domenica, febbraio 04, 2007

VENTUNESIMA GIORNATA: Valencia-Atlético Madrid 3-1: Ayala (V); Morientes (V); Mista (A); Morientes (V).

Quique può gonfiare il petto, grande vittoria e netta dimostrazione di superiorità. Il Valencia passa subito in vantaggio, e così può annichilire l’ Atlético sfruttando al meglio le armi che predilige: difesa solidissima, contropiede devastante e una impressionante capacità di concretizzare ogni minima occasione creata (non sono poche le similitudini col Chelsea, sia in positivo che in negativo). Terrificante l’ asse Vicente-Morientes (due gol in fotocopia, il secondo e il terzo), peccato che Quique non si possa mai sentire al riparo dai maledetti infortuni: si ferma di nuovo Vicente, ed è frustrante, ed anche Canizares è costretto ad uscire prima. Se poi Villa si fa ammonire in maniera stupida e perde per squalifica la prossima gara col Getafe, il quadro è completo.

Teoricamente sarebbe l’ Atlético a dominare i primissimi istanti del match, il Valencia come al solito se la prende comoda e fatica ad entrare in partita, l’ inconveniente per gli avversari però è che non di rado nel momento stesso in cui entra in partita il Valencia si trova già in vantaggio. Calcio d’ angolo dalla destra di Villa, la difesa dell’ Atlético (non) marca a zona e Ayala può arrivare in corsa e imprimere tutta la potenza che vuole alla sua testata, che si infila sul primo palo.
Aguirre propone dall’ inizio la sua nuova passione (dopo la scappatella col trivote, vecchia storia per fortuna), il 4-3-1-2 con centrocampo a rombo. Jurado alla Seedorf dà più qualità, Mista dietro Torres e Aguero aggiunge peso offensivo, ma così schierato l’ Atlético non riesce a coprire il campo in tutta la sua ampiezza: in fase di possesso non trova il modo di aggirare le due ravvicinatissime linee da 4 con cui Quique blinda i suoi, e del resto coi soli Antonio Lopez e Seitaridis sulle fasce e al massimo qualche allargamento di Torres, è difficile pensare ad un esito diverso; quando è invece il Valencia a ripartire sono dolori, perché la difesa, poco protetta dal centrocampo, rimane esposta e viene ripetutamente scompaginata dai fulminanti contropiedi valenciani. Il gol del 2-0 simboleggia questo disagio e al tempo stesso esalta il Valencia, che vi trova impresso il suo classico marchio di fabbrica: tre tocchi e dritti in gol, spettacolare. Un’ azione già vista tante altre volte: Villa si allarga sulla sinistra, serve Vicente nel corridoio, cross in corsa verso il centro dell’ area e Morientes che impatta in rete.
Il gol di Mista, per quanto bello, rimane un dettaglio, perché Vicente (el imponente) e Morientes concedono il bis; nel finale gli unici motivi di interesse restano il solito cammeo di Joaquin e la ricerca della tripletta da parte dello stesso Morientes, mentre l’ Atlético rimane lì a rimuginare sulla sua impotenza.

