lunedì, gennaio 16, 2012

Loro soffrono, lo spettatore gode.

La Liga scozzese ma livellata verso l’alto offre un nuovo capitolo. Madrid e Barça vincono, non sia mai, ma vedono i sorci verdi contro Mallorca e Betis che ribadiscono come, dopo il derby di Barcellona della scorsa settimana, il dominio delle prime due non sia certo demerito delle altre diciotto.

Stranissima partita quella del Barcelona, che non dava la sensazione di controllo totale nemmeno sul 2-0 dopo dieci minuti. Strana come strano era il centrocampo di Guardiola. Con la difesa a tre è FONDAMENTALE che il centrocampista del lato opposto a quello dove si trova il pallone si allarghi per ricevere il cambio di gioco. Poi può pure accentrarsi, ma deve sempre offrire questo riferimento iniziale. Solo così il Barça può concretizzare il vantaggio della difesa a tre e creare superiorità, perché se l’avversario difende con un 4-4-2/4-2-3-1 può coprire sulle fasce solo con due giocatori (perché il doble pivote è già impegnato da Messi e Fàbregas), il terzino e l’esterno, mentre il Barça ne aggiunge un terzo.
Quindi, se sul lato destro porta palla Puyol, Iniesta si allarga sul lato opposto, quasi un terzo esterno fra Abidal e Alexis. Se l’avversario si sposta verso Puyol, scopre Iniesta, se non si sposta verso nessun lato ha troppo campo da difendere in ampiezza e magari lascia più spazio centralmente per Messi e Fàbregas. È questa la “superiorità di posizione” che cerca sempre il Barça, e che il modulo con la difesa a 3 dovrebbe esaltare. L’ha esaltata in altre partite, ma non in quella di ieri.
Iniesta è forse il più bravo di tutti nell’interpretare questo movimento, allontanarsi un po’ da chi porta palla per smarcarsi negli spazi intermedi, “zone di nessuno”. Per questo ha sorpreso la sua posizione ieri, molto accentrata, troppo accentrata, non si sa se per preciso volere di Guardiola o per ispirazione sua (e bisogna dire che se tatticamente ha lasciato questi dubbi, col pallone fra i piedi è stato ispiratissimo, anche se una sua palla persa ha avviato il 2-2 del Betis); a un certo punto del primo tempo si è pure scambiato con Xavi, che è passato a sinistra e per sue caratteristiche ha accentrato ancora di più la manovra.
Troppo schiacciato il rombo (o pentagono) blaugrana centrale, e se a questo aggiungiamo che Alexis tagliava troppo presto, si capisce come il Barça non riuscisse a distendersi col massimo ordine. Cesc Fàbregas è il “meno peggio” in questo contesto tattico: più di una volta è lui a compensare questi squilibri allargandosi negli spazi che dovrebbero essere di Iniesta, Xavi e soprattutto Messi (male, nonostante i tre gol).
Nonostante questo, il Barça riesce a passare in vantaggio e creare occasioni ugualmente, perché pur restringendoseli da solo, in quegli spazi risibili è capace di cose che voi umani non potete immaginare, e perché qualche pecca nella sua fase difensiva il Betis come sempre la mostra (Salva Sevilla ripiega poco e sceglie male quando temporeggiare e quando accorciare su chi porta palla; la difesa gioca alta e si fa sorprendere alle sue spalle, sulle verticalizzazioni).
Il Barça non si distende bene e quando perde palla non è ben piazzato per la transizione difensiva. Il Betis, dopo la crisi di fede e le tentazioni difensiviste di Mel, è tornato al modulo e allo stile di gioco tipico della promozione e della striscia positiva di inizio campionato. Due punte (Rubén Castro e Jorge Molina) bloccano i tre difensori blaugrana, e con Jefferson Montero largo a destra creano spazio al falso esterno Salva Sevilla, che in più di un’occasione può ricevere palla fra le linee e rifinire. Valdés impegnato più del solito (basta dire che prima di ieri il Barça in casa aveva subito zero gol).
Guardiola ha raddrizzato la rotta nella ripresa, passando alla difesa a 4 dopo il pareggio del Betis. Questa non è la parola ultima definitiva inappellabile sulla questione “difesa a 3 o difesa 4?”, vuol dire soltanto che ieri ha funzionato meglio la difesa a 4. Con Alves e Messi (solo in partenza) sulla destra e Iniesta (lui più largo di Messi) e Abidal sulla sinistra, i blaugrana hanno avuto più riferimenti per allargare il gioco e quindi anche le maglie del Betis, creando perciò più spazio pure al centro, questo anche prima dell’espulsione di Mario.
Da centravanti, Alexis ha tolto le castagne dal fuoco con uno dei suoi generosi e incisivi movimenti ad allungare la difesa avversaria. Il problema del cileno è l'eccessiva precipitazione nelle scelte effettuate con e senza palla.

