TRENTASEIESIMA GIORNATA: Sevilla-Zaragoza 3-1: Luis Fabiano (S); D’ Alessandro (Z); Kerzhakov (S); Kanouté (S).
Non finiscono mai le emozioni di questa Liga. Il Sevilla a 10 minuti dalla fine era tagliato fuori, ma ancora una volta ha fatto appello al suo straordinario carattere per risalire la corrente. Una squadra grandissima, entusiasmante, perché sa di essere sempre padrona esclusiva del proprio destino, senza alibi o pietosi fatalismi.
E’ stata una partita assai complicata per gli andalusi, che hanno dovuto capitalizzare al massimo le proprie fiammate non potendo disporre del controllo totale di una partita che si è sviluppata seguendo fasi alterne.
Solita partenza sprint dei padroni di casa, con una serie impressionante di calci d’ angolo e la parata di César su Kanouté. Poi però l’ ambiente si raffredda, ed il Zaragoza comincia a tenere meglio il centrocampo, incapace però di rendersi seriamente pericoloso. Comunque prima che la situazione si faccia delicata, ci pensa Luis Fabiano con un gol da applausi, soprattutto per come si libera spalle alla porta di Sergio.
Gol importante, perché permette al Sevilla di riorganizzarsi al meglio per l’ assedio furente che lancia ad inizio secondo tempo, un vero e proprio uragano che si abbatte su un Zaragoza che per sua fortuna riesce a uscirne illeso. Kanouté sbaglia un rigore sparandolo in curva, e César salva alla grande su due sfuriate di Adriano. Il sospetto è che il Sevilla si sia fatto scappare un’ occasione ghiottissima contro un avversario che, se lo si lascia vivo, ti può fare più male di un serpente velenoso.
Non proprio nella maniera più convenzionale, ma il gol che acuisce i rimpianti per le occasioni sprecate e gela il Sanchez Pizjuan puntualmente arriva: è un D’ Alessandro fin lì inesistente ad estrarlo letteralmente dal cilindro. Su un calcio d’ angolo cerca sfacciatamente la porta, Palop forse la parerebbe se davanti a lui il salto di Daniel Alves non provocasse la deviazione decisiva.
Panico, Juande Ramos prova a rispondere rinvigorendo il suo arsenale offensivo: dentro Kerzhakov per Luis Fabiano e lo specialista dei calci piazzati Duda per un innocuo Jesus Navas. Le squadre si allungano, la partita ora è spalancata ad ogni possibile soluzione, da una parte come dall’ altra. Ewerthon rischia la beffa clamorosissima quando un suo destro deviato si impenna, scavalca Palop e termina la sua traiettoria sulla traversa.
Scampato il pericolo, la palla d’ oro capita a Duda: Alves va in azione personale e lo smarca, il portoghese sulla destra è liberissimo, ma siccome ha solo il sinistro, perde tempo per rientrare e la conclusione finisce incredibilmente a lato. La damnatio memoriae non gliela toglierebbe nessuno, ma per sua fortuna c’è Kerzhakov a far dimenticare l’ erroraccio. Il russo approfitta di una palla orrenda persa da Gabi Milito e, cattivo come piace a noi, scaraventa a rete senza fare tanti complimenti. Kanouté, servito dal devastante Kerzhakov al termine di una vertiginosa azione di contropiede, chiude i conti in pieno recupero.
I MIGLIORI: Staffetta perfetta fra Luis Fabiano e Kerzhakov: O Fabuloso segna un gran gol, con quell’ arte che al di là della sua discontinuità nessuno osa negargli, e poi procura il rigore sparacchiato alto da Kanouté; Kerzhakov è determinante con la sua velocità in una fase in cui gli spazi si aprono e la partita ha uno sviluppo estremamente fluido: già al primo pallone provoca l’ ammonizione di Sergio, poi segna il gol decisivo con la rabbia e la concretezza dell’ attaccante vero, infine assiste Kanouté per il 3-1. Non male come cammeo…
Purtroppo è costretto a uscire per problemi fisici (troppi contrattempi per lui in questa stagione), ma Adriano è sempre una freccia acuminatissima, addirittura incendiario nell’ assedio di inizio secondo tempo (sfiora due gol, uno dei quali sarebbe stato molto simile all’ 1-0 di Glasgow).
Per Alves ennesima prestazione di dinamismo inesauribile e sempre creativo (io mi chiederò sempre come sia possibile in natura che anche a fine partita un giocatore che corre così tanto conservi la lucidità per fintare, dribblare stretto, fare tunnel e cose di questo genere), Javi Navarro perfetto. Grandi parate per César Sanchez.
