domenica, marzo 04, 2007

VENTICINQUESIMA GIORNATA: Valencia-Celta 1-0: Morientes.

Tre punti soffertissimi, col rischio dell’ ennesima beffa dell’ ultimo minuto (come con l’ Athletic all’ andata e il Nàstic domenica scorsa), se solo Canizares non avesse sventato il colpo di testa di Baiano. Non che il Celta, però, non avesse accumulato meriti sufficienti per portarsi via il suo balsamico punticino dal Mestalla… Che la squadra di Fernando Vazquez con la lotta per la salvezza non c' entri nulla non lo scopriamo certo adesso.
Gli ospiti devono fare a meno dei loro cardini di centrocampo Iriney e Oubina (va bene il cambio Iriney-Pablo Garcia, ma Tamas è difensore di ruolo, e si vede), mentre Quique può godersi Baraja sin dal primo minuto ma soprattutto i rientri di Vicente e, aaalleluja!, Del Horno (gioca tutti i novanta minuti, logico che finisca coi crampi).
Pochissimi spazi, Valencia in panne, perché Vazquez non ha nessuna intenzione di concedere il contropiede. Il Celta per tutto il primo tempo chiude gli spazi e rallenta i ritmi col suo palleggio anestetizzante. Inutile dire che chi cerca spettacolo ed emozioni, può pure cambiare canale.
Forse però chi cambia canale sbaglia, perché il secondo tempo qualcosa in più la offre. Il Celta da ostico diventa anche pericoloso, guidato dai suoi deliziosi trequartisti. Canobbio insidia Canizares, che deve intervenire anche su una conclusione sul primo palo di Baiano, smarcato in area da una giocata preziosa sempre di Canobbio. Nené si beve Miguel, arriva sul fondo, ma non trova chi possa spingere in rete il suo pase de la muerte.
Nel momento migliore degli ospiti, Quique si gioca i suoi cambi: già in campo Silva, inserisce Joaquin e Hugo Viana, che danno nuovo slancio agli attacchi dei padroni di casa (fin lì limitati solo all’ erroraccio sottoporta di Angulo nel primo tempo, azione però casualissima perché causata da un rimpallo). Proprio Hugo Viana conferma i suoi progressi quando il suo celebre sinistro (quello c’è sempre stato, nella buona come nella cattiva sorte) imbecca Morientes che con una gran spaccata infila dove Pinto non può arrivare.
Solito Valencia cinico (quando uso questo aggettivo riferito a una squadra di calcio, premetto che gli attribuisco una valenza molto più negativa che positiva), Vazquez passa allora alle due punte inserendo Bamogo per Tamas, cambio giustissimo, così come ha un senso l’ ingresso di Nunez, fresco, veloce e in grado di approfittare dei crampi di Del Horno, mentre ne ha molto meno l’ inserimento del soldatino Aspas al posto di Nené. Non ho modo di saggiare la consistenza della reazione galiziana, perché per una decina di minuti il satellite trasmette un fermo immagine di Old Trafford (?). Piombo direttamente al finale, e al citato brivido che, negli ultimi istanti del recupero, corre lungo la schiena del valencianismo.

I MIGLIORI: Morientes, fin lì inesistente, segna un gran bel gol. Lo imbecca Hugo Viana, ottimo nella sua partecipazione, così come aveva convinto a Tarragona domenica scorsa. Può darsi che da ultima ruota del centrocampo qual era stia scalando qualche posizione in più nella graduatoria di Quique. Un altro che, senza entrare nell’ azione del gol, ha dato una buona scossa, è stato Joaquin. In gol domenica scorsa, chissà che non stia ritrovando l’ allegria e l’ ispirazione che devono necessariamente caratterizzare il suo gioco. Un paio di dribbling secchi specialità della casa, altrettanti cross calibratissimi, avanti così.
L’ inizio di Vicente è davvero ottimo, prende la moto e fa sudare freddo Angel, poi si placa (e lascia il campo proprio a Joaquin). Vediamo se martedì con l’ Inter giocherà, magari in un 4-2-3-1 con Silva trequartista (per avere più qualità nel contropiede, Morientes non è proprio uomo da contropiede). Canizares è provvidenziale in due-tre occasioni, soprattutto sul colpo di testa finale di Baiano.
Nel Celta, Lequi è il più sicuro in difesa, molto attento nell’ anticipo e nelle chiusure. Canobbio e quel vecchio marpione di Gustavito Lopez danno fluidità ai rilanci del Celta.
I PEGGIORI: Serataccia per Villa, mai così assente ed arruffone. Si imbestialisce nel finale quando l’ arbitro commette un errore inconcepibile fermandolo in fuorigioco quando in realtà al momento del passaggio si trovava ancora nella sua metacampo. Angulo (il giocatore più temuto all’ andata da Mancini… no comment) mediocre, speriamo che questa modesta prestazione (con un erroraccio davanti a Pinto nel primo tempo), unita ai progressi di Joaquin, serva a farlo tornare al suo ruolo storico di dodicesimo uomo.


Valencia (4-4-2): Cañizares 7; Miguel 6, Albiol 6,5, Ayala 6, Del Horno 6; Angulo 5 (46'), Albelda 6,5, Baraja 5,5 (64'), Vicente 6,5 (58'); Villa 5, Morientes 7.
In panchina: Butelle, Joaquín 6,5 (58'), Marchena, Moretti, C. Torres, Silva 5,5 (46'), Viana 6,5 (64').
Celta (4-4-1-1): Pinto 6; Ángel 6, Contreras 6, Lequi 7, Placente 6; G. López 6,5 (75'), Tamas 6 (75'), P. García 6, Nené 6 (75'); Canobbio 7; Baiano 6,5.
In panchina: Esteban, Areias, Aspas s.v. (75'), Núñez s. v. (75'), Bamogo s.v. (75'), Perera, Yago.

Goles: 1-0 (67'): Morientes empuja un balón a centro de Viana.
Árbitro: Álvarez Izquierdo, del Colegio Catalán. Amonestó a Tamas (32'), Pablo García (36'), Baraja (43'), Albiol (78'), Albelda (79'), Cañizares (81'), David Silva (89') y Villa (90+').
Incidencias: Mestalla. Alrededor de 45.000 espectadores. Terreno de juego en perfectas condiciones, aunque lo regaron antes del partido y se vieron varios resbalones.

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