Bilancio Valencia.
Va bene, nessuno nega che quella sfilza di infortuni nel cuore della stagione abbia compromesso buona parte delle chances di vittoria valenciane, però ha inciso in egual misura la mentalità conservatrice e rinunciataria di Quique Sanchez Flores, poco adatta a mio avviso in generale ad una squadra che lotta per la Liga e, in particolare, a una rosa come quella valenciana nella quale il talento offensivo abbonda.
Difesa e contropiede, per quanto l’ esecuzione di tale strategia in svariate occasioni si sia avvicinata alla perfezione artistica, da soli non bastano, una grande squadra deve saper imporre il suo gioco indipendentemente dall’ avversario e dal contesto tattico, mentre il Valencia in molte situazioni in cui ha dovuto fare la partita ha mostrato un disagio frustrante per chi la osservava e, ancor di pù per chi la tifava (la deludentissima sconfitta del Bernabeu esemplifica al meglio il concetto).
Non è un caso poi che il Valencia abbia sfoderato grandi prestazioni contro squadre con lo stile di gioco aperto come Barça e Sevilla, mentre abbia faticato contro squadre più piccole e molto più prudenti: è una precisa conseguenza della sua filosofia di gioco, una filosofia di gioco che può pagare più in gare secche contro altre grandi (o in tornei ad eliminazione diretta), ma molto meno in un campionato di 38 partite nel quale le piccole squadre sono inevitabilmente in numero maggiore rispetto alle grandi disposte ad offrire il fianco al tuo gioco di rimessa.
Insomma, se hai attaccanti come Villa e Morientes, un’ ala come Joaquin, un genio come Silva, uno dei migliori terzini di spinta del panorama europeo come Miguel (senza contare i quasi sempre indisponibili Vicente e Del Horno), mia opinione è che si debba fare di tutto per farli entrare in contatto più possibile col pallone e metterli nelle migliori condizioni per esprimere il proprio talento.
Avanza il baricentro della squadra, alza il pressing e punta sul possesso-palla: così Joaquin si troverà a partire molto più vicino alla linea di fondo, Silva non dovrà sfiancarsi per ripiegare fino alla propria area e manterrà tutta la lucidità per rifinire sulla trequarti, Morientes invece che il contropiedista potrà svolgere il suo vero mestiere di ariete e Villa, anche se non avrà più tutti quegli spazi per la sua velocità, potrà comunque continuare a sfogare il suo talento universale. Se poi ci aggiungi la spinta costante dei terzini, diventa difficile per l’ avversario difendersi da un simile arsenale (l’ unica cosa che mancava al Valencia quest’ anno era un centrocampista di qualità in grado di fare girare la manovra, viste le assenze di Baraja e l’ inaffidabilità di Hugo Viana: la società si sta muovendo proprio in questo senso per la prossima stagione).
Mi sembra francamente che nell’ ambiente intorno al Valencia si stia dando invece una lettura sbagliata di questa stagione, come se ci si dovesse accontentare del quarto posto, quando invece si tratta del minimo per una squadra che avrebbe le carte in regola per esprimere molto ma molto di più, tanto sul piano del gioco quanto su quello dei risultati. Risultato di questa cattiva lettura è che Quique resterà anche l’ anno prossimo, vincendo tra l’ altro l’ arcinoto dualismo col Direttore Sportivo Carboni, che ha lasciato l’ incarico: almeno ciò potrebbe servire a risparmiare qualche tensione di troppo a un ambiente che ha bisogno di stabilità. L’ anno prossimo sarà la prova del nove per Quique.
Valencia. Punti: 66 (querto posto, preliminari di Champions). Vittorie: 20. Pareggi: 6. Sconfitte: 12.
Gol fatti: 57. Gol subiti: 42. Class. Marcatori: Villa 15 gol; Morientes 12; Angulo 6. Class. Assist: Villa 11; Vicente 6; Angulo 4.
Formazione tipo (4-4-2): Canizares; Miguel, Albiol, Ayala, Moretti; Joaquin (Angulo), Albelda, Marchena, Silva; Morientes, Villa. Allenatore: Quique Sanchez Flores.
Uno per uno:
Canizares: Irregolare, e questo un portiere non se lo può permettere. Fra i pali alcune parate impossibili delle sue, ma anche qualche papera di troppo, soprattutto nella gestione delle uscite. Emblematico il quarto di finale di Champions col Chelsea: prodigiose parate su Ballack e Drogba, ma anche gol decisivo preso sul suo palo da Essien, mentre all’ andata la sua indecisione nell’ uscita aveva regalato il pareggio a Drogba. Deprecabile, come quella di tutta la sua squadra, anche la partita dell’ eliminazione dalla Coppa del Re col Getafe, un 1-4 indecoroso. Voto: 5,5. Presenze in Liga: 32 (32 tit.).