I PEGGIORI: Il Sevilla non assume mai il controllo stabile del centrocampo, e Renato la vede poco. Jesus Navas, frulla tanto le gambe, ma non dribbla mai.
Molto male i pilastri della difesa zaragocista: Sergio soffre la velocità dei sivigliani, e viene scherzato malamente da Luis Fabiano sull’ 1-0; Gabi Milito regala invece il 2-1 a Kerzhakov; Diogo (beccato continuamente dal pubblico del Sanchez Pizjuan, memore della rissa da pollaio con Luis Fabiano dell’ andata) non spinge mai e si fa pure espellere indegnamente nel finale. Verrà squalificato per la gara cruciale col Real Madrid, che comunque non avrebbe giocato per l’ odiosa (e sleale) clausola che da qualche anno riguarda ogni prestito che fa la Casa Blanca. Deludenti assai sia Diego Milito che Aimar. Lento a centrocampo ed ingenuo nell’ occasione del rigore poi fallito da Kanouté Movilla.
Sevilla (4-4-2): Palop 5,5; Daniel Alves 7, Javi Navarro 7, Dragutinovic 6, Escudé 6; Jesus Navas 5,5 (dal 77’ Duda 5), Poulsen 6, Renato 5, Adriano 7 (dal 61’ Puerta 6); Kanouté 6, Luis Fabiano 7 (dal 69’ Kerzhakov 7).
In panchina: Cobeño, Hinkel, Martí, Maresca,
Zaragoza (4-4-2): César Sanchez 7; Diogo 5, Sergio 5, G. Milito 5, Juanfran 5 (dal 62’ Piqué 6); D’ Alessandro 6,5, Zapater 6, Movilla 5 (dal 62’ Celades 5,5), Aimar 5,5; Sergio Garcia 5,5 (dal 73’ Ewerthon 6), D. Milito 5.
In panchina: Miguel, Longas, Lafita, Oscar.
Gol: Luis Fabiano 26’ (S); D’ Alessandro 73’ (Z); Kerzhakov 82’ (S); Kanouté 93’ (S).
Arbitro: Mejuto Gonzalez. Ammoniti: Poulsen, Adriano, Kerzhakov per il Sevilla; Sergio, Gabi Milito, Movilla per il Zaragoza. Espulso: Diogo per doppia ammonizione.
E’ stata una partita assai complicata per gli andalusi, che hanno dovuto capitalizzare al massimo le proprie fiammate non potendo disporre del controllo totale di una partita che si è sviluppata seguendo fasi alterne.
Solita partenza sprint dei padroni di casa, con una serie impressionante di calci d’ angolo e la parata di César su Kanouté. Poi però l’ ambiente si raffredda, ed il Zaragoza comincia a tenere meglio il centrocampo, incapace però di rendersi seriamente pericoloso. Comunque prima che la situazione si faccia delicata, ci pensa Luis Fabiano con un gol da applausi, soprattutto per come si libera spalle alla porta di Sergio.
Gol importante, perché permette al Sevilla di riorganizzarsi al meglio per l’ assedio furente che lancia ad inizio secondo tempo, un vero e proprio uragano che si abbatte su un Zaragoza che per sua fortuna riesce a uscirne illeso. Kanouté sbaglia un rigore sparandolo in curva, e César salva alla grande su due sfuriate di Adriano. Il sospetto è che il Sevilla si sia fatto scappare un’ occasione ghiottissima contro un avversario che, se lo si lascia vivo, ti può fare più male di un serpente velenoso.
Non proprio nella maniera più convenzionale, ma il gol che acuisce i rimpianti per le occasioni sprecate e gela il Sanchez Pizjuan puntualmente arriva: è un D’ Alessandro fin lì inesistente ad estrarlo letteralmente dal cilindro. Su un calcio d’ angolo cerca sfacciatamente la porta, Palop forse la parerebbe se davanti a lui il salto di Daniel Alves non provocasse la deviazione decisiva.
Panico, Juande Ramos prova a rispondere rinvigorendo il suo arsenale offensivo: dentro Kerzhakov per Luis Fabiano e lo specialista dei calci piazzati Duda per un innocuo Jesus Navas. Le squadre si allungano, la partita ora è spalancata ad ogni possibile soluzione, da una parte come dall’ altra. Ewerthon rischia la beffa clamorosissima quando un suo destro deviato si impenna, scavalca Palop e termina la sua traiettoria sulla traversa.
