(Alcune) Rivelazioni del girone d' andata.
Claudio Bravo (Real Sociedad): Paperaccia con l’ Osasuna a parte, il portiere cileno si sta rivelando una delle poche note positive di questa Real Sociedad raccogliticcia, dopo aver tolto il posto allo svampito Riesgo. Grandi riflessi, agilità sbalorditiva che gli ha consentito più di una volta di levare palloni destinati all’ incrocio.
Carlos Diogo (Zaragoza): Rivelazione per modo di dire, bastava dargli fiducia e farlo giocare. Una forza della natura “Diogoman”, in ogni sua azione sembra che debba salvare il mondo da solo, ora con esaltanti cavalcate solitarie ora con tackles spericolati, e non importa se ogni tanto non si fa proprio trovare nella posizione più corretta. Autentico trascinatore in alcune partite, come quella del Camp Nou e la vittoria col Sevilla.
Alexis (Getafe): Assieme a Piqué è il centrale spagnolo del futuro. Finalmente un difensore che difende, e di questi tempi, credetemi, la mia non è una tautologia. Inappuntabile sotto tutti gli aspetti: reattivo, concentrato, fortissimo nell’ anticipo, rapido (anche se non velocissimo sulle lunghe distanze) e difficile da superare nell’ uno contro uno, una garanzia nel gioco aereo non solo nella sua ma anche nell’ area avversaria quando va a staccare sui calci piazzati. Compone, con l’ ottimo Belenguer e Pato Abbondanzieri fra i pali, un gran bel triangolo difensivo in questo Getafe che grazie alla perfetta organizzazione di gioco è risultato la squadra meno battuta del girone d’ andata. Destinato molto probabilmente al Valencia.
Zé Castro (Atlético Madrid): Prelevato dall’ Academica de Coimbra, il suo ruolo sembrava doversi limitare a quello di primo rincalzo per la coppia storica Pablo-Perea, ma infortuni e contrattempi vari dell’ uno e dell’ altro gli hanno consegnato un posto da titolare dal quale ora è assai difficile che si schiodi. Centrale abbastanza completo, slanciato e agile, sta migliorando anche nel gioco aereo e rispetto a Pablo e Perea imposta meglio il gioco dalla difesa, grazie a un lancio interessante col destro, del quale però talvolta abusa.
Miguel Torres (Real Madrid): L’ ultimo grido, lanciato da Capello contro il Zaragoza (dopo aver già giocato in Coppa del Re contro Ecija e Betis), ha sorpreso tutti per la naturalezza e la personalità con cui si è calato nella parte. A destra come a sinistra, dove lo metti sta, copre, spinge e, senza avere certo tecnica da fenomeno (da Marcelo per intenderci), crossa benone anche col sinistro che non è certo il suo piede prediletto. Presto per dare giudizi definitivi, vediamo se dura.
Santiago Cazorla (Recreativo Huelva): E’ stato forse il più continuo fra i talenti del Recre rivelazione, quattro assist al suo attivo. Mina vagante, parte dalla fascia destra ma spessissimo taglia verso il centro per sfruttare la conclusione da fuori. Folletto agilissimo, rapido e molto tecnico, il fatto di essere praticamente ambidestro (destro naturale, ma finta e rientra talmente tante volte che gli avversari ci capiscono pochino) lo rende ancora più imprevedibile. Grande rimpianto del Villarreal: Pellegrini lo vedeva poco, anche se i ruoli sono diversi era difficile che lo potesse schierare in presenza di Riquelme, e l’ arrivo di Cani poi gli ha chiuso ogni spazio. Santi comunque non ha tardato a vendicarsi con la sua ex-squadra, ed è stato proprio lui l’ autore del gol che alla seconda giornata ha permesso al Recre di espugnare il Madrigal.
Javi Martinez (Athletic Bilbao): A diciotto anni è ancora un progetto di campione, fra un paio di stagioni se tutto va per il meglio potremmo avere il centrocampista spagnolo più completo. Personalità, qualità e forza fisica, si sacrifica volentieri anche in copertura, può sembrare lento ma ha una falcata difficile da contenere sulla lunga distanza (Manuel Pablo ne sa qualcosa). Piedi buoni (si veda il gol all’ Atlético Madrid), inserimenti e gioco aereo, sulla carta non gli manca nulla.
