"Capello ha dato equilibrio"; "Col Lione non sarà il Real di un anno fa".
Già, è stato pure peggio. Quello dell'anno scorso non sapeva difendere, quello visto stasera non sa neppure costruire un' azione decente. Il calcio ruminato a ritmo da lumaca delle squadre di Luxemburgo e di Lopez Caro in confronto a quello visto stasera era una meraviglia.
Si è colto con chiarezza il nuovo rivoluzionario schema su cui Capello basa per ora l'intero gioco madridista: Beckham torna indietro a prendersi il pallone e lo lancia in avanti, e che Van Nistelrooy vada a farsi friggere. Qui non si fa calcio frivolo come si fa a Barcellona, qui signori siamo a Madrid, qui c'è Capello, qui si fa calcio concreto e pragmatico !
Non bada certo all'estetica l'insuperabile diga formata da Emerson e Diarra, davanti alla quale Juninho e Tiago, spaventati dai nuovi equilibri del Madrid, hanno tremato. Grandissimo anche l'apporto in fase di costruzione delle due colonne (letteralmente) del centrocampo merengue, sempre rapide nel fare circolare il pallone, nell'aprire il gioco e nel pescare in profondità con le loro intuizioni i compagni d'attacco. Davvero non poteva togliere Capello uno dei due per fare spazio a Guti.
E Cannavaro? E' già il re della difesa, e con un paio di sforbiciate delle sue ha sventato ogni pericolo. Raul si conferma in netto recupero, e davvero non è possibile capire come possano piovere (non dai giornali di Madrid però) su Don Fabio e su Luis "El Sabio" Aragones tante critiche preconcette per schierarlo titolare.
Sì, ci sono stati i due gol del Lione ma la difesa e la "diga" del Real Madrid non possono avere alcuna colpa, probabilmente i giocatori del Lione hanno fatto delle cose non previste nei piani di Capello.
Ora, dopo l'impresa col Levante, sotto con la temibilissima Real Sociedad.
Parlando di calcio, Barcelona e Valencia hanno confermato tutte le loro prerogative.
Il Barcelona continua ad annoiare con le sue goleade, la notizia migliore per Rijkaard è data dall'ampiezza della sua rosa: costretto a lavorare con praticamente dodici giocatori due anni fa, limitato dagli infortuni l'anno scorso, quest'anno può gestire una stagione fitta d'impegni con rotazioni perfettamente studiate: l'anno scorso poteva passare da Gio a Sylvinho senza problemi, quest'anno, anche a seconda del tipo di gara, può alternare Zambrotta a Belletti, Thuram a Marquez o Puyol (sarà meglio che quest'anno Carles riposi di più, perchè ultimamente ha dato evidenti segni di cedimento), Iniesta a Deco o Xavi e Giuly a Messi. Ronaldinho ed Eto'o sono un po' meno sostituibili evidentemente, ma almeno uno alla volta potrà riposare in favore di un Gudjohnsen dalle qualità inferiori, ma molto importante dal punto di vista tattico. Va detto poi che anche l'assenza di uno-due grandi giocatori non pregiudica completamente le prestazioni di un Barça che esalta per come combina gioco a memoria e individualità.
Negli schemi di Rijkaard la giocata di fantasia non è bandita, è anzi prevista e incentivata: lo stesso Ronaldinho nel Brasile ha risentito terribilmente della mancanza dei tagli e degli scatti in profondità di Giuly ed Eto'o. Il Barça è la rappresentazione terrena del calcio ideale: sarà meglio che non leggano questa mia frase, perchè anche nell'Iperuranio è necessario mantenere l'umiltà e la condizione fisica per vincere i trofei.
Valencia a due volti, e sarà il caso che ci abituiamo. Prima mezzora semplicemente oscena: non due passaggi di fila, palla ai terzini e centrocampo continuamente scavalcato, naturale il gol di Konstantinou.
Sappiamo che a Quique S. Flores piace lasciare il pallone all'avversario, ma sappiamo anche che a livello europeo se non ti rendi indipendente da ciò che fa l'avversario imparando a controllare il possesso-palla e ad aggirare e scardinare i catenacci difficilmente puoi competere con squadre come il Barça, il Milan o l'Arsenal.
Alla prima azione combinata, e quasi al primo pallone toccato da Edu, ecco il pareggio: morale della favola, Quique ? La reazione allo svantaggio nel primo tempo è stata davvero eccezionale: è vero che con la sua pessima difesa l'Olympiacos ha ancora una volta pregiudicato il lavoro dei Djordjevic, Rivaldo e Castillo, ma quando accelera il Valencia fa paura, e in contropiede è davvero letale.
