mercoledì, marzo 07, 2007

CHAMPIONS: Barça e Valencia.

Il presentimento che il Barça si fosse scavato la fossa già nell' irresponsabile secondo tempo dell' andata era fortissimo, i novanta minuti di ieri ne hanno fornito la certificazione. Vittoria per uno a zero ad Anfield, un' eliminazione onorevole, almeno ci hanno provato, si potrebbe dire, ma è anche doveroso sottolineare che la strameritata qualificazione del Liverpool è stata in relativo pericolo soltanto nell' ultimo quarto d' ora, dopo il gol di Gudjohnsen.
Il primo tempo è stato un umiliante monologo dei padroni di casa, che potevano andare sopra anche di due-tre gol senza che nessuno fiatasse: due traverse, un batti e ribatti incredibile con miracoloso salvataggio sulla linea di Puyol, il 60% di possesso palla a favore del Barça che suonava più che altro come una barzelletta data l' incapacità di far filtrare il pallone oltre la barriera costituita da Xabi Alonso e Momo Sissoko.
Nel secondo tempo il Barça è un po' migliorato in coincidenza col calo fisiologico del Liverpool e con gli ingressi di Giuly, che ha dato un po' più di profondità e movimento senza palla, e Gudjohnsen, che ha messo maggiore pressione alla difesa dei reds, anche sulle palle vaganti.

Un bel po' di responsabilità le porta Rijkaard, sia per i cambi che all' andata, su un 1-1 che visto il contesto doveva già suonare come un risultato soddisfacente, hanno completamente squilibrato la squadra (che ovviamente ci ha messo del suo con disattenzioni e papere colossali),sia per la gestione tattica di ieri sera.
Avevo già frenato su questo 3-4-3, il suo utilizzo ieri non mi ha convinto per niente, premesso che non è mai una questione di solo modulo. Mi è sembrato quasi che Rijkaard abbia optato per questa scelta per non affrontare l' imbarazzo di dover levare uno fra Xavi e Iniesta, visto che Deco, anche se ieri e già altre volte in questa stagione non si reggeva letteralmente in piedi, resta comunque insostituibile.
Tre/quattro/tre utile come sorpresa col Zaragoza, inadeguato per la partita di ieri. Coi tre difensori schierati da Rijkaard (Oleguer, Thuram, Puyol), la circolazione del pallone risulta assai faticosa, le fasce sono mal coperte e quasi tutte le azioni si vanno ad infrangere in improbabili e forzate triangolazioni centrali. Nominalmente sarebbe stato un difensore in più, ma l' innesto di Zambrotta e Sylvinho avrebbe potuto dare maggior respiro e ordine all' azione.
Vedere poi Iniesta ancora una volta terzino sinistro ha lasciato sconcertati, perchè lo sanno anche le pietre che Andresin quest' anno è il centrocampista di gran lunga più brillante del Barça, e che più lontano staziona dalla trequarti, meno risulta pericoloso per l' avversario.
La disposizione del tridente poi non mi è piaciuta per niente, molto statico e facile da controllare per la difesa del Liverpool. Ronaldinho al centro, Eto' o larghissimo e arretratissimo sulla fascia sinistra, Messi altrettanto largo a destra. Credo che sarebbe stato molto più pericoloso per il Liverpool trovarseli di volta in volta a dialogare in zona centrale. Uno (Ronaldinho o Messi) va fra le linee, alle spalle di Xabi Alonso e Sissoko, e gli altri due fanno due contro due con i centrali del Liverpool.
Invece è stato molto facile per il Liverpool difendere (anche perchè le ali del Barça non avevano terzini a supportarli e a creargli gli spazi, e quindi restavano per forza di cose gli unici reali riferimenti sulle fasce per i blaugrana), aggredendo subito con i terzini e concedendo al massimo qualche calcio d' angolo a Messi, il più ispirato dei tre ma sempre esageratamente sorvegliato. Ronaldinho anche lui aveva una gabbia, ha colpito un palo che doveva essere gol e ha buttato via con un piattone insipido un' azione creata da Giuly subito dopo l' 1-1, quando il Liverpool aveva accusato il colpo. Maluccio, ma in un gioco collettivo è ingiusto caricarlo di responsabilità eccessiva, nel trionfo come nella sconfitta. Eto'o non si è visto, ma non ci si poteva aspettare granchè, a parte una scossa caratteriale, da un giocatore appena scongelato, ancora al 50%.
In fase difensiva poi il rischio è stato ancora maggiore. Il Liverpool lo sapeva fin dal primo minuto: bastava pressare, rubare il pallone ed imbucarlo rapidamente alle spalle della difesa a tre per creare sconquassi, e il Barça oltre alla sorte deve ringraziare gli straordinari compiuti da Thuram, Oleguer e soprattutto Puyol se nel primo tempo la sua porta è restata miracolosamente inviolata.

