giovedì, luglio 27, 2006

Copa Libertadores: rush finale.

Deciso il quadro delle semifinali di Copa Libertadores: Libertad-Internacional da una parte del tabellone e Sao Paulo-Chivas dall'altra. Prevedo anche quest'anno una finale tutta brasiliana fra Internacional e Sao Paulo. Fallimentare bilancio per le squadre argentine: arrivate in tre ai quarti di finale, sono uscite tutte. Negli ultimi tempi le squadre brasiliane dominano il continente. L'unica argentina che poteva giocarsela alla pari coi colossi brasiliani, il Boca, era assente causa squalifica. Il River Plate ha mostrato un centrocampo improvvisato e di scarsa qualità; l'Estudiantes, quando Sosa e Carrusca occultano la loro classe e pure il bomber Pavoni è assente, resta una squadra di picchiatori; il Velez, squadra ottima, aveva la qualità per arrivare fino in fondo, ed era imbattuta fino all'altro giorno, quando ha trovato nel Chivas una squadra superiore per solidità e personalità.

LIBERTAD ( PARAGUAY ): La sorpresa di questa Copa, punta a replicare l'impresa dell' Once Caldas di due anni fa. Se l'è meritato tutto questo approdo alle semifinali, vincendo con autorità il suo girone davanti al River Plate, eliminando il Tigres agli ottavi ed umiliando ai quarti sempre il River, seppure con un po' di fortuna nella partita d' andata. Squadra difficile da affrontare, si chiude a riccio nella sua metacampo, riducendo gli spazi agli avversari e affidando a Guinazu ( fugacissima esperienza in Italia al Perugia ) il rilancio dell' azione.
L'ottimo tecnico Gerardo "Tata" Martino gioca con un 4-4-2 col centrocampo a rombo. Due sono i nazionali paraguaiani nella formazione titolare: Riveros e Bonet, con Sarabia che ha disputato i mondiali del '98 e del 2002. In porta se n'è appena andato al Boca uno dei punti di forza dei paraguaiani, Aldo Bobadilla, secondo portiere della nazionale, provvidenziale nell'andata al Monumental col River. Il suo posto verrà presumibilmente coperto da Horacio Gonzalez. La difesa è composta da destra verso sinistra da Damiani, Sarabia, Balbuena e Hidalgo, quest' ultimo dotato di un gran bel sinistro. Martino ha a disposizione come varianti per la fascia destra l'arretramento di Bonet e lo spostamento di Sarabia, con l'innesto al centro della difesa di Ricardo Martinez. Davanti alla difesa un duro come Javier Villarreal, per anni al Boca. A destra Bonet, che ha nel suo destro un importante asso nella manica ( straordinari i suoi due missili all' andata contro il River ), a sinistra Riveros. Il creatore di gioco è Pablo Guinazu, che viene spesso incontro per farsi dare il pallone e controllarlo con sicurezza col suo mancino. Soluzione di qualità a disposizione per la fascia destra l' argentino Aquino, con Bonet che in questo caso va a fare il terzino destro. In attacco due giocatori umili e che fanno molto movimento, Rodrigo Lopez e Roberto Gamarra.
Una squadra senza stelle, dove tutti vanno in gol e che soprattutto non ha nulla da perdere.

INTERNACIONAL ( BRASILE ): L'altra grande favorita assieme al Sao Paulo. Un blocco solido, che macina parecchio gioco e crea molte occasioni. Il tecnico Abel Braga imposta la squadra generalmente con un 4-2-2-2 che vede Clemer in porta, Elder Granja "lateral" di destra, Jorge Wagner sulla fascia opposta e Bolivar e Fabiano Eller centrali. I terzini ( termine improprio per il calcio brasiliano ) sono diventati uno dei punti di forza della squadra, dopo aver scalzato Cearà a destra e Rubens Cardoso ( bel mancino ) sulla sinistra. Elder Granja spinge con continuità dal punto di vista atletico e non fa mancare eleganza e classe nel giocare il pallone. Jorge Wagner è un po' più anarchico, tende ad accentrarsi e provare l'azione palla al piede sulla trequarti, scambiandosi la zona con Alex. Le sue traiettorie col sinistro son davvero micidiali.
A centrocampo, un giocatore cruciale per gli equilibri della squadra: Fabinho. Personalmente lo apprezzo tantissimo: è la classica formichina che si vede pochissimo, ma che sa sempre dove stare, copre, ruba palloni e li ricicla per i compagni. Ha già 30 anni, non è un nome da mercato, ma ad Abel Braga non importa poi tanto. Accanto a lui Edinho o Perdigao. Sulla trequarti una mezzala davvero ottima come Tinga, che opera sulla fascia destra con grande dinamismo e apprezzabile qualità, mentre più spostato a sinistra gioca generalmente Alex, che ha come alternative Michel o Adriano, trequartisti più classici.
In attacco l'arcinoto uomo-mercato, avvicinato spesso all' Inter e al Milan, Rafael Sobis, giocatore con caratteristiche molto adatte al calcio europeo, svelto, veloce e concreto in zona-gol. Il suo gol dell'1-0 al ritorno contro l'LDU Quito è una dimostrazione del fatto che ha le idee molto chiare. Il centravanti, ma anche trequartista, è Fernandao, con una tracurabile esperienza al Marsiglia alle spalle, alto, forte nel gioco aereo, ma anche molto elegante e bravo come assist-man. In panchina scalpita il colombiano Renteria, talento cercato dal Milan, 21 anni, agile, veloce e tecnico, autore di un gol sontuoso ( pallonetto di esterno da posizione defilata ) contro l' LDU.
La squadra di Porto Alegre ha tutte le carte in regola per vincere la Copa.

