mercoledì, ottobre 10, 2007

Il punto dopo la settima giornata.

Real Madrid 19 punti
Gioco mediocre, squilibri tattici enormi (Casillas, Heinze e Cannavaro giocano senza rete di protezione), ma estrema facilità nell’ andare in gol, nelle maniere più svariate, in qualunque momento della partita e contro qualunque avversario. Anche continuando a giocare così male potrebbe durare in testa alla classifica, più difficile invece sarebbe sostenere eventuali ambizioni di Champions. Casillas, Raul e Van Nistelrooy le certezze inamovibili.

Barcelona 17 punti
Ha ritrovato concentrazione, equilibri (ma gli infortuni di Touré e Marquez costringeranno nel prossimo mese a un centrocampo molto fragile), ispirazione e un uomo fondamentale come Deco. Touré e Abidal hanno aggiunto solidità.

Villarreal 15 punti
Sorpresa tutt’ altro che sorprendente. Il post-Riquelme vede un Villarreal più maturo e valido come blocco, molto equilibrato e in grado di esprimere buon calcio, con talenti capaci di fare la differenza negli ultimi metri di campo (Matias però deve giocare titolare).

Valencia 15 punti
Non si intravedono possibilità di crescita. La squadra ha un’ identità chiara, ma la difficoltà a organizzare una manovra decente contro difese chiuse gli toglie chances importanti per il campionato (sembra invece una proposta più valida per la Champions). Il potenziale elevato della rosa non è sfruttato adeguatamente, ma la società già in estate ha perso l’ occasione per un doveroso cambio radicale in panchina.

Espanyol 13 punti
Forse ha qualche punto in meno di quelli che meriterebbe, ma le vittorie prestigiose al Sanchez Pizjuan e al Mestalla confermano tutta la competitività di questa squadra. Grosse difficoltà a “fare la partita” e a impostare l’ azione sin dalle retrovie (eloquente la sconfitta casalinga col Valladolid), diventa temibilissima quando può chiudersi nella sua metacampo e ripartire (per questo è una bestia nera delle grandi, cui cede tutto il peso del gioco), facendo pesare la tremenda efficacia del suo attacco, vero fiore all’ occhiello.

Atlético Madrid 11 punti
Pare una squadra un po’ slegata fra un attacco che fa paura e il resto della squadra che accusa qualche scompenso di troppo, specialmente il centrocampo che, date le caratteristiche degli uomini scelti da Aguirre per il suo 4-4-2, tende ad andare spesso in inferiorità numerica. Ha ampi margini di miglioramento.

Mallorca 11 punti
Una delle squadre in assoluto con più certezze: alla base già valida e collaudatissima dell’ anno scorso ha aggiunto un’ arma come Guiza, che sta scacciando tutti i dubbi sul suo eventuale status di meteora. Accoppiare l’ ex Getafe a Ibagaza è stato un colpo gobbo, e ha reso il contropiede maiorchino devastante.

Zaragoza 11 punti
Posizione di classifica bugiarda, gonfiata dall’ immeritata vittoria col Sevilla e dalla passeggiata sui resti del Levante. Già eliminati dalla Uefa, gioco a singhiozzo, poco equilibrio in fase di non possesso, ma molto talento individuale e grande potenziale offensivo.

Racing 11 punti
Da principale indiziata per la retrocessione ad avversario scomodo per tutti: la squadra indubbiamente col rapporto più alto fra risultati e risorse di partenza. La rosa è sempre un po’ risicata ma i rinforzi dell’ ultima ora l’ hanno resa perlomeno competitiva per la salvezza, Marcelino si conferma uno dei tecnici più preparati in assoluto del calcio spagnolo.

Murcia 9 punti
Esattamente come ce lo si aspettava: squadra esperta e pragmatica all’ estremo, blindata alla grande dall’ultra-difensivista Alcaraz. Senza fronzoli, un progetto ideale per raggiungere l’ obiettivo minimo della sopravvivenza.

Osasuna 9 punti (una partita in meno)
Ha accresciuto il potenziale offensivo, ma ha cominciato ad andare in gol con regolarità solo nelle ultime giornate. Squadra completa, in grado di padroneggiare diversi ritmi e registri tattici, non dovrebbe correre nessun pericolo, e anzi sembra più da classifica medio-alta.

