domenica, febbraio 22, 2009

REAL MADRID-BETIS 6-1: Higuaín (R); Huntelaar (R); Huntelaar (R); Ricardo Oliveira (B); Raúl (R); Raúl (R); Sergio Ramos (R).

Serata di puro giubilo per il madridismo: il Barça cade, i punti di distacco ora sono “solo” 7 e in più il Real stravince la propria partita dando spettacolo e risparmiando tutte le energie possibili per il Liverpool. Questo grazie anche a un Betis sinceramente patetic, che purtroppo ha confermato quanto detto sui tanti troppi gol a buon mercato regalati da questa Liga. Impietosito il Real Madrid ha provato pure a rimettere in partita l’avversario quando sul 3-1 Casillas ha regalato a Oliveira un pallone sciupato dal brasiliano sul palo, ma niente da fare.

Nessuna cronaca della partita, ve lo chiedo per favore, e in sede di commento non posso che dare un giudizio sul Real Madrid a più ampio raggio, certo non legato strettamente a questa partita. Va anzitutto detto che non è colpa dei merengues se l’avversario non si presenta in campo, il loro gli uomini di Juande Ramos lo stanno facendo tutto, hanno divertito per quanto potevano (mi ha ricordato un po’ Barça-Atlético 6-1) e fatto intravedere una credibilità in netto consolidamento che però per forza di cose dovrà attendere come test probante quello della Champions.
La prima sensazione, quella più forte e rassicurante, è che questa squadra dia l’impressione di giorno in giorno di fare sempre più fatica a subire non solo i gol ma anche le occasioni. Qui ha pesato tutto il pragmatismo di Juande, che è intervenuto dove più urgeva, sulle fondamenta di una squadra che non si reggeva più in campo e rimaneva facilmente spezzata in due. Anche nelle prime partite con Juande il Madrid è rimasto spesso spezzato in due, ma la differenza è che ha aggiunto un uomo in più dietro la linea della palla. Non c’è voluta la scienza, ma l’innesto della coppia Gago-Lassana Diarra è stato un vero toccasana, la chiave migliore per interpretare questo risorgimento madridista. Innesto inizialmente un po’ artificiale, ma attorno al quale adesso si stanno cominciando ad assemblare tutti gli altri pezzi, per un Madrid che è riuscito ad accorciare le distanze fra i reparti e finalmente comincia a muoversi come un blocco armonioso.
Questa solidità è la base più credibile per poter competere, soprattutto a livello di Champions dove si gioca sul filo dei gol subiti nelle gare ad eliminazione diretta, anche se per sfortuna del Madrid tale prerogativa non potrà valere più di tanto come valore aggiunto nei confronti del Liverpool, la squadra forse difensivamente meglio organizzata d’Europa. Quella coi Reds sarà molto probabilmente una gara noiosa per lo spettatore, ma assai stimolante dal punto di vista tattico: una sfida dove, stante questo prevedibile equilibrio, credo risulterà più decisiva la capacità di segnare un gol in più dell’avversario piuttosto che prenderne uno in meno (so bene che questa frase letteralmente non vuol dire nulla, ma spero di aver reso l’idea).
E si entra qui in un punto delicato: Huntelaar. Proprio attorno al centravanti olandese il Madrid ha mostrato la manovra più interessante nelle ultime due partite, dopo che nelle partite precedenti il gioco offensivo si era praticamente ridotto alle sole galoppate palla al piede di Robben.
Già dopo il suo esordio contro il Villarreal, avevamo detto che “Hunter” apporta caratteristiche da punto di riferimento offensivo che nessun altro attaccante merengue, neppure il compianto Van Nistelrooy, possiede. Huntelaar tiene sempre impegnati i centrali e allunga le difese avversarie, gioca di sponda e apre spazi per i suoi compagni offensivi, per i quali aumentano le opportunità muovendosi a rimorchio sulla trequarti. In queste ultime due partite il Madrid ha mostrato una mobilità e un’imprevedibilità offensiva davvero interessanti.
Vedere per credere le ultime due partite di Raúl, trovatosi come un pesce nell’acqua a sguazzare sulla trequarti per poi inserirsi a fari spenti e sorprendere con le sue brillantissime esecuzioni di prima intenzione o quasi (doppio golazo stasera, il primo soprattutto, anche se il secondo può sembrare più vistoso), sicuramente più comodo rispetto a quando gioca con Higuaín che tende a togliergli quegli spazi sulla trequarti.
Col capitano e con l’argentino (in queste ultime due partite finto esterno destro con libertà estrema di movimento, date le coperture assicurate da Lass e Ramos: pure il Pipita beneficia del peso di Huntelaar) come coppia d’attacco, il Madrid invece non occupa gli spazi dalla trequarti in su con sufficiente razionalità, fatica a trovare la profondità e a portare giocatori pronti alla conclusione nell’area avversaria. Così si spiegano anche le maggiori difficoltà nel creare occasioni a difesa avversaria schierata che il Madrid di Juande Ramos aveva manifestato nelle gare precedenti la trasferta di Gijón. Purtroppo per il Madrid Huntelaar non sarà disponibile per la Champions, e questo costringerà a ridisegnare da capo quei movimenti offensivi parsi nettamente migliorati nelle ultime due partite. Robben dovrebbe tornare imprescindibile in questa doppia sfida col Liverpool.
Per quanto riguarda il Betis, che dire? Dei verdiblancos in genere abbiamo sempre criticato i fragilissimi equilibri in fase di non possesso e le distanze eccessive fra difesa e centrocampo, ma per una figuraccia vergognosa come questa la critica va sicuramente estesa all’attitudine, inaccettabile fin dai primi secondi del match. Mollezza infinita e coralità ai minimi termini, nulla aggressività in mezzo al campo (il pressing in genere scattava ogni 5-10 minuti ed era rigorosamente individuale, cioè uno particolarmente volenteroso a un certo punto prendeva e diceva agli altri: “oh, io vado un po’a pressare, voialtri tenetemi d’occhio il telefonino, mi raccomando”), difesa ridicola per non dire peggio, marcature sempre più morbide man mano che ci si avvicinava al pagliaccio Ricardo (no comment sul 2-0…), con Melli e Arzu che hanno allestito una perfetta replica della coppia da incubo dello Sporting Gijón Gerard-Iván Hernández (la dinamica del gol di Higuaín uguale spiccicata a quella del 2-0 di Huntelaar al Molinón, da far cadere le braccia), ogni cross un pericolo.

