VENTESIMA GIORNATA: ALTRE PARTITE.
Levante-Sevilla 2-4: Kanouté 34' (S); Kerzhakov 55' (S); autorete Tommasi 66' (S); Dehu 68' (L); Reggi 73' (L); Alfaro 76' (S).
Sarà pure che Lopez Caro era troppo prudente, ma suicidarsi in questo modo non pare una bella trovata. Abel Resino, fiducioso il tipo, gioca con la difesa altissima (al centro della quale debutta il giovane José Serrano) e al Sevilla, la squadra più veloce e verticale della Liga, ciò non pare vero. Praterie per Adriano, Kerzhakov e Kanoutè (sempre più capocannoniere, se glielo avessero detto un anno fa si sarebbe messo a ridere), lauto banchetto al quale partecipa anche Tommasi con una stupenda autorete. Non serve la reazione di Dehu e del ripescato Reggi, perchè Alfaro, ennesimo talento della florida cantera sevillista (stesso ruolo e all' incirca stessa corporatura e stesse movenze di Jesus Navas), mette la parola fine. Juande Ramos cambia la coppia centrale di centrocampo: un po' logori Poulsen-Renato, dentro Martì-Maresca (proprio quando Enzo stava cominciando a dare qualche segno d' insofferenza per le troppe panchine).
Nàstic-Espanyol 4-0: Portillo 9'; Campano, rig. 18'; Pinilla 27'; César Navas 43'.
La grande sorpresa della giornata. Un primo tempo memorabile, lezione di calcio con quattro gol tutti in un colpo, spazza via un Espanyol allibito e distratto in difesa. Nel Nàstic ha funzionato tutto quello che finora era mancato: difesa concentrata (dove Calvo, ottimo giocatore, si è già inserito benissimo), centrocampo perfetto con un grande Generelo, Campano addirittura leggendario sulla destra (guardatevi il filmato, ne vale la pena), Portillo finalmente all' altezza dopo il deludentissimo girone d' andata. Rispetto al "trivote" sterile e di solo contenimento visto nelle partite con Atlético e Barça, Paco Flores è tornato al 4-2-3-1 inserendo fra le linee il veterano Pinilla, giocatore non estrosissimo ma di notevole intelligenza tattica, assetto sicuramente più logico e che finalmente non ha costretto Portillo all' isolamento. La salvezza resta un miraggio, ma il Nou Estadi si è goduto finalmente una gran bella serata di "futbol".
Betis-Valencia 2-1: Villa 9' (V); Robert 14' (B); Robert, rig. 68'.
Il Valencia interrompe la sua serie positiva contro un Betis che merita la vittoria per la tenacia, la grinta e lo spirito di sacrificio spesi in quantità industriali. Pare che lo scalmanato Luis Fernandez, uno spettacolo in panchina, sia riuscito a forgiare a sua immagine e somiglianza questo Betis guerriero. Chi in campo interpreta meglio di tutti questo sentimento è Robert, operaio del gol, brasiliano esteticamente inguardabile ma che alla fine arriva sempre allo scopo: si fa largo a spallate e non si assenta al momento del dunque.
Il Valencia al solito, vive di fiammate, di imboscate di una pericolosità senza eguali nella Liga (il gol dello 0-1 è veleno puro: Vogel esita sulla sua trequarti, Villa ruba palla, tre tocchi e dritti in rete) ma si limita a questo, siamo alle solite. La sensazione è che gli ospiti si adagino un po' troppo e attendano fiduciosi il gol decisivo (magari fabbricato dal solito, inarrivabile Guaje Villa), Albelda invece la fa grossa commettendo un fallo di rara goffaggine per un giocatore della sua esperienza. Joaquin, il grande ex, resta in panchina per un tempo francamente inaccettabile, e il suo contributo all' improduttivo assedio finale non può che essere marginale.
Getafe-Osasuna 2-0: Güiza 27'; Güiza 44'.
Vola il Getafe, trascinato da un Guiza in stato di grazia, per il quale comincia a profilarsi la possibilità della nazionale (non so quanto sia adatto, voglio vederlo meglio). Devastante in campo aperto e freddissimo davanti al portiere avversario, due gol che esemplificano al meglio questi suoi pregi. Magnifica prestazione di Alexis in difesa, Casquero e Vivar Dorado a centrocampo sono i portabandiera del futbol de toque di Schuster (fenomenale il passaggio smarcante di Vivar per il secondo gol di Guiza).
Mallorca-Recreativo Huelva 2-1: Ballesteros 38' (M); Nunes 45' (M); Juanma 49' (R).
Finalmente il Mallorca torna all' agognata vittoria casalinga, chiudendo i conti in un ottimo primo tempo, grande spinta sulle fasce, Ibagaza ispirato e Maxi Lopez al solito super-generoso. Oltre al gol, ottima prestazione di Nunes, va sottolineato perchè il centrale portoghese è tipo serio che di partite ne sbaglia poche. Recre, tendenzialmente letale fuori casa, assai sottotono: assente Cazorla, Viqueira viene limitato e Uche non è ispirato.
