martedì, settembre 12, 2006

CHAMPIONS LEAGUE: Giocatori da seguire.

Provo ad abbozzare una guida ad alcuni, solo alcuni, di quelli che potrebbero essere i giocatori interessanti, giovani o in cerca di rilancio, della nuova Champions League. Non inserisco giocatori delle squadre più famose perché sono già abbastanza conosciuti, e neanche certezze assolute di squadre non di primissima fascia come possono ad esempio essere Klose per il Werder e Cocu per il PSV.

DIEGO (WERDER BREMA, GRUPPO A): Cerca riscatto in Germania l'ex sensazione del Santos assieme a Robinho. La sua esperienza al Porto è stata davvero negativa, e a parte un inizio promettente nella scorsa stagione, Adriaanse ha presto fatto a meno di lui, preferendo due punte pure (Adriano e Mc Carthy) nel 3-3-4 messo in mostra nella seconda parte dello scorsa Superliga. A dire il vero poi, rispetto ad altri numeri 10 brasiliani, non mi ha mai incantato per la sua tecnica, ovviamente senza sbavature ma senza neanche grossi punti esclamativi.
Comunque, il suo inizio in Germania è stato ottimo, ed ha anche la fortuna di giocare in una delle squadre più offensive d'Europa, dove, fra due punte e le sovrapposizioni continue dei terzini e gli inserimenti di Frings e Borowski, avrà sempre molte soluzioni disponibili per esprimere il suo talento.

NANI (SPORTING, GRUPPO B): Il talento forse più interessante dell' assai prolifico vivaio dello Sporting (Joao Moutinho, Carlos Martins fra i tanti, senza dover risalire a Cristiano Ronaldo e Quaresma). Trequartista-esterno di centrocampo, lanciato nel corso della stagione passata, Paulo Bento l'ha promosso titolare all'inizio di questa stagione, dove il ragazzo di Capo Verde l'ha già ripagato con due gol nelle prime due giornate (stupendo quello nell'ultimo turno di Superliga, con un delizioso pallonetto d'esterno di prima intenzione). Figura slanciata, grande tecnica, non è individualista e anche se ha un ottimo dribbling preferisce cercare l'uno-due per liberare magari il destro da fuori.
Scolari, solitamente restio a puntare sui giovanisismi, l'ha già convocato per la partita con la Finlandia di mercoledì scorso, facendolo pure partire da titolare.

ARDA TURAN (GALATASARAY, GRUPPO C): Grande talento, da tenere d'occhio. Forse il giocatore tecnicamente più dotato dell'ultimo Europeo Under 19. Trequartista-esterno di fascia, già convocato in nazionale maggiore, ha giocate davvero inverosimili per come mantiene il pallone incollato al piede, gira su se stesso e riparte in mezzo a orde di avversari. Orde di avversari perché obbiettivamente il ragazzo porta davvero troppo a spasso il pallone e non sempre vede il compagno messo meglio. Comunque, lui e Sahin sono il futuro del calcio turco.

ELANO (SHAKHTAR DONETSK, GRUPPO D): Ne ho già evidenziato le qualità nel post sul Brasile di Dunga, mi ripeto volentieri. Il sogno di un allenatore: tecnico, molto duttile, perché può giocare sulle due fascie sulla trequarti e da mezzala. In queste prime uscite stagionali dello Shakhtar è stato il goleador indiscusso, sfruttando il suo buon destro e l'eccellente capacità di inserimento.

ARTEM MILEVSKYI (DINAMO KIYV, GRUPPO E): Beh, ormai si conosce. Probabilmente non ancora prontissimo per le grande sfide, come si è notato nello scialbo quarto di finale contro l'Italia al Mondiale (e infatti il titolare di Demianenko, accanto al fenomenale contropiedista Verpakovskis è più spesso Shatskikh), è però uno di quei talenti che fanno parecchio gola.
Centravanti con il tocco di palla del trequartista, ricorda per caratteristiche un po' Ibrahimovic e un po' Totti. E' bravissimo, sfruttando la sua stazza e il suo controllo del pallone, a mantenere il possesso permettendo ai suoi compagni di salire. Si è giovata parecchio l'ultradifensiva Ucraina Under 21 di Mikhaillichenko di questo suo lavoro. Però è ancora, per essere una punta, troppo portato alla rifinitura e poco alla conclusione. Si vede che prova decisamente più gusto a scambiare palla a terra e a mettere il compagno davanti al portiere avversario piuttosto che castigare i portieri senza pietà.

NELSON (BENFICA, GRUPPO F): Potenzialmente può diventare uno dei terzini destri migliori in circolazione. Arrivato l'estate scorsa dal Boavista per sostituire Miguel, è partito in maniera folgorante ( partite strepitose al Madrigal contro il Villarreal e contro il Manchester nel 2-1 che diede il passaggio agli ottavi), poi forse si è un po' cullato sugli allori e, dopo essere stato avanzato sulla fascia a centrocampo, Koeman lo ha relegato in panchina, prefendogli, nelle partite calde di Champions, ora Alcides ora Ricardo Rocha.
Chiarissima propensione offensiva (anche se non fa mancare la diagonale appropriata), ha uno scatto esplosivo nei primi metri, tecnicamente è forse più dotato di Miguel, affrontando l'avversario nell'uno contro uno senza alcun complesso e mettendo in mezzo all'area avversaria palloni molto veloci e velenosi.

