domenica, ottobre 08, 2006

Sempre più impotenti.

Con la sconfitta per 2-0 rimediata ieri in Svezia, la Spagna complica seriamente le proprie chances di qualificazione a EURO 2008. Già quasi irraggiungibile la Svezia, che dopo 3 partite troneggia al primo posto con 9 punti, davanti alla Spagna (3 punti dopo 3 partite!) si trovano con 4 punti anche l'Irlanda del Nord, che ha giocato lo stesso numero di partite, e soprattutto la Danimarca, che ne ha pure giocato una in meno.
La prossima gara della Spagna nelle qualificazioni europee (lasciando da parte l'inutile amichevole di Mercoledì con l'Argentina) sarà a Marzo 2007 proprio con la Danimarca, e non ottenere i tre punti vorrebbe dire addio anche alle residue chances di ottenere il secondo posto, che darebbe l'accesso almeno agli spareggi.

La partita di ieri sera disputata al Rasunda di Stoccolma è stata (stando alle cronache, dato che non l'ho potuta vedere) l'ennesima dimostrazione d'impotenza di una nazionale fragile, inconsistente e velleitaria.
Tutto come da copione: gol subito da Elmander alla prima accelerazione avversaria, dominio sterile, toque senza profondità, gioco senza sbocchi, grinta inesistente, avversario che martella in contropiede.
Nel secondo tempo le cose cambiano con l'ingresso di Iniesta al posto di Cesc (che senso può avere tenere in panchina, quando non ci sono nè Deco nè Ronaldinho al suo posto, uno dei giocatori spagnoli più talentuosi nonchè il più in forma assieme a Villa?), perché il manchego alla tecnica aggiunge rapidità d'esescuzione.
La Spagna crea le sue occasioni (grazie anche agli innesti di Puerta e Luis Garcia), probabilmente meriterebbe il pareggio, ma proprio quando va più vicina al gol con Puyol che vede salvato solo sulla linea un suo colpo di testa, dal contropiede susseguente nasce il raddoppio svedese, pietra tombale sulle speranze spagnole.

A fine partita solito rituale: Aragones che si rifiuta di dare le dimissioni, Villar (discutibile presidente federale) che lo conferma, giocatori che giurano di stare tutti dalla parte del C.T., anche se sarebbe difficile sentirgli dire pubblicamente il contrario, semplicemente per una questione di educazione. Una domanda: ma se c'è tutta questa unità d'intenti, perchè mai queste figure così misere?
Da qui a Marzo c'è fortunatamente tempo per riorganizzarsi, e se si vuole cambiare questa è l' ultima opportunità. I nomi che ho sentito finora per la sostituzione di Aragones (Lotina, Del Bosque e Victor Munoz) li trovo abbastanza terrificanti.
C'è chi invoca un allenatore straniero: tentate quasi tutte, questa sarebbe l'ultima, ma al di là di una maggiore serenità nel valutare le cose rispetto ad allenatori locali magari troppo compromessi con certi ambienti, è difficile pensare che questa possa essere la soluzione di tutti i mali, anche se i nomi dei "forestieri" rimasti liberi (Lippi, Eriksson e, perso per perso, Bielsa) son sicuramente più invitanti di quelli che offre il mercato locale.
Nel mio piccolo, riferendomi a quanto ho visto al Mondiale e ho trovato confermato nelle cronache delle partite successive, un primo passo potrebbe essere avere un idea chiara sul tipo di squadra da schierare, facendo semplicemente giocare i migliori in quello che è effettivamente il loro ruolo.
Niente Sergio Ramos terzino destro e Villa prima punta ad esempio. E poi Iniesta a creare gioco. Tornare possibilmente a moduli cui i giocatori sono più abituati, come il 4-4-2 o 4-2-3-1, e che sfruttino maggiormente i punti di forza del calcio spagnolo.
In tutte le nazionali giovanili, così come nelle squadre della Liga, non mancano esterni di centrocampo e ali di talento, e mi riferisco, anche se vivono momenti di forma alterni, a Vicente, Jesus Navas, Joaquin, Silva, Gavilan, Cani, e potrei pure continuare. Ieri, infortunato Reyes, ha giocato Angulo sulla destra (poi è entrato Luis Garcia), palesemente una soluzione provvisoria, mentre sull'altra fascia praticamente non c'era nessuno.
Quello dei terzini poi è un problema allarmante: Sergio Ramos è fuori ruolo e lui e Capdevila o Antonio Lopez sull'altra fascia non danno spinta, mentre Pernia è da ritenere non all'altezza. Urgono giocatori in grado di sovrapporsi e arrivare sul fondo. La scelta non è ampia, ma probabilmente sarebbe il caso di azzardare un Barragan a destra e, in attesa di Del Horno, Puerta come terzino sinistro.
L'assenza di punti di riferimento sulle fasce, sia terzini che ali, confonde e rallenta l'azione dei centrocampisti, che in teoria sarebbero la base su cui costruire una nazionale competitiva. Sempre a centrocampo, pensare che mettendo Albelda la squadra diventi di colpo più solida è un errore, come dimostrano i risultati, e oltrettutto limita la fluidità del gioco.
Dato che non credo che la Spagna a centrocampo possa mai giocare alla pari dal punto di vista fisico con nazionali come Francia, Inghilterra e anche Italia, credo che si debba puntare senza remore su quello che i centrocampi spagnoli sanno fare meglio, cioè controllare, far girare il pallone e dare profondità al gioco.
Quindi, partire sempre dai Xabi Alonso, Xavi, Iniesta, Cesc e Oubina (magari senza escludere un ritorno di Guti), ferma restando la dolorosa assenza di fuoriclasse sulla trequarti che sappiano dare il cambio di ritmo ( quei giocatori che farebbero fare il vero salto di qualità), dato che questi che ho nominato son tutti giocatori con caratteristiche simili, sostanzialmente registi, a parte forse Iniesta.

