Il punto sul calciomercato.
I voti dati al mercato delle 20 squadre prendeteli per ciò che sono... giudizi ancora estremamente provvisori. Qui la tabella riassuntiva.
Almeria
Dopo gli stenti iniziali, e la bruciante sconfitta nel braccio di ferro con il Murcia per Goitom, anche il mercato della neopromossa andalusa è decollato. Per il ruolo prioritario del centravanti (dato che Michel, titolare l’ anno scorso, non è all’ altezza di tale responsabilità anche nella massima serie), si è ripiegato su Negredo, molto proilifico (19 gol) l’ anno scorso nel Real Madrid Castilla. Mancino, classico centravanti di stazza rozzo ma efficace, va sinceramente verificata la sua competitività in Primera, e per questo non sarebbe male premunirsi con l’ acquisto di un' altra punta di maggiore esperienza. Intanto, l’ Almeria si è assicurato dal Castellon un altro dei protagonisti della Segunda Division 2006-2007, Natalio, seconda punta (o esterno sinistro) rapida e dall’ ottimo fiuto del gol (14 l’ anno scorso) sul quale molti scommettono come una delle possibili rivelazioni della prossima Liga.
Stuzzicante e al tempo stesso lodevole è il tentativo di rilanciare un talento potenzialmente esplosivo come Felipe Melo, acquisto che, unito alla conferma di Corona, dota Unai Emery di due interpreti di qualità perfettamente incambiabili (quindi utilizzabili, volendo, anche contemporaneamente) sia nel doble pivote che sulla trequarti del suo 4-2-3-1/4-4-2. Due arrivi dalla Real Sociedad: l’ esperto Lopez Rekarte e Juanito, spendibile sia come partner di Acasiete al centro della difesa che come rincalzo per Soriano e Cabrera nel ruolo di centrocampista difensivo. L’ ultimo colpo del mercato almeriense è poi davvero notevole: Diego Alves, portiere fra i più promettenti del calcio brasiliano, acquistato dall’ Atletico Mineiro. Voto: 6,5.
Athletic Bilbao
Innanzitutto, una certezza in panchina, Joaquin Caparros, che in tempi di magra è il meglio su piazza per assicurarsi la sopravvivenza. Al di là dei nuovi acquisti, sarà poi fondamentale poter disporre durante tutta la stagione della coppia Orbaiz-Javi Martinez a centrocampo, vera chiave di volta degli equilibri della squadra. Comunque, i rinforzi non dipiacciono: il tanto agognato Aitor Ocio per il centro della difesa, il versatile ed affidabile Iñaki Muñoz per tutte le posizioni del centrocampo, il dignitoso David Cuéllar per la fascia destra del centrocampo e soprattutto l’ ottimo David Lopez, che dovrebbe giocare a sinistra, data l’ eccellente ultima stagione disputata all’ Osasuna proprio col cambio di fascia e date anche le carenze nel ruolo dell’ Athletic, che ha dovuto tirare avanti con Gabilondo, dai tempi della partenza di Ezquerro. Restano però lacune importanti da colmare: innanzitutto serve come il pane un terzino sinistro perlomeno dignitoso, poi un attaccante che rimpiazzi Urzaiz (sorprendente il suo ingaggio da parte dell’ Ajax) e un portiere, probabilmente il solito Iraizoz, indipendentamente da un’ eventuale partenza di Aranzubia. Voto: 6.
Atlético Madrid
Intanto, aver passato lo scoglio dell’ Intertoto: seppure zoppicando, una premessa fondamentale per la stagione. Come ogni estate, grande movimento al Vicente Calderon. Le carenze erano chiare: le ali, la parte creativa del centrocampo e l’ attacco, almeno dopo la cessione della bandiera Torres. Ero dell’ opinione che Torres andasse rimpiazzato con un attaccante dalle caratteristiche opposte, una prima punta di peso, ma Forlan sai comunque quello che ti dà. Sulle fasce, passare da Petrov (venduto benissimo al Manchester City) a Simao è un gigantesco passo avanti, mentre Reyes è un gran colpo, anche se lo vedo sempre molto più seconda punta che ala (lo stesso vale per Luis Garcia, non è uno che cerca il fondo).
Quello che mi convince di meno è il centrocampo: le potenzialità di Raul Garcia sono grosse, però non si sa se possa essere già pronto per dare quel salto di qualità decisivo (ricordiamo l’ esperienza disastrosa di Gabi, molto atteso un paio di anni fa) in una realtà così delicata come quella dell’ Atlético. Cleber Santana, anche se occorre un esame più approfondito da parte mia, mi sembrerebbe più un comprimario, di buona qualità ma pur sempre comprimario. In questo contesto va visto l’ eventuale acquisto di Riquelme, che ha i suoi pro e i suoi contro: uno come Roman ti dà per forza di cose un altro spessore, ma il suo arrivo non pare entusiasmare Aguirre, che si vedrebbe costretto a stravolgere molti dei suoi piani tattici (senza contare gli spazi che si restringerebbero sia per aguero che per Jurado).
Altri arrivi, Abbiati come secondo portiere e il giovane talento brasiliano Diego Costa per l’ attacco. Voto: 6,5.
Barcelona
Grande protagonista di questa campagna acquisti, non ha badato a spese (e infatti servirebbe qualche denaro in più dalle cessioni, a questo punto solo Gudjohnsen sarebbe l’ unico dei cedibili che potrebbe far incassare 10 o più milioni di euro) per rinforzare i pochi punti deboli della rosa e per aumentare la competizione interna, con l’ obiettivo di stimolare assi un po’ rilassati come Deco, Marquez e soprattutto Ronaldinho. Tutto starà a vedere, ed è un punto molto delicato, come Rijkaard gestirà una simile abbondanza fra centrocampo e attacco.
Comunque il valore degli innesti non si discute: Henry è sempre Henry, Yaya Touré e Abidal aggiungono finalmente forza e centimetri, mentre Milito non vale 20 milioni ma è comunque uno dei migliori difensori della Liga (sostituirà l’ infortunato Puyol nella fase iniziale della stagione e permetterà a Marquez di entrare più frequentemente nel turnover per il centrocampo). Voto: 7.
Betis
L’ ansia di rivincita del Betis coincide perfettamente con quella di Héctor Cuper, questa potrebbe essere l’ arma in più. Cuper che, nel suo stile, vuole dotare di carattere, equilibri e riferimenti saldi una squadra che dello sbalestramento ha fatto la sua prerogativa principale degli ultimi tempi. Su una base, lo abbiamo detto già tante volte, tutt’ altro che disprezzabile, son stati (si spera) rinforzati i settori più palesemente scoperti, come la fascia sinistra e l’ attacco.
Attacco che potrebbe trovare in Pavone-Sobis una coppia perfettamente compensata: il brasiliano potrà giocare finalmente nel suo ruolo ideale,mentre il “tanque” sarà un po’ ruvido ma la porta la vede benissimo, ed esprime grande potenza nelle sue azioni. La fascia sinistra, tanto rimaneggiata l’ anno scorso, ha trovato i suoi specialisti: Mark Gonzalez, bisognoso di rilancio dopo l’ anonima annata al Liverpool, e Babic, che non mi fa proprio impazzire, giocatore secondo me più adatto a un modulo con difesa a 3 che come terzino in una difesa a 4. Anche quello del portiere era un grosso punto debole: sicuramente non sarà catastrofico come Doblas, ma Ricardo non è mai stato una sicurezza. Altri arrivi dovrebbero esserci, un’ altra punta e un paio di centrocampisti, ma prima si dovrà cedere (ipotesi non improbabile per Assunçao o l’ inespresso Rivera). Voto: 6.
Deportivo la Coruña
Anche qui, come al Real Madrid per Schuster, gran dispiegamento di fanfare: Lotina ci fa fare il possesso-palla, non come quel cattivone di Caparros. Detto che non conoscevo il tecnico basco come cultore del “futbol de toque”, andrebbe ricordato a certi giocatori tanto arditi nelle dichiarazioni estive che i tempi al Riazor sono quelli che sono. Certo, è arrivato un talento come Guardado, ma due colonne come Andrade e Duscher hanno lasciato, Coloccini dovrebbe seguirli e anche la partenza di Estoyanoff non è da sottovalutare. Allo stato attuale delle cose, il livello globale è quantomeno risicato: dei nuovi acquisti, stuzzica il solo Aythami, promettente centrale canario rivelatosi in Segunda col Las Palmas, e Lotina attende ancora una mezzapunta (comunque con il citato cambio di stile, potrebbe uscire allo scoperto Verdù, e non mi ha trovato molto d’ accordo nemmeno il “taglio” di Iago) e un terzino sinistro, posizione attualmente coperta dal solo Filipe. Voto: 5.
