Il Re è nudo.
Sconcertante suicidio casalingo del Barça, qualificazione ai quarti gravemente compromessa dall' 1-2 casalingo contro un Liverpool che ha capito tutto. La squadra di Rijkaard da tempo, in maniera più accentuata da inizio 2007, trasmette una disarmante sensazione d' impotenza.
Un punto in due partite contro il Valencia, una sconfitta col Real Madrid, col Sevilla una memorabile lezione subita in Supercoppa e una vittoria abbastanza immeritata in campionato, col Chelsea una sconfitta e un pareggio, stasera sconfitta col Liverpool: tutte le grandi squadre hanno preso le misure al Barça e sanno come neutralizzarlo, l' undici visto stasera, ma anche quello visto a Valencia, è impossibile che possa andare ad Anfield e vincere 2-0.
Servirebbe un cambio di rotta radicale, impensabile nel giro di due settimane. L' assenza di Eto'o non può costituire un alibi, ma anzi deve richiamare l' attenzione sulle scelte di mercato poco azzeccate della società, fatto questo poco evidenziato nel periodo in cui le cose andavano bene (e mi ci metto di brutto fra i colpevoli): Gudjohnsen è sempre stata una seconda punta di raccordo, Saviola, orrendo stasera, non è, diciamolo francamente, all' altezza di queste sfide, e comunque non ha capacità fische ed atletiche per fare la punta centrale in un tridente, lo sappiamo da tempo.
La manovra, lentissima, non sorprende più nessuno, i giocatori son tutta la stagione poco brillanti, arrivano in ritardo sul pallone e non propongono movimenti e sovrapposizioni che possano creare fratture nella difesa avversaria (anche se conosciuto fino alla noia, il 4-3-3 di Rijkaard può sorprendere ancora se alla tecnica si accompagna l' esplosività, non scherziamo). Solo qualche progressione solitaria di Zambrotta, come quella del cross che porta all' 1-0 di Deco (dopo il quale, durante una decina di minuti, il Barça dà la netta sensazione di poter chiudere subito i conti, prima che si scoprissero tutti gli altarini).
Altra faccia di questa scarsa brillantezza, è la bassissima percentuale di uno contro uno vinti, e se le cose stanno così nessuna muraglia difensiva può essere abbattuta (ancora di più quando manca un centravanti che sappia sgomitare in mezzo all' area e semplificare le cose sul gioco aereo, perchè per rendere dominante il gioco del Barça occorre che splendano i fenomeni, mancano gli espedienti e il mestiere delle squadre "normali"): Ronaldinho gioca da fermo, lo dico per l' ennesima volta, se non si allena quasi mai non può che essere così, Messi è appena tornato dall' infortunio e ha giocato una partita modesta, mai così male lui che è solito esaltarsi sui palcoscenici europei. Iniesta, l' altro giocatore desequilibrante (come dicono in Spagna), è restato discutibilmente in panchina, ed è entrato nel secondo tempo al posto di un orripilante Motta (uno di quei giocatori dei quali ci si dovrebbe liberare l' anno prossimo, assieme a Saviola, Gio e Belletti), andando a comporre il trio di piccoletti con Xavi e Deco, poi messo da parte con la sostituzione di Xavi per Giuly, ma Andresin, relegato soprattutto in posizioni di retroguardia, non ha potuto incidere col suo dribbling, in una situazione peraltro di crescente nervosismo ed impazienza.
In questi ultimi anni non si era mai visto un Barça con questa fatica ad andare in gol e a creare occasioni; questa difficoltà rende salatissimo il costo che si paga con le ricorrenti disattenzioni difensive, che vengono invece nascoste quando il Barça è in condizione di sciorinare il suo miglior futbol. Deconcentrazione, tremarella, pasticci vari (Valdes sul primo gol la fa fuori dal vaso, anche lui ogni tanto...) e soprattutto una gestione della partita masochistica che chiama in causa come principale imputato un Rijkaard penoso, umiliato dal confronto con Benitez. La partita è stata affrontata quasi come se non si trattasse del primo atto di una sfida in 180 minuti, da gestire con tutte le cautele del caso, ma quasi come se il Barça dovesse recuperare un passivo di tre-quattro gol. Sull' 1-1, prima esce Motta, e questo ci può stare data l' impresentabilità dell' italo-brasiliano, per puntare sul centrocampo leggero con Iniesta accanto a Xavi e Deco, ma poi esce anche Xavi (male, male, male) per dar spazio Giuly e passare così a tre punte (Giuly a destra, Saviola al centro e Messi a sinistra) più un trequartista, Ronaldinho.
