VENTOTTESIMA GIORNATA: Barcelona-Deportivo 2-1: Messi (B); Eto’ o (B); Adrian (D).
Altra bella partita in un sabato finalmente di ottimo calcio. Sul 2-0 e a giochi praticamente fatti, il Barça si rilassa e rischierebbe di combinare la frittata se non fosse Valdés, chi altri se no, a metterci la pezza quando un pasticcio nell’ area piccola permette all’ indemoniato Adrian di concludere da posizione defilata e sfiorare, allo scadere, un 2-2 da manicomio.
L’ inizio del Barça è impressionante: pallone che viaggia alla velocità della luce, smarcamenti continui sulla trequarti e sulle fasce con le sovrapposizioni dei terzini, Deportivo frastornato. Peccato però che tutto questo grande calcio duri appena cinque minuti, il tempo per un tiro di Xavi di poco a lato, dato che il Deportivo di lì in poi prende le misure e riesce a mettere in pratica alla lettera quanto studiato da Caparros in settimana.
Fondamentale non far pensare Xavi ed Iniesta, e allora De Guzman e Juan Rodriguez si incaricano di seguirli a uomo per quasi tutto il campo, braccandoli e impedendogli di girarsi. La linea di difesa invece sale in blocco, con i terzini che obbligano Ronaldinho e Messi a rinculare fino alla loro metacampo, costringendoli così ad impossibili azioni individuali prima di poter arrivare nelle zone dove veramente possono rendersi pericolosi.
I galiziani avrebbero anche la partita in pugno, se non fosse per la loro drammatica sterilità offensiva: Estoyanoff, liberato da un magnifico lavoro di Cristian, ha la palla buona, ma se la allunga troppo nel tentativo di eludere l’ uscita di Valdés. Per il Barça è tutta una questione di pazienza: aspettare il minimo errore avversario per poter far valere l’ irraggiungibile talento dei propri solisti, sbloccare la partita e metterla così in discesa.
E’ proprio quello che avviene al 44’, davvero il momento ideale, per poter tornare negli spogliatoi senza strani pensieri per la testa: Coloccini, in una delle poche occasioni in cuiavanza per aggiungersi all’ attacco, lascia la sua fascia sguarnita, rientra in fretta, ma troppo tardi, perché Ronaldinho ha già guadagnato quella frazione di secondo decisiva per prenderlo in controtempo. Il resto è arte pura e semplice: sombrero del Dentone, pallonetto filtrante che favorisce il taglio di Messi, perfetto controllo in corsa col petto dell’ argentino e sinistro senza appello per Aouate.
Il grosso è fatto: Barça in vantaggio e che può ora giocare in scioltezza il resto del match. Inizio secondo tempo ad una porta sola, al 51’ si celebra la Festa delle Triangolazioni: Ronaldinho-Iniesta-Ronaldinho-Xavi, tocco decisivo all’ indietro di Andrade, palla ad Eto’o che non perdona e segna il suo ottavo gol (con una media gol-minuti inquietante). Da spellarsi le mani, nonostante l’ aiutino della deviazione fortunosa di Andrade.
Ora pare dilagare il Barça, Messi manca il tap-in, Eto’o bombarda Aouate da fuori; ma, fallito il terzo gol, i blaugrana si rilassano oltre il lecito, cominciano a perdere palle banali e a improvvisare arditi disimpegni, incoraggiando un Depor che trova ora nel 19enne Adrian (subentrato a un Riki come al solito scomodo nel ruolo non suo di prima punta) il suo più credibile condottiero. Il teen-ager asturiano regala speranze ai suoi con un gol da applausi, tagliando come una lama nel burro la deconcentrata difesa blaugrana con un allungo portentoso, un elegante controllo con la suola e una conclusione di classe una volta presentatosi davanti a Valdés.
Il Barça riprende il controllo fino alla fine della partita, gestendo il possesso-palla e sfiorando il 3-1 su un magico colpo di tacco smarcante di Ronaldinho sciupato da Eto’o, non corre pericoli, almeno finchè non se li crea da solo, come nell’ occasionissima descritta in apertura, in cui ancora Adrian si porta al guinzaglio Thuram sulla sinistra, mette palla al centro dell’ area, Edmilson inciampa goffamente nel tentativo di rinviare, la palla torna ad Adrian che spara senza pensarci su ma trova in Valdés il salvatore dei tre punti blaugrana.
I MIGLIORI: Il trio “REM”, l’ attacco più forte del calcio mondiale, fa, inutile dirlo, la differenza. Eto’o porta un dinamismo differente a tutta la squadra, segna un altro gol per tenersi in linea; Messi deve affrontare le solite scomodità di un ruolo che gli impone, per Ragion di Squadra, di partire da una posizione molto defilata e, quando l’ avversario pressa bene, troppo lontana dalla porta, ma anche così è troppo forte, inarrestabile in alcuni dei suoi classici slalom, intelligente e tecnicamente impeccabile nell’ esecuzione del gol; Ronaldinho, come dire, si nota che è ispirato… Al Barça, dialogando con Eto’o e Messi, non sarà certo felice come nel suo futuro milanista, ma per il momento si arrangia e tira avanti con dignità. E poi Valdés, ancora una volta determinante nel finale di partita.
