Un Valencia all' altezza.
Il risultato di Stamford Bridge (1-1, supergol di Silva e pareggio di Drogba) dice ancora poco, perchè se è vero che il gol in trasferta potrebbe rivelarsi decisivo e che il Valencia al ritorno si potrà muovere nel contesto tattico più propizio, è anche vero che il Chelsea ha tutte le carte in regola per ribaltare la situazione (metterà ben altro peso e determinazione rispetto all' Inter, statene certi). Comunque il fatto di aver retto, e quasi rischiato di espugnare, il campo forse più difficile d' Europa, è motivo d' orgoglio per un Valencia decisamente più convincente nel primo che nel secondo tempo.
Di fronte alla sorprendente, e abbastanza sconcertante, formazione scelta da Mourinho (assenti Essien e Robben, Makelele in panchina!, Mikel davanti alla difesa, tridente Drogba-Sheva-Kalou), Quique rispolvera la coppia di centrocampisti d' emergenza Albelda-Albiol, ripropone Moretti al centro della difesa, e decide di puntare giustamente tutto sull' imprevedibilità dalla trequarti in su (più estroso il Valencia, molto più poderoso fisicamente il Chelsea, ecco le differenze all' interno di due filosofie praticamente speculari nelle loro linee generali): fuori Angulo, dentro Joaquin, Vicente a sinistra e Silva a fare coppia in attacco con l' attesissimo Villa.
Fondamentale ribaltare l' azione rapidamente, e in tal senso l' assenza di Morientes diventa quasi un vantaggio per Quique: Silva e Villa si muovono continuamente sulla trequarti, combinano con classe di prima e creano più di un grattacapo al Chelsea. Anche sugli esterni, Joaquin e Vicente, più nella teoria che nei fatti, contribuiscono a mantenere viva nel Chelsea l' idea che ogni palla persa possa costare molto cara.
Non è che crei tantissimo (un sinistraccio di Villa fuori dopo triangolazione con Silva, un mancato tap-in di Silva, mentre dall' altra parte una girata di Kalou si infrange sulla traversa), ma il Valencia dà la netta sensazione di trovarsi meglio in campo rispetto al Chelsea e di aver trovato la chiave della partita, perfettamente organizzato, già a partire dal pressing costante degli attaccanti sui difensori (in special modo di Silva eccezionale nel sacrificarsi in fase di non possesso) .
E infatti gli ospiti trovano il pesantissimo gol del vantaggio, seppure in un' azione estemporanea, SPLENDIDAMENTE estemporanea. Silva sguazza indisturbato sulla trequarti, da 25 metri, e da posizione defilata assai, alza la testa e ci mostra che il suo sinistro non è solo precisione, come sperimenta sulla sua pelle un esterrefatto Cech.
Finisce un primo tempo in cui un Valencia di ottima personalità ha saputo esprimere le sue migliori virtù, ne inizia un secondo dove la musica invece cambia completamente.
Di fronte alla pressione di un Chelsea generoso, grintoso, ma non certo al massimo delle sue possibilità, il Valencia si rifugia nel puro catenaccio. Non riesce più infatti ad uscire dalla sua metacampo con la continuità e l' efficacia del primo tempo, non nascono contropiedi e il possesso-palla passa tutto dalla parte del Chelsea.
Villa rimane isolato, e anche il netto calo di Silva fa la sua parte. Intanto si consuma l' ennesimo muscolare infortunio di Vicente, che olte ad acuire il dramma personale del giocatore toglie veleno al contropiede valenciano (non però che lui e Joaquin stessero combinando chissà che cosa...), ora affidato al neo-entrato Angulo.
Non più capace di graffiare, però il Valencia si mostra serio e attento nel parare i colpi dell' avversario, e non è roba da poco contro un' avversario di tale forza fisica, che alla prima mischia ti può rovinare ogni piano. Il Chelsea cerca insistentemente la palla alta per la torre di Drogba, ma i difensori spagnoli sono eccellenti (soprattutto Del Horno, e bene anche Moretti al centro, hanno funzionato bene le marcature sulle temutissime palle inattive del Chelsea) nell' anticipare, nel respingere le palle vaganti e nell' eseguire le diagonali opportune sui tagli degli incursori dei blues. Importante anche il lavoro di Albelda coi suoi continui falli tattici, antipatici e sleali la loro parte, ma preziosi come non mai per spezzare il ritmo del Chelsea e limitare le incursioni e gli inserimenti sulla trequarti.