Almeria 8 punti
Neopromossa dalla proposta spavalda, pratica un calcio aggressivo e a tratti brillante, ha qualche punto in meno di quello che meriterebbe (recrimina soprattutto per le gare con Valencia e Real Madrid). Stenta in casa, dove non ha ancora trovato la vittoria.

Recreativo Huelva 8 punti
Più in alto delle attese, ora ha sistemato anche l’ attacco con gli ultimi arrivi di Congo e del turco Ersen Martin (gigante prelevato dal Trabzonspor col defintivo assenso della Fifa, dovrebbe essere la punta di peso che mancava nell’ organico recreativista).

Deportivo 8 punti
L’ impresa del Sanchez Pizjuan deve incoraggiare ma non illudere: le carenze qualitative sono evidenti, e non basta il nome a colmarle, vedi anche la Real Sociedad l’ anno scorso. Soffrirà, e molto, fino alla fine.

Sevilla 6 punti (una partita in meno)
Per la prima volta nelle ultime stagioni di impetuosa ascesa, si trova a gestire una crisi. Le basi del gioco sono intatte, la condizione atletica non è pessima, e la rosa non è certo peggiorata rispetto all’ anno scorso. Quattro sconfitte consecutive in cui sono mancate di volta in volta efficacia sotto porta, concentrazione nei momenti-chiave e sulle quali ha inciso anche qualche scelta sbagliata di troppo del tecnico. La crisi dovrebbe essere passeggera, ma ciò non vuol dire avere un posto assicurato fra le prime quattro (in Champions invece credo faranno buona strada). Troppe incertezze in difesa, reparto che non ha ancora trovato una stabilità.

Betis 6 punti
Non ha ancora trovato un undici-tipo né un gioco né una continuità, è un discorso ancora molto aperto. La manovra lascia a desiderare, la priorità è consolidare gli equilibri difensivi.

Athletic Bilbao 6 punti
Caparros sta lavorando sulla coesione fra i reparti e gli equilibri difensivi, tallone d’ Achille l’ anno passato, con qualche segnale discontinuo ma incoraggiante (soprattutto il primo tempo di Vila-Real), ma la dipendenza quasi totale da Aduriz sul piano realizzativo fa sospettare un’ altra pericolosa stagione sul filo del rasoio per i Leoni.

Valladolid 5 punti
Grande lavoro tattico ed intensità elevatissima, elogi a non finire per le prestazioni contro Valencia e soprattutto Real Madrid, ma in termini qualitativi sta pagando un chiaro scotto al salto di categoria. Occorrerà stringere i denti e giocare al 200% per assicurare la salvezza.

Getafe 2 punti
Uno dei misteri di questo primo scorcio di stagione. Squadra dall’ ottimo tasso tecnico, che gioca un buon calcio, crea occasioni ma non la butta praticamente mai dentro. La fortuna è che si tratta di una società modello per capacità di progettazione e serenità dell’ ambiente, Laudrup e i suoi avranno quindi modo di rialzare la testa al più presto. Un po’ vulnerabile quando perde palla e deve ripiegare.

Levante 1 punto
Un disastro. Società allo sbando (non paga nemmeno gli stipendi), una politica di mercato disastrosa tutta virata sull’ usato non più sicuro, evidenti carenze qualitative a centrocampo e in attacco, spaventosa fragilità difensiva. E’ la squadra con meno gol all’ attivo, 3, e con più reti incassate, già 17, ed è anche quella che mediamente realizza meno tiri in porta, solo 8 a partita. Al di là dei limiti tecnici, dà l’ impressione di giocare con mollezza sconfortante, come se nessuno ci credesse davvero. Che combinerà De Biasi? Incognita totale, la speranza è che acquisti importanti e finora deludenti (Savio), sottoutilizzati (Viqueira) o indisponibili (Arveladze) possano cambiare marcia da qui in poi.

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21 Comments:

Blogger Teixi said...

thepremier.blogspot.com

8:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Valentino, un amico appassionato di bassifondi del calcio spagnolo mi ha chiesto lumi sul Rayo Vallecano. Mi affido a te. Quante prospettive ha per tornare in Segunda? La senorita Salgueiro è ancora il presidente?

9:16 AM  
Anonymous Anonimo said...

Eh sì Vale,
io l'ho spesso difeso Quique Sanchez, ma è chiaro che l'attuale non-gioco del Valencia ha stancato anche gli stessi tifosi.