Espanyol
La cosa più importante è aver salvato i gioielli di casa Luis Garcia e soprattutto Tamudo, bandiera insistentemente insidiata dal Villarreal. Clemente Rodriguez aggiunge ambizione offensiva, Valdo imprevedibilità e rapidità, Smiljanic, interprete apprezzatissimo nell’ ultima Under 21 serba, mira a diventare il nuovo cardine del centrocampo (intanto Eduardo Costa è stato finalmente scaricato), oltre che uno degli acquisti potenzialmente più azzeccati di quest’ estate. Insomma, c’è un progetto, c’è un grande allenatore, il giocattolo è intatto (è partito, destinazione Osasuna, solo il dodicesimo uomo Pandiani, che probabilmente verrà rimpiazzato da un nuovo attaccante) e anzi è stato perfezionato: non si può non essere ottimisti. Voto: 7.
Getafe
Anche se i piedi restano per terra, una campagna acquisti espressamente indirizzata a consolidare il Getafe a metà classifica e a cominciare ad inserirlo degnamente nel palcoscenico della Uefa. Come sempre operazioni intelligenti, ma al tempo stesso pure affascinanti. La coppia titolare Kepa-Uche si completa alla perfezione, e se il resto funzionerà come gli anni scorsi c’è da scommettere che i due nuovi attaccanti saranno il vero fattore-chiave in un eventuale, ulteriore, salto di qualità di una squadra che fino ad adesso ha avuto nell’ apporto realizzativo il suo vero tallone d’ Achille.
Partiti Schuster e Alexis (ma anche Pulido, Paredes, Verpakovskis e gli idoli di casa Vivar Dorado e Pachon, fra i pochi superstiti del Getafe della promozione), la precoccupazione ovviamente era anche per i loro sostituti: in panchina la leggenda Miki Laudrup dovrebbe proporre più o meno gli stessi concetti del neo-allenatore madridista, mentre alla partenza di Alexis si è ovviato con soluzioni da applausi sia sul piano economico che tecnico: Mario, ottimo protagonista l’ anno scorso nel Recreativo, e un giocatore di livello internazionale, carisma e fisicità spiccata come Daniel “Cata” Diaz, colonna inamovibile del Boca degli ultimi anni. La colonia argentina è stata poi arricchita dall’ arrivo di un talento reclamizzatissimo come Ustari fra i pali, anche se ciò non può non far sorgere interrogativi sulla continuità di Abbondanzieri, visto che per una provinciale, e per qualunque club, pare quantomeno curioso il fatto di tenere in rosa ben due portieri nel giro (o titolari, come nel caso del Pato) della nazionale argentina.
La cessione di Alexis ha portato con sé altre due potenziali ottime conseguenze, i prestiti cioè dei giovani valenciani Pallardò e Pablo Hernandez, il primo rimpiazzo e potenziale spodestatore di Celestini, il secondo intrapredente esterno destro. Il francese Signorino, ottimo protagonista nel retrocesso Nantes, rimpiazza invece la partenza di Paredes sulla sinistra. Voto: 7.
Levante
Nonostante i preoccupantissimi buchi finanziari, un mercato abbastanza battagliero. La linea di mercato resta quella del “Jurassic Park”, ma il tasso qualitativo pare sensibilmente migliorato. La bandiera sevillista David, per anni miglior terzino di tutta la Liga sul piano strettamente difensivo; il sinistro-calamita di Savio, che se resta quello dello scorcio alla Real Sociedad siamo a cavallo; una vecchia e onorata conoscenza del calcio internazionale come Shota Arveladze, di cui in dubbio non è tanto il fiuto del gol quanto piuttosto l’ autonomia residua (quando passi i 34 anni il declino può manifestarsi in ogni momento, e senza via di scampo); Emilio Viqueira che finalmente apporta quella qualità e quell’ immaginazione di cui tanto abbisognava il centrocampo di ragionieri del Levante.
Ma non mancano gli acquisti giovani e di assoluto interesse: il canterano espanyolista (nazionale Under 20 nel Mondiale 2005) Robusté, eccellente al centro della difesa del Poli Ejido l’ anno scorso in Segunda, e il talento dell’ Under 21 Pedro Leon, esterno destro dal piede buonissimo strappato non senza qualche polemica al Murcia. Alex Geijo, altro protagonista della Segunda con la maglia dello Xerez, avrà invece la sua verifica a livello di Primera, mentre Kujovic, preso dal Roda Kerkrade, farà da secondo a Cavallero (tornato primo portiere con l’ addio di Molina). L’ ottima esperienza con Tommasi ha accresciuto la fiducia nel prodotto italiano, e ciò ha condotto all’ acquisto di Bruno Cirillo, nuovamente valorizzato dall’ esperienza greca e destinato a comporre un’ accoppiata aggressiva con Alvaro al centro della difesa rigorosamente alta di Abel. Manca un altro attaccante. Voto: 6,5.
Mallorca
Il Mallorca 2007-2008 aveva un solo problema da risolvere: l’ attaccante, uno buono, possibilmente da più di 10 gol. Webò, mobile e generoso ma mai in vita sua uno sfondareti, era uno stuzzichino che non accontentava nessuno, così le speranze, è ufficiale, andranno tutte riposte su Guiza, che dovrà confermare il livello espresso in questa stagione al Getafe. Personalmente questo giocatore non è una certezza, né tantomeno ha il livello che poteva avere un Baiano, ma in profondità è uno degli attaccanti più pericolosi del campionato, e questo quando hai in squadra un signore dell’ assist come Ibagaza vuol dire qualcosa. Un bel “colpo” aver mantenuto una base che fra difesa e centrocampo fornisce buone garanzie: se Guiza non farà mancare i gol, il Mallorca farà il campionato più tranquillo di questo mondo.
I nuovi arrivi: in porta l’ irregolare argentino German Lux, che cercherà di riguadagnare posizioni anche in chiave nazionale dopo essere stato precedentemente scavalcato al River dal neo-laziale Carrizo, mentre la difesa si può dire completata dagli arrivi di quel gentiluomo di David Navarro dal Valencia e di Paco Molinero, terzino destro utilizzabile anche sull’ altra fascia, dall’ Atlético Madrid. Il talento di Borja Valero ha trovato poi finalmente quell’ approdo nel calcio di Primera che il Real Madrid come sempre ci ha messo di tutto per ritardargli: mezzala-trequartista di tecnica pregiata, peccato però che la leadership di Ibagaza gli toglierà molte opportunità di giocare in zona centrale, opzione sicuramente preferita da Valero rispetto all’ esilio su una delle due fasce. In chiusura un appunto sulla cessione di Jankovic: il Mallorca ha perso un buon potenziale di gol, ma il problema non è tanto non avere i rimpiazzi (Varela, Jonas, Tuni: nessuno però ha la confidenza col gol del serbo), quanto averlo ceduto frettolosamente per soli 6 milioni: Zamparini lo si poteva far sudare di più… Voto: 6.
Murcia
Una delle squadre più attive e con le idee più chiare. Con l’ obiettivo di fornire interpreti da Primera al calcio ultra-difensivo col quale Lucas Alcaraz ha raggiunto la promozione, la società sta innervando la rosa 2007-2008 in dosi massicce di solidità ed esperienza. Fortissima l’ anima uruguagia: all’ idolo dei tifosi Ivan Alonso faranno compagnia Pablo Garcia, più che mai tagliato per il 4-2-3-1 ben coperto e per il calcio guerriero predicato da Alcaraz, Regueiro, che proprio con Alcaraz espresse il meglio di sé ai tempi del Racing, e Fabian Carini, portiere meritevole di una chance di riscatto dopo il tormentoso anonimato italiano.
Ma anche i nuovi arrivi non uruguagi sembrano operazioni particolarmente sensate: Curro Torres, scartato da Quique, resta sempre valido quando è sano; Mejia, silenzioso gregario nel Real Madrid, è di livello più che discreto in una realtà di media-bassa classifica; Quique De Lucas torna in Primera e col suo buon tocco di palla potrebbe limitare i danni causati sulla fascia destra dalla “fuga” del talento Pedro Leon verso Valencia (sponda Levante); César Arzo è un jolly con potenzialità interessanti fra difesa a centrocampo.
