lunedì, marzo 12, 2007

Le considerazioni (negative) di Cruijff sul Clasico.

Traduzione liberissima dall’ articolo di Johan Cruijff sulla Vanguardia, ripreso da “As”.

“Mi ha ricordato l’ All Star Game dell’ NBA, di quelle partite che finiscono con punteggi tipo 150 a 140. Divertente per lo spettacolo, ma un caos evidente per quanto riguarda il gioco collettivo.” “L’ All Star Game non è vero basket di squadra, così come non è stato calcio di squadra quello del Camp Nou”.
“Son stati segnati sei gol, ma potevano essere cinque o sei a testa, e questo in una grande squadra è qualcosa privo di logica
(nota: però il suo Barça era famoso per i risultati pirotecnici)”

“Il Real Madrid continua senza sapere a cosa gioca e con chi gioca (sabato ha trovato tutta la strada in discesa, e poteva portarsi via dal Camp Nou non tre gol ma un carrello molto più pieno”.
“E il Barça si trova nella situazione di provare a vedere come diavolo fare per applicare con successo la formula dei tre dietro con un centrocampista aggiunto, cosa che non è un rischio come sistema in sé, ma lo diventa con errori di applicazione. Mettete questi ingredienti nel cocktail, mettiamo queste due squadre disorientate ma dotate di talento individuale, e avremo la partita di sabato. Una partita da pazzi.Per lo spettatore, molto emozionante, però pieno di squilibri in entrambi i contendenti.”

“Nonostante sia stata una partita con sei gol e senza un perdente, ha lasciato un sensazione amara di frustrazione in tutti coloro che vi hanno partecipato. Mai il Barça incontrerà un Madrid così inconsistente e di basso livello, né il Madrid incontrerà più un Barça così squilibrato come quello del secondo tempo (i blancos hanno graziato l’ avversario come non mai. Per ciò a me è sembrata una partita talmente piena di errori da ambo le parti, che il castigo della frustrazione collettiva rimane molto giusto.”
“Per il Real Madrid era l’ ultimo treno, mentre il Barça ha perso l’ occasione di eliminare un rivale diretto in una Liga con troppi aspiranti. Somma le urgenze dell’ uno alle necessità dell’ altro e il risultato è la sovraeccitazione che c’è stata in campo.”

Sul 3-4-3 (il modulo classico del Barça di Cruijff, il “Dream Team”): “Non bisogna guardare indietro. Non paragoniamo questa squadra al Dream Team. I giocatori son talmente diversi, gli specialisti talmente distinti, che è impossibile cercare adesso un’ esecuzione identica del modulo di allora.”
“Per quanto riguarda l’ applicazione di questa formula, se lo staff tecnico e i giocatori stessi credono in essa, può essere anche praticabile. Il Barça è da quattro partite che prova a giocare così (Zaragoza, Sevilla, Liverpool e Real Madrid. Nota: col Sevilla però era un 3-4-3 molto diverso, più simile a un 5-4-1), e il primo tentativo finora è risultato il migliore, e solo durante 45 minuti. Che cosa era stato fatto bene in quella occasione? Giocare corti, molto alti-cioè molto lontano dalla tua porta- e con sufficiente rapidità (nota: c’ era anche l’ effetto-sorpresa e un Zaragoza con caratteristiche che si potevano prestare a un “azzardo” simile)”
“E’ fondamentale mantenere le posizioni corrette e la velocità nella circolazione del pallone in questo sistema poiché “posizionalmente”
(nota: il termine spagnolo “posicionalmente” non so proprio come tradurlo, se non con un giro di parole contorto) le esigenze sono molto maggiori.” “E’ importante anche che i tre attaccanti diano profondità al gioco, senza-ciò che è stato evidente soprattutto a Liverpool, non serve a nulla mettere quattro palleggiatori a centrocampo. Eventuali perdite del pallone sono più pericolose.”
“Capisco che Rijkaard abbia optato per questo sistema per essere più offensivo per avere un centrocampista in più e poter schierare insieme Deco, Iniesta e Xavi, oltre a Marquez
(nota: io invece non lo capisco…), il problema è che nel calcio molte volte due più due non fa quattro, e con questo sistema se uno o due non sono in forma e non svolgono correttamente il loro ruolo, sei perduto.”

Che dire? Sottoscrivo (più o meno) dalla prima all' ultima parola, però resterà difficile cancellare dalla mente le emozioni di sabato scorso.

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9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

anch'io ho letto l'articolo e l'ho trovato interessante, concordo con la maggior parte di quello che dice Cruyff, però a me è sembrata una bella sfida ricchissima di emozioni, fino alla fine è stata una tensione unica!

5:32 PM  
Blogger valentino tola said...

Già, anch' io nell' analizzarlo domenica ho dovuto confrontarmi con quest' ambivalenza di sensazioni.

6:26 PM  
Blogger Cristian Pulina said...

Johan sempre dici quello che pensa,e ancora ha ragione...la partita di sabato contro il real mi ha datto vergogna...

8:33 PM  
Anonymous Anonimo said...

però certe partite è più bello "viverle" che "analizzarle" a posteriori..

Marco

1:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

"palleggiatori" va bene per tradurre tocadores. anch'io sono daccordo con il grande Johan.
KUBALA

12:06 PM  
Blogger valentino tola said...

Grazie, non mi veniva il termine. Ora lo correggo.
Difficile non essere d' accordo con queste considerazioni, per quanto vedere la partita in diretta sia stato uno scialo unico.

1:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non c'è assolutamente paragone.
la partita è sempre meglio vederla dal vivo, in più se si tratta del Camp Nou e del grande classico.

3:20 PM  
Anonymous Anonimo said...

anche perchè credo che se ci mettiamo qui, noi quattro, ad analizzare 90' in maniera "accanita", sono sicuro che riusciamo a trovare errori di posizione, diagonali sbagliate, e mancanza di pressing anche in uno 0-0 ultra-tattico..

no?

dunque: ok, hai ragione vecchio Johan, ma non toccarmi quel 3-3..

marco
www.strega23.blogspot.com

4:57 PM  
Blogger valentino tola said...

Nel Barça di Cruijff non mancavano di certo i 4-3, 5-3, 5-2, 3-6. Ricchissimo il sito della LFP: nel '93-'94, se mi ricordo bene, il Barça prese più di una quarantina di gol, ma ne segnò 91 (solo negli ultimi 15 anni soltanto il Barça di Ronaldo, Robson e Mourinho, nel '96-'97, segnò di più, ovvero 102 gol!).
Non ci si annoia di certo ad andare al Camp Nou.
Purtroppo ho pochi ricordi del Dream Team di Cruijff, perchè ero piccolo e non era certo così seguita la Liga, però ora mi sto vedendo qualche partita storica (il 4-0 di Atene invece, da ex tifoso milanista, me lo ricordo eccome!).

6:13 PM  

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