Se guardiamo al numero di occasioni non è così, ma nel rapporto fra mezzi e gioco prodotto si può dire che il Mallorca di sabato meritava di vincere. Caparrós si conferma un animale da bassifondi: limitato quando ha giocatori di talento che richiedono qualcosa di più elaborato, bravo come pochi a fare le nozze coi fichi secchi. Nel caso del Mallorca sono secchissimi, quindi scommetto che si salverà. Giocando un calcio così, tanto pragmatico, intenso e determinato, l’esito è per forza quello.
Il problema iniziale contro il Real Madrid è come affrontare la sua prima linea di tre, con Xabi Alonso che si abbassa ad aiutare Pepe e Ramos in fase di possesso per poi aggiungersi al centrocampo. Pressarla è difficile perché apre il campo e da qualche parte filtra, allora l’idea di Caparrós è stata semplicemente di ignorare questa prima linea, non studiare nessuna marcatura specifica su Xabi Alonso (in un periodo evidente di calo, a dir la verità) e concentrarsi semmai sulle linee di passaggio che il Real Madrid poteva creare più avanti, sulla trequarti. Quindi i due attaccanti Víctor e Hemed ripiegano nella loro metacampo, mentre i centrocampisti centrali Tissone (gran prestazione) e Joao Victor si abbassavano vicino ai difensori centrali (bassissimi per non lasciare a Ronaldo & C. l’opportunità di scattare alle proprie spalle), “intrappolando” Özil, Cristiano Ronaldo e Benzema, senza spazi per ricevere tra le linee. Michael Pereira, esterno destro, seguiva Marcelo, mentre l’esterno sinistro Castro tendeva più a stringere vicino a Tissone e Joao Victor che a coprire la fascia.
In tal modo il Mallorca inaridiva le fonti di gioco principali del Real Madrid e lasciava relativamente scoperta la fascia destra, dove però i merengue possono produrre ben poco. Arbeloa può sorprendere solo una volta che gli viene liberato lo spazio per sovrapporsi, non certo portando palla, mentre Callejón non è un riferimento sul quale allargare il gioco per cercare poi il fondo, come invece avverrebbe con l’assente Di María. L’ex Espanyol è un esterno portato a tagliare centralmente, ma non per fare il rifinitore, al massimo per cercare l’inserimento in area. Non può creare gioco.
Il Mallorca così controlla e riparte alla perfezione, appoggiandosi sul gran lavoro in appoggio di Víctor (non vedrebbe la porta nemmeno se la allargassero fino alle bandierine, però ha un certo senso del gioco) che libera le ripartenze di Castro e Pereira, i quali hanno una certa facilità di corsa in campo aperto. Tutto molto da Caparrós.
Mourinho reagisce alla sua maniera, aggiungendo giocatori offensivi fino a restare con soli tre dietro, uno dei quali è Coentrão (sostituito Marcelo, anche lui in calo come Xabi). Più che Kaká è una buona mossa l’arretramento di Özil al posto di Lassana Diarra: il tedesco se non altro riceve più libero dalle marcature che lo soffocavano dalla trequarti e imposta qualche passaggio un po’ più verticale e incisivo di Lass. Gioca con un 3-3-4 il Madrid, non molto ordinato, si sbilancia e rischia anche un gol in contropiede (Víctor scatta dietro la linea di metacampo, lì il fuorigioco non vale ancora: erroraccio) ma alla fine più con la caparbietà (si scrive caparbietà si legge Higuaín) che con il gioco ottiene tre punti potenzialmente molto pesanti.

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27 Comments:

Blogger Flavio said...