Novità stuzzicante è Henok Goitom, svedese di origini eritree, ex-Udinese per il quale è stata ingaggiata una vera e propria guerra con l’ Almeria. Grandi prestazioni in Segunda con l’ estinta rivale cittadina, il Ciudad de Murcia, Goitom coi suoi centimetri (assolutamente non disgiunti da buone qualità tecniche) si preannucia una pedina fondamentale nel sistema di Alcaraz, centravanti-boa che permetterà di tenere su palla e contrattaccare con tre-quattro giocatori per volta.
Il vero colpo, sottratto alla concorrenza del Levante, è però Fernando Baiano: esperienza+qualità+gol=salvezza. Voto: 7.
Osasuna
Ristrutturazione radicale: via protagonisti come Cuéllar, Raul Garcia, Munoz, Valdo, David Lopez, Milosevic, Webo e Soldado, dentro per il momento Margairaz, Hugo Viana, Portillo, Pandiani, Nicolas Medina (centravanti dell’ Under 20 cilena potente e generoso) e, in prestito dall’ Arsenal, Carlos Vela. In attesa delle pedine che, fra difesa e centrocampo, completeranno la rosa, questo nuovo Osasuna presenta un potenziale offensivo interessantissimo: Pandiani conosce il gol come le sue tasche, Portillo può continuare il suo rilancio, Carlos Vela è indubbiamente uno dei migliori Under 20 a livello mondiale. Bisognerà vedere comunque in che ruolo Ziganda intenderà utilizzare il messicano, se di punta oppure a largo a sinistra nel 4-2-3-1 come nella stagione trascorsa al Salamanca. Difficile ma non completamente escludibile è poi l’ opzione ultra-offensiva di un quartetto con Juanfran e Vela sulle fasce e Pandiani e Portillo in attacco.
A centrocampo, orfano di Raul Garcia, l’ Osasuna cerca soluzioni di qualità con il nazionale svizzero Margairaz (mezzala-trequartista) e Hugo Viana, ansioso di rivincita però sfortunatamente già appiedato da un infortunio che lo terrà fuori per i prossimi 3-4 mesi, circostanza che spinge l’ Osasuna a cercare sul mercato un ulteriore rimpiazzo. Una rosa ancora tutta da completare, ma un mercato che promette bene. Voto: 6,5.
Racing Santander
Ahi, c’è puzza di bruciato… Marcelino dovrà rimboccarsi le maniche per far quadrare conti attualmente paurosamente in rosso, almeno sul piano strettamente tecnico. Il Racing attende di incassare dalla vendita di due dei suoi gioielli, Vitolo e soprattutto Zigic, ma l’ infortunio del serbo è un bel contrattempo. Intanto degni di nota sono arrivati i soli Duscher, ottimo acquisto, e Jorge Lopez, incognita totale. Servono ancora tantissimi rinforzi, per evitare la retrocessione e permettere a Marcelino di mettere in pratica le sue idee: un centrocampista di qualità (Jordi Lopez dal Mallorca non basta mica), un De la Red per intenderci, un esterno offensivo, un difensore centrale (ma Samuel, ottimo nel prestito allo Sporting Gijon, potrebbe alleviare almeno questo problema) e un’ altra punta veloce da affiancare a Munitis (se il modello di riferimento resta l’ accoppiata Sinama Pongolle-Uche al Recreativo). Voto: 5.
Real Madrid
Elogi a scatola chiusa per Schuster (“ora si gioca bene”, “ora ci divertiamo”, e altre stucchevolezze di questo tenore) e un mercato per il momento poco più che disastroso. Dudek e Saviola sono acquisti inutili, Metzelder non scalda i cuori (il suo giovane connazionale Schorch, preso dall’ Hertha Berlino, pare invece molto promettente). Pepe sì che vale (anche se, sfumato Chivu, non è quel centrale in grado di iniziare l’ azione dalle retrovie), ma dovrà poter completare la sua maturazione, e in ogni caso, 30 milioni sono una bella botta. Mentre la stampa vaneggia su Kakà, e Schuster anzi colpevolmente attizza il fuoco, la squadra è completamente smembrata sulle fasce, soprattutto a sinistra, quelle che dovrebbero essere un settore-chiave nel 4-4-2 offensivo di Schuster. Servono, e subito, un terzino sinistro di ruolo (cosa che Drenthe in realtà non è) più esperto di Marcelo e un esterno di centrocampo in grado di arrivare sul fondo, e Robben non è operazione così facile. Intanto Reyes è scappato, e cedere Cicinho sarebbe la stupidaggine del secolo (a quel punto anche sulla fascia destra, già coperta in maniera risicata, scatterebbe una vera e propria emergenza).
Si vocifera poi del fantomatico acquisto di questo centrocampista “organizzatore”, categoria che secondo la stampa spagnola comprende uno spettro di giocatori che va da Cesc a Kakà, tanto per far trionfare la chiarezza: la mia idea è che, se è vero che manca un po’ l’ uomo dell’ ultimo passaggio (Guti ce l’ ha eccome, ma non puoi fidarti di lui, mentre Granero non dovrebbe trovare molti spazi), il Real Madrid avrebbe già in rosa uno dei registi potenzialmente migliori a livello mondiale, Fernando Gago, ma forse sono io che ho troppa memoria, da quelle parti i giocatori passano di moda già dopo un mese. Questo nuovo Madrid comincia già in gravissimo, colpevolissimo ritardo.Voto: 5.
Recreativo
Esauriti i botti, dovrà amministrare la sopravvivenza. Un bel capovolgimento: via il tecnico Marcelino, via Uche, Viqueira, Cazorla, Mario… E’ arrivato Victor Munoz, tecnico pragmatico ed esperto, anche lui amanate del 4-4-2 (magari più rigido rispetto a quello di Marcelino, ma i giocatori hanno detto che non c’è gran differenza), Viqueira è stato rimpiazzato dal portoghese Carlos Martins, più potente ed energico ma meno geniale, Cazorla da un altro portoghese, l’ under 21 Varela, e da Camunas, esterno offensivo che ha fatto grandi cose nello Xerez in B. Bel vantaggio poi farsi amico il Villarreal: l’ esperienza di Quique Alvarez e l’ entusiasmo del promettentissimo uruguaiano Caceres al centro della difesa, i guizzi di Marcos (a dire il vero il suo prestito mi ha sorpreso: pensavo il Villarreal lo tenesse, e gli conveniva pure) sull’ ala sinistra. Acquisto saggio quello del Pampa Calvo.
Manca ancora il sostituto di Uche in attacco, ma il Recre sta dimostrando di sapersi reinventare con intelligenza, al di là dei limiti di bilancio. Voto: 6.
Sevilla
La prima fase del mercato pare conclusa: effettuati alcuni ritocchi (De Sanctis, De Mul, Boulahrouz, Seydou Keita), la priorità assoluta va al preliminare di Champions, dopo il quale si potrà anche discutere di eventuali operazioni in uscita riguardanti soprattutto Alves e dell’ acquisto, molto dibattuto sia all’ interno della società che fra i tifosi, di un’ altra punta. Intanto una pedina importante come Dragutinovic abbandona la barca, attratto dall’ ottimo ingaggio offertogli dal Newcastle. La società lo ha rimpiazzato subito col possente centrale colombiano Aquivaldo Mosquera del Pachuca, ma mi sembra più un rimpiazzo per l’ infortunato Javi Navarro che un reale surrogato di Dragutinovic, perché Mosquera è destro ed è centrale-centrale. Ci sarebbe quindi bisogno di un terzino sinistro, gli unici in rosa, e nemmeno di ruolo, sono rimasti Escudé e Puerta.
De Sanctis è forse fin troppo bravo per fare il secondo, Boulahrouz cerca il rilancio dopo l’ annata negativa al Chelsea, De Mul, esterno lineare ma velocissimo e dotato di buon cross (dovrà però adattarsi dal 4-3-3 scuola Ajax al 4-4-2), fornisce un valido ricambio a Jesus Navas, mentre il maliano Seydou Keita è forse l’ acquisto più pesante. Miglior centrocampista dell’ ultima Ligue 1, nelle intenzioni dovrebbe aggiungere al centrocampo sivigliano peso, discrete geometrie e inserimenti offensivi, restringendo ulteriormente gli spazi per Maresca. Voto: 6.