Emilio Viqueira (Recreativo Huelva): Bello di tanto in tanto trovare perle di questo tipo fuori dai principali circuiti mediatici. Arrivato tardissimo al grande calcio (Deportivo B per tanti anni, Campomaiorense in Portogallo, di nuovo Deportivo B, Xerez e poi Recreativo col quale disputa la prima stagione in Primera della sua carriera nel 2002-2003, retrocessione ma scampoli di grande qualità per il gallego), a 32 anni suonati si sta affermando fra i migliori centrocampisti della Liga in assoluto. Tipico fenomeno di provincia, difficile quindi da pensare in altri contesti, gioca con calma stupefacente, come se si trovasse in spiaggia con gli amici, sempre con quel tocco di classe che lo distingue dagli altri. Grande protezione dalla sfera, geniali rifiniture (contende a Ronaldinho e a Riquelme il primato dei passaggi smarcanti, contando anche quelli che non si tramutano in gol), destro sensiblissimo anche sui calci piazzati, come ben sa il Bernabeu. Mago!
Jankovic (Mallorca): Grande acquisto, capocannoniere di un Mallorca che fa molta fatica a segnare. Cinque (4 dei quali da fuori area, primatista assoluto della specialità in questo girone d’ andata) dei 16 gol totali della squadra isolana portano la sua firma e al contempo il serbo guida la classifica degli assist-man maiorchini con 2 assist. Esterno abilissimo negli inserimenti, dinamico e aggressivo, può giocare su tutte e due le fasce, meglio forse a sinistra da dove può accentrarsi per esplodere il suo destro.
Nikola Zigic (Racing Santander): Il giocatore ovviamente era già abbastanza noto, ma l’ impatto è andato anche oltre le migliori aspettative. Ogni squadra che affronta il Racing ha il problema di come neutralizzare i due metri e due del serbo, che oltre ad essere altissimo colpisce pure bene di testa (a differenza ad esempio di Crouch che in rapporto all’ altezza è forse il giocatore più scarso di testa che abbia mai visto). I compagni lo cercano con giustificata insistenza (con i Colsa, Antonio Tomas, Vitolo e Scaloni non è che si possa elaborare più di tanto il gioco a centrocampo, e il Racing infatti risulta essere la squadra che in media, 19 minuti a partita, ha tenuto meno il pallone in tutto il girone d’ andata), lui li ha ripagati finora con 5 gol e 4 assist (anche coi piedi non va male), oltre che numerosi falli preziosi guadagnati per manifesta immarcabilità.
Ikechukwu Uche (Recreativo Huelva): Ventitre anni, nigeriano, potenziale fenomeno. Sei gol per lui finora (alcuni dei quali, come quello all’ Osasuna o quello al Bernabeu, parlano da soli) , ma bisogna anche considerare che ha iniziato la stagione in ritardo per via di un infortunio. Velocissimo (non quanto Eto’o, ma in maniera comunque insostenibile per la maggioranza dei difensori), dotato di grande tecnica e di un estro intituivo che rifulge specialmente nei dribbling, delle volte può fare ammattire per il suo individualismo o per scelte non proprio logiche. Capocannoniere dello scorso torneo di Segunda Division, prima di questa Liga si era parlato per lui sia di Villarreal (secondo alcuni tutti i giocatori dati in prestito o ceduti quest’ estate dal Villarreal al Recre, i vari Cazorla, Lopez Vallejo e Cesar Arzo, avrebbero come contropartita un diritto di prelazione su Uche) che di Deportivo, ma le grandi non stanno certo a guardare.
