VENTIQUATTRESIMA GIORNATA: Barcelona-Athletic Bilbao 3-0: autorete Amorebieta; Xavi; Eto'o.
La Festa della Riconciliazione. Eto’o si riconcilia con il rettangolo verde, si riconcilia con il gol, con Rijkaard e con Ronaldinho (ma “il caso”era stato ampiamente montato, bisognerebbe sapere che Eto’o ha sempre avuto di questi scatti); il Barça si riconcilia con il proprio pubblico, tornandogli a offrire, complice, non dimentichiamolo, un tenero Athletic, un calcio spettacolo che era un po’ di tempo che non potevamo apprezzare. Quando il Barça gioca così, il discorso per la Liga non si pone neanche, sia chiaro. Intanto, due punti sul Sevillla e sei su Real Madrid e Valencia (che ha pareggiato in casa del Nàstic…no comment).
Scoprirò l’ acqua calda, ma con Eto’o il Barça è tutta un’ altra cosa. Ha un altro respiro, un altro spirito, qualche buona marcia in più e un’ accelerazione decisiva. Il camerunese offre al gioco del Barça una profondità sconosciuta a quella di tutte le altre squadre. Ronaldinho (ieri IMMENSO), che non ha più tutti gli occhi addosso e si trova meno costretto in spazi angusti, ritrova finalmente il partner ideale per raccogliere i suoi lanci profondi e allungare le difese avversarie. In generale, la presenza di Eto’o torna a fornire alternative tattiche decisive a Rijkaard, togliendone al tempo stesso agli avversari, i quali se tengono alta la linea di difesa corrono il rischio di lasciare spazi alla velocità di Eto’o, mentre se restano a difendere vicino alla propria porta si consegnano inevitabilmente all’ assedio blaugrana. Come cascano, cascano male, mentre con Gudjohnsen e Saviola potevano pressare più alto e rilanciare l’ azione con più tranquillità, dato che, senza Eto’o, più difficilmente scattava il pressing sui difensori avversari (ma quest’ aspetto andrà verificato meglio quando Eto’o tornerà alla forma migliore e in ogni caso contro avversari più probanti, come nei prossimi cruciali “dentro o fuori” con Zaragoza e Liverpool).
La festa, dopo un avvio titubante in cui l’ Athletic pareva potersi affacciare in maniera pericolosa, ha inizio a partire dall’ incredibile autorete di Amorebieta, che è talmente bravo a impappinarsi da solo da far credere in presa diretta che il pallone fosse rimbalzato su Eto’o. Il secondo gol è invece è una perfetta dimostrazione di ciò che il Barça guadagna con Eto’o: Ronaldinho alza la testa, pallonetto filtrante magistrale, Eto’o che scatta profondo, attira su di sè due difensori e di prima gira stupendamente all’ indietro premiando il perfetto inserimento di Xavi che, sempre al volo, batte Aranzubia. Tutto di prima, calcio verticale, veloce ed incisivo.
Due gol sotto, l’ Athletic apre ancora di più gli spazi, scenario ideale per sancire la resurrezione ufficiale di Eto’o il quale, sul filo del fuorigioco, percorre una prateria e infila Aranzubia, andando poi a raccogliere l’ abbraccio del pubblico e dei compagni. Su di giri, c’ è spazio per l’ accademia e, nel secondo tempo, per l’ espressione del talento a briglia sciolta, con lo scoppiettante Iniesta e con Ronaldinho in pieno delirio, due traverse per lui, una delle quali al termine di un’ azione indescrivibile (vi consiglio di guardare gli highlights qui sotto, non posso rendere l’ idea con le parole).
I MIGLIORI: Eto’o è la scintilla, innesca un “contagio” positivo per tutta la squadra che si sblocca e riesce ad esprimersi sui suoi livelli migliori. Ronaldinho ha bisogno di lui e lui ha bisogno di Ronaldinho, il quale nel secondo tempo raggiunge livelli di magia impensabile. La serie di dribbling conclusa dal pallonetto che, quasi dalla linea di fondo, bacia la traversa, ha rischiato di entrare nella storia del calcio.
In settimana “AS” aveva pubblicato foto inequivocabili sull’ ingrassamento di Ronaldinho dal 2003, suo primo anno blaugrana, ad oggi (volevo anche pubblicarle sul blog, ma ho avuto qualche problema). La maggior pesantezza e lo scarso allenamento li abbiamo notati tutti in questa stagione in cui Ronaldinho fatica tantissimo a bruciare l’ avversario col suo spunto classico (doppio passo e accelerazione secca) , ma il miglior giocatore del mondo è tale perché da un momento all’ altro può tirare fuori prestazioni come queste. Con i movimenti di Eto’o potrà poi tornare a sfogare appieno il suo genio di rifinitore, intanto fa il simpaticone quando a fine gara si spoglia in favore di telecamera per permettere agli spettatori da casa di controllare meglio la condizione dei suoi addominali.