I MIGLIORI: Già analizzati nel commento della partita: Huntelaar, Raúl, la coppia Gago-Lass (il francese mi piaceva già da prima che venisse nella Liga; l’argentino cresce a vista d’occhio, partita dopo partita, sta diventando dominante nel suo ruolo), Higuaín.
I PEGGIORI: Quelli vestiti di biancoverde, essenzialmente.

Real Madrid (4-4-1-1): Iker Casillas 5,5; Sergio Ramos 6,5, Pepe 6,5, Cannavaro 6,5 (Sneijder 6, m.46), Heinze 6,5; Higuaín 7 (Guti 6, m.46), ''Lass'' Diarra 7, Gago 7, Marcelo 6,5; Raúl 7,5 (Robben 6, m.46), Huntelaar 7,5.
Real Betis (4-2-3-1): Ricardo 4; Nelson 4,5, Melli 4, Arzu 4 (Juanma s.v., m.80), Fernando Vega 5; Juande 4 (Monzón s.v., m.53), Mehmet Aurelio 4,5; Damiá 5, Emaná 4,5 (Rivera s.v., m.61), Mark González 5,5; Oliveira 6.

Goles: 1-0, m.7: Higuaín. 2-0, m.15: Huntelaar. 3-0, m.24: Huntelaar. 3-1, m.30: Oliveira. 4-1, m.36: Raúl. 5-1, m.41: Raúl. 6-1, m.45: Sergio Ramos.
Árbitro: Undiano Mallenco (colegio navarro). Mostró cartulinas amarillas a Heinze (81) por el Real Madrid, y a Emaná (35), Oliveira (43) y Arzu (45) por el Real Betis.
Incidencias: encuentro correspondiente a la 24a jornada de Primera división, disputado en el estadio Santiago Bernabéu lleno, ante la presencia de 79.500 espectadores.