Una soluzione provata altre volte, l' unica alternativa elaborata finora da Rijkaard (tanto bravo a tranquillizzare l' ambiente e a dare un' identità alla squadra, ma assai miope nel proporre cambi in corsa) al modulo di base, un' alternativa che già altre volte ha fallito, rivelandosi utile soltanto in situazioni di superiorità numerica (come l' anno scorso a Stamford Bridge).
Il centrocampo salta, ci si gioca già il tutto per tutto, quando l' andazzo consiglierebbe invece di accontentarsi addirittura dell' 1-1 casalingo, e si scherza così col fuoco. Il gol dell' 1-2 di Riise è qualcosa di inconcepibile in una gara ad eliminazione diretta di Champions League: Gerrard trova un corridoio centrale sguarnito perchè il centrocampo culé non esiste più e la difesa resta così scoperta, Kuyt ci si infila, tira addosso a Valdes, ma Marquez (uno che negli ultimi tempi ci ha capito molto poco) con un obbrobrio regala il pallone che permette a Riise di infilare sotto la traversa.
Il "caso Eto'o" della scorsa settimana è stato probabilmente ridimensionato e non credo abbia inciso al di là di quelli che sono i limiti intrinseci del Barça in questa stagione, però partite come queste sono di certo l' ideale per creare o approfondire fratture e per mettere in discussione un po' di cose in vista dell' anno prossimo.
P.S.: Di Valencia e Real Madrid parlerò fra domani e dopodomani, il tempo di vedere le repliche delle partite.
Un punto in due partite contro il Valencia, una sconfitta col Real Madrid, col Sevilla una memorabile lezione subita in Supercoppa e una vittoria abbastanza immeritata in campionato, col Chelsea una sconfitta e un pareggio, stasera sconfitta col Liverpool: tutte le grandi squadre hanno preso le misure al Barça e sanno come neutralizzarlo, l' undici visto stasera, ma anche quello visto a Valencia, è impossibile che possa andare ad Anfield e vincere 2-0.
Servirebbe un cambio di rotta radicale, impensabile nel giro di due settimane. L' assenza di Eto'o non può costituire un alibi, ma anzi deve richiamare l' attenzione sulle scelte di mercato poco azzeccate della società, fatto questo poco evidenziato nel periodo in cui le cose andavano bene (e mi ci metto di brutto fra i colpevoli): Gudjohnsen è sempre stata una seconda punta di raccordo, Saviola, orrendo stasera, non è, diciamolo francamente, all' altezza di queste sfide, e comunque non ha capacità fische ed atletiche per fare la punta centrale in un tridente, lo sappiamo da tempo.
La manovra, lentissima, non sorprende più nessuno, i giocatori son tutta la stagione poco brillanti, arrivano in ritardo sul pallone e non propongono movimenti e sovrapposizioni che possano creare fratture nella difesa avversaria (anche se conosciuto fino alla noia, il 4-3-3 di Rijkaard può sorprendere ancora se alla tecnica si accompagna l' esplosività, non scherziamo). Solo qualche progressione solitaria di Zambrotta, come quella del cross che porta all' 1-0 di Deco (dopo il quale, durante una decina di minuti, il Barça dà la netta sensazione di poter chiudere subito i conti, prima che si scoprissero tutti gli altarini).
Altra faccia di questa scarsa brillantezza, è la bassissima percentuale di uno contro uno vinti, e se le cose stanno così nessuna muraglia difensiva può essere abbattuta (ancora di più quando manca un centravanti che sappia sgomitare in mezzo all' area e semplificare le cose sul gioco aereo, perchè per rendere dominante il gioco del Barça occorre che splendano i fenomeni, mancano gli espedienti e il mestiere delle squadre "normali"): Ronaldinho gioca da fermo, lo dico per l' ennesima volta, se non si allena quasi mai non può che essere così, Messi è appena tornato dall' infortunio e ha giocato una partita modesta, mai così male lui che è solito esaltarsi sui palcoscenici europei. Iniesta, l' altro giocatore desequilibrante (come dicono in Spagna), è restato discutibilmente in panchina, ed è entrato nel secondo tempo al posto di un orripilante Motta (uno di quei giocatori dei quali ci si dovrebbe liberare l' anno prossimo, assieme a Saviola, Gio e Belletti), andando a comporre il trio di piccoletti con Xavi e Deco, poi messo da parte con la sostituzione di Xavi per Giuly, ma Andresin, relegato soprattutto in posizioni di retroguardia, non ha potuto incidere col suo dribbling, in una situazione peraltro di crescente nervosismo ed impazienza.
