venerdì, aprile 20, 2007

Sevilla-Barça, copione rispettato.

Per gli appassionati di calcio spagnolo sarà la miglior chiusura possibile della stagione: lo 0-3 rifilato ieri al Riazor dal Sevilla al Deportivo, unito al "Messianico" 5-2 del Barça al Getafe, permette infatti di considerare pressochè ininfluenti le gare di ritorno di queste semifinali di Copa del Rey.
Al 99% quindi, il prossimo 23 Giugno vedremo una finale Barça-Sevilla: in gara secca il mio favorito è il Sevilla, sia per le difficoltà ripetutamente evidenziate in questa stagione dal Barça negli scontri diretti contro le altre grandi (quelle che non solo neutralizzano il suo gioco, ma possiedono anche le armi per fare male una volta entrate in possesso del pallone), sia perchè ritengo il Sevilla la miglior squadra spagnola di questa stagione. Prima di soffermarmi sull' ovvio gap tecnico che separa il Barça da quasi tutte le squadre di questo pianeta, preferirei sottolineare il termine "squadra", e le virtù ad esso connesse: il Sevilla in questa stagione ha mostrato maggiore brillantezza atletica, maggior equilibrio fra fase difensiva ed offensiva, più fame, carattere ed entusiasmo rispetto al Barça.

La partita di ieri è stata un massacro, sin dal primo secondo. Merito della risaputa capacità del Sevilla di focalizzarsi sin da subito sull' obiettivo. Fischio d' inizio e subito si punta la porta di Munua, si costringe il Depor nella sua area con due-tre calci d' angolo minacciosissimi, e infine si passa con una bella azione sull' asse Martì-Kerzhakov (sempre più convincente)-Kanouté.
Alla mentalità da grandissima squadra degli ospiti non è evidentemente corrisposta un' adeguata concentrazione nella fase difensiva del Depor. C'è ben poco dell' intensità tipica di Caparros nella squadra di casa, e il calcio verticale e vertiginoso del Sevilla crea autentici sconquassi nella distratta difesa alta del Depor.
l primo gol nasce come detto da un pallonetto filtrante facile facile di Martì, con Kerzhakov che assiste Kanouté, mentre nel secondo il Sevilla trasforma un calcio d' angolo a favore degli avversari nel più micidiale dei contropiedi, con Alves che si fa tutto il campo palla al piede e serve nel corridoio un Jesus Navas molto freddo nell' evitare l' uscita di Munua e depositare il pallone in fondo al sacco.
Non c'è storia, e il Sevilla dispone come vuole dell' avversario, Jesus e Dani danzano sulla destra mentre Poulsen e Martì hanno il totale controllo della situazione in mezzo al campo.
Se domenica col Valencia avevamo visto la versione più offensiva con Maresca e Renato, ieri abbiamo visto all' opposto la coppia di centrali di centrocampo più difensiva, con Poulsen e Martì. Decisamente più convincente quest' ultima, di sostanza molto maggiore e con un giocatore che può rivelarsi molto importante in questo finale di stagione, ovvero Pep Martì.
Protagonista in coppia con Maresca la passata stagione, quest' anno è stato inizialmente oscurato, proprio come Enzo, dal grande inizio di stagione della coppia Poulsen-Renato. Ma Juande Ramos non lo ha certo dimenticato, consapevole di avere fra le mani un jolly preziosissimo, utile tanto in una posizione davanti alla difesa quanto giocando da mezzala con un raggio d' azione più ampio o addirittura da esterno sulla fascia destra, tanto a centrocampo quanto in difesa (e ieri nel secondo tempo, con l' uscita di Adriano, è passato a a fare l' esterno sinistro di centrocampo). Giocatore umile, di grande rendimento, dinamico, resistente e tatticamente intelligente, ha pure un tocco di palla non dipsrezzabile, tant' è che il suo destro è spesso incaricato di battere punizioni e soprattutto calci d' angolo.
Per quanto riguarda il Depor, va sottolineata per l' ennesima volta la prevedibilità del suo calcio piatto e monotono. Se non va in vantaggio per prima diventa preda della sua pochezza, e in questo senso vanno sottolineate anche le scelte poco azzeccate di Caparros, che hanno contribuito a incamminare la partita su questo sentiero.
Nessuno discute la sua filosofia difensivista, nè la sua legittima preoccupazione nei confronti del gioco sulle fasce del Sevilla, ma preoccupandosi solo di quest' aspetto ha finito col privarsi sua sponte di ogni possibilità di reazione a partita in corso.
Infatti una volta fallito miseramente il suo piano difensivo (difesa da destra a sinistra Coloccini-Andrade-Juanma-Capdevila, con Barragan avanzato nella posizione di esterno destro di centrocampo), le mancate convocazioni, per scelta tecnica, di Riki, Estoyanoff, Verdù e Iago, praticamente tutto l' arsenale di fantasia ed imprevedibilità dell' attuale Depor, hanno cominciato immediatamente a gridare vendetta. Gli ingressi di De Guzman, Sergio e Taborda, per quanto questi ci abbiano messo tutta la loro volontà (e Taborda anche un gran bel cabezazo, sventato da un ancor più bell' intervento in tuffo da parte di Cobeno), hanno fatto appena il solletico al Sevilla.
Assai probabile che l' avventura di Caparros in Galizia sia giunta al capolinea. Un' avventura difficile, a cavallo fra la fine del ciclo del SuperDepor e l' avvio di una nuova politica necessariamente meno ambiziosa.
I risultati sono stati perfettamente in linea, sia l' anno scorso che quest' anno, con quelle che erano le reali potenzialità della squadra, ma il tecnico non ha mai mostrato una grande sintonia con le scelte societarie, e gli stessi tifosi ora mostrano disappunto nei suoi confronti, sia per le scelte sconcertanti di cui si parlava sopra, sia per certe dichiarazioni poco opportune di Caparros i giorni prima del match, nelle quali il tecnico di Utrera, gran tifoso del Sevilla, aveva dichiarato di essere pronto ad andare a sostenere la sua squadra (sua del cuore, non di professione) nel caso si fosse qualificata per la finale. Manifestazioni genuine, sicuramente, ma di certo non digerite al meglio da tutti i tifosi del Deportivo.
Le uniche note positive per il Depor sono venute dalla vivacità di Adrian: grande velocità, uno stile di gioco diretto e sempre ambizioso, senza paura di rishiare la grande giocata (ieri ha provato a lanciarsi sulla linea di fondo con un bel colpo di tacco, neutralizzato però dal raddoppio di un difensore sivigliano). Attendiamo con ansia di verificarne appieno le potenzialità nell' Europeo Under 19 della prossima estate: chissà che non ne venga fuori un nuovo Fernando Torres, magari col piede raddrizzato.

