LA NUOVA LIGA / 14: Betis / Sofferenza, invidia e speranza.
Di questi tempi non tira una bella aria per il tifoso medio del Betis: l'ultima stagione, dopo la sbornia della Champions, ha visto penare i verdiblancos nelle zone basse della classifica, nel mentre che i rivali cittadini del Sevilla conquistavano la Coppa UEFA e quasi centravano la qualificazione ai preliminari di Champions League.
Quest'inizio di Liga poi vede gli odiati rivali (odiatissimi, fra le due società negli ultimi anni vi sono state relazioni diplomatiche tipo quelle fra U.S.A.. ed Iran) in testa alla classifica peraltro dopo un derby vinto all'ultimo minuto (come brucia…), mentre il Betis resta per il momento una squadra tutta da costruire, seppure con aspetti che incoraggiano.
Davvero movimentata e altalenante la pretemporada del club: Don Manué De Lopera che, pur restando ovviamente padrone incontrastato del club, lascia la presidenza a José Leon; l'approdo in panchina, al posto dell' ormai mal sopportato Serra Ferrer, di un grande come Jabo Irureta, ritorno sulle scene quanto mai gradito; infine le cessioni prestigiosissime, con il solito contorno di polemiche e "casi", di Joaquin prima e Oliveira poi.
In mezzo a questo tourbillon però il mercato languiva alla voce "acquisizioni", almeno fino a quando gli ultimi giorni disponibili non hanno portato, quasi in una botta sola, Rafael Sobis, Odonkor, Jorge Wagner e Vogel, aggiuntisi a Damià, Fernando Vega, Romero e Maldonado. Il mortorio agostano non si è certo convertito di colpo in un carnevale, ma gli innesti sembrano oculati e operati su una base più che buona che, a parte Joaquin e Oliveira, resta quella che, non dimentichiamolo, assicurò due anni fa quarto posto e Copa del Rey.
Irureta opta per il suo classico 4-2-3-1, col doble pivote formato come sempre da un giocatore più di copertura, un Mauro Silva per intenderci, e uno più di movimento. Come già ha fatto nell' esordio a Valencia, il tecnico basco può ricorrere anche a un 4-3-3, avendo in rosa sia ottimi palleggiatori da affiancare a Vogel che vere e proprie ali come Odonkor e Xisco.
Finora 3 punti su 9 disponibili: sconfitta per 2-1 tutto sommato dignitosa a Valencia (buon primo tempo, ma squadra ancora rimaneggiata e sterile); successo casalingo un po' esagerato nelle proporzioni (3-0) contro l'Athletic Bilbao e infine il recente derby giocato assolutamente alla pari e perso agli sgoccioli.
Questa sera, grande sfida contro il Real Madrid che ci potrà dire di più.
DIFESA
Visti gli infortuni di Damià e di Rivas, Irureta ha schierato in quest'inizio di Liga una linea a 4 composta, da destra verso sinistra, da Melli, Juanito, Nano e Romero.
Melli lo preferisco di gran lunga come centrale dove, schierato con continuità, potrebbe secondo me fare cose pure migliori dello strombazzatissmo Albiol. Veloce, puntuale nelle chiusure; sulla fascia, al di là della sua ingannevole andatura elegante, si trova molto in difficoltà nell'appoggiare l'azione: non esita a disfarsi senza criterio del pallone quando non si sente sicuro, cioè spessò. Damià, esterno destro nella cantera del Barça e nei convincenti sei mesi in prestito al Racing la scorsa stagione, era stato adattato a terzino destro due anni fa da un Rijkaard in piena emergenza, e probabilmente anche Irureta lo impiegherà in questo ruolo, come alternativa nettamente più offensiva a Melli (un errore forse cedere Oscar Lopez al Nàstic: sarebbero stati due i terzini di ruolo e Melli avrebbe potuto giocare di più da centrale).