Questa rosa, con opportuni ritocchi la prossima estate (un centrocampista davanti la difesa, un terzino, un centravanti, probabilmente un sostituto per Giuly e un ricambio per Deco), ha ancora molti anni davanti a sè, vista l' età degli Eto'o, Ronaldinho, Iniesta, e Messi, ma quello che occorre è ritrovare le basi dei successi degli scorsi anni. Quest' anno si possono ancora vincere Liga e Copa del Rey (buttale via...), ma è chiaro che l' anno prossimo dovrà cambiare qualcosa, sia nella pianificazione estiva, con una pretemporada seria che eviti deleteri "galatticismi", che nel modo di affrontare le singole partite, con la massima concentrazione, sapendo gestire la varietà delle situazioni e sapendosi adattare alle caratteristiche degli avversari, senza per questo snaturare nel profondo le proprie.
Così il Barça ha vinto la Champions l' anno scorso, senza dare grande spettacolo ma avendo sempre la risposta pronta, dimostrandosi capace di anticipare le intenzioni degli avversari, invece che venirne sempre anticipato come in questa stagione, e di annullarne i punti di forza. Le due partite dell' ottavo di Champions con il Chelsea l' anno scorso restano il capolavoro che meglio spiega questo mio concetto.
Ritrovare poi un equilibrio solido in campo, perchè è a partire da questo che nel calcio si costruisce qualcosa di buono, le vittorie come lo spettacolo. Nel calcio il problema di partenza è sempre quello di recuperare il pallone, poi la zona dove lo recuperi e l' utilizzo che ne fai dopo essertene impossessato fa tutta la differenza fra l' Anticalcio e il Calcio Totale.
Difendere bene per attaccare meglio, questa dev' essere la base, dato che gli Harlem Globetrotters visti nel primo tempo di Anfield non hanno divertito nessuno, a parte il Liverpool e i suoi sostenitori.


Per quanto riguarda il Valencia, la prima parola è ovviamente per la rissa vergognosa scatenatasi a fine partita. Prima e ultima, perchè dopo voglio parlare di calcio, ci penserà la UEFA a prendere le decisioni.
Parlando di calcio, non posso che elogiare un Valencia pressochè impeccabile. Distanze perfette fra i reparti, difensori attenti e aggressivi nell' anticipo (già prima della gara d' andata Quique aveva anticipato che sarebbe servita una difesa molto più alta rispetto alla vittoria col Barça, per evitare che l' Inter potesse far valere dentro l' area di rigore il suo peso nettamente superiore sul gioco aereo), gestione non strabiliante ma sempre appropriata del pallone, avendo pure cura di impensierire di tanto in tanto Julio César, in modo da non far sentire più di tanto sicura l' Inter nelle sue retrovie e da non incoraggiarla a riversarsi senza remore nella metacampo avversaria.
Inter che avrebbe avuto bisogno di qualche buon incoraggiamento, data la timidezza e la pochezza della sua proposta. Solo qualche palla alta e qualche calcio piazzato, dove diventa proprio impossibile neutralizzare fino in fondo i nerazzurri, per il resto pochissima cosa. Mancini, del quale non sono proprio un fan, ha scelto Burdisso in mezzo al campo, allrgando Dacourt sulla destra per meglio contrastare le sovrapposizioni (così anche con Zanetti sull' altra fascia) dei terzini valenciani, portati a creare un 2 contro 1 nei confronti del rombo del centrocampo interista. La preoccupazione non era campata in aria, ma se questo è il modo di "giocarsela", buonanotte.
Pochissimo poi il movimento degli attaccanti interisti, sia in profondità che allargandosi sulle fasce. Ibrahimovic conferma la mia sensazione che a livello europeo sia sostanzialmente un giocatore sopravvalutato, non lo cambierei mai con Villa (frega poco dei doppi passi e delle piroette), che pure lo si nota parecchio sottotono in questo periodo.
In generale è stata un' eliminatoria equilibratissima, decisa da dettagli, e anche dalla fortuna (specialmente nel primo tempo di San Siro, col Valencia messo sotto pesantemente). Così doveva essere giudicata in sede di sorteggio, invece che con commenti inascoltabili del tipo "l' urna sorride all' Inter" (mentre la Roma non doveva avere nessuno scampo col Lione, altro caso di sopravvalutazione...).

