Coppa UEFA, avanti tutte.
Sono in forte disaccordo con chi snobba la Coppa Uefa. Certo, non ha la qualità della Champions, ma per altri versi la ritengo una competizione importantissima, il termometro più efficace per misurare i valori medi del calcio di una nazione (proprio perchè è la "classe media" dei principali campionati a parteciparvi).
Capita spesso infatti di sentire considerazioni superficiali, secondo le quali se il Barça, il Milan o il Man United, per fare degli esempi, vincessero la Champions League, ciò evidenzierebbe automaticamente la superiorità del calcio spagnolo, italiano o inglese rispetto a quello degli altri paesi. Nulla di più sbagliato, va considerato l' andamento complessivo di tutte le squadre delle varie nazioni: se una vince la Champions, ma tutte le altre, in Champions come in UEFA, escono presto, il bilancio globale non è positivo.
Barça, Milan o Man United, continuando a seguire l' esempio, possono dire di essere la squadra più forte d' Europa, ma spagnoli, italiani o inglesi non hanno nessun motivo per dire che il loro calcio è il migliore. Il ranking UEFA (a differenza del ranking FIFA delle nazionali) è una cosa seria, non fa distinzioni fra Coppa Uefa e Champions. Nel ranking UEFA la Spagna è da anni prima, a conferma che il suo calcio di club negli ultimi anni è il più competitivo, in concorrenza con quello inglese.
Lo spettacolo nella Liga è scemato parecchio, ma se il Celta, terzultimo in patria, elimina con pienissimo merito prima la terza della Serie A, il Palermo, poi una ricca partecipante dell' ultima Champions, lo Spartak Mosca, qualcosa vorrà pur dire. E anche l' Osasuna, pur soffrendo e con fortuna, elimina comunque il Bordeaux, altra squadra fuoriuscita dalla Champions, una delle migliori fra le "umane" della Ligue 1. E pure l' Espanyol che nella fase a gironi espugna con un 2-0 l' Amsterdam ArenA...
Espanyol e Sevilla formalizzano un passaggio del turno già opzionato all' andata: gli andalusi battono anche al Sanchez Pizjuan lo Steaua, 1-0, gol di testa di Kerzhakov su cross di Hinkel dalla destra, l' Espanyol domina in lungo e in largo il Livorno, sancendo con un 2-0 un divario nettissimo fra le due squadre. Buonissima partita, dal primo minuto con la mentalità giusta e con tante sovrapposizioni sulle fasce come piace a Valverde. Grande prestazione di Coro, autore di un gol spettacolare anche se molto probabilmente favorito da una deviazione. Anche Eduardo Costa gioca finalmente su buoni livelli, dopo essersi segnalato domenica per la pessima esultanza (avete presente Van Bommel? Il giocatore dell' Espanyol però ce l' aveva col suo pubblico, "colpevole" di aver soltanto fischiato un giocatore tanto reclamizzato quanto deludente finora) dopo il gol al Mallorca.
Per quanto riguarda il Sevilla, si pensa che la lotta in campionato gli possa portare via energie e concentrazione per tentare il bis europeo, ma ciò è vero fino a un certo punto, perchè non solo la forza intrinseca, ma anche la composizione della rosa permettono di lottare su due fronti, ora che sembra passata la siccità di inizio 2007. Ogni ruolo infatti è coperto da almeno due alternative perfettamente intercambiabili, se si esclude l' unicità della caratteristiche di Alves e Kanoutè.
Al centro della difesa Javi Navarro può essere rimpiazzato da Aitor Ocio (che ieri ha giocato un' ottima partita e che secondo me gli è anche piuttosto superiore), mentre Dragutinovic è la controfigura di Escudé. Hinkel era stato acquistato per coprire la cessione di Alves al Liverpool poi sfumata, e si è dovuto adattare per cause di forza maggiore a un ruolo di riserva che gli si addice ben poco, mentre a sinistra, dopo il misteriosissimo ostracismo d' inizio stagione, David è tornato l' istituzione di sempre, potendo contare su ben due alternative per il suo ruolo, lo stesso Dragutinovic e anche Puerta (uscito ieri per infortunio, gli è subentrato Diego Capel, supertalento della cantera da sgrezzare tantissimo sul piano tattico) quando viene arretrato.
