Supercoppa di Spagna, primo atto al Sevilla.
"Cuestion de penaltis", in questa maniera sconcertante titola "As.com", non nuovo a prodezze di questo tipo, aggrappandosi al dubbio rigore dell' 1-0 (fallo su Duda di Sergio Ramos, trasformazione del freddo Luis Fabiano) sivigliano e a presunti torti subiti nel secondo tempo dal Real Madrid. Ennesima occasione persa per analizzare con serenità i dati emersi dal confronto di ieri, a dire il vero dati già ampiamente prevedibili alla vigilia.
Faccia a faccia una squadra che va a memoria e si trova già messa sotto pressione da un Agosto agonisiticamente fin troppo esigente (non solo il doppio confronto di questa Supercoppa col Real Madrid, ma anche il delicatissimo preliminare di Champions con l' Aek, e, solo due giorni dopo il ritorno coi greci, la Supercoppa Europea col Milan) contro un' altra ancora ai "lavori in corso", senza punti di riferimento tattici e ancora senza l' organico sul quale lavorare per costruire questi punti di riferimento.
Dal punto di vista degli equilibri inesistenti, il nuovo Real Madrid riparte esattamente da ciò che aveva lasciato Capello: manovra farraginosa e improvvisata, continue palle perse che originano continui contrattacchi, i quali altro non fanno che evidenziare tutta la disorganizzazione merengue, le fasce che diventano autostrade e i difensori centrali, Pepe e Cannavaro, costretti a ripiegamenti alla disperata di fronte ad avversari che arrivano a valanga.
Situazione più che mai propizia per il Sevilla, anche per un Sevilla senza Escudé, Poulsen e Kanouté. Juande Ramos si è affidato ai suoi animali da pressing per vincere la battaglia strategica con Schuster: il solito, impeccabile, Martì e il neo-acquisto Keita (impressionante dal punto di vista atletico, un colosso che non ti molla mai) non hanno dato mai respiro ai portatori di palla madridisti, isolando Guti e letteralmente disintegrando Gago; ha dato poi loro una preziosissima mano Renato, (avanzato sulla trequarti ogni qual volta Juande cerca la superiorità numerica su mediane di palleggiatori), insidioso fra le linee ed esemplare nell' azionare in profondità Jesus Navas, Luis Fabiano e soprattutto Duda (mai visto il portoghese giocare così in tutti questi anni), che proprio sull' invito millimetrico del centrocampista brasiliano si procura il rigore che sblocca la partita.
Sevilla che non esalta di certo sul piano spettacolare, accusando qualche approssimazione di troppo nelle combinazioni, ma che perlomeno nel primo tempo, mostra di aver conservato l' intensità e la concentrazione giuste, incoraggianti in vista del Ferragosto di passione con l' Aek. Nel secondo tempo invece i padroni di casa calano un po' allontanandosi progressivamente dalla porta di Casillas e limitandosi a gestire, comunque decentemente, il vantaggio: il controllo passa nelle mani del Madrid (ridisegnato da Schuster con l' ingresso di Baptista per Gago: via il doble pivote e ritorno alla coppia Diarra-Guti delle amichevoli precedenti), certamente più dignitoso del primo tempo ma anche piuttosto sterile, ovvia complice l' assenza di Van Nistelrooy, senza sostituti all' altezza nella rosa (Raul e Saviola non possono fare le prime punte, perso per perso era meglio tentare con Soldado). Un brivido comunque lo corre il Sanchez Pizjuan, quando proprio allo scadere il destro dal limite di Diarra, rasoterra e ben angolato, costringe al gran salvataggio Palop, sempre più "Mister Affidabilità".
In chiusura una nota per Daniel Alves, splendente e inesauribile ieri sera come sempre: potrebbe essere stata, ahinoi, la sua ultima partita spagnola, dati lo stato avanzato delle trattative col Chelsea e la chiara volontà del giocatore di trasferirsi: detto che dubito che Mourinho gli possa offrire la stessa libertà d' espressione della quale gode nel Sevilla, non resta che augurargli "good luck".
Sevilla (4-4-1-1): Palop 7; Alves 7, Boulahrouz 6, Dragutinovic 6, Puerta 6; Navas 6 (75'), Martí 7, Keita 6,5, Duda 7 (67'); Renato 6,5 (56'), L. Fabiano 6,5-.
In panchina: Vargas, Fazio, Poulsen, Maresca s.v. (75'), De Mul s.v. (56'), Capel s.v. (67'), Kerzhakov.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6,5; Ramos 5,5, Pepe 5,5, Cannavaro 6, Torres 6; Diarra 5,5, Gago 4,5 (46'); Balboa 4 (62'), Guti 6, Robinho 5,5; Raúl 5.
In panchina: Codina, Salgado, Cicinho, De la Red, Baptista 5,5 (46'), Saviola 5,5 (62'), Soldado.
Gol: 1-0 (27'): Penalti de Ramos a Duda. Luis Fabiano lanza con la derecha y engaña a Casillas.
Árbitro: Pérez Burrull, del Colegio Cántabro. No hubo amonestados.