Valencia
Quique Sanchez Flores ha promesso per la prossima stagione “una squadra dal baricentro più avanzato, che giochi di più nella metacampo avversaria, perché davanti abbiamo molto talento”… Ma davvero!?
Intanto l’ ormai incontrastato tecnico valenciano (“Amadeo” Carboni infine ha gettato la spugna) ha messo la firma del grande artista, del genio incompreso, su una delle vicende più buffonesche di questo calcio estivo: Del Horno prima scartato poi reintegrato, il fine almeno per ora è stato lieto, ma la logica se ne è andata in vacanza. Il plenipotenziario Quique spadroneggia nella pianificazione della campagna acquisti.
I ruoli sui quali intervenire erano ben chiari: centro della difesa, per coprire la partenza da Ayala, e qui non ci si può proprio lamentare, perché ad Alexis, uno dei migliori talenti sul mercato, si è aggiunta l’ esperienza di Helguera, che può fungere da cuscinetto per eventuali defaillances della coppia Albiol-Alexis, sulla carta fortissima, ma non dimentichiamocelo, pur sempre molto giovane. Anche Hildebrand è un valore sicuro fra i pali.
Dove i punti interrogativi aumentano a dismisura è per il rincalzo in attacco, perché l’ acquisto oltrettutto ben pagato di Arizmendi pare uno scherzo di cattivo gusto, e per il famoso centrocampista centrale di qualità/incursore, il post-Baraja (o alter-ego di Baraja, dipende dai livelli su cui giocherà “el Pipo”) insomma, elemento chiave nella costruzione di questo nuovo Valencia. La società ha fallito una bella serie di rincorse: prima Sneijder, poi Lucho Gonzalez, ora Kallstrom (e ridursi al 31enne Casquero sigifica, con tutto il rispetto, essere all’ ultima spiaggia). Questione tecnicamente della massima delicatezza, ancora irrisolta.
In chiusura, l’ ultima nota, la più incoraggiante, per gli acquisti dei promettentissimi Under 20 Sunny e Mata, che ci ricordano che il Valencia non è soltanto quella società che fa i pasticci coi Tavano, Ayala e Del Horno, o che stenta a incidere in questo mercato, ma anche uno dei club che attualmente crede di più nel prodotto giovane e spagnolo. Voto: 5,5.
Valladolid
Dominatore assoluto, e da record, della passata Segunda, ma le arcinote difficoltà economiche che lo costringono a un mercato ben più sobrio rispetto alle altre due neopromosse Almeria e Murcia. Logico quindi che, più che ai volti nuovi, ci si continui ad affidare alla compattezza del blocco magistralmente costruito dal tecnico Mendillibar. Qualcosa comunque è arrivato: il tremebondo Butelle si giocherà il posto con il veterano Alberto fra i pali; Vivar Dorado, altra vecchia volpe, sarà l’ alternativa di qualità per praticamente tutte le posizioni del centrocampo; Diego Camacho, grintoso e prezioso mediano preso dal Levante. L’ operazione finora più importante è stata però la conferma del prestito dell’ elettrico Under 21 Sisi dal Valencia (e l’ arrivo di Estoyanoff non ne pregiudica le opportunità, visto che l’ uruguagio può agire anche da seconda punta o a sinistra), e altrettanto fondamentale sarà difendere il bomber della promozione Joseba Llorente dagli assalti dell’ Athletic Bilbao, magari affiancandogli un’ altra punta, visto il parco-attaccanti attualmente piuttosto ristretto a diposizione di Mendillibar. Voto: 6.
Villarreal
La paradossale, eppure perfettamente legale, vicenda-Ayala, aveva frenato un po’ gli entusiasmi, e la società, menomata in difesa anche dall’ ennesimo grave infortunio a Gonzalo Rodriguez e dalla partenza destinazione Huelva di Quique Alvarez e, in prestito, di Martin Caceres (forse si potevano anche evitare sapendo di avere gli uomini contati), è dovuta correre ai ripari acquistando d’ urgenza il nazionale uruguaiano Godin, e un altro centrale ancora non sarebbe male acquistarlo (Diego Lugano sarebbe davvero un lusso).
Sostituito Arruabarrena con un altro elemento d’ esperienza come Capdevila e ingaggiato finalmente un portiere vero come Diego Lopez, la nota dominante del mercato villarrealense è stato l’ investimento oculato sui giovani: su tutti Mavuba, che con Senna andrà a comporre una delle coppie di centrocampo più solide e complete della Liga, e Giuseppe Rossi, talento cristallino che porta con sé qualche problema di collocazione tattica (con tutte quelle mezzepunte, è probabile che il Villarreal giochi con una sola punta di ruolo, e Rossi non è certo un ariete), ma anche Tomané, promettente attaccante dello Sporting, e Vidangossy, protagonista nell’ ipertecnica nazionale cilena dell’ ultimo Mondiale Under 20, raffinato trequartista che adora ben oltre i limiti dell’ esasperazione giochicchiare con la suola. Piuttosto continua ad essere sottovalutato dalla dirigenza e dai tecnici il problema delle fasce, aspetto fondamentale se il Villarreal vuole davvero imporre il suo gioco. La partenza (anche lui in prestito al Recreativo) di Marcos lascia in rosa soltanto mezzepunte che si accentrano palla al piede (anche il rientrante Cazorla preferisce tagliare dentro più che cercare il fondo), mentre non si parla proprio di acquistare un terzino destro in grado di spingere, operazione che sarebbe invece da considerare prioritaria data la palese inadeguatezza di Josemi e Javi Venta. Voto: 6,5.
Zaragoza
Finora il protagonista più baldanzoso di questo mercato assieme al Barça. Campagna acquisti che conferma le serissime ambizioni della nuova proprietà, e che mira ad innalzare il livello tecnico della rosa, nella speranza di poter concorrere per il quarto posto, ampliando al tempo stesso le opzioni a disposizione di Victor Fernandez, che dovrà ragionare sui due fronti di Liga e Uefa.
Il compito più delicato era quello di sostituire in difesa due partenze come Piqué e soprattutto Gabriel Milito: il primo non è stato rimpiazzato proprio nel modo più esaltante, visto che riesumare un modesto giocatore come Pavon è un azzardo grossissimo (ma comunque la società sta lavorando per un altro centrale: Coloccini o Juanito del Betis), mentre il secondo se sul piano delle caratteristiche strettamente tecniche era difficilmente surrogabile, sul piano del carisma non poteva trovare sostituto migliore, visto che con un colpo di mano clamorosissimo è arrivato Roberto Fabian Ayala, giocatore del Villarreal solo per pochi giorni. L’ altro obiettivo era quello di aggiungere qualità al fianco di Zapater, e Matuzalem è un grande acquisto, mentre Gabi una scommessa che vale la pena di tentare.
Anche il parco terzini aveva bisogno di forze fresche, visto che l’ assenza degli interpreti titolari l’ anno scorso ha spesso arrecato serie difficoltà a una manovra totalmente dipendente nei suoi sbocchi laterali proprio dalla spinta dei due terzini: un sostituto per Diogo probabilmente andrebbe ancora acquistato (ma Cuartero comunque tornerà disponibile la prossima stagione), mentre Juanfran ha trovato in Paredes un rimpiazzo in grado di accompagnare con uguale continuità la manovra d’ attacco. Infine, ampliare e diversificare le fonti di gol: con Ewerthon ceduto allo Stoccarda, si è puntato su un ottimo attaccante come Ricardo Oliveira, in grado di alleviare la Diego Milito-dipendenza.
Consiglio personale: potrebbe fare comodo un esterno-ala in grado di variare il modulo, senza troppo dipendere per il gioco sulle fasce dalla spinta dei terzini, portando all’ occorrenza Aimar in posizione centrale. Voto: 7.
Almeria
Dopo gli stenti iniziali, e la bruciante sconfitta nel braccio di ferro con il Murcia per Goitom, anche il mercato della neopromossa andalusa è decollato. Per il ruolo prioritario del centravanti (dato che Michel, titolare l’ anno scorso, non è all’ altezza di tale responsabilità anche nella massima serie), si è ripiegato su Negredo, molto proilifico (19 gol) l’ anno scorso nel Real Madrid Castilla. Mancino, classico centravanti di stazza rozzo ma efficace, va sinceramente verificata la sua competitività in Primera, e per questo non sarebbe male premunirsi con l’ acquisto di un' altra punta di maggiore esperienza. Intanto, l’ Almeria si è assicurato dal Castellon un altro dei protagonisti della Segunda Division 2006-2007, Natalio, seconda punta (o esterno sinistro) rapida e dall’ ottimo fiuto del gol (14 l’ anno scorso) sul quale molti scommettono come una delle possibili rivelazioni della prossima Liga.