A centrocampo due coppie quasi speculari: Poulsen-Renato da una parte e Martì-Maresca (la coppia dei successi dell' anno passato, che ha giocato anche ieri con lo Steaua) dall' altro. Un pivote che tiene la posizione e una mezzala-incursore. Importante variare fra le due coppie, perchè se Poulsen-Renato son stati una delle chiavi dei primi mesi, il loro fisiologico calo ad inizio anno è stato netto, e ha consigliato qualche cambio a Juande Ramos.
Sulle fasce, a destra Jesus Navas ha trovato un rimpiazzo interessante nell' Under 21 Alfaro, mentre a sinistra per dare il cambio ad Adriano c'è il solito Puerta. In attacco, Kanouté-Luis Fabiano, con le alternative Kerzhakov (che sta cominciando ad ingranare e promette di scavalcare Luis Fabiano) e Chevanton (una delle poche delusioni di questa stagione, acquisto che pareva azzeccatissimo, frenato nel suo inserimento da un infortunio ad inizio stagione, oltrettutto all' origine a quanto pare di un piccolo dissidio fra Monchi e Juande Ramos, che sembra non desiderasse particolarmente l' uruguagio). La duttilità di alcuni giocatori poi, aggiunge ulteriori soluzioni (Dragutinovic centrale o terzino sinistro, Daniel Alves che può giocare anche a centrocampo, Adriano che si trova benissimo anche a destra, Alfaro che può cambiare fascia ma anche agire da seconda punta).
La sfida vera, sempre che Juande Ramos sappia dosare bene le energie, sarà quella di gestire questi ultimi mesi con la mentalità giusta, soprattutto in testa alla classifica della Liga, dove l'occasione, con la risaputa inadeguatezza di Real Madrid e Valencia e con le difficoltà non si quanto durevoli del Barça, si profila imperdibile.
L' Osasuna vive una serata memorabile, sul filo del rasoio fino all' ultimo contro il Bordeaux, risolta al 119', quando ormai si pensava ai rigori, da Javad Nekounam con un inserimento aereo. Il prezioso centrocampista iraniano, se non era già diventato un idolo degli Indar Gorri per l' ottima stagione che sta disputando, sicuramente avrà trovato ora la sua piccola consacrazione.
Il Celta, nonostante la sua situazione pericolante nella Liga, passa con notevole sicurezza agli ottavi. Partita tatticamente perfetta quella disputata ieri sera al Balaidos. Vazquez mette in pratica una soluzione da tempo caldeggiata, la difesa a cinque, e punta tutto sul contropiede. Attira nella sua metacampo uno Spartak dalla manovra assai impacciata e dalla difesa macchinosa (a parte Geder, centrale brasiliano interessante), e lo colpisce poi coi rovesciamenti di fronte proposti dall' atipico tridente messo in piedi da Vazquez. Nell' inedito 5-2-3 galiziano (in cui un ottimo Pablo Garcia, a lungo appiedato da un infortunio, affianca Oubina a centrocampo), Canobbio (giocatore con momenti di rara squisitezza) fa il centravanti fintissimo, attirando su di sè gli avversari e lanciando negli spazi le due ali, Nené a sinistra e Nunez a destra.
Nunez va in brodo di giuggiole, perchè tecnicamente è modesto, ma a disposizione ha ampie praterie nelle quali esibire i suoi devastanti allunghi, mentre Nené, estroso quanto delle volte disperante, segna l' 1-0 con un pallonetto di gran classe. Il 2-o della sicurezza lo segna il gregario Jonatan Aspas (esterno di fascia, ieri terzino destro della difesa a 5, mentre Angel si è spostato sulla sinistra), un gol non proprio da gregario, fiondata da 3o metri che lascia di sasso Khomich.
Un po' di paura nel finale (quando per perdere tempo, entra Baiano, tenuto a riposo per la Liga, dove l' attacco da atipico non potrà che tornare quello tipico) viene quando un fin lì inutile Titov accorcia le distanze, ma niente che metta in discussione le cose.