Tornando al Valencia, e in particolare alle sue individualità, alcune prestazioni vanno rimarcate. Prima di tutto Albiol, al quale chiedo scusa per averlo definito "sopravvalutatissimo" (è un ripensamento che sto maturando da tempo, ci tengo a precisarlo). Partita straordinaria la sua, con un recupero decisivo su Cruz, una puntualità, un' aggressività e una rapidità negli anticipi che hanno fatto la differenza, e ciò vale in misura minore anche per il grande Ayala.
C'è poi Marchena, che probabilmente verrà stangato per il suo ruolo di provocatore nella rissa finale, ma che a centrocampo sta realizzando un' ottima stagione, facendo pesare meno a Quique le continue emergenze (e ieri, si è ri-infortunato Baraja, che sta entrando in un tunnel tipo Vicente), piedi non indimenticabili ma accettabili e visione di gioco all' altezza (quando ha fintato il cross e invece ha smarcato dentro l' area Angulo, niente male davvero). Anche Hugo Viana sta diventando finalmente un giocatore a tutti gli effetti della rosa valenciana, e limitando le perdite di pallone stupide si può passare anche sopra alle sue deficienze in fase difensiva.
Joaquin poi pare finalmente pronto a uscire dalla sua anonima condizione di ricambio a partita in corso, anche ieri altro spezzone convincente, con rinfrancanti "zingarate" palla al piede. Angulo, l' ho detto, io l' ho sempre considerato un dodicesimo uomo, per quanto possa essere continuo e utile per Quique sul piano tattico. Ultimamente poi è calato parecchio, con conseguente moltiplicazione delle manifestazioni di goffaggine.

Questo Valencia in Champions, in un' eliminatoria di due partite, se la può giocare contro chiunque. E' solidissimo ed ha un' ampia gamma di soluzioni a sua disposizione. E' diverso dal campionato, qui possono bastare anche i pareggi, paradossalmente l' 1-1 di Tarragona in un doppio confronto sarebbe pure un buon risultato...
Sarei curioso di vedere un confronto col Chelsea, la morte del calcio dal punto di vista spettacolare, ma curioso in quanto vedrebbe di fronte due squadre dalle filosofie molto simili, e dal livello di "cinismo" assai elevato.

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15 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Lucidissima come sempre la tua analisi. D'accordo su tutto, specie su Angulo: il carattere e la "tigna" non si discutono, ma preferire lui a Joaquin è un bestemmia calcistica. Poi è chiaro, l'ex Betis fin qui ha avuto diversi problemi, ma ieri sera ha fatto rivedere sprazzi del suo talento. In un modo o nell'altro Quique comunque ci azzecca: c'avrei scommesso sul passaggio del turno del Valencia, direi che per l'Inter vale perfettamente il detto "non è sempre domenica" e non solo in senso figurato.

In attesa del sorteggio, chi vedi favorita per la vittoria in Champions? Man U pure tu o hai altre "sensazioni"?

3:13 AM  
Blogger valentino tola said...