Sul piano strettamente individuale, questa stagione del Barça verrà ricordata come la stagione della definitiva consacrazione di Iniesta, splendente protagonista in tutte le zone del campo, davanti alla sua difesa come sulla trequarti avversaria e sulla linea di fondo. Grande prestazione di Xavi, molto convincente anche Edmilson, ottimo nell’ anticipo sui rilanci della difesa basca e perfetto nelle sue aperture verso le fasce, dato che l’ Athletic gli lascia sufficiente tempo e margine di manovra.
Nell’ Athletic, l’ unico che si salva forse è Aranzubia (peraltro non impeccabile sul gol di Xavi), bravo se non altro a impedire che il passivo aumenti a dismisura nel secondo tempo, soprattutto in un paio di occasioni su Ronaldinho.
I PEGGIORI: L’ Athletic (Mané ha preferito in partenza i centimetri di Urzaiz al contropiede di Aduriz, bi-goleador domenica scorsa), dopo un inizio in cui sembrava ben disposto con le giocate di Yeste tra le linee, buone sponde di Urzaiz e buone sovrapposizioni sulla fascia destra, si è rivelato a partire dall’ autogol di Amorebieta poco più che uno sparring partner, permettendo al Barça di combinare agevolmente a centrocampo per poi distendersi in profondità. La condanna è quindi generale. Va bene che le partite-salvezza sono altre, ma non ci si può presentare al Camp Nou così poco determinati e aggressivi.
AZIONI SALIENTI
Barcelona (4-3-3): Valdés s.v.; Oleguer 6, Thuram 6, Puyol 6,5, Gio 6; Xavi 7, Edmilson 6,5 (81'), Iniesta 7; Giuly 6,5 (78'), Eto’o 7 (66'), Ronaldinho 8.
In panchina: Rubén, Sylvinho s.v. (81'), Motta, Saviola s.v. (78'), Messi s.v. (66'), Ezquerro, Gudjohnsen
Athletic (4-2-3-1): Aranzubia 6,5; Expósito 5, Sarriegi 5,5 (77'), Amorebieta 4, Casas 5; J. Martínez 4,5, Murillo 5 (46'); Iraola 5,5, Yeste 5,5, Gabilondo 5; Urzaiz 6 (53').
In panchina: Alba, Bergara s.v. (77'), Zubiaurre, Llorente 5 (53'), Dañobeitia, Etxeberria, Aduriz 5,5 (46')
Goles: 1-0 (22'): Amorebieta se lía y remata de tacón un centro de Giuly; 2-0 (29'): Xavi, desde la frontal, caza de volea a cesión de Etoo; 3-0 (40'): Etoo supera por bajo la salida de Aranzubia, tras pase al hueco de Ronaldinho.
Árbitro: Lizondo Cortes, del Colegio Valenciano. Amonestó a Bergara (89').
Incidencias: Camp Nou. 70.000 espectadores.
Scoprirò l’ acqua calda, ma con Eto’o il Barça è tutta un’ altra cosa. Ha un altro respiro, un altro spirito, qualche buona marcia in più e un’ accelerazione decisiva. Il camerunese offre al gioco del Barça una profondità sconosciuta a quella di tutte le altre squadre. Ronaldinho (ieri IMMENSO), che non ha più tutti gli occhi addosso e si trova meno costretto in spazi angusti, ritrova finalmente il partner ideale per raccogliere i suoi lanci profondi e allungare le difese avversarie. In generale, la presenza di Eto’o torna a fornire alternative tattiche decisive a Rijkaard, togliendone al tempo stesso agli avversari, i quali se tengono alta la linea di difesa corrono il rischio di lasciare spazi alla velocità di Eto’o, mentre se restano a difendere vicino alla propria porta si consegnano inevitabilmente all’ assedio blaugrana. Come cascano, cascano male, mentre con Gudjohnsen e Saviola potevano pressare più alto e rilanciare l’ azione con più tranquillità, dato che, senza Eto’o, più difficilmente scattava il pressing sui difensori avversari (ma quest’ aspetto andrà verificato meglio quando Eto’o tornerà alla forma migliore e in ogni caso contro avversari più probanti, come nei prossimi cruciali “dentro o fuori” con Zaragoza e Liverpool).
La festa, dopo un avvio titubante in cui l’ Athletic pareva potersi affacciare in maniera pericolosa, ha inizio a partire dall’ incredibile autorete di Amorebieta, che è talmente bravo a impappinarsi da solo da far credere in presa diretta che il pallone fosse rimbalzato su Eto’o. Il secondo gol è invece è una perfetta dimostrazione di ciò che il Barça guadagna con Eto’o: Ronaldinho alza la testa, pallonetto filtrante magistrale, Eto’o che scatta profondo, attira su di sè due difensori e di prima gira stupendamente all’ indietro premiando il perfetto inserimento di Xavi che, sempre al volo, batte Aranzubia. Tutto di prima, calcio verticale, veloce ed incisivo.
