REAL MADRID CAMPIONE DI SPAGNA
Il Real Madrid vince la sua trentesima Liga proprio nella partita che meglio lo descrive, quasi una fotografia: gioco pessimo, squilibri tattici paurosi (curioso per una squadra che in estate era stata assemblata proprio per essere solida ed impenetrabile), ma carattere, carattere, carattere e ancora carattere. Questa squadra è un ceffone alla normalità: non sa cosa voglia dire gestire una partita, rispetta sì i pronostici ma percorrendo le vie più impensabili, remando contro corrente o scalando ad ogni partita un nuovo Everest. La parola, pronunciata da tutti, che meglio rende l’ idea, è questa: FEDE.
Anche stasera: il Mallorca è passato strameritatamente in vantaggio, il Madrid nel primo tempo mostrava impotenza, e ad inizio secondo tempo gli ospiti sembravano addirittura averla in pugno la partita, quando un indemoniato Varela, già autore dello 0-1, viene smarcato da una magia di Arango e si trova comoda comoda sul destro quella che sarebbe la pietra tombale sulla partita e sulla Liga 2006-2007: sull’ uscita di Casillas però l’ andaluso misura male il tocco con l’ esterno, che finisce di poco a lato. Il Mallorca poi gestisce male altri due contropiedi favorevolissimi, ma insomma il segnale, per ogni osservatore appena scafato, è chiarissimo: gol sbagliato dal Mallorca, Liga che da Barcellona (anzi Tarragona) torna verso Madrid.
Troppo grande il sospiro di sollievo, troppo palese l’ occhiolino della buona sorte per lasciarsi scappare via una Liga in un modo così triste, non vincendo la partita decisiva davanti al tuo pubblico. Così il Real Madrid si riversa in atttacco con la sua caratteristica rabbia, ed ha il merito di andare oltre quelli che invece erano stati due chiari rovesci della sorte, cioè gli infortuni durante la partita di Van Nistelrooy e Beckham. Dici nulla: praticamente tre quarti del potenziale offensivo, il Terminator e l’ uomo dei calci piazzati, risorsa importantissima in tante vittorie del Real Madrid (se non hai gioco, sfrutta gli episodi: il Real Madrid li ha sfruttati al massimo, il suo pregio più grande).
Nonostante questo, e con caratteristiche radicalmente diverse, i loro sostituti Higuain e Reyes si son rivelati decisivi. Higuain con uno dei suoi meravigliosi movimenti (quanto critiche immeritate per questo fantastico talento, molto giovane, se lo ricordi chi in Spagna ha sparato sentenze premature sul suo conto) ha fabbricato l’ azione dell’ 1-1, il resto lo ha fatto Reyes che al primo pallone toccato ha segnato il pareggio e che poi ha segnato il gol dell’ apoteosi, il 3-1, con un sinistro pennellato all’ angolino. Incredibile anche la traiettoria dell’ andaluso: nullafacente per quasi tutta la stagione, su livelli talvolta scandalosi ma, a conti fatti, “Hombre de la Liga”.
Discorso simile vale per Guti: se prendiamo come punti di riferimento i discorsi di inizio stagione, quelli secondo i quali questa e solo questa poteva essere la sua Liga, dovremmo dedurne a un esame globale che è stata una stagione fallimentare per lui, ma il 3-3 del Camp Nou e la vittoria casalinga col Sevilla, momenti-chiave, decisivi per dare la spinta finale al Madrid in questa Liga, portano chiaro il suo marchio.
Comunque, chi ha provocato il gol della Liga, quello del 2-1, è stato Diarra, uno dei peggiori nel primo tempo, rifattosi con lo stacco imperioso che, dopo la paratona di Moya, ha trovato la provvidenziale deviazione del sedere di Basinas (vi prego, non fate i maliziosi…).
A questo punto, pago pedaggio: onore e merito a Fabio Capello, alla fine, di riffa o di raffa, ha avuto ragione. Curioso, i giorni scorsi stavo rileggendo i miei post sulle partite di questa stagione del Real, soprattutto quelli dove dicevo peste e corna. Ovviamente non avrei nessun motivo per ritrattare, sfido a trovare qualche mese fa qualche osservatore neutrale (e assiduo) delle partite del Madrid in grado di dargli anche una minima chance di vincere questa Liga. E non vale la mitologia posticcia che vuole Capello irriducibile anche nel momento della massima difficoltà: lo sanno tutti, Fabio a un certo punto non ne poteva più, e il tiramolla con Cassano e Beckham non è stato certo un segno di genialità, ma vuol dire soltanto che il nostro non sapeva più dove sbattere la testa.
