domenica, aprile 15, 2007

TRENTESIMA GIORNATA: Racing-Real Madrid 2-1:Raul (Re); Garay, rig. (Ra); Garay, rig. (Ra).

Inevitabili al termine di quest’ infuocata partita le lamentele all’ inidirizzo dell’ arbitro da parte dei giocatori del Real Madrid e di Capello, perché il rigore dell’ 1-1 non c’era proprio e perché comunque, e ancora di più caldo, una scusa e un capro espiatorio per la sconfitta bisogna pur trovarli.
La verità è che la sorte stavolta ha soltanto tolto ciò che in altre occasioni aveva abbondantemente e generosamente regalato al Real Madrid, e che il fatto di non vedere i merengues in testa alla classifica non assume certo i contorni dell’ ingiustizia, tanto più davanti ad un secondo tempo in cui il fantastico Racing ci ha creduto ed ha accumulato meriti su meriti per raggiungere quantomeno un pareggio, a fronte invece dell’ irritante passività del secondo tempo madridista, ulteriore dimostrazione di come questa non sia altro che una banda di solisti raggruppata alla meglio, incapace di esprimere alcunchè a livello corale e perciò immeritevole di qualsivoglia successo.
La banda di Portugal invece riconcilia con questo gioco, non tanto perché esprima un futbol da leccarsi i baffi, tutt’ altro, ma perché è costruita sulla base di concetti semplici quanto efficaci, sul buonsenso e sul duro (si fa per dire, stiamo pur sempre parlando di calcio) lavoro. Raramente ho visto un saldo così positivo fra quelle che sono le risorse di partenza e i risultati infine conseguiti. Se proprio vogliamo dirla tutta, il Barça è a “soli” 9 punti di distanza, seppure con una partita in meno…
Il primo tempo è abbastanza equilibrato, il Racing comincia aggressivo, cercano al solito la testa di Zigic, che le prende quasi sempre ma non trova quasi mai i compagni con le sue sponde. Più interessante il lavoro di Munitis su tutto il fronte dell’ attacco, appoggiando gli esterni a destra e a sinistra e rientrando per la conclusione col mancino. Buona la fiammata iniziale del Racing, che ottiene subito due calci d’ angolo, però il Real Madrid progressivamente prende le misure con Cannavaro ed Helguera in difesa e, guidato da un Diarra quasi credibile nel ruolo di regista, dà una sensazione di maggior pericolo quando arriva al limite dell’ area del Racing. Resterebbe molto probabilmente uno 0-0, ma tanto per cambiare arriva l’ episodio che dà una svolta alla partita favorevole ai madridisti.
Fa tutto da sola la difesa del Racing: Garay esagera nel sentirsi Beckenbauer, così invece che un disimpegno elegante fa un regalo ad Higuain che serve Raul libero al centro dell’ area. Il danno di Garay sarebbe anche riparabile, se solo nella porta del Racing ci fosse un portiere, invece che Toño, il peggior guardameta della Liga assieme a Doblas del Betis. Il nostro eroe già aveva dato un’ avviso con una parata goffissima su destro da fuori di Diarra, qui riesce a far entrare in porta un sinistro facilissimo di Raul, che già da tempo ha disimparato a tirare.
Il Racing ha bisogno dell’ intervallo per raccogliere le forze e reagire, ed il secondo tempo è un monologo dei padroni di casa. Il Madrid potrebbe chiudere eccome la gara, soprattutto con le fughe di Higuain sulla destra, veloce e abile nello smarcarsi ma come al solito sciupone (in due occasioni specialmente), ma si può dire che se la cerca, riitirandosi in massa nei pressi di Casillas.
Munitis perdona clamorosamente dentro l’ area, si gioisce per il ritorno dopo lunghissimo infortunio di Felipe Melo, e si arriva così al momento-chiave, il 72’, quando in diretta sembra che Diarra stenda Scaloni e invece gli sfila il pallone in maniera perfettamente regolare. Turienzo Alvarez abbocca e Garay con freddezza riscatta la sua partita (dopo compie un salvataggio provvidenziale su un cross di Higuain che sicuramente avrebbe trovato la deviazione giusta nell’ area piccola). Il regalo arbitrale è la molla decisiva che spinge il Racing a dominare totalmente la partita, e il Real Madrid (costretto a privarsi per infortunio di Higuain, la sua arma più affilata) a perdere la testa, come dimostra l’ espulsione di Helguera all’ ’86 (anche Mejia, in pieno recupero e a giochi già fatti, si farà espellere).
Tre minuti dopo Zigic conferma quanto possa spostare gli equilibri un giocatore come lui, subendo il quinto rigore stagionale. Comprendiamo le difficoltà di Cannavaro nel marcarlo: un po’ lo trattiene, un po’ è il serbo a fare il furbo, possiamo dire solo che il rigore non è inventato come il primo e che Garay, nel dubbio, porta a casa i tre punti che consacrano il Racing migliore della storia.