Due gol sotto, l’ Athletic apre ancora di più gli spazi, scenario ideale per sancire la resurrezione ufficiale di Eto’o il quale, sul filo del fuorigioco, percorre una prateria e infila Aranzubia, andando poi a raccogliere l’ abbraccio del pubblico e dei compagni. Su di giri, c’ è spazio per l’ accademia e, nel secondo tempo, per l’ espressione del talento a briglia sciolta, con lo scoppiettante Iniesta e con Ronaldinho in pieno delirio, due traverse per lui, una delle quali al termine di un’ azione indescrivibile (vi consiglio di guardare gli highlights qui sotto, non posso rendere l’ idea con le parole).
I MIGLIORI: Eto’o è la scintilla, innesca un “contagio” positivo per tutta la squadra che si sblocca e riesce ad esprimersi sui suoi livelli migliori. Ronaldinho ha bisogno di lui e lui ha bisogno di Ronaldinho, il quale nel secondo tempo raggiunge livelli di magia impensabile. La serie di dribbling conclusa dal pallonetto che, quasi dalla linea di fondo, bacia la traversa, ha rischiato di entrare nella storia del calcio.
In settimana “AS” aveva pubblicato foto inequivocabili sull’ ingrassamento di Ronaldinho dal 2003, suo primo anno blaugrana, ad oggi (volevo anche pubblicarle sul blog, ma ho avuto qualche problema). La maggior pesantezza e lo scarso allenamento li abbiamo notati tutti in questa stagione in cui Ronaldinho fatica tantissimo a bruciare l’ avversario col suo spunto classico (doppio passo e accelerazione secca) , ma il miglior giocatore del mondo è tale perché da un momento all’ altro può tirare fuori prestazioni come queste. Con i movimenti di Eto’o potrà poi tornare a sfogare appieno il suo genio di rifinitore, intanto fa il simpaticone quando a fine gara si spoglia in favore di telecamera per permettere agli spettatori da casa di controllare meglio la condizione dei suoi addominali.
Sul piano strettamente individuale, questa stagione del Barça verrà ricordata come la stagione della definitiva consacrazione di Iniesta, splendente protagonista in tutte le zone del campo, davanti alla sua difesa come sulla trequarti avversaria e sulla linea di fondo. Grande prestazione di Xavi, molto convincente anche Edmilson, ottimo nell’ anticipo sui rilanci della difesa basca e perfetto nelle sue aperture verso le fasce, dato che l’ Athletic gli lascia sufficiente tempo e margine di manovra.
Nell’ Athletic, l’ unico che si salva forse è Aranzubia (peraltro non impeccabile sul gol di Xavi), bravo se non altro a impedire che il passivo aumenti a dismisura nel secondo tempo, soprattutto in un paio di occasioni su Ronaldinho.
I PEGGIORI: L’ Athletic (Mané ha preferito in partenza i centimetri di Urzaiz al contropiede di Aduriz, bi-goleador domenica scorsa), dopo un inizio in cui sembrava ben disposto con le giocate di Yeste tra le linee, buone sponde di Urzaiz e buone sovrapposizioni sulla fascia destra, si è rivelato a partire dall’ autogol di Amorebieta poco più che uno sparring partner, permettendo al Barça di combinare agevolmente a centrocampo per poi distendersi in profondità. La condanna è quindi generale. Va bene che le partite-salvezza sono altre, ma non ci si può presentare al Camp Nou così poco determinati e aggressivi.
AZIONI SALIENTI
Barcelona (4-3-3): Valdés s.v.; Oleguer 6, Thuram 6, Puyol 6,5, Gio 6; Xavi 7, Edmilson 6,5 (81'), Iniesta 7; Giuly 6,5 (78'), Eto’o 7 (66'), Ronaldinho 8.
In panchina: Rubén, Sylvinho s.v. (81'), Motta, Saviola s.v. (78'), Messi s.v. (66'), Ezquerro, Gudjohnsen
Athletic (4-2-3-1): Aranzubia 6,5; Expósito 5, Sarriegi 5,5 (77'), Amorebieta 4, Casas 5; J. Martínez 4,5, Murillo 5 (46'); Iraola 5,5, Yeste 5,5, Gabilondo 5; Urzaiz 6 (53').
In panchina: Alba, Bergara s.v. (77'), Zubiaurre, Llorente 5 (53'), Dañobeitia, Etxeberria, Aduriz 5,5 (46')
Goles: 1-0 (22'): Amorebieta se lía y remata de tacón un centro de Giuly; 2-0 (29'): Xavi, desde la frontal, caza de volea a cesión de Etoo; 3-0 (40'): Etoo supera por bajo la salida de Aranzubia, tras pase al hueco de Ronaldinho.
Árbitro: Lizondo Cortes, del Colegio Valenciano. Amonestó a Bergara (89').
Incidencias: Camp Nou. 70.000 espectadores.
Etichette: Athletic Bilbao, Barcelona, Liga
1 Comments:
ciao Valentino, Javi Martinez non l'ho visto malissimo, all'inizio mi sembrava in palla, poi è ovviamente calato ma non mi sembrava meritevole di una bocciatura...per dire, Yeste andava preso a schiaffi, anche perchè sullo 0-0 ha provato il golazo invece di servire un compagno solo in area. In effetti Urzaiz ha giocato benino, mi sono scordato di lui! Ora lo aggiungo.
Ciao!
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