Juanito perno della difesa: discusso (non molto giustamente) in nazionale, a livello di club non si fiata sulla sua leadership. Accanto a lui, sul centro-sinistra, un mancino, che può essere l'energumeno Rivas oppure l'umile Nano. Una difesa non molto veloce, ma che con la copertura di Vogel se la può cavare. Alternativa per il centro della difesa ma anche per la fascia sinistra Fernando Vega, 22enne prelevato dal Lorca, oppure l'uruguaiano Lembo, che non ha mai reso davvero all'altezza delle aspettative che aveva suscitato la sua ottima Coppa America del '99.
Terzino sinistro il veterano (35 anni) Romero, vecchia gloria del SuperDepor e luogotenente di Irureta sul campo, dove la linea del fallo laterale la conosce ormai come le sue tasche. Non più molto esuberante dal punto di vista atletico, può far comunque valere sempre la sua intelligenza tattica che gli fa sempre capire qual è il momento giusto per sovrapporsi oppure restare dietro. Oltre a Fernando Vega e Nano che si possono adattare al ruol, l'alternativa principale a Romero è Jorge Wagner, che interpreta il ruolo in maniera molto più offensiva, alla brasiliana per l'appunto.
In porta, continua l'incredibile titolarità di Toni Doblas, il portiere forse più scarso della Liga, per il quale trattenere in presa il pallone rappresenta una vera e propria impresa. "Koke" Contreras non è niente di eccezionale, ma proprio non si capisce come possa stare in panchina.
CENTROCAMPO
Reparto molto tecnico, ma che ancora non ha mostrato compattezza e pieno affiatamento fra i suoi interpreti. Giocatore chiave può davvero essere Vogel. Appena giunto a Siviglia, Irureta ha indicato fra le priorità l'acquisto di un centrocampista, di un Mauro Silva che potesse rappresentare il collante del suo Betis. Acquistato nell'ambito dell'operazione Oliveira, lo svizzero può essere davvero l'uomo giusto al posto giusto. Senza raggiungere le vette di saggezza dell' indimenticabile mediocentro del SuperDepor, Vogel possiede uno spiccato senso tattico, gioca semplice e può offrire appoggio e sicurezza a giocatori talentuosi ma discontinui e incompleti come Assunçao, Capi e soprattutto Rivera. Le possibili alternative a Vogel sono: Arzu (al momento infortunato), un giocatore di buona quantità, intelligenza tattica (può giocare anche centrale in difesa) e discreto tocco di palla; Miguel Angel, in ritardo dopo l'infortunio dell'anno scorso e poco convincente nel match contro il Valencia.
Rivera è il partner scelto di Vogel e quest'anno dovrà assolutamente fornire un salto di qualità in termini di continuità di rendimento. Tecnicamente è una delle migliori mezzeali spagnole, e alla creatività aggiunge grande dinamismo, ma l'anno scorso, dopo un inizio di stagione super (con prestazione impressionante contro il Chelsea e convocazione in nazionale inclusa), ha avuto un calo di rendimento clamoroso. Fondamentale che acquisti regolarità, perché è la fonte di gioco principale per il Betis.
Le azioni di Assunçao ultimamente sono un po' in ribasso: eccezionale due anni fa, deludente l'anno scorso (ha perso anche un po' di magia sui calci piazzati). Attualmente infortunato, fatica a trovare posto perché da vertice basso non ha la fase difensiva di Vogel o Arzu, mentre non è neppure un giocatore dinamico come può essere Rivera. Deludenti i tentativi di avanzare di qualche metro al sua posizione, sul centro-destra in un terzetto di centrocampo con un uomo davanti alla difesa e Rivera sul centro-sinistra. E' il classico "volante" brasiliano che ama impostare il gioco davanti alla difesa, non è né un cursore né tantomeno un trequartista.