A me questa difesa a tre non piace per niente; al di là di ogni considerazione tattica indebolisce troppo la difesa, esposta eccessivamente agli uno contro uno, sempre in inferiorità numerica. L'abbiamo visto col Milan, l'abbiamo visto col Betis. Assolutamente ridicoli i due gol incassati. Inoltre, il gioco si ingolfa al centro e non sfoga sulle fasce; a meno che non si decida di retrocedere definitavamente Alexis sull'out di sinistra a fare l'alter ego di Alves sulla fascia opposta: ma sarebbe uno spreco... Su Sanchez è vero che non capisce ancora i "tempi" del gioco, ma si sta dimostrando all'altezza del contesto; ci vorrà tempo, ma questo si sapeva. Ciò che conta però è che il giocatore è un giocatore da Barça.

Non vorrei che la necessità di far giocare Cesc diventi un'arma a doppio taglio: insistere sulla difesa a tre quando si è stravinto tutto con quella a quattro mi sembra un rischio eccessivo. E' anche giusto che la squadra possa poter contare su delle varianti al proprio gioco (e la difesa a 3 già è stata utilizzata negli anni scorsi da Guardiola in determinati contesti) ma non bisogna esagerare con le forzature, o addirittura pensare ad un passaggio fisso a questo sistema di gioco.

La necessità, comunque comprensibile, di schierare Fabregas può essere soddisfatta semplicemente spostandolo nel tridente insieme a Messi e Sanchez, o Pedro quando tornerà disponibile: tre attaccanti che si scambiano continuamente posizione e il classico centrocampo a tre con Busquets-Xavi-Iniesta.

Non vorrei che questo Barça ripetesse quello del 1994 di Cruijff, il Dream Team poi nettamente sconfitto dal Milan in finale Champion's: la volontà di fare giocare insieme determinati giocatori non deve portare eccessivi stravolgimenti in un contesto ampiamente collaudato e soprattutto vincente, lì dove la difesa a 4 rappresenta un dogma o quasi.

P.S.: ho l'impressione che il doppio falso centravanti finisce col depotenziare Messi, un pò come accadde a suo tempo, fatte le dovute proporzioni, con Ibra.

11:08 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Credo che le due squadre non siano al top della forma ergo il Classico di stasera sarà ancora più imprevedibile. Un sondaggio dell'affidabile (...) Marca.com segnala come scelta preferita dai lettori l'avanzamento di Pepe a centrocampo come contro il Barca nella finale di Coppa del Re, che ne pensate? Io sono abbastanza d'accordo.

7:29 PM  
Blogger valentino tola said...

Il problema Hincha è che mancano Arbeloa e Carvalho, e avanzare Pepe (che in generale può essere una mossa sensata contro il Barça) ti diminuisce ancora di più la scelta in difesa. Albiol? Varane? Forse troppo rischioso in un Clasico. Comunque vedremo, tutti e due gli allenatori sono abituati a sorprenderci.

7:35 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Ma che roba è quella cosa che manda in campo Mourinho stasera??? Bah, questa volta ce lo rompono veramente di brutto, ho l'impressione che il 2-6 verrà presto superato.....

9:55 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Beh credo che il centrocampo impostato da Mou stia impoverendo le fonti di gioco del Madrid. Non male e a sorpresa Altintop esterno e forse anche Conetrao al posto di Marcelo che è un pò in calo. Certo le 3 punte in contemporanea sono un bel rischio...

11:34 PM  
Blogger Francesco said...

Ma se il Real comprasse qualcuno a centrocampo, un paio di piedi buoni abili anche in fase difensiva tipo Borja Valero, Thiago Motta, Ledesma, M'Vila, qualche giocatore di questo profilo da affiancare a Xabi Alonso, farebbe poi così schifo?

Perchè tutta questa insistenza su altri ruoli?

ps: non ho visto il Clasico copero, quindi Valentino sei obbligato a raccontarlo :P

2:12 AM  
Blogger Flavio said...

Continuo a non vedere Messi ai suoi massimi livelli; ripeto la mia domanda: non ti sembra che Messi venga depotenziato dalla contemporanea presenza di Cesc come falso centravanti?

10:33 AM  
Blogger valentino tola said...

Rapidamente sulla partita di ieri, non ce la faccio a scrivere un articolo.