Il primo tempo del Depor è perfetto dal punto di vista tattico, peccato che chi ha certi campioni ti possa in una sola azione scombinare i piani di tutta una settimana. De Guzman e Juan Rodriguez eccellenti come ombre di Xavi e Iniesta, giocate interessanti da Cristian (uno dei due ex della cantera del Barça, assieme a Verdù), attenzione da Lopo al centro della difesa.
L’ onorevolissima reazione dopo il 2-0 invece è tutta nei piedi di Adrian. Se ieri voleva farci capire che è un talento che promette, è stato sin troppo eloquente. Sfrontato, verticale da far paura, il suo gol vede certamente la compartecipazione di Van Bronckhorst e Thuram, ma è una disarmante dimostrazione di sicurezza nei propri mezzi. Sul 2-0, prima della prodezza del gol, sbaglia invece un gol facile: Xavi commette una leggerezza su un retropassaggio, lui si intromette, difende palla col corpo, ma invece che piazzarla sul secondo prova ad ingannare Valdés sul suo palo, il quale però respinge col piede.
I PEGGIORI: Sinceramente deludente Verdù. Dei due ex della cantera blaugrana era il più atteso, ma si è limitato ad una prestazione troppo timida, forse eccessivamente preoccupato di seguire le orme di Edmilson. Anche Estoyanoff, grande protagonista all’ andata, uno dei pochissimi giocatori in grado di cambiare marcia a questo Depor burocratico, non incide: non gli esce nessuno dei suoi dribbling, e inoltre quando ha l’ occasione buona nel primo tempo, smarcato magistralmente da Cristian, la sciupa con un controllo fuori misura.
Adrian diventa un incubo per Thuram, mentre quello che fa Gio sul gol del Depor non andrebbe mai fatto (disimpegno con passaggio orizzontale in difesa).
AZIONI SALIENTI
Barcelona (4-3-3): Valdés 7; Zambrotta 6,5, Thuram 5,5, Puyol 6,5, Gio 5,5 (91'+); Xavi 6, Edmilson 5,5, Iniesta 6 (75'); Messi 7 (84'), Etoo 7, Ronaldinho 7,5,.
In panchina: Jorquera, Belletti, Oleguer s.v. (75'), Sylvinho, Motta s.v. (91'+), Giuly s.v. (84'), Gudjohnsen.
Depor (4-2-3-1): Aouate 6,5; Coloccini 6, Lopo 6, Andrade 5,5, Capdevila 6; De Guzmán 6,5 (83'), J. Rodríguez 6,5; Estoyanoff 5, Verdú 5,5, Cristian 6,5; Riki 5,5 (61').
In panchina: Munúa, Juanma, M. Pablo, Barragán, Sergio s.v. (83'), Filipe, Adrián 7 (61').
Goles: 1-0 (45'): Messi recibe de Ronaldinho, controla con el pecho y toca de zurda; 2-0 (51'): Etoo, de derecha tras una cesión de De Guzmán; 2-1 (69'): Adrián bate a Valdés de derecha tras un error de Gio y Thuram.
Árbitro: Ayza Gámez (Colegio Valenciano). Amonestó a Capdevila (17'), Ronaldinho (37'), Zambrotta (72') y J. Rodríguez (94'+).
Incidencias: Camp Nou. 63.827 espectadores. Noche fresca. Terreno en buenas condiciones.
L’ inizio del Barça è impressionante: pallone che viaggia alla velocità della luce, smarcamenti continui sulla trequarti e sulle fasce con le sovrapposizioni dei terzini, Deportivo frastornato. Peccato però che tutto questo grande calcio duri appena cinque minuti, il tempo per un tiro di Xavi di poco a lato, dato che il Deportivo di lì in poi prende le misure e riesce a mettere in pratica alla lettera quanto studiato da Caparros in settimana.
Fondamentale non far pensare Xavi ed Iniesta, e allora De Guzman e Juan Rodriguez si incaricano di seguirli a uomo per quasi tutto il campo, braccandoli e impedendogli di girarsi. La linea di difesa invece sale in blocco, con i terzini che obbligano Ronaldinho e Messi a rinculare fino alla loro metacampo, costringendoli così ad impossibili azioni individuali prima di poter arrivare nelle zone dove veramente possono rendersi pericolosi.