SAO PAULO ( BRASILE ): La squadra che gioca il miglior calcio di quelle rimaste. Equilibrata, armonica, devastante quando viene avanti con tanti uomini, sempre pronti a sovrapporsi e a dialogare con classe, soprattutto sulla fascia sinistra con Junior, Danilo, la seconda punta di turno ( Thiago o Leandro ) e pure qualche inserimento sporadico di Mineiro. Nessun fuoriclasse assoluto, ma tanta qualità in tutti gli uomini e dinamismo assicurato, specie in Josuè e Mineiro, fondamentali architravi del gioco Tricolor.
In porta la leggenda di Rogerio Ceni, portiere-goleador con piedi che sarebbe sprecato lasciarlo in porta, se non fosse che è grande anche fra i pali. Difesa a tre ( davvero a tre, non difesa a cinque mascherata come in Italia ) con l'erculeo Fabao a destra, molto potente e forte nel gioco aereo, il giovane, elegante e concreto, Edcarlos a sinistra e in mezzo la stella Diego Lugano, prossimo a trasferirsi in Europa. Uruguaiano, idolo indiscusso dei tifosi, ha grande senso della posizione, belle chiusure, ma è anche fortissimo in marcatura, così come ha giocato nell'Uruguay quando era Montero il leader del reparto. A centrocampo grande lavoro di cucitura del gioco da parte di Josué, giocatore intelligente e tecnicamente pulito che tiene di più la posizione rispetto a Mineiro, che è il classico motorino di centrocampo. Ventitreesimo uomo del disastroso Brasile degli ultimi mondiali, lo trovi davvero da tutte le parti e con Muricy Ramalho mostra maggiore intraprendenza offensiva rispetto all'era-Autuori. L'arma in più del Sao Paulo è sicuramente il gioco sulle fasce, con l'ex-trequartista Souza trasformato in uno sfavillante esterno-ala sulla fascia destra, velocissimo e molto brillante tecnicamente. La fascia sinistra è territorio dove quando i paulisti passano non cresce più l'erba: se la spartiscono Junior e Danilo. Il primo, ex-Parma e Siena, non è strettamente legato a un ruolo da esterno, ma opera spesso da regista aggiunto; il secondo, che per le particolari caratteristiche definirei un "trequartista di fatica" si sovrappone molto spesso per andare sul fondo o tentare la conclusione col suo forte sinistro. In attacco, una prima punta di assoluta garanzia come Ricardo Oliveira ( con l'esperto Aloisio come rincalzo ), tornato in patria in prestito dal Betis per poter recuperare dal grave infortunio, spalleggiato da giocatori più portati a svariare sulle fasce come il talento Thiago o Leandro, che ha caratteristiche simili a quelle di Souza e può anche fare l'esterno destro. Alex Dias, acquistato dal Vasco, rapido e tecnico, è un'altra soluzione per il ruolo di seconda punta.
Assieme all 'Internacional sono i favoriti, per la qualità di gioco, la personalità e la sicurezza che hanno acquisito dopo i trionfi dell'anno passato e hanno in più un ottimo tecnico come Muricy Ramalho, che sta lavorando egregiamente sulle orme di Leao prima e Autuori poi.

CHIVAS GUADALAJARA ( MESSICO ): Squadra insidiosa, compatta, tecnica e paziente che conferma la crescita del calcio messicano, fornendo molti giocatori alla nazionale. L'assetto tattico è quello tipico del calcio messicano: una difesa a 5 molto elastica, con due esterni che spingono parecchio un centrocampo a tre con un centrocampista più offensivo e due punte.
In porta l'agile Oswaldo Sanchez, titolare anche in nazionale. Sul centro-destra un altro nazionale, l'aitante Rodriguez, sul centro-sinistra si cerca di rappezzare la dolorosa cessione di Salcido al PSV con Magallon. Il vero leader della difesa è sicuramente Hector Reynoso: autoritario, raramente fuori posizione e forte di testa.
A centrocampo Juan Pablo Rodriguez e il giovane Araujo che hanno mansioni soprattutto difensive. La qualità la mette il nazionale, da tempo, Ramon Morales, dotato di un gran sinistro. Può fare anche l'esterno di centrocampo, ma generalmente gioca sulla trequarti sinistra, andando quasi a comporre un tridente con Bravo e Bautista. Sulle fasce Diego Martinez, che ha come rincalzo il giovanissimo e intraprendente Esparza, campione del mondo Under 17, a destra e il nazionale Pineda a sinistra, un mancino senza grandi squilli ma dal rendimento regolare.
L' attacco è dominato dalla carismatica figura di Adolfo "el Bofo" Bautista, uno matto da legare. In campionato ( cosa proibita dalla Conmebol per la Libertadores ) porta il numero 100, scatena di tanto in tanto risse ed è solito festeggiare i gol lanciando una scarpa sugli spalti, mettendo in palio una cena ( che onore… ) con il fortunato che dovesse acchiapparla. Da la sensazione di curare eccessivamente il proprio personaggio, ma è sicuramente un ottimo centravanti, non velocissimo ma buono nel gioco aereo, bravissimo a proteggere il pallone. Ha poi un ottimo tocco di palla col destro, che sfrutta per scambi e assist di prima davvero pregevoli. Accanto a lui, tendente ad allargarsi sulla destra, Omar Bravo, due gol ma nache tanti errori all' ultimo mondiale, giocatore comunque rapido, fastidioso e opportunista. A partita in corso il tecnico De la Torre dispone anche della soluzione di fantasia Alberto Medina.

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