Butelle: Poche presenze per rattoppare qua e là, ed è sembrato tutt’ altro che un buon portiere, infatti il Valencia ha acquistato Hildebrand.Voto: s.v. Presenze: 8 (6 tit., 2 sost.).
Miguel: Una garanzia e un titolare inamovibile. Alle doti di corsa ha aggiunto anche una maggiore attenzione nei movimenti difensivi. Poco valorizzato da quel taccagno di Quique nel pezzo forte del suo repertorio, cioè la fase offensiva, dove mostra un’ ottima intesa nelle combinazioni con Joaquin. Voto: 6,5. Presenze: 30 (27 tit., 3 sost.).
Raul Albiol: Conferma per questo grande centrale incomprensibilmente ignorato da Aragones. Giovane esuberante ed autorevole nel suo gioco, attentissimo nella marcatura, abile negli anticipi, provvidenziale nei recuperi in velocità. Mediocre l’ impostazione, si è dimostrato, in quelle occasioni in cui l’ emergenza ha costretto Quique ad avanzarne la posizione, abbastanza spaesato nella sua antica posizione di centrocampista. Voto: 7. Presenze: 36 (35 tit., 1 sost.). Gol: 1.
Ayala: Ad inizio stagione ha pagato un po’ le polemiche con la società e i tifosi sul (mancato) rinnovo del contratto, poi si è assestato, non senza qualche periodica sbavatura, sui suoi livelli standard. Ben felice il Villarreal, che si è assicurato uno dei più grandi difensori del calcio mondiale degli ultimi anni, con ancora qualcosa di molto importante da dire. Voto: 6,5. Presenze: 29 (29 tit.). Gol: 2.
Moretti: Sempre affidabile il buon Emiliano. Regolarissimo nel rendimento, molto diligente in fase difensiva (schierato anche da centrale in situazioni d’ emergenza), il gioco di Quique lo ha oltrettutto sollevato da quella offensiva, alla quale non è assolutamente portato. Voto: 6,5. Presenze: 23 (23 tit.). Gol: 2.
Curro Torres: Il tecnico non lo vede tanto di buon occhio, l’ ha usato come rincalzo, tra l’ altro adattandolo, con risultati non disprezzabili, a terzino sinistro d’ emergenza quando sia Moretti che Del Horno erano assenti per infortunio. Voto: s.v. Presenze: 17 (17 tit.).
David Navarro: Più che le sue prestazioni bisognerebbe valutare il suo quoziente d’ intelligenza… Voto: 4. Presenze: 13 (12 tit., 1 sost.). Gol: 1.
Del Horno: Infortunio lungo e snervante, è tornato a stagione inoltrata, poche partite da titolare, poi Quique lo ha accantonato dopo l’ eliminazione dalla Champions. Seriamente danneggiato dalla cura Mourinho, speriamo tutti di tornare a vedere quel terzino che nell’ Athletic spingeva come un ossesso e sfornava cross al bacio, perché è un patrimonio del calcio spagnolo. Voto: s.v. Presenze: 6 (6 tit.)
Albelda: Stagione particolare la sua. Il calo di fine 2006-2007 del Valencia è coinciso non casualmente col suo infortunio, colonna fondamentale per gli equilibri tattici. Tornato in pista ha però mostrato un certo calo nella seconda parte della stagione, quasi come se l’ affermazione di Marchena gli avesse sottratto un po’ di protagonismo. Voto: 6,5. Presenze: 25 (25 tit.).
Marchena: Grande rivincita: l’ anno scorso il complimento migliore che gli facevano era “bollito”. Purtroppo la memoria di molti critici è piuttosto corta, e non c’è voluto nulla a dimenticare quanto fosse importante questo giocatore nel Valencia di Benitez. Si è rifatto, ma non nel suo ruolo prediletto di difensore centrale, bensì nella posizione di centrocampista difensivo, dove ha esibito una familiarità sorprendente: senso della posizione, solidità difensiva, ma anche una visione di gioco e un tocco di palla superiori a quelli di Albelda. Voto: 7,5. Presenze: 22 (19 tit., 3 sost.).
Baraja: Poteva essere la stagione del suo rilancio, gli infortuni ripetuti lo hanno tenuto ai margini. Voto: s.v. Presenze: 14 (9 tit., 5 sost.). Gol: 1.
Hugo Viana: Per Quique l’ ultima ruota del carro, vi ha fatto ricorso soltanto quando non c’erano altre opzioni. Qualche discreta apparizione, ma non abbastanza per risollevare l’ immagine di un giocatore elegante, ma fin troppo carente di personalità e continuità. Voto: 5,5. Presenze: 25 (7 tit., 18 sost.). Gol: 2.