I galiziani avrebbero anche la partita in pugno, se non fosse per la loro drammatica sterilità offensiva: Estoyanoff, liberato da un magnifico lavoro di Cristian, ha la palla buona, ma se la allunga troppo nel tentativo di eludere l’ uscita di Valdés. Per il Barça è tutta una questione di pazienza: aspettare il minimo errore avversario per poter far valere l’ irraggiungibile talento dei propri solisti, sbloccare la partita e metterla così in discesa.
E’ proprio quello che avviene al 44’, davvero il momento ideale, per poter tornare negli spogliatoi senza strani pensieri per la testa: Coloccini, in una delle poche occasioni in cuiavanza per aggiungersi all’ attacco, lascia la sua fascia sguarnita, rientra in fretta, ma troppo tardi, perché Ronaldinho ha già guadagnato quella frazione di secondo decisiva per prenderlo in controtempo. Il resto è arte pura e semplice: sombrero del Dentone, pallonetto filtrante che favorisce il taglio di Messi, perfetto controllo in corsa col petto dell’ argentino e sinistro senza appello per Aouate.
Il grosso è fatto: Barça in vantaggio e che può ora giocare in scioltezza il resto del match. Inizio secondo tempo ad una porta sola, al 51’ si celebra la Festa delle Triangolazioni: Ronaldinho-Iniesta-Ronaldinho-Xavi, tocco decisivo all’ indietro di Andrade, palla ad Eto’o che non perdona e segna il suo ottavo gol (con una media gol-minuti inquietante). Da spellarsi le mani, nonostante l’ aiutino della deviazione fortunosa di Andrade.
Ora pare dilagare il Barça, Messi manca il tap-in, Eto’o bombarda Aouate da fuori; ma, fallito il terzo gol, i blaugrana si rilassano oltre il lecito, cominciano a perdere palle banali e a improvvisare arditi disimpegni, incoraggiando un Depor che trova ora nel 19enne Adrian (subentrato a un Riki come al solito scomodo nel ruolo non suo di prima punta) il suo più credibile condottiero. Il teen-ager asturiano regala speranze ai suoi con un gol da applausi, tagliando come una lama nel burro la deconcentrata difesa blaugrana con un allungo portentoso, un elegante controllo con la suola e una conclusione di classe una volta presentatosi davanti a Valdés.
Il Barça riprende il controllo fino alla fine della partita, gestendo il possesso-palla e sfiorando il 3-1 su un magico colpo di tacco smarcante di Ronaldinho sciupato da Eto’o, non corre pericoli, almeno finchè non se li crea da solo, come nell’ occasionissima descritta in apertura, in cui ancora Adrian si porta al guinzaglio Thuram sulla sinistra, mette palla al centro dell’ area, Edmilson inciampa goffamente nel tentativo di rinviare, la palla torna ad Adrian che spara senza pensarci su ma trova in Valdés il salvatore dei tre punti blaugrana.
I MIGLIORI: Il trio “REM”, l’ attacco più forte del calcio mondiale, fa, inutile dirlo, la differenza. Eto’o porta un dinamismo differente a tutta la squadra, segna un altro gol per tenersi in linea; Messi deve affrontare le solite scomodità di un ruolo che gli impone, per Ragion di Squadra, di partire da una posizione molto defilata e, quando l’ avversario pressa bene, troppo lontana dalla porta, ma anche così è troppo forte, inarrestabile in alcuni dei suoi classici slalom, intelligente e tecnicamente impeccabile nell’ esecuzione del gol; Ronaldinho, come dire, si nota che è ispirato… Al Barça, dialogando con Eto’o e Messi, non sarà certo felice come nel suo futuro milanista, ma per il momento si arrangia e tira avanti con dignità. E poi Valdés, ancora una volta determinante nel finale di partita.
Il primo tempo del Depor è perfetto dal punto di vista tattico, peccato che chi ha certi campioni ti possa in una sola azione scombinare i piani di tutta una settimana. De Guzman e Juan Rodriguez eccellenti come ombre di Xavi e Iniesta, giocate interessanti da Cristian (uno dei due ex della cantera del Barça, assieme a Verdù), attenzione da Lopo al centro della difesa.
L’ onorevolissima reazione dopo il 2-0 invece è tutta nei piedi di Adrian. Se ieri voleva farci capire che è un talento che promette, è stato sin troppo eloquente. Sfrontato, verticale da far paura, il suo gol vede certamente la compartecipazione di Van Bronckhorst e Thuram, ma è una disarmante dimostrazione di sicurezza nei propri mezzi. Sul 2-0, prima della prodezza del gol, sbaglia invece un gol facile: Xavi commette una leggerezza su un retropassaggio, lui si intromette, difende palla col corpo, ma invece che piazzarla sul secondo prova ad ingannare Valdés sul suo palo, il quale però respinge col piede.