Purtroppo queste considerazioni le faccio solo sulla base di quanto visto nelle amichevoli pre-mondiali e nel Mondiale stesso, per cui spero di poter avere qualche idea più aggiornata e soprattutto a partire da un'osservazione diretta, dopo l'amichevole di mercoledì con l'Argentina.
Nell'attesa, ecco la mia formazione ideale, in due possibili versioni, senza però far mai mancare qualità in mezzo al campo, spinta sulle fasce e concretezza in attacco.
1): 4-4-2: Casillas; Barragan, Pablo, Puyol, Puerta (Del Horno); Jesus Navas, Xavi, Iniesta, Vicente; Morientes, Villa.
In alternativa, 4-3-3 con Villa unica punta e Xabi Alonso davanti alla difesa.


TABELLINO SVEZIA-SPAGNA

SUECIA 2
ESPAÑA 0
Suecia: Shaaban, Mellberg, Edman, Nilsoon, Hansson, Linderon, Svensson (75'), Ljunberg (56'), Alexanderson, Elmand. (76'), Allback.
Alvbage, Rosenberg, Antonsson, Kallstr. (75'), Wihelm. (56'), Anders. (76')s.c. Stenman.

Selección: Casillas, Sergio Ramos, Juanito, Puyol, Capdevila (51'), Xavi, Albelda, Cesc (46'), Angulo, Torres, Villa.
Reina, Antonio López, Iniesta (46'), Pablo, Puerta (51'), Luis Garcia (59'), Xabi Alonso.

goles

1-0 (9'): Elmander bate por bajo a Casillas en un contraataque bien conducido.

2-0 (81'): Allback deja sentados a Puyol y Casillas, y marca con la izquierda a puerta vacía en un ataque con la Selección volcada.

árbitro Stephen Bennett (inglés). Amonestó a Puyol (40'), Svensson (45'), Iniesta (64'), Nilsson (80') Luis García (90'), Sergio Ramos (92').

incidencias Rasunda de Solda. (Estocolmo). 38.000 espectadores. Lleno.

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Aragones ha contro tutto lo spogliatoio,se escludiamo l'esordio mondiale contro l'Ucraina non ha mai dato un gioco decente alla squadra (e di tempo ne ha avuto...),poi è mai possibile che questa squadra entri in crisi ogni due mesi?
Con i giocatori che ha dovrebbero spaccare il mondo,e non hanno mai vinto nulla.Problema di carattere forse?