Azioni salienti
Azioni salienti-Rojadirecta

0-1: Kanouté (11')
0-2: Jesus Navas (14')
0-3: Luis Fabiano, rig. (93')

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ciao Vale, scusa se commento nel posto sbagliato ma devo sfogarmi con qualcuno: ho deciso di passare il mio sabato sera (o almeno una parte) a dare un'occhiata al "match-ultima spiaggia" dei miei amati txuri-urdin.

Bella scelta, tu dirai, infatti la partita è una schifezza assoluta! Mancano 5 minuti, Savio ha appena messo dentro il 2-0 su assist di Herrera, ma al di là del risultato c'è ben poco da stare allegri.

L'Atletico pure è messo male, ma quello messo peggio di tutti è Medina Cantalejo, autore di una prestazione da "rojadirecta": mille cartellini, alcuni assolutamente fuori luogo, due espulsioni per i madrileni, una serie di fischi campati in aria. Che pena.

Meno male che tutto o quasi è andato a favore della Real, ora siamo - non si sa come - ancora in corsa per la salvezza. Dopo una stagione del genere l'unico esito plausibile sarebbe la retrocessione, ma a vedere esultare il pubblico dell'Anoeta mi si stringe il cuore...

9:54 PM  
Blogger valentino tola said...

Io temevo come la morte questo Real sociedad-Atlético, essendo ahimè abituato al loro calcio obbrobrioso, ma alla fine ce l' ho fatta a digerirla, sarà che in questa stagione sono già abituato al peggio.

Dài, ci son state partite ben peggiori per le quali sfogarsi con la tua Real. Per quanto modesta, la più modesta della Liga, io stasera ho visto una squadra, e per questo merita la vittoria e gli elogi del caso (prestazione molto migliore rispetto alla vittoria col Betis).
Piuttosto l' Atlético è davvero patetico: idee zero, vergognoso (idem per il Real Madrid), che alla trentunesima giornata una squadra non abbia ancora uno straccio di manovra.
Le due espulsioni non le ho capite proprio, ma non sono mancate brutte entrate da parte dei giocatori dell' Atlético, sporchi nelle azioni e nelle intenzioni.

10:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sarà una bella sfida,ormai sevilla-barca è diventata una classica del calcio spagnolo,ovviamente tifo siviglia,se non altro perchè come ho già avuto occasione di dire quesst'anno il barca merita davvero poco,già la liga è un generoso regalo delle inseguitrici (chi?quando?perchè?),mentre il siviglia ha proseguito la crescita iniziata l'anno scorso con la vittoria della uefa (credo si possano ripetere),spiace solo che sono arrivati alla fine senza benzina,e su un ciclo di partite lungo come un campionato la superiorità tecnica del barca è praticamente incontrastabile.


Ps.
Messi...accidenti,ti giuro che quando ho visto quel gol m'è preso un colpo,i paragoni si sprecano,lui può diventare il più grande,sempre se non fa la cazzata di venire in italia...;)

Ciao,

Manuel

11:43 AM  

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