lunedì, novembre 09, 2009

Finalmente Navas.


Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), José Manuel Reina (Liverpool), Diego López (Villarreal).

Difensori: Raúl Albiol (Real Madrid) Joan Capdevila (Villarreal) Álvaro Arbeloa (Real Madrid) Andoni Iraola (Athletic) Carlos Marchena (Valencia) Gerard Piqué (Barcelona) Carles Puyol (Barcelona) Sergio Ramos (Real Madrid)

Centrocampisti: Xabi Alonso (Real Madrid) Sergio Busquets (Barcelona) Cesc Fábregas (Arsenal) Xavi Hernández (Barcelona) Andrés Iniesta (Barcelona) Jesús Navas (Sevilla) David Silva (Valencia) Pablo Hernández (Valencia) Juan Manuel Mata (Valencia)

Attaccanti: Dani Güiza (Fenerbahce) Álvaro Negredo (Sevilla) David Villa (Valencia).


È arrivata oggi la conferma ufficiale di una voce sempre più accreditata nell’ultima settimana: a partire dalle due amichevoli contro l’Argentina sabato 14 novembre e in Austria mercoledì 18, Jesús Navas entrerà a far parte del gruppo di Del Bosque.

Una telenovela certo, ma una telenovela non stucchevole perché inevitabile e fondata su presupposti serissimi. Navas aveva cominciato a piantare le tende nella prima squadra del Sevilla nella stagione 2004-2005 (esordio ufficiale però la stagione precedente, contro l’Espanyol), segnalandosi prestissimo come uno dei migliori talenti del calcio spagnolo. La nazionale, tuttavia, è rimasta sempre un tabù, a partire dal Mondiale Under 20 del 2005 al quale non partecipò.

Per quale motivo? Perché Jesús Navas soffre crisi d’ansia ogni volta che si allontana per più di una settimana da casa sua e in particolare dall’ambiente familiare. Problemi accusati anche nei ritiri estivi col Sevilla, che hanno portato la società a organizzare per lui una pretemporada su misura. Quindi, niente ritiri lunghi un mese per competizioni internazionali e nessuna possibilità di trasferimenti all’estero a livello di club, manco a dirlo, per quanto la fede sevillista renderebbe già di suo difficile una simile ipotesi.

Tutto questo ha portato ad escluderlo a priori da ogni possibile lista per la nazionale già dall’epoca di Aragonés. Almeno fino alla fine di ottobre, quando da un colloquio con Fernando Hierro, direttore delle nazionali spagnole, non esce il sì di Navas.

Il giocatore e i medici che lo circondano hanno lavorato sul problema, e ora sembrano esserci le condizioni giuste perché Navas possa rispondere alla chiamata del CT, ferme restando tutte le incertezze del caso: ancora non si sa se il sevillista potrà recarsi in Sudafrica, per il momento si ragiona alla giornata.

Dal punto di vista tecnico, Jesús Navas aggiunge un alternativa importante. Sin dall’inizio del suo mandato, Del Bosque aveva dichiarato di voler inserire più specialisti di fascia nella sua formazione, sia ali che terzini capaci di spingere. Nel secondo caso il panorama spagnolo attuale offre davvero poco, ma è da apprezzare la fiducia (seppure a corrente alternata) dimostrata ad Iraola come vice-Ramos; nel primo invece Don Vicente si è potuto sbizzarrire di più, soprattutto a sinistra, proponendo Capel (poi giustamente bocciato) all’esordio nel girone di qualificazione con la Bosnia, passando poi a Riera e a Mata. A destra Pablo Hernández ha rappresentato invece l’unica novità.

