lunedì, giugno 13, 2011

Tiqui-taca e onanismo.

Se non altro ora Thiago Alcantara conosce un giocatore inglese in più, Danny Welbeck. Non si finisce mai di imparare. Alla vigilia lo sbruffoncello dalle caviglie di gomma aveva dichiarato di conoscere e stimare solo Wilshere e Richards dell’Under 21: assenti questi due all’Europeo di categoria, gli altri inglesi per lui erano dei signori nessuno. Anche senza conoscerli però si dichiarava certo che lui e i suoi compagni, grazie al loro stile di gioco fichissimo e all’ultima moda, l’avrebbero quasi sicuramente spuntata.

Il tabellone però recita 1-1, ed è una lezione salutare per chi è sembrato considerare il tiro in porta, o peggio ancora il gol, come una cosa immorale, una cosa sporca. Tacco, punta, esterno, suola, uno-due, torello, olé del pubblico, ma il gol di vantaggio è solo uno. Anche se Welbeck è in fuorigioco al momento di segnare (ma pure l’1-0 di Ander Herrera sembra viziato da un colpo di mano), te la sei cercata. Tre punti buttati via in una partita controllata dall’inizio alla fine: potrebbe risultare grave in un girone sulla carta molto difficile (con Repubblica Ceca ed Ucraina).

Dopo l’Under 19 qualificatasi per l’Europeo di categoria, anche questa Under 21 riprende il 4-3-3 di scuola Barça. Il fulcro è un centrocampo fortissimo: Thiago Alcantara e Ander Herrera come mezzeali creative, Javi Martínez davanti alla difesa. In attacco Adrián al centro (Bojan parte in panchina), Mata a destra e Jeffren a sinistra (e pare che nelle gerarchie di Milla Muniain stia dietro non solo al blaugrana, ma pure a Diego Capel…).

Di fronte, l’Inghilterra gioca d’attesa, 4-4-2 con Welbeck qualche metro dietro Sturridge, il neo-acquisto del Liverpool Henderson in regia e una certa capacità di ribaltare il gioco sugli esterni col cambio di passo di Rose a sinistra e Cleverley ma ancora di più il terzino Walker a destra.

L’Inghilterra però fatica a rubare e a ripartire: la Spagna si muove bene senza palla e spunta sempre l’uomo in più ad appoggiare e fare avanzare l’azione. Javi Martínez che si abbassa fra i due difensori centrali, poi il trio di centrocampisti in mezzo contro i due dell’Inghilterra, infine Mata, specialista nei tagli senza palla che lo portano dalla fascia destra alle spalle dei mediani avversari o addirittura fino alla fascia opposta, ad aiutare Jeffren e il terzino sinistro Didac Vilà (perché non José Ángel titolare?) a creare la superiorità.

Una certa fluidità di manovra (favorita anche dalla tranquillità per il pronto gol del vantaggio) nella quale spiccano oltre a Mata il calcio in punta di piedi di Ander Herrera (un piacere per gli occhi: più continuo e anche razionale rispetto a un Thiago invece un po’ estemporaneo) e un Javi Martínez che si conferma il più maturo, il giocatore più “fatto” dei 22 in campo, senza discussione alcuna. Del basco precedentemente sottolineai una probabile incongruenza con lo stile di gioco della nazionale, trattandosi di un centrocampista più tendente a portare palla che a giocarla in pochi tocchi. Errore madornale il mio: Javi si nota poco quando tocca palla, ma ogni scelta e ogni movimento sono perfetti, così come la risposta che dà in transizione difensiva, contando sul senso della posizione e l’arcinota fisicità. L’unica cosa che manca sono necessariamente le sue incursioni, perché qui rispetto al contesto dell’Athletic gli tocca tenere la posizione, ma tutto non si può avere, e qualche metro più avanti ci sono già Thiago e Ander.

Spagna che comincia a cincischiare nella ripresa: Milla toglie Adrián (che procede troppo per spunti ed è poco lucido nel finalizzare, storia vecchia) e aggiunge un altro palleggiatore, Parejo, spostando Herrera sulla sinistra, come falso esterno (Jeffren finisce centravanti, ma poi lo rileverà Bojan). Praticamente l’Inghilterra non vede più palla, ma questo porta a un autocompiacimento davvero stucchevole fra i giocatori spagnoli. L’episodio è sempre in agguato, e Welbeck alla fine fa un po’abbassare la cresta a tutti.

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8 Comments:

Blogger Vojvoda said...

Consolati e pensa invece che quelli della Rai non ne conoscevano manco uno...;-)
Gianni Bezzi lo proporrò al prossimo convegno internazionale di medicina come il più funzionale rimedio naturale per curare malattie legate alla depressione...

8:04 PM  
Blogger valentino tola said...

Meraviglioso quando ha detto "entra Bojan.. del Barcellona, se non sbaglio"... e poi Clivirly, Stembridge, Wilbeck... tutto molto bello!

