mercoledì, settembre 12, 2007

E Matias gioca?

La rinascita del Villarreal del dopo-Riquelme si deve sicuramente all’ abilità di società e staff tecnico nel ricostruire un blocco di qualità, finalmente al di là della presenza del singolo fuoriclasse-tiranno. Insomma, una logica molto prossima a quella che ha fatto le fortune dell’ ultimo Sevilla, e che disegna prospettive più che mai incoraggianti per il prossimo futuro (e questo al di là del clamoroso rovescio casalingo col Real, che va letto con serenità, da una parte come dall’ altra).
Se però dobbiamo rapprsentare questa “fase-2” del progetto-Villarreal attraverso un singolo volto, non possiamo che scegliere quello di Matias Fernandez: stesso ruolo, stesse enormi aspettative e coincidenza perfetta fra il suo arrivo dal Colo Colo e l’ addio a Riquelme. Matias è atteso come uno dei maggiori talenti della Liga e del calcio mondiale, per i suoi dribbling fuori dalla logica e per il talento innato nel fornire l’ ultimo passaggio (lui sì che fa il vero passaggio “no-look”, quel furbacchione di Ronaldinho invece gira la testa dall’ altra parte dopo aver già calciato…).

Per lui la scorsa è stata una stagione difficile: arrivato in corso d’ opera, non ha potuto riposarsi per via della differente struttura fra i calendari sudamericani e quelli europei, e si è trovato a dover gestire il difficile adattamento al calcio europeo proprio nel momento in cui il Villarreal, ben più vicino alla zona-salvezza che alla zona-coppe, accusava maggiormente il divorzio da Riquelme.
Pellegrini l’ ha buttato nella mischia da subito, già nel derby col Valencia, senza la possibilità di inserimento graduale e coi fari degli osservatori già tutti puntati addosso. Matias ha potuto offrire solo qualche sprazzo, oltrettutto impiegato spesso nella scomoda posizione di esterno destro, scelta maturata col definitivo cambio di modulo dal 4-3-1-2 disegnato per Riquelme al 4-4-2 con Senna e Josico saldi al centro della mediana. Con un rendimento a singhiozzo, il talento cileno ha affrontato così le ultime sfide della stagione partendo dalla panchina, cosa che paradossalmente gli ha giovato, dandogli maggior respiro e maggiore capacità di incidere a partita in corso (quando gli equilibri saltano e gli spazi generalmente aumentano), come nelle trasferte di Tarragona, Pamplona e Valencia.
Finita la Liga, niente riposo, perché c’è la Copa America, grave battuta d’ arresto nella progressione del giocatore. Mati si trova a rappresentare, per colpe non solo sue, il naufragio di un Cile veramente impresentabile, mal gestito dal C.T. Acosta e incapace di trarre alcunchè di buono da un potenziale nettamente migliore di quanto non dica l’ umiliante 1-6 subito dal Brasile nei quarti. Matias Fernandez figura fra i titolari solo nella gara d’ esordio con l’ Ecuador: disputa un primo tempo imbarazzante, sul quale pesano gli effetti che la stagione lunghissima, senza riposo fra Colo Colo e Villarreal, ha avuto sul suo gioco, in quel frangente appesantito ed annacquato nello spunto. Paga per tutti, e nel prosieguo del torneo Acosta gli riserva solo spezzoni insignificanti.
In quest’ avvio di stagione al Villarreal non è partito titolare, ma è inevitabile che prima o poi Pellegrini dovrà rassegnarsi a trovargli un posto, anche perché il ragazzo ha mostrato freschezza, incisività e determinazione nei minuti avuti sinora (un rigore procurato e un assist geniale nel Sacco del Mestalla, mentre col Real Madrid poco ha potuto, si era già sullo 0-3). Il problema è soltanto dove trovargli questo posto, le alternative a disposizione di Pellegrini sono due: 4-2-3-1 o 4-4-2, trequartista dietro un’ unica punta o finto esterno su una delle due fasce.

Il mio punto fermo è questo: lui e Rossi devono assolutamente giocare insieme, talenti simili ce li hanno pochi e sprecarli sarebbe da pazzi. Tenuto conto della titolarità obbligatoria per Rossi e di quelle che sono le caratteristiche del nostro connazionale, seconda punta che viene incontro e agisce tra le linee, non è consigliabile schierare dall’ inizio Rossi unica punta con Matias alle spalle: Rossi non può reggere da solo il peso dell’ attacco e schiacciare la sua posizione sui difensori avversari, ha bisogno di una prima punta come Tomasson (unica prima punta, una pecca dell’ organico amarillo) che impegni i centrali e gli lasci spazio e libertà qualche metro dietro.
Quindi la soluzione diventa Matias Fernandez finto esterno di centrocampo, esterno a sinistra perché così il cileno avrebbe più campo per svariare, rientrare, dare l’ assist o tentare la conclusione col destro, e anche perché Cazorla a destra è l’ unico esterno della rosa che ha predisposizione e qualità per arrivare sul fondo (Pires non ha più lo spunto dei tempi migliori, ora preferisce quasi esclusivamente venire a palleggiare in zona centrale, lasciando la fascia a Capdevila: Matias potrebbe quindi sostituirlo perfettamente in questo tipo di gioco). L’ unico inconveniente sarebbe quello di dover fare a meno di Pires, elemento di grande esperienza e personalità al quale Pellegrini dà, non a torto, un certo credito.


VILLARREAL ATTUALE

--Cazorla----------------------Pires---

--------------Rossi--------------------
-----------Tomasson------------------


OPZIONI PER MATIAS

4-2-3-1

Cazorla---------Matias----------Pires

------------Rossi (Tomasson)---------


4-4-2 (opzione consigliata)

-Cazorla------------------------Matias-

-------------------Rossi-----------------
----------------Tomasson---------------

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

gran giocatore, io credo che lui e rossi siano i + forti in qst villareal...

HALA MADRID 10

8:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

A me il Matias del Colo Colo, faceva letteralmente impazzire...stravedevo per lui. Ora, a parer mio, il concetto è uno solo....lui DEVE GIOCARE. Sempre. Il resto si adatta di conseguenza. Lui deve essere il fulcro.

Michael.

11:10 PM  

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