lunedì, settembre 11, 2006

SECONDA GIORNATA: Zaragoza - Espanyol 3-0 (Aimar, Diego Milito, Oscar).

Primi promettenti sprazzi del Grande Sogno tenacemente inseguito da Victor Fernandez: Diego Milito, Ewerthon, Aimar e D'Alessandro ci sono tutti, come no.
Molte cose sono ancora da migliorare, soprattutto i movimenti degli attaccanti che ancora non danno la micidiale profondità che davano l'anno scorso e le coperture del centrocampo ai trequartisti. Però Aimar e D'Alessandro son molto attivi nello scambiarsi posizione e le sovrapposizioni sulle fasce arrivano con frequenza, soprattutto a sinistra, dove probabilmente il Zaragoza ha vinto la partita, andando a creare molte situazioni di superiorità numerica. Anche se lo scarto finale è esagerato, il Zaragoza ha dimostrato già di essere una squadra, difendendo con i denti nel secondo tempo in 10 contro 11 (l' indicazione forse migliore per Victor Fernandez stasera).
L'Espanyol era partito forse meglio, più prevedibile ma anche più compatto e ordinato del Zaragoza nel suo 4-4-2, cercando magari di sfruttare in contropiede le palle perse sulla trequarti dal Zaragoza, ma il centrocampo, buono in fase difensiva, ha proposto un calcio scontato senza mai dare profondità, e in questo senso risulta abbastanza sconcertante la panchina di De La Pena. Più tiri rispetto al Zaragoza, ma l'unica occasione vera èil palo di Coro a fine partita, il resto son soprattutto tiri da fuori fatti in mancanza d'altro.
Dopo un inizio piacevole, la partita ha rischiato di venir rovinata dalla prematura quanto esagerata espulsione di Ponzio, che ha surriscaldato l'ambiente ma per fortuna non ha pregiudicato un secondo tempo molto vivace, in cui peraltro l'espulsione di Eduardo Costa ha pareggiato i conti.

I MIGLIORI: Impeccabile Sergio Fernandez al centro della difesa zaragocista: serio, concentratissimo, anticipa, chiude e rattoppa in maniera inappuntabile. Si è detto che il Zaragoza ha vinto la partita sulla fascia sinistra, e molto merito va a un Cuartero che ha sfruttato nel miglior modo possibile l'assenza per squalifica di Juanfran: in grandi condizioni, offre sempre l'appoggio, attacca con esuberanza e arriva spessisimo sul fondo. Esemplare l'azione del primo gol: D'Alessandro lo premia con un passaggio sulla corsa e lui serve dal fondo Aimar, inseritosi a centro area.
Già, D'Alessandro: che bello vederlo giocare così !, finalmente in una squadra e in un tipo di gioco in cui si trova a suo agio, altro che l'avvilente Bundesliga. Entusiasta, parte teoricamente come vertice sinistro dle rombo di centrocampo ma svaria dappertutto, coordinando i suoi movimenti con quelli d'Aimar, offrendosi sempre al portatore di palla e curando l'amico pallone con grande affetto. Qualche "boba", una stupenda punizione sul palo e lo splendido assist a tagliare in due la difesa catalana sul gol del 2-0, quando già si era spostato più o meno stabilmente sulla fascia destra, per aiutare la fase difensiva.
Aimar è come al solito bersaglio privilegiato per gli odiosi falli tattici degli avversari: non fa cose eccezionali, ma piazza il suo golletto stile Gianni Rivera.
Estremamente intelligenti i cambi di Victor Fernandez nel secondo tempo: Movilla ha dato equilibrio al centrocampo e soprattutto Oscar, utilissimo: sulla fascia sinistra sacrificio difensivo (alcune buone palle rubate), pronte verticalizzazioni palla al piede e inserimenti letali, come nel terzo gol.
Nell'Espanyol davvero non c'è uno che abbia giocato una partita pienamente convincente. Solo alcuni spunti isolati: una parata di Kameni (peraltro non impeccabile sul gol di Aimar), qualche percussione palla al piede di Jonatas, il palo splendido e sfortunato di Coro e poco altro.
I PEGGIORI: Siamo alle solite: la difesa dell'Espanyol non rassicura per niente. Pure Jarque, il meno peggio sulla carta, gestisce malissimo la situazione del secondo gol di Milito, facendosi saltare con troppa facilità. Sergio Sanchez in gran parte non ha colpe sue, ma è continuamente preso in mezzo dalla superiorità numerica su quella fascia del Zaragoza.
Il centrocampo fa un buon lavoro tattico, ma ci si aspetta di più in fase di costruzione, soprattutto da un talento come Jonatas. Troppi passaggi orizzontali (credo che l'Espanyol sia una delle squadre col gioco più orizzontale e lento della Liga), rarissime le illuminazioni. Dispiace che Riera non approfitti fino in fondo dell' agognata titolarità: squisito tecnicamente, elegante, ma non sfonda sulla sua fascia. Assurda la sua panchina, ma da subentrato Tamudo davvero non ha inciso.
Piuttosto titubante negli interventi César.

VOTO PARTITA: 6,5. TECNICA: 7. AGONISMO: 7,5. TATTICA: 6,5.

ZARAGOZA 3 - ESPANYOL 0
Zaragoza (4-3-1-2): César 5,5; Diogo 6,5, Sergio 7,5, Gaby Milito 6,5, Cuartero 7,5; Ponzio s.v., Zapater 6,5, D'Alessan.(83') 7,5, Aimar 6,5 (59'), Ewerthon 6 (46'), D. Milito 6,5.
In panchina: Miguel, Piqué, Chus, Movilla 6,5 (46'), Celades, Óscar 7 (58'), Lafita 6 (83')

Espanyol (4-4-2): Kameni 6,5; Sergio S. 5 (65'), Jarque 5, Lacruz 5,5, David G. 5,5(61'); Rufete 5,5 (46'), Jónatas 6, Costa 5,5, Riera 5,5; Luis García 5, Coro 5,5.
In panchina: Gorka, Torrejón, Zabaleta 5,5 (65'), Moisés, Tamudo 5 (46'), De la Peña, Pandiani 5,5 (61')

Gol: 1-0 (36'): Aimar; 2-0 (82'): D. Milito; 3-0 (83'): Óscar.

Arbitro: Rubinos Pérez, madrileño. Amonestó a D'Alessandro (25'), Gaby Milito (30'), Ponzio (30'), Jónatas (33'), Sergio S. (51'), Zapater (77') y Lacruz. Expulsó a Ponzio con roja directa (30') y a Costa por doble amarilla (2' y 68').

Incidencias: La Romareda. Unos 30.000 espectadores.

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