Anche se in fondo rimango convinto che lo scorso anno con quella rosa (e tutti gli infortuni che avuto) nessun altro tecnico poteva raggiungere più del quarto posto che ha ottenuto: il Siviglia a tratti era un rullo, Barça e Real avevano/hanno organici troppo superiori.

Tu chi avresti messo in estate sulla panchina del Valencia?

marco

10:39 AM  
Anonymous Anonimo said...

Bravo e preciso come sempre Valentino, post davvero molto interessante.

1:19 PM  
Anonymous Anonimo said...

Bravo valentino,condivido quasi tutto.

I miei dubbi sono sul Real,o si fa una identità oppure alla prima giornata storta o al primo scricchiolio nello spogliatoio crollano e non si rialzano più,ma questo è quasi un mio augurio.. :)

Il Barca in prospettiva è la più forte,l'unico dubbio è su Rijkaard,non so quanto sappia gestire lo spogliatoio e già volano parecchi spifferi,però a livello di gioco e di individualità è decisamente più avanti di tutti,non solo in spagna,ma nel mondo.

Il Villareal è partito bene,bisogna vedere se si mantiene,in ogni caso vedo la lotta per il quarto posto apertissima con Atletico,Siviglia e il Saragoza del mio pupillo,Andres d'Alessandro.

D'accordo con Marco per il valencia dell'anno scorso,veramente tanti infortuni e conseguenti situazioni d'emergenza,ma quest'anno mi pare che sia proprio quique ad esagerare con marchena mediano e con un atteggiamento rinunciatario a mille.
i tifosi giustamente contestano,valencia non è in italia e il bel gioco non è un optional,ma il modo migliore per cogliere risultati.
Non han cambiato dopo uno 0-3 casalingo,credo che difficilmente lo faranno in questa stagione,a meno di tracolli imprevisti.

Ciao,


Manuel.

4:22 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Alec
Uh, domanda difficile... Di prima mano posso dirti poco, vedendo la classifica del Gruppo 1 di Segunda B, il Rayo dopo 8 giornate è settimo con 11 punti, a 8 dalla capolista Fuerteventura però a 3 punti dal Lanzarote, che è al quarto posto, quello che varrebbe l' accesso ai Playoff. Già l' anno scorso il Rayo fece buone cose, in Copa del Rey eliminò addirittura la detentrice Espanyol, in campionato arrivò secondo, ma ai playoff venne beffato se non sbaglio dall' Eibar, storica squadra basca.
Le ambizioni della squadra di Pepe Mel sono inevitabilmente di promozione, per la storia del club (ricordiamoci dell' exploit in Uefa nel 2000-2001, o del primo posto conservato per alcune giornate nella Liga dell' anno precedente) e per la rosa (fra gli altri ci sono Pachon, ex centravaneti del Getafe e, per anni, del Valladolid e il mitico Michel, una bandiera del club, mancino squisito).
Intendevi riferirti alla presidentessa Teresa Rivero? E' ancora in sella, una figura storica del calcio spagnolo recente, tra l' altro credo sia l' unico presidente, assieme a quel megalomane di De Lopera, ad avere lo stadio intitolato a proprio nome.

@ Marco
Non voglio negare gli infortuni, ma ci hanno anche un po' marciato. Per me quella rosa, anche con gli infortuni, era tranquillamente alla pari di quella madridista, anche se nettamente dietro al Barça. La società si è accontentata secondo me eccessivamente di un risultato normalissimo, e non ha tenuto conto dei problemi evidenti di gioco che perdurano da due anni buoni.
Come tecnico del VCF vedrei bene uno fra Valverde, Mendillibar e Marcelino, in ordine crescente di preferenza. Senza dimenticare il grande Jabo Irureta.
Occhio però: ho detto che per il Valencia quest' anno non si intravedono possibilità di crescita, ma questo discorso vale per la Liga, in Champions è un' altra storia, lì il Valencia può fare moltissima strada.

@ Kerzhakov
Grazie. Vorrei anche scrivere un profilo più approfondito delle altre squadre della Liga (delle presentazioni estive ne ho scritto solo 6), ma quest' anno ho meno tempo. Comunque queste due settimane di sosta possono fare comodo per articoli di approfondimento: ne sto preparando uno in più puntate sui giovani della Liga.