ANDERSON (PORTO, GRUPPO G): Uno dei giovani più promettenti del calcio mondiale. 18 anni, miglior giocatore dell'ultimo mondiale Under 17 in Perù davanti a Giovani Dos Santos del Barça. Trequartista dal mancino prestigioso, ha tutto il repertorio del numero 10 brasiliano, ego ipertrofico compreso. Già Adriaanse in Agosto, partito Diego, ne aveva fatto l' "1" del suo 3-3-1-3, anche con Jesualdo Ferreira è partito titolare, ripagando la fiducia con ottime prestazioni.
Da scoprire con grande curiosità.

PETER ODEMWINGIE (LILLE, GRUPPO H): Sta esplodendo in quest'inizio di stagione: 5 gol nelle prime 5 partite di Ligue 1. Nel Lille gioca come unica punta, appoggiato da Bodmer, mentre nella nazionale nigeriana è stato generalmente sacrificato sulla fascia destra, come nell'ultima Coppa d'Africa (anche Utaka, meglio come seconda punta, è costretto a spostarsi sulla fascia in nazionale). Velocissimo, imprendibile quando viene lanciato in verticale, ha una buona tecnica, ma ancora magari non è freddissimo davanti alla porta avversaria.
Di madre russa, in nazionale lo si nota subito perchè è l'unico meticcio.

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Milevskyi l'avevo notato ai tempi dell'ultimo europeo under 21,per me può fare benissimo,sempre della Dinamo Kyev aggiungerei Oleg Gusev,esterno destro di quelli che in italia non se ne vedono da tempo,sono convinto che presto o tardi il calcio dell'est si farà valere,sta avendo una crescita incredibile (nonostante gli scoppoloni presi ieri in champions da barca,roma e bayern).

Diego se giocherà come ha giocato al Porto si brucierà definitivamente,tralaltro la bundesliga per un giocatore con le sue caratteristiche è una specie di condanna penale.

Su Elano invece sono d'accordo,ai tempi del Santos dicevano fosse più forte di Robinho,tralasciando la passione per la bottiglia che contraddistingue gli addetti ai lavori in sudamerica penso possa fare bene,certo che finchè i suoi palloni sono destinati a finire a scarponi come Brandao non ne esce,è un circolo vizioso che rischia di concludersi con l'esilio del giocatorie nella fredda e desolata Ucraina...

Che mi dici di Cavenaghi?
So che ieri non ha giocato,un tempo si parlava un gran bene di questo giocatore...

Manuel - LoserNemesis.

12:38 PM  
Blogger valentino tola said...

Sì, anche Gusev non è male (nella Dinamo non mi dispiace neanche Yussuf Ayila).
Il calcio dell'est va preso sul serio: hanno un sacco di soldi, ma non è certo come il campionato del Qatar. Nell' ex Unione Sovietica c'è una tradizione calcistica notevole e delle basi sulle quali si può lavorare, anche se lo smembramento dal punto di vista sportivo non ha fatto certo bene, così come nell'ex-Jugoslavia.
Comunque, non esagererei la portata delle sconfitte di Spartak e Shakhtar: anche se ho visto solo gli highlights (se mi riesce proverò a vedere qualche replica), mi è sembrato che i russi e soprattutto gli Ucraini avessero tenuto il campo più che bene. Se poi sullo 0-0 il grezzissimo Brandao ti spreca un gol del genere...
Il punto debole dello Shakhtar è proprio in attacco, dove ha giocatori bravi a fare movimento ma meno a concludere come Marica e Aghahowa, oppure semplicemente scarsi come il nostro amico Brandao.
Comunque, quei 4 gol subiti in poco tempo non mi hanno fatto più di tanto impressione: la squadra di Lucescu è buona ed il girone è tutto da giocare.

Cavenaghi mi aveva favorevolmente impressionato ai tempi del River, per come difendeva il pallone e per la completezza del suo gioco. Poi quando è andato in Russia inevitabilmente ha perso visibilità. Quelle poche cronache che ho letto sulle sue prestazioni nel campionato russo ne riferiscono una certa discontinuità (allo Spartak c'è anche un supertalento destinato, credo irrimediabilmente, a bruciarsi come Quincy Owusu Abeiye).
Chi invece ha avuto un ottimo impatto in Russia è Jo del CSKA Mosca, da seguire assoluatamente.

D'acordissimo col tuo giudizio sulla Bundesliga (ti confesso che delle volte ho fatto una fatica tremenda a seguirne qualche partita), anche se va elogiato lo spirito offensivo che, al di là dei limiti tecnici, hanno inequivocabilmente mostrato la Nazionale tedesca e il Werder Brema (cui si sono ispirati Klinsmann e Low, direi soprattutto nella partita col Costarica...), una delle squadre più folli in Europa e quindi adatta alle caratteristiche di Diego.
Diego però finora non mi ha mai convinto. E non lo dico solo per la sua esperienza portoghese, perchè molti giocatori, anche quando sono a disagio, fanno intravedere il loro talento.

P.S: Anche Insua si trova ai lavori forzati.

2:09 PM  

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