Detto tutto quello da dire sulla qualità del gioco e sui labili meccanismi tattici, bisogna però riconoscere che Capello un qualche ruolo deve avercelo sicuramente avuto nella strepitosa reazione dei suoi nel finale della stagione: quella convinzione, quella mentalità vincente, quelle vittorie in rimonta, non sono certo figlie del caso, al timone c’è un condottiero di valore.
Ora viene il delicato discorso della sua eventuale conferma per la prossima stagione: credo che il punto fondamentale sia vedere quanto l’ iniezione di adrenalina e fiducia data da questa vittoria sicuramente irripetibile nella sua modalità possa servire per costruire finalmente delle basi tecnico-tattiche credibili anche per l’ anno prossimo, o se invece questa vittoria non possa avere la spiacevole conseguenza di illudere l’ ambiente e sviare dalla soluzione di alcuni problemi nascosti al meglio ma non certo irrisolti. In questo senso, la pianificazione della società deve essere chiara, ed elaborata indipendentemente dal vittorioso esito finale di questa Liga.
Intanto, salutano il Bernabeu due figure che in un modo o nell’ altro, hanno segnato questi anni madridisti: Roberto Carlos, La Leggenda, se ne andrà al Fenerbahce dopo essere entrato nell’ immaginario degli appassionati come forse il più grande terzino sinistro della storia del calcio; David Beckham, come promesso da tempo, se ne andrà ad Hollywood (stasera sugli spalti del Bernabeu c’era nientepopodimenoche il suo amico Tom Cruise, attore appena più espressivo di una suola di scarpa): la cosa più curiosa è che Becks abbia dato tutto il meglio di sé proprio agli sgoccioli della sua esperienza madridista. L’ ho sempre considerato e continuo a considerarlo sopravvalutato, ma non si può negare che sia stato uno degli uomini decisivi di questa trentesima Liga madridista, la più assurda e forse la più bella della storia per i tifosi merengue.
Il Barça a Tarragona ha fatto quel suo dovere che invece non si è ricordato di fare nel resto della Liga. Ha assaporato per più di un’ ora una Liga che, per come stava giocando il Madrid col Mallorca, si stava cominciando pure a meritare. Ma poi la realtà è tornata a fare capolino, la realtà di un Barça che ha regalato una Liga che poteva soltanto vincere. Ora dico una sola cosa: in settimana si è detto: “se il Barça vince la Liga, restano tutti”, “se perde, allora è Esodo”. Discorsi che mi paiono senza senso: una società che decide in base al risultato di una partita, è una società che non vale nulla. Se Laporta, Begiristain e Rijkaard hanno deciso di vendere Eto’o, lo hanno deciso già da prima, e che diamine.
La cosa peggiore per il Barça non è tanto aver perso questa Liga quanto, se diamo retta a tutte queste voci, quella di rischiare di mettere a repentaglio già adesso la prossima stagione. Nessuno è meglio di Eto’o, nessuno è meglio di Ronaldinho, nessuno è meglio di Messi, nessuno è meglio di Deco: se qualcuno di questi venisse venduto, il Barça potrebbe soltanto perderci. Le basi per una grande stagione l’ anno prossimo, a differenza di tutte le altre squadre (compreso il Madrid), ci sono già, smontarle e inventarsi rivoluzioni sarebbe soltanto l’ ennesima conferma dell’ autolesionismo e del catastrofismo che sono difetti storici dell’ ambiente blaugrana.
In zona Uefa verdetti incontestabili e a mio avviso giusti: va giustamente in Uefa il Zaragoza, che tutto l’ anno è stato lì, va in Uefa il Villarreal (vittoria in casa dello sgonfio Sevilla) che sicuramente vale di più di un Atlético che nonostante l’ ennesimo fallimento (peraltro un settimo posto è secondo ampiamente rispondente al reale potenziale della squadra: farà l’ Intertoto?), dovrà anche lui analizzare la situazione con serenità prima di farsi prendere dalla sua atavica irrazionalità: resterà Aguirre? Io, nonostante tutti i problemi, lo terrei.
Real Madrid-Mallorca 3-1: Varela 16’ (M); Reyes 67’ (R); Diarra 79’ (R); Reyes 82’ (R).
Nàstic-Barcelona 1-5: Puyol 19’ (B); Messi 33’ (B); Ronaldinho 37’ (B); Messi 50’ (B); Grahn 82’ (N); Zambrotta 90’ (B).
Sevilla-Villarreal 0-1: Fuentes 50’.
Osasuna-Atlético Madrid 1-2: Maxi Rodriguez 37’ (A); Milosevic 46’ (O); autorete Monreal 51’ (A).