Con gente come Morientes, Villa, Vicente, ieri Gavilan, in futuro Joaquin e Tavano, confermare la proposta dell'anno scorso "difesa e contropiede" (avendo anche due terzini d'attacco come Miguel e Del Horno) pare controproducente, tanto più che la difesa non sembra a prova di bomba, con un Albiol ieri decisivo ma anche incerto in più occasioni.
Si è colto con chiarezza il nuovo rivoluzionario schema su cui Capello basa per ora l'intero gioco madridista: Beckham torna indietro a prendersi il pallone e lo lancia in avanti, e che Van Nistelrooy vada a farsi friggere. Qui non si fa calcio frivolo come si fa a Barcellona, qui signori siamo a Madrid, qui c'è Capello, qui si fa calcio concreto e pragmatico !
Non bada certo all'estetica l'insuperabile diga formata da Emerson e Diarra, davanti alla quale Juninho e Tiago, spaventati dai nuovi equilibri del Madrid, hanno tremato. Grandissimo anche l'apporto in fase di costruzione delle due colonne (letteralmente) del centrocampo merengue, sempre rapide nel fare circolare il pallone, nell'aprire il gioco e nel pescare in profondità con le loro intuizioni i compagni d'attacco. Davvero non poteva togliere Capello uno dei due per fare spazio a Guti.
E Cannavaro? E' già il re della difesa, e con un paio di sforbiciate delle sue ha sventato ogni pericolo. Raul si conferma in netto recupero, e davvero non è possibile capire come possano piovere (non dai giornali di Madrid però) su Don Fabio e su Luis "El Sabio" Aragones tante critiche preconcette per schierarlo titolare.
Sì, ci sono stati i due gol del Lione ma la difesa e la "diga" del Real Madrid non possono avere alcuna colpa, probabilmente i giocatori del Lione hanno fatto delle cose non previste nei piani di Capello.
Ora, dopo l'impresa col Levante, sotto con la temibilissima Real Sociedad.
Parlando di calcio, Barcelona e Valencia hanno confermato tutte le loro prerogative.
Il Barcelona continua ad annoiare con le sue goleade, la notizia migliore per Rijkaard è data dall'ampiezza della sua rosa: costretto a lavorare con praticamente dodici giocatori due anni fa, limitato dagli infortuni l'anno scorso, quest'anno può gestire una stagione fitta d'impegni con rotazioni perfettamente studiate: l'anno scorso poteva passare da Gio a Sylvinho senza problemi, quest'anno, anche a seconda del tipo di gara, può alternare Zambrotta a Belletti, Thuram a Marquez o Puyol (sarà meglio che quest'anno Carles riposi di più, perchè ultimamente ha dato evidenti segni di cedimento), Iniesta a Deco o Xavi e Giuly a Messi. Ronaldinho ed Eto'o sono un po' meno sostituibili evidentemente, ma almeno uno alla volta potrà riposare in favore di un Gudjohnsen dalle qualità inferiori, ma molto importante dal punto di vista tattico. Va detto poi che anche l'assenza di uno-due grandi giocatori non pregiudica completamente le prestazioni di un Barça che esalta per come combina gioco a memoria e individualità.
Negli schemi di Rijkaard la giocata di fantasia non è bandita, è anzi prevista e incentivata: lo stesso Ronaldinho nel Brasile ha risentito terribilmente della mancanza dei tagli e degli scatti in profondità di Giuly ed Eto'o. Il Barça è la rappresentazione terrena del calcio ideale: sarà meglio che non leggano questa mia frase, perchè anche nell'Iperuranio è necessario mantenere l'umiltà e la condizione fisica per vincere i trofei.
Valencia a due volti, e sarà il caso che ci abituiamo. Prima mezzora semplicemente oscena: non due passaggi di fila, palla ai terzini e centrocampo continuamente scavalcato, naturale il gol di Konstantinou.
Sappiamo che a Quique S. Flores piace lasciare il pallone all'avversario, ma sappiamo anche che a livello europeo se non ti rendi indipendente da ciò che fa l'avversario imparando a controllare il possesso-palla e ad aggirare e scardinare i catenacci difficilmente puoi competere con squadre come il Barça, il Milan o l'Arsenal.
Alla prima azione combinata, e quasi al primo pallone toccato da Edu, ecco il pareggio: morale della favola, Quique ? La reazione allo svantaggio nel primo tempo è stata davvero eccezionale: è vero che con la sua pessima difesa l'Olympiacos ha ancora una volta pregiudicato il lavoro dei Djordjevic, Rivaldo e Castillo, ma quando accelera il Valencia fa paura, e in contropiede è davvero letale.