Ora però Del Bosque ha il meglio su piazza: del gioco di Jesús Navas colpisce la combinazione di leggerezza e grande consistenza al tempo stesso. A prima vista non gli daresti un soldo, pensi che dopo il primo scatto si sgonfia subito, ma invece non solo cerca il fondo con un’ostinazione disperante per gli avversari (Marcelo si lecca ancora le ferite) e con una rapidità di gambe micidiale, ma assicura la copertura della fascia per tutti i 90 minuti con una resistenza, spirito di sacrificio e disciplina tattica che non si riscontrano nella maggioranza dei suoi colleghi di ruolo nella Liga.

Maturato e cresciuto nella continuità di rendimento, Navas può assicurare uno sbocco in più alla manovra della nazionale pur senza alterarne le basi. È importante questo discorso: la via attraverso la quale la Spagna costruisce la propria superiorità può passare soltanto dalla coesistenza di tanti palleggiatori nel mezzo.

Non ci credevo nemmeno io, ma alla fine il modello di Aragonés, la rinuncia agli specialisti di fascia dal centrocampo in su, ha stravinto: sono i movimenti e le combinazioni fitte propiziate da Xavi, Senna, Xabi Alonso, Silva, Cesc e Iniesta a togliere punti di riferimento agli avversari e a creare quelle situazioni di superiorità che permettono alla Spagna di condurre la partita ai ritmi che desidera nella metacampo avversaria, per poi trovare gli sbocchi in attacco.

Questo non vuol dire che le fasce non debbano essere occupate, anzi questo è irrinunciabile quando devi attaccare una difesa schierata. Solo che non c’è nessun obbligo che a farlo siano degli specialisti: anzi, se ho Villa e Torres che oltre a darmi profondità e gol sanno defilarsi, se ho Iniesta che allo stesso modo in cui crea superiorità tra le linee può crearla sulla fascia, allora avrò molte più soluzioni rispetto a quando utilizzo un’ala pura che concepisce il gioco solo dalal linea di fondo in avanti, per quanto brava sia quest’ala.

Quando nella Confederations Cup Del Bosque ha provato un 4-4-2 più classico, con esterni di ruolo (Riera e Cazorla, oppure Mata e Cazorla), con due attaccanti e due soli palleggiatori nel mezzo (Xavi e Xabi Alonso), la manovra della Spagna è diventata molto più leggibile e scontata per gli avversari, che hanno praticato facilmente i raddoppi sugli esterni senza preoccuparsi più di tanto di fronte alla scarsezza di movimenti fra le linee.

Tutto questo per dire che Navas rappresenterà un’arma in più solamente finchè sarà accompagnato da almeno tre fra tutti quei giocolieri della mediana che, attirando e prendendo nel mezzo gli avversari, creino quelle situazioni di vantaggio che lo stesso Navas si incaricherà di sfruttare fino in fondo con un bell’uno contro uno col terzino avversario. Non importa il modulo, se sarà 4-4-2, 4-5-1, 4-3-3 (visto con Belgio ed Estonia, con Villa finta ala sinistra: interessantissimo) o lo pseudo-rombo a centrocampo visto nell’amichevole con l’Inghilterra, l’importante è che resti chiaro il concetto sul come questa nazionale intende creare superiorità.

Tanto per intenderci, il modello ispiratore dell’inserimento di Navas in nazionale non potrà mai essere il 4-4-2 con le due ali larghissime del Sevilla. Ho ancora negli occhi le prestazioni da Oscar di Silva partendo dalla destra contro il Belgio e in Bosnia per voler vedere mandare all’aria tanto bendidio. Il centrocampo con da destra verso sinistra Silva-Senna-Xavi-Iniesta (e il possibile inserimento di Cesc a scapito di una punta) si è dimostrato l’assetto più in grado di garantire al tempo stesso occupazione razionale del campo e imprevedibilità.

