venerdì, agosto 04, 2006

LA NUOVA LIGA / 3: Valencia / Non passa lo straniero.

Quasi certamente il Valencia dell' anno prossimo presenterà più o meno in tutte le partite nove undicesimi dei titolari di nazionalità spagnola. Una bella notizia per Aragones, il quale, fra nazionali ( Canizares, Del Horno, Marchena, Albelda, Villa ), giocatori nel giro della nazionale ( Baraja, Vicente, Morientes e potrebbe rientrarci anche Curro Torres ) e altri che probabilmente vi esordiranno a breve ( Raul Albiol, Silva e Gavilan ), dovrà procurarsi un posto fisso fra le tribune del Mestalla, compiaciuto tra le altre cose dal fatto che, con così tanti potenziali nazionali nella stessa squadra, è più facile che si formi un blocco utile alla Seleccion, l' assenza del quale è stata una delle lamentele più frequenti di chi segue le miserie della nazionale.
Tornando all' argomento che ci interessa, cioè il Valencia Club de Futbol, la scorsa stagione degli uomini di Quique Sanchez Flores tecnicamente ha risposto alle aspettative, visto il terzo posto conseguito, ma il gioco mostrato è stato davvero pessimo, uno dei peggiori dell' intera Liga in rapporto al potenziale.
Una difesa solidissima, uno schieramento ben organizzato, ma davvero deprecabile affidarsi al solo contropiede, senza uno straccio di manovra per aggirare l' avversario ( ben lontani dalla squadra di Benitez, che non solo non concedeva nulla all' avversario, ma spesso lo dominava, soprattutto fra le mura amiche ). L' avversario non sta certo tutta la partita lì a concederti il contropiede, qualcosa devi inventartelo anche tu, soprattutto se hai giocatori di livello superiore. Spesso il Valencia ha dato invece la sensazione di aspettare che piovesse dal cielo il gol del vantaggio, per potersi poi dedicare solo al contropiede. Siccome non sempre però Villa inventava il gol o Aimar la genialata, il Valencia ha perso una buona quantità di punti a causa di questo suo atteggiamento. A titolo di esempio prendo la partita di Malaga, dove, essendo obbligati a fare la partita, i valenciani non hanno mostrato uno straccio di idea e non sono andati oltre lo squallore di qualche sporadica azione isolata contro la squadra più debole dell' intero campionato. Risultato: 0-0 e altro terreno perso nei confronti del Barça, mai comunque realmente impensierito. E dire che l' approdo di Quique sulla panchina del club aveva suscitato molte speranze, visto le belle prestazioni del suo Getafe…
Comunque, quest' anno non sono da escludere progressi, visti gli innesti di qualità di Del Horno, Silva, Gavilan e Morientes, oltre che il possibile arrivo di Simao, progressi necessari perché per andare avanti in Champions League è generalmente richiesto di andare oltre un gioco meramente speculativo ( come testimoniano le ripetute eliminazioni della Juventus ).
Innesti di qualità ma anche una cessione che ha fatto e farà parecchio discutere: non è né Fabio Aurelio, né Mista, né Rufete ma Pablo Aimar al Zaragoza. El Payaso è stato chiaramente sopportato da Quique durante la scorsa stagione, e la sua cessione, potrà convertirsi, a seconda degli esiti della stagione del Valencia, o in una prova della genialità dell' allenatore, oppure nella più insistente delle recriminazioni possibili, in caso di insuccesso, da parte dei tifosi locali, in gran parte adoratori del trequartista argentino. Io la vedo così: il Valencia è benissimo in grado di fare una buona stagione anche senza Aimar, ma un giocatore così non merita certo di essere scaricato come fosse uno qualunque.
Due gli assetti possibili per la prossima stagione: 4-2-3-1 oppure 4-4-2, con due punte pure. Gli indizi convergono maggiormente sulla seconda ipotesi, visto che Quique l' ha già adottato con convinzione nel finale della scorsa stagione, avanzando Regueiro accanto a Villa, e visto anche l' arrivo di un centravanti come Morientes che ha preceduto la cessione di un trequartista dei più classici, come è Aimar.