Edu: Il giocatore più sfigato della storia del calcio: l’ anno scorso, appena acquistato, si ruppe il ginocchio e saltò tutta la stagione. Quest’ anno, partenza (più che sufficiente) da titolare con l’ infortunio di Baraja, poi di nuovo il ginocchio ha fatto crac. Voto: s.v. Presenze: 10 (9 tit., 1 sost.).
Pallardò: Giovane mastino del centrocampo, nazionale spagnolo Under 21, si è affacciato in prima squadra nel periodo della strage di infortunati. L’ anno prossimo andrà in prestito al Getafe, compreso (assieme a Pablo Hernandez, bel talento questo) nel pacchetto Alexis. Voto: s.v. Presenze: 10 (5 tit., 5 sost.).
Joaquin: Per valutare la sua stagione occorre fare una media fra la prima parte, di totale spaesamento, e la seconda, nella quale ha acquisito familiarità coi meccanisimi della squadra e crescente fiducia in se stesso, elemento imprescindibile del suo gioco. Ha avuto difficoltà ad adattarsi a una realtà diversa da quella del Betis, dove era l’ idolo di casa, ha forse accusato il peso dlela cifra pagata per il suo cartellino, ha sicuramente faticato a digerire meccanismi tattici che lo obbligavano ad un lavoro di ripiegamento molto più intenso, ma poi si è sbloccato, ritrovando i suoi dribbling in velocità e i suoi cross pennellati. Voto: 6,5. Presenze: 35 (22 tit., 13 sost.). Gol: 5.
Silva: MVP della stagione valenciana, le assenze di Vicente e Gavilan gli hanno permesso di godere di quella fiducia quasi obbligata terreno di coltura ideale per l’ esplosione di un talento già ampiamente apprezzato al Celta. Classe purissima, dategli la palla e tutto vi sembrerà più chiaro. Gioca con eleganza e fantasia, ma senza mai lasciarsi andare alla giocata fine a se stessa e con un senso del gioco di squadra sempre vivo e mai accecato da deleteri individualismi. Disposto pure a sacrificarsi con costanza in aiuto al terzino, che non è certo il suo lavoro (Vicente sarebbe molto più bravo a farlo), va comunque tenuto conto che il suo ruolo migliore è quello di trequartista, non è e non sarà mai un’ ala. Voto: 8. Presenze: 36 (31 tit., 5 sost.). Gol: 4.
Angulo: Anche quest’ anno ha trovato il suo spazio, soprattutto in coincidenza col mutismo di Joaquin. Sempre prezioso tatticamente, per la sua versatilità (spesso ha giocato da seconda punta), la sua diligenza in fase di non possesso, il movimento senza palla e l’ efficace azione di appoggio al contropiede (però si mangia dei gol giganteschi). Resta però al massimo un dodicesimo uomo, questo sia chiaro. Voto: 6. Presenze: 36 (27 tit., 9 sost.). Gol: 6.
Vicente: Non si sa davvero cosa pensare sul futuro di questo eccezionale giocatore. Continui infortuni muscolari, recupera, gioca un partitone (vedi quelli contro Atlético Madrid ed Espanyol) e poi si infortuna di nuovo. Peccato, peccato, peccato. Voto: s.v. Presenze: 16 (13 tit., 3 sost.). Gol: 4.
Gavilan: Vittima di un grave infortunio, ha saltato praticamente tutta la stagione. Voto: s.v. Presenze: 12 (4 tit., 8 sost.).
Jorge Lopez: Presenza di mero contorno, l’ ex-promessa del Villarreal è stato utilizzato da Quique soltanto nei minuti finali per perdere tempo. Con lo splendido tacco smarcante per il gol della vittoria a Maiorca di Joaquin, almeno però potrà dire: “io c’ero, e ho fatto anche qualcosa”. Voto: s.v. Presenze: 14 (2 tit., 12 sost.).
Regueiro: Anche per lui, tanto per cambiare, stagione stroncata da un grave infortunio. Non è un giocatore che mi soddisfa particolarmente, e con l’ abbondanza di mancini che ha, il Valencia potrebbe farne tranquillamente a meno, nonostante Quique ne apprezzi la duttilità. Voto: s.v.. Presenze: 6 (1 tit., 5 sost.).
Morientes: Acquisto azzeccato, ci ha messo poco a smentire quei dubbi che la sua sfortunata esperienza inglese poteva aver suscitato. Con uno come lui la percentuale realizzativa della tua squadra cresce di botto. Spesso implacabile al primo pallone buono, nonostante il gioco di rimessa praticato dal Valencia non si adatti particolarmente alle sue caratteristiche di centravanti classico. Voto: 7. Presenze: 24 (17 tit., 7 sost.). Gol: 12.