Con gente come Morientes, Villa, Vicente, ieri Gavilan, in futuro Joaquin e Tavano, confermare la proposta dell'anno scorso "difesa e contropiede" (avendo anche due terzini d'attacco come Miguel e Del Horno) pare controproducente, tanto più che la difesa non sembra a prova di bomba, con un Albiol ieri decisivo ma anche incerto in più occasioni.
Etichette: Barcelona, Champions League, Real Madrid, Spagnole nelle coppe, Valencia
8 Comments:
Pienamente d'accordo sulle tue analisi, specialmente quella sulle Merengues. Piccola nota polemica: recentemente una trasmissione sportiva di calcio internazionale di Sky (a dire il vero piuttosto disinformata, dato che i conduttori non sapevano che Portillo ora gioca nel Nastic...ma sarebbe il loro lavoro) si esaltava con la tripletta di Van Nistelrooy al Levante con tanto di sberleffi ad Alex Ferguson e Marco van Vasten, rei di avergli preferito gente come Saha, Kuijt o Vennegoor of Hesselink. Poi arriva la Champions e Saha realizza una doppietta, Vennegoor timbra il vantaggio (poi rimontato) del Chelsea e Kuijt risulta uno dei migliori del Liverpool; questi ultimi poi, all'età di rispettivamente 28 e 26 anni, sono già ad oltre 120 reti in carriera.
Possibile obiezione: con le difese olandesi è più facile segnare.
Risposta: già, invece una tripletta al Levante è un'impresa titanica...
Sì, di questo passo sul Madrid si potrebbe imbastire un filone umoristico. Non è colpa mia: cosa posso fare se dopo la vittoria col Levante Marca titola "Arranca la maquina", "Se gana la Liga" (faccio notare che dopo Spagna-Ucraina del Mondiale il titolo fu: "A qué se gana el Mundial?").
Non è la prima volta che Mondo Gol, e i suoi conduttori Caressa e De Grandis, mostrano una totale ignoranza sul calcio internazionale, sul quale, come dici giustamente tu, dovrebbero essere un minimo specializzati. La puntata di Lunedì, anche per come son stati montati i filmati dei gol, è stata semplicemente scandalosa.
Il servizio di Nicola Roggero poi non è il primo che, col fine di una facile ironia, semplifica e banalizza la realtà.
Ti dirò che anch'io avrei fatto giocare Van Nistelrooy contro il Portogallo, però è insopportabile il preconcetto che porta certi cronisti a considerare, magari alla prima occasione sbagliata, giocatori ottimi come Saha e Kuijt (Vennegoor mi piace decisamente meno)degli scarponi.
Troppo faticoso sarebbe provare a spiegare certe scelte dicendo che Saha è più veloce o che Kuijt fa un lavoro enorme su tutto il fronte d'attacco.
L'argomento delle difese olandesi e cose simili non l'ho mai sopportato: anni fa si giunse a etichettare come bidone un genio del calcio come Bergkamp (dimmi la verità: fosse stato per te, non l'avresti considerato un "mito a metà", ma una leggenda e basta, come merita) solo perchè in Italia aveva fallito. Poi poco importa che in Champions ridicolizzi Montero e Thuram con una delle giocate più straordinarie che abbia mai visto.
Anche Romario veniva guardato ai suoi tempi con sospetto, perchè "non si era misurato con le difese italiane". Le numerose batoste subite da club italiani in questi anni nelle Coppe, hanno fatto abbassare un po' la cresta. Però al fondo rimane una certa arroganza, he porta a considerare Carlos Bianchi e Luxemburgo degli incompetenti perchè hanno vinto (tutto) solo in Sudamerica, e lì, si sa, "è tutto più facile".
Infatti, hai proprio visto giusto, per me Bergkamp è un mito a tutto tondo, pur riconoscendo le sue responsabilità nel fallimento dell'esperienza italiana (insomma, non è solo colpa dell'Inter..). Posso accettare chi contesta che in campo internazionale ha vinto poco, ma lo stesso discorso si potrebbe fare anche per altri giocatori riconosciuti all'unanimità quali fuoriclasse, l'immenso Gianfranco Zola ad esempio.
Nemmeno io considero Vennegoor of Hesselink (che per un refuso nel post precedente ho indicato come del Chelsea anzichè del Celtic) un grande; fa onestamente il suo, come tanti altri.
