domenica, gennaio 10, 2010

Testa alta e faccia tosta.

Sevilla-Racing, diciassettesima giornata della LIGA BBVA.
Ventiseiesimo minuto: passaggi rapidi del centrocampo ospite, Colsa filtra un pallone per Munitis smarcato tra le linee, la difesa sevillista pecca nel cercare il fuorigioco perché da dietro, in controtempo, si sta inserendo Sergio Canales. Il canterano si trova solo davanti a Palop che prova a chiudergli lo specchio. Potrebbe fare mille cose, ma ha già in mente la più giusta, che è anche la più geniale: colpo sotto, fuori dalla portata di Palop e palla che dolcemente si infila in rete.



Trentasettesimo minuto: in uscita da un calcio d’angolo il Racing ha un contropiede. Munitis lo conduce ma scivola. Gli subentra comunque Xisco, che non perde così il vantaggio sulla difesa avversaria e può servire un passaggio facile in profondità. Ancora Canales. Ancora uno contro uno con Palop. Portiere bevuto in un sorso, e va bene, ma fra questo dribbling e la conclusione a rete c’è un attimo interminabile del quale migliaia di tifosi del Racing approfittano per bestemmiare invitando calorosamente il ragazzo ad usare maniere più spicce.
È un misto di una giustificata intenzione di andare sul sicuro e di gusto sadico a partorire la finta con cui il nostro eroe manda a vuoto il ritorno di Adriano, finta che dopo aver scartato il portiere gli apre del tutto la porta avversaria. Adriano finisce impigliato nella rete come un merluzzo qualsiasi, e con tutta la stima per l’ottimo brasiliano, la cosa non manca di suscitare una risatina perfida. Canales corre a raccogliere gli applausi, persino quelli del buongustaio pubblico di casa, e nel mucchio di abbracci sbucano gli eloquenti occhi fuori dalle orbite di Serrano.
In settimana si era parlato di un interesse per Canales proprio del Sevilla. Biglietto da visita più che esaustivo, non c’è che dire.



Ogni fenomeno che si rispetti deve avere la sua teofania, e Canales l’ha messa in scena ieri. Coi suoi diciotto anni lo si potrebbe immaginare tranquillamente intento a danzare fischiettando sull’orlo di un burrone.
Parlando di Ander Herrera abbiamo sottolineato come un giovane esordiente non possa mai trasformarsi in trascinatore. Sarebbe esagerato e ingiusto contraddirci di fronte alla prestazione di Canales, perché la vittoria di ieri del Racing è frutto di un buon lavoro di squadra oltre che di un Sevilla ancora una volta orribile, però è innegabile che un giovane di questa qualità e personalità possa fornire una spinta di entusiasmo importantissima.Il Racing sembrava una delle candidate principali alla retrocessione dopo un mercato estivo che l’ha oggettivamente indebolito (molti giocatori dalla Segunda dimostratisi inadeguati, richiesti espressamente da quel Mandiá che ha anch’egli fallito nel suo approccio alla massima divisione) relegandolo al rango di squadra umile e ordinata ma tremendamente grigia, senza più uno Zigic a semplificare le cose. Scarsa creatività e scarso peso offensivo, i due problemi principali. Canales si è inserito come un palliativo formidabile per entrambi.
Due gol in casa dell’Espanyol e due ieri (oltre a uno al Bernabeu, al suo esordio assoluto, annullato ingiustamente: alla faccia del miedo escenico). Tchité, Geijo e Xisco (che ha comunque l’alibi di essere disponibile da poco) arrossiscono, senza dimenticare comunque l’apporto principale di Canales, quello che sa fare meglio: dare un tocco di qualità, più imprevedibilità e più alternative alla manovra, facendo giocare meglio i compagni che lo circondano nel momento stesso in cui gioca bene lui. I ragionieri Colsa e Lacen hanno trovato finalmente una sponda alla quale appoggiarsi e che li deresponsabilizza, permettendo loro di limitarsi a macinare il proprio gioco “sempliciotto”.