ALTRI TIZI
Ezequiel Garay (Racing Santander): Ventenne difensore centrale argentino, campione mondiale Under 20 nel 2005 (anche se fece soprattutto la riserva ai centrali titolari Cabral e Paletta), acquistato dal Racing nel gennaio scorso, si è conquistato la titolarità nel corso di questa Liga, sorprendendo per la personalità non comune. Dotato di un destro calibratissimo che gli permette stupendi lanci a lunga gittata e che lo rende pericoloso sui calci piazzati, ha già segnato 4 gol (e fornito due assist), vicecannoniere del Racing dietro a Zigic, tre su calcio di rigore e uno con un calcio di punizione pennellato nientemeno che al Bernabeu.
Moisés Hurtado (Espanyol): Il suo definitivo insediamento fra i titolari (emarginati Ito e Fredson, scavalcato il deludente Eduardo Costa, ha approfittato pure degli spiacevoli contrattempi extra-calcistici di Jonatas) è coinciso con il netto cambio di rotta dell’ Espanyol. Unico centrocampista difensivo (ruolo definitivo dopo che l’ anno scorso aveva esordito giocando anche da difensore centrale e terzino destro), sobrio, si vede pochissimo, ma se l’ Espanyol gioca con De la Pena, Riera, Rufete, Luis Garcia e Tamudo contemporaneamente e al tempo stesso si mantiene solido lui qualche merito ce lo dovrà avere.
Javad Nekounam (Osasuna): Acquisto mirato, il nazionale iraniano ha già conquistato ampi consensi in una critica inizialmente scettica. Si alterna a centrocampo con Punal e Raul Garcia, giocatore tatticamente importante, già un punto di riferimento per i compagni, ha senso della posizione, difende bene il pallone e gioca sempre in maniera intelligente commettendo pochi errori.
Felix Ettien (Levante): Esterno destro ivoriano dalle doti atletiche portentose, sicuramente cresciuto rispetto al giocatore terribilmente pasticcione visto alla sua prima esperienza in Liga nel 2004-2005. Esplosivo e velocissimo, strapotente nei contrasti, non è raro che i difensori gli si debbano aggrappare per provare a contenerlo. Anche se resta un giocatore più da spazi ampi che da serpentine, sa pure estrarre qualche giocata di classe dal suo repertorio, come l’ elastico.
Antonio Puerta (Sevilla): Giocatore in continua crescita, esterno sinistro che abbina facilità di corsa e qualità tecnica, diligenza tattica e abilità nel dribbling (certi suoi slalom son notevoli). Il fatto poi che possa adattarsi senza problemi al ruolo di terzino sinistro non solo gli permette di ritagliarsi quasi sempre uno spazio fra i titolari (nonostante sulla carta non lo sia) nel suo club, ma lo rende una pedina interessantissima anche in chiave nazionale, che avrebbe assoluto bisogno di terzini di qualità bravi a spingere.
Sergio Garcia (Zaragoza): Se vedesse anche la porta sarebbe la seconda punta ideale, finora ben 6 assist ma la miseria di un solo gol, spesso manca di freddezza e lucidità . Grande mobilità e vivacità, questa, a 24 anni, è la stagione della definitiva maturazione, dopo il passaggio al Levante (al Barça era impresa ardua trovare spazio, Rijkaard gli aveva concesso qualche scampolo solo in situazioni di emergenza) e la scorsa annata più che altro di ambientamento alla Romareda. Ha rubato il posto a uno spentissimo Ewerthon, difficile però che possa entrare nel giro della nazionale.
Carlos Diogo (Zaragoza): Rivelazione per modo di dire, bastava dargli fiducia e farlo giocare. Una forza della natura “Diogoman”, in ogni sua azione sembra che debba salvare il mondo da solo, ora con esaltanti cavalcate solitarie ora con tackles spericolati, e non importa se ogni tanto non si fa proprio trovare nella posizione più corretta. Autentico trascinatore in alcune partite, come quella del Camp Nou e la vittoria col Sevilla.
Alexis (Getafe): Assieme a Piqué è il centrale spagnolo del futuro. Finalmente un difensore che difende, e di questi tempi, credetemi, la mia non è una tautologia. Inappuntabile sotto tutti gli aspetti: reattivo, concentrato, fortissimo nell’ anticipo, rapido (anche se non velocissimo sulle lunghe distanze) e difficile da superare nell’ uno contro uno, una garanzia nel gioco aereo non solo nella sua ma anche nell’ area avversaria quando va a staccare sui calci piazzati. Compone, con l’ ottimo Belenguer e Pato Abbondanzieri fra i pali, un gran bel triangolo difensivo in questo Getafe che grazie alla perfetta organizzazione di gioco è risultato la squadra meno battuta del girone d’ andata. Destinato molto probabilmente al Valencia.