I MIGLIORI: Vicente è un tornado nel secondo tempo: bisogna gustarseli tutti i momenti in cui questo straordinario giocatore viene risparmiato dagli infortuni e può mostrarci tutta la sua arte. Ha grande talento, velocità, ma sa giocare semplice e in maniera quasi sempre utile per la sua squadra, dando costantemente una mano in copertura: chiede triangolo, si getta negli spazi e solo nei pressi della linea di fondo (quando serve veramente: impari Reyes!) comincia a puntare l’ avversario e ad umiliarlo in dribbling. A dire il vero ieri non ha avuto bisogno del suo dribbling, dato che giocando in contropiede doveva solo correre nelle praterie e crossare subito al centro, ciò che ha eseguito alla perfezione in occasione dei due assist per Morientes. Ora quest’ ennesimo infortunio tiene tutti col fiato in sospeso per questo cruciale mese di Febbraio. Morientes era apparso poco, ma insomma, quando gli arriva la palla buona non è che stia lì a formalizzarsi più di tanto…
Fenomenale la partita di Albelda, il solito imprescindibile colosso che sradica e intimidisce chiunque si aggiri nei paraggi. La coppia proposta, a causa degli infortuni di Edu e Baraja e della totale sfiducia del tecnico nei confronti di Hugo Viana, assieme a Marchena sta funzionando meglio di quanto ci si potesse aspettare da due giocatori di mera interdizione, uno dei quali peraltro di ruolo fa il difensore. Fortunatamente Marchena a centrocampo si sa orientare e, senza essere Baraja, sa pure dare la palla coi tempi giusti. Ottimi i centrali di difesa, rapido Albiol e saggio Ayala, che segna un gol con una delle sue fantastiche incornate.
Mista è il migliore dell’ Atlético, l’ unico che crea qualche problema al Valencia offrendosi fra le linee. Splendida l’ esecuzione del gol: controllo a seguire col sinistro, rientra sul destro (che non è il suo piede prediletto) e dal limite dell’ area, con un rasoterra millimetrico, prende Canizares in controtempo sul primo palo. Galletti fa un ingresso promettente, ma purtroppo per lui la partita in pochi minuti verrà chiusa dal 3-1 di Morientes.
I PEGGIORI: Aguero inesistente, deve fare un corso su come si gioca senza palla. Si appiattisce sui due centrali del Valencia e così si annulla praticamente da solo, venendone fuori solo quando partecipa, scambiando con Jurado, all’ azione del gol di Mista. La difesa è scoperta e deve intervenire sempre all’ ultimo, soffrendo tutta la partita: il peggiore è Antonio Lopez, disastroso responsabile sia del 2-1 che del 3-1. In fotocopia: invece che eseguire la diagonale si addormenta, e Morientes lo brucia. Inutile Maniche sul centro-destra.
In una partita tutta difesa&contropiede, Silva non si è trovato benissimo. Lui è uno da scambi e dribbling sulla trequarti, non può certo farsi le galoppate di Vicente e Joaquin, più aumentano i metri da percorrere più diventa difficile per lui, sebbene non gli si possa rimproverare nulla per quanto riguarda il lavoro di copertura sulla fascia destra.

AZIONI SALIENTI

Valencia (4-4-2): Cañizares 6 (74'); Miguel 6,5, Albiol 6,5, Ayala 7, Moretti 6; Silva 5,5 (67'), Albelda 7, Marchena 6,5, Vicente 7 (72'); Morientes 7, Villa 6,5.
In panchina: Butelle s.v. (74'), Curro Torres, D. Navarro, Jorge López, Hugo Viana, Joaquín 6 (67'), Angulo s.v. (72').
Atlético(4-3-1-2):Leo Franco 6; Seitaridis 5, Pablo 5, Zé Castro 5,5, A. López 4,5; Maniche 5, Luccin 5,5 (71'), Jurado 6 (71'); Mista 7; Agüero 4,5 (63'), Torres 6.
In panchina: Pichu, Perea, Pernía, Valera, Costinha s.v. (71'), Gabi s.v. (71'), Galletti 6 (63').

Goles: 1-0 (14'): Ayala cabecea un córner lanzado por Villa; 2-0 (53'): Morientes remacha un pase de Vicente en una gran contra empezada por Villa; 2-1 (56'): Mista marca con la derecha desde fuera del área; 3-1 (68'): Morientes le gana la espalda a Antonio López y remata otro centro de Vicente.
Árbitro: Pérez Burrull, del Colegio Cántabro. Amonestó a Seitaridis (24'), Mista (25'), Maniche (83'), Costinha (85'), Villa (89') y Antonio López (92'+).
Incidencias: Mestalla. 40.000 espect.

P.S.: Nell' altra partita del Sabato, vittoria per 1-0 del Deportivo sul Mallorca, grazie a un rigore di Estoyanoff al 45' del primo tempo. Qui le azioni salienti.

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1 Comments:

Blogger valentino tola said...

Sì, el Valencia tiene buena pinta pero aun le falta algo. Es que solo sabe jugar en contragolpe con la ventaja en el resultado. El sabado hizo un gran partido porque muy pronto se le ha puesto favorable la situacion tactica. Un equipo que quiere ganar todo debe imponer su juego en cada situacion: si el contrario se cerra atras, pues con paciencia se hace circular el balon hasta que no se encuentre el espacio, se buscan las bandas etc... El Valencia el potencial pare esto lo tiene, pero su entrenador es demasiado conservador.

Me gustaria hacer un analis como la que dices (pero mira que no soy Marquinos...), pero he visto muy pocas veces este ano el Inter para tener bastantes elementos.
Digo algunas cosas: el Inter juega con 4-3-1-2 como hizo el Atleti este sabado, pues hay que buscar la superioridad numerica en las bandas, cambiar muchas veces el juego de una banda a la otra porque no le das el tiempo de organizar las coberturas adecuadas al Inter. No sé si Quique tiene la intencion de jugar asi, no lo creo.
Luego, un particular importante debe ser lo de buscar la espalda de los laterales, especialmente Maicon, que defensivamente es debil. Fundamental seria la presencia de Vicente, porque Silva tiene poca verticalidad como para hacer este trabajo.

3:30 PM  

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