sabato, giugno 09, 2007

Come buttare via una Liga e vivere felici.

Ottantanovesimo minuto alla Romareda: Van Nistelrooy, ancora lui sempre lui, segna la sua doppietta che porta il risultato sul 2-2. Inevitabile pensare a un' altra impresa dell' ultimo minuto del Real Madrid, ma stavolta non ce n'è bisogno, quasi simultaneo arriva il regalo dal Camp Nou: Tamudo segna il 2-2, 112esimo gol in carriera, recordman storico dell' Espanyol, tutti felici e contenti, anche il Barça che concretizza il sogno conseguito con tanta tenacia sin da inizio stagione: buttare via una Liga che poteva solo vincere e regalarla a un Real Madrid che, tanto per dare un' idea, in ogni caso chiuderà il campionato con meno punti rispetto a quello guidato dal bistrattato Luxemburgo (e da Camacho e Gracia Remon a inizio stagione) nel 2004-2005, che ne totalizzò 82.
Solo che davanti c'era un altro Barça, questo ne è solo un pallido ricordo: dei 7 trofei dei quali sparlava Laporta ad inizio stagione, ne sono arrivati due, e sono la Supercoppa di Spagna e la Copa Catalunya...
Tutta la stagione a tirare la corda, inumerevoli occasioni perse per distaccare gli avversari, e infine la frittata. La squadra è quella degli altri anni, nessun talento è sul viale del tramonto, solo è cambiata, e drammaticamente, la mentalità.
Dalla squadra che una volta che andava in vantaggio nascondeva il pallone all' avversario fino al fischio finale, si è passati ad una squadra psicolabile, incapace di mantenere la minima concentrazione, soggetta puntualmente ad episodi come il pareggio di Sobis o come quello ancora più sconcertante di Tamudo stasera, quando tutto ma proprio tutto congiurava a favore dei blaugrana, questo si chiama sputare in faccia alla sorte.
Squadra che poi durante tutto l' anno ha lasciato molto a desiderare sul piano tattico, perdendo ogni equilibrio. Anche in quelle fasi che ho potuto vedere della partita di stasera, si è notato il solito centrocampo così tenero che si taglia con un grissino: non ci metteva davvero nulla l' Espanyol a riavviare l' azione di rimessa e giungere al limite dell' area culé, con De la Peña nelle vesti di sovrano assoluto, libero di temporeggiare, alzare la testa e servire sempre il compagno meglio smarcato, davanti a una difesa blaugrana sempre inevitabilmente indecisa se venire avanti, arretrare o fare il fuorigioco, angoscioso destino cui l' ha relegata quest' anno lo scarso filtro del centrocampo ( l' insistenza sui tre pequeños tutti assieme è costata qualche punto prezioso) .
Non solo le azioni dei due gol di Tamudo, ma tante altre meravigliose intuizioni di De la Peña che hanno trovato l' unico argine in un guardalinee con seri problemi di vista, che in più di un occasione ha formato gli attaccanti dell' Espanyol regolarmente lanciati a rete.
Anche la manovra del Barça, pur non essendo scaduta a livelli infimi, si è involuta la sua parte quest' anno: sempre meno corale, spesso sottoritmo e sempre più dipendente dalle illuminazioni dei solisti.
Stasera è stato il turno di Messi, tanto bravo quanto sleale: non ci casco, non mi sentirete dire che con questo gol di mano è sempre più l' erede di Maradona. Leo ha fatto una schifezza, e portarsi in testa al campionato grazie a una cosa del genere avrebbe suscitato sincero imbarazzo. Per il resto, l' argentino è stato un grande trascinatore, per quanto poteva, segnando il secondo gol, quello che pareva valere una Liga e interpretando il match con la grinta e la personalità dei grandissimi.