Andando al resto, la lista ha riservato poche sorprese. Giusti i portieri e i dfensori, manca soltanto un vero rincalzo per Capdevila al posto di Arbeloa, che invece si potrebbe sfruttare appieno nella sua dimensione di jolly difensivo convocandolo al posto di uno dei centrali, e cioè di Marchena. Di terzini sinistri più che il regolare Monreal, già utilizzato da Del Bosque, proverei Canella dello Sporting, senza dimenticare le buone garanzie che potrebbe sempre offrire Fernando Navarro del Sevilla, pure uscito bruscamente dal giro da un po’di mesi a questa parte.
A centrocampo, bisogna fare i conti attualmente con assenze importanti come quelle di Senna (che ha penalizzato anche l’inizio di stagione del Villarreal) e di Cazorla, mentre con l’arrivo di Navas perde senso la convocazione di Pablo Hernández, che dell’”extremo” andaluso è una copia in tono minore. Peraltro Pablo Hernández occupa un posto che prevedibilmente in Sudafrica dovrebbe spettare a un quarto attaccante.
In attacco l’assenza di Torres ha ridotto il numero degli effettivi. Il dato principale è la conferma di Negredo dopo la doppietta all’esordio in Bosnia: convocazione meritata per l’ottimo livello di gioco sul quale si è attestato anche al Sevilla, ma anche dovuta alla momentanea mancanza di concorrenza da parte dell’infortunato Fernando Llorente. Si contenderanno loro due il posto di ariete alle spalle di Torres: apprezzo di Negredo oltre alle doti di finalizzatore e allo straordinario sinistro il lavoro generoso su tutto il fronte offensivo, ma personalmente preferisco il centravanti dell’Athletic, forse meno cattivo in area di rigore, ma più completo e ancora più portato alla manovra.

FOTO: as.com

Etichette:

6 Comments:

Blogger The Chosen One said...

Ciao Valentino

Dici bene "Finalmente" perchè un giocatore come Navas merita la nazionale ed è davvero una beffa del destino che i suoi problemi ne debbano limitare l'ascesa.
Spero per lui che davvero sia tutto risolto!!!

Per quanto riguarda la tattica io preferisco la Spagna che ricama il gioco a centrocampo con Xavi, Fabregas, Iniesta, Xabi Alonso, ecc... anche se obiettivamente in alcune partite serve anche poter sfruttare le fasce quando l'avversario si arrocca in difesa chiudendo gli spazi al centro e facendo densità, limitando il fraseggio dei palleggiatori spagnoli.

Infine vorrei farti 2 domande:
1) Come vedresti Granero in questa squadra?
2) Davvero non si riesce a trovare un posto a Raul?

Ciao

9:01 PM  
Blogger valentino tola said...

Ciao

La Spagna per ora riesca a sfruttare bene le fasce anche con la formazione attuale, certo però che uno specialista del calibro di Navas ti può fornire una scorciatoia decisiva in quelle partite nelle quali magari non riesci a sfruttare le fasce coi movimenti di tutta la squadra: allarghi Jesus, gli dai la palla e magari qualcosa succede (in fondo è anche un po' quello che succede al Sevilla, che ha un gioco tutt'altro che perfetto e si affida molto alle capacità individuali sia delle ali che delle punte).
Magari anche a partita in corso: vista la sua struttura fisica (classico giocatore leggero che entra subito in forma) Navas può diventare una carta micidiale combinata con le caratteristiche della Spagna in generale.
Se pensi che la Spagna tiene tantissimo il pallone, ed esige uno sforzo sia atletico che mentale elevatissimo dagli avversari per mantenere le distanze e la concentrazione giuste in difesa, far entrare Navas fresco nella ripresa, quando l'avversario è cotto a puntino e comincia a faticare ad applicare le coperture e i raddoppi, può avere effetti devastanti.

Le 2 domande:
1) Per il momento non ce lo vedo. Occhio che il Pirata mi piace anche molto come giocatore (sebbene il suo inizio di stagione sia stato deludente finora), ma nel suo ruolo la concorrenza è spaventosa: Granero è una mezzala, trequartista o falso esterno. Quindi un concorrente di Iniesta, Xavi, Cesc e Silva...
In questi ruoli c'è un'abbondanza mostruosa, penso anche ai tre dell'ultima Under 20, Parejo, Fran Mérida e Ander Herrera (quest'ultimo un mio pallino, anche le sue due ultime prestazioni contro Almeria e Valencia son state piuttosto misere).
2) Penso sia un'eventualità da escludere categoricamente.