In questi ultimi anni non si era mai visto un Barça con questa fatica ad andare in gol e a creare occasioni; questa difficoltà rende salatissimo il costo che si paga con le ricorrenti disattenzioni difensive, che vengono invece nascoste quando il Barça è in condizione di sciorinare il suo miglior futbol. Deconcentrazione, tremarella, pasticci vari (Valdes sul primo gol la fa fuori dal vaso, anche lui ogni tanto...) e soprattutto una gestione della partita masochistica che chiama in causa come principale imputato un Rijkaard penoso, umiliato dal confronto con Benitez. La partita è stata affrontata quasi come se non si trattasse del primo atto di una sfida in 180 minuti, da gestire con tutte le cautele del caso, ma quasi come se il Barça dovesse recuperare un passivo di tre-quattro gol. Sull' 1-1, prima esce Motta, e questo ci può stare data l' impresentabilità dell' italo-brasiliano, per puntare sul centrocampo leggero con Iniesta accanto a Xavi e Deco, ma poi esce anche Xavi (male, male, male) per dar spazio Giuly e passare così a tre punte (Giuly a destra, Saviola al centro e Messi a sinistra) più un trequartista, Ronaldinho.
Una soluzione provata altre volte, l' unica alternativa elaborata finora da Rijkaard (tanto bravo a tranquillizzare l' ambiente e a dare un' identità alla squadra, ma assai miope nel proporre cambi in corsa) al modulo di base, un' alternativa che già altre volte ha fallito, rivelandosi utile soltanto in situazioni di superiorità numerica (come l' anno scorso a Stamford Bridge).
Il centrocampo salta, ci si gioca già il tutto per tutto, quando l' andazzo consiglierebbe invece di accontentarsi addirittura dell' 1-1 casalingo, e si scherza così col fuoco. Il gol dell' 1-2 di Riise è qualcosa di inconcepibile in una gara ad eliminazione diretta di Champions League: Gerrard trova un corridoio centrale sguarnito perchè il centrocampo culé non esiste più e la difesa resta così scoperta, Kuyt ci si infila, tira addosso a Valdes, ma Marquez (uno che negli ultimi tempi ci ha capito molto poco) con un obbrobrio regala il pallone che permette a Riise di infilare sotto la traversa.
Il "caso Eto'o" della scorsa settimana è stato probabilmente ridimensionato e non credo abbia inciso al di là di quelli che sono i limiti intrinseci del Barça in questa stagione, però partite come queste sono di certo l' ideale per creare o approfondire fratture e per mettere in discussione un po' di cose in vista dell' anno prossimo.
P.S.: Di Valencia e Real Madrid parlerò fra domani e dopodomani, il tempo di vedere le repliche delle partite.
Etichette: Barcelona, Spagnole nelle coppe
8 Comments:
Tra i grandi perchè della vita, Tiago Motta; mi sono sempre chiesto come abbia fatto un medio del suo calibro poter vestire la maglia blaugrana per così tanti anni. Ieri comunque ha giocato male, come solito, ma peggio di lui hanno fatto Saviola, Marquez e sopratutto Valdes. E poi Iniesta, ma in campo è entrato lui o una controfigura?
Provocazione: vista la mediocrità che circola ultimamente, il Liverpool di Benitez, con il suo calcio scolastico, bruttino ma mai domo, può benissimo bissare il successo di due anni fa. Menzione positiva per Carragher e Bellamy (se si decidesse a mettere la testa a posto....), mentre Agger era sopravvalutato fin dai tempi del Brondby, e ieri ha mostrato tutti i suoi limiti, tecnici e di personalità. Kuijt è uno dei miei favoriti quindi non voglkio parlarne mai, anche se per quanto visto ieri lo meriterebbe, mentre Arbeloa sembra la versione da fascia sinistra dell'orriplante Josemi visto ad Anfield tempo fa
sorry per i refusi, quando si scrive in fretta....."Kuijt è uno dei miei favoriti quindi non voglio parlarne male, anche se per quanto visto ieri lo meriterebbe"
"orripilante" Josemi
Su Motta non so più cosa dire. Ha avuto anche tanti infortuni, e col tempo è stato spostato davanti alla difesa, ruolo dove non mi ha mai convinto, mentre in realtà il suo ruolo migliore è quello di mezzala sul centro-sinistra, dove perlomeno potrebbe fare da onesta riserva. Saviola per me è bravino, ma oltre non va, Marquez è un grande difensore, ma quest' anno ne sta combinando di tutti i colori, Valdes è una delle note migliori di queste stagioni, ha più volte salvato capra e cavoli, ieri ci si è messo d' impegno anche lui. La difesa è stata un disastro (a parte un grande Puyol), sempre in difficoltà sui cross dalla fasce (Belletti si fa sempre, dico sempre, prendere alle spalle). Iniesta ha giocato quando Rijkaard aveva già rovinato tutto, e praticamente ha sostituito Motta, troppo lontano secondo me dalla trequarti dove poteva dare qualche accelerazione buona.