Stuzzicante e al tempo stesso lodevole è il tentativo di rilanciare un talento potenzialmente esplosivo come Felipe Melo, acquisto che, unito alla conferma di Corona, dota Unai Emery di due interpreti di qualità perfettamente incambiabili (quindi utilizzabili, volendo, anche contemporaneamente) sia nel doble pivote che sulla trequarti del suo 4-2-3-1/4-4-2. Due arrivi dalla Real Sociedad: l’ esperto Lopez Rekarte e Juanito, spendibile sia come partner di Acasiete al centro della difesa che come rincalzo per Soriano e Cabrera nel ruolo di centrocampista difensivo. L’ ultimo colpo del mercato almeriense è poi davvero notevole: Diego Alves, portiere fra i più promettenti del calcio brasiliano, acquistato dall’ Atletico Mineiro. Voto: 6,5.
Athletic Bilbao
Innanzitutto, una certezza in panchina, Joaquin Caparros, che in tempi di magra è il meglio su piazza per assicurarsi la sopravvivenza. Al di là dei nuovi acquisti, sarà poi fondamentale poter disporre durante tutta la stagione della coppia Orbaiz-Javi Martinez a centrocampo, vera chiave di volta degli equilibri della squadra. Comunque, i rinforzi non dipiacciono: il tanto agognato Aitor Ocio per il centro della difesa, il versatile ed affidabile Iñaki Muñoz per tutte le posizioni del centrocampo, il dignitoso David Cuéllar per la fascia destra del centrocampo e soprattutto l’ ottimo David Lopez, che dovrebbe giocare a sinistra, data l’ eccellente ultima stagione disputata all’ Osasuna proprio col cambio di fascia e date anche le carenze nel ruolo dell’ Athletic, che ha dovuto tirare avanti con Gabilondo, dai tempi della partenza di Ezquerro. Restano però lacune importanti da colmare: innanzitutto serve come il pane un terzino sinistro perlomeno dignitoso, poi un attaccante che rimpiazzi Urzaiz (sorprendente il suo ingaggio da parte dell’ Ajax) e un portiere, probabilmente il solito Iraizoz, indipendentamente da un’ eventuale partenza di Aranzubia. Voto: 6.
Atlético Madrid
Intanto, aver passato lo scoglio dell’ Intertoto: seppure zoppicando, una premessa fondamentale per la stagione. Come ogni estate, grande movimento al Vicente Calderon. Le carenze erano chiare: le ali, la parte creativa del centrocampo e l’ attacco, almeno dopo la cessione della bandiera Torres. Ero dell’ opinione che Torres andasse rimpiazzato con un attaccante dalle caratteristiche opposte, una prima punta di peso, ma Forlan sai comunque quello che ti dà. Sulle fasce, passare da Petrov (venduto benissimo al Manchester City) a Simao è un gigantesco passo avanti, mentre Reyes è un gran colpo, anche se lo vedo sempre molto più seconda punta che ala (lo stesso vale per Luis Garcia, non è uno che cerca il fondo).
Quello che mi convince di meno è il centrocampo: le potenzialità di Raul Garcia sono grosse, però non si sa se possa essere già pronto per dare quel salto di qualità decisivo (ricordiamo l’ esperienza disastrosa di Gabi, molto atteso un paio di anni fa) in una realtà così delicata come quella dell’ Atlético. Cleber Santana, anche se occorre un esame più approfondito da parte mia, mi sembrerebbe più un comprimario, di buona qualità ma pur sempre comprimario. In questo contesto va visto l’ eventuale acquisto di Riquelme, che ha i suoi pro e i suoi contro: uno come Roman ti dà per forza di cose un altro spessore, ma il suo arrivo non pare entusiasmare Aguirre, che si vedrebbe costretto a stravolgere molti dei suoi piani tattici (senza contare gli spazi che si restringerebbero sia per aguero che per Jurado).
Altri arrivi, Abbiati come secondo portiere e il giovane talento brasiliano Diego Costa per l’ attacco. Voto: 6,5.
Barcelona
Grande protagonista di questa campagna acquisti, non ha badato a spese (e infatti servirebbe qualche denaro in più dalle cessioni, a questo punto solo Gudjohnsen sarebbe l’ unico dei cedibili che potrebbe far incassare 10 o più milioni di euro) per rinforzare i pochi punti deboli della rosa e per aumentare la competizione interna, con l’ obiettivo di stimolare assi un po’ rilassati come Deco, Marquez e soprattutto Ronaldinho. Tutto starà a vedere, ed è un punto molto delicato, come Rijkaard gestirà una simile abbondanza fra centrocampo e attacco.
Comunque il valore degli innesti non si discute: Henry è sempre Henry, Yaya Touré e Abidal aggiungono finalmente forza e centimetri, mentre Milito non vale 20 milioni ma è comunque uno dei migliori difensori della Liga (sostituirà l’ infortunato Puyol nella fase iniziale della stagione e permetterà a Marquez di entrare più frequentemente nel turnover per il centrocampo). Voto: 7.
Betis
L’ ansia di rivincita del Betis coincide perfettamente con quella di Héctor Cuper, questa potrebbe essere l’ arma in più. Cuper che, nel suo stile, vuole dotare di carattere, equilibri e riferimenti saldi una squadra che dello sbalestramento ha fatto la sua prerogativa principale degli ultimi tempi. Su una base, lo abbiamo detto già tante volte, tutt’ altro che disprezzabile, son stati (si spera) rinforzati i settori più palesemente scoperti, come la fascia sinistra e l’ attacco.
Attacco che potrebbe trovare in Pavone-Sobis una coppia perfettamente compensata: il brasiliano potrà giocare finalmente nel suo ruolo ideale,mentre il “tanque” sarà un po’ ruvido ma la porta la vede benissimo, ed esprime grande potenza nelle sue azioni. La fascia sinistra, tanto rimaneggiata l’ anno scorso, ha trovato i suoi specialisti: Mark Gonzalez, bisognoso di rilancio dopo l’ anonima annata al Liverpool, e Babic, che non mi fa proprio impazzire, giocatore secondo me più adatto a un modulo con difesa a 3 che come terzino in una difesa a 4. Anche quello del portiere era un grosso punto debole: sicuramente non sarà catastrofico come Doblas, ma Ricardo non è mai stato una sicurezza. Altri arrivi dovrebbero esserci, un’ altra punta e un paio di centrocampisti, ma prima si dovrà cedere (ipotesi non improbabile per Assunçao o l’ inespresso Rivera). Voto: 6.
Deportivo la Coruña
Anche qui, come al Real Madrid per Schuster, gran dispiegamento di fanfare: Lotina ci fa fare il possesso-palla, non come quel cattivone di Caparros. Detto che non conoscevo il tecnico basco come cultore del “futbol de toque”, andrebbe ricordato a certi giocatori tanto arditi nelle dichiarazioni estive che i tempi al Riazor sono quelli che sono. Certo, è arrivato un talento come Guardado, ma due colonne come Andrade e Duscher hanno lasciato, Coloccini dovrebbe seguirli e anche la partenza di Estoyanoff non è da sottovalutare. Allo stato attuale delle cose, il livello globale è quantomeno risicato: dei nuovi acquisti, stuzzica il solo Aythami, promettente centrale canario rivelatosi in Segunda col Las Palmas, e Lotina attende ancora una mezzapunta (comunque con il citato cambio di stile, potrebbe uscire allo scoperto Verdù, e non mi ha trovato molto d’ accordo nemmeno il “taglio” di Iago) e un terzino sinistro, posizione attualmente coperta dal solo Filipe. Voto: 5.
Espanyol
La cosa più importante è aver salvato i gioielli di casa Luis Garcia e soprattutto Tamudo, bandiera insistentemente insidiata dal Villarreal. Clemente Rodriguez aggiunge ambizione offensiva, Valdo imprevedibilità e rapidità, Smiljanic, interprete apprezzatissimo nell’ ultima Under 21 serba, mira a diventare il nuovo cardine del centrocampo (intanto Eduardo Costa è stato finalmente scaricato), oltre che uno degli acquisti potenzialmente più azzeccati di quest’ estate. Insomma, c’è un progetto, c’è un grande allenatore, il giocattolo è intatto (è partito, destinazione Osasuna, solo il dodicesimo uomo Pandiani, che probabilmente verrà rimpiazzato da un nuovo attaccante) e anzi è stato perfezionato: non si può non essere ottimisti. Voto: 7.