Anche Canales è un classico centrocampista offensivo della recente scuola spagnola: fantasioso e lineare al tempo stesso, geometrico ed estroso, elegante e pratico, risolutivo ma mai egoista, versatile e con una notevole comprensione delle esigenze del collettivo. Sempre a testa alta, sempre giocando in pochi tocchi e sempre alla ricerca di nuovi spazi dopo essersi liberato del pallone. Beninteso, l’assist che affetta la difesa avversaria resta sempre in canna.
Come già dimostrato nella nazionale Under 17 (campione d’Europa 2008) e Under 19, Canales può giocare indifferentemente da regista o da trequartista, sfruttando in un caso la visione di gioco e la capacità di dare ritmo alla circolazione del pallone (quello di cui avrebbe bisogno proprio il Sevilla intrappolato in un’orizzontalità biascicata in maniera sempre più indigeribile), nell’altro l’intuito nel fornire l’ultimo passaggio e il senso del gol, supportato da un eccellente tempismo negli inserimenti alle spalle della prima punta.

Una Liga non esaltante quanto a qualità di gioco e competitività generale, ma prodiga di nuovi talenti come non mai: da Canales a Muniain, da Ander Herrera a Omar (ala del Tenerife) e Iván González (difensore centrale del Málaga), ci sarà parecchio da divertirsi nei prossimi anni, anche per i CT della nazionale.

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13 Comments:

Anonymous Anonimo said...

eh eh . sono passato di qui di proposito per vedere se avevi fatto un articolo sul ragazzino dopo la partita di ieri. ti conosco troppo bene. stammi bene, un abbraccio.

Kubala

6:03 PM  
Blogger el señor dionigi said...

Qest'estate ho passato un giorno in un bar di santander e, leggendo il giornale locale, mi sono imbattuto in un columnista che, facendo gli auspici al Racing per la stagione che stava per cominciare, confidava soprattutto nell'esplosione di Canales, oltre che nella consacrazione di Serrano.
In questo primo senso ci ha visto giusto, perchè Canales è davvero un ottimo giocatorino, come -fai ben notare tu- altri nel suo ruolo (aggiungerei Ruper, canterano dell'Osasuna di grandi prospettive), ruolo che in Spagna è molto amato e coltivato, dando i tecnici locali molta fiducia ai suoi interpreti, anche (e soprattutto) se giovani e indigeni. In Spagna si gioca la palla, si prendono responsabilità, ci si fa trovare liberi, si tenta la giocata, ci si fa applaudire per il beau geste: e questi giovani talenti godono della fiducia del tecnico, dei compagni, dell'ambiente, ed è quindi normale che partano alla grande. Poi bisogna vedere se hanno i mezzi per diventare dei fenomeni Iniesta, o limitarsi ad essere buoni giocatori alla Cani (uno che -por cierto- in Serie A sarebbe titolare in qualsiasi centrocampo, Inter compresa).

Già che ci sto, (ti) faccio due domande parzialmente scaturenti dal tuo articolo:
1. non pensi che quest'anno il livello della Liga -così polarizzato sul duello stellare Real-Barça- sia davvero basso, come non capitava da molti anni, e che ci sia il rischio di una deriva da campionato portoghese a medio termine?
2. cosa succede al Sevilla, che gli manca sempre mille lire per fare un milione? Perchè non hanno comprato neanche quest'anno un centrocampista decente di qualità (con tutti quelli che ci sono nella Liga, vedi sopra?)? Come fa a giocare così male in casa con delle ali così forti (Perotti e Jesùs Navas non hanno niente da invidiare a nessuna coppia di ali europea)?

Grazie per le tue considerazioni e un saluto.

7:26 PM  
Blogger Francesco said...

Bellissimo goal il primo, con la freddezza del campione. Vedremo come il giocatore si evolve, certo una tecnica e una personalità così a 18 anni non sono facili da trovare.

11:11 PM  
Anonymous Anonimo said...

Fantastico Canales, ha segnato 2 gol di pregevole fattura!

Il Sevilla ha confermato che non è una grande squadra, forse i russi del CSKA Mosca stanno iniziando a credere seriamente di poter fare il colpo per andare ai quarti di Champions, ovviamente se non cederanno Krasic e Dzagoev!