Madrid con una tattica simile a quello della finale di Coppa del Re dell'anno scorso.
Squadra corta e aggressiva (anche troppo forse...), difesa alta, pressing che inizia non sui difensori blaugrana ma all'altezza del cerchio di centrocampo, con tre centrali, Pepe, Xabi Alonso (sul centro-destra) e Lass (centro-sinistra) che s'incollano all'uomo nella loro zona. Più che una marcatura specifica su Messi, si cerca di tagliargli i rifornimenti rendendo difficile la vita a Xavi e Cesc.
Una tattica che ha abbastanza successo nel primo tempo perchè Xavi riceve molto basso e il Barça fatica a stabilire fasi di possesso prolungate nella trequarti avversaria. Il Barça tiene tantissimo palla, ovviamente, ma non nelle zone predilette. Anzi, la carta per salire un po' è la verticalizzazione su un ottimo Alexis, bravissimo a dare profondità e anche a difendere palla spalle alle porta sui tentativi d'anticipo dei difensori madridisti.
Dal canto suo Guardiola ha proposto un 4-3-3, con Iniesta chiaramente largo a sinistra nel tridente e posizioni invece più intercambiabili fra Alexis Sanchez e Messi. Nessuno dei due alla fine copriva la fascia destra, perchè Alexis si muoveva più centralmente, cercando di allungare la difesa madridista e regalare spazio a Messi sulla trequarti. Messi però non è riuscito a ritagliarsi questa posizione e entrare in partita. Come detto, al Barça è venuto meglio saltarlo per cercare direttamente Alexis Sanchez.

Il fatto che nessuno fra Alexis e Messi presidiasse stabilmente la destra ha fatto sì che toccasse ad Alves coprire praticamente tutta la fascia, staccandosi parecchio dagli altri difensori.
Qui ha colpito il Real Madrid. Alle spalle di Alves, con Cristiano Ronaldo. Accorciando bene fra difesa e centrocampo controllava Messi e Alexis, mentre Coentrao poteva occuparsi di Alves: il Barça non poteva distendersi bene, e questo permetteva a Cristiano di rimanere alto, senza ripiegare e schiacciarsi sulla sua difesa.
Da qui è nato il primo gol (va aggiunto che il Piqué di due anni fa magari avrebbe contenuto il tentativo di Ronaldo), alle spalle di Alves.
Però devo anche dire che questa è stata l'UNICA risorsa in transizione offensiva del Real Madrid. Un piano francamente limitato. Giusto e inevitabile impostare una partita difensiva, ma dal Real Madrid pretendo che se non gli si presenta la situazione per ribaltare il gioco con due passaggi qualche alternativa ce l'abbia. Non fare possesso-palla, ma quei due-tre passaggi in più, cambi di gioco e combinazioni sulla trequarti sì. Tanto più che sappiamo che il Barça soffre se lo costringi a ripiegare nella sua metacampo. Con Ozil in panchina, Benzema, che era il giocatore con le caratteristiche per variare un po' il gioco nel senso espresso sopra, ha deluso stavolta.

Senza la possibilità di combinare sulle trequarti centralmente, il Baròa ha col passare dei minuti diminuito le verticalizzazioni e cercato un possesso-palla un po' più ragionato, aggirando la difesa alta del Real madrid con le aperture verso le fasce, in particolare su Iniesta, che ha abbastanza massacrato negli uno contro uno il quasi esordiente Altintop (sorpresa della formazione di Mourinho).
Uno contro uno perchè Benzema non ripiegava e Iniesta aveva campo abbastanza libero. Su di lui oltre che sul sacrificio di Alexis si è basato il Barça per guadagnare il campo. Nella ripresa il Madrid ha abbassato un po' il pressing, e fra Xavi e Messi (entrato più in contatto col pallone, ma quasi mai tra le linee) hanno potuto aprire con più calma su Iniesta.
Dominio chiaro di un Barça superiore, e vittoria meritata.

1:33 PM  
Blogger valentino tola said...

Falvio, non credo che Cesc penalizzi Messi. E' un caso ben diverso da Ibrahimovic: lo svedese nelal seconda parte della stagione fu una specie di calamità naturale, che faceva giocare peggio i compagni oltre a giocare male di suo. Cesc anche quando non brilla è un giocatore che sa coordinare perfettamente i suoi movimenti con quelli dei compagni. Direi che è un altro giocatore capace di potenziare Messi, non il contrario.
Le ultime due partite sottotono sono esclusivo demerito di Messi.