Molto fornito e vario il settore dei trequartisti: l'indiscutibile Edu, ormai più attaccante che centrocampista, assicura ottime performances realizzative, qualità, movimento e versatilità in tutte le posizioni dalla trequarti in su, anche come punta o finto esterno; lo sfortunatissimo Capi, anni fa un talento in rampa di lancio come lo era Joaquin, poi bersagliato dagli infortuni, offre l'interpretazione classica del ruolo, raffinata e fantasiosa; il misterioso Fernando, giocatore spesso assente dalla manovra, ma molto pericoloso negli inserimenti e bravissimo a concludere nell'area avversaria (è un gran rigorista), anche di testa.
La sorpresa di quest'inizio di stagione viene dalla fascia destra (ma può giocare anche a sinistra), e si chiama Maldonado. Classico pacco postale mandato in giro per la penisola gli anni scorsa, anche quest'anno, reduce da una grande stagione in Segunda Division nella rivelazione Lorca, sembrava dovesse essere ceduto, ma la partenza di Joaquin e la mancanza di grosse alternative ha convinto Irureta a provarlo, con risultati che ne hanno evidenziato la personalità e il talento, come nel colpo di tacco con cui si è liberato di Sarriegi nell'occasione del gol del 2-0 all'Atheltic Bilbao. Anche nel derby Maldonado è stato uno dei migliori in campo.
A sinistra, fiducia a Jorge Wagner, sul quale nutro qualche dubbio, derivante dalla diversità del contesto tecnico-tattico in cui brillava in Brasile. Ricordiamo la differenza sostanziale fra il ruolo di lateral, in pratica unico uomo di fascia, che ricopriva nell'Internacional e quello di esterno sinistro di centrocampo che adesso gli richiede Irureta nel suo 4-2-3-1. Non è Jorge Wagner un giocatore con uno spunto in velocità o in dribbling da ricordare, è il tipico giocatore di fascia brasiliano che ama molto accentrarsi palla al piede più che andare sul fondo. Comunque, se la catena con Romero dovesse funzionare, potrebbe mettere facilmente in evidenza le sue splendide traiettorie mancine.
Per un gioco sulle fasce più veloce e diretto, Irureta può disporre di Odonkor a destra e Xisco a sinistra. Il tedesco è un giocatore forse un po'sopravvalutato, tecnicamente niente di speciale, ma come ha detto lo stesso tecnico del Betis, una volta inseritosi può diventare un' arma davvero interessante, soprttutto a partita in corsa, perché la rosa del Betis abbonda di giocatori che saprebbero servire sulla corsa questo che è uno dei giocatori più veloci nel panorama internazionale.(10''80''' sui 100 metri). Xisco oramai si è convertito da punta che era ai tempi del Recreativo in un' ala sinistra molto vivace; per lui gol dell' ex, di testa, nella sfida del Mestalla.
ATTACCO
Sobis, con la grande presatzione con l'Athletic e con la doppietta nel derby ha già conquistato i tifosi, he non hanno esitato a battezzarlo come "il nuovo Alfonso". Velocissimo, letale quando viene lanciato in profondità, potente e preciso col destro, oltre che tecnico e abile nello svariare e dialogare coi compagni. Il miglior reinvestimento possibile dopo la cessione di Oliveira.
L'arrivo del 21enne talento brasiliano dall'Internacional ha ricacciato in panchina Dani, ottimo nella pretemporada quando era praticamente l'unica punta diponibile. Frenato da panchine e infortuni costanti, a 24 anni può ancora dimostrare. Sveltissimo e furbo in area di rigore, non sarà certo l' "Owen bético", ma sicuramente con una maglia da titolare da qualche parte potrebbe fare ottime cose. Quest'estate lo aveva richiesto il Xerez, in Segunda, ma a mio avviso meriterebbe fiducia in una squadra medio-piccola di Primera. Altra soluzione disponibile per il posto di unico attaccante è il brasiliano Robert, arrivato dal PSVa Gennaio scorso (assieme alla meteora Diego Tardelli), centravanti tecnicamente impacciatissimo ma generoso e con buone doti di lottatore.