Ciao Valentino!

Saluti, Dario

11:24 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Kubala
Be', la provocazione era grossa!
Un saluto anche da parte mia.

@ dionigi
Muy buenas!
Hai messo tanta carne al fuoco, vado con ordine.

Dici bene, in Spagna c'è l'humus ideale perchè questo tipo di centrocampisti possa crescere. Il merito è della vittoria nell'Europeo, che ha convinto tutti della sostenibilità di questa proposta.
Quante volte ci è capitato di sentire ragionare in questo modo: se ho un centrocampista creativo per equilibrare devo affiancargli un medianaccio etc. etc... in realtà la Spagna ha dimostrato che si può trovare un equilibrio superiore affiancando giocatori con caratteristiche simili e che condividano una stessa filosofia di gioco invece che giocatori con caratteristiche contrapposte.
Iniesta potenzia Xavi, Silva potenzia Iniesta, e anche tutta la squadra guadagna equilibrio pure in difesa, perchè con giocatori simili può avanzare in blocco nella metacampo avversaria con passaggi sicuri, e avanzando in blocco costringe l'avversario ai limiti della propria area, guadagnando una posizione di vantaggio anche per la successiva fase di non possesso.
Canales avrà il vantaggio di trovare una strada già aperta che gli faciliterà anche un possibile inserimento in nazionale.

Giusta notazione su Cani (che ha sempre i suoi tempi, due anni per esplodere al Zaragoza, due e mezzo per convincere al Villarreal, ma ora come ora gioca che è un piacere), anzi rincaro pure la dose: seguendo un po' di Segunda mi sta capitando di vedere centrocampisti il cui livello risulta abbastanza sospetto per una serie cadetta.

1) Centrato. è una cosa però che riguarda gli ultimi tre anni più che questo solo, anzi direi che finora il livello di questa Liga è meno peggiore rispetto all'anno scorso.
E, attenzione, lo ripeto, il demerito non è delle squadre piccole o medie, che in molti casi son dignitosissime, ma delle outsiders come Valencia, Sevilla e Atlético Madrid, che offrono molto ma molto di meno sul piano del gioco rispetto a quanto potrebbero offrire, e questo anche al di là dell'oggettivo divario nel potenziale rispetto a Madrid e Barça.
C'è poco da fare, il vero valore aggiunto della Liga nei primi anni duemila era dato dalla competitività di squadre come Valencia e Deportivo... sigh... nostalgia...
2) Il Sevilla per me ha due problemi: una carenza di qualità a centrocampo e di imprevedibilità sulla trequarti e una spaventosa involuzione nel gioco a partire dalla gestione Jiménez.
Fanno una fatica impressionante a far passare il pallone da un reparto all'altro, a volte sembrano bloccati come un undici di calciobalilla, senza gioco tra le linee e con il lancio verso gli attaccanti come unica possibilità per uscire dal gioco orizzontale.
La verità è che questa squadra non è mai riuscita a superare la partenza di Alves, che era il giocatore che iniziava tutte le azioni e che da solo portava palla nella metacampo avversaria e saltava una linea avversaria con grande facilità.
Era il regista occulto della squadra, e non è stato mai sostituito. C'è Romaric che sta fallendo, poi Renato che è ottimo ma non è nemmeno quel tipo di giocatore.
Kanouté è uno dei pochissimi a fare gioco tra le linee, ma ora non c'è per la Coppa d'Africa. Senza gioco fra le linee e senza gente che fa correre il pallone nel mezzo, per il sistema difensivo avversario è più facile piazzarsi e anche raddoppiare su due magnifici giocatori come Navas e Perotti.
Un movimento interessante è la sovrapposizione fra Navas e Perotti quando l'argentino cambia fascia, uno dei pochi momenti in cui il 4-4-2 sevillista diventa meno leggibile, ma troppo poco.