1:35 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Al di la di tutto a me la cosa che fa imbestialire e che quando av evamo la palla facevamo i retropassaggi e la davamo puntualmente in dietro a Ramos e Carvalho.....che puntualmente sbagliavano il passaggio....allora io dico, se devi fare così tanto vale buttare la palla in mezzo all'area del Barça altrimenti a cosa serve schierare contemporaneamente Benzema ed Higuain.....Tantè che l'unica palla goal avuta si è avuta con il cross di Altintop.... altrimenti meglio schierare Ozil...se bisogna giocare una partita fisica, lo si faccia per bene allora....

2:07 PM  
Blogger Flavio said...

Io non intendevo dire che Fabregas è come Ibra e che la sua presenza depotenzia Messi; anzi i due sono nati per giocare insieme. Quello che sto dicendo è che la posizione di falso centravanti di Fabregas toglie spazi a Messi, ossia lo costringe a giocare più defilato sulla fascia; quindi Messi non gioca più falso centravanti, posizione in cui esalta particolarmente il suo talento: in questo senso lo vedo depotenziato.

Sulla partita di ieri, il dato da sottolineare è questo: Mourinho dopo quasi due anni non ha ancora capito come deve affrontare l'avversario e la sensazione è che se mai vittoria arriverà, sarà sostanzialmente frutto del caso, come del resto poteva già avvenire ieri se Puyol non avesse fatto gol da calcio piazzato.

Tralascio volontariamente per non fomentare polemiche, la condotta di Pepe...

Infine nota di merito per Sanchez (il feeling sta aumentando notevolmente) e di demerito per Alves e Piquè. Il primo in netta difficoltà, già da qualche partita a questa parte, a mio avviso per motivi prettamente tattici; il secondo ha forse la testa altrove: la sovraesposizione mediatica e il gossip lo stanno rovinando, un pò di sana panchina forse non gli farebbe male.

3:28 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Partito da quello che ho visto (l'ultima parte lo streaming era terribile), che giustamente è andata al Barcelona che non ha fatto un partitone ma ai punti si è guadagnato la partita anche perchè il Madrid ha fatto di tutte per reglarla. Mettendo 3 punte si penserebbe che tu voglia fare un calcio offensivo mentre qui i 3 davanti erano una cosa a sè, anche perchè il centrocampo troppo fisico non aiutava a dovere. Con 2 come Lass e Pepe nel mezzo è dura che qualcuno accenda la luce. Infatti tolto il gol di CR7 e il palo di Benzema non è che i 3 avanti del Madrid abbiano fatto chissà che, inoltre Benzema non rientrava mai ad aiutare Altintop quindi tanto valeva sacrificare uno tra Higuain e Benzema e aggiungere Ozil, tanto anche se schieri 10 punte non vuol dire che vinci... Secondo me sta mancando un giocatore poco celebrato ma fondamentale negli equilibri della squadra, l'unico con Ozil in grado di tirar fuori l'assist vicnente: Di Maria. Se poi aggiungiamo pure che Marcelo, altro grimaldello utilissimo quando in salute, ha una forma precaria al momento, le opzioni offensive si riducono ulteriormente. Opinabile anche la scelta di Altintop terzino... Concordo con Flavio circa la possibilità ormai casuale che il Madrid abbia di vincere contro il Barca al momento, visto che non riesce a farlo nè sul piano del gioco. Mentre non sono assolutamente d'accordo con Francesco: il Madrid è ben coperto in tutti i ruoli e con giocatori di assoluto valore anche perchè i nomi che fai (Motta, Mvila e Ledesma) credo siano e di molto sotto alle qualità dei centrocampisti attuali del Madrid. Se poi neanche Mou riesce a venire a capo di questa squadra contro il Barca non so che dire...

8:52 PM  
Blogger Flavio said...

Concordo con Hincha sul discorso Marcelo; aggiungo che Di Maria è un giocatore troppo importante per potervi rinunciare specie in una partita del genere. Piuttosto mi soffermerei sul giocatore che dovrebbe garantire quel salto di qualità in questo tipo di partite, ossia Ozil: o questo giocatore non sta mantenendo le promesse iniziali, o forse è giunto il momento di cambiargli ruolo, ossia di arretrarlo sulla linea dei centrocampisti così da farlo entrare più nel vivo del gioco. Una coppia di centrocampo Xabi-Ozil non sarebbe poi così scandalosa, oppure il passaggio a un centrocampo a 3, anche perchè non mancano di certo i giocatori adatti per un 4-3-3.