Critico spesso Quique per la sua mancanza di coraggio e per un gioco che oltre ad essere spesso brutto nella Liga cdosta anche punti preziosi, però ho sempre riconosciuto come il Valencia sia una squadra con un' identità chiara e una personalità spiccata.

Su Joaquin volevo scrivere anche un articolo: diciamo che molte colpe per la panchina sono sue, dato che è un giocatore dal rendimento veramente inaffidabile.
Poi il gioco di Quique è veramente impegnativo per gli esterni, che devono stare molto tempo anche nella loro metacampo ad aiutare il terzino (avrai notato che lavorone ha fatto anche Silva contro l' Inter), cosa della quale nel Betis Joaquin poteva tranquilllamente infischiarsene.
In un' intervista, lo stesso Joaquin ha spiegato che Quique gli chiede espressamente di prendere palla appena dietro la linea di metacampo, in posizione un po' accentrata, in modo da poter ribaltare l' azione con la sua progressione. Progressione che è devastante, ma va detto che son troppe poche, proprio per il tipo di gioco del Valencia, le occasioni in cui Joaquin può prendere palla vicino alla linea del fallo laterale per puntare l' uomo e cercare il fondo, azione nella quale ha perso peraltro la naturalezza delle origini (se noti tende un po' troppo a dribblare verso l' interno).
Insomma, problemi di ambientamento e problemi di rendimento che si porta dietro già da due-tre anni, che pare e spero si stiano un po' risolvendo.

Pronostici: In estate vedevo favorito il Chelsea, poi prima degli ottavi ho avuto la "visione" di una finale Man Utd-Valencia. Bah...vedremo.
Comunque delle otto rimaste i Red Devils mi sembrano la squadra attualmente più forte, quella col gioco più spettacolare (sta tornando ai tempi belli Ferguson, ha ritrovato la fluidità a centrocampo e gli assalti sulle fasce) e col potenziale offensivo più rimarchevole (grave perdita però Larsson, giocatore che poteva essere decisivo, oltre a far gol fa giocare meglio i compagni). Dovrà però dimostrare anche sufficiente solidità, sennò Chelsea, Liverpool (occhio a questi) e lo stesso Valencia son pronti a fregarlo da questo punto di vista.
Comunque, credo che la Coppa andrà in Inghilterra, le loro squadre sono indubbiamente le più forti quest' anno (e mi cadono le braccia davanti agli sprechi dell' Arsenal).

12:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

Barca veramente modesto,nel primo tempo è stato un massacro e fare anche il 90% di possesso palla serve a poco se il portiere avversario lo vedi col binocolo.
Direi che l'eliminazione ci sta tutta,brucia un pò,ma magari è la volta che si svegliano siccome quest'anno vedo i blaugrana abbastanza blaugrigi. ;)

Pienamente d'accordo con il pensiero di Giuliano su Angulo,tralaltro joaquin è un talento da preservare anche in chiave nazionale,magari in attesa della completa maturazione (ormai vicina comunque...) di David Silva che non va dimenticato ha solo 20 anni e personalmente terrei le mani di aragones ben lontane da questo campione,l'idea di trovarmelo mediano mi spaventa parecchio...
A proposito di allenatori,noi critichiamo spesso quique,ma mancini ha un timbro "raccomandato" stampato in fronte,non a caso l'ha scaricato pure eriksson,l'inter ha un autentico squadrone,ma questo è completamente matto,dacourt esterno non esiste neanche in un film alla radio,poi mi metti burdisso centrale e allora io il patentino te lo farei mangiare,altrochè...

Su Hugo Viana beh,sai già il mio pensiero,fosse la volta buona che si ricorda delle sue qualità e le mette a frutto,sarebbe titolare fisso data la pochezza di edù e la fragilità di baraja,ma ormai ho perso le speranze,questo giocatore non farà un terzo di quello che si sarebbe dovuto aspettare da uno coi suoi piedi,immensa tristezza.

Piccola parentesi su Sissoko,ex valencia,mi chiedo se,viste le carte d'identità di Baraja e Albelda uno così non facesse comodo tenerselo.