Zé Castro (Atlético Madrid): Prelevato dall’ Academica de Coimbra, il suo ruolo sembrava doversi limitare a quello di primo rincalzo per la coppia storica Pablo-Perea, ma infortuni e contrattempi vari dell’ uno e dell’ altro gli hanno consegnato un posto da titolare dal quale ora è assai difficile che si schiodi. Centrale abbastanza completo, slanciato e agile, sta migliorando anche nel gioco aereo e rispetto a Pablo e Perea imposta meglio il gioco dalla difesa, grazie a un lancio interessante col destro, del quale però talvolta abusa.
Miguel Torres (Real Madrid): L’ ultimo grido, lanciato da Capello contro il Zaragoza (dopo aver già giocato in Coppa del Re contro Ecija e Betis), ha sorpreso tutti per la naturalezza e la personalità con cui si è calato nella parte. A destra come a sinistra, dove lo metti sta, copre, spinge e, senza avere certo tecnica da fenomeno (da Marcelo per intenderci), crossa benone anche col sinistro che non è certo il suo piede prediletto. Presto per dare giudizi definitivi, vediamo se dura.
Santiago Cazorla (Recreativo Huelva): E’ stato forse il più continuo fra i talenti del Recre rivelazione, quattro assist al suo attivo. Mina vagante, parte dalla fascia destra ma spessissimo taglia verso il centro per sfruttare la conclusione da fuori. Folletto agilissimo, rapido e molto tecnico, il fatto di essere praticamente ambidestro (destro naturale, ma finta e rientra talmente tante volte che gli avversari ci capiscono pochino) lo rende ancora più imprevedibile. Grande rimpianto del Villarreal: Pellegrini lo vedeva poco, anche se i ruoli sono diversi era difficile che lo potesse schierare in presenza di Riquelme, e l’ arrivo di Cani poi gli ha chiuso ogni spazio. Santi comunque non ha tardato a vendicarsi con la sua ex-squadra, ed è stato proprio lui l’ autore del gol che alla seconda giornata ha permesso al Recre di espugnare il Madrigal.
Javi Martinez (Athletic Bilbao): A diciotto anni è ancora un progetto di campione, fra un paio di stagioni se tutto va per il meglio potremmo avere il centrocampista spagnolo più completo. Personalità, qualità e forza fisica, si sacrifica volentieri anche in copertura, può sembrare lento ma ha una falcata difficile da contenere sulla lunga distanza (Manuel Pablo ne sa qualcosa). Piedi buoni (si veda il gol all’ Atlético Madrid), inserimenti e gioco aereo, sulla carta non gli manca nulla.
Emilio Viqueira (Recreativo Huelva): Bello di tanto in tanto trovare perle di questo tipo fuori dai principali circuiti mediatici. Arrivato tardissimo al grande calcio (Deportivo B per tanti anni, Campomaiorense in Portogallo, di nuovo Deportivo B, Xerez e poi Recreativo col quale disputa la prima stagione in Primera della sua carriera nel 2002-2003, retrocessione ma scampoli di grande qualità per il gallego), a 32 anni suonati si sta affermando fra i migliori centrocampisti della Liga in assoluto. Tipico fenomeno di provincia, difficile quindi da pensare in altri contesti, gioca con calma stupefacente, come se si trovasse in spiaggia con gli amici, sempre con quel tocco di classe che lo distingue dagli altri. Grande protezione dalla sfera, geniali rifiniture (contende a Ronaldinho e a Riquelme il primato dei passaggi smarcanti, contando anche quelli che non si tramutano in gol), destro sensiblissimo anche sui calci piazzati, come ben sa il Bernabeu. Mago!