Sono d'accordo anche sul fatto che il Real non ha bisogno di nuovi giocatori. Il problema è che i centrocampisti che ha il Barça non li può avere nessun altro, nè sono reperibili sul mercato: l'ultimo disponibile era Fabregas.

In definitiva credo che Mourinho per battere il Barcellona debba scegliere un tipo di atteggiamento "moderatamente" offensivo (a me personalmente piacque come giocò nella doppia sfida di Supercoppa), e continuare su quella strada anche al costo di perdere altre partite: solo così a mio avviso può mettere in difficoltà il Barça, non certo con Pepe mezzala. E' poi anche vero che servirebbe un aiutino psicologico: vincere una partita anche fortunosamente potrebbe costituire la svolta.

11:32 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Ben detto Flavio, intanto servirebbe una vittoria contro il Barca per tranquillizzare l'ambiente e se poi Mou vuole il centrocampo a 3 uno deve essere Ozil visto che altrimenti mettere Lass+Pepe vuol dire scaricare tutte le responsabilità di impsotazione su Xabi.
Per quanto riguarda i centrocampisti credo che alcuni del Madrid (Ozil, Di Maria, Xabi) farebbero la stessa figura nel meccanismo del Barca dei vari Busquest e Iniesta. Il Barca è un'orchestra che amplifica il valore dei singoli mentre a Madrid il talento del singolo si perde in certe occasioni perchè manca una chiara partitura.

12:30 AM  
Blogger Flavio said...

Stavolta Mourinho ha ascoltato i miei consigli :-) presentando una squadra d'attacco, corta e aggressiva. Il Real ha giocato, forse per la prima volta da quando c'è il portoghese, nettamente meglio del Barcellona e avrebbe meritato senza discussioni la vittoria.

Questa partita deve insegnare:
1- Al Real che per mettere in difficoltà il Barcellona deve giocare in modo offensivo, punto.

2- Al Barcellona che non ci si può rilassare quando incontri il Real perchè il Real è una grande squadra che ha grandissimi giocatori, e che se vuole sa giocare al calcio molto ma molto bene.

10:24 AM  
Anonymous saracarbonero said...

Straquoto

2:56 AM  
Blogger Hellas said...

E nel frattempo Mourinho aspetta l'arbitro nel parcheggio per insultarlo e minacciarlo. Scene da film, come un bulletto di periferia con il coltello nella cintura. A ben vedere un episodio non troppo diverso dal tanto chiaccherato Moggi-Paparesta tristemente noto tra i confini italici. Sempre più impresentabile Josè, ed è un peccato perchè il Real è veramente uno squadrone.

3:50 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Quoto Flavio e Sara, però spiace uscire dopo una partita giocata così. Credo che con Mou il Madrid ha fatto molte altre belle partite, ma molto probabilmente è la miglior partita giocata contro il Barca.
Vedo che Mou ha letto i nostri post vedendo la formazione... Se la squadra continuerà per questa strada potrà dire la sua fine alla fine in Campionato e Champions.

11:32 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Almeno la partita di Mercoledì mi ha fatto finalmente sbilanciaredalla parte di uno dei 2 nostri numeri "9". Credo che Benzema sia più decisivo nelle partite che contano rispetto ad Higua in.....ha fatto un goal fantastico, mandando a sbattere Puyol e Pique l'un contro l'altro.
Cmq avete fatto caso ad una cosa? Al contrario di come si è sempre fatto in 100 anni di calcio Mourinho mette formazioni difensive in casa ed offensive fuori casa.... Il suo più grande difetto da allenatore non è la polemica ma il voler non prendere goal in casa nelle eliminatorie andata e ritorno...lui pensa che fare 0-0 in casa o vincere 1-0 sia il max, nonostante svariate volte sia stato eliminato facendo questi giochetti.... spero che abbia capito dopo questa eliminatoria che il Barcelona ci segna comunque e sempre e che qundi tanto vale giocarsela all'attacco... PS Ozil è colui che può farci fare un ulteriore salto di qualità, deve averla sempre lui la palla fra i piedi....