11:47 PM  
Anonymous cespo said...

vale
sulla partita ti posso dire che sì, lo sporting ha smesso di giocare, chiudendosi però con una regolarità incredibile rispetto ai disastri dell'anno scorso. Molto bene Botia, preciso e sbaglia poco, bella presa del gijon ma anche del barça che con un anno da titolare si trova un quarto quinto difensore fatto e finito. Gregory, se arriva ora a gijon c'è un motivo: fisicamente una bestia, fortissimo di testa, ma ha mezzo piede destro. Ma già idolo del molinon, nonostante un paio di brividi provocati con leggerezze inutili. Lora come dici tu è una sorpresa, ma chiude con regolarità e spinge tantissimo. Canella un fenomeno, secondo me, luis garcia ha perso ogni singolo duello con lui (il giocatore dell'espanyol nato ad oviedo è stato insultato tutta la partita, l'odio tra le due città è talmente forte che per una partita di tercera è intervenuta una settimana fa la polizia con i proiettili di gomma... Pensa il povero luis che ad ogni pallone toccato cadeva lo stadio in buu e vari cori non proprio simpatici), Il portiere juanpablo ha portato molta sicurezza, ma ti dico che mi ha impressionato Rivera, dal vivo entusiasma la sua carica e quanto corra, copre ogni buco in mezzo al campo, veramente generosissimo.

L'espanyol ti dico avrebbe meritato almeno il pareggio, ha cercato in tutti i modi il pareggio ma producendo veramente poco. E' una bella squadra, la difesa mi è sembrata deboluccia con chica soprattutto molto in difficoltà contro castro e poi quando arrivava canella soffriva moltissimo...
Bravo pochettino a provarci fino alla fine, rischiando anche di giocare con il solo moises a protezione della difesa (ovvio, dirai). Ti dico, merito dello sporting che chiudeva molto a centrocampo (sempre pressing alto di bilic e uno tra Castro, moran e de las cuevas, che mi ha deluso, che non permetteva la difesa di far arrivare la palla a de la pena, cosi toccava a moises che è sì un buon mediano, ma ha sbagliato praticamente metà dei palloni in verticale) e non ha perso un uno contro uno sulle fasce.
marques ha preso una bella botta almeno da quello che ho capito, ed è stato sostuito presto, ti dico non mi aveva molto impressionato ma una mezza ora non è un grande banco di prova.

ti consiglio http://www.esporting.es/
ma soprattutto per le dichiarazioni di preciado riguardo la ley beckham, idolo come sempre

1:27 AM  
Blogger valentino tola said...

Grazie mille!

La sensazione è che lo Sporting sia migliorato proprio nella capacità di gestire le partite, perchè è più maturo e perchè ha in Botia-Gregory una coppia centrale fra le migliori di quest'inizio di Liga e in Rivera un elemento di spessore a centrocampo. Ha avuto sempre qualità notevoli Rivera, con e senza palla, ma non ha mai fatto un salto la sua carriera.

Comprensibili le difficoltà difensive dell'Espanyol: si son trovati a gestire già numerosi nuovi arrivi (Pillud, Roncaglia, Forlin), poi gli piomba tra capo e collo la notizia di Jarque...

Ti chiedevo di Marqués perchè è un caso molto particolare, una specie di Cassano spagnolo (anzi, direi che dal punto di vista disciplinare Cassano in confronto è un chierichetto) che sembrava essersi bruciato del tutto ma che Pochettino sta provando a rilanciare. Ora avrà questo stop per infortunio che non ci voleva, perchè era entrato fra i titolari giusto dalla scosra partita contro il Valladolid (che a quanto pare aveva giocato bene).
Probabilmente in futuro dedicherò anche un post a Marqués. Preciado lo ebbe allo Sporting, e gliene fece passare di tutti i colori... in settimana però il tecnico dello Sporting ha ricordato con affetto Marqués dicendo di aver allenato pochi con quelle potenzialità.