Villa: Il Valencia dipende in maniera spudorata da lui: lui detta i passaggi, lui conduce il contropiede, lui fa gol, lui rifinisce, lui svaria sulle fasce, lui procura i falli. Un attaccante ai primissimi posti a livello mondiale, magari sovraccaricato di responsabilità (anche lui però certe volte può tendere a strafare), e questo può avergli tolto qualche gol nel conto finale. Voto: 7,5. Presenze: 36 (35 tit., 1 sost.). Gol: 15.
Tavano: Vittima ahilui di situazioni al di fuori della sua portata. Quique non lo voleva, Carboni a scatola chiusa ci ha speso 10 milioni, e così il tecnico per ripicca non lo ha schierato quasi mai, neanche nelle situazioni più logiche. Naturale la sua cessione a Gennaio, viene solo da porsi pesanti interrogativi su come il Valencia conduca il suo mercato. Voto: s.v. Presenze: 3 (3 sost.).
Difesa e contropiede, per quanto l’ esecuzione di tale strategia in svariate occasioni si sia avvicinata alla perfezione artistica, da soli non bastano, una grande squadra deve saper imporre il suo gioco indipendentemente dall’ avversario e dal contesto tattico, mentre il Valencia in molte situazioni in cui ha dovuto fare la partita ha mostrato un disagio frustrante per chi la osservava e, ancor di pù per chi la tifava (la deludentissima sconfitta del Bernabeu esemplifica al meglio il concetto).
Non è un caso poi che il Valencia abbia sfoderato grandi prestazioni contro squadre con lo stile di gioco aperto come Barça e Sevilla, mentre abbia faticato contro squadre più piccole e molto più prudenti: è una precisa conseguenza della sua filosofia di gioco, una filosofia di gioco che può pagare più in gare secche contro altre grandi (o in tornei ad eliminazione diretta), ma molto meno in un campionato di 38 partite nel quale le piccole squadre sono inevitabilmente in numero maggiore rispetto alle grandi disposte ad offrire il fianco al tuo gioco di rimessa.
Insomma, se hai attaccanti come Villa e Morientes, un’ ala come Joaquin, un genio come Silva, uno dei migliori terzini di spinta del panorama europeo come Miguel (senza contare i quasi sempre indisponibili Vicente e Del Horno), mia opinione è che si debba fare di tutto per farli entrare in contatto più possibile col pallone e metterli nelle migliori condizioni per esprimere il proprio talento.
Avanza il baricentro della squadra, alza il pressing e punta sul possesso-palla: così Joaquin si troverà a partire molto più vicino alla linea di fondo, Silva non dovrà sfiancarsi per ripiegare fino alla propria area e manterrà tutta la lucidità per rifinire sulla trequarti, Morientes invece che il contropiedista potrà svolgere il suo vero mestiere di ariete e Villa, anche se non avrà più tutti quegli spazi per la sua velocità, potrà comunque continuare a sfogare il suo talento universale. Se poi ci aggiungi la spinta costante dei terzini, diventa difficile per l’ avversario difendersi da un simile arsenale (l’ unica cosa che mancava al Valencia quest’ anno era un centrocampista di qualità in grado di fare girare la manovra, viste le assenze di Baraja e l’ inaffidabilità di Hugo Viana: la società si sta muovendo proprio in questo senso per la prossima stagione).
Mi sembra francamente che nell’ ambiente intorno al Valencia si stia dando invece una lettura sbagliata di questa stagione, come se ci si dovesse accontentare del quarto posto, quando invece si tratta del minimo per una squadra che avrebbe le carte in regola per esprimere molto ma molto di più, tanto sul piano del gioco quanto su quello dei risultati. Risultato di questa cattiva lettura è che Quique resterà anche l’ anno prossimo, vincendo tra l’ altro l’ arcinoto dualismo col Direttore Sportivo Carboni, che ha lasciato l’ incarico: almeno ciò potrebbe servire a risparmiare qualche tensione di troppo a un ambiente che ha bisogno di stabilità. L’ anno prossimo sarà la prova del nove per Quique.
Valencia. Punti: 66 (querto posto, preliminari di Champions). Vittorie: 20. Pareggi: 6. Sconfitte: 12.
Gol fatti: 57. Gol subiti: 42. Class. Marcatori: Villa 15 gol; Morientes 12; Angulo 6. Class. Assist: Villa 11; Vicente 6; Angulo 4.
Formazione tipo (4-4-2): Canizares; Miguel, Albiol, Ayala, Moretti; Joaquin (Angulo), Albelda, Marchena, Silva; Morientes, Villa. Allenatore: Quique Sanchez Flores.