Ciao,
Manuel.

2:31 PM  
Blogger valentino tola said...

Sul Barça c'è ben poco da aggiungere, una delusione cocente. Gudjohnsen, con parole oneste, lo ha confermato: "manca spirito di sacrificio", "il Barça è la squadra di maggior qualità che ho conosciuto, ma ci vuole un extra di lavoro per competere ai livelli più alti", "contro squadre di livello inferiore, non è necessario, ma contro squadre forti, se dessimo questo extra di sacrificio, nessuno potrebbe nulla contro di noi (questo è troppo facile da dire, però se uno ha negli occhi la volontà del Sevilla sabato o la concentrazione e determinazione del Liverpool in queste due partite, a parte la prima mezz' ora dell' andata, sa cosa intende Gudjohnsen)".
Poi Gudjohnsen chiude "quando una squadra vince è difficile mantenersi allo stesso livello".

Io mi ricordo l' anno scorso l' ottavo col Chelsea, a Barcellona l' hanno atteso per tre mesi, era il riferimento costante in ogni discussione (anche perchè la Liga era già chiusa), hanno cominciato a studiare la gara e a prepararla quasi già dopo il sorteggio.
Invece questa sfida col Liverpool ha attirato l' attenzione solo pochi giorni prima. Una tensione completamente diversa.
L' infortunio di Eto'o ha sì pesato, ma oltre a chiamare in causa la società per non averlo sostituito nel migliore dei modi, è un alibi troppo di comodo.
L' anno prossimo il Barça deve ri-sintonizzarsi dal punto di vista della mentalità, è evidente. Questa cantilena (ripetuta anche da me) del "tanto alla fine la Liga la vinciamo" poi può completare la frittata.

Mancini non mi piace è sicuramente inferiore a Quique, che pure ha i suoi bei difetti: sto magari più attento a non sbilanciarmi sul suo conto, perchè l' Inter l' ho vista poco in campionato.
Però l' ho vista in Champions, e non mi è mai sembrata nulla di che, anche nel girone iniziale, dove per dire, è arrivato dietro a una squadra pessima come il Bayern Monaco (che agli ottavi è riuscita, fortuna sua, a trovarne una ancora più pessima di lei), e ha collezionato partite modeste contro Sporting e Spartak Mosca.
Ho detto tutto poi su come se la sia "giocata" al Mestalla.

Sono molto contento per Hugo Viana. Non aveva mai goduto di fiducia, ma piano piano se la sta conquistando. Il fatto poi, gravissimo per il Valencia (considerando anche la probabile squalifica di Marchena), che Baraja molto probabilmente resterà fuori fino a fine stagione, gli apre ancora più spazio.

Sissoko non mi piace, nell' ultimo anno ha fatto progressi evidenti, ma prima mi sembrava francamente un oggetto misterioso.
E' un giocatore fortissimo fisicamente, ha la sua utilità nei contrasti, ma tatticamente è poco intelligente, difende male senza palla e palla al piede è trascurabile, non ha nè tocco di palla nè visione di gioco, porta le borracce.
Però il fatto che sia un pupillo di Benitez (che lo ha trasformato da attaccante, come era nelle giovanili dell' Auxerre, in interdittore) da tempo immemore, mi insospettisce, data la vista lunga di Rafa.

P.S: Non sono d' accordo su Edu. Difetta di personalità, ma ha qualità e rendimento.

3:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

sul Barca.
non era imbattibile, perfetta e con il migliore organico del mondo lo scorso anno, e non è da rifondare oggi. siamo usciti, per la regola del gol fuoricasa contro una grandissima d'europa come il Liverpool. non vedo perchè questo debba portare a cambiare strategie. anche vincendo tutto quest' anno comunque il Barca l'anno prossimo avrebbe dovuto prendere un terzino sinistro, un mediano difensivo e un centravanti potente e goleador. non cambia niente.
sui discorsi tattici. o hai due giocatori per fascia o hai un giocatore tra le linee, non si gioca in 15. quando si perde si può sempre dire che si poteva fare in un altro modo. francamente preferisco giocare con i terzini ma riconosco che questo modulo essendo insolito poteva essere vincente. altre volte eto'o ha giocato in quella posizione risultando vincente. il Liverpool stava meglio ed ha vinto meritatamente ma il barca non è stato poi così disastroso. anche noi abbiamo preso un palo che grida ancora vendetta. quello che dice Guddy è giusto ma fino a un certo punto. l'anno scorso così si è vinto tutto. e quest' anno così rischiamo sempre di vincere liga e copa. da metterci la firma prima della stagione per qualsiasi club. la coppa campioni è un terno a lotto. a volte va bene, altre no. e ripeto siamo usciti per la regola dei gol fuori casa nonostante tutti i problemi e la forza dell' avversario...
il Madrid piuttosto...
KUBALA

5:29 PM  
Blogger valentino tola said...

Il Madrid è tutta un' altra storia, non è una squadra, quello sì che va rifondato.
Per il Barça non ho mai parlato di rifondazione, ho detto che l' ossatura di questa rosa ha ancora un bel futuro davanti a se.
Ho detto che deve ritrovare le basi dei suoi successi, di mentalità e di equilibrio tattico, il che non implica nulla di rivoluzionario.

A me troppe volte quest' anno non è piaciuto, sono mancate la cattiveria e la concentrazione giuste, non è una questione di gol fuori casa (questo mi sembra un po' un discorso da Inter...), perchè il Liverpool poteva sommergerci l' altra sera, se finiva 4-1 o 5-2 nessuno diceva nulla, comunque posso anchecapire che dopo l' anno scorso la fame sia un po' calata, l' importante è che la prossima stagione ci si rimbocchi le maniche.
Sui ritocchi sono d' accordo, del resto ne avevamo già parlato io e te circa due mesi fa, independentemente dall' esito di quest' anno.
Comunque, anche se vinciamo la Liga, ritengo che sia più per mancanza di concorrenti fino in fondo all' altezza più che per meriti nostri. Il Barça ha la squadra nettamente più forte della Liga, vincerla mi sembra il minimo.

A me non è piaciuto per niente il Barça dell' altra sera.
Già dopo Zaragoza avevo detto che questo tipo di 3-4-3 era da valutare partita per partita, non lo ritenevo assolutamente adatto per Siviglia e avevo molti dubbi per la partita dell' altra sera.
Non si tratta di giocare in 15, si tratta di occupare al meglio gli spazi, e quest' obiettivo secondo me, contro la formazione schierata dal Liverpool, non è stato raggiunto neanche per sogno, sia in fase difensiva che in fase offensiva.

Ovviamente lo so che Eto'o ha già giocato tante altre volte sulla fascia, è che in generale il tridente mi è sembrato molto statico, ha facilitato gli anticipi della difesa alta del Liverpool. Centralmente la difesa del Liverpool non è irreprensibile, e mi sembra che proprio là, alle spalle del loro centrocampo, si dovesse accentuare la pressione e far valere l' abilità ineguagliabile negli spazi stretti dei nostri attaccanti.
Per fare questo e supportare la mobilità degli attaccanti, avrei preferito venissero schierati due terzini di spinta come Zambrotta e Sylvinho.
E' vero, parlo a posteriori, non posso fare altro, non scrivo ogni giorno e i post preferisco scriverli dopo le partite, e comunque ammetto di non possedere nè la sfera di cristallo nè una competenza tale da scrivere articoli pre-partita tipo quelli di "Futbolitis".

P.S.: Comunque non rimprovero nulla al grande Samu, è appena tornato dall' infortunio, e non mi piace centrare l' attenzione solo sulle individualità, ciò vale anche per Ronaldinho. Il collettivo è la cosa più importante.

7:21 PM  
Blogger valentino tola said...

La Liga quest' anno è livellata verso il basso, ma anch' io ci metto la firma, e pure sulla Coppa del Re!