Jankovic (Mallorca): Grande acquisto, capocannoniere di un Mallorca che fa molta fatica a segnare. Cinque (4 dei quali da fuori area, primatista assoluto della specialità in questo girone d’ andata) dei 16 gol totali della squadra isolana portano la sua firma e al contempo il serbo guida la classifica degli assist-man maiorchini con 2 assist. Esterno abilissimo negli inserimenti, dinamico e aggressivo, può giocare su tutte e due le fasce, meglio forse a sinistra da dove può accentrarsi per esplodere il suo destro.
Nikola Zigic (Racing Santander): Il giocatore ovviamente era già abbastanza noto, ma l’ impatto è andato anche oltre le migliori aspettative. Ogni squadra che affronta il Racing ha il problema di come neutralizzare i due metri e due del serbo, che oltre ad essere altissimo colpisce pure bene di testa (a differenza ad esempio di Crouch che in rapporto all’ altezza è forse il giocatore più scarso di testa che abbia mai visto). I compagni lo cercano con giustificata insistenza (con i Colsa, Antonio Tomas, Vitolo e Scaloni non è che si possa elaborare più di tanto il gioco a centrocampo, e il Racing infatti risulta essere la squadra che in media, 19 minuti a partita, ha tenuto meno il pallone in tutto il girone d’ andata), lui li ha ripagati finora con 5 gol e 4 assist (anche coi piedi non va male), oltre che numerosi falli preziosi guadagnati per manifesta immarcabilità.
Ikechukwu Uche (Recreativo Huelva): Ventitre anni, nigeriano, potenziale fenomeno. Sei gol per lui finora (alcuni dei quali, come quello all’ Osasuna o quello al Bernabeu, parlano da soli) , ma bisogna anche considerare che ha iniziato la stagione in ritardo per via di un infortunio. Velocissimo (non quanto Eto’o, ma in maniera comunque insostenibile per la maggioranza dei difensori), dotato di grande tecnica e di un estro intituivo che rifulge specialmente nei dribbling, delle volte può fare ammattire per il suo individualismo o per scelte non proprio logiche. Capocannoniere dello scorso torneo di Segunda Division, prima di questa Liga si era parlato per lui sia di Villarreal (secondo alcuni tutti i giocatori dati in prestito o ceduti quest’ estate dal Villarreal al Recre, i vari Cazorla, Lopez Vallejo e Cesar Arzo, avrebbero come contropartita un diritto di prelazione su Uche) che di Deportivo, ma le grandi non stanno certo a guardare.
ALTRI TIZI
Ezequiel Garay (Racing Santander): Ventenne difensore centrale argentino, campione mondiale Under 20 nel 2005 (anche se fece soprattutto la riserva ai centrali titolari Cabral e Paletta), acquistato dal Racing nel gennaio scorso, si è conquistato la titolarità nel corso di questa Liga, sorprendendo per la personalità non comune. Dotato di un destro calibratissimo che gli permette stupendi lanci a lunga gittata e che lo rende pericoloso sui calci piazzati, ha già segnato 4 gol (e fornito due assist), vicecannoniere del Racing dietro a Zigic, tre su calcio di rigore e uno con un calcio di punizione pennellato nientemeno che al Bernabeu.
Moisés Hurtado (Espanyol): Il suo definitivo insediamento fra i titolari (emarginati Ito e Fredson, scavalcato il deludente Eduardo Costa, ha approfittato pure degli spiacevoli contrattempi extra-calcistici di Jonatas) è coinciso con il netto cambio di rotta dell’ Espanyol. Unico centrocampista difensivo (ruolo definitivo dopo che l’ anno scorso aveva esordito giocando anche da difensore centrale e terzino destro), sobrio, si vede pochissimo, ma se l’ Espanyol gioca con De la Pena, Riera, Rufete, Luis Garcia e Tamudo contemporaneamente e al tempo stesso si mantiene solido lui qualche merito ce lo dovrà avere.
Javad Nekounam (Osasuna): Acquisto mirato, il nazionale iraniano ha già conquistato ampi consensi in una critica inizialmente scettica. Si alterna a centrocampo con Punal e Raul Garcia, giocatore tatticamente importante, già un punto di riferimento per i compagni, ha senso della posizione, difende bene il pallone e gioca sempre in maniera intelligente commettendo pochi errori.