Recreativo-Zaragoza 1-1: Javi Guerrero 2’ (R); Diego Milito 74’ (Z).
CLASSIFICA
1 Real Madrid 76 (Campione)
2 Barcelona 76 (fase a gironi Champions)
3 Sevilla 71 (preliminari Champions)
4 Valencia 66 (preliminari Champions)
5 Villarreal 62 (Uefa)
6 Zaragoza 60 (Uefa)
7 Atlético 60
8 Recreativo 54
9 Getafe 52 (in Uefa)
10 Racing 50
11 Espanyol 49
12 Mallorca 49
13 Deportivo 47
14 Osasuna 46
15 Levante 42
16 Betis 40
17 Athletic 40
18 Celta 39 (in Segunda)
19 R. Sociedad 35 (in Segunda)
20 Gimnàstic 28 (in Segunda)
CLASSIFICA CANNONIERI
1 Van Nistelrooy 25 (Pichichi, ma non Scarpa d' Oro)
2 Diego Milito 22
3 Kanouté 21
4 Ronaldinho 21
5 Forlán 19
FINALMENTE...E' FINITA!!!
Anche stasera: il Mallorca è passato strameritatamente in vantaggio, il Madrid nel primo tempo mostrava impotenza, e ad inizio secondo tempo gli ospiti sembravano addirittura averla in pugno la partita, quando un indemoniato Varela, già autore dello 0-1, viene smarcato da una magia di Arango e si trova comoda comoda sul destro quella che sarebbe la pietra tombale sulla partita e sulla Liga 2006-2007: sull’ uscita di Casillas però l’ andaluso misura male il tocco con l’ esterno, che finisce di poco a lato. Il Mallorca poi gestisce male altri due contropiedi favorevolissimi, ma insomma il segnale, per ogni osservatore appena scafato, è chiarissimo: gol sbagliato dal Mallorca, Liga che da Barcellona (anzi Tarragona) torna verso Madrid.
Troppo grande il sospiro di sollievo, troppo palese l’ occhiolino della buona sorte per lasciarsi scappare via una Liga in un modo così triste, non vincendo la partita decisiva davanti al tuo pubblico. Così il Real Madrid si riversa in atttacco con la sua caratteristica rabbia, ed ha il merito di andare oltre quelli che invece erano stati due chiari rovesci della sorte, cioè gli infortuni durante la partita di Van Nistelrooy e Beckham. Dici nulla: praticamente tre quarti del potenziale offensivo, il Terminator e l’ uomo dei calci piazzati, risorsa importantissima in tante vittorie del Real Madrid (se non hai gioco, sfrutta gli episodi: il Real Madrid li ha sfruttati al massimo, il suo pregio più grande).
Nonostante questo, e con caratteristiche radicalmente diverse, i loro sostituti Higuain e Reyes si son rivelati decisivi. Higuain con uno dei suoi meravigliosi movimenti (quanto critiche immeritate per questo fantastico talento, molto giovane, se lo ricordi chi in Spagna ha sparato sentenze premature sul suo conto) ha fabbricato l’ azione dell’ 1-1, il resto lo ha fatto Reyes che al primo pallone toccato ha segnato il pareggio e che poi ha segnato il gol dell’ apoteosi, il 3-1, con un sinistro pennellato all’ angolino. Incredibile anche la traiettoria dell’ andaluso: nullafacente per quasi tutta la stagione, su livelli talvolta scandalosi ma, a conti fatti, “Hombre de la Liga”.
Discorso simile vale per Guti: se prendiamo come punti di riferimento i discorsi di inizio stagione, quelli secondo i quali questa e solo questa poteva essere la sua Liga, dovremmo dedurne a un esame globale che è stata una stagione fallimentare per lui, ma il 3-3 del Camp Nou e la vittoria casalinga col Sevilla, momenti-chiave, decisivi per dare la spinta finale al Madrid in questa Liga, portano chiaro il suo marchio.
Comunque, chi ha provocato il gol della Liga, quello del 2-1, è stato Diarra, uno dei peggiori nel primo tempo, rifattosi con lo stacco imperioso che, dopo la paratona di Moya, ha trovato la provvidenziale deviazione del sedere di Basinas (vi prego, non fate i maliziosi…).