8:25 PM  
Blogger Flavio said...

La cosa più bella del tuo articolo è...il titolo! (scherzo).
Sono d'accordo su Javi, la sua evoluzione è impressionante...si sta trasformando in una sorta di Busquets con ancora più fisico, corsa e lettura difensiva. Contando poi che il suo repertorio prevede anche l'accelerazione ed il box to box, e quindi la possibilità di essere impiegato anche in altri ruoli, questo è un giocatore da prendere subito, e che con tutto il rispetto per il Bilbao, merita palcoscenici più importanti.

Piuttosto volevo un tuo parere su Botia, cioè se lo vedi migliorato e magari all'altezza di un ritorno alla casa madre, cioè il Barça.

Su Thiago devo dire che il suo talento non è pari all'umiltà e agli atteggiamenti che invece farebbe bene a tenere e/o imparare. Se no, farà la stessa fine di Giovani Dos Santos...spero di no perchè con i piedi è ancora meglio dei vari Xavi, Fabregas ed Iniesta.

9:17 PM  
Blogger Vojvoda said...

Vale, guarda, quella parte l'ho vista perché ieri sera la gara non ho potuto visionarla ma stamane ho preso la replica (spero, tra parentesi che la replichino almeno per l'ultima volta stasera...ma sto perdendo la speranza...!!! Anzi, se sai qualcosa dimmelo...)al minuto 77 e quei momenti di "pura poesia" da te citati li ho presi tutti e mi sono bastati per vedere il mondo un po' meglio di come sembra...;-)
Vale...:DAVVERO TUTTO MOLTO BELLO (come dici tu...)!!!
Sono commosso pensando che noi stiamo qui e loro stanno lì...! Davvero lancinante (per la commozione) ed encomiabile il lavorone offertoci da MAMMARAI per questa competizione...

10:46 PM  
Blogger Hellas said...

Tradizionalmente la difficoltà della scuola spagnola è creare attaccanti di livello mondiale, e questo è sempre stato il limite e la principale causa dei fallimenti delle Furie Rosse: molto gioco ma fine a se stesso, il difetto storico. Non è un caso che negli ultimi anni sono spuntati fuori Villa e Torres e la Spagna ha iniziato a vincere.
A questo proposito l’Under 21 targata 2011 mi ricorda molto le nazionali spagnole dei tempi che furono. In due parole gran tecnica, molto possesso palla e zero tiri in porta. Il problema è per l'appunto, soprattutto, legato ai singoli. Se è vero che il centrocampo è ottimo, e la difesa più che discreta, è anche vero che gli attaccanti sono poca cosa. Passi per Mata, un buon giocatore - ma non credo da nazionale maggiore, perlomeno se si vogliono mantenere certi livelli - ma se le nuove leve sono Jeffren e Adrian si torna i tempi di Julio Salinas!
Per fortuna dietro la non fenomenale generazione 88-89-90 si stanno affacciando Muniain (merita il posto già ora), Alcacer, Deulofeu, Isco, Jesè e ne dimentico qualcuno: tutti giocatori che oltre al tocco di palla hanno anche la capacità di saltare l’uomo e di puntare la porta. Quello che appunto manca a questa Spagna.

11:09 PM  
Anonymous Edo14 said...

Non ho visto la partita, ma immaginarmi JM come "a la Busquets" mi deprime moltissimo. Già quest'anno si sono viste poco le sue cavalcate da un'area all'altra, non vorrei che rinunciasse alla sua natura di centrocampista centrale all'inglese per inserirsi in un contesto più iberico... E comunque che l'Athletic non sia un palconscenico importante, caro Flavio, aspettiamo il prossimo anno a dirlo. Col livello attuale della Liga, le potenzialità della rosa e un allenatore che conosca almeno un paio di schemi offensivi se ne vedranno delle belle...

12:32 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Flavio
Ho scelto questo titolo perchè sono seriamente preoccupato dal fatto che continuando su questa strada, i vari Thiago, Ander, Parejo e compagnia possano diventare ciechi.

Le dichiarazioni di Thiago alla vigilia,e in generale la mancanza di rispetto verso gli avversari (che poi molti di questi giocavano in Premier, mica nel cortile di casa mia), mi irritano profondamente. Se già mi irritano quelli che non sanno vincere e infieriscono sull'avversario dopo averlo battuto, figurati cosa mi può suscitare un ragazzotto che ancora non ha vinto nulla di nulla da protagonista...
...e la cosa preoccupante è che l'arroganza di queste dichiarazioni si è puntualmente riflettuta nella spocchia manifestata in campo quando si è preferito giochicchiare e fare gli splendidi invece che provare a chiudere la partita.

Secondo me Botia è un buon difensore, ma non credo serva un suo ritorno al Barça. Fra Bartra, Fontas e Muniesa ha già in casa delle possibilità superiori rispetto a Botia.