Scampato il pericolo, la palla d’ oro capita a Duda: Alves va in azione personale e lo smarca, il portoghese sulla destra è liberissimo, ma siccome ha solo il sinistro, perde tempo per rientrare e la conclusione finisce incredibilmente a lato. La damnatio memoriae non gliela toglierebbe nessuno, ma per sua fortuna c’è Kerzhakov a far dimenticare l’ erroraccio. Il russo approfitta di una palla orrenda persa da Gabi Milito e, cattivo come piace a noi, scaraventa a rete senza fare tanti complimenti. Kanouté, servito dal devastante Kerzhakov al termine di una vertiginosa azione di contropiede, chiude i conti in pieno recupero.
I MIGLIORI: Staffetta perfetta fra Luis Fabiano e Kerzhakov: O Fabuloso segna un gran gol, con quell’ arte che al di là della sua discontinuità nessuno osa negargli, e poi procura il rigore sparacchiato alto da Kanouté; Kerzhakov è determinante con la sua velocità in una fase in cui gli spazi si aprono e la partita ha uno sviluppo estremamente fluido: già al primo pallone provoca l’ ammonizione di Sergio, poi segna il gol decisivo con la rabbia e la concretezza dell’ attaccante vero, infine assiste Kanouté per il 3-1. Non male come cammeo…
Purtroppo è costretto a uscire per problemi fisici (troppi contrattempi per lui in questa stagione), ma Adriano è sempre una freccia acuminatissima, addirittura incendiario nell’ assedio di inizio secondo tempo (sfiora due gol, uno dei quali sarebbe stato molto simile all’ 1-0 di Glasgow).
Per Alves ennesima prestazione di dinamismo inesauribile e sempre creativo (io mi chiederò sempre come sia possibile in natura che anche a fine partita un giocatore che corre così tanto conservi la lucidità per fintare, dribblare stretto, fare tunnel e cose di questo genere), Javi Navarro perfetto. Grandi parate per César Sanchez.
I PEGGIORI: Il Sevilla non assume mai il controllo stabile del centrocampo, e Renato la vede poco. Jesus Navas, frulla tanto le gambe, ma non dribbla mai.
Molto male i pilastri della difesa zaragocista: Sergio soffre la velocità dei sivigliani, e viene scherzato malamente da Luis Fabiano sull’ 1-0; Gabi Milito regala invece il 2-1 a Kerzhakov; Diogo (beccato continuamente dal pubblico del Sanchez Pizjuan, memore della rissa da pollaio con Luis Fabiano dell’ andata) non spinge mai e si fa pure espellere indegnamente nel finale. Verrà squalificato per la gara cruciale col Real Madrid, che comunque non avrebbe giocato per l’ odiosa (e sleale) clausola che da qualche anno riguarda ogni prestito che fa la Casa Blanca. Deludenti assai sia Diego Milito che Aimar. Lento a centrocampo ed ingenuo nell’ occasione del rigore poi fallito da Kanouté Movilla.
Sevilla (4-4-2): Palop 5,5; Daniel Alves 7, Javi Navarro 7, Dragutinovic 6, Escudé 6; Jesus Navas 5,5 (dal 77’ Duda 5), Poulsen 6, Renato 5, Adriano 7 (dal 61’ Puerta 6); Kanouté 6, Luis Fabiano 7 (dal 69’ Kerzhakov 7).
In panchina: Cobeño, Hinkel, Martí, Maresca,
Zaragoza (4-4-2): César Sanchez 7; Diogo 5, Sergio 5, G. Milito 5, Juanfran 5 (dal 62’ Piqué 6); D’ Alessandro 6,5, Zapater 6, Movilla 5 (dal 62’ Celades 5,5), Aimar 5,5; Sergio Garcia 5,5 (dal 73’ Ewerthon 6), D. Milito 5.
In panchina: Miguel, Longas, Lafita, Oscar.
Gol: Luis Fabiano 26’ (S); D’ Alessandro 73’ (Z); Kerzhakov 82’ (S); Kanouté 93’ (S).
Arbitro: Mejuto Gonzalez. Ammoniti: Poulsen, Adriano, Kerzhakov per il Sevilla; Sergio, Gabi Milito, Movilla per il Zaragoza. Espulso: Diogo per doppia ammonizione.
1 Comments:
31 Agosto 2007: Sevilla - Milán. Yo estaré allí.
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