Ora, negli ottavi, viene il difficile per il Celta, confronto improbo col Weder Brema, una delle favoritissime della Coppa (se però perdura la crisi dei tedeschi e Schaaf, come sua abitudine, offrirà il fianco in difesa, qualche opportunità esiste). Il Sevilla se la vedrà con un' altra squadra di Champions, lo Shakhtar, avversario alla sua portata anche se Lucescu non mancherà di piazzare trappole qua e là. Sfida affascinante e molto equilibrata fra Osasuna e Glasgow Rangers, da non sottovalutare il Maccabi Haifa (ha eliminato il CSKA Mosca, penultimo vincitore della UEFA, e nei preliminari di Champions aveva fatto un' onorevolissima figura contro il Liverpool) che attende l' Espanyol.
Capita spesso infatti di sentire considerazioni superficiali, secondo le quali se il Barça, il Milan o il Man United, per fare degli esempi, vincessero la Champions League, ciò evidenzierebbe automaticamente la superiorità del calcio spagnolo, italiano o inglese rispetto a quello degli altri paesi. Nulla di più sbagliato, va considerato l' andamento complessivo di tutte le squadre delle varie nazioni: se una vince la Champions, ma tutte le altre, in Champions come in UEFA, escono presto, il bilancio globale non è positivo.
Barça, Milan o Man United, continuando a seguire l' esempio, possono dire di essere la squadra più forte d' Europa, ma spagnoli, italiani o inglesi non hanno nessun motivo per dire che il loro calcio è il migliore. Il ranking UEFA (a differenza del ranking FIFA delle nazionali) è una cosa seria, non fa distinzioni fra Coppa Uefa e Champions. Nel ranking UEFA la Spagna è da anni prima, a conferma che il suo calcio di club negli ultimi anni è il più competitivo, in concorrenza con quello inglese.
Lo spettacolo nella Liga è scemato parecchio, ma se il Celta, terzultimo in patria, elimina con pienissimo merito prima la terza della Serie A, il Palermo, poi una ricca partecipante dell' ultima Champions, lo Spartak Mosca, qualcosa vorrà pur dire. E anche l' Osasuna, pur soffrendo e con fortuna, elimina comunque il Bordeaux, altra squadra fuoriuscita dalla Champions, una delle migliori fra le "umane" della Ligue 1. E pure l' Espanyol che nella fase a gironi espugna con un 2-0 l' Amsterdam ArenA...
Espanyol e Sevilla formalizzano un passaggio del turno già opzionato all' andata: gli andalusi battono anche al Sanchez Pizjuan lo Steaua, 1-0, gol di testa di Kerzhakov su cross di Hinkel dalla destra, l' Espanyol domina in lungo e in largo il Livorno, sancendo con un 2-0 un divario nettissimo fra le due squadre. Buonissima partita, dal primo minuto con la mentalità giusta e con tante sovrapposizioni sulle fasce come piace a Valverde. Grande prestazione di Coro, autore di un gol spettacolare anche se molto probabilmente favorito da una deviazione. Anche Eduardo Costa gioca finalmente su buoni livelli, dopo essersi segnalato domenica per la pessima esultanza (avete presente Van Bommel? Il giocatore dell' Espanyol però ce l' aveva col suo pubblico, "colpevole" di aver soltanto fischiato un giocatore tanto reclamizzato quanto deludente finora) dopo il gol al Mallorca.
Per quanto riguarda il Sevilla, si pensa che la lotta in campionato gli possa portare via energie e concentrazione per tentare il bis europeo, ma ciò è vero fino a un certo punto, perchè non solo la forza intrinseca, ma anche la composizione della rosa permettono di lottare su due fronti, ora che sembra passata la siccità di inizio 2007. Ogni ruolo infatti è coperto da almeno due alternative perfettamente intercambiabili, se si esclude l' unicità della caratteristiche di Alves e Kanoutè.