Sì, l'avevo letta anch'io e stracondivisa l'opinione di Preciado sulla ley Beckham.

Per chi non ne fosse al corrente: è quella legge che Aznar all'epoca fece per attirare lavoratori qualificati dall'estero, praticando una tassazione molto più leggera rispetto agli omologhi autoctoni per i loro primi 5 anni di permanenza sul suolo spagnolo (24% di aliquota per gli stranieri, 43% per gli spagnoli... robetta insomma!).
Naturalmente Aznar non la fece per motivi principalmente calcistici, però chi ha finito per beneficiarne maggiormente sono stati i supercalciatori stranieri (per questo è stata ribattezzata "Ley Beckham").
Vi ricorderete le lamentele di Galliani in proposito (che provenienti da una società che pagava in nero alcuni suoi stranieri fanno scompisciare... ancora di più se si pensa a come possa essersi avvantaggiato di questa "concorrenza sleale" il Barça che nell'ultima finale di Champions schierava sette elementi dalla cantera...), fatto sta che ora la legge è stata cambiata dal governo socialista, che ha deciso di praticare la stessa aliquota degli spagnoli sugli stranieri dai 600.000 euro in su di stipendio.
Questa nuova legge non ha valore retroatttivo (quindi, tanto per dire, su Cristiano Ronaldo continuerà ad essere applicata la tassazione "light" fino allo scadere dei 5 anni).

La legge è sacrosanta perchè, come diceva lo stesso Preciado, non è giusto discriminare all'interno di una stessa categoria fra stranieri e spagnoli (perchè lo straniero deve guadagnare di più).
La cosa pietosa della faccenda è che la LFP, la Lega Calcio spagnola, inizialmente aveva minacciato uno sciopero per protestare contro questa nuova misura (e cioè per difendere i loro privilegi). L'idea dello sciopero è venuta subito meno perchè i primi a reputarla una boiata sono gli stessi giocatori spagnoli (anche Raul ha parlato chiaro).

Quali saranno le ripercussioni sui club?
Io credo che questa legge sacrosanta danneggerà soprattutto le squadre di classifica medio-bassa.
Anche con una tassazione alta infatti per un giocatore straniero andare al Real Madrid o al Barça resterà sempre una prospettiva attraente; diverso invece il discorso di un Zaragoza che, poniamo, cerca di acquistare un giocatore francese o olandese emergente: in questo caso perderà anche il vantaggio fiscale rispetto ai club di pari grado della Premier che possiedono molto più denaro (e questo non è un demerito: in Premier hanno saputo vendere il prodotto meglio di tutti).
Quindi, o i club spagnoli pensano di redistribuire meglio i diritti televisivi, partendo da una base della Liga oppure per molti club di medio-bassa classifica saranno guai seri (e la situazione finanziaria del calcio spagnolo è già abbastanza grave) e la Liga peggiorerà ulteriormente il suo livello.

7:37 PM  
Blogger valentino tola said...

"partendo da una base collettiva"

7:40 PM  
Blogger Flavio said...

Ciao Valentino e complimenti. Volevo farti una domanda sul basco Javi Martinez, una su Iniesta e l'altra su Luis Suarez dell'Ajax. Su J.M.:posto che non è assolutamente un regista, potrebbe essere accostato invece ad un giocatore tipo Keita? Come lo vedresti nel Barça? Su Iniesta: lo preferisci mezzala o nel tridente? Infine Luis Suarez: come lo vedresti a sinistra nel tridente Blaugrana? Grazie, ti seguo sempre

5:12 PM  

Posta un commento

<< Home