VENTISETTESIMA GIORNATA: Sevilla-Celta 2-0: Kanouté, rig.; Kerzhakov.
Novanta minuti abbastanza divertenti, con alcuni sprazzi del miglior Sevilla nel primo tempo e con un Celta che non è andato al Sanchez Pizjuan solo per difendersi, forse punito in maniera eccessivamente severa dal 2-0.
Juande Ramos ruota alcuni uomini dopo Donetsk, Vazquez è ancora in piena emergenza a centrocampo con la squalifica di Pablo Garcia che si aggiunge agli infortuni di Iriney e Oubina, e così propone una coppia formata dal difensore Tamas e dal canterano, promettente ma inesperto, Jonathan Vila.
I primi minuti sono senza respiro: il Sevilla impone i suoi ritmi indemoniati e assedia il Celta, ma son proprio gli ospiti a rendersi pericolosi per primi quando finalmente Baiano riesce a tenere su un pallone e a creare grattacapi ai centrali del Sevilla. I galiziani ora riescono a ragionare di più, la partita si equilibra anche se è il Sevilla a mantenere viva la sensazione di pericolo con le sue classiche sfuriate, con un picco soprattutto alla fine del primo tempo.
L’ equilibrio viene rotto nella ripresa dal rigore per fallo di mano, ingenuo per un giocatore della sua esperienza, di Gustavo Lopez. Una volta in vantaggio, Juande Ramos toglie Kanouté (preoccupante pubalgia) e aggiunge un centrocampista, Poulsen, cambio cui ci ha abituato tante altre volte. Trivote cui Vazquez risponde inserendo Bamogo per Jonathan Vila e passando al 4-4-2. Il Celta se la gioca a testa alta, Cobeño (entrato nel secondo tempo per l’ infortunato Palop) compie un miracolo proprio su Bamogo, ma ancora una volta (dopo Pamplona) Canobbio si fa espellere, stavolta per un intervento criminale su Jesus Navas.
Vazquez si arrabatta inserendo anche Jorge, ma è chiaro che il Sevilla ha ancora più spazio per i suoi contropiedi, nei quali grande protagonismo riveste Maresca, dei centrocampisti quello maggiormente incaricato di assistere Kerzhakov. Proprio Maresca, in pieno recupero, ha a disposizione una prateria e serve in profondità Kerzhakov, che può comodamente realizzare il definitivo 2-0.
I MIGLIORI: Solita prestazione “totale” di Daniel Alves, non finiremo mai di meravigliarci per la quantità di chilometri che percorre ad ogni partita, la quantità spaventosa di campo che copre e la qualità con cui esegue tutte le sue azioni, al primo come al novantaquattresimo minuto. In mezzo a tanto giustificato parlare di Alves però rischia di passare inosservato il valore elevatissimo di un giocatore come Adriano, sull’ altra fascia. Una manna dal cielo, superveloce, bravissimo a smarcarsi in profondità, privo di fronzoli e diretto nelle sue azioni. Cobeño supplisce all’ infortunio di Palop nel migliore dei modi: anche se il tiro di Bamogo è centrale, il suo riflesso è eccezionale.
Nella difesa celeste (anche se ieri il Celta aveva la seconda maglia), piacciono Lequi, una sicurezza, autorevole e intelligente in ogni suo intervento, e Placente, tatticamente molto accorto (ovvio che soffra sulla sua fascia, di fronte ha pur sempre Jesus Navas ed Alves, e non sempre li affronta con gli aiuti adeguati dai compagni) e pulitissimo col pallone tra i piedi. Buon ingresso di Bamogo, vivacizza l’ attacco (troppo solo Baiano, il problema di sempre, anche nelle occasioni in cui il Celta gioca bene) e sfiora il gol.