A questo punto, pago pedaggio: onore e merito a Fabio Capello, alla fine, di riffa o di raffa, ha avuto ragione. Curioso, i giorni scorsi stavo rileggendo i miei post sulle partite di questa stagione del Real, soprattutto quelli dove dicevo peste e corna. Ovviamente non avrei nessun motivo per ritrattare, sfido a trovare qualche mese fa qualche osservatore neutrale (e assiduo) delle partite del Madrid in grado di dargli anche una minima chance di vincere questa Liga. E non vale la mitologia posticcia che vuole Capello irriducibile anche nel momento della massima difficoltà: lo sanno tutti, Fabio a un certo punto non ne poteva più, e il tiramolla con Cassano e Beckham non è stato certo un segno di genialità, ma vuol dire soltanto che il nostro non sapeva più dove sbattere la testa.
Detto tutto quello da dire sulla qualità del gioco e sui labili meccanismi tattici, bisogna però riconoscere che Capello un qualche ruolo deve avercelo sicuramente avuto nella strepitosa reazione dei suoi nel finale della stagione: quella convinzione, quella mentalità vincente, quelle vittorie in rimonta, non sono certo figlie del caso, al timone c’è un condottiero di valore.
Ora viene il delicato discorso della sua eventuale conferma per la prossima stagione: credo che il punto fondamentale sia vedere quanto l’ iniezione di adrenalina e fiducia data da questa vittoria sicuramente irripetibile nella sua modalità possa servire per costruire finalmente delle basi tecnico-tattiche credibili anche per l’ anno prossimo, o se invece questa vittoria non possa avere la spiacevole conseguenza di illudere l’ ambiente e sviare dalla soluzione di alcuni problemi nascosti al meglio ma non certo irrisolti. In questo senso, la pianificazione della società deve essere chiara, ed elaborata indipendentemente dal vittorioso esito finale di questa Liga.
Intanto, salutano il Bernabeu due figure che in un modo o nell’ altro, hanno segnato questi anni madridisti: Roberto Carlos, La Leggenda, se ne andrà al Fenerbahce dopo essere entrato nell’ immaginario degli appassionati come forse il più grande terzino sinistro della storia del calcio; David Beckham, come promesso da tempo, se ne andrà ad Hollywood (stasera sugli spalti del Bernabeu c’era nientepopodimenoche il suo amico Tom Cruise, attore appena più espressivo di una suola di scarpa): la cosa più curiosa è che Becks abbia dato tutto il meglio di sé proprio agli sgoccioli della sua esperienza madridista. L’ ho sempre considerato e continuo a considerarlo sopravvalutato, ma non si può negare che sia stato uno degli uomini decisivi di questa trentesima Liga madridista, la più assurda e forse la più bella della storia per i tifosi merengue.
Il Barça a Tarragona ha fatto quel suo dovere che invece non si è ricordato di fare nel resto della Liga. Ha assaporato per più di un’ ora una Liga che, per come stava giocando il Madrid col Mallorca, si stava cominciando pure a meritare. Ma poi la realtà è tornata a fare capolino, la realtà di un Barça che ha regalato una Liga che poteva soltanto vincere. Ora dico una sola cosa: in settimana si è detto: “se il Barça vince la Liga, restano tutti”, “se perde, allora è Esodo”. Discorsi che mi paiono senza senso: una società che decide in base al risultato di una partita, è una società che non vale nulla. Se Laporta, Begiristain e Rijkaard hanno deciso di vendere Eto’o, lo hanno deciso già da prima, e che diamine.
La cosa peggiore per il Barça non è tanto aver perso questa Liga quanto, se diamo retta a tutte queste voci, quella di rischiare di mettere a repentaglio già adesso la prossima stagione. Nessuno è meglio di Eto’o, nessuno è meglio di Ronaldinho, nessuno è meglio di Messi, nessuno è meglio di Deco: se qualcuno di questi venisse venduto, il Barça potrebbe soltanto perderci. Le basi per una grande stagione l’ anno prossimo, a differenza di tutte le altre squadre (compreso il Madrid), ci sono già, smontarle e inventarsi rivoluzioni sarebbe soltanto l’ ennesima conferma dell’ autolesionismo e del catastrofismo che sono difetti storici dell’ ambiente blaugrana.
In zona Uefa verdetti incontestabili e a mio avviso giusti: va giustamente in Uefa il Zaragoza, che tutto l’ anno è stato lì, va in Uefa il Villarreal (vittoria in casa dello sgonfio Sevilla) che sicuramente vale di più di un Atlético che nonostante l’ ennesimo fallimento (peraltro un settimo posto è secondo ampiamente rispondente al reale potenziale della squadra: farà l’ Intertoto?), dovrà anche lui analizzare la situazione con serenità prima di farsi prendere dalla sua atavica irrazionalità: resterà Aguirre? Io, nonostante tutti i problemi, lo terrei.