Faccia a faccia una squadra che va a memoria e si trova già messa sotto pressione da un Agosto agonisiticamente fin troppo esigente (non solo il doppio confronto di questa Supercoppa col Real Madrid, ma anche il delicatissimo preliminare di Champions con l' Aek, e, solo due giorni dopo il ritorno coi greci, la Supercoppa Europea col Milan) contro un' altra ancora ai "lavori in corso", senza punti di riferimento tattici e ancora senza l' organico sul quale lavorare per costruire questi punti di riferimento.
Dal punto di vista degli equilibri inesistenti, il nuovo Real Madrid riparte esattamente da ciò che aveva lasciato Capello: manovra farraginosa e improvvisata, continue palle perse che originano continui contrattacchi, i quali altro non fanno che evidenziare tutta la disorganizzazione merengue, le fasce che diventano autostrade e i difensori centrali, Pepe e Cannavaro, costretti a ripiegamenti alla disperata di fronte ad avversari che arrivano a valanga.
Situazione più che mai propizia per il Sevilla, anche per un Sevilla senza Escudé, Poulsen e Kanouté. Juande Ramos si è affidato ai suoi animali da pressing per vincere la battaglia strategica con Schuster: il solito, impeccabile, Martì e il neo-acquisto Keita (impressionante dal punto di vista atletico, un colosso che non ti molla mai) non hanno dato mai respiro ai portatori di palla madridisti, isolando Guti e letteralmente disintegrando Gago; ha dato poi loro una preziosissima mano Renato, (avanzato sulla trequarti ogni qual volta Juande cerca la superiorità numerica su mediane di palleggiatori), insidioso fra le linee ed esemplare nell' azionare in profondità Jesus Navas, Luis Fabiano e soprattutto Duda (mai visto il portoghese giocare così in tutti questi anni), che proprio sull' invito millimetrico del centrocampista brasiliano si procura il rigore che sblocca la partita.
Sevilla che non esalta di certo sul piano spettacolare, accusando qualche approssimazione di troppo nelle combinazioni, ma che perlomeno nel primo tempo, mostra di aver conservato l' intensità e la concentrazione giuste, incoraggianti in vista del Ferragosto di passione con l' Aek. Nel secondo tempo invece i padroni di casa calano un po' allontanandosi progressivamente dalla porta di Casillas e limitandosi a gestire, comunque decentemente, il vantaggio: il controllo passa nelle mani del Madrid (ridisegnato da Schuster con l' ingresso di Baptista per Gago: via il doble pivote e ritorno alla coppia Diarra-Guti delle amichevoli precedenti), certamente più dignitoso del primo tempo ma anche piuttosto sterile, ovvia complice l' assenza di Van Nistelrooy, senza sostituti all' altezza nella rosa (Raul e Saviola non possono fare le prime punte, perso per perso era meglio tentare con Soldado). Un brivido comunque lo corre il Sanchez Pizjuan, quando proprio allo scadere il destro dal limite di Diarra, rasoterra e ben angolato, costringe al gran salvataggio Palop, sempre più "Mister Affidabilità".
In chiusura una nota per Daniel Alves, splendente e inesauribile ieri sera come sempre: potrebbe essere stata, ahinoi, la sua ultima partita spagnola, dati lo stato avanzato delle trattative col Chelsea e la chiara volontà del giocatore di trasferirsi: detto che dubito che Mourinho gli possa offrire la stessa libertà d' espressione della quale gode nel Sevilla, non resta che augurargli "good luck".
Sevilla (4-4-1-1): Palop 7; Alves 7, Boulahrouz 6, Dragutinovic 6, Puerta 6; Navas 6 (75'), Martí 7, Keita 6,5, Duda 7 (67'); Renato 6,5 (56'), L. Fabiano 6,5-.
In panchina: Vargas, Fazio, Poulsen, Maresca s.v. (75'), De Mul s.v. (56'), Capel s.v. (67'), Kerzhakov.
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6,5; Ramos 5,5, Pepe 5,5, Cannavaro 6, Torres 6; Diarra 5,5, Gago 4,5 (46'); Balboa 4 (62'), Guti 6, Robinho 5,5; Raúl 5.
In panchina: Codina, Salgado, Cicinho, De la Red, Baptista 5,5 (46'), Saviola 5,5 (62'), Soldado.
Gol: 1-0 (27'): Penalti de Ramos a Duda. Luis Fabiano lanza con la derecha y engaña a Casillas.
Árbitro: Pérez Burrull, del Colegio Cántabro. No hubo amonestados.
Etichette: Real Madrid, Sevilla, Supercoppa di Spagna
2 Comments:
che ne pensi dei nuovi del siviglia?
De Sanctis è buono, forse pure troppo per fare il secondo; Boulahrouz non mi è piaciuto al Chelsea (marca bene, ma delle volte è davvero grezzo), ma lo voglio rivedere; Keita mi sa che lo conosci meglio di me (purtroppo la Ligue 1 non riesco a seguirla con assiduità), l' avevo visto un po' di volte ma prima dell' esplosione dell' anno scorso: contro il Madrid mi ha fatto un' ottima impressione, davvero inquietante dal punto di vista fisico; De Mul non mi esalta particolarmente, mi sembra un giocatore un po' lineare (scatto e cross, scatto e cross, scatto e cross), ma la sua velocità ci sta benone nel Sevilla; Mosquera, l' ultimo arrivato, l' ho visto solo 2-3 volte nel Pachuca, mi è sembrato a prima vista un centrale di stazza davvero imponente ma non per questo lento, anzi.
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