I PEGGIORI: Espulsione grave di Canobbio, perché si tratta di un uomo chiave ed il Celta deve lottare ad ogni partita per non retrocedere (vale lo stesso discorso dell’ espulsione di Aduriz). Il raffinato uruguagio poi è poco ispirato, non si fa apprezzare per nessuna invenzione particolare. Male anche Gustavo Lopez: Daniel Alves per lui è una gran seccatura, perché se anche riesce a dribblarlo di pura tecnica, non regge la sua velocità e subito dopo se lo ritrova alle calcagna. Sul rigore poi commette un fallo ingenuo, e inoltre stra-meriterebbe l’ espulsione per un intervento violentissimo (peggio anche di quello di Canobbio su Navas) proprio su Alves.
Delude Jonathan Vila: l’ estate scorsa Vazquez lo aveva presentato come il nuovo Oubina, era già stato schierato titolare contro la Real Sociedad a Dicembre oltre a disputare qualche spezzone in altre gare, ma ieri sera non si è trovato molto in campo, forse hanno giocato in suo sfavore anche l’ emozione e l’ inseperienza.
AZIONI SALIENTI
Sevilla (4-4-2): Palop 6 (46'); Alves 7, Ocio 6, Escudé 6,5, David 6,5; Navas 6,5, Martí 6,5, Maresca 6,5, Adriano 7 (80'); Kerzhakov 6,5 , Kanouté 6,5 (62').
In panchina: Cobeño 7 (46'), Duda, Chevantón, Poulsen 6 (62'), Puerta s.v. (80'), Hinkel, Drago.
Celta (4-2-3-1): Pinto 6,5; Angel 6, Yago 6, Lequi 7, Placente 6,5; Tamas 5,5 (46'), Vila 5,5 (60'); Nené 6, Canobbio 5, G. López 5 (78'); Baiano 6.
In panchina: Esteban, Areias, Bamogo 6,5 (60'), Perera, Jorge s.v. (78'), Abalo, Aspas 6 (46').
Goles: 1-0 (51'): Kanouté convierte de penalti; 2-0 (90+'): Kerzhakov culmina una contra.
Árbitro: Antonio Rubinos Pérez, Comité Madrileño. Expulsó con roja directa a Canobbio (73'). Amonestó a los visitantes Gustavo López (64'), Aspas (70') y Placente (71').
Incidencias: Sánchez Pizjuán. 42.000 espectadores. Se guardó un minuto de silencio por el fallecimiento de Herrera I.
Juande Ramos ruota alcuni uomini dopo Donetsk, Vazquez è ancora in piena emergenza a centrocampo con la squalifica di Pablo Garcia che si aggiunge agli infortuni di Iriney e Oubina, e così propone una coppia formata dal difensore Tamas e dal canterano, promettente ma inesperto, Jonathan Vila.
I primi minuti sono senza respiro: il Sevilla impone i suoi ritmi indemoniati e assedia il Celta, ma son proprio gli ospiti a rendersi pericolosi per primi quando finalmente Baiano riesce a tenere su un pallone e a creare grattacapi ai centrali del Sevilla. I galiziani ora riescono a ragionare di più, la partita si equilibra anche se è il Sevilla a mantenere viva la sensazione di pericolo con le sue classiche sfuriate, con un picco soprattutto alla fine del primo tempo.
L’ equilibrio viene rotto nella ripresa dal rigore per fallo di mano, ingenuo per un giocatore della sua esperienza, di Gustavo Lopez. Una volta in vantaggio, Juande Ramos toglie Kanouté (preoccupante pubalgia) e aggiunge un centrocampista, Poulsen, cambio cui ci ha abituato tante altre volte. Trivote cui Vazquez risponde inserendo Bamogo per Jonathan Vila e passando al 4-4-2. Il Celta se la gioca a testa alta, Cobeño (entrato nel secondo tempo per l’ infortunato Palop) compie un miracolo proprio su Bamogo, ma ancora una volta (dopo Pamplona) Canobbio si fa espellere, stavolta per un intervento criminale su Jesus Navas.
Vazquez si arrabatta inserendo anche Jorge, ma è chiaro che il Sevilla ha ancora più spazio per i suoi contropiedi, nei quali grande protagonismo riveste Maresca, dei centrocampisti quello maggiormente incaricato di assistere Kerzhakov. Proprio Maresca, in pieno recupero, ha a disposizione una prateria e serve in profondità Kerzhakov, che può comodamente realizzare il definitivo 2-0.