12:15 PM  
Blogger Flavio said...

Sara, io non credo che Mou usi di proposito la tattica di giocare coperto in casa e offensivo fuori: io credo semplicemente che al Camp Nou non avesse niente da difendere e quindi per forza di cosa abbia dovuto mettere una squadra offensiva. Inoltre, ho la forte sensazione che dopo la gara d'andata i giocatori del Real abbiano esplicitamente richiesto al tecnico di cambiare atteggiamento quando affrontano il Barça.

La chiave per la svolta potrebbe essere proprio questa: i calciatori che si "ribellano" al mister chiedendogli il cambio di atteggiamento e di mentalità...
Allora a questo punto mi chiedo che senso abbia continuare ancora con Mourinho...se la squadra ha raggiunto ormai una sua fisionomia, una sua consapevolezza c'è il rischio che possa essere frenata da un tecnico che, sono certo, se dovesse incontrare di nuovo il Barça in Champion's in un doppio confronto, quasi sicuramente riproporrà nella gara d'andata una formazione ultra difensiva, con il rischio di fare la fine di sempre per poi andarsela a giocare al ritorno quando però il risultato è già ampiamente compromesso.

Per questi motivi, a mio avviso, il Real non ha più bisogno di Mourinho, ma di un tecnico molto meno "invadente" però più lungimirante, più da progetto, anche perchè la squadra ormai c'è e dimostra di non essere inferiore a nessun avversario. Poi, parliamoci chiaro, Mou non è un tecnico con la mentalità Real: la mentalità di un calcio sì vincente, ma non di certo difensiva o calcolatrice; il tifoso del Real non può accettare Pepe mezzala, tanto per capirci. Aggiungo poi, che se escludiamo le esperienze di Porto e in parte, sottolineo in parte, quella al Chelsea, Mourinho non ha mai dimostrato di amare il calcio offensivo, ma al contrario quello fatto di difesa e ripartenze.

E' anche ovvio che se il Real ormai è maturo, gran parte del merito è di Mourinho che ha lavorato alla grande soprattutto da un punto di vista mentale e di spogliatoio, ma per il definitivo salto di qualità io punterei su un altro tecnico con altre doti e caratteristiche, con più mentalità Real, che possa concretizzare un ciclo a medio-lungo termine un pò come accade col binomio Barça-Guardiola.

2:06 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

Vero Sara, Mou ha troppa paura di prendere un gol in casa e blocca troppo la squadra almeno nelle partite importanti. E concordo che Ozil (assieme a Di Maria) siano quelli in grado di creare gioco nel Madrid. Benchè non abbia mai fatto mistero di essere un fan del Pipita credo che al momento per come si muove la squadra Benzema sia il più funzionale nonché in forma mentre trovo sbagliata la formula dell'andata con 3 attaccanti pure persi là davanti. Forse la concorrenza di Benzema quest'anno sta disturbando le performance dell'argentino.

3:27 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Vediamo questo finale di stagione come andrà.....

5:36 PM  
Anonymous Hincha Madridista said...

@ Flavio: sarà anche un difensivista ecc. ma io uno come Mou lo legherei al cancello del Bernabeu per evitare che scappi...
Per curiosità: che tecnico vedresti bene al Madrid al suo posto? Marca tempo fa fece il nome di Low della Germania...

6:54 PM  
Blogger Flavio said...

Vuoi un nome? Luis Henrique...giovane, moderno, personalità, mentalità, conoscitore dell'ambiente in quanto ex Real Madrid.

7:50 PM  
Anonymous saracarbonero said...

Intanto abbiamo rosicchiato altri 2punti.....

3:50 AM  
Blogger Flavio said...

La Liga è vostra, potete già tirare fuori lo Champagne (meritatamente).

10:59 AM  
Anonymous Hincha Madridista said...

@Fabio: non credo che Luis sarebbe ben visti i suoi trascorsi a Barcelona.
Comunque anche ieri sera Ozil ha dimostrato di essere in un gran momento di forma.
Per il campionato direi di tener bene i piedi a terra, nel 1996 il Man UTD recuperò 11 punti al Newcastle al giro di boa e chiuse (mi pare) a +4...

2:38 PM  

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