Un'altro fattore di indebolimento è stato il mercato: allo stesso modo in cui qualche anno fa elogiavamo Monchi anche quando portava il cane a fare i bisogni, ora dobbiamo riconoscere che le ultime mosse son state quasi tutte dei flop... da Koné a Romaric a Duscher a Konko (madre mia, madre mia!)... non se n'è salvato quasi nessuno.

11:59 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Francesco
Già, e il secondo buttalo via! :P

@ Dario
Ciao, l'eliminatoria col CSKA è indubbiamente equilibrata, anche se continuo a dare leggermente favorito il Sevilla.

11:59 PM  
Anonymous Hellas said...

A proposito di centrocampisti dai piedi buoni, Fran Merida come lo valuti?
Ora come ora è ancora acerbo (anche perchè nell'arsenal gioca praticamnete mai), ma da quello che ho visto nell'under 20 e ancor prima nell'under 17 il ragazzo ha un talento veramente notevole.
Una volta trovato spazio con continuità a parer mio ha le potenzialità per affermarsi ad alto livello.
Lui e Thiago Alcantara nel ruolo di centrocampista di qualità tra le nuove leve spagnole mi paiono i più interessanti.
Ora sembra vicino all'Atletico Madrid (ma finchè la cosa non è ufficiale ci credo poco. non sarebbe la prima volta che un acquisto dell'atletico dato per fatto poi sfuma misteriosamnete...), potrebbe essere la svolta della sua carriera.

1:05 AM  
Anonymous Anonimo said...

complimenti Valentino, ho letto che conosci davvero tanti bravi talenti oltre a Canales (che ho scoperto grazie a te sabato) e Ander Herrera che già conoscevo.

Ho letto che stai seguendo anche un pò la Segunda Division, è meglio della nostra Serie B?

La Spagna ha sicuramente un grande futuro a centrocampo ed in fase offensiva perchè oltre all'ormai esperto Xavi ed al fenomeno Iniesta ci sono sempre Fabregas, David Silva, ci sarebbe Cani del Villarreal (salta molto bene l'uomo!)senza dimenticare David Villa e Torres davanti e poi, appunto, ci sono questi giovani talenti!


Tuttavia ai Mondiali la selezione Spagnola storicamente non è mai particolarmente fortunata, riuscirà a sfatare questo tabù?

Saluti,

Dario

10:28 AM  
Blogger el señor dionigi said...

Grazie per la bella considerazione Valentino. Mi è sembrata così interessante che ho deciso di aprirci un dibattito su LB.
Riguardo al Siviglia dici bene, Monchi è passato da genio a disastro, non ne azzecca più una, ma quella di non comprare un centrocampista di qualità non può più considerarsi una distrazione, ma una perseveranza diabolica! Romaric è inguardabile, Duscher è la brutta copia di Poulsen (sic!) e lo stesso Zokora fa rimpiangere Maresca (nuovo sic!).
Tornando ai centrocampisti di qualità, sarebbe bello aprire una pagina anche sui flop. Tra tutti, citerei Camacho dell'Atletico Madrid, destinato a una carriera da eterna promessa à la Thomas Locatelli, e uno dei miei miti, Sisi, l'anno scorso al Recreativo e quest'anno vallisoletano.
Già che ci sto, entrando a gamba tesa nelle domande che ti hanno fatto, dico che:
- per me, la segunda spagnola è un disastro, falsata dalle filiali delle squadre della Liga, e però, se epurata da tale anomalia, riserva gran lotta e sqaudre di prestigio, come il Rayo o la Real Sociedad (dove l'anno scorso impazzava il grande "loco loco loco me vuelvo loco por el loco" Abreu);
- Mèrida è una mezza sega, la cui esplosione è tuttavia possibile se uno tra lui e Fabregas lascia l'Arsenal.
Un saluto come sempre.

12:35 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Hellas
Fran Mérida come tecnica lo vedo secondo soltanto a Thiago Alcantara. Quello che mi preoccupa è la testa: è un giocatore discontinuo e palesemente irritante in alcuni momenti e in alcune gare. Con Cesc da questo punto di vista non c'entra proprio nulla, essendo anche i ruoli un po' diversi (Fran Mérida è più trequartista).
E condivido, Thiago lo vedo come quello con più potenziale. Ma attenzione, non mi sembra nemmeno il più semplice da far maturare.