Io sono con te su (quasi) tutta la linea. Però, aspettiamo. Con tutto ch enemmeno io mi straccio le vesti per il calcio proposto da Capello, secondo me rimane un ottimo gestore e dal Madrid quest'anno può ancora tirare fuori qualcosa di buono, in fondo siamo solo all'inizio. Non condivido o condivido poco, e non da oggi, la gestione Rijkaard: fortunatamente la dirigenza ci ha tolto van bommel, altrimenti il suo connazionale ce lo proponeva ancora al posto di Iniesta. Oggi come oggi non capisco molto la questione Messi, ma potrebbe essere davvero un problema di condizione, in un certo senso me lo auguro (secondo me però il viaggio in Argentina durante l'infortunio conta ancora, e ste questioni personali , all'interno della gestione della squadra, mi lasciano molto perplesso). Dissento totalmente su come è stato gestito Giovani Dos Santos l'anno scorso e in questo avvio di stagione e sulla scelta dei terzini (Gio non lo sopporto).
Certo, la stagione è ancora lunghissima e anch'io penso che alla fine qualcosa Capello lo tirerà fuori(del resto, anche se male assemblata, la rosa è di altissimo livello). Ho solo voluto andarci un po' pesante perchè mi infastidisce parecchio l'aura che circonda Capello, che ogni volta che arriva in una nuova squadra sembra che il calcio non sia esistito prima di lui (ad esempio, qualcuno dovrebbe informarlo che Cicinho e Robinho rappresentano due investimenti per il Real Madrid che vanno al di là di questo o quell'allenatore).
Poi non sopporto proprio l'idea che voglia fare del Madrid una copia della sua Juve, snaturando una filosofia di gioco che, anche se con risultati alterni, deve restare un punto fermo per i tifosi e gli appassionati.
Non parliamo poi della totale mancanza di programmazione a lungo termine, con tutti i giocatori vecchi e bolsi mantenuti al loro posto con l'aggiunta di Cannavaro (del quale ovviamente non discuto le qualità ma la carta d'identità) ed Emerson (del quale discuto anche le qualità).
Comunque, non mi sognerei mai di dare il Madrid per morto (attenti alla Steaua però !).
Da tifoso del Barça, ed ex tifoso del Milan, non posso che essere devoto a Rijkaard.
Ogni tanto sbaglia grossolanamente le scelte (vedi la finale con l'Arsenal), però, anche se con tentativi inizialmente casuali, col tempo ha costruito, assieme soprattutto a un ex dirigente geniale come Sandro Rosell, una macchina.
Ho la sensazione che in un' altra squadra faticherebbe molto di più, ma al di là della fortuna di disporre di simili giocatori, credo abbia messo molto del suo nel trasmettere serenità e fiducia a questa squadra.
Van Bommel (Van Plomez, come qualche tifoso l'ha ironicamente soprannominato), dopo le prime partite incopraggianti, l'anno scorso ha avuto un rendimento sempre peggiore. Se serve per regalarci un po' più di Iniesta, benvenuta la sua cessione, però bisogna anche sottolineare che nel centrocampo del Barça lui era l'unico incursore ed ora, sarà più difficile per Rijkaard ricorrere a questa variante tattica.
Messi: a che questioni ti riferisci?
In questo inizio di stagione non l'ho visto ancora al massimo (gli manca ancora un po' di velocità), anche se ha fatto una partita splendida col Celta e già due gol.
Si vede abbastanza chiaramente che lui è ancora un po' fuori dai meccanismi del tridente. Per Ragion di Squadra gioca sulla destra, ma la sua posizione ideale sarebbe quella centrale, dove si renderebbe probabilmente immarcabile. Forse è un giocatore che vive ancora troppo di spunti per prendere possesso stabilmente della trequarti.
Pensi che Giovani avrebbe dovuto già esordire l'anno scorso? Non sono perfettamente informato sulla sua situazione, ma mi sembra che i siano dei problemi col passaporto, esattamente come quelli che ebbe Messi all'inizio della scorsa stagione.
I terzini: quest'anno il parco è completo, sia che Rijkaard voglia una squadra più offensiva (Belletti e Sylvinho), sia che la voglia più equilibrata (Zambrotta e Gio).
Gio non è certo una cima (preferisco Sylvinho), però è davvero facile per lui non sfigurare in un collettivo così oliato. Sull'altra fascia, non sarebbe stato certo male l'arrivo di Daniel Alves...
