio di Mantecón e Generelo, i due centrocampisti più geometrici, e di Ángel, il piccoletto dell’attacco che spesso e volentieri cerca spazio di manovra tagliando verso le fasce) e si preoccupa di finalizzare sempre l’azione, anche con un tiro dalla distanza, per evitare di concedere contropiedi agli avversari.

In questo gioco spezzettato per il Granada diventa difficilissimo concatenare più attacchi: tiene più palla, ma non entra mai veramente in partita. Difficoltà a iniziare l’azione (l’appoggio di Abel e Mikel Rico ai difensori lascia a desiderare), ricerca insistita del lancio in diagonale verso Dani Benítez in mancanza di altre idee (un cambio di gioco per essere efficace deve avvenire col sistema difensivo avversario sbilanciato verso un solo lato, ma non è questo il caso), qualche calcio d’angolo, qualche spunto delle individualità (anche in un contesto tattico non ideale, Dani Benítez non fa mancare la sua solita percussione, stavolta conclusa con un tiro da fuori che finisce a lato).

Nella ripresa cambia il quadro, perché già nei minuti iniziali il Granada si avvicina più volte di quanto non abbia fatto in tutto il primo tempo. Più che cambiare qualcosa nel Granada, che mantiene gli stessi giocatori e gli stessi movimenti, è l’Elche che affaticato perde intensità nella sua strategia. Generelo pian piano abbandona Ángel per situarsi all’altezza degli altri centrocampisti, non c’è più una prima linea efficace di pressione, e a catena questa minore intensità nello sforzo difensivo dà più respiro ai giocatori del Granada, che hanno tempo e opportunità di giocare fronte alla porta: magari un difensore porta palla indisturbato, allora un centrocampista dell’Elche accenna la pressione, ma non è accompagnato e perciò lascia libero un centrocampista avversario. Orellana comincia a farla da padrone col suo movimento sulla trequarti, e poi si aggiunge anche l’ingresso di Geijo (finalmente tornato disponibile) a dare più incisività all’attacco andaluso: proprio Geijo, smarcato da un gran passaggio filtrante d’esterno di Abel, colpisce il palo, e poi qualche minuto dopo ancora un altro legno, traversa di Abel, sulla quale Collantes ribatte in rete ma si vede annullare il gol per un controllo di mano (il replay non chiarisce). E questo non è ancora niente a ciò che succederà nel recupero...

I MIGLIORI: Se Dani Benítez è il giocatore più vistoso del Granada, il più “giocatore” è Orellana, che più che procedere per spunti fa giocare meglio chi gli sta attorno. Uno scoiattolo, tecnicamente molto abile e rapido sul breve (penalizzato però dal fisico nei contrasti),con un gran senso del gioco, sia per la capacità di smarcarsi senza palla che per i tempi di gioco quando ne entra in possesso: tagli, uno-due rapidi, controlli un po’ più prolungati per aspettare che i compagni si smarchino...sa sempre cosa fare. Positivo l’ingresso di Geijo: riesce a fare quello che non riusciva a Ighalo spalle alla porta, e poi offre ben altra consistenza quando deve dettare la profondità o muoversi in area di rigore. Fa soffrire Pelegrín, che su Ighalo era stato perfetto.

I PEGGIORI: Ighalo torna a offrire una prestazione deboluccia, sottotono gli esterni dell’Elche: corsa e poco altro da Xumetra, mentre Cristóbal, uno dei più tecnici dell’Elche (centrocampista offensivo in prestito dal Villarreal B), è troppo intermittente: dovrebbe farsi sentire di più sia nell’uno contro uno che nell’appoggio alla manovra.



Granada (4-2-3-1): Roberto; Nyom, Iñigo López, Diego Mainz, Siqueira; Abel, Mikel Rico; Collantes, Orellana, Dani Benítez; Ighalo (65’ Geijo).
In panchina: José Juan, Jonathan Mensah, Parraga, Lucena, Óscar Pérez, Calvo, Geijo.

Elche (4-4-1-1): Jaime; Carpio, Samuel, Pelegrín, Edu Albacar (82’ Vasco Fernandes); Xumetra (84’ Kike Mateo), Mantecón, Acciari; Generelo, Cristóbal (60’ Santos); Ángel.