Quanto al possibile nuovo allenatore io sceglierei del bosque,è stato l'ultimo a vincere in quell'inferno che è il real,se è riuscito a tenere in riga le prime donne del real madrid può fare tutto,e molti giocatori già li conosce.
Altrimenti richiamerei inaki saez.

Giocherei così:
4-2-3-1

Casillas in porta;Pujol a destra,Ramos e Pablo al centro e Del Horno a sinistra,Xabi Alonso e Fabregas;Joaquin Raul e Vicente (con Iniesta e Silva come jolly per tutta la linea) e Villa punta.

Manuel.

2:45 PM  
Blogger valentino tola said...

La partita contro l'Ucraina è stata un'illusione, bella al momento ma dannosa, molto dannosa a lungo termine (anche se ti dico che l'atteggiamento mostrato contro la Tunisia mi era parso molto positivo).
Lì Villa, Torres e Luis Garcia fecero movimenti perfetti, ma il sistema scelto da Aragones ne violenta le caratteristiche. Sarei per una cosa più razionale, col campo coperto in maniera equilibrata e con specialisti per ogni ruolo.

Anche a me, soprattutto contro la Francia, è parsa evidente la mancanza di personalità, soprattutto in un aspetto abbastanza semplice come controllare il vantaggio, però mi dico anche: "cavolo, una buona parte di questi giocatori negli ultimi anni era presente nelle ultimi finali di Champions League!", non da protagonisti assoluti magari, ma da giocatori decisamente importanti per i loro allenatori e sicuramente all'altezza di una qualificazione europea.

Del Bosque è un bravo cagnone, ha molto buonsenso (come anche Saez), però non ce lo vorrei perché è a mio avviso troppo legato al Real Madrid, e quindi si trascinerebbe pesi morti come Salgado e Raul (vedo che tu lo metti nella tua formazione. Io ho profondissimo rispetto per il giocatore che è stato, ma da due anni non è da nazionale, anche se gli ultimi progressi non escludono assolutamente un suo ritorno).

Iniesta per me è ora che giochi titolare; il miglior Joaquin sarebbe titolare dappertutto, ma anche lui ha subito un'involuzione preoccupantissima negli ultimi tempi.
Puyol serve troppo al centro, anche se l'hanno spremuto un po'troppo (e mancherà, assieme a Sergio Ramos, contro la Danimarca causa squalifica).
D'accordissimo su Silva, spero possano tornare utili in futuro anche Zapater e Jurado.

5:51 PM  
Anonymous Anonimo said...

Effettivamente la tua analisi è giusta,io sono andato con quelli che ritengo titolari sotto il piano della qualità complessiva,certo che al momento Iniesta rende molto meglio di Joaquin,Raul ha evidenti difficoltà,e rinunciare a Torres (inizierei a pensare al futuro,Morientes si affaccia ai 30 e quanto si stia riprendendo considerarlo nel blocco titolare forse è troppo...) non mi pare conveniente.

Sinceramente aspetterei un pò a rischiare i ragazzi delle nazionali giovanili,ok le amichevoli,però ora meglio chi ha già 23/24 anni,una certa esperienza è un progetto rivolto ai prossimi mondiali,qualche eccezione per i talenti puri come Silva e Iniesta ben venga,però chiamare in nazionale maggiore chi nemmeno è titolare nel club...

Su Pujol:
Se non sbaglio ha iniziato come terzino,visto che Salgado ha una certa età e non è più in grado di giocare a certi livelli e Ramos è palesemente in difficoltà come laterale difensivo inizierei a considerare o Pujol a destra o magari una difesa a tre...

Manuel.

9:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

Il problema della Spagna é che non ah sentimento. Oggi si ha giocato il Catalunya-Euskadi, due squadre nazionale che vogliono e debono diventare ofiziali. 58.000 spettatori sul Camp Nou di Barcellona chiedendo una nazionale propia per i catalani e per i baschi. La spagna non esiste piu.
Fabregas, Puyol, Valdes, Xavi, Luis Garcia, Luque...sono tutti catalani. Sono sicuro che questi calciatori giocarano meglio con i suoi veri paese.