Uno per uno:
Canizares: Irregolare, e questo un portiere non se lo può permettere. Fra i pali alcune parate impossibili delle sue, ma anche qualche papera di troppo, soprattutto nella gestione delle uscite. Emblematico il quarto di finale di Champions col Chelsea: prodigiose parate su Ballack e Drogba, ma anche gol decisivo preso sul suo palo da Essien, mentre all’ andata la sua indecisione nell’ uscita aveva regalato il pareggio a Drogba. Deprecabile, come quella di tutta la sua squadra, anche la partita dell’ eliminazione dalla Coppa del Re col Getafe, un 1-4 indecoroso. Voto: 5,5. Presenze in Liga: 32 (32 tit.).
Butelle: Poche presenze per rattoppare qua e là, ed è sembrato tutt’ altro che un buon portiere, infatti il Valencia ha acquistato Hildebrand.Voto: s.v. Presenze: 8 (6 tit., 2 sost.).
Miguel: Una garanzia e un titolare inamovibile. Alle doti di corsa ha aggiunto anche una maggiore attenzione nei movimenti difensivi. Poco valorizzato da quel taccagno di Quique nel pezzo forte del suo repertorio, cioè la fase offensiva, dove mostra un’ ottima intesa nelle combinazioni con Joaquin. Voto: 6,5. Presenze: 30 (27 tit., 3 sost.).
Raul Albiol: Conferma per questo grande centrale incomprensibilmente ignorato da Aragones. Giovane esuberante ed autorevole nel suo gioco, attentissimo nella marcatura, abile negli anticipi, provvidenziale nei recuperi in velocità. Mediocre l’ impostazione, si è dimostrato, in quelle occasioni in cui l’ emergenza ha costretto Quique ad avanzarne la posizione, abbastanza spaesato nella sua antica posizione di centrocampista. Voto: 7. Presenze: 36 (35 tit., 1 sost.). Gol: 1.
Ayala: Ad inizio stagione ha pagato un po’ le polemiche con la società e i tifosi sul (mancato) rinnovo del contratto, poi si è assestato, non senza qualche periodica sbavatura, sui suoi livelli standard. Ben felice il Villarreal, che si è assicurato uno dei più grandi difensori del calcio mondiale degli ultimi anni, con ancora qualcosa di molto importante da dire. Voto: 6,5. Presenze: 29 (29 tit.). Gol: 2.
Moretti: Sempre affidabile il buon Emiliano. Regolarissimo nel rendimento, molto diligente in fase difensiva (schierato anche da centrale in situazioni d’ emergenza), il gioco di Quique lo ha oltrettutto sollevato da quella offensiva, alla quale non è assolutamente portato. Voto: 6,5. Presenze: 23 (23 tit.). Gol: 2.
Curro Torres: Il tecnico non lo vede tanto di buon occhio, l’ ha usato come rincalzo, tra l’ altro adattandolo, con risultati non disprezzabili, a terzino sinistro d’ emergenza quando sia Moretti che Del Horno erano assenti per infortunio. Voto: s.v. Presenze: 17 (17 tit.).
David Navarro: Più che le sue prestazioni bisognerebbe valutare il suo quoziente d’ intelligenza… Voto: 4. Presenze: 13 (12 tit., 1 sost.). Gol: 1.
Del Horno: Infortunio lungo e snervante, è tornato a stagione inoltrata, poche partite da titolare, poi Quique lo ha accantonato dopo l’ eliminazione dalla Champions. Seriamente danneggiato dalla cura Mourinho, speriamo tutti di tornare a vedere quel terzino che nell’ Athletic spingeva come un ossesso e sfornava cross al bacio, perché è un patrimonio del calcio spagnolo. Voto: s.v. Presenze: 6 (6 tit.)
Albelda: Stagione particolare la sua. Il calo di fine 2006-2007 del Valencia è coinciso non casualmente col suo infortunio, colonna fondamentale per gli equilibri tattici. Tornato in pista ha però mostrato un certo calo nella seconda parte della stagione, quasi come se l’ affermazione di Marchena gli avesse sottratto un po’ di protagonismo. Voto: 6,5. Presenze: 25 (25 tit.).
Marchena: Grande rivincita: l’ anno scorso il complimento migliore che gli facevano era “bollito”. Purtroppo la memoria di molti critici è piuttosto corta, e non c’è voluto nulla a dimenticare quanto fosse importante questo giocatore nel Valencia di Benitez. Si è rifatto, ma non nel suo ruolo prediletto di difensore centrale, bensì nella posizione di centrocampista difensivo, dove ha esibito una familiarità sorprendente: senso della posizione, solidità difensiva, ma anche una visione di gioco e un tocco di palla superiori a quelli di Albelda. Voto: 7,5. Presenze: 22 (19 tit., 3 sost.).
Baraja: Poteva essere la stagione del suo rilancio, gli infortuni ripetuti lo hanno tenuto ai margini. Voto: s.v. Presenze: 14 (9 tit., 5 sost.). Gol: 1.