E occhio che dalle retrovie sta arrivando anche Isco...

@ Dario
La Segunda non posso dire di conoscerla a fondo, però da quello che sto vedendo c'è un livello tecnico ottimo per essere una serie cadetta.
Il luogo comune sulla Segunda è che essendo il livello tecnico inferiore e molto livellato ("livello livellato"... vabbè perdonatemi...) la tattica passi in prio piano e moltissime partite si decidano per dettagli tipo palle inattive etc...
In parte questo è vero, però sto vedendo anche in Segunda delle squadre che cercano di proporre calcio molto ambizioso, con possesso-palla e il resto, che ricalca quello delle grandi di Primera e della nazionale, fatta salva ovviamente la scala molto più piccola.

La nazionale spagnola dovrebbe aver sconfitto il suo complesso d'inferiorità con l'Europeo. Ora gioca con la mentalità della grande squadra. Però altro non so dirti: il sorteggio è stato balordo. Agli ottavi con una fra Brasile, Portogallo e Costa d'Avorio può capitare di perdere, anche lasciando da parte tutti i complessi, le maledizioni e le leggende nere.

2:39 PM  
Blogger valentino tola said...

@ dionigi
Stavolta non sono tanto d'accordo, anche se con una serie di sfumature.

Sul Sevilla credo che la perseveranza sia voluta davvero. Lo stile del Sevilla è un po' atipico nel contesto del calcio spagnolo: si propongono di giocare un calcio con molti cross, contrasti e "seconde palle" da contendere. Gran ritmo e fisicità.
In questo senso la società non si è mai premurata di acquistare un trequartista e non si è impegnata troppo sulla questione del regista.
Però in partite come quella di sabato e altre non è che caschi l'asino, è che fa proprio un tonfo memorabile. è evidente che servono pedine in grado di variare il copione e arricchirlo.

Riguardo ai giudizi sui giocatori introduco le sfumature. Cioè dobbiamo sempre tenere presente il contesto. In un contesto come quello del Sevilla in cui manca gente che faccia correre il pallone è evidente che Zokora non può risolvere nulla, però lo "Zokora" a mio avviso lo fa benone. Ha avuto un rendimento più che positivo in rapporto alle sue mansioni e alle aspettative del ruolo. Magari mettergli accanto un Banega sarebbe stato meglio...
Romaric è indifendibile: credo che le qualità le abbia anche, però quello che ha combinato finora è nulla (stesso discorso spiccicato per Arouna Koné in attacco,anche se con l'alibi di un infortunio lunghissimo).
Per l'affetto che nutro verso Duscher come ex aguzzino di Beckham invece non posso parlarne male, mi dispiace.

Eh sì, i flop sarebbero una bella idea, però dovrei pensarci, quando ti chiedono liste o graduatorie a bruciapelo non ti viene mai in mente nulla (esattamente come quando ti chiedono dei tuoi libri o film preferiti e solo dopo averli nominati ti rendi di conto di averne dimenticati altri mille).

Camacho in realtà lo vedo più centrocampista difensivo. Comunque è ancora giovanissimo e ha trovato molto poco spazio. Forse dall'anno prossimo ne troverà di più perchè l'Atlético ha in mente di tagliare parecchie teste e affidarsi di più ai canteranos, perchè di soldi in cassa ce ne son pochi.
Sisi poveretto è infortunato da un po', comunque ha sempre fatto il suo, cioè da buon giocatore ma non da fenomeno.

A me piace la storia delle squadre filiali, anche se è vero che inevitabilmente tendono a falsare un po' la competizione. Però dall'altro lato credo che possano forgiare al meglio i giocatori giovani. Mi preoccupo ogni volta che saltano fuori le voci sulla creazione di un Campionato Primavera anche in Spagna.

Il Rayo è indiscutibilmente un mito, però più di tutte in Segunda simpatizzo per il Cadiz. Purtroppo solo la dannata anagrafe ci ha privato di una coppia d'attacco Magico-Mortadelo.