Getafe
Anche se i piedi restano per terra, una campagna acquisti espressamente indirizzata a consolidare il Getafe a metà classifica e a cominciare ad inserirlo degnamente nel palcoscenico della Uefa. Come sempre operazioni intelligenti, ma al tempo stesso pure affascinanti. La coppia titolare Kepa-Uche si completa alla perfezione, e se il resto funzionerà come gli anni scorsi c’è da scommettere che i due nuovi attaccanti saranno il vero fattore-chiave in un eventuale, ulteriore, salto di qualità di una squadra che fino ad adesso ha avuto nell’ apporto realizzativo il suo vero tallone d’ Achille.
Partiti Schuster e Alexis (ma anche Pulido, Paredes, Verpakovskis e gli idoli di casa Vivar Dorado e Pachon, fra i pochi superstiti del Getafe della promozione), la precoccupazione ovviamente era anche per i loro sostituti: in panchina la leggenda Miki Laudrup dovrebbe proporre più o meno gli stessi concetti del neo-allenatore madridista, mentre alla partenza di Alexis si è ovviato con soluzioni da applausi sia sul piano economico che tecnico: Mario, ottimo protagonista l’ anno scorso nel Recreativo, e un giocatore di livello internazionale, carisma e fisicità spiccata come Daniel “Cata” Diaz, colonna inamovibile del Boca degli ultimi anni. La colonia argentina è stata poi arricchita dall’ arrivo di un talento reclamizzatissimo come Ustari fra i pali, anche se ciò non può non far sorgere interrogativi sulla continuità di Abbondanzieri, visto che per una provinciale, e per qualunque club, pare quantomeno curioso il fatto di tenere in rosa ben due portieri nel giro (o titolari, come nel caso del Pato) della nazionale argentina.
La cessione di Alexis ha portato con sé altre due potenziali ottime conseguenze, i prestiti cioè dei giovani valenciani Pallardò e Pablo Hernandez, il primo rimpiazzo e potenziale spodestatore di Celestini, il secondo intrapredente esterno destro. Il francese Signorino, ottimo protagonista nel retrocesso Nantes, rimpiazza invece la partenza di Paredes sulla sinistra. Voto: 7.
Levante
Nonostante i preoccupantissimi buchi finanziari, un mercato abbastanza battagliero. La linea di mercato resta quella del “Jurassic Park”, ma il tasso qualitativo pare sensibilmente migliorato. La bandiera sevillista David, per anni miglior terzino di tutta la Liga sul piano strettamente difensivo; il sinistro-calamita di Savio, che se resta quello dello scorcio alla Real Sociedad siamo a cavallo; una vecchia e onorata conoscenza del calcio internazionale come Shota Arveladze, di cui in dubbio non è tanto il fiuto del gol quanto piuttosto l’ autonomia residua (quando passi i 34 anni il declino può manifestarsi in ogni momento, e senza via di scampo); Emilio Viqueira che finalmente apporta quella qualità e quell’ immaginazione di cui tanto abbisognava il centrocampo di ragionieri del Levante.
Ma non mancano gli acquisti giovani e di assoluto interesse: il canterano espanyolista (nazionale Under 20 nel Mondiale 2005) Robusté, eccellente al centro della difesa del Poli Ejido l’ anno scorso in Segunda, e il talento dell’ Under 21 Pedro Leon, esterno destro dal piede buonissimo strappato non senza qualche polemica al Murcia. Alex Geijo, altro protagonista della Segunda con la maglia dello Xerez, avrà invece la sua verifica a livello di Primera, mentre Kujovic, preso dal Roda Kerkrade, farà da secondo a Cavallero (tornato primo portiere con l’ addio di Molina). L’ ottima esperienza con Tommasi ha accresciuto la fiducia nel prodotto italiano, e ciò ha condotto all’ acquisto di Bruno Cirillo, nuovamente valorizzato dall’ esperienza greca e destinato a comporre un’ accoppiata aggressiva con Alvaro al centro della difesa rigorosamente alta di Abel. Manca un altro attaccante. Voto: 6,5.
Mallorca
Il Mallorca 2007-2008 aveva un solo problema da risolvere: l’ attaccante, uno buono, possibilmente da più di 10 gol. Webò, mobile e generoso ma mai in vita sua uno sfondareti, era uno stuzzichino che non accontentava nessuno, così le speranze, è ufficiale, andranno tutte riposte su Guiza, che dovrà confermare il livello espresso in questa stagione al Getafe. Personalmente questo giocatore non è una certezza, né tantomeno ha il livello che poteva avere un Baiano, ma in profondità è uno degli attaccanti più pericolosi del campionato, e questo quando hai in squadra un signore dell’ assist come Ibagaza vuol dire qualcosa. Un bel “colpo” aver mantenuto una base che fra difesa e centrocampo fornisce buone garanzie: se Guiza non farà mancare i gol, il Mallorca farà il campionato più tranquillo di questo mondo.
I nuovi arrivi: in porta l’ irregolare argentino German Lux, che cercherà di riguadagnare posizioni anche in chiave nazionale dopo essere stato precedentemente scavalcato al River dal neo-laziale Carrizo, mentre la difesa si può dire completata dagli arrivi di quel gentiluomo di David Navarro dal Valencia e di Paco Molinero, terzino destro utilizzabile anche sull’ altra fascia, dall’ Atlético Madrid. Il talento di Borja Valero ha trovato poi finalmente quell’ approdo nel calcio di Primera che il Real Madrid come sempre ci ha messo di tutto per ritardargli: mezzala-trequartista di tecnica pregiata, peccato però che la leadership di Ibagaza gli toglierà molte opportunità di giocare in zona centrale, opzione sicuramente preferita da Valero rispetto all’ esilio su una delle due fasce. In chiusura un appunto sulla cessione di Jankovic: il Mallorca ha perso un buon potenziale di gol, ma il problema non è tanto non avere i rimpiazzi (Varela, Jonas, Tuni: nessuno però ha la confidenza col gol del serbo), quanto averlo ceduto frettolosamente per soli 6 milioni: Zamparini lo si poteva far sudare di più… Voto: 6.
Murcia
Una delle squadre più attive e con le idee più chiare. Con l’ obiettivo di fornire interpreti da Primera al calcio ultra-difensivo col quale Lucas Alcaraz ha raggiunto la promozione, la società sta innervando la rosa 2007-2008 in dosi massicce di solidità ed esperienza. Fortissima l’ anima uruguagia: all’ idolo dei tifosi Ivan Alonso faranno compagnia Pablo Garcia, più che mai tagliato per il 4-2-3-1 ben coperto e per il calcio guerriero predicato da Alcaraz, Regueiro, che proprio con Alcaraz espresse il meglio di sé ai tempi del Racing, e Fabian Carini, portiere meritevole di una chance di riscatto dopo il tormentoso anonimato italiano.
Ma anche i nuovi arrivi non uruguagi sembrano operazioni particolarmente sensate: Curro Torres, scartato da Quique, resta sempre valido quando è sano; Mejia, silenzioso gregario nel Real Madrid, è di livello più che discreto in una realtà di media-bassa classifica; Quique De Lucas torna in Primera e col suo buon tocco di palla potrebbe limitare i danni causati sulla fascia destra dalla “fuga” del talento Pedro Leon verso Valencia (sponda Levante); César Arzo è un jolly con potenzialità interessanti fra difesa a centrocampo.
Novità stuzzicante è Henok Goitom, svedese di origini eritree, ex-Udinese per il quale è stata ingaggiata una vera e propria guerra con l’ Almeria. Grandi prestazioni in Segunda con l’ estinta rivale cittadina, il Ciudad de Murcia, Goitom coi suoi centimetri (assolutamente non disgiunti da buone qualità tecniche) si preannucia una pedina fondamentale nel sistema di Alcaraz, centravanti-boa che permetterà di tenere su palla e contrattaccare con tre-quattro giocatori per volta.
Il vero colpo, sottratto alla concorrenza del Levante, è però Fernando Baiano: esperienza+qualità+gol=salvezza. Voto: 7.