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Senza scendere nel merito della partita di ieri (6-1 a fine primo tempo c'è poco da dire), devo dire che mi sta impressionando favorevolmente il lavoro di Juande. Dopo aver iniziato a non far prendere gol al Madrid (credo che dopo la gara col Barca abbiamo incassato 2 gol) pur avendo gli stessi uomini in difesa che aveva il buon Bernardo, adesso (come faceva notare Marca di ieri) sta iniziando a farlo giocare bene. Detto dell'acquisto fondamentale di Lass che sta dando a Gago finalmente il modo di crescere anche a livello qualitativo (forse anche per la fiducia accordatagli a livello di nazionale) oltre che garantire alla squadra una copertura forse anche migliore da quella offerta dall'omonimo infortunato. Ora che anche El Pipita sta ritrovando la confidenza col gol di inizio stagione (mi pare siano 14 i centri in Liga), che Robben non è stato tormentato per qualche domenica dagli infortuni, che Raul continua a segnare senza sosta, che Huntelaar si è sbloccato e quelli che sembravano bolliti con Bernd (leggi Ramos e Casillas su tutti) stanno tornando ai loro livelli, nessuno obiettivo è precluso alla banda Ramos. Se Juande riuscirà a tenere concetrato l'ambiente e la falce degli infortuni cambierà obiettivo invece che puntare sempre su Madrid, la squadra potrà dire la sua in Europa e forse magari ancora in campionato (tecnicamente basta arrivare a -2 prima dello scontro diretto...). E dire che abbiamo ancora fuori gente come Guti e Sneijder oltre che van Gol, De La Red e Diarra. L'unico neo della stagione è il flop di van der Vaart: davvero inspiegabile per un giocatore dal talento enorme ma fragile sul piano caratteriale. Sospeso il giudizio su Faubert che pare destinato ad essere una semplice meteora nell'universo blanco. Interessanti i test di Juande in queste ultime due partite "facili": Marcelo esterno sx di centrocampo e Lass esterno basso di difesa con Ramos centrale (anche se ritengo la coppia Cannavaro-Pepe più assortita e affidabile) Chiudo parlando della Champions, forse il Liverpool per quanto forte e temibile permette al Madrid di giocarsela più di qualche altro top team che poteva uscire dall'urna: un'italiana, il Manchester o l'Arsenal a mio parere sono squadre che potrebbero crearci più problemi. Mercoledì parlerà il Bernabeu e si vedrà se la formula Ramos sarà vincente anche in Europa.
PS: bentornato Vale, iniziavano a mancarmi le tue analisi sempre attente e la possibilità di scambiare opinioni con te e gli altri frequntatori del blog.

3:13 PM  
Blogger valentino tola said...

Grazie, bentornato anche a te.

Mmmmhhh non so se il Liverpool sia più accessibile di Manchester United e Arsenal per il Real Madrid... tendo a pensarla diversamente, anzitutto perchè l'Arsenal attuale con gli infortuni di Cesc e Adebayor perde tantissimo (così tanto da far diventare favorita la Roma), poi perchè sia lo stile di gioco dei Gunners che quella dello United si sposano meglio col profilo attuale del Real Madrid.
Intendiamoci, lo United per me è la squadra più forte del mondo, però vedo meno equilibrio difensivo rispetto al Liverpool. Il Real Madrid attuale si basa sulla solidità difensiva come arma migliore, è un'arma che potrebbe valere relativamente di più contro uno United rispetto a un Liverpool che anch'esso tende a lasciare la porta a zero, specialmente in Champions (ha caratteristiche perfette da eliminazione diretta, non regala mai gol; il Liverpool punta a prendere un gol in meno, lo United a farne uno in più, catenacci dell'ultima Champions a parte).
Contro lo United il copione sarebbe più chiaro: Real Madrid sulla difensiva e a cercare qualcosa in contropiede. Contro il Liverpool rischiano di essere 120 minuti completamente bloccati.