PROSPETTIVE
Nel mio pronostico avevo prospettato posizioni poco lusinghiere, ma il mercato era ancora in alto mare, motivo per cui non son più da ritenere valide le mie previsioni. Con Irureta in panchina e acquisti molto intelligenti come quelli soprattutto di Sobis e Vogel, il Betis farà sicuramente un campionato molto tranquillo, con un inserimento in zona UEFA per niente improbabile.
Quest'inizio di Liga poi vede gli odiati rivali (odiatissimi, fra le due società negli ultimi anni vi sono state relazioni diplomatiche tipo quelle fra U.S.A.. ed Iran) in testa alla classifica peraltro dopo un derby vinto all'ultimo minuto (come brucia…), mentre il Betis resta per il momento una squadra tutta da costruire, seppure con aspetti che incoraggiano.
Davvero movimentata e altalenante la pretemporada del club: Don Manué De Lopera che, pur restando ovviamente padrone incontrastato del club, lascia la presidenza a José Leon; l'approdo in panchina, al posto dell' ormai mal sopportato Serra Ferrer, di un grande come Jabo Irureta, ritorno sulle scene quanto mai gradito; infine le cessioni prestigiosissime, con il solito contorno di polemiche e "casi", di Joaquin prima e Oliveira poi.
In mezzo a questo tourbillon però il mercato languiva alla voce "acquisizioni", almeno fino a quando gli ultimi giorni disponibili non hanno portato, quasi in una botta sola, Rafael Sobis, Odonkor, Jorge Wagner e Vogel, aggiuntisi a Damià, Fernando Vega, Romero e Maldonado. Il mortorio agostano non si è certo convertito di colpo in un carnevale, ma gli innesti sembrano oculati e operati su una base più che buona che, a parte Joaquin e Oliveira, resta quella che, non dimentichiamolo, assicurò due anni fa quarto posto e Copa del Rey.
Irureta opta per il suo classico 4-2-3-1, col doble pivote formato come sempre da un giocatore più di copertura, un Mauro Silva per intenderci, e uno più di movimento. Come già ha fatto nell' esordio a Valencia, il tecnico basco può ricorrere anche a un 4-3-3, avendo in rosa sia ottimi palleggiatori da affiancare a Vogel che vere e proprie ali come Odonkor e Xisco.
Finora 3 punti su 9 disponibili: sconfitta per 2-1 tutto sommato dignitosa a Valencia (buon primo tempo, ma squadra ancora rimaneggiata e sterile); successo casalingo un po' esagerato nelle proporzioni (3-0) contro l'Athletic Bilbao e infine il recente derby giocato assolutamente alla pari e perso agli sgoccioli.
Questa sera, grande sfida contro il Real Madrid che ci potrà dire di più.
DIFESA
Visti gli infortuni di Damià e di Rivas, Irureta ha schierato in quest'inizio di Liga una linea a 4 composta, da destra verso sinistra, da Melli, Juanito, Nano e Romero.
Melli lo preferisco di gran lunga come centrale dove, schierato con continuità, potrebbe secondo me fare cose pure migliori dello strombazzatissmo Albiol. Veloce, puntuale nelle chiusure; sulla fascia, al di là della sua ingannevole andatura elegante, si trova molto in difficoltà nell'appoggiare l'azione: non esita a disfarsi senza criterio del pallone quando non si sente sicuro, cioè spessò. Damià, esterno destro nella cantera del Barça e nei convincenti sei mesi in prestito al Racing la scorsa stagione, era stato adattato a terzino destro due anni fa da un Rijkaard in piena emergenza, e probabilmente anche Irureta lo impiegherà in questo ruolo, come alternativa nettamente più offensiva a Melli (un errore forse cedere Oscar Lopez al Nàstic: sarebbero stati due i terzini di ruolo e Melli avrebbe potuto giocare di più da centrale).
Juanito perno della difesa: discusso (non molto giustamente) in nazionale, a livello di club non si fiata sulla sua leadership. Accanto a lui, sul centro-sinistra, un mancino, che può essere l'energumeno Rivas oppure l'umile Nano. Una difesa non molto veloce, ma che con la copertura di Vogel se la può cavare. Alternativa per il centro della difesa ma anche per la fascia sinistra Fernando Vega, 22enne prelevato dal Lorca, oppure l'uruguaiano Lembo, che non ha mai reso davvero all'altezza delle aspettative che aveva suscitato la sua ottima Coppa America del '99.