Hugo Viana: Per Quique l’ ultima ruota del carro, vi ha fatto ricorso soltanto quando non c’erano altre opzioni. Qualche discreta apparizione, ma non abbastanza per risollevare l’ immagine di un giocatore elegante, ma fin troppo carente di personalità e continuità. Voto: 5,5. Presenze: 25 (7 tit., 18 sost.). Gol: 2.
Edu: Il giocatore più sfigato della storia del calcio: l’ anno scorso, appena acquistato, si ruppe il ginocchio e saltò tutta la stagione. Quest’ anno, partenza (più che sufficiente) da titolare con l’ infortunio di Baraja, poi di nuovo il ginocchio ha fatto crac. Voto: s.v. Presenze: 10 (9 tit., 1 sost.).
Pallardò: Giovane mastino del centrocampo, nazionale spagnolo Under 21, si è affacciato in prima squadra nel periodo della strage di infortunati. L’ anno prossimo andrà in prestito al Getafe, compreso (assieme a Pablo Hernandez, bel talento questo) nel pacchetto Alexis. Voto: s.v. Presenze: 10 (5 tit., 5 sost.).
Joaquin: Per valutare la sua stagione occorre fare una media fra la prima parte, di totale spaesamento, e la seconda, nella quale ha acquisito familiarità coi meccanisimi della squadra e crescente fiducia in se stesso, elemento imprescindibile del suo gioco. Ha avuto difficoltà ad adattarsi a una realtà diversa da quella del Betis, dove era l’ idolo di casa, ha forse accusato il peso dlela cifra pagata per il suo cartellino, ha sicuramente faticato a digerire meccanismi tattici che lo obbligavano ad un lavoro di ripiegamento molto più intenso, ma poi si è sbloccato, ritrovando i suoi dribbling in velocità e i suoi cross pennellati. Voto: 6,5. Presenze: 35 (22 tit., 13 sost.). Gol: 5.
Silva: MVP della stagione valenciana, le assenze di Vicente e Gavilan gli hanno permesso di godere di quella fiducia quasi obbligata terreno di coltura ideale per l’ esplosione di un talento già ampiamente apprezzato al Celta. Classe purissima, dategli la palla e tutto vi sembrerà più chiaro. Gioca con eleganza e fantasia, ma senza mai lasciarsi andare alla giocata fine a se stessa e con un senso del gioco di squadra sempre vivo e mai accecato da deleteri individualismi. Disposto pure a sacrificarsi con costanza in aiuto al terzino, che non è certo il suo lavoro (Vicente sarebbe molto più bravo a farlo), va comunque tenuto conto che il suo ruolo migliore è quello di trequartista, non è e non sarà mai un’ ala. Voto: 8. Presenze: 36 (31 tit., 5 sost.). Gol: 4.
Angulo: Anche quest’ anno ha trovato il suo spazio, soprattutto in coincidenza col mutismo di Joaquin. Sempre prezioso tatticamente, per la sua versatilità (spesso ha giocato da seconda punta), la sua diligenza in fase di non possesso, il movimento senza palla e l’ efficace azione di appoggio al contropiede (però si mangia dei gol giganteschi). Resta però al massimo un dodicesimo uomo, questo sia chiaro. Voto: 6. Presenze: 36 (27 tit., 9 sost.). Gol: 6.
Vicente: Non si sa davvero cosa pensare sul futuro di questo eccezionale giocatore. Continui infortuni muscolari, recupera, gioca un partitone (vedi quelli contro Atlético Madrid ed Espanyol) e poi si infortuna di nuovo. Peccato, peccato, peccato. Voto: s.v. Presenze: 16 (13 tit., 3 sost.). Gol: 4.
Gavilan: Vittima di un grave infortunio, ha saltato praticamente tutta la stagione. Voto: s.v. Presenze: 12 (4 tit., 8 sost.).
Jorge Lopez: Presenza di mero contorno, l’ ex-promessa del Villarreal è stato utilizzato da Quique soltanto nei minuti finali per perdere tempo. Con lo splendido tacco smarcante per il gol della vittoria a Maiorca di Joaquin, almeno però potrà dire: “io c’ero, e ho fatto anche qualcosa”. Voto: s.v. Presenze: 14 (2 tit., 12 sost.).
Regueiro: Anche per lui, tanto per cambiare, stagione stroncata da un grave infortunio. Non è un giocatore che mi soddisfa particolarmente, e con l’ abbondanza di mancini che ha, il Valencia potrebbe farne tranquillamente a meno, nonostante Quique ne apprezzi la duttilità. Voto: s.v.. Presenze: 6 (1 tit., 5 sost.).