Per quanto riguarda il Madrid, condivido la tua analisi: Juande ha cominciato dalle cose più semplici, blindando la difesa, e ora acquisita sicurezza dietro la squadra sta proponendo movimenti e trame più elaborate anche in fase offensiva. Interessantissima l'intesa del trio Raul-Huntelaar-Higuain, ora vediamo se in Champions la coppia Higuain-Raul saprà crearsi gli spazi con uguale efficacia. Temo che senza Huntelaar vedremo un Madrid con molta meno facilità nel gioco offensivo, tornerà ad essere più dipendente dalle iniziative di Robben.
Un'altra carta importantissima, che ancora deve trovare una sua collocazione e una sua utilità in questa stagione, è Sneijder. Marcelo è un giocatore validissimo che purtroppo ha sempre rischato di venire bruciato; ha tecnica da vendere per fare il centrocampista, però spesso possa tornare a fare il terzino prossimamente.

7:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

Hai ragione oltre a van der Vaart l'altro punto dolente del Madrid è Sneijder che era stata una colonna l'anno passato.
Ma a differenza del connazionale ex Amburgo, fuori per demeriti suoi più che per sfortuna, Wesley ha avuto diversi guai fisici (piccoli ma frequenti) e in una squadra come il Madrid se esci di squadra per qualche tempo e disgraziatamente il tuo sostituto fa meglio è molto dura rientrare.
E attualmente faccia fatica a capirer dove potrebbe inserirsi. Per quanto riguarda la partita di oggi, Robben sicuramente sarà il giocatore a cui si aggrapperà la squadra vista l'assenza di Hunter a meno che El Pipita non s'inventi un partitone. A mio parere il Liverpool è più abbordabile proprio perchè gioca meno a pallone di altre squadre e avendo meno giocatori di qualità rispetto a noi, potrebbe soffrire maggiormente le invenzioni di un Robben o di un Raul ispirati.
Viceversa l'Arsenal sarebbe stato più ostico perchè più pimpante sul piano fisico, con giocatori rapidi e che tagliano negli spazi con van Persie. Ieri il centrocampo della Roma è stato polverizzato da quello di un Arsenal formato riserve ma che sul piano della corsa e del ritmo non è secondo a nessuno.
E poi si sa il Madrid in Champions può sempre tirar fuori il partitone da stropicciarsi gli occhi, magari...

10:33 AM  
Blogger valentino tola said...