In panchina: Leandro, Vasco Fernandes, Héctor Verdés, Kike Mateo, David Sánchez, Bodipo.


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16 Comments:

Blogger Flavio said...

ma dove le vedi queste partite? sei un pazzo :-)

8:43 PM  
Blogger valentino tola said...

Qui ;-)

http://forum.rojadirecta.es/showthrea
d.php?97029-Liga-BBVA-2010-11-
%CDndice-partidos-en-descarga-(-2%AA-
Div-Copa-del-Rey-y-
Supercopa)&p=2543929&viewfull=1#post2
543929

11:13 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Grazie per il link lo terrò presente per il futuro...
Per curiosità che ne pensi se davvero il Madrid prendesse Neymar e vendesse Higuain? A parte che puntare su un ragazzino preso dal Brasile è un rischio anche perchè necessita di un lungo periodo di maturazione (vedi Marcelo o lo stesso Pipita) ma se proprio vogliono, meglio vendere Benzema che è sempre stato un pò ai margini che Higuain che è un '87 oltre che garante di un maggior numero di gol...

5:20 PM  
Blogger valentino tola said...

Mi dai tempo di "studiarmi" un po' Neymar prima di risponderti? Adesso fra finale di Libertadores e Copa America (che conto di seguire) avrò l'occasione di vederlo giocare un po'.

Comunque fra Benzema e Higuain io scelgo il primo.

8:09 PM  
Blogger Flavio said...

Anch'io preferisco Benzema, lo farei giocare sempre. Se fossi il mister del Real deciderei per un cambio di modulo, un 4-3-3 con Benzema in posizione di falso centravanti, alla Messi per intenderci, e metto Ozil e Marcelo a fare le mezzali.
Questa la mia formazione: Casillas; Ramos, Carvalho, Pepe, Coentrao; Ozil, X. Alonso, Marcelo; Di Maria, Benzema, Ronaldo.

9:15 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

In che senso scegli Benzema? Da tenere o da cedere?
Per quanto possa far bene in Coppa America, temo sempre che questi ragazzi subito in uno suqadrone possano bruciarsi (vedi Gago e quasi Marcelo). Oppure non vorrei sparisse tipo Canales...

11:18 PM  
Blogger Flavio said...

E intanto sembra proprio che Bojan se ne va...alla Roma (a proposito Vale, non ci hai ancora detto cosa ne pensi di Luis Enrique nuovo allenatore giallorosso...); questo conferma la mia tesi che il Barça prenderà due attaccanti, che dovrebbero essere Alexis Sanchez e Giuseppe Rossi.
Intanto il presidente dell'A.Madrid sembra disposto a fare un leggero sconto sul cartellino del Kun...da 45 milioni a 40; mi viene difficile capire perchè Aguero non ha (almeno attualmente) così tanto mercato; certo che se andasse davvero alla Juve farebbe meglio a restare dov'è.

Questo potrebbe essere il mercato degli attaccanti perchè sembra che si muoveranno anche gente come Eto'o e Tevez...su quest'ultimo, mio pallino personale, mi ci fionderei al volo; lo vedrei perfettamente al Barcellona, come vice Messi e alternato a Villa: Tevez è un grandissimo giocatore, attualmente, a mio avviso, superiore al Kun.

L'unica squadra che secondo me non ha bisogno di muoversi in attacco è il Real, sempre se confermano Adebayor: con Ronaldo, Higuain, Benzema ed il togolose, il reparto è più che completo. Fossi in loro prendo solo Coentrao e magari un difensore centrale bravo ad impostare, ma soprattutto farei una sforbiciatina alla rosa, decisamente troppo numerosa.

11:22 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

@ Flavio: secondo www.transfermarkt.de Adebayor è già stato rimandato al mittente. Conta che tra gli attaccanti di sicuro c'è già Callejon mentre sembra molto probabile Neymar...
A mio avviso 27 giocatori (quanti dovrebbero essere i madridisti contando anche i 2 prestiti in ritorno) sono troppi, Gago per esempio andrebbe ceduto idem Drenthe (ed è un peccato) e una punta tra Benzema e Higuain. Inoltre sceglierei uno tra Lass e Granero e uno tra Canales e Pedro Leon.

