lunedì, aprile 16, 2007

TRENTESIMA GIORNATA: Barcelona-Mallorca 1-0: autorete Fernando Navarro.

La fortuna, nella sua forma più sfacciata, salva il Barça: siamo già nel finale, quando su una punizione dalla destra di Xavi e sulla susseguente mischia il pallone scivola verso Saviola, che colpisce a botta sicura, trova il palo ma incontra subito dopo una sponda assai più favorevole nel povero Fernando Navarro. Un pareggio avrebbe avuto ripercussioni piuttosto serie sul Barça, e bene è andata che Jonas Gutiérrez nel primo tempo abbia sciupato un rigore con una conclusione pessima, debole e centrale per Valdés.
Insomma, per capire come mai un Real Madrid possa lottare ancora per la Liga non bisogna scervellarsi più di tanto, basta guardare il Barça di ieri sera: lentissimo, monocorde, quasi svogliato, se non fosse comunque improprio parlare di svogliatezza per chi si sta giocando una Liga.
Rijkaard ritrova Eto’o ma deve fare a meno di Ronaldinho (così anche mercoledì nell’ andata delle semifinali di Coppa del Re col Getafe), sceglie Giuly e dà riposo a Xavi, Manzano invece sceglie una formazione prudentissima, aggiungendo Basinas a Pereyra, avanzando Ibagaza a ridosso dell’ unica punta Arango, scegliendo un esterno con caratteristiche più difensive come Varela al posto di Jankovic e spostando a sinistra Jonas Gutiérrez.
Gli isolani difendono ordinatamente, anche se lo fanno un po’ troppo a ridosso di Moya e quindi con troppi metri da percorrere prima di arrivare dalle parti di Valdés. Il Barça pare iniziare col piede giusto, con i reparti ben ravvicinati e un’ occupazione totale della metacampo avversaria, sfruttando il campo nella sua ampiezza sia con Giuly a destra che con Messi a sinistra.
Il possesso-palla raggiunge nei primi venti minuti un 74% a favore dei padroni di casa, ma proprio quando anche gli ospiti cominciano a prendere un pochettino di confidenza con l’ attrezzo, inaspettato giunge il colpo di scena: con spazi a disposizione la falcata di Jonas può diventare mortale, e Zambrotta lo prova sulla sua pelle, bruciato e anche un po’ ridicolizzato dall’ argentino.
L’ ex-Velez si porta in area, tenta di dribblare Valdés rientrando verso il centro ma viene steso. Il rigore neanche si discute, resta solo da vedere se fosse più giusto un rosso per il portiere blaugrana, come chiedevano i maiorchini, o il giallo che poi l’ arbitro ha effettivamente estratto, giudicando che il ritorno di Thuram e di Puyol togliessero l’ aggettivo “chiara” all’ occasione da gol interrotta dal fallo.
Comunque, Jonas, procuratosi il rigore, vuole anche tirarlo, togliendolo a un giocatore sicuramente più abile nell’ eseguirlo come Ibagaza. Il destro è fiacchissimo, fa tirare al Barça un sospirone di sollievo ma non gli dà nessuna carica particolare. Anzi, man mano che si avanza nella partita, l’ azione blaugrana perde in credibilità e vivacità, sfociando nel piattume vero e proprio. Rijkaard nel secondo tempo prova a muovere qualcosa dalla panchina: Saviola per Giuly (con Eto’o che parte ora da sinistra) e Xavi per Marquez, volendo giustamente dare più fluidità e rapidità a una circolazione del pallone bolsissima.
Intanto Messi da sinistra si è spostato a destra: sarò sempre un po’ contraddittorio nell’ esprimermi su questo giocatore, perché proprio la scorsa settimana avevo scritto che si trovava scomodo a sinistra: invece questa volta piace di più nel primo tempo, proprio sulla sinistra, che in un secondo tempo dove la sua propensione ad aggiungersi in zona centrale per aggiustarsela sempre e comunque sul mancino ha soltanto ridotto gli spazi al Barça e facilitato il compito al Mallorca.
Al buon Leo farebbe comodo di tanto in tanto provare col destro, se non altro per far venire qualche dubbio in più ai difensori avversari, che invece sanno che possono lasciargli un po’ più più di spazio all’ esterno per concentrarsi solo sulle sue diagonali palla al piede. La verità è che il vero ruolo di Messi sarebbe quello di seconda punta-trequartista con libertà di muoversi in zona centrale, perché con due lati da cui scappare diventerebbe impossibile per l’ avversario contrastare i suoi cambi di direzione (anche se la zona centrale del campo, bisogna ricordarlo, è molto più affollata di avversari).
Comunque, per ovviare a questo problema e ridare ampiezza alla manovra, Rijkaard inserisce Belletti al posto di un resistibile Zambrotta: peccato però che Belletti si infortuni quasi subito e costringa il Barça a giocare praticamente in dieci. Barça che crea una sola azione pericolosa, con uno splendido passaggio filtrante di Xavi per Saviola che si smarca bene ma tira addosso a Moya. Solo negli ultimi dieci minuti, quasi per dovere, il Barça accelera un po’, provando anche la sorpresa con gli inserimenti di Van Bronckhorst in area di rigore, perché tutto fa brodo in questi momenti.
Infine il gol, al quale va premessa la portentosa cavalcata di Deco, che la punizione se la guadagna partendo dalla sua metacampo senza peraltro poter servire Belletti, soluzione impraticabile a causa dell’ infortunio occorso al brasiliano.