Morientes: Acquisto azzeccato, ci ha messo poco a smentire quei dubbi che la sua sfortunata esperienza inglese poteva aver suscitato. Con uno come lui la percentuale realizzativa della tua squadra cresce di botto. Spesso implacabile al primo pallone buono, nonostante il gioco di rimessa praticato dal Valencia non si adatti particolarmente alle sue caratteristiche di centravanti classico. Voto: 7. Presenze: 24 (17 tit., 7 sost.). Gol: 12.
Villa: Il Valencia dipende in maniera spudorata da lui: lui detta i passaggi, lui conduce il contropiede, lui fa gol, lui rifinisce, lui svaria sulle fasce, lui procura i falli. Un attaccante ai primissimi posti a livello mondiale, magari sovraccaricato di responsabilità (anche lui però certe volte può tendere a strafare), e questo può avergli tolto qualche gol nel conto finale. Voto: 7,5. Presenze: 36 (35 tit., 1 sost.). Gol: 15.
Tavano: Vittima ahilui di situazioni al di fuori della sua portata. Quique non lo voleva, Carboni a scatola chiusa ci ha speso 10 milioni, e così il tecnico per ripicca non lo ha schierato quasi mai, neanche nelle situazioni più logiche. Naturale la sua cessione a Gennaio, viene solo da porsi pesanti interrogativi su come il Valencia conduca il suo mercato. Voto: s.v. Presenze: 3 (3 sost.).
9 Comments:
contestado estás, ;)!
gracias por pasarte y postear!
'ciao bambino'
Puedes darme tu email? apuntesbarcelonistas@gmail.com / Gracias.
guardo la rosa del Valencia e mi viene uno scompenso a pensare che sia finito quarto...ma il presidente è soddisfatto del rinomato obiettivo raggiunto? Con Joaquin, Villa, Silva, Morientes, Miguel, ecc ecc arrivi quarto e non esoneri Quique? Misteri del football...
Bel'articolo valentino,d'accordo su tutto o quasi,forse 7.5 per marchena è tanto,però ha effettivamente influito,specie nel momento di maggiore emergenza.
D'accordissimo su Silva,talento assoluto,chissà se l'anno prossimo riusciremo a vederlo nel suo ruolo con due ali vere ai lati,sempre che queste non si rompano subito..
Concordo con Edo,Quique è responsabile di questo mezzo fallimento e va bene l'aver cacciato Carboni,però così sembra che Quique ne esca pulito pulito fra infortuni (quando sono così tanti e così gravi la preparazione centrerà pur qualcosa..) e incomprensione sul mercato.
In ogni caso a mio parere il valencia ha assoluto bisogno di un centrocampista che imposti,uno come il pelat ma possibilmente un pò più dinamico,di un difensore centrale (Alexis va benissimo!) e almeno una terza punta che potrebbe essere Portillo o Luis Garcia.
Se poi Quique insisterà a fare la tartaruga anche l'anno prossimo però bisognerà cercarsi anche un allenatore nuovo. ;)
Portillo? Luis Garcia? Nooo, sarà Arizmendi la terza punta la prossima stagione, altra conferma di una stagione che il Valencia comincia già col piede sbagliato. Quique insiste per avere anche Forlan, che si sposerebbe benissimo col suo gioco di rimessa.
Il centrocampista di qualità serve come il pane: Sneijder sembrava vicino (però in un 4-4-2 non so come si troverebbe), ma l' abbandono di Carboni (che era molto più convinto dell' operazione rispetto al tecnico, secondo il quale a quanto pare un giocatore per quel ruolo non è prioritario...) potrebbe aver chiuso la questione.
Il meglio, il giocatore più completo sarebbe a mio avviso Manuel Fernandes.
In difesa, benissimo Alexis, che però deve maturare ancora pienamente, mentre la perdita di Ayala (altro punto a sfavore di Carboni oltre a Tavano) sono certo si farà sentire.
Bisognava voltare pagina già da ora, Quique (che gode di una stampa compiacente) spero non avrà più scuse l' anno prossimo.
Arizimendi?Mioddio no!
Va bene che è pur sempre una terza punta e non ha senso spendere milioni...però se si fa male villa siamo rovinati..:(
Davvero non c'è niente di meglio?
Quanto a Snejder,in effetti è abituato a giocare in un 4-3-3,con le funzioni di un deco,e in 4-4-2 sarebbe coinvolto in sgradevoli compiti di copertura...ma si tratta pur sempre di un talento di 23 anni...un bell'investimento,bisogna valutare il costo però,l'ajax non svende i suoi gioielli.
Più che altro io ripenserei il modulo,magari con villa centravanti e tre alle sue spalle,se stanno bene possono essere silva,joaquin e vicente,ma tanto quique non ci sente da st'orecchio.
