VENTUNESIMA GIORNATA: Osasuna-Barcelona 0-0
Innanzitutto bentornato a Samuel Eto’o, recupero record il suo (e per la prossima col Racing è probabile il ritorno di Messi), gioca pochi spiccioli nel finale giusto per riprendere confidenza. Il “vero” Barça basa tantissimo sulle caratteristiche di Eto’o (ne parleremo), quello “umano” ieri ha dovuto fare a meno di Ronaldinho, sostituito da Ezquerro invece che da Iniesta, scelta non proprio geniale di Rijkaard, che inoltre ha riproposto la coppia di terzini Oleguer-Zambrotta (la migliore e la più equilibrata possibile in questo momento) e ha invertito le posizioni di Marquez ed Edmilson, forse perché il messicano cincischia meno a centrocampo rispetto al brasiliano e quindi diminuisce il rischio di perdere palloni dolorosi a centrocampo, rischio che aumenta ancora di più quando si gioca al Reyno de Navarra, data la spiccata attitudine al pressing che l’ Osasuna è solito mostrare fra le mura amiche.
A partire dalla sfida col Nàstic, i blaugrana si sono rimessi in riga, togliendosi di dosso un po’ di (fisiologica) presunzione e tornando ad affrontare le partite con maggiore concentrazione. La partita di ieri non ha fatto eccezione, prestazione diligente e difensivamente attenta, peccato che non abbia fatto eccezione neanche per quanto riguarda l’ altra caratteristica di quest’ ultimo Barça, cioè la prevedibilità in attacco. Controlla il gioco per larghi tratti, grazie soprattutto a Xavi, ma non cambia marcia, gioca a una sola velocità e l’ azione così rimane strozzata sulla trequarti. A mio avviso ci sono pochi movimenti buoni da parte degli attaccanti (e anche sulle fasce si sorprende assai poco con le rare sovrapposizioni), e se oltre ai pochi passaggi dettati ai centrocampisti aggiungiamo una qualità sensibilmente inferiore a quella dell’ attacco titolare, si spiega molto dello sterile “centrocampismo” evidenziato dal Barça (ancora di più quando Rijkaard toglie Saviola invece che Ezquerro per inserire Iniesta).
A parte qualche scatto di Giuly, sul quale è comunque molto attenta la linea di difesa navarra e nello specifico Corrales, ci sono Ezquerro e Saviola che si scambiano spesso la posizione senza apportare alcunchè. Saviola limita tantissimo le opzioni d’ attacco: non si può ovviamente servire con palle alte e non può giocare spalle alle porta (il ruolo di seconda punta in un modulo a due punte, teoricamente il suo ruolo preferito, non è contemplato nel manuale di Rijkaard), non si propone in profondità e quando riesce a smarcarsi con uno scatto breve viene comunque recuperato subito dai rientri degli avversari, sempre più veloci del Conejo sulla lunga distanza; se si sposta sulla fascia non ha né lo spunto in velocità né l’ uno contro uno per arrivare sul fondo, pressing sui difensori avversari non ne fa, e quando viene a cercarsi palla sulla trequarti lo fa solo per appoggiare al compagno più vicino, perché il tiro da lontano è totalmente assente dal suo repertorio. Si può contare quindi solo sulla sua destrezza e rapidità in zona-gol, ma anche qui sciupa una gran palla su un calcio d’ angolo dalla destra prolungato da Edmilson. Ezquerro è ben disposto a svariare, ma non possiede i requisiti minimi di brillantezza per impensierire una difesa seria come quella dell’ Osasuna.
Alla fine un punto che in sé non è un cattivo risultato, perché ottenuto su un campo ostico, ma che un po’ di amaro in bocca lo lascia al Barça, perché l’ occasione per isolarsi in testa, visti i clamorosi intoppi di Sevilla e Real Madrid, era sin troppo ghiotta. L’ Osasuna me lo aspettavo a dire il vero un po’ più aggressivo, ma ha comunque giocato una partita difensivamente impeccabile (aiutato dalla staticità blaugrana), cercando di ribaltare rapidamente l’ azione sulle fasce e di stuzzicare sulle palle alte la difesa del Barça, che queste situazioni è solita soffrirle abbastanza. Solo Milosevic col suo mestiere nel gioco aereo crea un paio di imbarazzi, ma troppo poco per smuovere la partita da uno 0-0 che ne riflette in pieno gli sviluppi.
