DICIOTTESIMA GIORNATA: Real Madrid-Zaragoza 1-0: Van Nistelrooy.
Morte e resurrezione in una sola settimana, da non crederci. I tre punti di ieri sera, con l’ ausilio dell’ orrido Barça e dello sconcertante Sevilla (ci credete che ha perso in casa 1-2 col Mallorca ?), riproiettano il Real Madrid in piena lotta per il titolo, a pari punti col Barça, che ha una partita in meno, e solo a –2 dal Sevilla. Resta ovviamente tutta da verificare la stabilità delle basi di questa rinascita per ora solo eventuale, però è certo che questa rivoluzione attuata da Capello, che ha molto poco di programmato, sta in queste prime fasi dando i suoi frutti.
La vittoria col Zaragoza è assolutamente meritata, ottenuta una volta tanto, pur nell’ ambito di una partita avara di emozioni e dai ritmi molto lenti,controllando il gioco per tutti i 90 minuti. Il nuovo centrocampo con Diarra e Gago funziona, come anticipato già dalla sfida col Betis (11-1-2007: Liberazione da Emerson). Il maliano sta ritrovando il tono e l’ identità, Gago è una mano santa, fa già il capetto a centrocampo: ruba i suoi buoni palloni ed è l’ unico che dà di tanto in tanto un’ accelerata, un salto d’ immaginazione, a una manovra che prima del suo arrivo non esisteva nemmeno. Abbiamo visto qualche passaggio di prima, qualche cambio di gioco in più, un pochino di tiki-taka ma senza esagerare ovviamente, sennò Capello si insospettisce. E, sorpresona!, De la Red non è stato ceduto (doveva andare proprio al Zaragoza) e ieri ha giocato pure alcuni minuti, chissà che Capello nella sua svolta iconoclasta che ha travolto Cassano, Ronaldo e Beckham, non conceda più spazio pure a lui.
Conferma anche per Higuain, che mi sta sinceramente sorprendendo per la sua capacità di adattamento. Crescono i sospetti che sia un crack: magnifico dominio della sfera, giocate deliziose (un paio di sombreros e controlli in spazi stretti da leccarsi i baffi) a iosa ma senza mai perdere di vista la concretezza. Veloce, bravo a proporsi tra le linee e sulle fasce, rispetto ai soliti talenti argentini ha anche il fisico giusto per lottare alla pari coi difensori avversari. Serve a Van Nistelrooy l’ assist per il gol a porta spalancata, speriamo che duri.
Col lavoro ottimo del centrocampo, e anche la serata negativa del Zaragoza, pure la difesa ha fatto una buona figura, con Helguera e Cannavaro più protetti, concentrati sui cross e non costretti a brutte figure in zone del campo non di loro competenza.
Il Zaragoza mi ha veramente deluso, timido, incapace di cambiare ritmo, impreciso e arruffone negli ultimi trenta metri. Ha dato quasi l’ impressione paradossale di accontentarsi della sconfitta, e se la casuale traversa di Piqué fosse invece stata gol, si sarebbe parlato certamente di furto.
I MIGLIORI: Già analizzate le ottime prove di Gago e Higuain, annotiamo la puntualità di Van Nistelrooy e salutiamo finalmente un buon Reyes: parte a sinistra, ma con l’ infortunio di Raul e l’ entrata di Robinho si sposta a destra, arabeschi stavolta produttivi i suoi. Diligente il giovane Torres (avremo un Oleguer madridista?).
Gabriel Milito è il migliore del Zaragoza, guida autorevole del forte reparto arretrato di Victor Fernandez (uno dei segreti di questo buon campionato l’ accoppiata formata dall’ argentino e da Sergio Fernandez), maestro rinomato dell’ anticipo.
I PEGGIORI: Pessimo D’ Alessandro, tremendamente confusionario e fumoso palla al piede: boba di qua, boba di là, e non si va da nessuna parte, anzi si perde palla dopo aver attirato mezza squadra avversaria.