@ Manuel
Il punto è che mentre gli altri devono costruirsi una struttura solida e una personalità credibile, il Real Madrid riesce ad andare avanti così, ce lo ha dimostrato abbondantemente, ormai non è più un caso (partite come quelle di Valladolid e Getafe sono qualcosa che esula nettamente dalla sfera della comprensione razionale, io rimango disarmato). Molto più difficile che una squadra così sbilanciata possa invece avere successo in Champions, dove trovi il Liverpool (ma delle volte basta anche un Bayern tecnicamente poverissimo) di turno che ti sistema per le feste.
In chiusura, considero una grande manifestazione di civiltà la contestazione del pubblico del Mestalla dopo la vittoria col Valladolid.

6:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

Michel gioca ancora nel Rayo? Azz, me lo ricordo ancora, mi piaceva un sacco; è vero che ormai è una bandiera storica del club, ma avrebbe fatto comodo a diverse squadre in Primera, boh...

8:04 PM  
Blogger valentino tola said...

Sì, conta Kerzhakov che è del' 75, non è nemmeno così vecchio (avrebbe l' età per il Milan), evidentemente deve aver staccato la spina in anticipo. Anche un paio di anni fa, nella sua ultima apparizione in Primera, era passato al Malaga a Gennaio, ma non aveva lasciato nessuna traccia.

8:11 PM  
Anonymous Anonimo said...

Teresa Rivero, già....Michel me lo ricordo bene, tecnicamente davvero eccellente, dicevano mancasse un pò di cattiveria...però era un autentico genietto

9:58 AM  
Blogger valentino tola said...

Ho avuto sempre un debole per questi giocatori... ad esempio ero un vero adoratore di Fran del Deportivo, giocatore che basava tutto sulla tecnica, perchè praticamente non aveva nessun' altra qualità da far valere. Che spettacolo le triangolazioni sulla linea del fallo laterale con Valeron!

10:20 AM  
Blogger valentino tola said...

Almeno il Fran che ho visto io, che era già abbastanza avanti con l'età.

10:21 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ciao, che fine ha fato Minambres alcuni anni fa al Real? Ottimo post, ottimo blog, grazie&ciao

12:50 PM  
Anonymous Anonimo said...

Eh ma Fran era proprio di categoria superiore tecnicamente parlando...poi aveva un fisico da giocatore di briscola più che da calciatore, ma la palla non te la faceva nemmeno vedere se era in giornata. Ricorderò sempre con immenso piacere il gol rifilato al Milan nel celeberrimo 4-0 del Riazor, una delle partite di CoppaCampioni più belle che abbia mai visto.

1:16 PM  
Anonymous Anonimo said...

Fran era un giocatore fantastico! tecnica squisita, l'ho sempre ammirato...

come Djalminha, gente che col pallone non solo ci parla ma ci va a cena fuori....

marco

1:57 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Anonimo
Minambres purtroppo si è ritirato, solo poche ore dopo aver firmato per l' Hercules. Troppi infortuni e troppo gravi: a partire dal 2004 praticamente non ha più giocato. Ed è solo dell' 81, dispiace veramente.

@ Edo e Marco
Fran era un giocatore veramente unico nello stile, uno splendido atipico.
Poi Marco, mi hai nominato Djalminha, proprio quello per cui all' epoca uscivo fuori di testa più di tutti (peccato che uscisse fuori di testa per conto suo con frequenza un po' eccessiva...). Non a caso nomino tutti questi giocatori del Depor (anche Valeron: genio! Speriamo possa riuscire a rimettere piede in campo), perchè era una squadra che a suo tempo avevo molto in simpatia per lo stile di gioco, aveva un possesso-palla impressionante, credo che verso Febbraio-Marzo del 2002, prima di sgonfiarsi nei quarti col Manchester, fosse arrivata ad essere addirittura la squadra più forte d' Europa (ho un ricordo indelebile di Arsenal-Deportivo 0-2 di quella Champions: una delle partite di maggior qualità che abbia mai visto, forse pure meglio della "remontada" col Milan, che fu un po' il canto del cigno, l' ultimo magnifico atto del SuperDepor).
Comunque Djalminha era un giocatore che letteralmente faceva quello che voleva col pallone, cose mai viste (ricordo un assist a Makaay alzandosela col tacco, contro il Real): certamente non era il giocatore più forte in quel periodo in cui dominava Rivaldo, ma secondo me sul piano strettamente tecnico gli era perfino superiore.

2:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

Anche se ero piccolo, ho ottimi ricordi di quel SuperDepor e di quel fenomeno di Djalminha...probabilmente il miglior calciatore ad aver mai giocato in Galizia, insieme a Mostovoi (su youtube su questo argomento trovate delle litigate mica male tra tifosi del Depor e quelli del Celta :D).

2:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Djalminha era strepitoso, davvero, e comunque il SuperDepor del mitico Jabo Irureta era davvero uno spettacolo da vedere...Valeron, che classe! Fran e Djalminha tecnica allo stato puro (e selvaggio), il pistolero Makaay, Tristan e Pandiani bomber implacabili, Luque in grandissimo spolvero, Mauro Silva la diga, ecc ecc.

Peccato che Djalma fosse veramente una testa matta...ricordo che anche a Scudetto, il gioco manageriale, era ingestibile, iniziava subito a saltare gli allenamenti e s'incazzava se lo sostituivi anche al 90' ^^

3:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

sì Djalminha era eccitantissimo...

a volte anche "troppo", con giocate non produttive al massimo, ma dal punto estetico era eccezionale, strepitoso:
i suoi colpi di tacco filtranti... quant'è che non si vede un numero del genere?

quei giocatori che, se pur meno forti dei vari Ronaldinho, Messi e Kakà, valevano la passione per il calcio

marco

8:49 PM  
Blogger valentino tola said...

@ Kerzhakov
Che nostalgia che avranno in Galizia, allora sì che ci si divertiva (vogliamo parlare del Celta di Victor Fernandez che fece 4-0 alla Juve e 7-0 al Benfica?), adesso invece...
Tra l' altro mi pare che in uno dei tanti video su Djalminha ci sia proprio un battibecco con Mostovoi, dove Djalminha fa una sceneggiata che pure Dida se la sogna.

@ Edo
Mauro Silva un fenomeno, il giocatore tatticamente più intelligente che abbia mai visto. Proprio in quel partitone ad Highbury mi è rimasto impresso un suo intervento su Bergkamp in area di rigore: da dietro, riuscì a sfilargilela senza correre il minimo rischio di commettere fallo da rigore, spettacolare.
Irureta mi è sempre piaciuto (anche se al Depor tendeva un po' a irrigidirsi nel 4-2-3-1), perchè ad ottime capacità abbina buon senso e duttilità, cosa che non si trova sempre negli allenatori.
Ad esempio, in un' intervista lui ricordava che quando era all' Oviedo era andato bene con una difesa a 5 e uno stile di gioco difensivo, mentre una volta giunto al Depor, considerando la qualità dei suoi giocatori, optò per un calcio più offensivo. Può sembrare una banalità, ma capita spesso che gli allenatori impongano forzatamente stili di gioco discordanti rispetto alle caratteristiche dei propri giocatori.

@ Marco
Guarda, avrei voluto mettere un video proprio per mostrare che le giocate di cui parli sono tutte vere... purtroppo però ho i soliti problemi a inserire video.
In campo alla fine, anche con tutti i suoi barocchismi era sempre abbastanza produttivo (per intenderci, lo considero distinto da Denilson), il problema era quando gli scattavano i raptus: ha perso il Mondiale 2002 per aver dato una testata a Irureta in allenamento, rendiamocene conto. Ovviamente il gesto gli è valso anche l' esilio in Austria e, complice anche la definitiva affermazione di Valeron, la fuoriuscita dal calcio che conta.

9:46 PM  
Anonymous Anonimo said...

@Vale, è facilissimo postare il video, è esattamente come ti aveva spiegato Antonio in qualche post fa. Basta cliccare su "Modifica HTML" (accanto a scrivi) ed inserire il codice embed che trovi su youtube ;)

Tra l'altro, proprio questo pomeriggio in un forum ho aperto un topic con un cofronto tra Djalminha e Mostovoi, postando dei video spettacolari con delle loro giocate.

Diciamo che Djalminha, da buon brasiliano, aveva qualche colpo in più ed era maggiormente spettacolare, il russo però aveva un'eleganza unica. In quel video che ho trovato oggi, ci sono 3 tra i gol più belli che abbia mai visto in vita mia, e 2 dei quali segnati contro Barcelona e Real Madrid, non proprio squadrette qualsiasi...

10:32 PM  
Blogger valentino tola said...

Grazie, la procedura la conoscevo ma non la eseguivo correttamente. Ora ci son riuscito e ho postato proprio due video di Djalminha.

11:37 PM  

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