Felix Ettien (Levante): Esterno destro ivoriano dalle doti atletiche portentose, sicuramente cresciuto rispetto al giocatore terribilmente pasticcione visto alla sua prima esperienza in Liga nel 2004-2005. Esplosivo e velocissimo, strapotente nei contrasti, non è raro che i difensori gli si debbano aggrappare per provare a contenerlo. Anche se resta un giocatore più da spazi ampi che da serpentine, sa pure estrarre qualche giocata di classe dal suo repertorio, come l’ elastico.
Antonio Puerta (Sevilla): Giocatore in continua crescita, esterno sinistro che abbina facilità di corsa e qualità tecnica, diligenza tattica e abilità nel dribbling (certi suoi slalom son notevoli). Il fatto poi che possa adattarsi senza problemi al ruolo di terzino sinistro non solo gli permette di ritagliarsi quasi sempre uno spazio fra i titolari (nonostante sulla carta non lo sia) nel suo club, ma lo rende una pedina interessantissima anche in chiave nazionale, che avrebbe assoluto bisogno di terzini di qualità bravi a spingere.
Sergio Garcia (Zaragoza): Se vedesse anche la porta sarebbe la seconda punta ideale, finora ben 6 assist ma la miseria di un solo gol, spesso manca di freddezza e lucidità . Grande mobilità e vivacità, questa, a 24 anni, è la stagione della definitiva maturazione, dopo il passaggio al Levante (al Barça era impresa ardua trovare spazio, Rijkaard gli aveva concesso qualche scampolo solo in situazioni di emergenza) e la scorsa annata più che altro di ambientamento alla Romareda. Ha rubato il posto a uno spentissimo Ewerthon, difficile però che possa entrare nel giro della nazionale.
9 Comments:
Ciao Valentino, è parecchio che voglio scriverti. Seguo il tuo blog da un paio di mesi ed è diventato pian piano uno dei miei punti di riferimento nella rete (e non solo). Tanto che ho deciso di aprirne uno mio, stimolato anche da Carlo e Alec (Bar delle Antille).
Al momento il mio Eurocalcio è ancora in fase embrionale (non è detto che veste e contenuti restino questi), ma se nel frattempo vuoi darci un'occhiata mi fa piacere.
Ancora complimenti per il tuo blog, davvero vivo e approfondito. E' un piacere trovare qualcuno così competente e appassionato!
A presto
ps.
Aupa Real!(Sociedad) Quest'anno si retrocede, ma chissenefrega!
Ti ringrazio vivamente per i complimenti, per quanto riguarda invece la Real non posso che farti le condoglianze.
Purtroppo la sensazione è che negli ultimi tempi da parte della dirigenza txuri-urdin ci sia quasi un piano sistematico per far retrocedere la squadra, basta vedere il mercato di quest' estate.
E dire che nel 2003, cioè ieri, la Liga non è stata vinta solo per un soffio!
P.S: Anche se tu non c' entri niente te lo dico lo stesso: cambiate stadio, per favore! L' Anoeta è un funerale
Non farmi pensare al 2003!!! Una delle delusioni sportive più grandi che ho subito (insieme a quella dello Schalke nel 2001 e alle innumerevoli che mi dà l'IFK).
Anch'io credo che la dirigenza della Real sia dotata di rara inettitudine, per non pensare che sia in malafede, il mercato degli ultimi anni è stato vergognoso.
Chissà che la retrocesione non faccia bene, la politica dei Savio e degli Herrera non mi convince per nulla.
Riguardo allo stadio sapevo che volevano costruirne uno nuovo, piuttosto avveniristico, dal nome Guipuzkoarena, ma temo che il progetto sia in naftalina.
Ciao!
Savio è un brodino, Herrera sinceramente non l' ho mai visto, ci voleva una seconda punta rapida e prolifica (magari anche turca...)che non lasciasse Darko o Skoubo abbandonati a se stessi, oltre a giocatori di maggior qualità in cabina di regia (magari quello là del Liverpool...)