I MIGLIORI: Quel mostriciattolo di Munitis è stata l’ anima, molto più di Zigic, del Racing, la fiammella di speranza anche nei momenti in cui il Real Madrid sembrava dover chiudere la contesa. Alla rapidità (anche se un pochino di velocità l’ ha inevitabilmente persa) ha aggiunto l’ esperienza, risultato: un signor giocatore. Nel bene e nel male, Garay: combina la frittata nel primo tempo, ma la freddezza sui due rigori non può non riscattare in pieno la prestazione di questo promettentissimo centrale, che finora ha segnato ben 9 gol, 7 dei quali su rigore. Ci tengo poi a sottolineare la continuità d’ azione di Vitolo: giocatore per il quale ho una certa predilezione, inesauribile nel tagliare e ricucire l’ azione a centrocampo. Serrano vivace sulla sinistra, Zigic si vede poco ma è decisivo col rigore.
Higuain è un po’ croce e delizia: ad inizio partita sbaglia parecchio, poi dimostra di cavarsela anche da esterno destro, nenache lontanamente il suo ruolo, perché in campo si sa muovere ed ha uno spunto sempre ficcante, sapendo badare molto badare molto più al sodo dei Robinho e dei Reyes. Però non c’è modo di finalizzare le azioni: lo si vede in un paio di azioni, in cui traspare una palese mancanza di killer-instinct.
Altra cosa è che accanto gli si metta un giocatore a lui complementare e non un suo doppione, ma Diarra sta finalmente prendendo le misure giuste, perno della manovra nel primo tempo e sempre presente in interdizione. L’ intervento su Scaloni è perfetto, ma Turienzo non ha evidentemente sufficiente gusto per certi dettagli…
I PEGGIORI: Inutile Robinho: tanti doppi passi sul posto e a chilometri di distanza dalla porta avversria. Marcelo (che supplisce alle assenze di Torres e Roberto Carlos) difetta inevitabilmente di esperienza, e il fatto che il Real Madrid giochi il secondo tempo tutto in difesa, nonfa altro che acuire le sue risapute difficoltà difensive. Male Van Nistelrooy. Toño è una seppia, c’è poco altro da aggiungere.

AZIONI SALIENTI

Racing (4-4-2): Toño 5; Pinillos 6,5, Rubén 6, Garay 6,5, Cristian Fdez 6; Scaloni 6, Vitolo 6,5, Colsa 6,5 (70'), Serrano 6,5 (92'); Munitis 7, Zigic 6.
In panchina: Calatayud, Oriol, C. Álvarez, F. Melo 6 (70'), A. Tomás, Juanjo s.v. (92'), Momo
Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; S. Ramos 6, Helguera 5,5, Cannavaro 6, Marcelo 5,5; Diarra 7, Emerson 6; Higuaín 6 (76'), Raúl 6 (86'), Robinho 5,5 (88'); V. Nistelrooy 5.
In panchina: D. López, Mejía 4 (88'), Salgado, Gago, Guti s.v. (86'), Cassano, Reyes s.v. (76')

Goles: 0-1 (32'): Higuaín aprovecha un regalo de Garay, pasa a Raúl y el remate de éste con la zurda se le cuela por debajo a Toño; 1-1 (72'): Penalti que convierte Garay con la pierna derecha a la izquierda de Casillas; 2-1 (89'): Penalti que convierte Garay a la derecha de Casillas.
Árbitro: Turienzo Álvarez, del Colegio Castellano-Leonés. Expulsó por doble amarilla a Helguera (74' y 86') y por roja directa a Mejía (93'). Amonestó a Serrano (1'), Ramos (38'), Scaloni (84'), Cannavaro (89'), Garay (89'), Munitis (93') y Guti (94').
Incidencias: Nuevo El Sardinero. Casi lleno. 21.500 espectadores

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