Non si può proprio biasimare il Real Madrid per essere arrivato ad avere in pugno questa Liga: la colpa è del fatto che non ha trovato nessuna squadra meno peggiore. Non ci ho capito granchè della gara col Zaragoza, visto che l' ho seguita a sprazzi su Diretta Gol (dopo aver visto la prima mezzora della partita del Barça, per la precisione): ho intuito un Zaragoza che, come sua tradizione, arretrava sempre più il baricentro col passare dei minuti ed un Madrid che invece accumulava occasioni nell' ultimo quarto d' ora.
Se al Camp Nou la sfida del gol è stata fra Tamudo e Messi, qui si son sbizzarriti due assi come Van Nistelrooy e Diego Milito. Rapace il primo, freddo ed elegante il secondo (stupendo il gol del 2-1 dell' argentino, dribbling a rientrare sul sinistro, avversario mandato e vuoto e palla tra le gambe di Casillas, tutto questo al termine di una straripante azione individuale di un Aimar incontenibile).
Visto che qualche merito dovremmo per forza darglielo, diciamo che Capello, se non lo ha certo avuto nel dare un equilibrio alla squadra (nelle ultime 4 partite i merengues hanno preso 8 gol!), avrà avuto il suo peso nella reazione caratteriale del Madrid in questo finale di campionato, anche se stavolta l' aiuto decisivo è arrivato dall' esterno.

Chi ha deluso tremendamente poi è stato il Sevilla: su questo blog si son spesi fiumi di parole per elogiarne la crescita, la mentalità e lo stile di gioco aggressivi, ma anche stasera è arrivata la conferma che il Sevilla non è ancora pronto per quel salto di qualità ulteriore che gli possa permettere di vincere la Liga. Ha perso punti clamorosi in questa Liga, in casa col Mallorca, a Tarragona, guarda caso sempre quando poteva spiccare il balzo decisivo. Stasera sono arrivati i pareggi di Real Madrid e Barça, ma dall' Ono Estadi nessun segnale. Anzi è stato il Mallorca, sempre poco malleabile, ad andare più vicino alla vittoria.
Ho sentito di un Sevilla molto brutto (finito tra l' altro in 10 per l' espulsione di Dragutinovic): non avendo visto la partita, non so quanto abbia pesato il blocco mentale, "la paura di vincere", e quanto un prevedibile logorio atletico al termine di una stagione estremamente impegnativa per gli andalusi.

Nelle altre partite, risultati interessanti, e in alcuni casi scioccanti. In particolare, l' Atlético Madrid, davvero irrecuperabile, che ha perso in casa con un grande Celta che continua a sperare. Sperano i galiziani grazie a un Betis per il quale andrebbe studiato un provvedimento ad hoc che eccezionalmente aumentasse a 4 le retrocesse (ennesima vigorosa contestazione a Lopera, per l' Osasuna doppietta del debuttante canterano Sola).
Prevedibile la vittoria del Villarreal, ora ufficialmente da Uefa (e chi lo ferma Forlan?), ancora dovrà sudare freddo l' Athletic. Grande salvezza per il Levante, mentre il tanto annunciato inferno è a un passo per la Real Sociedad.


Barcelona-Espanyol 2-2: Tamudo 28' (E); Messi 42' (B); Messi 56' (B); Tamudo 89' (E).

Zaragoza-Real Madrid 2-2: Diego Milito, rig. 31' (Z); Van Nistelrooy 56' (R); Diego Milito 63' (Z); Van Nistelrooy 88' (R).

Mallorca-Sevilla 0-0

Atlético Madrid-Celta 2-3: Maxi Rodriguez 27' (A); Baiano, rig. 30' (C); Yago 47' (C); Baiano 66' (C); Maxi Rodriguez (A).

Betis-Osasuna 0-5: Miguel Flaño 31'; Webò 61'; Valdo 71'; Sola 75'; Sola 87'.


Villarreal-Athletic Bilbao 3-1: Iraola 21' (A); Forlan, rig. 36' (V); Forlan 37' (V); autorete Ustaritz 70' (A).

Real Sociedad-Racing 0-0

Levante-Valencia 4-2: Riga 2' (L); Salva 10' (L); Joaquin 15' (V); Riga 48' (L); Courtois 74' (L); Baraja 87' (V).

Deportivo-Recreativo e Getafe-Gimnastic domani alle 17.