2:17 PM  
Blogger Flavio said...

Se proprio devono dare Bojan alla Roma, allora perchè non inserire nella trattativa Vucinic? Il montenegrino vuole lasciare Roma e tecnicamente-tatticamente si troverebbe bene a Barcellona: le sue qualità tecniche non si discutono, e può giocare largo a sinistra o centrale; inoltre sarebbe un'alternativa non troppo ingombrante per Villa.

C'è qualcosa che non torna nel mercato degli attaccanti del Barça vista la quasi certa partenza di Bojan, e dato che lunedì dovrebbe firmare Sanchez per 35 milioni più il cartellino di Jeffren: se quindi si resta così ci troveremmo addirittura con un attaccante in meno rispetto allo scorso anno! Infatti se vanno via Bojan e Jeffren, ed arriva solo Sanchez, gli attaccanti a disposizione sarebbero infine 4, cioè Pedro,Messi,Villa,Sanchez più l'adattabile Afellay...un pò pochini visto che bisogna giocare anche la Supercoppa Europea e il Campionato mondiale per club; inoltre voglio ricordare che c'è la Coppa America che potrebbe ritardare il ritorno di condizione di Messi, con Mou che già si sta preparando per la Supercoppa di Spagna...

12:07 PM  
Blogger Köpke said...

valentino, volevo sentire il tuo parere, dopo averlo visto giocare per un anno su Khedira?

Per come la vedo io è un buon giocatore, che può essere preziosissimo in un sistema di gioco ben preciso che ne esalti le doti di incursore..
Insomma, come nella Germania ecco..

Tuttavia non credo potrà mai diventare a livello qualitativo un giocatore che fa la differenza.

Insomma semplicisticamente buon giocatore, ma non fuoriclasse.

6:50 PM  
Blogger valentino tola said...

Sono d'accordo, un buon giocatore, poco appariscente, però funzionale, anche in fase offensiva direi (sicuramente più complementare rispetto a Xabi Alonso di quanto non lo sia Lass).

8:11 PM  
Blogger valentino tola said...

Sì, bisogna dire che il sistema di gioco del Madrid non può esaltare le doti di incursore di cui parli (per ovvi motivi, perchè qualche metro più avanti ci sono già Di Maria, Ozil, Cristiano...), richiede a Khedira una posizione più bloccata per esigenze difensive. Volendo, Khedira può proporsi di più come incursore nel 4-5-1, ma è un modulo che Mourinho ha utilizzato meno quest'anno, e in alcune occasioni per esigenze quasi esclusivamente difensive (vedi gli scontri col Barça).

8:15 PM  
Blogger Köpke said...

Grazie!!

E di Odonkor che mi dici?
Pare torni in Germania in serie B e si parla di squadre con prospettive di medio - bassa classifica!

Colpa degli infortuni?

9:08 PM  
Blogger valentino tola said...

Secondo me molto sopravvalutato a suo tempo. Anzi, direi che lo ritengo un giocatore abbastanza modesto, al di là della velocità molto limitato per quanto alle soluzioni che può offrire. Limitato sia tecnicamente che come lettura del gioco.

10:21 PM  
Anonymous Anonimo said...

Concordo sulle qualità nell'inserimento di Khedira in nazionale...
Ricordo la partita contro l'Italia , per esempio , dove Schweinsteiger è rimasto bloccato davanti alla difesa e Khedira ci procurò diversi problemi inserendosi...

Aspetto notizie sulla Sapgna U21, Valentino , io sono in Brasile dove mi sono gustato un Gremio -Vasco all'olimpico , e domenica mi becco l'Internacional direttamente da dentro la torcida...

Ciao a presto
Santeria

10:30 PM  
Blogger valentino tola said...

BEAAAAAAAAAAAATOOOOOOOOOOOO :-)

Sono un po' incasinato con lo studio in questo periodo, però dopo la finale dell'Under 21 sicuramente qualcosa la scrivo.
Intanto potete trovare sul sito del Guerin Sportivo un mio pezzo su Thiago Alcantara.

http://blog.guerinsportivo.it/ilmon
dosiamonoi/2011/06/23/il-magico-
mondo-di-%E2%80%9Cego%E2%80%9D-
alcantara/#comment-337

10:40 PM  

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