C’ è da dire che sia lui sia Aimar sono encomiabili per come si sacrificano in copertura, ma è anche vero che nel ruolo in cui giocano, esterni a centrocampo, non possono sempre esprimere tutto il loro potenziale, visto che spesso si trovano a prendere palla troppo defilati e lontani dalla porta avversaria. D’ Alessandro poi sta accusando ultimamente qualche problema di troppo a giocare sulla fascia inversa rispetto al suo piede preferito: lui mancino prende palla a destra e ha difficoltà a sfondare, e forse trattiene il pallone oltre misura non solo per egoismo. Aimar questo problema ce l’ ha molto meno, bravo a muoversi all’ interno del 4-4-2, ad accentrarsi e a trovare le combinazioni giuste coi compagni. In generale il Payaso, che pure non ha fatto granchè ieri, è molto più giocatore a tutto tondo di D’ Alessandro.
Esaurita la digressione, occorre denigrare un po’ anche Diego Milito, inspiegabilmente impacciato in quasi tutte le azioni che lo hanno coinvolto nella zona calda. Controlli goffi, scelte precipitose, roba non da lui. Ewerthon provoca un piccolo spavento a Casillas nel primo tempo, ma è in linea col rendimento sottotono di tutto questo suo campionato. Deludente insomma tutto l’ attacco zaragocista, incapace di creare pericoli seri a dispetto del potenziale e delle prestazioni cui ci aveva abituato.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Torres 6,5, Helguera 6,5, Cannavaro 6,5, R. Bravo 6,5; Diarra 6,5, Gago 7; Raúl s.v. (14'), Higuaín 7, Reyes 6,5 (67'); V. Nistelrooy 6,5.
In panchina: D. López, Pavón, Mejía, Emerson, De la Red 6 (67'), Nieto, Robinho 6 (14').
Zaragoza(4-4-2): César 6; Piqué 6, Sergio 6, G. Milito 6,5, Juanfran 6; D'Alessandro 5 (66'), Celades 5,5 (53'), Zapater 6, Aimar 6; Ewerthon 5 (53'), D. Milito 5.
In panchina: Miguel, Aranzabal, C. Herrero, Movilla 6 (53'), Óscar 5,5 (66'), Longás, Sergio Garcia 6 (53').
Goles: 1-0 (40'): Centro de Robinho al área, Higuaín controla con el pecho en el segundo palo, centra y Van Nistelrooy, solo, remata a puerta vacía.
Árbitro: Ayza Gámez, del Colegio Valenciano. Amonestó a Gago (25'), Piqué (29'), Gabriel Milito (34'), Diarra (47'), Sergio (50'), De la Red (72'), Aimar (80') y Zapater (91').
Incidencias: Santiago Bernabéu. Casi lleno. 75.000 espectadores. Helguera fue el capitán del Madrid tras la lesión de Raúl.
La vittoria col Zaragoza è assolutamente meritata, ottenuta una volta tanto, pur nell’ ambito di una partita avara di emozioni e dai ritmi molto lenti,controllando il gioco per tutti i 90 minuti. Il nuovo centrocampo con Diarra e Gago funziona, come anticipato già dalla sfida col Betis (11-1-2007: Liberazione da Emerson). Il maliano sta ritrovando il tono e l’ identità, Gago è una mano santa, fa già il capetto a centrocampo: ruba i suoi buoni palloni ed è l’ unico che dà di tanto in tanto un’ accelerata, un salto d’ immaginazione, a una manovra che prima del suo arrivo non esisteva nemmeno. Abbiamo visto qualche passaggio di prima, qualche cambio di gioco in più, un pochino di tiki-taka ma senza esagerare ovviamente, sennò Capello si insospettisce. E, sorpresona!, De la Red non è stato ceduto (doveva andare proprio al Zaragoza) e ieri ha giocato pure alcuni minuti, chissà che Capello nella sua svolta iconoclasta che ha travolto Cassano, Ronaldo e Beckham, non conceda più spazio pure a lui.
Conferma anche per Higuain, che mi sta sinceramente sorprendendo per la sua capacità di adattamento. Crescono i sospetti che sia un crack: magnifico dominio della sfera, giocate deliziose (un paio di sombreros e controlli in spazi stretti da leccarsi i baffi) a iosa ma senza mai perdere di vista la concretezza. Veloce, bravo a proporsi tra le linee e sulle fasce, rispetto ai soliti talenti argentini ha anche il fisico giusto per lottare alla pari coi difensori avversari. Serve a Van Nistelrooy l’ assist per il gol a porta spalancata, speriamo che duri.