Ciao

7:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

tu hai una grande competenza. ci mancherebbe altro . se no, non ti seguirei. non sono daccordo sul fatto che la Liga sia livellata verso il basso. ci sono tante squadre forti. solo l'Inghilterra può competere. i migliori giocatori giocano in questi due campionati(con tante eccezioni ovviamente). il valencia ha eliminato l'inter, mica il messina. il madrid non avrà gioco ma l'ha fatta sudare fino all' ultimo al Bayern (che non è il Magonza).e il Barca è uscito contro il Liverpool. è vero che loro potevano farne 3 nel primo tempo del ritorno ma è anche vero il discorso a contrario per l'andata. forse nel complesso il Liverpool ha meritato di passare, ma non ho visto in totale questa grande superiorità, 343 o 433 che sia. gli attaccanti si sono mossi poco? a me sembra che il problema sia stato di far arrivare la il pallone. chiaro che non avendo i laterali le due ali per forza dovevano giocare più lontano dalla porta. forse erano i centrocampisti che avrebbero dovuto fare di più. ma sono daccordo con te sul fatto che (soprattutto pe loro) questo tipo di 343 è difficile da interpretare. non sai mai chi deve andare sulle fasce e poi alla fine ti ritrovi a stare scoperto al centro.però alla fine si è pure vinto in un campo difficilissimo contro una signora squadra con questo modulo, potrei dire che ha funzionato tutto sommato a mescolare le carte. credo che al Barca serva molto un giocatore come Momo Sissoko.
KUBALA

8:52 PM  
Blogger valentino tola said...

Il livello spettacolare dell' ultima Liga è piuttosto scadente, livellamento verso il basso nel senso che non sono le altre a mettere pressione al Barça, ma è più il Barça a tenere aperto il campionato.
Ciò non toglie che la Liga sia assieme alla Premier il campionato indubbiamente migliore d' Europa. Direi che quest' anno le squadre di testa inglesi sono più forti come somma globale dei valori, mentre la Liga possiede a mio avviso la "classe media" migliore d' Europa. Insomma, son stato un po' drastico con quella frase, andava spiegata, perchè la Liga resta un gran bel campionato, il mio preferito (e l' anno prossimo ci sono tutti i margini per divertirsi, se il Real Madrid fa una bella squadra, se l' Atlético fa progressi e se torna il Villarreal).

Proprio quello il punto, il 3-4-3 ha irrigidito la posizione delle ali, obbligandole a stare più lontane del solito. La manovra mi sembrava contorta, con meno punti di riferimento e quindi con una minore probabilità di far arrivare pulito il pallone all' attacco.
In fase difensiva poi, il problema di coprire le fasce senza al tempo stesso scoprire il centro è delicatissimo.
Insomma, non esistono moduli condannabili in assoluto, però vanno studiati, soprattutto questo 3-4-3 col rombo di centrocampo, uno dei più complicati. L' Ajax di Van Gaal era un orologio, ma ci ha dovuto lavorare e con i giocatori adatti, così come Co Adriaanse al Porto.
Poi ti dirò che per alcune partite, specie quelle con le squadrette, il suo utilizzo non è improbabile. Anzi, ti dirò che già col Real Madrid, inesistente sulle fasce e senza giocatori da contropiede, il 3-4-3 potrebbe essere sostenibile, addirittura con Sylvinho sulla sinistra della difesa a tre (già ci giocò alcune volte nel Celta di Lotina, però con Juanfran davanti e in un modulo certamente più difensivo).

Sissoko non mi piace, io avrei voluto Mascherano per il Barça, ma se l' è già pappato il Liverpool.

9:50 PM  
Blogger Cristian Pulina said...

Se quello che ha fatto Quique sanchez flores,lo fa uno allenatore italiano,li diconno di tutto! ma come é spagnolo e allena un secondo livello come Valencia,nessuno dici niente.Squivoso Navarro,ma sopratutto Marchena,che é sempre in tutte le lotte che succedono nelle partite.

Noi,andiamo a casa...pecatto,ma forse e quello meglio che ci potreba passare,perche non siamo forti,per giocare tre competizioni,e dare il massimo in tutte tre.