Real Madrid-Mallorca 3-1: Varela 16’ (M); Reyes 67’ (R); Diarra 79’ (R); Reyes 82’ (R).
Nàstic-Barcelona 1-5: Puyol 19’ (B); Messi 33’ (B); Ronaldinho 37’ (B); Messi 50’ (B); Grahn 82’ (N); Zambrotta 90’ (B).
Sevilla-Villarreal 0-1: Fuentes 50’.
Osasuna-Atlético Madrid 1-2: Maxi Rodriguez 37’ (A); Milosevic 46’ (O); autorete Monreal 51’ (A).
Recreativo-Zaragoza 1-1: Javi Guerrero 2’ (R); Diego Milito 74’ (Z).
CLASSIFICA
1 Real Madrid 76 (Campione)
2 Barcelona 76 (fase a gironi Champions)
3 Sevilla 71 (preliminari Champions)
4 Valencia 66 (preliminari Champions)
5 Villarreal 62 (Uefa)
6 Zaragoza 60 (Uefa)
7 Atlético 60
8 Recreativo 54
9 Getafe 52 (in Uefa)
10 Racing 50
11 Espanyol 49
12 Mallorca 49
13 Deportivo 47
14 Osasuna 46
15 Levante 42
16 Betis 40
17 Athletic 40
18 Celta 39 (in Segunda)
19 R. Sociedad 35 (in Segunda)
20 Gimnàstic 28 (in Segunda)
CLASSIFICA CANNONIERI
1 Van Nistelrooy 25 (Pichichi, ma non Scarpa d' Oro)
2 Diego Milito 22
3 Kanouté 21
4 Ronaldinho 21
5 Forlán 19
FINALMENTE...E' FINITA!!!
Etichette: Barcelona, Liga, Real Madrid
15 Comments:
Inizio partendo dalla fine del tuo post: il "FINALMENTE...E' FINITA!!!" mi ha lasciato un po' perplesso: tu sembri felice che sia finalmente finita la Liga, mentre io già mi preoccupo perchè, a parte 3 partite di Gold Cup e l'Europeo U21 fino alla coppa America non ci sarà calcio giocato (quello nei tribunali non mancherà).
Sulla Liga sono costretto a ricredermi: non avrei mai pensato a un Real campione con Capello in panchina in questa stagione. Don Fabio, però, ha dimostrato di saperci fare (e di aver avuto anche molta fortuna, come ha ammesso) e alla fine ha avuto la meglio su Rijkaard, che, ho letto, lascerà il Barça.
Complimenti ai campioni di Spagna!
vabbè, era scritto che finisse così, troppi i segnali positivi per il Madrid fino a ieri. Curioso, come hai giustamente sottolineato, che questa Liga sia stata decisa dall'uomo peggiore, a mio avviso, della temporada merengue, Reyes. Non male anche l'autogol di culo di Basinas: per la serie, "quando la devi vincere, la vinci".
Ora sono impaziente di sentire cosa dirà il sempre equilibrato (ahah) Sanvito su Capello, di cui credo che abbia anche una statua sul comodino.
PS Siamo salvi ;)
Anch'io temo che il Barca si "decomponga"; ci starebbe anche l'addio di Eto'o, soprattutto se arrivasse Titì (da simpatizzante Gunners un po' mi spiacerebbe, però) ma già l'eventuale dipartita di Rijkaard mi lascerebbe piuttosto perplesso, perchè significherebbe più o meno rivoluzione (quanti continuerebbero con quel modulo)?
Chi vedreste al suo posto, nel caso?
Su Capello confermo il mio giudizio, mediocre tecnico (a Roma ancora ricordano quell'Assuncao sulla fascia, a Madrid forse ora dimenticaranno la folle formazione del ritorno a Monaco) ma grande "condottiero", vero, hai trovato il termine più adatto per descriverlo.
Real che si ritrova una rosa molto giovane con un enorme quantità di talento a disposizione (penso a Cicinho Torres Marcelo Ramos Gago Robinho Reyes Higuain); se trovasse un tecnico capace di far fruttare tutto questo ben di dio (dubito che Don Fabio sia adatto il compito) potrebbero aprire un bel ciclo.
Ciao!
@ Antonio
Dopo trentotto giornate seguite in maniera così "intensa" (sebbene, sia chiaro, mi sia divertito tantissimo e mi abbia molto gratificato il vostro seguito e i vostri commenti competenti), era un' esclamazione che ci voleva. E poi era ora di finirla 'sta Liga: ieri, vedendo il sole di Bilbao alle cinque del pomeriggio, avevo quasi paura che i giocatori si squagliassero!