Real Sociedad-Athletic Bilbao 0-2: Iraola 11'; Iraola 68'.
Derby giudicato non esaltante dagli osservatori, per la Real Sociedad la fine arriva quando Xabi Prieto, uno dei migliori specialisti in assoluto della Liga, sbaglia un rigore sullo 0-1. Solitamente guarda il portiere fino all' ultimo e cerca di spiazzarlo, stavolta tira senza indugi, a mezz' altezza e trova un ottimo Aranzubia. Mané elogia la tenuta difensiva dei suoi, che hanno spinto molto sulla fascia e hanno trovato in Iraola un grande protagonista. E' un giocatore che mi piace da tempo, da terzino destro lo ritenevo inspiegabilmente ignorato dalla nazionale; ha qualità, dinamismo e intelligenza tali da consentirgli di giocare in più ruoli, non solo lungo la fascia ma anche da centrocampista centrale, come ha fatto ieri e come fa spesso da quando Orbaiz si è infortunato. I suoi due go0l non sono casuali e dimostrano una scelta di tempo negli inserimenti degna di un consumato incursore.
Zaragoza-Deportivo 1-1: Taborda 20' (D); Diego Milito, rig. 78' (Z).
Non vanno granchè bene le cose attualmente al Zaragoza. Imbrigliato nel primo tempo dal diabolico piano difensivo di Caparros, nel secondo tempo si deve arrendere alla sfortuna e ai miracoli di Aouate, che resiste in maniera prodigiosa all' incessante bombardamento dei padroni di casa. Victor Fernandez cambia nel secondo tempo, toglie un Piqué in diffioltà a centrocampo, passa al rombo e inserisce D' Alessandro, inizialmente punito con la panchina per le scarsissimo rendimento fornito ultimamente. Il Cabezon dimostra di aver imparato la lezione, cambia la partita, trascina i suoi e coglie due pali, ma una decina di tiri in porta non bastano per ottenere la vittoria.
CLASSIFICA
1 Barcelona 42
2 Sevilla 41
3 Real Madrid 38
4 Valencia 36
5 Atlético 36
6 Zaragoza 32
7 Getafe 32
8 Recreativo 30
9 Villarreal 29
10 Osasuna 26
11 Espanyol 26
12 Racing 26
13 Mallorca 23
14 Deportivo 23
15 Athletic 22
16 Betis 21
17 Celta 21
18 Levante 19
19 R. Sociedad 13
20 Gimnàstic 12
CLASSIFICA CANNONIERI
1 Kanouté 16
2 Ronaldinho 13
3 Diego Milito 13
4 Villa 10
5 Van Nistelrooy 10
Sarà pure che Lopez Caro era troppo prudente, ma suicidarsi in questo modo non pare una bella trovata. Abel Resino, fiducioso il tipo, gioca con la difesa altissima (al centro della quale debutta il giovane José Serrano) e al Sevilla, la squadra più veloce e verticale della Liga, ciò non pare vero. Praterie per Adriano, Kerzhakov e Kanoutè (sempre più capocannoniere, se glielo avessero detto un anno fa si sarebbe messo a ridere), lauto banchetto al quale partecipa anche Tommasi con una stupenda autorete. Non serve la reazione di Dehu e del ripescato Reggi, perchè Alfaro, ennesimo talento della florida cantera sevillista (stesso ruolo e all' incirca stessa corporatura e stesse movenze di Jesus Navas), mette la parola fine. Juande Ramos cambia la coppia centrale di centrocampo: un po' logori Poulsen-Renato, dentro Martì-Maresca (proprio quando Enzo stava cominciando a dare qualche segno d' insofferenza per le troppe panchine).
Nàstic-Espanyol 4-0: Portillo 9'; Campano, rig. 18'; Pinilla 27'; César Navas 43'.
La grande sorpresa della giornata. Un primo tempo memorabile, lezione di calcio con quattro gol tutti in un colpo, spazza via un Espanyol allibito e distratto in difesa. Nel Nàstic ha funzionato tutto quello che finora era mancato: difesa concentrata (dove Calvo, ottimo giocatore, si è già inserito benissimo), centrocampo perfetto con un grande Generelo, Campano addirittura leggendario sulla destra (guardatevi il filmato, ne vale la pena), Portillo finalmente all' altezza dopo il deludentissimo girone d' andata. Rispetto al "trivote" sterile e di solo contenimento visto nelle partite con Atlético e Barça, Paco Flores è tornato al 4-2-3-1 inserendo fra le linee il veterano Pinilla, giocatore non estrosissimo ma di notevole intelligenza tattica, assetto sicuramente più logico e che finalmente non ha costretto Portillo all' isolamento. La salvezza resta un miraggio, ma il Nou Estadi si è goduto finalmente una gran bella serata di "futbol".
Betis-Valencia 2-1: Villa 9' (V); Robert 14' (B); Robert, rig. 68'.