I MIGLIORI: Solita prestazione “totale” di Daniel Alves, non finiremo mai di meravigliarci per la quantità di chilometri che percorre ad ogni partita, la quantità spaventosa di campo che copre e la qualità con cui esegue tutte le sue azioni, al primo come al novantaquattresimo minuto. In mezzo a tanto giustificato parlare di Alves però rischia di passare inosservato il valore elevatissimo di un giocatore come Adriano, sull’ altra fascia. Una manna dal cielo, superveloce, bravissimo a smarcarsi in profondità, privo di fronzoli e diretto nelle sue azioni. Cobeño supplisce all’ infortunio di Palop nel migliore dei modi: anche se il tiro di Bamogo è centrale, il suo riflesso è eccezionale.
Nella difesa celeste (anche se ieri il Celta aveva la seconda maglia), piacciono Lequi, una sicurezza, autorevole e intelligente in ogni suo intervento, e Placente, tatticamente molto accorto (ovvio che soffra sulla sua fascia, di fronte ha pur sempre Jesus Navas ed Alves, e non sempre li affronta con gli aiuti adeguati dai compagni) e pulitissimo col pallone tra i piedi. Buon ingresso di Bamogo, vivacizza l’ attacco (troppo solo Baiano, il problema di sempre, anche nelle occasioni in cui il Celta gioca bene) e sfiora il gol.
I PEGGIORI: Espulsione grave di Canobbio, perché si tratta di un uomo chiave ed il Celta deve lottare ad ogni partita per non retrocedere (vale lo stesso discorso dell’ espulsione di Aduriz). Il raffinato uruguagio poi è poco ispirato, non si fa apprezzare per nessuna invenzione particolare. Male anche Gustavo Lopez: Daniel Alves per lui è una gran seccatura, perché se anche riesce a dribblarlo di pura tecnica, non regge la sua velocità e subito dopo se lo ritrova alle calcagna. Sul rigore poi commette un fallo ingenuo, e inoltre stra-meriterebbe l’ espulsione per un intervento violentissimo (peggio anche di quello di Canobbio su Navas) proprio su Alves.
Delude Jonathan Vila: l’ estate scorsa Vazquez lo aveva presentato come il nuovo Oubina, era già stato schierato titolare contro la Real Sociedad a Dicembre oltre a disputare qualche spezzone in altre gare, ma ieri sera non si è trovato molto in campo, forse hanno giocato in suo sfavore anche l’ emozione e l’ inseperienza.
AZIONI SALIENTI
Sevilla (4-4-2): Palop 6 (46'); Alves 7, Ocio 6, Escudé 6,5, David 6,5; Navas 6,5, Martí 6,5, Maresca 6,5, Adriano 7 (80'); Kerzhakov 6,5 , Kanouté 6,5 (62').
In panchina: Cobeño 7 (46'), Duda, Chevantón, Poulsen 6 (62'), Puerta s.v. (80'), Hinkel, Drago.
Celta (4-2-3-1): Pinto 6,5; Angel 6, Yago 6, Lequi 7, Placente 6,5; Tamas 5,5 (46'), Vila 5,5 (60'); Nené 6, Canobbio 5, G. López 5 (78'); Baiano 6.
In panchina: Esteban, Areias, Bamogo 6,5 (60'), Perera, Jorge s.v. (78'), Abalo, Aspas 6 (46').
Goles: 1-0 (51'): Kanouté convierte de penalti; 2-0 (90+'): Kerzhakov culmina una contra.
Árbitro: Antonio Rubinos Pérez, Comité Madrileño. Expulsó con roja directa a Canobbio (73'). Amonestó a los visitantes Gustavo López (64'), Aspas (70') y Placente (71').
Incidencias: Sánchez Pizjuán. 42.000 espectadores. Se guardó un minuto de silencio por el fallecimiento de Herrera I.
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