I MIGLIORI: Il migliore è Puyol, perfetto in ogni situazione, son campi che lo esaltano questi. Altra prestazione interessante di Zambrotta, l’ unico a creare qualche alternativa buona sulla fascia con alcuni buoni inserimenti, anche se tende un po’ troppo a schiacciarsi centralmente sui difensori avversari invece che allargare il gioco sovrapponendosi all’ ala (ammesso che ieri ce ne fosse una). Xavi il più positivo del centrocampo, smaliziatissimo, controlla il ritmo a centrocampo anche quando il traffico si fa più denso. Prova un paio di conclusioni da fuori senza eccessiva fortuna, e questo è il suo grande punto debole. Con un attacco con le polveri bagnate i centrocampisti dovrebbero segnare qualche gol in più, ma non è roba per lui e Deco (che svolge un lavoro davvero ingrato: prima lanci di 40 metri e colpi di tacco, subito dopo calcioni e sgambetti).
Buona prestazione collettiva dell’ Osasuna, nessuno spicca in particolare, mi è piaciuto Corrales, tanto per fare un nome.
I PEGGIORI: Juanfran è voglioso ma inconcludente, David Lopez abbastanza assente e comunque impreciso quando va al tiro col destro, che dovrebbe essere un suo pezzo forte. Poteva sfruttare molto meglio le fasce l’ Osasuna.
AZIONI SALIENTI
Osasuna (4-2-3-1): Ricardo 6; J. Flaño 6, Cruchaga 6, M. Flaño 6, Corrales 6,5; Puñal 6,5, R. García 6; Juanfran 6, Milosevic 6,5 (71'), D. López 5,5; Soldado 6 (83').
In panchina: Elía, Izquierdo, Cuéllar, Nekounam (71'), H. Font, Juanlu, Webó s.v. (83').
Barça (4-3-3): Valdés 6,5; Oleguer 6, Edmilson 6, Puyol 7, Zambrotta 6,5; Xavi 6,5, Márquez 6 (82'), Deco 6 (85'); Giuly 6, Ezquerro 5,5, Saviola 5,5 (65').
In panchina: Jorquera, Belletti, Gio, Motta 6 (82'), Iniesta 6 (65'), Gudjohnsen, Eto’o s.v. (85').
árbitro: Ayza Gámez (Colegio Valenciano). Amonestó a Zambrotta (13'), J. Flaño (17'), Deco (55') y Puñal (55').
Incidencias: Reyno de Navarra. Prácticamente lleno: 17.982 espectadores. Partido declarado de medio día de ayuda al club por la directiva de la entidad rojilla. Noche fría (aproximadamente 8º de temperatura). Terreno de juego en malas condiciones, blando e irregular, sobre todo en la zona cercana a los banquillos, pero no dificultó demasiado el juego.
A partire dalla sfida col Nàstic, i blaugrana si sono rimessi in riga, togliendosi di dosso un po’ di (fisiologica) presunzione e tornando ad affrontare le partite con maggiore concentrazione. La partita di ieri non ha fatto eccezione, prestazione diligente e difensivamente attenta, peccato che non abbia fatto eccezione neanche per quanto riguarda l’ altra caratteristica di quest’ ultimo Barça, cioè la prevedibilità in attacco. Controlla il gioco per larghi tratti, grazie soprattutto a Xavi, ma non cambia marcia, gioca a una sola velocità e l’ azione così rimane strozzata sulla trequarti. A mio avviso ci sono pochi movimenti buoni da parte degli attaccanti (e anche sulle fasce si sorprende assai poco con le rare sovrapposizioni), e se oltre ai pochi passaggi dettati ai centrocampisti aggiungiamo una qualità sensibilmente inferiore a quella dell’ attacco titolare, si spiega molto dello sterile “centrocampismo” evidenziato dal Barça (ancora di più quando Rijkaard toglie Saviola invece che Ezquerro per inserire Iniesta).