Osasuna
Ristrutturazione radicale: via protagonisti come Cuéllar, Raul Garcia, Munoz, Valdo, David Lopez, Milosevic, Webo e Soldado, dentro per il momento Margairaz, Hugo Viana, Portillo, Pandiani, Nicolas Medina (centravanti dell’ Under 20 cilena potente e generoso) e, in prestito dall’ Arsenal, Carlos Vela. In attesa delle pedine che, fra difesa e centrocampo, completeranno la rosa, questo nuovo Osasuna presenta un potenziale offensivo interessantissimo: Pandiani conosce il gol come le sue tasche, Portillo può continuare il suo rilancio, Carlos Vela è indubbiamente uno dei migliori Under 20 a livello mondiale. Bisognerà vedere comunque in che ruolo Ziganda intenderà utilizzare il messicano, se di punta oppure a largo a sinistra nel 4-2-3-1 come nella stagione trascorsa al Salamanca. Difficile ma non completamente escludibile è poi l’ opzione ultra-offensiva di un quartetto con Juanfran e Vela sulle fasce e Pandiani e Portillo in attacco.
A centrocampo, orfano di Raul Garcia, l’ Osasuna cerca soluzioni di qualità con il nazionale svizzero Margairaz (mezzala-trequartista) e Hugo Viana, ansioso di rivincita però sfortunatamente già appiedato da un infortunio che lo terrà fuori per i prossimi 3-4 mesi, circostanza che spinge l’ Osasuna a cercare sul mercato un ulteriore rimpiazzo. Una rosa ancora tutta da completare, ma un mercato che promette bene. Voto: 6,5.
Racing Santander
Ahi, c’è puzza di bruciato… Marcelino dovrà rimboccarsi le maniche per far quadrare conti attualmente paurosamente in rosso, almeno sul piano strettamente tecnico. Il Racing attende di incassare dalla vendita di due dei suoi gioielli, Vitolo e soprattutto Zigic, ma l’ infortunio del serbo è un bel contrattempo. Intanto degni di nota sono arrivati i soli Duscher, ottimo acquisto, e Jorge Lopez, incognita totale. Servono ancora tantissimi rinforzi, per evitare la retrocessione e permettere a Marcelino di mettere in pratica le sue idee: un centrocampista di qualità (Jordi Lopez dal Mallorca non basta mica), un De la Red per intenderci, un esterno offensivo, un difensore centrale (ma Samuel, ottimo nel prestito allo Sporting Gijon, potrebbe alleviare almeno questo problema) e un’ altra punta veloce da affiancare a Munitis (se il modello di riferimento resta l’ accoppiata Sinama Pongolle-Uche al Recreativo). Voto: 5.
Real Madrid
Elogi a scatola chiusa per Schuster (“ora si gioca bene”, “ora ci divertiamo”, e altre stucchevolezze di questo tenore) e un mercato per il momento poco più che disastroso. Dudek e Saviola sono acquisti inutili, Metzelder non scalda i cuori (il suo giovane connazionale Schorch, preso dall’ Hertha Berlino, pare invece molto promettente). Pepe sì che vale (anche se, sfumato Chivu, non è quel centrale in grado di iniziare l’ azione dalle retrovie), ma dovrà poter completare la sua maturazione, e in ogni caso, 30 milioni sono una bella botta. Mentre la stampa vaneggia su Kakà, e Schuster anzi colpevolmente attizza il fuoco, la squadra è completamente smembrata sulle fasce, soprattutto a sinistra, quelle che dovrebbero essere un settore-chiave nel 4-4-2 offensivo di Schuster. Servono, e subito, un terzino sinistro di ruolo (cosa che Drenthe in realtà non è) più esperto di Marcelo e un esterno di centrocampo in grado di arrivare sul fondo, e Robben non è operazione così facile. Intanto Reyes è scappato, e cedere Cicinho sarebbe la stupidaggine del secolo (a quel punto anche sulla fascia destra, già coperta in maniera risicata, scatterebbe una vera e propria emergenza).
Si vocifera poi del fantomatico acquisto di questo centrocampista “organizzatore”, categoria che secondo la stampa spagnola comprende uno spettro di giocatori che va da Cesc a Kakà, tanto per far trionfare la chiarezza: la mia idea è che, se è vero che manca un po’ l’ uomo dell’ ultimo passaggio (Guti ce l’ ha eccome, ma non puoi fidarti di lui, mentre Granero non dovrebbe trovare molti spazi), il Real Madrid avrebbe già in rosa uno dei registi potenzialmente migliori a livello mondiale, Fernando Gago, ma forse sono io che ho troppa memoria, da quelle parti i giocatori passano di moda già dopo un mese. Questo nuovo Madrid comincia già in gravissimo, colpevolissimo ritardo.Voto: 5.
Recreativo
Esauriti i botti, dovrà amministrare la sopravvivenza. Un bel capovolgimento: via il tecnico Marcelino, via Uche, Viqueira, Cazorla, Mario… E’ arrivato Victor Munoz, tecnico pragmatico ed esperto, anche lui amanate del 4-4-2 (magari più rigido rispetto a quello di Marcelino, ma i giocatori hanno detto che non c’è gran differenza), Viqueira è stato rimpiazzato dal portoghese Carlos Martins, più potente ed energico ma meno geniale, Cazorla da un altro portoghese, l’ under 21 Varela, e da Camunas, esterno offensivo che ha fatto grandi cose nello Xerez in B. Bel vantaggio poi farsi amico il Villarreal: l’ esperienza di Quique Alvarez e l’ entusiasmo del promettentissimo uruguaiano Caceres al centro della difesa, i guizzi di Marcos (a dire il vero il suo prestito mi ha sorpreso: pensavo il Villarreal lo tenesse, e gli conveniva pure) sull’ ala sinistra. Acquisto saggio quello del Pampa Calvo.
Manca ancora il sostituto di Uche in attacco, ma il Recre sta dimostrando di sapersi reinventare con intelligenza, al di là dei limiti di bilancio. Voto: 6.
Sevilla
La prima fase del mercato pare conclusa: effettuati alcuni ritocchi (De Sanctis, De Mul, Boulahrouz, Seydou Keita), la priorità assoluta va al preliminare di Champions, dopo il quale si potrà anche discutere di eventuali operazioni in uscita riguardanti soprattutto Alves e dell’ acquisto, molto dibattuto sia all’ interno della società che fra i tifosi, di un’ altra punta. Intanto una pedina importante come Dragutinovic abbandona la barca, attratto dall’ ottimo ingaggio offertogli dal Newcastle. La società lo ha rimpiazzato subito col possente centrale colombiano Aquivaldo Mosquera del Pachuca, ma mi sembra più un rimpiazzo per l’ infortunato Javi Navarro che un reale surrogato di Dragutinovic, perché Mosquera è destro ed è centrale-centrale. Ci sarebbe quindi bisogno di un terzino sinistro, gli unici in rosa, e nemmeno di ruolo, sono rimasti Escudé e Puerta.
De Sanctis è forse fin troppo bravo per fare il secondo, Boulahrouz cerca il rilancio dopo l’ annata negativa al Chelsea, De Mul, esterno lineare ma velocissimo e dotato di buon cross (dovrà però adattarsi dal 4-3-3 scuola Ajax al 4-4-2), fornisce un valido ricambio a Jesus Navas, mentre il maliano Seydou Keita è forse l’ acquisto più pesante. Miglior centrocampista dell’ ultima Ligue 1, nelle intenzioni dovrebbe aggiungere al centrocampo sivigliano peso, discrete geometrie e inserimenti offensivi, restringendo ulteriormente gli spazi per Maresca. Voto: 6.
Valencia
Quique Sanchez Flores ha promesso per la prossima stagione “una squadra dal baricentro più avanzato, che giochi di più nella metacampo avversaria, perché davanti abbiamo molto talento”… Ma davvero!?
Intanto l’ ormai incontrastato tecnico valenciano (“Amadeo” Carboni infine ha gettato la spugna) ha messo la firma del grande artista, del genio incompreso, su una delle vicende più buffonesche di questo calcio estivo: Del Horno prima scartato poi reintegrato, il fine almeno per ora è stato lieto, ma la logica se ne è andata in vacanza. Il plenipotenziario Quique spadroneggia nella pianificazione della campagna acquisti.
I ruoli sui quali intervenire erano ben chiari: centro della difesa, per coprire la partenza da Ayala, e qui non ci si può proprio lamentare, perché ad Alexis, uno dei migliori talenti sul mercato, si è aggiunta l’ esperienza di Helguera, che può fungere da cuscinetto per eventuali defaillances della coppia Albiol-Alexis, sulla carta fortissima, ma non dimentichiamocelo, pur sempre molto giovane. Anche Hildebrand è un valore sicuro fra i pali.