CLASSIFICA
1 Real Madrid 73
2 Barcelona 73
3 Sevilla 71
4 Valencia 65
5 Zaragoza 59
6 Villarreal 59
7 Atlético 57
8 Getafe 52
9 Recreativo 50
10 Racing 50
11 Espanyol 49
12 Mallorca 49
13 Osasuna 46
14 Deportivo 44
15 Levante 42
16 Betis 37
17 Athletic 37
18 Celta 36
19 R. Sociedad 34
20 Gimnàstic 25


CLASSIFICA CANNONIERI
1 Van Nistelrooy 25
2 Kanouté 21
3 Diego Milito 21
4 Ronaldinho 20
5 Forlán 19



PROSSIMA (ultima) GIORNATA
Real Madrid-Mallorca
Nàstic-Barça
Sevilla-Villarreal
Athletic-Levante
Racing-Betis
Valencia-Real Sociedad
Recreativo-Zaragoza
Osasuna-Atlético
Celta-Getafe

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16 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mille spunti, in questo penultimo sprazzo di Liga. Comincio dal basso, con la mia Real Sociedad tristemente condannata al suo destino. Qualche settimana fa ero tornato a sperare...Kovacevic, l'orgoglio basco, cose così, ma alla fine la scarsezza totale di questa squadra ha preso il sopravvento.

Sul tonfo del Betis non mi esprimo, ma le mie simpatie a questo punto sono tutte per Celta e Athletic, anche se un bel "mal comune mezzo gaudio" tra baschi mi potrebbe spingere a gufare i cugini. Ma non sarà così alla fine.

Venendo alla lotta per il titolo...mah, io ho guardato quasi tutta la partita del Barça, a metà secondo tempo mi stavo addormentando e ho virato sul poker (ehm...), perdendomi così il pareggio di Tamudo e il colpaccio (radiofonico) di Van Nistelrooy.

Confesso di aver provato un certo fastidio appena appresa la situazione, anche per il pareggiaccio brutto del Siviglia nelle Baleari. Gli andalusi meritavano e meritano questa Liga, ma posto che non è ancora il loro tempo (e quando mai lo sarà?), tra Barça e Real mi scopro totalmente catalano.

Tecnicamente il derby non è stato una meraviglia, concordo con la tua analisi tattica: De La Pena faceva quel che voleva, e alla fine il pareggio ci poteva stare. A veder passare stancamente i minuti, però, avevo avuto l'impressione che l'Espanyol non avesse più risorse né fisiche né mentali per inseguire il 2-2. Mi sbagliavo, così come mi sbagliavo nel credere ad una sconfitta del Real alla Romareda. Il Saragozza è squadra amabile, non foss'altro per la sua colonia argentina che raccoglie almeno due miei pupilli assoluti (Aimar e Diego Milito). Ruud non perdona, c'è poco da fare.

Concludo con una personalissima analisi della "bravata" di Messi. Io non sarei mai capace di una cosa del genere (questione di carattere), ma sinceramente ho esultato (e sorriso) al momento della giocata dell'argentino. Da spettatore neutrale (non so come l'avrei presa da tifoso dell'Espanyol, del Real o del Siviglia) ho apprezzato il coraggio e la fantasia, oltre che la destrezza, di un gesto del genere.

Fa parte del calcio, e non è certo una delle cose più brutte che si possono vedere su un campo di pallone (o peggio, intorno ad esso).

Cmq, w la Liga (che fa anche rima con un'altra cosa tutt'altro che disprezzabile!) :-)

3:03 AM  
Anonymous Anonimo said...

ciao Valentino,
tu sai che io detesto il Madrid, ma ora spero che vinca la Liga. Il gesto di Messi mi ha deluso non sai quanto, perchè apprezzo il giocatore anche dal lato umano e vederlo segnare di mano mi ha disgustato; secondo me, non c'è gesto più brutto e antisportivo, e non è un caso che gli argentini siano maestri in questo campo, chè di antisportività potrebbero tenere conferenze itineranti. Visto che il Siviglia non ha voglia di vincerla, e il Barça non la merita, che se la vinca Capello questa Liga...basterà tenere spenta la tv (operazione non difficile) e non comprare quotidiani sportivi (operazione ancor meno dura) per evitare di sentire le solite idiozie degli pseudogiornalisti nostrani.

L'Athletic, che vinceva 1-0 e giocava meglio, è stato raggiunto con un rigore scandaloso: i sostenitori dell'ala protettiva di Villar e LFP verso di noi dovrebbero vergognarsi.

4:30 AM  
Anonymous Anonimo said...