DIFESA

L' anno scorso il reparto meno battuto del campionato: già collaudato da anni di cura da parte prima di Cuper e poi di Benitez, non ha sofferto la bruttissima stagione di Marchena, perché rinfrescato dall' esplosione di Raul Albiol, che comunque deve confermarsi quest' anno. La sua stagione ha fatto sì che molti invocassero la sua convocazione in nazionale, tacciando automaticamente di broccaggine Marchena. Io ci andrei piano perché non ho dimenticato l'affidabilità del centrale sivigliano negli anni d'oro di Benitez: non sempre ha la risposta rapida, ma sotto tutti gli altri aspetti è ben attrezzato, contando anche su una discreta qualità nel giocare il pallone, che lo rende utile anche a centrocampo.
Ma la situazione più delicata riguarda il centrale che affiancherà Raul Albiol. Ayala ha problemi con la società per il rinnovo del contratto, e pare abbia chiesto di andarsene al Villarreal. Questo sarebbe un bel guaio, perché in brevi termini sarebbe molto difficile surrogare l' autorità di uno dei migliori difensori del mondo in assoluto. Di certo non lo potrà fare il legnoso David Navarro, con tutto il bene che gli voglio.
Da questo mercato il Valencia esce con un parco terzini fra i migliori in circolazione, disponendo di Miguel per la fascia destra e Del Horno per la fascia sinistra. Sarebbe davvero un peccato giocare anche quest' anno con un assetto che quasi non prevede avanzate dei terzini…
Già abbastanza mortificato Miguel l'anno scorso, sarebbe un colpo di grazia per Del Horno, reduce da una stagione difficile nel Chelsea, anche a causa del difensivismo di Mourinho, che non gli ha certo concesso le scorribande dei tempi dell' Athletic. Buono anche in fase difensiva, il basco merita sicuramente un rilancio per far pentire quanti hanno gioito per il suo infortunio prima del Mondiale, perché "tanto Pernia è molto meglio di lui" ( ma ve ne rendete conto ? ).
Nel caso Quique non recedesse dai suoi intenti, allora tanto varrebbe, per evitare sprechi irritanti, lasciare anche quest' anno la fascia sinistra per Moretti, bravo in fase difensiva e senza strane pretese oltre la sua metà campo. Comunque l' italiano, avendo davanti Del Horno, dovrebbe tornare disponibile anche come alternativa per il centro.
Ha rivisto finalmente la luce, dopo un lunghissimo infortunio, Curro Torres, che sarà una valida alternativa a Miguel, completa nelle due fasi.
La difesa titolare dovrebbe essere Miguel-Ayala-Albiol-Del Horno ( pero le ultimissime danno l' argentino in partenza, col Valencia che preferirebbe piazzarlo all' estero: gran brutta notizia ), ma per il preliminare di Champions contro il Salisburgo della prossima settimana i quattro dovrebbero essere, fra problemi contrattuali e ritardi di preparazione vari, Curro Torres-Albiol-D.Navarro-Moretti.