Me lo aspettavo un post come questo,come sempre sei stato impeccabile,visto che avete già detto praticamente tutto voi aggiungo due mie considerazioni sul Valencia,squadra che apprezzo particolarmente,ma che pare poco disponibile a far divertire,e con i nomi che hai citato,appena sarà possibile metterli assieme,sarà impossibile non fare bel gioco,se lo si vuole fare.
Però credo che Quique abbia poca fiducia nei suoi centrali di centrocampo,non posso biasimarlo,più volte Albelda e negli ultimi anni pure Baraja hanno palesato grossi limiti in fase di costruzione,se aggiungiamo che le alternative sono il talento inespresso di Hugo Viana ed Edu la situazione è critica,a questo aggiungo il timore che Quique sia poco propenso a dare spazi al talento puro anzichè agli schemi,mi sbaglierò,ma tanta classe,che può tranquillamente giocarsela con chiunque è sprecata se viene imbottigliata dall'ottusità del mister.
Manuel,Losernemesis.
Sono con te : gli investimenti del Real Madrid non mi convincono proprio. Cannavaro, Van Nistelrooy e Emerson, mai nella vita (io sono più per il brasiliano anche perché mi fido delle parole di Dinga che gli ha ribadito stima). Diarra sì, e anche convinto. Però, onestà intellettule vuole che si giudichi con equilibrio: non è che se il Madrid vince è merito della rosa, se perde o si esprime male solo colpa di Capello. Il suo calcio non appassiona, la sua figura è in caduta libera ma dove sta la nuova via del moviemnto italiano, l'antitesi a Capello? vedi in giro degli Hiddink?
Messi dopo l'infortunio ha pensato quasi esclusivamente ad arrivare al mondiale, molto meno al Barça e questo può avere incrinato i rapporti con l'allenatore. Iniesta va anche senza palla. Mi piacerebbe sentire tutti i censori di Van Gaal, che lo criticavano per aver olandesizzato la squadra quando invece era molto più attento al vivaio di Rijkaard che circoscrive la rosa "alla Capello": faccio fatica a riconoscere i meriti (per giocare nel BArça) di Gio e di Van Bommel, anzi li riconoscerei come la catena debole della squadra... Giovani mi pare sottoconsiderato, all'Arsenal avrebbe già esordito da un pezzo (però, per carità, è una mia fissa. Mia e di qualche messicano)
Su Diarra non ci piove che sia un acquisto di eccezionale spessore (anche se l'abilità mercantile del Lione, che vende mediani al prezzo di attaccnti da 30 gol a stagione, è davvero straordinaria), l'unico davvero azzeccato. L'importante sarebbe non dargli eccessive responsabilità nell'impostazione del gioco, affiancandogli Guti quest'anno e magari Gago l'anno prossimo.
Per quanto riguarda i giudizi su Capello, bisogna anche ricordare che è uno dei pochi allenatori che gode di (quasi) pieni poteri in fase di allestimento della rosa: per cui ha grandi responsabilità sia in caso di successi che di insuccessi della sua "plantilla".
"Nuovi profeti" del calcio italiano: neanche per sogno ! Hiddink, hai detto: benissimo, proprio l'allenatore che avrei cercato di contattare, nonostante la sua precedente esperienza negativa sulla panchina merengue.
Son d'accordissimo con te su Van Gaal rispetto a Rijkaard: lui ha lanciato negli anni Celades, Puyol (che stava per essere ceduto al Malaga), Xavi, Gabri, Fernando Navarro, Oleguer, Iniesta.
Rijkaard effettivamente ha fatto giocare Sergio Garcia solo quando non aveva attaccanti e successivamente ha lanciato solo Messi (bella forza).
Giovani non credo non abbia voglia di lanciarlo, però è difficilissimo trovargli un posto: il piano per quest'anno dovrebbe essere concedergli qualche gettone come con Messi due anni fa, per inserirlo definitivamente l'anno prossimo.
Sì, all'Arsenal giocherebbe già, perchè l'unico intoccabile è Henry e i posti teoricamente disponibili per lui sarebbero 4, a differenza dei 3 dell'attacco di Rijkaard, peraltro blindati in gran parte da Ronaldinho ed Eto'o.
Rijkaard prima o poi dovrà capitolare di fronte al talento del messicano, così come davanti a quello di Bojan Krkic, però è certo che la rosa del Barça rappresenta un sistema eccessivamente chiuso per i giovani, basta pensare che gente interessantissima come Jeffren o Toni Calvo ben difficilmente metterà piede in campo (e anche Verdù o Jordi Gomez si sarebbero affacciati quasi certamente in altre squadre).
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