Adesso mancano la liga e anche la coppa,e sono sicuro che possiamo vincere le due,perche habbiamo meno partite davanti,piu riposo per i calciatori(che sono stanchisimi,sopratutto mentalmente,e questo dopo si vede anche nella fisica)e habbiamos passato le partite piu complicate che i altri squadre(valencia,seviglia e madrid)ancora non hanno pasato.

Da Vigo,un italo-"vigues" vi saluta.

Visca el Barça!!!

1:00 AM  
Blogger Cristian Pulina said...

"La manovra mi sembrava contorta, con meno punti di riferimento e quindi con una minore probabilità di far arrivare pulito il pallone all' attacco."


Anche voglio dire amico vale,che questo che scrivi,é tutto quello che ci ha mancato nella partita contro il liverpool,che ci ha difesso con una facilitá incredibile,lasciandoci il mezzocampo libero,per dopo chiudere nei metri importanti del campo(3/4)

1:03 AM  
Anonymous Anonimo said...

per quel che riguarda il contropiede paradossalmente averne tre fissi la in mezzo più traffico in mezzo al campo può metterci più a riparo. il problema secondo me può essere offensivo, non avere sbocchi sulle fasce se i difensori pressano bene le ali. mascherano no, serve gente che copra rapidamente molto campo, non solo gente brava a posizionarsi (marquez, edmilson già l'abbiamo).
un desailly di una volta tanto per intenderci. il gioco era confuso perchè era un modulo relativamnte nuovo. ma lo era anche per il Liverpool. e su questo confidava, non a torto Rijkaard. molto spesso giocare in maniera inusuale mette a disagio gli avversari. vedi la Grecia campione d'europa... in fin dei conti ripeto, siamo andati vicini alla rimonta, a Liverpool.
comunque si, il calcio spagnolo è tornato ad essere difensivo. ma è sempre stato così. storicamente con la sola eccezione del Brasile, tutto il calcio latino è difensivista.
KUBALA

11:25 AM  
Blogger valentino tola said...

Sì, quest' anno è mancata un po' la spinta sulle fasce.

Ma, vedi Kubala, per me non è tanto questione di essere particolarmente offensivi, più che altro a me interessa che le squadre siano equilibrate e al tempo stesso se la giochino e non buttino via il pallone. Ho proprio l' allergia ai lanci lunghi (i cambi di gioco invece sono fondamentali).
Per dire, il SuperDepor, il Valencia di Benitez o il miglior Villarreal non erano squadre di kamikaze, ma sapevano fare la partita e giocavano un calcio manovrato di grande qualità (soprattutto le prime due).
Un' altro esempio il Celta, anche se quest' anno fa schifo: è una squadra tendenzialmente difensiva (nel senso che spesso Baiano è più lontano dal resto della squadra di quanto non lo sia Pinto dalla linea di difesa), però cerca sempre di uscire palleggiando, e l' anno scorso giocava davvero un bel calcio.

Comunque, come ho detto, quella di quest' anno può essere soltanto una congiuntura un po' sfavorevole: Capello è un' eccezione nella storia del Real Madrid, che ha quasi sempre cercato di proporre un calcio divertente, e poi c'è il Villarreal che ha un progetto serio, un' idea di gioco propositiva e che per l' anno prossimo promette parecchio.
C' è il Zaragoza che è un po' folle ma che fa il classico "tikitaka" con grande spinta sulle fasce, ci sono Recreativo e Getafe che hanno mostrato un gioco fra i migliori in rapporto ai mezzi di partenza. Non ci sarebbe nulla di strano se l' anno prossimo vedessimo una Liga più divertente di quella di quest' anno, e risultati migliori nelle coppe europee.
I mezzi, e ancora una buona dose di volontà, ci sono tutti.

12:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

¨Prima di tutto Albiol, al quale chiedo scusa per averlo definito "sopravvalutatissimo" (è un ripensamento che sto maturando da tempo, ci tengo a precisarlo)¨.

Infatti non c´è sopravvalutato perchè è un bravissimo giocatore fidati

4:20 PM  
Blogger valentino tola said...

Tranquilla, son rinsavito: Albiol è un gran centrale

4:38 PM  

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