2:39 PM  
Blogger Vojvoda said...

Zokora è uno dei centrocampisti più forti e completi che ci siano sul panorama internazionale e ai tempi di Saint Etienne era un idolo per chi scrive...NON COMPRENDO ASSOLUTAMENTE LE CRITICHE!

Romaric ha qualità ma un carattere zero e infatti Halilhodzic lo ha epurato dai 23 per la Coppa d'Africa a causa dell'indisciplina.

Arouna Konè nei due anni al Roda e poi al PSV era un fior di giocatore: tecnico, abile a saltar l'uomo e vedeva la porta. E' chiaro che il livello superiore della Liga lo ha un pò colto di sorpresa finendo ai margini anche nella propria nazionale, nella quale non è più neanche convocato.

La serie B italiana è povera di gioco, giocatori, tecnica ed atletismo. Soprassediamo poi sui 200 spettatori che di media (vabbè esagero un pò...;-)...) vanno alle gare.
The Championship la migliore per tutte le cose dette poco sopra ma rivoltate in positivo e come dice il mito Stefano Borghi nello spot di presentazione è: "... un campionato che non ha nulla da invidiare ai massimi tornei continentali...". Livellata verso l'alto.
Poi c'è la Zweite Bundesliga, vero spettacolo di pubblico e storia, poi la Segunda (male anche per me la presenza delle filiali)e la Ligue 2, quest'ultima rifugio di tantissimi giovani franco-africani ed africani a tutto tondo in procinto di esplodere.

Fran Merida mi pare un giocatore normale e nei mondiali u20 ha deluso mentre nell'Arsenal trova poco spazio ma spesso non sfrutta le rare occasioni di mettersi in mostra. Commovente la dichiarazione d'amore verso l'Atletico invece.

Ripeto la mia solita litania che fa proseliti (vedi Hellas nel post sul Madrid): perchè cedere SNEIJDER (per Granero) e ROBBEN. Sarebbero rimasti anche sapendo di partire svantaggiati. Non mi si venga a dire che volevano un posto da titolare per i mondiali perchè questi due c'è l'hanno assicurato dalla nascita e comunque non sarebbero stati messi in dubbio dal CT olandese in nessun caso da qui sino a giugno anche giocando spiccioli di gare. Se no che dire di VDV che è rimasto pur sapendo di non essere desiderato, si è ritagliato un certo spazio e sarebbe andato in Sudafrica in ogni caso, giocando oppure no.
E poi: SNEIJDER VENDUTO A 15 MILIONI...(SETTE IN MENO DI AQUILANI AL LIVERPOOL)...E' UN INSULTO AGLI AFFARI!!!

SALUTI;-)

2:53 PM  
Blogger el señor dionigi said...

Ammazza che bastiancontrario che sei, Vojvoda, dunque ti stimo, per quello e per la tua conoscenza ecumenica.
Sui primi tre giocatori da tre citati, evidentemente la colpa è mia che non amo e non ho mai amato (salvo onorate eccezioni) il calcio africano, se volete una sorta di razzismo calcistico, ma tant'è, ognuno ha i suoi gusti.
Sulla serie B mi spiace dirtelo ma prendi un granchio, è veramente un campionato affascinante. Sulla Zweite Liga tedesca e sulla Championship sfondi due porte aperte invece!

Sugli olandesi del Real, alla fine loro volevano giocare titolari (a parità di non infortunati, nel Real avevano molte meno possibilità), e poi -l'anno scorso vivevo lì- loro due (in particolare Robben) non erano affatto amati nè dal pubblico nè dalla prensa, erano insomma il classico agnello sacrificale necessario a cambiare pagina. Sul loro valore nessuno discute.

Ad ogni modo è meraviglioso che ci sia, anche in un paese povero di sottoculture come l'Italia, una cerchia di iniziati che si accapigliano per la superiorità di una serie B rispetto a un'altra o sul valore da dare a certo giocatore, e lo fanno con tanta competenza, frivolezza e gusto per il dettaglio.
Saluti post-casuali!

5:26 PM  

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