Il Chelsea a conti fatti crea relativamente poco (una mischia su calcio d' angolo con un tiro di Carvalho salvato sulla linea e una susseguente rovesciata di Sheva deviata in angolo) in rapporto a quanto preme e in rapporto all' ormai inesistente fase di possesso del Valencia, peccato però che ci sia anche un pagliaccesco Canizares fra i pali, vero amico dei londinesi in questa serata.
Disastrose alcune sue uscite (suo grande punto debole), il pareggio di Drogba è tutta colpa sua: su un lancio di Cole senza troppe pretese, la difesa sale in blocco, il fuorigioco non riesce, Drogba sopravanza Ayala, il quale comunque aspetta l' uscita del suo portiere, che in una situazione simile dovrebbe fare da libero aggiunto anticipando l' uscita. Invece Canizares fa tutto alla rovescia: non accompagna la sua difesa quando sale, rimane in porta, e quando invece esce lo fa con estremo ritardo, restando a metà strada ed offrendo a Drogba l' occasione sin troppo ghiotta di un comodo pallonetto di testa.
Di fronte alla sorprendente, e abbastanza sconcertante, formazione scelta da Mourinho (assenti Essien e Robben, Makelele in panchina!, Mikel davanti alla difesa, tridente Drogba-Sheva-Kalou), Quique rispolvera la coppia di centrocampisti d' emergenza Albelda-Albiol, ripropone Moretti al centro della difesa, e decide di puntare giustamente tutto sull' imprevedibilità dalla trequarti in su (più estroso il Valencia, molto più poderoso fisicamente il Chelsea, ecco le differenze all' interno di due filosofie praticamente speculari nelle loro linee generali): fuori Angulo, dentro Joaquin, Vicente a sinistra e Silva a fare coppia in attacco con l' attesissimo Villa.
Fondamentale ribaltare l' azione rapidamente, e in tal senso l' assenza di Morientes diventa quasi un vantaggio per Quique: Silva e Villa si muovono continuamente sulla trequarti, combinano con classe di prima e creano più di un grattacapo al Chelsea. Anche sugli esterni, Joaquin e Vicente, più nella teoria che nei fatti, contribuiscono a mantenere viva nel Chelsea l' idea che ogni palla persa possa costare molto cara.
Non è che crei tantissimo (un sinistraccio di Villa fuori dopo triangolazione con Silva, un mancato tap-in di Silva, mentre dall' altra parte una girata di Kalou si infrange sulla traversa), ma il Valencia dà la netta sensazione di trovarsi meglio in campo rispetto al Chelsea e di aver trovato la chiave della partita, perfettamente organizzato, già a partire dal pressing costante degli attaccanti sui difensori (in special modo di Silva eccezionale nel sacrificarsi in fase di non possesso) .
E infatti gli ospiti trovano il pesantissimo gol del vantaggio, seppure in un' azione estemporanea, SPLENDIDAMENTE estemporanea. Silva sguazza indisturbato sulla trequarti, da 25 metri, e da posizione defilata assai, alza la testa e ci mostra che il suo sinistro non è solo precisione, come sperimenta sulla sua pelle un esterrefatto Cech.
Finisce un primo tempo in cui un Valencia di ottima personalità ha saputo esprimere le sue migliori virtù, ne inizia un secondo dove la musica invece cambia completamente.
Di fronte alla pressione di un Chelsea generoso, grintoso, ma non certo al massimo delle sue possibilità, il Valencia si rifugia nel puro catenaccio. Non riesce più infatti ad uscire dalla sua metacampo con la continuità e l' efficacia del primo tempo, non nascono contropiedi e il possesso-palla passa tutto dalla parte del Chelsea.
Villa rimane isolato, e anche il netto calo di Silva fa la sua parte. Intanto si consuma l' ennesimo muscolare infortunio di Vicente, che olte ad acuire il dramma personale del giocatore toglie veleno al contropiede valenciano (non però che lui e Joaquin stessero combinando chissà che cosa...), ora affidato al neo-entrato Angulo.
Non più capace di graffiare, però il Valencia si mostra serio e attento nel parare i colpi dell' avversario, e non è roba da poco contro un' avversario di tale forza fisica, che alla prima mischia ti può rovinare ogni piano. Il Chelsea cerca insistentemente la palla alta per la torre di Drogba, ma i difensori spagnoli sono eccellenti (soprattutto Del Horno, e bene anche Moretti al centro, hanno funzionato bene le marcature sulle temutissime palle inattive del Chelsea) nell' anticipare, nel respingere le palle vaganti e nell' eseguire le diagonali opportune sui tagli degli incursori dei blues. Importante anche il lavoro di Albelda coi suoi continui falli tattici, antipatici e sleali la loro parte, ma preziosi come non mai per spezzare il ritmo del Chelsea e limitare le incursioni e gli inserimenti sulla trequarti.