I MIGLIORI: Pochissima roba da pescare nel mucchio: Deco è il migliore del centrocampo, quello che prende per mano la squadra e procura il fallo da cui nasce il gol. Xavi col suo ingresso dà qualche idea in più, e un pallone eccellente sciupato da Saviola. Al 90% il rigore lo sbaglia da solo Jonas, però di riffa o di raffa Valdés è ancora una volta decisivo.
I PEGGIORI: Maluccio Zambrotta, poco produttivo quando spinge, impreciso al cross e sorpassato in maniera imbarazzante da Jonas nell’ occasione del rigore. In sensibile calo nelle ultime partite Iniesta.
Erroraccio di Jonas, troppo solo Arango, che già di suo non è certo una prima punta.


Barcelona (4-3-3): Valdés 6,5; Zambrotta 5,5 (81'), Thuram 5,5 (59'), Puyol 6, Gio 6; Iniesta 5,5, Márquez 6, Deco 7; Giuly 6 (59'), Eto’ o 5,5, Messi 6.
In panchina: Jorquera, Belletti s.v. (80'), Sylvinho, Edmilson, Xavi 6,5 (59'), Saviola 6 (59'), Gudjohnsen.
Mallorca (4-2-3-1): Moyá 6,5; Héctor 6, Ballesteros 6,5, Nunes 6, Navarro 6; Pereyra 6, Basinas 5,5; Varela 6, Ibagaza 6 (88'), Jonás 5,5; Arango 5,5 (73').
In panchina: Prats, Ramis, Tuni, Trejo, Víctor s.v. (73'), Jankovic s.v. (87'), Maxi López.

AZIONI SALIENTI

Gol: 1-0 (89'): Navarro marca en propia puerta tras un remate de Saviola al poste.
Árbitro: Ramírez Domínguez (Colegio Andaluz). Amonestó a Valdés (30'), Navarro (31'), Ballesteros (46'+).
Incidencias: Camp Nou. 70.441 espectadores. Tarde templada y con lluvia intermitente. Terreno de juego en perfectas condiciones. Se rindió homenaje al ex jugador del Barça Gonzalvo III, fallecido el pasado viernes 6 de abril.

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

io ho visto finalmente un buon Barca che ha stradominato dall' inzio alla fine concedendo poco a un avversario che difendeva in 11. quando è così è difficile, ma parlare di fortuna mi sembra fuori luogo visto i due pali e soprattutto l'azione del doppio errore di saviola solo davanti al portiere. chiaro che i problemi ci sono e restano ma giocando come ieri la Liga è nostra.
KUBALA

2:57 PM  
Blogger valentino tola said...

Beh, perchè la palla dal palo sbattesse su Fernando Navarro e di lì in rete qualche forza oscura deve aver pure influito...
Comunque, a me è piaciuto il Barça dei primi 25-30 minuti, anche perchè era corto e riusciva a recuperare palla subito nella metacampo avversaria. Il resto della partita l' ho trovato piuttosto deprimente.
Dare addosso poi al povero Manzano, come ho letto da alcune parti, perchè ha fatto catenaccio (secondo me doveva difendere qualche metro più avanti, il Depor di due settimane fa è un esempio perfetto di come si deve affrontare il Barça sperando anche di fargli gol, non solo di impedirglieli) mi sembra sinceramente ingrato e una cattiva chiave di lettura della partita. In tanti in questi anni hanno giocato chiusi a riccio contro il Barça, però abbiamo visto anche dei Barça molto più brillanti. Ti faccio un esempio: Barça-Milan della Champions 2004-2005. Certo, l' ha risolta "O Rei" con quel golaço, ma anche se fosse finita non avrei avuto dubbi, perlomeno io, che il Barça aveva dato a una lezione di calcio a un Milan catenacciaro. Ciò che distingue le squadre come il Barça, o il Real Madrid di qualche anno fa, è che non dipendono dall' avversario: se loro giocano come sanno, qualunque catenaccio, qualunque muraglia umana, 9 volte su 10 è destinata a crollare.
Ritengo quindi che in primis la colpa non sia del Mallorca, per quanto si sia difeso ben, ma del Barça stesso.
Ieri andava a un ritmo troppo basso e sulle fasce spingeva poco o nulla, soprattutto quando Giuly è uscito e Messi si è spostato a destra, per l' anno prossimo urge davvero questa ristrutturazione del parco-terzini di cui io e te abbiamo già parlato altre volte.

Anch' io son convinto che vinceremo la Liga: avversari veri non ne abbiamo, ce li siamo creati.

3:47 PM  
Blogger valentino tola said...

Volevo dire su Barça-Milan 2004-2005: "se fosse finita 1-1"

3:48 PM  
Anonymous Anonimo said...

ci credo che vincerete, in una giornata sola hanno fischiato due rigori inesistenti contro la squadra più ladra di Spagna (non che mi dispiaccia, sia chiaro) e il Barça ha segnato uno dei gol più brutti della stagione, con quel rimpallo da flipper incredibile. Se non sono segni del destino questi...

7:30 PM  
Blogger valentino tola said...

eheheheheheh...

8:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

beh, finalmente un pò di fortuna dopo parecchia sfiga. io ho visto un ottimo Barca, molto migliore di tanti altri Barca delle ultime 3 stagioni. l'atteggiamento dell' avversario influisce eccome, come il risultato. se avesse avuto il "colpo di fortuna" prima come altre volte allora con gli spazi aperti avresti visto anche un gioco più fluido. è normale.invece si è giocato 90 minuti sullo 0-0 questo influisce.
KUBALA

12:41 PM  

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