Il Valencia interrompe la sua serie positiva contro un Betis che merita la vittoria per la tenacia, la grinta e lo spirito di sacrificio spesi in quantità industriali. Pare che lo scalmanato Luis Fernandez, uno spettacolo in panchina, sia riuscito a forgiare a sua immagine e somiglianza questo Betis guerriero. Chi in campo interpreta meglio di tutti questo sentimento è Robert, operaio del gol, brasiliano esteticamente inguardabile ma che alla fine arriva sempre allo scopo: si fa largo a spallate e non si assenta al momento del dunque.
Il Valencia al solito, vive di fiammate, di imboscate di una pericolosità senza eguali nella Liga (il gol dello 0-1 è veleno puro: Vogel esita sulla sua trequarti, Villa ruba palla, tre tocchi e dritti in rete) ma si limita a questo, siamo alle solite. La sensazione è che gli ospiti si adagino un po' troppo e attendano fiduciosi il gol decisivo (magari fabbricato dal solito, inarrivabile Guaje Villa), Albelda invece la fa grossa commettendo un fallo di rara goffaggine per un giocatore della sua esperienza. Joaquin, il grande ex, resta in panchina per un tempo francamente inaccettabile, e il suo contributo all' improduttivo assedio finale non può che essere marginale.
Getafe-Osasuna 2-0: Güiza 27'; Güiza 44'.
Vola il Getafe, trascinato da un Guiza in stato di grazia, per il quale comincia a profilarsi la possibilità della nazionale (non so quanto sia adatto, voglio vederlo meglio). Devastante in campo aperto e freddissimo davanti al portiere avversario, due gol che esemplificano al meglio questi suoi pregi. Magnifica prestazione di Alexis in difesa, Casquero e Vivar Dorado a centrocampo sono i portabandiera del futbol de toque di Schuster (fenomenale il passaggio smarcante di Vivar per il secondo gol di Guiza).
Mallorca-Recreativo Huelva 2-1: Ballesteros 38' (M); Nunes 45' (M); Juanma 49' (R).
Finalmente il Mallorca torna all' agognata vittoria casalinga, chiudendo i conti in un ottimo primo tempo, grande spinta sulle fasce, Ibagaza ispirato e Maxi Lopez al solito super-generoso. Oltre al gol, ottima prestazione di Nunes, va sottolineato perchè il centrale portoghese è tipo serio che di partite ne sbaglia poche. Recre, tendenzialmente letale fuori casa, assai sottotono: assente Cazorla, Viqueira viene limitato e Uche non è ispirato.
Real Sociedad-Athletic Bilbao 0-2: Iraola 11'; Iraola 68'.
Derby giudicato non esaltante dagli osservatori, per la Real Sociedad la fine arriva quando Xabi Prieto, uno dei migliori specialisti in assoluto della Liga, sbaglia un rigore sullo 0-1. Solitamente guarda il portiere fino all' ultimo e cerca di spiazzarlo, stavolta tira senza indugi, a mezz' altezza e trova un ottimo Aranzubia. Mané elogia la tenuta difensiva dei suoi, che hanno spinto molto sulla fascia e hanno trovato in Iraola un grande protagonista. E' un giocatore che mi piace da tempo, da terzino destro lo ritenevo inspiegabilmente ignorato dalla nazionale; ha qualità, dinamismo e intelligenza tali da consentirgli di giocare in più ruoli, non solo lungo la fascia ma anche da centrocampista centrale, come ha fatto ieri e come fa spesso da quando Orbaiz si è infortunato. I suoi due go0l non sono casuali e dimostrano una scelta di tempo negli inserimenti degna di un consumato incursore.
Zaragoza-Deportivo 1-1: Taborda 20' (D); Diego Milito, rig. 78' (Z).
Non vanno granchè bene le cose attualmente al Zaragoza. Imbrigliato nel primo tempo dal diabolico piano difensivo di Caparros, nel secondo tempo si deve arrendere alla sfortuna e ai miracoli di Aouate, che resiste in maniera prodigiosa all' incessante bombardamento dei padroni di casa. Victor Fernandez cambia nel secondo tempo, toglie un Piqué in diffioltà a centrocampo, passa al rombo e inserisce D' Alessandro, inizialmente punito con la panchina per le scarsissimo rendimento fornito ultimamente. Il Cabezon dimostra di aver imparato la lezione, cambia la partita, trascina i suoi e coglie due pali, ma una decina di tiri in porta non bastano per ottenere la vittoria.
CLASSIFICA
1 Barcelona 42
2 Sevilla 41
3 Real Madrid 38
4 Valencia 36
5 Atlético 36
6 Zaragoza 32
7 Getafe 32
8 Recreativo 30
9 Villarreal 29
10 Osasuna 26
11 Espanyol 26
12 Racing 26
13 Mallorca 23
14 Deportivo 23
15 Athletic 22
16 Betis 21
17 Celta 21
18 Levante 19
19 R. Sociedad 13
20 Gimnàstic 12
CLASSIFICA CANNONIERI
1 Kanouté 16
2 Ronaldinho 13
3 Diego Milito 13
4 Villa 10
5 Van Nistelrooy 10
Etichette: Liga
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