Sì, facciamo una chiara distinzione fra Van der Vaarte Sneijder, una distinzione che ho sempre avuto chiara giàda prima che VDV andasse al Madrid.
Van der Vaart l'ho sempre reputato un giocatore squisito ma sempre vagamente superfluo, insomma un giocatore un po'sopravvalutato. Gli manca la personalità per essere un vero leader (per leader non intendo uno che fa quello che vuole nell'Amburgo o che segna una tripletta meravigliosa allo Sporting Gijon).
Sneijder invece non è un leader assoluto, ma sì un grande uomo-squadra: per cogliere la differenza di personalità fra lui e VDV consiglio di andare a rivedersi la partita dell'Europeo con la Russia.
Vero, quest'anno Wesley ha avuto sfortuna, è dura per lui, non è riuscito ancora a inserirsi nel nuovo schema di Juande Ramos, dove ha giocato da finto esterno sinistro e da trequartista.
Da trequartista non mi piace, non è la sua posizione, e quando ci ha giocato contro il Depor ha mostrato uno spaesamento totale: lui è un giocatore che alla trequarti deve arrivarci in corsa, deve partire qualche metro dietro (però non troppi, eh? non è un centrocampista centrale bloccato, la sua posizione migliore era sicuramente quella di mezzala sinistra nel 4-3-3 di Schuster) per poter prendere palla dal Gago di turno, dare un'accelerazione alla manovra, saltare il centrocampo avversario e arrivare poi in corsa al tiro da fuori.
Non può invece sostare sulla trequarti per ricevere palla, trattenerla e rifinire. Non è uno Zidane nè un Riquelme, anzi ritengo che sia un complemento perfetto per giocatori di questo tipo, che terrebbero palla, attirerebbero gli avversari e gli creerebbero gli spazi per inserirsi e colpire dalla seconda linea.
Il calcio di Sneijder è un calcio veloce, verticale, in pochi tocchi, non può essere un punto di riferimento sulla trequarti.
Il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 ha blindato la mediana con Gago e Lass, e ha costretto Sneijder a cercarsi un nuovo habitat in zone diverse.
Da trequartista come detto non mi convince, mentre da esterno sinistro ce lo vedo. Anche se finora si è trovato scomodo nel ruolo, potenzialmente è tagliatissimo per lui, avrebbe ampia libertà per accentrarsi e arrivare in corsa, avrebbe più possibilità di sorpresa rispetto al ruolo di trequartista. è un giocatore che può beneficiare tantissimo degli spazi creati da Huntelaar, così come sta accadendo a Raul e Higuain. è chiaramente questo il ruolo in cui deve inserirsi nell'undici titolare, al posto di Marcelo esterno di centrocampo.
La preoccupazione maggiore per stasera è vedere come gli attaccanti madridisti gestiranno gli spazi: sia Higuain che Raul amano partire qualche metro dietro la prima punta, ma stasera non c'è Huntelaar, quindi inevitabilmente uno dei due perderà molto del propro potenziale, dovendosi sacrificare in una guerra coi difensori avversari. Il problema è che nè Higuain nè Raul mi sembrano particolarmente in grado di allungare le difese avversarie giocando da prima punta. L'argentino ne avrebbe le caratteristiche atletiche, ma preferisce venire a prendere palla sulla trquarti e da lì lanciarsi negli spai. Il rischio è che Raul e Higuain si pestino i piedi impedendo all'azione offensiva madridista di acquisire profondità.
La via alternativa per acquisire profondità diventa così Robben, non col movimento senza palla ma con le azioni individuali palla al piede. L'olandese può spingere indietro il baricentro del Liverpool con questa sua capacità individuale, ottenendo magari quello che Raul e Higuain non riescono a dare muovendosi senza palla.
Non è detto che Raul e Higuain non giochino bene in coppia stasera, assolutamente, però il rischio c'è. Vedremo se come successo già tante volte il campo mi smentirà... ;-)

7:57 PM  
Blogger valentino tola said...

aggiunta: "Il calcio di Sneijder è un calcio veloce, verticale, ESPLOSIVO MA LINEARE"

8:01 PM  
Blogger valentino tola said...

aggiunta: "Il calcio di Sneijder è un calcio veloce, verticale, ESPLOSIVO MA LINEARE"

8:01 PM  
Anonymous Anonimo said...

E invece ieri sera, altra ennesima partita grigia in Europa. Sembra che dai felici tempi di Del Bosque il Madrid sia costretto a diventare una squadra a dimensione provinciale invece che europea. Partita di un grigiore preoccupante e non può essere solo l'assenza di Huntelaar l'alibi di una squadra spuntata incapace di tirare 2 volte in porta in maniera pericolosa (unico acuto Robben). Strano che Juande non abbia cercato di cambiare in corsa inserendo soltanto uno spento Guti al posto di un litigioso Marcelo. Molto positiva la prova dei due mediani con un Lass di notevole statura tattica, mentre dietro oltre a Casills (decisivo su Torres in avvio) finalmente ad alti livelli Pepe, ormai lontano parente del difensore che litigava col pallone che sembrava al suo arrivo da Oporto. Per il resto grigiore e noia a volontà in avanti e con il solito, inguardabile e preoccupante Heinze in difesa. Al di là della retorica di Marca che parla di impresa possibile ad Anfield, converrà puntare sulla rincorso al Barca decisamente più credibile di una vittoria in terra inglese. Anche quest'anno la decima resterà un sogno.

1:27 PM  

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