Terzino sinistro il veterano (35 anni) Romero, vecchia gloria del SuperDepor e luogotenente di Irureta sul campo, dove la linea del fallo laterale la conosce ormai come le sue tasche. Non più molto esuberante dal punto di vista atletico, può far comunque valere sempre la sua intelligenza tattica che gli fa sempre capire qual è il momento giusto per sovrapporsi oppure restare dietro. Oltre a Fernando Vega e Nano che si possono adattare al ruol, l'alternativa principale a Romero è Jorge Wagner, che interpreta il ruolo in maniera molto più offensiva, alla brasiliana per l'appunto.
In porta, continua l'incredibile titolarità di Toni Doblas, il portiere forse più scarso della Liga, per il quale trattenere in presa il pallone rappresenta una vera e propria impresa. "Koke" Contreras non è niente di eccezionale, ma proprio non si capisce come possa stare in panchina.
CENTROCAMPO
Reparto molto tecnico, ma che ancora non ha mostrato compattezza e pieno affiatamento fra i suoi interpreti. Giocatore chiave può davvero essere Vogel. Appena giunto a Siviglia, Irureta ha indicato fra le priorità l'acquisto di un centrocampista, di un Mauro Silva che potesse rappresentare il collante del suo Betis. Acquistato nell'ambito dell'operazione Oliveira, lo svizzero può essere davvero l'uomo giusto al posto giusto. Senza raggiungere le vette di saggezza dell' indimenticabile mediocentro del SuperDepor, Vogel possiede uno spiccato senso tattico, gioca semplice e può offrire appoggio e sicurezza a giocatori talentuosi ma discontinui e incompleti come Assunçao, Capi e soprattutto Rivera. Le possibili alternative a Vogel sono: Arzu (al momento infortunato), un giocatore di buona quantità, intelligenza tattica (può giocare anche centrale in difesa) e discreto tocco di palla; Miguel Angel, in ritardo dopo l'infortunio dell'anno scorso e poco convincente nel match contro il Valencia.
Rivera è il partner scelto di Vogel e quest'anno dovrà assolutamente fornire un salto di qualità in termini di continuità di rendimento. Tecnicamente è una delle migliori mezzeali spagnole, e alla creatività aggiunge grande dinamismo, ma l'anno scorso, dopo un inizio di stagione super (con prestazione impressionante contro il Chelsea e convocazione in nazionale inclusa), ha avuto un calo di rendimento clamoroso. Fondamentale che acquisti regolarità, perché è la fonte di gioco principale per il Betis.
Le azioni di Assunçao ultimamente sono un po' in ribasso: eccezionale due anni fa, deludente l'anno scorso (ha perso anche un po' di magia sui calci piazzati). Attualmente infortunato, fatica a trovare posto perché da vertice basso non ha la fase difensiva di Vogel o Arzu, mentre non è neppure un giocatore dinamico come può essere Rivera. Deludenti i tentativi di avanzare di qualche metro al sua posizione, sul centro-destra in un terzetto di centrocampo con un uomo davanti alla difesa e Rivera sul centro-sinistra. E' il classico "volante" brasiliano che ama impostare il gioco davanti alla difesa, non è né un cursore né tantomeno un trequartista.
Molto fornito e vario il settore dei trequartisti: l'indiscutibile Edu, ormai più attaccante che centrocampista, assicura ottime performances realizzative, qualità, movimento e versatilità in tutte le posizioni dalla trequarti in su, anche come punta o finto esterno; lo sfortunatissimo Capi, anni fa un talento in rampa di lancio come lo era Joaquin, poi bersagliato dagli infortuni, offre l'interpretazione classica del ruolo, raffinata e fantasiosa; il misterioso Fernando, giocatore spesso assente dalla manovra, ma molto pericoloso negli inserimenti e bravissimo a concludere nell'area avversaria (è un gran rigorista), anche di testa.