Non vedo male nemmeno Moutinho dello Sporting,sempre che non si sia già accasato,è veramente bravo,allo sporting con Nani ha fatto sfracelli.
Ps.
Acc...sentito che il Getafe ha mollato Verpakovskis?
Mi dispiace e non ne capisco nemmeno il perchè,se il prezzo per riscattarlo era solo un milione e mezzo era un affarone...
Ciao;
Manuel.
Il nome che in questi giorni mi frulla in testa per l' attacco è Nery Castillo. A parte la sgradevole tendenza a voler sempre fare tutto da solo, mi chiedo da tempo come nessuno abbia ancora portare in un campionato di vertice questo autentico fenomeno: memorabile il sombrero con gol di ieri al Brasile...genio!
Non credere, un 4-2-3-1 con la trequarti come dici tu lo può fare tranquillamente Quique, già quest' anno quando Vicente era disponibile ha utilizzato Silva in appoggio sulla trequarti. Il problema vero è di atteggiamento, non di scelta degli uomini.
Sneijder lo vedo troppo bloccato e poco atletico nel 4-4-2. Moutinho, non so, lo guardo sempre con una certa attenzione, ma non riesce mai a convincermi appieno...
Verpakovskis ha deluso parecchio questi mesi. Anch' io però gli avrei dato un' altra chance, considerando il prezzo vantaggioso e le qualità indiscutibili.
ho letto che "As" dà per fatto l'acquisto di Riquelme e Forlan da parte dell'Atletico Madrid.
Se è vero, l'Atletico del prossimo anno è una bella squadra.
E' partito Fernando Torres, ma con Luis Garcia, Roman e Forlan (più Aguero) si potranno divertire..
marco
Mi scuso se ultimamente gli aggiornamenti scarseggiano (in condizioni normali avrei certamente scritto qualcosa sull' esonero di Capello e sulla rivoluzione-Atlético), ma sono abbastanza impegnato e devo comunque ultimare gli articoli di bilancio sulla stagione appena conclusa, per i quali credo valga comunque la pena anche se siamo già in pieno calciomercato.
Forlan è stato già ufficializzato per 21 milioni, mentre per Riquelme era stato raggiunto un accordo di massima con il Villarreal, ma il giocatore desiderebbe rimanere al Boca, nonostante l' operazione sia tecnicamente difficilissima per gli xeneize.
Staremo a vedere, io sono combattuto, perchè vorrei tanto fare il tifo per Roman nel Mondiale per Club contro il Milan e perchè il Boca resta sempre casa sua (basta vedere come ha condotto il Boca alla vittoria in Libertadores: meraviglioso, sublime, divino), ma al tempo stesso mi facerebbe enorme piacere ritrovare uno dei miei idoli nel mio campionato preferito.
Torres: penso sia stato un affarone sia per l' Atlético che per il giocatore.
Il giocatore, che attualmente ritengo un po' sopravvalutato (non fraintendetemi, sopravvalutato non vuol dire scarso), avrà l' opportunità di crescere, sviluppare i suoi grandi margini di miglioramento col miglior allenatore del mondo e fare chiarezza sul suo reale valore in un campionato assai adatto alle sue caratteristiche di velocista, con possibili ricadute positive per la nazionale spagnola (però faccia attenzione Benitez: se cercava un uomo-gol al 100%, non è proprio il caso di Torres, che è più un apriscatole).
L' Atlético l' ha sostituito con Forlan, e io avrei optato per un altro tipo di attaccante, con caratteristiche maggiormente differenziate rispetto a quelle di Torres.
Forlan è un valore sicuro perchè i gol ha dimostrato di saperli fare (anche se non possiede il fiuto del gol dentro l' area), ma è un attaccante atipico, che svaria e che predilige gli spazi ampi e l' azione sul filo del fuorigioco.
L' Atlético avrebbe avuto maggiore bisogno di un uomo di peso in mezzo all' area avversaria in grado di catturare i cross (ancora di più se si concretizzerà l' operazione-Quaresma), un uomo attorno al quale possa girare Aguero, che invece potrebbe rivivere con Forlan gli stessi problemi di incompatibiltà palesati con Torres.
Ricordiamo infine gli altri acquisti dell' Atlético:
-Luis Garcia (esterno-ala-seconda punta);
-Abbiati (portiere);
-Raul Garcia (centrocampitsa centrale-mezzala-centrocampista offensivo);
-Cleber Santana (mezzala destra);
-Diego Costa (attaccante).
Mancano quell' alternativa di peso in attacco di cui ho parlato e un' ala pura (che Luis Garcia non è e che sarebbe invece Quaresma).
Altri acquisti per migliorare altre posizioni non coperte al meglio (vedi quella di terzino sinistro) non sarebbero certo sgraditi.
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