Avevi ragione Valentino, questa Liga non la merita nessuna delle tre di testa: non la merita il Real perchè gioca da cani (o almeno lo ha fatto per buona parte della stagione); non la merita un Barcellona sprecone, involuto, addirittura pavido tra le mura domestiche, e che come ciliegina sulla torta rischiava di tornare al comando grazie al vergognoso gesto di messi (il minuscolo è voluto); non la merita il Siviglia (che comunque merita applausi per la sua grande stagione) perchè non è ancora maturo, e per strada di chance ne ha lasciate fin troppe.
Unica consolazione/speranza è che il buon Van Nistelrooy, che un pò come Van Basten consideravo mezzo bollito (mea culpa) e per il quale non avrei immaginato una prima annata spagnola così positiva, segni quella doppietta che gli permetta di sfilare il pallone d'oro al Camataru italiano 2007 (copyright Stefano Olivari)....poi prepariamoci agli squilli di tromba per Don Fabio

11:33 AM  
Blogger valentino tola said...

@ Giuliano
Nooo, il poker...
Io più che fastidio ho provato rassegnazione, mi pare si sia capito che le cose devono andare così, punto e basta.
Ammetto che un sorrisino al gol di Messi è scappato pure a me, però (rispondo anche a Edo) mi sarei vergognato come un cane a vincere la Liga con una porcheria simile...di peggio ci sono solo le simulazioni.

@ Edo
Io amo il calcio argentino (dopo la Spagna, simpatizzo per loro), però lo sappiamo com' è il loro modo di intendere il calcio. Le rivendicano pure queste cose, vedi Aguero contro il Recre che disse di aver segnato con la racchetta...

Ma sì, vinca il Real Madrid e non se ne parli più... il Sevilla mi ha veramente lasciato basito, anche se un po' me l' aspettavo.

Ovviamente non ho visto nulla dell' Athletic, però so che il "Villarato" è una delle tante cretinate con le quali riempiono i giornali in Spagna (leggendo As, trovo indigeribili due personaggi come Tomas Guasch e Tomas Roncero)

12:07 PM  
Blogger valentino tola said...

Il Camataru italiano...eheheh, forse però le partite di quei campionati rumeni erano anche meno addomesticate (è una battuta, mi raccomando). Qua a Cagliari abbiamo fatto uno scambio vantaggiosissimo: a noi la salvezza, a Totti due gol in più per la Scarpa d' Oro...

Sulla Liga non posso che sottoscrivere dalla prima all' ultima lettera la tua analisi.

12:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

io il real lo visto ieri, grazie a sopcast(la + bella invenzione del nuovo millennio!!). posso dirvi che casillas ha fatto una parata, mentre cesar dall'altra parte si è letteralmente superato in un paio di circostanze. anche se disordinatamente, il real ha creato 6-7 palle gol limpidissime sfiorando anche il 3-2 finale con helguera. il saragozza, invece, ha trovato fortunosamente il primo gol(rigore decretato x un rocambolesco fallo di mano di helguera), ed il secondo grazie ad un capolavoro di aimar che ha messo milito davanti al portiere. tutto questo senza dimenticare che a saragozza, a parte che quest'anno nn c'ha vinto nessuno(se nn sbaglio), e poi c'hanno perso più o meno tutte le grandi.
se il barca l'avesse spuntata con quel gol di messi nn sarebbe certo stato giusto. concordo pienamente con edo quando sottolinea che quasi tutti gli anti-sportivi sono argentini.
valentino, è vero che capello ha fatto meno punti di luxemburgo e ramon, ma è anche vero che quella era un'altra liga. nn so se livellata verso il basso, ma secondo me è molto + difficile vincere questa liga che quelle precedenti(fatta eccezione x il valencia di benitez).nn so da cosa sia dipeso,ma sostanzialmente nella liga di quest'anno le sorprese d'inizio stagione, in cui ci sono risultati imprevedibili, si sono prolungate almeno fino a febbraio. da marzo in poi tutto è tornato alla normalità.

2:16 PM  
Blogger valentino tola said...