Tribune attaccate al campo, come nel vecchio Atotxa, ecco cosa ci vorrebbe!
Al posto di Atotxa oggi ci sono dei palazzoni inguardabili enemmeno una targa per ricordo...
Mi dispiacerebbe se i giputxi dovessero retrocedere, nonostante non approvi la loro politica che ormai è diventata un accattonaggio di brocchi e mezzi brocchi da tutto il mondo. E pensare che i giovani forti li avrebbero, Oskitz, Agirretxe (rubato all'Athletic), Markel...
Speriamo che domani sia un bel derby, in tutto diverso dal penoso 1-1 dell'andata. Ciao Valentino e ciao anche al cuginastro.
Ciao Edo,
Oskitz e Agirretxe li ho visto poco o nulla, Markel mi era piaciuto in coppia con Zapater nell' Under 20 del 2005, mi sorprende l' abbiano dato in Segunda (e anche un altro che avevo visto nell' Eibar, Susaeta, mi era parso interessante).
No, no non mi ricordare il derby d' andata, per favore!
Alexis in rapporto all'età che ha mi ha impressionato davvero,uno così lo integrerei a forza nelle furie rosse anche con 44 di febbre.
Diogo mi colpì parecchio già qualche tempo fa con la maglia dell'Uruguay,dove comunque giocava nettamente più avanti,il suo punto debole secondo me è che a volte si crede Alves e piglia palla e la tiene finchè non finisce inesorabilmente col perderla.
Visto che sono in tema di Saragozza,come giudicheresti finora il campionato di D'alessandro?
Ps.
Torres al Real è condannato a fare la fine di Portillo,tirato fuori per coprire mezza stagione e poi spedito in giro per il mondo fino all'evaporazione...
Ciao
Manuel.
Ciao Manuel,
Alexis fortissimo, forse il migliore di quest lista (voglio vedere ancora un po' Uche prima di esserne sicuro). Diciamo che non è veloce e insuperabile nell' uno contro uno come il miglior Puyol (Torres nella partita con l' Atlético lo ha bruciato), però sarà il suo erede in nazionale come centrale marcatore, e rispetto a Carles è più forte nel gioco aereo.
Hai ragione su Diogo, tende a fare casino, e non ha il controllo di palla di Alves.
Avevo proprio in mente di scrivere qualcosa su D' Alessandro e gli altri talenti argentini, comunque D' Alessandro quest' anno è partito sparato, poi è calato parecchio e ora comincia a subire un po' di critiche. Sarà decisivo (per un verdetto e anche per la suaconferma da parte del Zaragoza, che dal Wolfsburg lo ha preso in prestito) vedere se riprenderà a giocare su buoni livelli, datop che questosuo calo sta comunque coincidendo colcalo del Zaragoza.
Va detto che D' Alessandro rispetto ad Aimar non sa giocare granchè all' interno di un collettivo: spesso non vede i compagni smarcati, tiene troppo palla e fa sfumare le azioni.
Victor Fernandez lo sostituisce ad ogni partita, e nonostante D' Alessandro si innervosisca (altro suo difetto: si infiamma troppo facilmente), ha perfettamente ragione perchè le batterie di D' Alessandro durano massimo un' oretta.
Comunque va riconosciuto che sia lui che Aimar si sacrificano tanto sulle fasce: diciamo che devono giocare un po' peggio perchè il Zaragoza alla fine giochi meglio e possa sopportare così tanti giocatori offensivi nella formazione titolare. Non è comodissima la posizione dei due trquartisti argentini nel 4-4-2 del Zaragoza: molto spesso si trovano a prendere palla defilati e lontani dalla zona centrale della trequarti, il loro "terreno di caccia".
Ah, dimenticavo Torres: secondo me avrà molte chances finchè c'è Capello che lo adora e che, ricordiamolo, odia Cicinho e nel caso potrebbe avanzarlo pure a centrocampo come faceva con Cafu.
Troverà spazio Torres, magari non titolare fisso come ora, perchè può giocare sulle fasce e soprattutto perchè è un difensore, ruolo con meno concorrenza "galactica" rispetto a quello di Portillo.
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