11:10 PM  
Blogger valentino tola said...

La questione che sollevi non è certo campata in aria. Mi viene in mente ad esempio la prima pagina di un giornale basco, il "Mundo" mi sembra, il giorno dopo Spagna-Ucraina dei mondiali.
Riquadro in alto con il titolo "Xabi Alonso apre la goleada". Eloquente...

Non sono molto ferrato sulla questione, per cui c'è il rischio che dica stupidaggini; non so a dire il vero quante persone, in un referendum tipo-Montenegro, si pronuncerebbero a favore dell'indipendenza dei Paesi Baschi, della Catalogna o anche della Galizia. Posso però ipotizzare che per molti l'appartenenza nazionale non sia un sentimento da riservare esclusivamente alla Catalunya o alla Spagna. E' probabile che molti individui si sentano allo stesso tempo (non so in quale ordine o in quale misura) sia catalani che spagnoli.

Probabilmente i vari Xavi, Xabi Alonso si sentirebbero più orgogliosi a partecipare a competizioni internazionali con la maglia della Catalunya o di Euskadi, ma quasi sicuramente le nuove nazionali che ne verrebbero fuori raramente potrebbero risultare competitive.
I critici dei nazionalismi all'interno della Spagna mi sembra abbiano tirato fuori il termine "balcanizzazione". In un senso meramente calcistico, quindi sicuramente riduttivo, la balcanizzazione dell' ex-Jugoslavia e dell'ex-U.R.S.S ha prodotto uno sadimento generale del calcio di quelle zone.

P.S.: Sei catalano, vero?

12:40 AM  
Anonymous Anonimo said...

si, sono catalano. Io il problema che vedo non è un problema di competitività. E chiaro che i baschi e i catalani non sariano una squadra come il Brasile, la Franca o la Italia pero sariano meglio che molte squadre che giocano un mondiale perche ci sono grande calciatori che sono importanti per squadre come il Barcellona. Il problema che vedo io abitando alla catalogna è che ce molta gente che non sente niente quando guarda un mondiale. Non ha un sentimento cosi bello come voi gli italiani, non sente la pasione dil calcio come quando guarda una partita dil Barcellona, non sente i colori, la maglia...
Io non odio la Spagna, soltanto che amo il calcio e quando vedo un mondiale non sento niente per la sapagna, mi manca la catalogna, il mio paese. Me ne frega un cazzo si non posso vincere il mondiale, ma voglio vedera una partita con la mia squadra. Io non so si questo problema in paese basco e alla catalogna puo influire alla squadra spagnola, ma puo essere una posibilita. Una altra e che per esempio il tipo di calcio e molto diverso alla catalogna, al paese basco, a Valencia, etc. Alla italia tutti sono della stessa escuola calcistica.

P.D: El Mundo non è un giornale propio basco, é un giornale spagnolo di destra e comunque contrario a i nazionalismi catalani e baschi

2:20 PM  
Blogger valentino tola said...

Certo, il discorso che facevo io era esclusivamente calcistico. Si parla di RAPPRESENTATIVE NAZIONALI, quindi se non ti rappresentano, questa è la cosa più importante.
Bisognerebbe vedere come ho detto quante persone in Catalunya non si sentono rappresentati in nulla da una selezione spagnola. Se sono una ampia maggioranza, trovo giusto il loro desiderio di vedere una nazionale catalana competere a livello internazionale.
Essendo un osservatore esterno, mi affido al ragionamento più semplice (semplicistico? Forse sì) possibile.

Il discorso sulle scuole calcistiche è inevitabilmente una generalizzazione (anche se ritengo ancora possibile individuare diverse tendenze a seconda dei vari paesi): detto questo, basandomi soprattutto sulle selezioni giovanili spagnole, da anni vedo un modo di giocare coerente e decisamente riconoscibile, al di là dei risultati più o meno felici.
Poi ci sono allenatori che giocano in una maniera e altri che giocano in un'altra, questo in Italia come in Spagna.

P.S: Scusa, mi sono sbagliato: intendevo "El Mundo Pais Vasco". Esiste, vero?

3:34 PM  

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