Non è stata un' altra Liga, è stato semplicemente un altro Barça. La Liga ha il livello medio forse più alto d' Europa, ma in testa alla classifica quest' anno c'è stato un evidentissimo livellamento.
Nessuno discute questo finale di Liga del Madrid (sottolineo il tuo avverbio "disordinatamente", basta vedere le ultime partite come sia tutta una questione d' improvvisazione, altro che progetto)e, come ho detto, non lo si può biasimare se dopo tre quarti di stagione senza saper dove sbattere la testa, ha trovato ancora chi gli facesse questo immenso regalo.
Ha fatto tutto il Barça, mi sembra chiaro.

2:43 PM  
Blogger valentino tola said...

"livellamento verso il basso", avevo scritto male

2:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

Pienamente d'accordo con te,Valentino.
I valori di inizio anno erano,salvo sorprese (sevilla in testa..) ben definiti.
Detto e ripetuto che una vittoria del real e del suo pessimo tecnico sarebbe un insulto al bel gioco di cui vanno giustamente fieri gli iberici,ma il barca ha fatto harakiri da se,fra voci di mercato,inettitudine di rijkaard,problemi di spogliatoio e mentalità già compiaciuta si sono fregati,ben gli sta,però se fossi al posto di laporta le loro ferie estive farebbero la fine di questo titolo...

Sul siviglia beh,stava tirando comprensibilmente il fiato da almeno 3 mesi,normale una flessione per una squadra con carenze numeriche e,perlomeno rispetto alle 3 grandi di spagna anche tecniche.
Già han fatto molto confermandosi campioni in uefa e qualificandosi per una meritatissima champions league.
Molto più deludente il Valencia a mio parere.

Sul gol di Messi la vedo un pò come Giuliano,e sinceramente a uno come lui posso perdonargli altri dieci gol di mano a patto che rifaccia il numero contro il getafe in maglia albiceleste.

Ps.
Quanto tempo,eh?


Ciao,
Manuel.

7:23 PM  
Blogger valentino tola said...

Nonostante quest' episodio, resterò devoto a Leo, si sa, la fede è cieca...

La stagione fantastica del Sevilla non si discute, ovvio, è stata di gran lunga la miglior squadra della stagione. La delusione è riferita all' occasionissima divorata sabato: una volta che Madrid e Barça pareggiano, è inevitabile rammaricarsene.
Comunque, il Sevilla può solo guardare con fiducia al futuro: penso farà una grande Champions, gli mancano solo un paio d' innesti in alcune determinate posizioni (un centrocampista di qualità, un attaccante e un terzino sinistro) per elevare ulteriormente il tasso tecnico.

Il Valencia in questo momento non è sotto i riflettori, ma non ti preoccupare, nel bilancio finale lo sistemerò per le feste.
Lo consideravo inferiore per potenziale soltanto al Real Madrid, quindi...
Il problema è che molti non si rendono conto di quanto possa essere forte questa squadra, e quindi ritengono pienamente soddisfacente questa stagione, ponendo così le basi per un ripetersi nella prossima degli stessi errori di quest' anno. Insomma, caro Quique, "vete ya"!

8:21 PM  
Anonymous Anonimo said...

"Detto e ripetuto che una vittoria del real e del suo pessimo tecnico sarebbe un insulto al bel gioco di cui vanno giustamente fieri gli iberici"


è proprio questo il punto!! ma nn provereste soddisfazione nel mettere a tacere le boccacce dei giornalisti spagnoli che vogliono darci lezioni di calcio, proprio loro che in 75 saranno saliti si e no mezza volta sul podio di europei e mondiali?
io si. e pure tanta.

5:15 PM  
Blogger valentino tola said...

Di luoghi comuni ed analisi superficiali abbondano tanto la stampa sportiva spagnola quanto quella italiana.
Personalmente, ma è solo una preferenza personale, preferisco nettamente il modo di vedere il calcio che hanno in Spagna (che non sempre e necessariamente corrisponde al modo di giocare, su questo terreno è difficile fare generalizzazioni).
Faccio l' esempio di Giorgio Tosatti che mi sembra abbastanza rappresentativo del modo di vedere il calcio in Italia da Brera in poi: la sensazione che mi dava era quasi che guardasse con sospetto le squadre che giocano un calcio divertente, quasi come se vincere giocando da cani fosse un titolo ulteriore di merito.
Una dimostrazione di questa mentalità radicata viene da una partita come Olanda-Italia dell' Euro 2000, entrata nella mitologia calcistica nostrana quando in realtà si trattò soltanto di un gigantesco furto.