Al centro della difesa Javi Navarro può essere rimpiazzato da Aitor Ocio (che ieri ha giocato un' ottima partita e che secondo me gli è anche piuttosto superiore), mentre Dragutinovic è la controfigura di Escudé. Hinkel era stato acquistato per coprire la cessione di Alves al Liverpool poi sfumata, e si è dovuto adattare per cause di forza maggiore a un ruolo di riserva che gli si addice ben poco, mentre a sinistra, dopo il misteriosissimo ostracismo d' inizio stagione, David è tornato l' istituzione di sempre, potendo contare su ben due alternative per il suo ruolo, lo stesso Dragutinovic e anche Puerta (uscito ieri per infortunio, gli è subentrato Diego Capel, supertalento della cantera da sgrezzare tantissimo sul piano tattico) quando viene arretrato.
A centrocampo due coppie quasi speculari: Poulsen-Renato da una parte e Martì-Maresca (la coppia dei successi dell' anno passato, che ha giocato anche ieri con lo Steaua) dall' altro. Un pivote che tiene la posizione e una mezzala-incursore. Importante variare fra le due coppie, perchè se Poulsen-Renato son stati una delle chiavi dei primi mesi, il loro fisiologico calo ad inizio anno è stato netto, e ha consigliato qualche cambio a Juande Ramos.
Sulle fasce, a destra Jesus Navas ha trovato un rimpiazzo interessante nell' Under 21 Alfaro, mentre a sinistra per dare il cambio ad Adriano c'è il solito Puerta. In attacco, Kanouté-Luis Fabiano, con le alternative Kerzhakov (che sta cominciando ad ingranare e promette di scavalcare Luis Fabiano) e Chevanton (una delle poche delusioni di questa stagione, acquisto che pareva azzeccatissimo, frenato nel suo inserimento da un infortunio ad inizio stagione, oltrettutto all' origine a quanto pare di un piccolo dissidio fra Monchi e Juande Ramos, che sembra non desiderasse particolarmente l' uruguagio). La duttilità di alcuni giocatori poi, aggiunge ulteriori soluzioni (Dragutinovic centrale o terzino sinistro, Daniel Alves che può giocare anche a centrocampo, Adriano che si trova benissimo anche a destra, Alfaro che può cambiare fascia ma anche agire da seconda punta).
La sfida vera, sempre che Juande Ramos sappia dosare bene le energie, sarà quella di gestire questi ultimi mesi con la mentalità giusta, soprattutto in testa alla classifica della Liga, dove l'occasione, con la risaputa inadeguatezza di Real Madrid e Valencia e con le difficoltà non si quanto durevoli del Barça, si profila imperdibile.
L' Osasuna vive una serata memorabile, sul filo del rasoio fino all' ultimo contro il Bordeaux, risolta al 119', quando ormai si pensava ai rigori, da Javad Nekounam con un inserimento aereo. Il prezioso centrocampista iraniano, se non era già diventato un idolo degli Indar Gorri per l' ottima stagione che sta disputando, sicuramente avrà trovato ora la sua piccola consacrazione.
Il Celta, nonostante la sua situazione pericolante nella Liga, passa con notevole sicurezza agli ottavi. Partita tatticamente perfetta quella disputata ieri sera al Balaidos. Vazquez mette in pratica una soluzione da tempo caldeggiata, la difesa a cinque, e punta tutto sul contropiede. Attira nella sua metacampo uno Spartak dalla manovra assai impacciata e dalla difesa macchinosa (a parte Geder, centrale brasiliano interessante), e lo colpisce poi coi rovesciamenti di fronte proposti dall' atipico tridente messo in piedi da Vazquez. Nell' inedito 5-2-3 galiziano (in cui un ottimo Pablo Garcia, a lungo appiedato da un infortunio, affianca Oubina a centrocampo), Canobbio (giocatore con momenti di rara squisitezza) fa il centravanti fintissimo, attirando su di sè gli avversari e lanciando negli spazi le due ali, Nené a sinistra e Nunez a destra.
