Spagna-Lettonia 2-0 (Xavi, Torres): ancora non ci siamo.
Risultato prezioso e Irlanda del Nord (sconfitta in Islanda) scavalcata, primi a pari punti (19) con la Svezia, che ha una partita in meno, ma è una Spagna che continua a convincere poco. Ha anche qualche momento discreto di gioco, ma è evidente la mancanza di personalità e di tranquillità nel gestire le situazioni, anche contro avversari che teoricamente non dovrebbero creare nessun problema.
L' inizio è buono per determinazione e ritmo: la palla gira a grandi velocità, e la Spagna apre con costanza sugli esterni, con Pernia a sinistra e soprattutto un ispiratissimo Joaquin a destra: proprio il valenciano conquista il fondo e serve a Xavi un pase de la muerte facile facile per l' 1-0 a porta vuota.
La Lettonia non esce dalla metacampo ma progressivamente la Spagna cala sia in intensità che in concentrazione, e la seconda parte del primo tempo è proprio da dimenticare, con disimpegni avventurosi (si segnalano Sergio Ramos e soprattutto Marchena per la leggerezza con cui riavviano l' azione), palle perse in zone pericolose e una fluidità molto ridotta rispetto all' avvio di gara. Addirittura la Lettonia potrebbe pareggiare, se solo Verpakovskis arrivasse in tempo sul traversone a mezz' altezza di Rubins.
Il secondo tempo si apre con un cambio un po' discutibile: fuori una punta, Villa, dentro Iniesta. Discutibile ma onorato al meglio da un Iniesta brillante, ancora di più quando con l' entrata di Cesc (al posto di Silva) si sposta sulla sinistra. Proprio Andrés nel finale ispira il gol del 2-0 di Torres (prima del gol orribilmente sprecone, ma ormai è una tautologia), quando dalle tribune dello stadio Tartiere di Oviedo si stava cominciando a sentire qualche giustificatissimo mugugno.
Passando ai singoli: Joaquin migliore in campo (e non si capisce perchè ancora sull' 1-0 Aragones lo cambi con Angulo...), bene anche Xavi, male invece la coppia di difensori centrali Juanito-Marchena, soprattutto il valenciano, legnoso nei movimenti, incerto nelle respinte, impacciato col pallone tra i piedi. Con un avversario appena migliore della Lettonia ci sarebbe scappato il pareggio, statene certi.
GRUPPO F
L' inizio è buono per determinazione e ritmo: la palla gira a grandi velocità, e la Spagna apre con costanza sugli esterni, con Pernia a sinistra e soprattutto un ispiratissimo Joaquin a destra: proprio il valenciano conquista il fondo e serve a Xavi un pase de la muerte facile facile per l' 1-0 a porta vuota.
La Lettonia non esce dalla metacampo ma progressivamente la Spagna cala sia in intensità che in concentrazione, e la seconda parte del primo tempo è proprio da dimenticare, con disimpegni avventurosi (si segnalano Sergio Ramos e soprattutto Marchena per la leggerezza con cui riavviano l' azione), palle perse in zone pericolose e una fluidità molto ridotta rispetto all' avvio di gara. Addirittura la Lettonia potrebbe pareggiare, se solo Verpakovskis arrivasse in tempo sul traversone a mezz' altezza di Rubins.
Il secondo tempo si apre con un cambio un po' discutibile: fuori una punta, Villa, dentro Iniesta. Discutibile ma onorato al meglio da un Iniesta brillante, ancora di più quando con l' entrata di Cesc (al posto di Silva) si sposta sulla sinistra. Proprio Andrés nel finale ispira il gol del 2-0 di Torres (prima del gol orribilmente sprecone, ma ormai è una tautologia), quando dalle tribune dello stadio Tartiere di Oviedo si stava cominciando a sentire qualche giustificatissimo mugugno.
Passando ai singoli: Joaquin migliore in campo (e non si capisce perchè ancora sull' 1-0 Aragones lo cambi con Angulo...), bene anche Xavi, male invece la coppia di difensori centrali Juanito-Marchena, soprattutto il valenciano, legnoso nei movimenti, incerto nelle respinte, impacciato col pallone tra i piedi. Con un avversario appena migliore della Lettonia ci sarebbe scappato il pareggio, statene certi.
GRUPPO F
Etichette: Seleccion
1 Comments:
se ci hai fatto caso, Vale, le discussioni a tinte forti sono uscite immediatamente quando abbiamo tirato fuori la politica..
io preferisco continuare a parlare di Raul, Iniesta & co.
basta discutere di separatisti e nazi-fascisti
marco
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