domenica, novembre 04, 2007

UNDICESIMA GIORNATA: Sevilla-Real Madrid 2-0: Keita; Luis Fabiano.

L’ avversario era ben altro, impossibile pensare a un bis del Real visto al Mestalla mercoledì: la prestazione non è stata certo esaltante, ma non per questo si devono usare toni drastici o liquidare il tutto con una secca bocciatura. Va infatti sottolineata la particolarità degli sviluppi del match, segnato da episodi come l’ uno-due del Sevilla fra il 18’ e il 20’ del secondo tempo e ancora di più l’ espulsione di Sergio Ramos all’ inizio del secondo tempo, che ha limitato al minimo le possibilità di reazione di un Madrid che al di là della serata deludente non ha cancellato del tutto l’ impressione di riuscire ora a tenere meglio il campo (più ordine, maggior possesso-palla e maggior fluidità: aspetti intravisti, seppure in maniera discontinua, fino a quando i merengues hanno potuto giocare alla pari) rispetto a certe vittorie e pareggi rubacchiati di qualche tempo fa. Insomma, se era troppo presto per trarre conclusioni certe dopo la goleada del Mestalla, all’ inverso il discorso vale anche per la sconfitta di ieri sera.
Il Sevilla non ha dato spettacolo come col Valencia, ma ha fatto rispettare la legge del Sanchez Pizjuan giocando con ritmo, intensità, concentrazione e maggior solidità difensiva rispetto a quella assente mercoledì con l’ Atlético.

Schuster ovviamente conferma l’ undici del Mestalla, con Diarra e Gago nel doble pivote e Guti completamente libero di svariare sulla trequarti partendo dalla destra; undici-tipo anche per Manolo Jiménez.
Il Sevilla parte con grande intensità, aggredendo a centrocampo e attaccando frontalmente secondo il suo stile: subito brividi per Casillas, costretto a sventare una conclusione ravvinata di Luis Fabiano, poi dopo i primissimi minuti di dominio casalingo la partita si assesta su ritmi piacevolissimi, con capovolgimenti da una parte all’ altra che piano piano sembrano assumere un segno prevalentemente madridista. Gli uomini di Schuster cominciano a concentrarsi nella metacampo avversaria, Robinho inizia ad attivarsi, ma nel momento meno atteso ecco la valanga sevillista. Tutto in due minuti: la sassata di Keita è impressionante, all’ incrocio nemmeno Casillas può arrivarci; sul 2-0 il solito lancio profondo Made in Alves sarebbe già più controllabile per due difensori più attenti di Cannavaro e Sergio Ramos, ma Kanouté trova via libera per il suo magistrale controllo a seguire, spara addosso a Casillas sulla cui respinta Luis Fabiano è ben più lesto del pachidermico Metzelder.
Il Sevilla (costretto a inserire Mosquera e Capel, con Adriano retrocesso terzino, per gli infortuni rispettivamente di Fazio e Crespo) ha ora un ampio margine da gestire difendendo ordinatamente, compito affrontato con successo se è vero che il Madrid non si rende mai pericoloso nella seconda metà del primo tempo. A stroncare definitivamente le velleità madridiste ad inizio ripresa ci pensa poi il secondo giallo a Sergio Ramos, forse sanzionato con eccessiva severità. La partita, in cui rispetto al divertente inizio prevale ormai il gioco spezzettato, ha poco altro da dire, e peraltro lo dice tutto dalla parte di un Sevilla che sulle ali della superiorità numerica potrebbe ampiamente incrementare il suo vantaggio, se non fosse per i due errori clamorosi di Luis Fabiano sottoporta e per una gestione eccessivamente “buonista” delle azioni in campo aperto.

I MIGLIORI: Un portento Keita, forse il miglior giocatore di questa prima parte di Liga assieme a Messi. Dappertutto, continuo e inesauribile come sempre, mette in mostra anche l’ altra parte del suo repertorio, quella che a Lens l’ anno scorso gli era valsa ben 12 gol. Pare che l’ anima del centrocampo del Sevilla si sia spostata da Poulsen (che non sta giocando male, ma rispetto all’ anno scorso lascia qualche spiffero in più fra difesa e centrocampo) a lui.
Ancora in evidenza Luis Fabiano (mezzo voto in meno però per gli erroracci del secondo tempo), al momento migliore nella sua carriera sevillista, sente grande fiducia da parte del nuovo tecnico. Kanouté conferma la sua rara maestria nell’ addomesticare il pallone, Mosquera è una sorpresa molto positiva, scongiura il rischio di diventare un oggetto misterioso con una prestazione non indimenticabile per stile (la spazza senza riguardo) ma tremendamente concreta, sempre al posto giusto e con la dovuta energia.
I PEGGIORI: Male la difesa madridista: Cannavaro e Sergio Ramos (ingenuo anche nel farsi espellere, al di là dell’ opportunità o meno della decisione arbitrale) distratti sul 2-0, Metzelder lento di passo e di riflessi. Non pervenuti Diarra e Gago, innocui Van Nistelrooy e Raul (che si mette in mostra soltanto con un gran dribbling a Dragutinovic dentro l’ area, dopo il quale però simula senza riuscire a ingannare l’ arbitro).