Il Chelsea a conti fatti crea relativamente poco (una mischia su calcio d' angolo con un tiro di Carvalho salvato sulla linea e una susseguente rovesciata di Sheva deviata in angolo) in rapporto a quanto preme e in rapporto all' ormai inesistente fase di possesso del Valencia, peccato però che ci sia anche un pagliaccesco Canizares fra i pali, vero amico dei londinesi in questa serata.
Disastrose alcune sue uscite (suo grande punto debole), il pareggio di Drogba è tutta colpa sua: su un lancio di Cole senza troppe pretese, la difesa sale in blocco, il fuorigioco non riesce, Drogba sopravanza Ayala, il quale comunque aspetta l' uscita del suo portiere, che in una situazione simile dovrebbe fare da libero aggiunto anticipando l' uscita. Invece Canizares fa tutto alla rovescia: non accompagna la sua difesa quando sale, rimane in porta, e quando invece esce lo fa con estremo ritardo, restando a metà strada ed offrendo a Drogba l' occasione sin troppo ghiotta di un comodo pallonetto di testa.
Etichette: Champions League, Spagnole nelle coppe, Valencia
8 Comments:
E' già tanto così infatti,salvare la pelle allo stamford bridge è cosa di cui vantarsi coi nipotini,altrochè.
Certo che sull'uno a zero si doveva fare molto di più,e dopo lo svantaggio il chelsea ha sbagliato 3/4 appoggi facili facili che mi han dato parecchio l'idea del caos psicologico,però ovviamente la filosofia del nostro "amatissimo" quique sanchez flores è del tutto contraria ai colpi di grazia.
Silva sta maturando ad una velocità impressionante,ricordo che se ne parlava ad inizio stagione come di un talento da proteggere,ora pare definitivamente esploso e tenerlo in panca non si può di certo.
Quanto al chelsea mi ha deluso parecchio,vedendoli giocare spesso ieri sera è stato uno dei pochi casi che mi dicevo "questi non combinano un accidente"...e per poco non vincono,quando con qualche colpo ben piazzato nel primo tempo avrebbe chiuso i conti.
Ballack inguardabile,rallenta la manovra in modo assurdo,pesantissime le assenze in mezzo,positivo Mikel,mi è piaciuto anche se deve migliorare.
Ciao,
Manuel.
Il Chelsea ha deluso anche me. E' sempre fortissimo,. ma preferivo quello dell' annop scorso con le due ali, molto più veloce in contropiede, rispetto a questo con Sheva e Ballack.
Ballack è una palla al piede, non solo è lentissimo, ma quasi sempre nelle grandi gare mostra una personalità inesistente. Poi la sua presenza limita Lampard, costretto a venirsi a prendere palla dietro e limitato nello spazio per i suoi inserimenti (ancora di più quando il Chelsea gioca col rombo a centrocampo, lì Lampard parte anche un po' defilato).
Mikel non ha giocato male, però la panchina di Makelele mi ha lasciato stupefatto, e per contrastare Silva sulla trequarti, molto libero nel primo tempo, ci voleva proprio Claude.
Chi mi è piaciuto nel Chelsea è stato il terzino destro non di ruolo Lassana Diarra: già altre volte (nell' andata col Porto ad esempio) mi aveva convinto, e lui e Diaby dell' Arsenal potrebbero essere i nuovi Makelele e Vieira per la nazionale francese.
Per quanto riguarda Silva, è una pacchia avere un giocatore del genere, che non ti perde mai il pallone.
Il Valencia ormai è fatto così, lo sappiamo: ieri per raffreddare il Chelsea nel secondo tempo sarebbe servito mantenere il possesso-palla un po' di più, ma oltre a non essere tagliato il Valencia per il compito, era un po' difficile raggiungere l' obiettivo con la coppia Albelda-Albiol a centrocampo.
No,ma l'impostazione "contropiedista" mi stava anche bene ieri sera,però a un certo punto il valencia ha rinunciato pure a quello,allora te lo meriti il pareggio!!
Non mi aspettavo certo si andasse a fare la partita a londra,ma accidenti,se dopo il gol di silva avessero fatto una o due ripartenze parlavamo di un altra partita.