I PEGGIORI: Sinceramente deludente Verdù. Dei due ex della cantera blaugrana era il più atteso, ma si è limitato ad una prestazione troppo timida, forse eccessivamente preoccupato di seguire le orme di Edmilson. Anche Estoyanoff, grande protagonista all’ andata, uno dei pochissimi giocatori in grado di cambiare marcia a questo Depor burocratico, non incide: non gli esce nessuno dei suoi dribbling, e inoltre quando ha l’ occasione buona nel primo tempo, smarcato magistralmente da Cristian, la sciupa con un controllo fuori misura.
Adrian diventa un incubo per Thuram, mentre quello che fa Gio sul gol del Depor non andrebbe mai fatto (disimpegno con passaggio orizzontale in difesa).
AZIONI SALIENTI
Barcelona (4-3-3): Valdés 7; Zambrotta 6,5, Thuram 5,5, Puyol 6,5, Gio 5,5 (91'+); Xavi 6, Edmilson 5,5, Iniesta 6 (75'); Messi 7 (84'), Etoo 7, Ronaldinho 7,5,.
In panchina: Jorquera, Belletti, Oleguer s.v. (75'), Sylvinho, Motta s.v. (91'+), Giuly s.v. (84'), Gudjohnsen.
Depor (4-2-3-1): Aouate 6,5; Coloccini 6, Lopo 6, Andrade 5,5, Capdevila 6; De Guzmán 6,5 (83'), J. Rodríguez 6,5; Estoyanoff 5, Verdú 5,5, Cristian 6,5; Riki 5,5 (61').
In panchina: Munúa, Juanma, M. Pablo, Barragán, Sergio s.v. (83'), Filipe, Adrián 7 (61').
Goles: 1-0 (45'): Messi recibe de Ronaldinho, controla con el pecho y toca de zurda; 2-0 (51'): Etoo, de derecha tras una cesión de De Guzmán; 2-1 (69'): Adrián bate a Valdés de derecha tras un error de Gio y Thuram.
Árbitro: Ayza Gámez (Colegio Valenciano). Amonestó a Capdevila (17'), Ronaldinho (37'), Zambrotta (72') y J. Rodríguez (94'+).
Incidencias: Camp Nou. 63.827 espectadores. Noche fresca. Terreno en buenas condiciones.
3 Comments:
é stato bravissimo Adrian,un giovannoto di 19 anni,che prima ha segnato un goal in un piacere di gio,e dopo ha fatto avergognarsi a Lilian Thuram...e grazie al cielo che non ci hanno pareggiato,perche non la meritabbano.
Come dici,Samuel porta un grande dinamismo in ataco con la sua velocittá e agresivitta.
É vivo gli noventa minuti della partita,e per questa ragione fa la diferenza,perche en qualche palla,é piu sbelto e concentrato che nessuno.
Comunque,penso che Rijkaard debbi cambiare le cose,perche questo "Barça" non mi fa stare tranquillo,e il nostro gioco e un 50% piu diverso che l'anno scorso.
Saluti vale.
Adrian ha rubato l' occhio, l' avevo visto soprattutto in qualche spezzone, ne avevo setito parlare benissimo, ma sabato ha dato il primo segnale. E' ancora acerbo, ma ha potenzialità notevolissime.
Io son più tranquillo per questo finale di stagione del Barça, non tanto perchè stia facendo chissà che cosa, quanto perchè è chiaramente superiore alle rivali, ed ora che ha ritrovato il suo tridente può vincere anche non giocando al massimo. Non c'è nessuna rivoluzione da fare, si tratta di gestire gli eventi da qui alla fine della Liga, facendo attenzione a non commettere stupidaggini nelle gare più difficili che son rimaste, la prossima a Zaragoza e quella in casa dell' Atlético, la nostra bestia nera. Sabato la partita era tutta in dicesa (il compito più difficile è quello di sbloccare il risultato), però se la son voluti complicare da soli.
L' anno prossimo però ci vorrà una tensione ed un' intensità superiori. Gli innesti che tutti sappiamo (centrocampista davanti alla difesa, terzino, uno-due attaccanti di riserva, dipende se resta Giuly, e magari un futuro sostituto di Deco) andranno fatti sul nucleo storico, per poter ritrovare gli equilibri migliori.
Io ero tranquillo fino al sabato...perche se giocamo ancora cosí,non credo che basteranno i REM per vincere a Saragossa e sicuramente il Real sia vicino a 2 punti,e per questa ragione la stampa sará tutta la settimana stracciando le palle con il "grande real" e un Barça nervoso...e lo peggio,e que questo barça,non é bene...ma per fortuna como tu dici,habbiamo il tridente in attacco e siamo superiori alle altre squadre...anche presto madrid,valencia e seviglia giocaranno tutti insieme ogni giornata...prima valencia-siviglia,dopo real-siviglia e finalmente madrid-valencia...e di questo debbiamo prendere vantaggio
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