Col lavoro ottimo del centrocampo, e anche la serata negativa del Zaragoza, pure la difesa ha fatto una buona figura, con Helguera e Cannavaro più protetti, concentrati sui cross e non costretti a brutte figure in zone del campo non di loro competenza.
Il Zaragoza mi ha veramente deluso, timido, incapace di cambiare ritmo, impreciso e arruffone negli ultimi trenta metri. Ha dato quasi l’ impressione paradossale di accontentarsi della sconfitta, e se la casuale traversa di Piqué fosse invece stata gol, si sarebbe parlato certamente di furto.
I MIGLIORI: Già analizzate le ottime prove di Gago e Higuain, annotiamo la puntualità di Van Nistelrooy e salutiamo finalmente un buon Reyes: parte a sinistra, ma con l’ infortunio di Raul e l’ entrata di Robinho si sposta a destra, arabeschi stavolta produttivi i suoi. Diligente il giovane Torres (avremo un Oleguer madridista?).
Gabriel Milito è il migliore del Zaragoza, guida autorevole del forte reparto arretrato di Victor Fernandez (uno dei segreti di questo buon campionato l’ accoppiata formata dall’ argentino e da Sergio Fernandez), maestro rinomato dell’ anticipo.
I PEGGIORI: Pessimo D’ Alessandro, tremendamente confusionario e fumoso palla al piede: boba di qua, boba di là, e non si va da nessuna parte, anzi si perde palla dopo aver attirato mezza squadra avversaria.
C’ è da dire che sia lui sia Aimar sono encomiabili per come si sacrificano in copertura, ma è anche vero che nel ruolo in cui giocano, esterni a centrocampo, non possono sempre esprimere tutto il loro potenziale, visto che spesso si trovano a prendere palla troppo defilati e lontani dalla porta avversaria. D’ Alessandro poi sta accusando ultimamente qualche problema di troppo a giocare sulla fascia inversa rispetto al suo piede preferito: lui mancino prende palla a destra e ha difficoltà a sfondare, e forse trattiene il pallone oltre misura non solo per egoismo. Aimar questo problema ce l’ ha molto meno, bravo a muoversi all’ interno del 4-4-2, ad accentrarsi e a trovare le combinazioni giuste coi compagni. In generale il Payaso, che pure non ha fatto granchè ieri, è molto più giocatore a tutto tondo di D’ Alessandro.
Esaurita la digressione, occorre denigrare un po’ anche Diego Milito, inspiegabilmente impacciato in quasi tutte le azioni che lo hanno coinvolto nella zona calda. Controlli goffi, scelte precipitose, roba non da lui. Ewerthon provoca un piccolo spavento a Casillas nel primo tempo, ma è in linea col rendimento sottotono di tutto questo suo campionato. Deludente insomma tutto l’ attacco zaragocista, incapace di creare pericoli seri a dispetto del potenziale e delle prestazioni cui ci aveva abituato.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Torres 6,5, Helguera 6,5, Cannavaro 6,5, R. Bravo 6,5; Diarra 6,5, Gago 7; Raúl s.v. (14'), Higuaín 7, Reyes 6,5 (67'); V. Nistelrooy 6,5.
In panchina: D. López, Pavón, Mejía, Emerson, De la Red 6 (67'), Nieto, Robinho 6 (14').
Zaragoza(4-4-2): César 6; Piqué 6, Sergio 6, G. Milito 6,5, Juanfran 6; D'Alessandro 5 (66'), Celades 5,5 (53'), Zapater 6, Aimar 6; Ewerthon 5 (53'), D. Milito 5.
In panchina: Miguel, Aranzabal, C. Herrero, Movilla 6 (53'), Óscar 5,5 (66'), Longás, Sergio Garcia 6 (53').
Goles: 1-0 (40'): Centro de Robinho al área, Higuaín controla con el pecho en el segundo palo, centra y Van Nistelrooy, solo, remata a puerta vacía.
Árbitro: Ayza Gámez, del Colegio Valenciano. Amonestó a Gago (25'), Piqué (29'), Gabriel Milito (34'), Diarra (47'), Sergio (50'), De la Red (72'), Aimar (80') y Zapater (91').
Incidencias: Santiago Bernabéu. Casi lleno. 75.000 espectadores. Helguera fue el capitán del Madrid tras la lesión de Raúl.
Etichette: Liga, Real Madrid, Zaragoza
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