Per quanto riguarda il Real Madrid, al di là dell' antipatia per Capello e al di là del fatto che non è una colpa raccogliere quello che il Barça lascia per strada, non considero mai un buon segnale che vincano squadre di questo tipo.
Chi vince diventa un modello, e se il modello è di questo tipo, c'è poco da stare allegri. Per fortuna comunque, ogni tanto c'è ancora spazio per chi cerca di accompagnare ai risultati il bel gioco.

Lasciamo stare i palmares, questo non c' entra a mio avviso (tra l' altro non bisognerebbe tirare fuori solo le nazionali, contano anche i club, e lì gli spagnoli hanno dimostrato di saperci fare), è un argomento che ho trovato sempre antipatico oltreche fuori luogo, ad esempio negli ultimi anni l' ho sentito utilizzare a memoria da quel signore di Galliani contro Mazzone ("il signor Mazzone vinca qualche titolo e poi potrà parlare: ma che cacchio vuol dire?) e da Riva contro Zeman ("è uno che non ha mai vinto nemmeno a tressette e si permette di accusare altre persone": che logica limpida!).
Non è che uno per acquisire il diritto di criticare debba aver vinto una coppa del mondo o aver fatto il presidente della Repubblica: è una questione puramente estetica, e perciò discutibilissima da tutto e tutti senza che ad essa si possa mai trovare una soluzione definitiva.

6:50 PM  
Anonymous Anonimo said...

In campo nazionali il limite della spagna è nell'esperienza,in ogni caso noto un parco giovanile nettamente superiore al nostro e una cura molto maggiore alle qualità dei singoli,il tutto è molto poco italiano in effetti,da noi si vince con squadre di ultratrentenni senza uno straccio di gioco,il problema come giustamente sottolinea valentino,è quando si prendono a modello botte di culo come italia-olanda o le peregrine esibizioni europee di squadre oscene quali parma e livorno...

Vorrei aggiungere che anche nell'ultimo mondiale la dimostrazione di calcio migliore l'hanno data proprio le furie rosse (contro l'ucraina,4-0,n.d.r.),che però hanno poi commesso altri errori...

12:48 AM  
Anonymous Anonimo said...

a parer mio il grande limite della Spagna (intesa come nazionale) è rappresentato dalle innumerevoli divisioni interne che rispecchiano quelle del paese stesso. Non mi sembra che la Spagna di Germania 06 mancasse di esperienza: un centrocampo con Xabi (campione d'Europa), Fabregas (titolare da due stagioni nell'Arsenal), Xavi ecc mi sembra hce difetti di tutto fuorchè d'esperienza. Magari si può dire che la Spagna manca di "cojones" nelle partite importanti, ma a parer mio il problema principale retsano i clan interni che dilaniano la Seleccion. Non che mi dispiaccia, visto che, per ovvi motivi, se c'è una nazionale che detesto quella è per l'appunto la Spagna.

11:58 AM  
Blogger valentino tola said...

Sono più che mai banale, ma i problemi della Spagna per me son gli stessi che aveva la Francia prima che cominciasse a vincere e il Portogallo prima che cominciasse a entrare fra le prime 4 di Europei e Mondiali.
Una volta che entri nell' élite, è fatta: questo è impensabile che prima o poi non succeda anche alla Spagna.
Il problema di cui parli tu Edo probabilmente esiste per alcuni giocatori, ma non credo che alla fine sia così decisivo: voglio dire, Puyol l' anima ce la mette sempre, sia che giochi con la maglia blaugrana sia che giochi con quella della Spagna (ed è anche vero che una persona possa sentirsi al tempo stesso "spagnolo" e "catalano", o "spagnolo e basco", le identità non sono necessariamente esclusive).

12:34 PM  
Anonymous Anonimo said...

tra l'altro, alla Spagna - nel mondiale 2006 - le avevano anche acchittato il girone (il più scarso dal 1900 ad oggi, con Tunisia e Arabia Saudita!) nonostante fosse arrivata sotto la Serbia nella qualificazioni.

ps. e neanche con un girone del genere le "Furie Rosse" hanno dato spettacolo...

marco

1:08 PM  

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