Comunque, per noi maniaci si trova sempre qualcosa da vedere: ricordati la finale di Coppa del Re sabato prossimo, il Mondiale Under 20, l' Euro Under 19. Oltrettutto questa pausa mi offrirà più libertà col blog (magari ritirerò fuori i Grandi della Liga, se poi avete qualche idea per qualche rubrica nuova son sempre a disposizione).
@Edo
E chi vi ammazza?
@ flavio
Molto d' accordo su Capello e sul potenziale del Madrid (penso poi alla coppia Diarra-Gago: potenzialmente fenomenale).
ETO'O DEVE RESTARE, è un giocatore fondamentale ed insostituibile. Henry fuoriclasse assoluto, ma un suo arrivo al posto del camerunese squilibrerebbe la squadra ed oltrettutto non risponderebbe all' identikit dell' attaccante che servirebbe al Barça (cioè un centravanti di riserva forte di testa).
Rijkaard ne ha combinate parecchie quest' anno, non mi sorprenderebbe un suo addio (dipende però da lui, la società non ha molta voglia di cacciarlo).
Per la sua eventuale sostituzione, un tizio olandese a caso mi andrebbe benissimo: l' importante è che quetso tizio rispetti la filosofia di gioco storica del Barça.
ogni allenatore ha avuto le sue battute a vuoto(vedi x esempio benitez nella finale di atene) e indubbiamente quella di posizionare assunçao sulla fascia con il liverpool è stata una scelta tutt'altro che felice, ma credo che il tutto andrebbe bilanciato con altre partite di quella roma, come il 5-1 nel derby, il 3-0 al barça o il 4-0 rifilato alla juve con totti che dice a tudor di andare a casa.
probabilmente ora mi prenderete come avvocato difensore di capello o x il figlio :) però il friulano lo reputo tra i più grandi allenatori europei in circolazione insieme a benitez e mourinho. a mio avviso ci sono grandi allenatori, ma nn uno che "caca in testa a tutti quanti".
x quanto riguarda i giocatori di cui parli flavio, sottolineo come torres prima di quest'anno nessuno sapeva chi fosse, ramos fino alla scorsa stagione era un brocco e robinho(che a me nn piace poi così tanto perchè molto fumoso e poco concreto)ha comunque dato di più con capello che con luxemburgo.
comunque, se è vero che capello andrà via, vediamo cosa farà il suo successore. poi ne riparliamo.
Sergio Ramos ha sbalordito col Sevilla e la scprsa stagione è stato il migliore del Madrid, altro che brocco.
Robinho è stato egualmente discontinuo nei suoi due anni madridisti. L' unico giocatore che davvero ha beneficiato della cura Capello è stato Raul, riportato su livelli almeno dignitosi.
Se come si ripete ossessivamente qua in Italia Capello è il più grande di tutti, mi sembra da troppo tempo sottotono sulla ribalta europea, vedi l' eliminazione meritata di quest' anno contro una squadretta (sì, lo so, ha battuto l' Inter etc etc), le penose esibizioni della sua Juve o la traiettoria deludente della sua Roma.
Capello ha virtù innegabili, ma Benitez, Hiddink e Mourinho li ritengo superiori, e amche Ancelotti mi sembra troppo sottovalutato in rapporto a Don Fabio.
Con Capello o senza, non credo che il Madrid vincerà la prossima Liga, lo vedo più sull' obiettivo Champions, la Liga se non fa cazzate quest' estate credo vedrà il Barça in pole.
Ah, dimenticavo Torres: quello è tutto merito di Capello (demerito invece per l' ostracismo verso De la Red, per il cui "affaire" il Zaargoza andò giustamente su tutte le furie).
il "problema" di Capello, è che per ogni Assuncao sulla fascia di Liverpool, c'è uno scudetto vinto (quasi) sempre al primo colpo, dove è stato ingaggiato.
A Madrid erano stufi del dominio del Barcellona: cosa hanno fatto per interromperlo? Hanno preso il pacchetto Capello-scudetto: due cose che, almeno in Spagna, viaggiano insieme...
Magari prendendo un altro allenatore, avrebbero assistito ad un grande calcio, al Bernabeu, per poi ritrovarsi terzi come il Siviglia..
Poi, per carità, le sue squadre non giocano bene, si affidano ai singoli, ecc ecc..
Ma anche il Barca spesso si affida a giocate dei vari Ronaldinho e Messi (certo, dopo un mostruso possesso palla); il Valencia risolve spesso i problemi con i numeri di Villa;
in questo senso, secondo me, la squadra dove si vede meglio la mano (buona) dell'allenatore è il Siviglia.
marco
Son d' accordo sul Sevilla, dove non bisogna dimenticare la mano di Caparros, soprattutto per quanto riguarda l' organizzazione difensiva.