Purtroppo il valencia deve assolutamente reperirsi un centrale in grado di impostare il gioco,e permettere l'alternanza tra baraja e albelda come interditori,altrimenti quique avrà sempre sta scusante,edu e viana sono inaffidabili,ok,via uno dei due e dentro uno di qualità come investimento grosso (uno alla xavi per dire...),prima che flores si converta alla doppia diga capelliana.
A quanto vicente sarà fuori per un mese,che sfiga ha sto ragazzo?
Anche io il chelsea lo preferivo l'anno scorso che era molto più efficace e organizzato,anche se meno galacticos,per di più ho forti dubbi sulla reale influenza di mourinho,che detesta sheva(l'intero spogliatoio lo lincerebbe a dire il vero...), e sul mercato conta poco o niente .
In tre anni hanno sbagliato veramente un numero assurdo di acquisti,tantissimi,molti non si sono ambientati,altri non hanno spazio,altri sono spesso rotti (joe cole e robben,ma perchè gli infortuni si accaniscono così sui campioni??),insomma,il signor abrahmovic dovrebbe farsi un esame di coscienza e rispettare il lavoro del suo tecnico,che di certo non è uno sprovveduto.
Manuel.
Ottimo il Valencia del primo tempo, costruito a partire da una difesa solida, secondo quelle che sono le sue caratteristiche e secondo anche quelle che rano le esigenze richieste dalla partita, ma preciso, rapido e creativo nel ripartire palla a terra. Firmerei per un Valencia così, mentre quello del secondo è stato rinunciatario (ma non so lì se sia subentrato un fattore psicologico, e in ogni caso l' uscita di Vicente ha tolto parecchio e relegato anche Silva ai margini della manovra.
Vicente fuori un mese, il Valencia euforico per aver trovato finalmente l' asso nella manica coi suoi esterni, dovrà tornare ora ad arrangiarsi (fra poco, mi pare, dovrebbe tornare Gavilan, potrebbe rivelarsi utile, ha un grande spunto). Non sono un medico, ma il problema di Vicente è sempre il solito, muscolare. Non riesce a giocare più di un paio di partite di fila, è davvero inquietante la cosa.
Il centrocampista di qualità è un problema del quale la società è consapevole, da tempo si sta muovendo. Ho letto di Oubina (sarebbe a dir poco fantastico un suo acquisto, pochi giocano di prima con la sua precisione nella Liga), ho letto l' altro giorno di De la Pena (cercato anche dall' Atlético), ma a questa ci credo poco, non credo che Quique voglia un centrocampista inesistente in fase difensiva, e in ogni caso il "Pelat" ha 31 anni, e ha sempre fallito in ambienti dove la pressione è forte e dove la libertà d' azione è minore.
Non sono un esperto di Chelsea, quindi sono mie impressioni, ma a mio avviso l' unico acquisto non voluto da Mourinho è Ballack. Ricordo che un paio di anni fa Mourinho riteneva Sheva l' attaccante più completo e forte al mondo, poi qualcosa sarà cambiato, questo non lo so (non dubito invece che ci possano essere stati scazzi fra Sheva e i suoi nuovi compagni).
Va detto che quest' anno raramente ha potuto schierare la formazione nel migliore, e proprio nel periodo in cui è stato costretto a schierare una difesa completamente rimaneggiata (addirittura una volta con Essien e Paulo Ferreira centrali, se ben ricordo), ha perso dei punti preziosissimi nella Premier.
La mia impressione è che non sia tanto Abramovich a mettere pressione a Mourinho (almeno non più di quanto abbia sempre fatto), quanto Mourinho abbastanza stanco del Chelsea e desideroso di nuove esperienze.
Magari andrà in Italia, ma il suo obiettivo ultimo è quello di vincere qualcosa sulla panchina della nazionale portoghese.
Puntualizzo una cosa su Quique Sanchez Flores: tante volte mi fa arrabbiare, il tipo di calcio che amo è un altro, però non è certo un incapace, chiariamolo.
Diciamo che è ancora una "promessa" della panchina in cerca di una consacrazione.
se ti interessa tra 5 minuti (alle 17:009 rojadirecta trasmette una partita del Barca B. Buona Pasqua
KUBALA
Grazie per gli auguri (che ricambio) e per la segnalazione.
Non l' ho vista la partita, tu l' hai vista? Che hanno combinato?
alla fine per problemi di codec (credo) la partita l'ho potuta solo sentire, per un pò, poi ho deciso di vedere Sedan-Tolosa KUBALA
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