Nunez va in brodo di giuggiole, perchè tecnicamente è modesto, ma a disposizione ha ampie praterie nelle quali esibire i suoi devastanti allunghi, mentre Nené, estroso quanto delle volte disperante, segna l' 1-0 con un pallonetto di gran classe. Il 2-o della sicurezza lo segna il gregario Jonatan Aspas (esterno di fascia, ieri terzino destro della difesa a 5, mentre Angel si è spostato sulla sinistra), un gol non proprio da gregario, fiondata da 3o metri che lascia di sasso Khomich.
Un po' di paura nel finale (quando per perdere tempo, entra Baiano, tenuto a riposo per la Liga, dove l' attacco da atipico non potrà che tornare quello tipico) viene quando un fin lì inutile Titov accorcia le distanze, ma niente che metta in discussione le cose.
Ora, negli ottavi, viene il difficile per il Celta, confronto improbo col Weder Brema, una delle favoritissime della Coppa (se però perdura la crisi dei tedeschi e Schaaf, come sua abitudine, offrirà il fianco in difesa, qualche opportunità esiste). Il Sevilla se la vedrà con un' altra squadra di Champions, lo Shakhtar, avversario alla sua portata anche se Lucescu non mancherà di piazzare trappole qua e là. Sfida affascinante e molto equilibrata fra Osasuna e Glasgow Rangers, da non sottovalutare il Maccabi Haifa (ha eliminato il CSKA Mosca, penultimo vincitore della UEFA, e nei preliminari di Champions aveva fatto un' onorevolissima figura contro il Liverpool) che attende l' Espanyol.
Etichette: Celta, Espanyol, Osasuna, Sevilla, Spagnole nelle coppe
3 Comments:
Povero calcio italiano, senza presente e senza futuro.
Sottoscrivo in pieno la tua analisi: se ti ricordi avevamo affrontato l'argomento proprio all'inaugurazione del mio blog, quando tu avevi sottolienato quanto importante fosse considerare l'andamento generale nelle coppe piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle vincitrici delle stesse.
La mia analisi, all'epoca, voleva essere - diciamo così- più diacronica che sincronica, visto che non è facile analizzare i risultati di TUTTE le squadre in dieci anni di coppe. Sul breve periodo, invece, è necessario notare quanto bene stiano facendo le squadre spagnole e, contemporaneamente, quanto male stiano facendo le italiane (esempio, ma non troppo).
Riguardo al Siviglia invece ho delle perplessità: a parte che ripetersi è sempre un'impresa, poi c'è da tenere conto dell'aspetto mentale. E' vero che tecnicamente agli andalusi non manca nulla (e bene hai fatto tu a sottolineare l'ampiezza della rosa a disposizione di Juande Ramos) ma reggere sui due fronti ai massimi livelli non è facile. Soprattutto perché un'occasione così per conquistare la Liga non so quando gli ricapiterà.
Ora butto giù anch'io due righe sulla UEFA...competizione tanto bistrattata quanto affascinante. Certo che se la tv italiana ogni tanto fecesse vedere qualcosa non sarebbe male... :-(
Sì, Giuliano, avevo pensato proprio a quello, mi sembra la prospettiva più corretta con cui analizzare gli eventi (al di là dello sdegno nazionalistico con cui qui hanno accolto le considerazioni di Capello sulla minore difficoltà, a suo dire, della Serie A rispetto a Liga e Premier).
Per il Siviglia sarà decisivo l' aspetto mentale, sono d' accordo, ricordiamo che c'è anche la Coppa del Re in ballo. Per quanto riguarda la Liga, continuo a non vedere altra possibile vincitrice all' infuori del Barça. Probabile che esca sia da Champions che Coppa del Re, ma per il campionato le cose si assesteranno, complici il pieno reinseirimento di Messi ed Eto'o, certo è che i blaugrana stanno tirando sin troppo la corda.
Per la UEFA in tv, mi aspettavo qualcosina magari da Sportitalia, invece niente. Poi ora che sono uscite le italiane, meno di niente. Io ieri mi sono visto (infatti è la partita che ho potuto commentare meglio) Celta-Spartak in russo su Rojadirecta, può essere una buona soluzione.
P.S.: Dopo passo sul tuo blog per il resoconto sulla UEFA.
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