Quest' anno il Barça ha regalato la Liga a Capello anche perchè ha avuto uno scadimento sul piano del gioco (manovra meno fluida, poca spinta sulle fasce), questo anche perchè è dipeso più degli scorsi anni dai suoi singoli (intendiamoci, è chiaro che se uno stesso movimento te lo fa Possanzini o Eto'o fa tutta la differenza di questo mondo, è impossibile quando hai campioni simili non dipenderne in una qualche misura, l' importante è non andare oltre quella misura).
Credo poi che un po' in tutte le squadre quando l' azione giunge negli ultimi metri venga lasciata una certa libertà agli attaccanti.
Però mi sfugge questo ragionamento: se il Madrid avesse avuto un altro allenatore, magari avrebbe giocato alla grande, però sarebbe finito terzo... Io credo generalmente che più uno gioca bene, più chances ha di vincere, c'è un equivoco sui termini del dibattito, quasi come se il Barça fosse quello che ho giocato bene e perso e il Real Madrid il contrario, invece, ripeto, il Barça raramentre quest' anno ha giocato sui suoi livelli migliori, altrimenti la storia sarebbe stata la stessa degli anni scorsi (vedi anche il confronto fra i punti del Real Madrid di Capello e quelli di Luxemburgo e Lopez Caro).
Mi sono spiegato male, cerco ora di farlo meglio. Parlavo a livello di soddisfazione.
Come ho detto, immagino che l'ambiente Real (tifosi, dirigenti, ecc ecc) fosse molto stufo degli scudetti in sequenza di Barcellona e Valencia.
Chiaro che più giochi bene, più hai chances di vincere: non c'è dubbio (a meno che non ti chiami Zeman).
Ma i tifosi del Real (almeno in questa stagione) credo siano più soddisfatti così, come poi è finita: con uno scudetto in tasca in più, e un po' di gioco in meno.
Ripeto, parlo solo a livello di "soddisfazione ambientale".
Marco
Beh, certo, una Liga è sempre meglio di un calcio nel sedere:).
Però molti tifosi del Real Madrid, come in generale la critica spagnola, tengono tantissimo anche alla qualità del gioco. Ad esempio su alcuni blog mi è capitato di leggere commenti di tifosi madridisti del tipo: "certo, speriamo di vincere la Liga, ma la squadra comunque fa piuttosto schifo (in realtà usava un espressione un po' più colorita). Tanti altri sanno che l' identità di squadra in realtà va ancora costruita.
Le trovo osservazione di ammirevole onestà, ancora di più da parte di chi dovrebbe essere un po' condizionato dal tifo.
Chiariamo infine i termini, per intenderci meglio, nei quali io parlo di "giocare bene": conta non solo la spettacolarità della manovra, ma anche gli equilibri tattici.
Il "giocare bene" mi pare però un concetto fumoso, l'ultima arma per un critico: "fai schifo" "Però ho vinto" "Sì, ma hai giocato male". Insomma, l'ultima parola è sempre la nostra mentre nello sport dovrebbe essere quella del campo. Dico ovviamente del campo, non del tabellone. Anch'io ho un passato da innamorato delle "favole", sono stato anch'io a sorbirmi re di alleanmenti rivoluzionari, però poi ho pure visto le partite e, per onestà, almeno versome stesso non sempre, non sempre ho notato così elevati automatismi. Per essere chiari: non ho più santini. Qualche anno fa avevo provato a interpellare direttamente o indirettamente allenatori di discreto/buon livello e tutti mi hanno fatto presente come il criterio principe del giudizio tattico-strategico deve rimanere l'EQUILIBRIO(altro è la gestione del gruppo, in cui intervengono variabili importanti come dirigenti e ambiente). Esegeti del Grande Ajax ( e dell'Olanda)si spingevano a sostenere come addirittura risultato fosse un'appendice di non centrale rilievo, una soddisfazione "borghese". Qui io abbandono.
Sono d' accordo: EQUILIBRIO. Lo dissi chiaramente anche in questo post: http://calciospagnolo.blogspot.com/2006/07/la-mia-idea-di-calcio.html
Il punto è proprio questo: io non mi aspettavo di divertirmi granchè col Madrid di Capello, ma il fatto davvero incredibile è che questa squadra, oltre a deprimere il mio personalissimo senso estetico, non ha mai avuto un vero equilibrio (quella che in estate avrebbe dovuto essere la sua prerogativa principale) e che per questo, soprattutto per questo, si possa e si debba dire che ha giocato veramente male.