Vedo quasi impossibile la rimonta ad Anfield, perchè neanche le individualità sostengono questo scialbo Barça: con Gudjohnsen e Saviola e con questo Ronaldinho (a meno che non gli capiti qualche punizione) fare due gol in Inghilterra sarà un' impresa, e se torna Eto'o non ci si può aspettare miracoli. Il Barça fatica a creare occasioni, questa è la notizia peggiore (anche per il ritorno di Coppa del re col Zaragoza).
Quella del Liverpool non è una provocazione, dato che oltre ad avere la stessa disciplina e lo stesso carattere, ha una squadra nettamente migliore rispetto a quella di due anni fa.
Carragher fantastico, Agger a dire il vero mi piace, è molto bravo ad impostare e veloce, però non l' ho visto tantissimo a dire il vero, Kuyt è un grande uomo-squadra, mentre su Arbeloa ti posso assicurare che si tratta di un ottimo giocatore. Non è un terzino (e quando ha giocato sulla fascia lo ha fatto sempre sulla destra, nel Madrid come nel Deportivo, con l' esclusiva funzione di annullare il Ronaldinho di turno), ma un centrale, veloce e bravo nell' anticipo, che nel Deportivo stava risultando uno dei più convincenti centrali di questa Liga.
Beh, io mi son ripetuto una cinquantina di volte...
Kuyt grande uomo-squadra, ma ieri in effetti non ha fatto granchè.
ieri si sono visti alcuni dei difetti del Barca . la mancanza di concretezza e peso davanti. la mancanza di un interditore vero. però nonostante tutto si è dominato il Liverpool per tutto il primo tempo. Liverpool che al contrario ha sfruttato quasi al 100% le occasioni che ha avuto. Risultato compromesso? Non credo, il Barca del primo tempo 2 gol, anche 3 può farli a chiunque. poi anche la sfiga prima o poi deve girare. comunque anche l'anno scorso non è che è stata una passerella la Champions per il Barca, sempre risultati risicati. Per me ha ancora un 40% di possibilità di passare. e non sarei così disastroso neil giudicare certi giocatori. e le altre allora che dovrebbero dire?
per vincere serve serenità e realismo. 2 gol al Liverpool senza subirne si possono fare tranquillamente, non sarebbe neanche una grandissima impresa.
KUBALA
E' vero, dopo l' 1-0 e fino al gol di Bellamy si poteva tranquillamente raddoppiare, ma per me c'è stato più il disorientamento da parte del Liverpool, e comunque in questo periodo rappresenta un' ecczione.
E' chiaro che in assoluto il Barça avrebbe tutte le carte in regola per vincere 2-0 anche ad Anfield, ma io sono molto pessimista. Non è sfiga, questo Barça non accelera e crea poco (mi riferisco anche alla partita col Valencia e a quella col Zaragoza tra le altre), e vedo molto difficile l' impresa del ritorno, a meno di cambi radicali.
Oltre ai difetti che citi, c'è stata una gestione disastrosa del match, sia per le numerose distrazioni dei giocatori che per le scelte sciagurate di Rijkaard, che ha sbilanciato la squadra sull' 1-1, errore cui non è nuovo.
Il Barça l'anno scorso non opteva fare 5-0 a tutti, ha costruito la sua vittoria in Champions sulla base dell' equilibrio e della concentrazione (vedi l' ottavo di ritorno col Chelsea: esemplare, non una pecca, l'esatto contrario della gara di ieri) e comunque manteneva viva come nessuno la sensazione di poter fare male in qualunque momento all' avversario, cosa che in questo momento decisamente non avviene.
Il Valencia a Milano ha fatto una buona partita, considerando che in mezzo al campo aveva gente dai piedi semi-quadrati tipo lo stopperaccio Marchena e Albelda.
La cosa buona è che il 2-2 porterà l'Inter a dover vincere (quasi) per forza, al Mestalla: proprio quello che Quique Sanchez voleva...
Eh sì, è il tipo di partita ideale, purtroppo al ritorno mancheranno per squalifica sia Albelda che Marchena, e il centrocampo sarà da inventare (ma lo stesso potrebbe valere per Mancini se mancherà Cambiasso). Probabile giochi Pallardò, non so se Baraja recupererà in tempo. Un peccato 'sta storia di Vicente, sarebbe un giocatore ideale per fare male all' Inter, così si potrebbe anche spostare Silva dietro a Villa e avere più qualità nel contropiede.
Occhio però, questo 2-2 sembra fin troppo invitante come risultato, specularci eccessivamente e sentirsi già mezzi qualificati sarebbe un errore letale.
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