Sevilla (4-4-2): Palop 6; Alves 6,5, Fazio s.v. (35’), Dragutinovic 6, Crespo s.v. (41’); Navas 6, Poulsen 6, Keita 7,5, Adriano 6,5; L. Fabiano 6,5 (77’), Kanouté 6,5.
In panchina: De Sanctis, Mosquera 7 (35’), Martí, Renato s.v. (77’), Capel 5,5 (41’), De Mul, Koné.
Real Madrid (4-2-2-2): Casillas 6,5; S. Ramos 5, Cannavaro 5,5, Metzelder 5,5, Marcelo 5,5; Diarra 5,5, Gago 5,5 (56’); Guti 6, Robinho 6; Raúl 5,5 (70’), V. Nistelrooy 5 (80’).
In panchina: Codina, Heinze, Torres 6 (56’), Balboa s.v. (70’), Drenthe, Baptista s.v. (80’), Saviola.

Goles: 1-0 (18’): Zurdazo de Keita desde 25 metros que entra por la escuadra derecha de Casillas; 2-0 (20’): Luis Fabiano marca con la izquierda después de aprovechar un rechace de Casillas a remate de Kanouté.
Árbitro: Álvarez Izquierdo, del Colegio Catalán. Expulsó por doble amarilla a Sergio Ramos (40’ y 50’). Amonestó a Daniel Alves (30’), Keita (40’), Robinho (46’), Dragutinovic (54’), Raúl (58’), Capel (62’), Diarra (75’) y a Guti (83’).
Incidencias: Sánchez Pizjuán. Lleno. 45.500 espectadores.


AZIONI SALIENTI (futvolgoles.es)

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

allora, vista la gara, è vero un real non malvagio ma il siviglia ha giocato di cuore e di sostanza. Su una cosa non son d'accordo, ramos se la è cercata l'espulsione con un gioco falloso e anche con comportamenti al limite del rissoso.. spiace per un ex... luis fabiano si ha segnato, ma ha sbagliato tantissimo, keita mi piace e con poulsen può creare una vera diga... difesa real imbarazzante (non all'altezza della maglia, soprattutto per classe, ah ricordando hierro) mi fa ridere che dei 100 e passa milioni spesi non se ne veda ombra in campo... a me capel piace, sapesse dell'esistenza del destro.... contentissimo per jimenez, sperando non sia solo l'effetto rivincita-ramos ma che riesca a portare su sto siviglia... alla fine tolti i primi due posti (che andranno alla capitale sponda blancos e a barna) la champions a varie contendenti che possono anomare la liga... sperando che l'atletico non crolli e il villareal continui la sua favolosa avventura (stile fiorentina)...

1:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

qst real nn mi entusiasma, anzi, sn sempre stato poco fiducioso da qnd e arrivato calderon, quello scudetto nn lo sento tanto, lo ice uno ke a sempre difeso la bandiera, ma a dirla tt manca perez, qll ke almeno sapeva entusiasmare, qst 100 milioni buttati così, speriamo che torni qlcs di serio...

HALA MADRID 10

3:00 PM  
Blogger valentino tola said...

@ HALA MADRID 10
Sai quanto sono critico verso la politica di Calderon (anche se questa politica l' ha avviata Florentino Pérez nella seconda fase della sua presidenza, a partire dal cambio Makelele-Beckham), una politica caotica, fatta per contrattare sì giocatori spesso di alto livello, ma accatastati in maniera caotica, spesso senza tenere conto della coerenza all' interno di un progetto e della loro funzionalità alle esigenze della squadra. Sono "botti" di mercato che fin troppe volte danno la sensazione di essere effettuati così, tanto per spendere (su "As" hanno fatto un confronto fra Diarra, costato 26 milioni al Real Madrid, e Keita, costato 4 al Sevilla...).
Però, ripeto, in queste ultrime due partite, ho intravisto un Real più logico, che tiene meglio il campo.
In estate pensavo a un Barça superfavorito, ora per me è a 50 e 50 con il Real.

@ anonimo
In realtà la crisi del Sevilla anche a suo tempo presentava contorni passeggeri e in buona parte pure casuali.
Può darsi che ci abbiano messo qualcosa in più dopo l' addio di Juande, ma in realtà il Sevilla non ha mai tradito le linee guida del suo gioco (rispetto all' anno scorso ha conceso qualcosa di troppo in fase difensiva, questo sì). Comunque anche ritrovandosi il quarto posto non è per nulla scontato: se il Villarrela continua così, ci sarà poco da fare... io vedo il Sevilla con più chances in Champions.
Il primo contributo molto positivo di Jiménez è stato l' inserimento in pianta stabile di Crespo, tipo tosto che già da tempo meritava la promozione in prima squadra. Il suo inserimento permette poi di spostare Dragutinovic al centro, dove il serbo è una vera forza, potenzialmente il leader in grado di rimpiazzare meglio l' assenza di Javi Navarro (che rientrerà il prossimo anno).
Purtroppo però Crespo sarà indisponibile per il prossimo mese, e anche Fazio si è infortunato: un peccato perchè il Sevilla sembrava aver trovato un assetto difensivo stabile, quello che gli era mancato in quella serie negativa di qualche tempo fa.
Essendo ancora indisponibile pure Escudé (che ha avuto un inizio stagione irregolare e pieno di acciacchi), Jiménez dovrà inventare la difesa per la partita in Romania. Probabile che riproponga Adriano terzino sinistro (che col Real ha fatto bene) e Drago centrale più uno fra Mosquera e Boulahrouz (cercherei di evitare il più possibile l' utilizzo del secondo).

Il talento di Capel è acclarato tanto quanto la sua immaturità tattica. E' lì la chiave se vuole sfondare, e anche l' altro piede non sarebbe male saperlo usare: è un arma formidabile per un giocatore di fascia essere ambidestro, ti consente di raddoppiare la tua imprevedibilità.

6:52 PM  

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