Dove i punti interrogativi aumentano a dismisura è per il rincalzo in attacco, perché l’ acquisto oltrettutto ben pagato di Arizmendi pare uno scherzo di cattivo gusto, e per il famoso centrocampista centrale di qualità/incursore, il post-Baraja (o alter-ego di Baraja, dipende dai livelli su cui giocherà “el Pipo”) insomma, elemento chiave nella costruzione di questo nuovo Valencia. La società ha fallito una bella serie di rincorse: prima Sneijder, poi Lucho Gonzalez, ora Kallstrom (e ridursi al 31enne Casquero sigifica, con tutto il rispetto, essere all’ ultima spiaggia). Questione tecnicamente della massima delicatezza, ancora irrisolta.
In chiusura, l’ ultima nota, la più incoraggiante, per gli acquisti dei promettentissimi Under 20 Sunny e Mata, che ci ricordano che il Valencia non è soltanto quella società che fa i pasticci coi Tavano, Ayala e Del Horno, o che stenta a incidere in questo mercato, ma anche uno dei club che attualmente crede di più nel prodotto giovane e spagnolo. Voto: 5,5.
Valladolid
Dominatore assoluto, e da record, della passata Segunda, ma le arcinote difficoltà economiche che lo costringono a un mercato ben più sobrio rispetto alle altre due neopromosse Almeria e Murcia. Logico quindi che, più che ai volti nuovi, ci si continui ad affidare alla compattezza del blocco magistralmente costruito dal tecnico Mendillibar. Qualcosa comunque è arrivato: il tremebondo Butelle si giocherà il posto con il veterano Alberto fra i pali; Vivar Dorado, altra vecchia volpe, sarà l’ alternativa di qualità per praticamente tutte le posizioni del centrocampo; Diego Camacho, grintoso e prezioso mediano preso dal Levante. L’ operazione finora più importante è stata però la conferma del prestito dell’ elettrico Under 21 Sisi dal Valencia (e l’ arrivo di Estoyanoff non ne pregiudica le opportunità, visto che l’ uruguagio può agire anche da seconda punta o a sinistra), e altrettanto fondamentale sarà difendere il bomber della promozione Joseba Llorente dagli assalti dell’ Athletic Bilbao, magari affiancandogli un’ altra punta, visto il parco-attaccanti attualmente piuttosto ristretto a diposizione di Mendillibar. Voto: 6.
Villarreal
La paradossale, eppure perfettamente legale, vicenda-Ayala, aveva frenato un po’ gli entusiasmi, e la società, menomata in difesa anche dall’ ennesimo grave infortunio a Gonzalo Rodriguez e dalla partenza destinazione Huelva di Quique Alvarez e, in prestito, di Martin Caceres (forse si potevano anche evitare sapendo di avere gli uomini contati), è dovuta correre ai ripari acquistando d’ urgenza il nazionale uruguaiano Godin, e un altro centrale ancora non sarebbe male acquistarlo (Diego Lugano sarebbe davvero un lusso).
Sostituito Arruabarrena con un altro elemento d’ esperienza come Capdevila e ingaggiato finalmente un portiere vero come Diego Lopez, la nota dominante del mercato villarrealense è stato l’ investimento oculato sui giovani: su tutti Mavuba, che con Senna andrà a comporre una delle coppie di centrocampo più solide e complete della Liga, e Giuseppe Rossi, talento cristallino che porta con sé qualche problema di collocazione tattica (con tutte quelle mezzepunte, è probabile che il Villarreal giochi con una sola punta di ruolo, e Rossi non è certo un ariete), ma anche Tomané, promettente attaccante dello Sporting, e Vidangossy, protagonista nell’ ipertecnica nazionale cilena dell’ ultimo Mondiale Under 20, raffinato trequartista che adora ben oltre i limiti dell’ esasperazione giochicchiare con la suola. Piuttosto continua ad essere sottovalutato dalla dirigenza e dai tecnici il problema delle fasce, aspetto fondamentale se il Villarreal vuole davvero imporre il suo gioco. La partenza (anche lui in prestito al Recreativo) di Marcos lascia in rosa soltanto mezzepunte che si accentrano palla al piede (anche il rientrante Cazorla preferisce tagliare dentro più che cercare il fondo), mentre non si parla proprio di acquistare un terzino destro in grado di spingere, operazione che sarebbe invece da considerare prioritaria data la palese inadeguatezza di Josemi e Javi Venta. Voto: 6,5.
Zaragoza
Finora il protagonista più baldanzoso di questo mercato assieme al Barça. Campagna acquisti che conferma le serissime ambizioni della nuova proprietà, e che mira ad innalzare il livello tecnico della rosa, nella speranza di poter concorrere per il quarto posto, ampliando al tempo stesso le opzioni a disposizione di Victor Fernandez, che dovrà ragionare sui due fronti di Liga e Uefa.
Il compito più delicato era quello di sostituire in difesa due partenze come Piqué e soprattutto Gabriel Milito: il primo non è stato rimpiazzato proprio nel modo più esaltante, visto che riesumare un modesto giocatore come Pavon è un azzardo grossissimo (ma comunque la società sta lavorando per un altro centrale: Coloccini o Juanito del Betis), mentre il secondo se sul piano delle caratteristiche strettamente tecniche era difficilmente surrogabile, sul piano del carisma non poteva trovare sostituto migliore, visto che con un colpo di mano clamorosissimo è arrivato Roberto Fabian Ayala, giocatore del Villarreal solo per pochi giorni. L’ altro obiettivo era quello di aggiungere qualità al fianco di Zapater, e Matuzalem è un grande acquisto, mentre Gabi una scommessa che vale la pena di tentare.
Anche il parco terzini aveva bisogno di forze fresche, visto che l’ assenza degli interpreti titolari l’ anno scorso ha spesso arrecato serie difficoltà a una manovra totalmente dipendente nei suoi sbocchi laterali proprio dalla spinta dei due terzini: un sostituto per Diogo probabilmente andrebbe ancora acquistato (ma Cuartero comunque tornerà disponibile la prossima stagione), mentre Juanfran ha trovato in Paredes un rimpiazzo in grado di accompagnare con uguale continuità la manovra d’ attacco. Infine, ampliare e diversificare le fonti di gol: con Ewerthon ceduto allo Stoccarda, si è puntato su un ottimo attaccante come Ricardo Oliveira, in grado di alleviare la Diego Milito-dipendenza.
Consiglio personale: potrebbe fare comodo un esterno-ala in grado di variare il modulo, senza troppo dipendere per il gioco sulle fasce dalla spinta dei terzini, portando all’ occorrenza Aimar in posizione centrale. Voto: 7.
Etichette: Calciomercato
4 Comments:
Bravissimo post de informazione e conoscimento.
Interesantissimi acquisizioni del osasuna con pandiani,vela e portillo che ieri ormai ha fatto due reti.
Il real é ancora sul conto di mai finire con Robben e adesso Ballack,se parla anche de Sneijder...ma ancora non c'e niente di chiuso in queste tratative.
Alla fine noi abbiamo prenduto quatro bravissimi calciatori,a prezi buonissimi,grazie a lavorare molto presto.
Saluti vale.
Il Real Madrid è francamente imperdonabile: son partiti Beckham, Roberto Carlos e Reyes e ad agosto inoltrato, e con l' impegno di Supercoppa col Sevilla alle porte, ancora non si vede uno straccio di sostituto. Quello che poi mi urta di più è l' attitudine di Calderon, che forse vuole prendere per scemi i tifosi: ogni giorno viene sparato un nome nuovo sui giornali, possibilmente irraggiungibile, per gettare fumo negli occhi... La storia dell' interessamento per Iniesta poi, è stata il colmo.
AL REAL 5??? DP SNEIJDER, ROBBEN, DRENTHE ECC.. SAVIOLA NN E 1 ACQUISTO BUONO??????? SU GAGO LI DO PIENAMENTE RAGIONE, XKè IL RAGAZO HA TALENTO DA VENDERE, E NN DOBBIAMO BUTTARLO VIA, DI QL GIOCATORE TANTO MI GARBò NEL BOCA, QNT MI GARBA ORA, E FORMIDABILE, DV GIOCARE A TT I COSTI..... CIAO W REAL
Ci tengo a precisare che questo post l' ho pubblicato il 3 Agosto...
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