CENTROCAMPO

Il reparto che ai tempi di Benitez demoliva ogni avversario è oggi il reparto che presenta le maggiori incognite, avendo forse bisogno di una rinfrescatina vista la presenza di qualche campione purtroppo un po' logoro. La bassa qualità della manovra nella scorsa annata non è certo solo colpa del tecnico. Signor Baraja, lei ne sa qualcosa ?
Il 31enne di Valladolid fino a due anni fa era uno dei migliori centrocampisti a livello europeo, grazie alla sua eccezionale completezza: asfissiante nel pressing, bravissimo nell' impostazione, micidiale negli inserimenti. Il vero motore della squadra, costituiva con Albelda una società perfetta,la coppia di centrocampo più affiatata del calcio spagnolo.
Albelda è rimasto su alti livelli in interdizione, ma l' elemento chiave, che legava il gioco, Baraja, ha perso molta brillantezza e continuità, facendo saltare i meccanismi fondamentali della squadra e arrivando tra l'altro, dal punto di vista personale, a perdere la nazionale ai Mondiali. Ancora centra il bersaglio con qualche botta dalla distanza e ogni tanto gioca ai suoi livelli, ma il Valencia ha tremendamente bisogno che ritrovi costanza di rendimento, altrimenti sarà meglio ricorrere a Edu.
Il brasiliano è arrivato l'estate scorsa ma è come se fosse un giocatore nuovo, dato il tremendo infortunio che l' ha tenuto fuori per quasi tutta la scorsa stagione. La sua qualità può essere una carta molto importante per elevare il tono della manovra.
Le fasce minacciano, se tutto va bene di diventare un fiore all' occhiello: importante sarà concludere in maniera indolore l' operazione Simao: c'è già l' accordo con il Benfica, però finchè il giocatore e il Valencia non si accordano sullo stipendio, la fascia destra resta un punto un po' scoperto dell' organico a disposizione di Quique. Partito Rufete verso l'Espanyol, resta solo il "comodin" ( giocatore utile per tutte le circostanze, nel gergo spagnolo ) Angulo. Un po' poco, tra l' altro aggiungendo la cessione di Estoyanoff al Deportivo, giocatore a mio avviso sottovalutato e che meritava una chance seria, dopo essere stato in prestito l' anno scorso al Cadiz.
Fin troppa al contrario la quantità e la qualità di giocatori disponibili per la fascia opposta: già in dotazione la miglior ala sinistra spagnola, Vicente, son tornati alla casa madre i giovani talentuosissimi Silva e Gavilan, dopo le felici esperienze in prestito rispettivamente al Celta e al Getafe.
"Vicentin" ha solo bisogno di una stagione al riparo dagli infortuni, a differenza delle ultime due, per poter tornare sui magici livelli del 2004 e riconquistare la nazionale. E' un peccato che Gavilan debba fare panchina, perché la sua esplosività è davvero micidiale, ma tant'è. E c'è pure Regueiro, che sarebbe meglio cedere per evitare sovraffollamento.
David Silva merita un discorso a parte, visto che gli ingorghi sulla fascia sinistra e soprattutto le sue qualità sembrano renderlo molto più adatto al ruolo di trequartista centrale. Un giocatore tecnicamente delizioso, per il quale stravedo e che sarebbe una delle poche buone conseguenze della cessione di Aimar, sempre che Quique scelga il 4-2-3-1.
Mentre registriamo il giovane Pallardò come probabile rincalzo di Albelda, sottolineiamo la situazione ancora ambigua di due giocatori: Fiore e Jorge Lopez. Il primo, dopo l' ottima stagione in prestito alla Fiorentina, sembrava dovesse essere ceduto da qualche parte, ma alla fine pare che Quique, con un' intuizione condivisibilissima, sia deciso a tenerselo come pedina per la fascia destra. Fascia destra ( ma anche fascia sinistra e trequarti ) per la quale tornerà in ballo Jorge Lopez. Arrivato nell' estate 2003, non si è mai inserito e dopo un prestito al Mallorca poco felice, torna al Valencia, cercando di inseguire i bei tempi del Villarreal.
Un altro perseguitato da un presente non all' altezza delle aspettative è Hugo Viana, destinato al più classico ruolo di eterna promessa. Ci riprova anche quest' anno, ma si sta bruciando.

ATTACCO

Anche quest' anno molto dipenderà dalla vena realizzativa del "Guaje" David Villa, indiscutibilmente il miglior bomber spagnolo. Su 58 gol realizzati dal Valencia l' anno passato 25 li ha firmati lui, facendo entrare la squadra in una pericolosa dipendenza dalle sue performances realizzative.
Per evitare l' aggravarsi di questa situazione, la società gli ha affiancato un compagno di giochi fra i più rinomati: Fernando Morientes. "El Moro" dovrà riprendersi dalla deludente esperienza al Liverpool, ma il suo sembra un acquisto sicuro, potenziando l' arsenale aereo in dotazione a Quique Sanchez Flores con un giocatore che può anche riequilibrare le attenzioni rivolte dai difensori avversari,prima tutte su Villa.
Se, come presumo, la scelta sarà per il 4-4-2, le punte titolari saranno Villa e Morientes, senza nessuna prima punta fra i rincalzi possibili: scartato infatti il sempre infortunato Kluivert, il tecnico può optare per Regueiro seconda punta come nel finale della scorsa stagione, oppure attingere alla versatilità di Angulo, come già aveva fatto Benitez affiancandolo a Mista nella trionfale ultima Liga conquistata.
Stuzzicante invece la possibilità di far affacciare per la prima volta sui grandi palcoscenici il talento di Aaron Niguez, diciassettene seconda punta di grandi potenzialità tecniche che h dato spettacolo, in coppia con Bojan Krkic del Barça, nel recente Europeo Under 17.

PROSPETTIVE

Sembra la miglior candidata a inserirsi nella lotta fra Barcelona e Real Madrid e, qualora superasse il meno semplice di quanto si creda preliminare col Salisburgo, potrebbe compiere un buon cammino in Champions League, sempre che la qualità di gioco e la varietà delle soluzioni aumentino sensibilmente rispetto a quanto mostrato l' anno scorso.

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