A parte qualche scatto di Giuly, sul quale è comunque molto attenta la linea di difesa navarra e nello specifico Corrales, ci sono Ezquerro e Saviola che si scambiano spesso la posizione senza apportare alcunchè. Saviola limita tantissimo le opzioni d’ attacco: non si può ovviamente servire con palle alte e non può giocare spalle alle porta (il ruolo di seconda punta in un modulo a due punte, teoricamente il suo ruolo preferito, non è contemplato nel manuale di Rijkaard), non si propone in profondità e quando riesce a smarcarsi con uno scatto breve viene comunque recuperato subito dai rientri degli avversari, sempre più veloci del Conejo sulla lunga distanza; se si sposta sulla fascia non ha né lo spunto in velocità né l’ uno contro uno per arrivare sul fondo, pressing sui difensori avversari non ne fa, e quando viene a cercarsi palla sulla trequarti lo fa solo per appoggiare al compagno più vicino, perché il tiro da lontano è totalmente assente dal suo repertorio. Si può contare quindi solo sulla sua destrezza e rapidità in zona-gol, ma anche qui sciupa una gran palla su un calcio d’ angolo dalla destra prolungato da Edmilson. Ezquerro è ben disposto a svariare, ma non possiede i requisiti minimi di brillantezza per impensierire una difesa seria come quella dell’ Osasuna.
Alla fine un punto che in sé non è un cattivo risultato, perché ottenuto su un campo ostico, ma che un po’ di amaro in bocca lo lascia al Barça, perché l’ occasione per isolarsi in testa, visti i clamorosi intoppi di Sevilla e Real Madrid, era sin troppo ghiotta. L’ Osasuna me lo aspettavo a dire il vero un po’ più aggressivo, ma ha comunque giocato una partita difensivamente impeccabile (aiutato dalla staticità blaugrana), cercando di ribaltare rapidamente l’ azione sulle fasce e di stuzzicare sulle palle alte la difesa del Barça, che queste situazioni è solita soffrirle abbastanza. Solo Milosevic col suo mestiere nel gioco aereo crea un paio di imbarazzi, ma troppo poco per smuovere la partita da uno 0-0 che ne riflette in pieno gli sviluppi.
I MIGLIORI: Il migliore è Puyol, perfetto in ogni situazione, son campi che lo esaltano questi. Altra prestazione interessante di Zambrotta, l’ unico a creare qualche alternativa buona sulla fascia con alcuni buoni inserimenti, anche se tende un po’ troppo a schiacciarsi centralmente sui difensori avversari invece che allargare il gioco sovrapponendosi all’ ala (ammesso che ieri ce ne fosse una). Xavi il più positivo del centrocampo, smaliziatissimo, controlla il ritmo a centrocampo anche quando il traffico si fa più denso. Prova un paio di conclusioni da fuori senza eccessiva fortuna, e questo è il suo grande punto debole. Con un attacco con le polveri bagnate i centrocampisti dovrebbero segnare qualche gol in più, ma non è roba per lui e Deco (che svolge un lavoro davvero ingrato: prima lanci di 40 metri e colpi di tacco, subito dopo calcioni e sgambetti).
Buona prestazione collettiva dell’ Osasuna, nessuno spicca in particolare, mi è piaciuto Corrales, tanto per fare un nome.
I PEGGIORI: Juanfran è voglioso ma inconcludente, David Lopez abbastanza assente e comunque impreciso quando va al tiro col destro, che dovrebbe essere un suo pezzo forte. Poteva sfruttare molto meglio le fasce l’ Osasuna.
AZIONI SALIENTI
Osasuna (4-2-3-1): Ricardo 6; J. Flaño 6, Cruchaga 6, M. Flaño 6, Corrales 6,5; Puñal 6,5, R. García 6; Juanfran 6, Milosevic 6,5 (71'), D. López 5,5; Soldado 6 (83').
In panchina: Elía, Izquierdo, Cuéllar, Nekounam (71'), H. Font, Juanlu, Webó s.v. (83').
Barça (4-3-3): Valdés 6,5; Oleguer 6, Edmilson 6, Puyol 7, Zambrotta 6,5; Xavi 6,5, Márquez 6 (82'), Deco 6 (85'); Giuly 6, Ezquerro 5,5, Saviola 5,5 (65').
In panchina: Jorquera, Belletti, Gio, Motta 6 (82'), Iniesta 6 (65'), Gudjohnsen, Eto’o s.v. (85').
árbitro: Ayza Gámez (Colegio Valenciano). Amonestó a Zambrotta (13'), J. Flaño (17'), Deco (55') y Puñal (55').
Incidencias: Reyno de Navarra. Prácticamente lleno: 17.982 espectadores. Partido declarado de medio día de ayuda al club por la directiva de la entidad rojilla. Noche fría (aproximadamente 8º de temperatura). Terreno de juego en malas condiciones, blando e irregular, sobre todo en la zona cercana a los banquillos, pero no dificultó demasiado el juego.
1 Comments:
ho perso la bolletta x sto barca del cavolooooooooooooooo!!!!!!!!!!!
Posta un commento
<< Home