La sorpresa di quest'inizio di stagione viene dalla fascia destra (ma può giocare anche a sinistra), e si chiama Maldonado. Classico pacco postale mandato in giro per la penisola gli anni scorsa, anche quest'anno, reduce da una grande stagione in Segunda Division nella rivelazione Lorca, sembrava dovesse essere ceduto, ma la partenza di Joaquin e la mancanza di grosse alternative ha convinto Irureta a provarlo, con risultati che ne hanno evidenziato la personalità e il talento, come nel colpo di tacco con cui si è liberato di Sarriegi nell'occasione del gol del 2-0 all'Atheltic Bilbao. Anche nel derby Maldonado è stato uno dei migliori in campo.
A sinistra, fiducia a Jorge Wagner, sul quale nutro qualche dubbio, derivante dalla diversità del contesto tecnico-tattico in cui brillava in Brasile. Ricordiamo la differenza sostanziale fra il ruolo di lateral, in pratica unico uomo di fascia, che ricopriva nell'Internacional e quello di esterno sinistro di centrocampo che adesso gli richiede Irureta nel suo 4-2-3-1. Non è Jorge Wagner un giocatore con uno spunto in velocità o in dribbling da ricordare, è il tipico giocatore di fascia brasiliano che ama molto accentrarsi palla al piede più che andare sul fondo. Comunque, se la catena con Romero dovesse funzionare, potrebbe mettere facilmente in evidenza le sue splendide traiettorie mancine.
Per un gioco sulle fasce più veloce e diretto, Irureta può disporre di Odonkor a destra e Xisco a sinistra. Il tedesco è un giocatore forse un po'sopravvalutato, tecnicamente niente di speciale, ma come ha detto lo stesso tecnico del Betis, una volta inseritosi può diventare un' arma davvero interessante, soprttutto a partita in corsa, perché la rosa del Betis abbonda di giocatori che saprebbero servire sulla corsa questo che è uno dei giocatori più veloci nel panorama internazionale.(10''80''' sui 100 metri). Xisco oramai si è convertito da punta che era ai tempi del Recreativo in un' ala sinistra molto vivace; per lui gol dell' ex, di testa, nella sfida del Mestalla.
ATTACCO
Sobis, con la grande presatzione con l'Athletic e con la doppietta nel derby ha già conquistato i tifosi, he non hanno esitato a battezzarlo come "il nuovo Alfonso". Velocissimo, letale quando viene lanciato in profondità, potente e preciso col destro, oltre che tecnico e abile nello svariare e dialogare coi compagni. Il miglior reinvestimento possibile dopo la cessione di Oliveira.
L'arrivo del 21enne talento brasiliano dall'Internacional ha ricacciato in panchina Dani, ottimo nella pretemporada quando era praticamente l'unica punta diponibile. Frenato da panchine e infortuni costanti, a 24 anni può ancora dimostrare. Sveltissimo e furbo in area di rigore, non sarà certo l' "Owen bético", ma sicuramente con una maglia da titolare da qualche parte potrebbe fare ottime cose. Quest'estate lo aveva richiesto il Xerez, in Segunda, ma a mio avviso meriterebbe fiducia in una squadra medio-piccola di Primera. Altra soluzione disponibile per il posto di unico attaccante è il brasiliano Robert, arrivato dal PSVa Gennaio scorso (assieme alla meteora Diego Tardelli), centravanti tecnicamente impacciatissimo ma generoso e con buone doti di lottatore.
PROSPETTIVE
Nel mio pronostico avevo prospettato posizioni poco lusinghiere, ma il mercato era ancora in alto mare, motivo per cui non son più da ritenere valide le mie previsioni. Con Irureta in panchina e acquisti molto intelligenti come quelli soprattutto di Sobis e Vogel, il Betis farà sicuramente un campionato molto tranquillo, con un inserimento in zona UEFA per niente improbabile.
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