@ Hellas
Non so se ci sia questo difetto storico, così come per il Portogallo, perchè comunque negli anni in cui non beccava un trofeo la Spagna aveva in attacco un certo Raul, che dati alla mano è il bomber dei bomber del calcio europeo.
Per me il limite storico della Spagna non è stato altro che un limite di mentalità generale e anche di talento, perchè se i giocatori precedenti erano buoni, magari non lo erano quanto Iniesta, Xavi e quegli altri che ci sono adesso.

Gli zero (o quasi) tiri in porta dell'altra sera per me son più dipesi da un fatto di mentalità che da grosse carenze offensive...detto questo, è vero che se proprio vogliamo concentrarci specificamente sulle punte/punte,il panorama potrebbe essere migliore: Adrian non è un giocatore scarso, ma ha dei limiti chiarissimi, Bojan potenzialmente è un grande attaccante (anche se, di fronte ai fatti, mi sento sempre più solo a sostenere questa tesi), ma in questo momento può essere considerato tutto tranne che una garanzia.
Neanche io ritengo un fuoriclasse Mata, precisando che comunque è ben altro livello rispetto a Jeffren e Diego Capel. Il problema del livello non eccezionale di questi due poi può essere aggirato facendo giocare Muniain, come del resto suggerisci già tu. Bisogna però avvertire che Muniain per quantro sia un crack al momento la porta la vede pochino...

@ Edo
Dire che è alla Busquets magari deprime, ma dire che davanti alla difesa è molto più forte di Busquets aggiunge una carta in più a un giocatore straordinario. Pure a me piace di più da cursore, anche se nel contesto di questa nazionale credo proprio che l'unico ruolo in cui possa giocare sia questo. Nonostante ciò non credo sia una forzatura, è soltanto "colpa" del fatto che Javi Martinez sa fare tutto benissimo :-)

Anche io se fossi in lui resterei all'Athletic: al di là del dato affettivo, se sia più o meno legato alla maglia, e al di làdei discorsi da tifosi, Javi ha l'età per prendersi ancora del tempo e vedere cosa bolle nella pentola dell'Athletic futuro, che a mio avviso ha delle prospettive fra le più interessanti di tutto il campionato. Azzardo un pronostico:se fa bene tutte le cose che deve fare, quest'Athletic come progetto può diventare il nuovo "Sevilla di Juande Ramos". Anche quella squadra si consolidò con Caparros e poi fece il salto di qualità con un altro tecnico...

Athletic e Malaga (per ovvie ragioni) sono le due squadre dalle prospettive più interessanti.
Poi se questo progetto dell'Athletic non sfonda, Javi Martinez potràanche decidere di fare le valigie. Ha tutto il tempo.

1:19 PM  
Blogger Flavio said...

Non intendevo sminuire l'Athletic, visto che sono da sempre un estimatore del club basco, ma mi sembra superfluo dire che non siamo al livello dei top club europei; spero anch'io che il prossimo anno possano lottare almeno per la zona Champions, ma un giocatore come Javi merita senza dubbio un top club, anche se sono d'accordo con Vale quando dice che è giovane e che può restare a Bilbao un altro anno.

Detto questo non mi sembra neanche offensivo l'accostamento con Busquets, visto che Javi non ha i piedi o le caratteristiche dei registi-mezzali tipo Xavi, Fabregas, ecc., e visto che in Spagna non esiste collocazione tattica alla Gerrard, per capirci; inoltre la sua propensione difensiva è innata, secondo me molto maggiore di quella offensiva (che pure c'è)...questo si evince anche dal suo score personale: 19 reti in 162 gare complessive nella Liga sono un buon numero, ma non sufficiente per giustificarne un utilizzo da trequartista o giù di lì. Non è detto poi che giocare da pivote impedisca le transazioni offensive, ricordo su tutti Yaya Tourè: anzi, avere un pivote bravo anche a portarsi avanti quando può servire può essere un'arma micidiale in più, una variazione tecnico-tattica che per esempio manca nel Barcellona attuale.

In definitiva per me Javi Martinez versione 2010-2011 è un incrocio perfetto tra Busquets e Yaya Tourè, e sono certo che diventerà presto l'interprete più forte e completo in assoluto in questo ruolo nel giro di un paio di stagioni, il che non mi sembra proprio un male...

Sono infine d'accordo sulla carenza di attaccanti puri di livello in questa Under; è un pò lo stesso problema riscontrato nella cantera del Barça dove abbondano difensori, centrocampisti e ale, ma mancano attaccanti veri...e le altre nazioni non sono messe meglio; la cosa è talmente sospetta che inizio a pensare che il calcio del futuro vuole fare a meno dei classici attaccanti di una volta, e non so se è un bene o un male.

7:47 PM  

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