Poi ha vinto, e sono anche questi gli emozionanti imprevisti del calcio, ma io non sto certo qui a certificare e porre un timbro sul responso del tabellone. Esercito soltanto il mio diritto di critica, l' unica cosa che posso fare. Per cui, a mio avviso, questo Real Madrid è stato il degno e meritevole campione di una Liga francamente in tono minore.
Come battuta, dico che il risultato è la cosa sicuramente più bruitta del calcio. Ovvio che è solo una battuta, ma certamente non è la cosa che mi appassiona di più del calcio.
innanzitutto chiedo scusa per la mia assenza ma è periodo di studio intenso. credo che questa liga sia una infelice parentesi in un ciclo, quello del barca destinato a durare ancora a lungo (messi, giovani, iniesta, bojan etc...)
tra il barca dell' anno scorso che ha reso più del suo valore (troppe lacune d'organico per poter considerarla la squadra migliore d'europa) e questo che ha reso al di sotto, le verità sta nel mezzo. il barca andava rinforzato e così sarà. sulla scelta degli uomini si può discutere. adibal non è un fluidificante. chivu non è l'ideale compagno di Puyol, Henry non è fortissimo di testa (anche se è migliorato molto negli ultimi 2 anni), toure forse non è proprio un mediano difensivo ma sono dettagli. ancor meno significativi se le nostre aspettative di vedere di nuovo il Barca col 433 andassero deluse. perchè questi acquisti "puzzano" molto di 4231 ancor più se partisse deco. in maniera inversa il madrid ebbro per questa immeritata vittoria si ritroverbbe a sottovalutare i problemi che ha e a fare un mercato poco incisivo. per questo credo che non tutti i mali vengano per nuocere. anche se penso che al barca serva come il pane uno come Elmander, che potrebbe ancora arrivare se partisse Eto'o ma che potrebbe arrivare comunque visto che si potrebbe giocare con 2 e non con 1 attaccante centrale.
servirebbe anche un terzino sinistro di spinta e un centrale veloce (ma anche forte di testa) come Pepe, che potrebbe sostituire Puyol durante l'infortunio e magari anche dopo restituendo il capitano a disposizione per altri ruoli. magari a dare sostanza a centrocampo.
poi c'è la possibilità di prendere un portiere nell' eventualità di un infortunio lungo di Valdes e anche per mettere pressione, oltre che per avere magari un alternativa tattica anche in porta come per esempio un portiere forte nelle uscite alte. questo con i soldini della cessione di Deco,Giuly, forse Marquez, Eto'o oltre che dei soliti noti Motta, Edmilson, Gio, Ezquerro, forse anche quel Maxi Lopez che continuo, a ragione, a considerare uno dei migliori giovani attaccanti in circolazione, grande giocatore ma che potrebbe essere la chiave per arrivare ai vari Elmander, Huntelaar, ecc...
su una cosa non sono daccordo con valentino. il Barca nella prima parte(la migliore) della stagione ha dimostrato di poter fare a meno di Eto'o. poi ora che c'è henry, c'è bojan, non dimentichiamolo, c'è jeffren...
l'ala destra non serve perchè non è più prevista dal modulo. si giocherà ancora col 433 a volta ma spesso vedremo appunto il 4231, il 4312(quando manca uno tra messi e ronaldinho) e anche il 343 per far giocare gli attaccanti più centralmente.
KUBALA
su capello :
vincere con il real madrid in un annata come questa non mi sembra proprio un' impresa e francamente di meriti suoi ne vedo pochi visto che si è preso una lezione da Beckham(e Ronaldo) che lui non riteneva all' altezza. per questo spero che rimanga. ;) con Schster sarebbe più dura.
su quello che dice carlo : vincere senza giocare bene è possibile ma sporadicamente. dopo un po' tutti si dimenticano delle vittorie dell'anno scorso(vedi Barca) e quello che rimane è il gioco, anhce se non vinci. non a caso non mi sembra che l'atmosfera che si respiri a Barcellone e madrid oggi sia molto diversa. vittoria o no i problemi restano. giocare bene è fondamentale per vincere tanto. se capello facesse giocarebene le sue squadre qualche volta sarebbe arrivato con juve, roma, real madrid in una semifinale europea. può vincere tutti gli scudetti che vuole però gli rode da morire che Ancelotti o Sacchi abbiano vinto in Europa più di lui....
ma daltronde puoi allenare i migliori club del mondo ma se sei scarso (e Capello lo è) sempre scarso rimani.
KUBALA
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