domenica, aprile 15, 2007

TRENTESIMA GIORNATA: Betis-Real Sociedad 0-1: Garrido.

Bella immagine a fine partita: Lotina felice come un bambino che entra in campo ad abbracciare uno per uno i suoi giocatori. In uno spettacolo a dir poco osceno, ha vinto il più umile (in tutti i sensi), anche se molto probabilmente questi tre punti non basteranno a una Real così povera.
Inizialmente imbarazzanti nello sparacchiare ogni pallone che si trovavano a gestire oltre che tremendamente instabili nella loro coppia di difensori centrali, i baschi raccolgono il grande dono che cade loro dal cielo al 32’: di fronte all’ incapacità di arrivare in altri modi alla porta avversaria, ci vuole un calcio piazzato come tanti, trasformato però dall’ incapacità di Doblas (te pareva)in una fantozziana frittatona.
E’ la svolta della partita, perché la Real trova nuova linfa, e da lì in poi riesce a gestire con maggior sicurezza gli eventi. Il secondo tempo dei txuri-urdin, pur tenendo sempre conto dell’ assoluta mediocrità imperante sulla Cartuja, si può perfino definire discreto: maggior sicurezza nella linea difensiva, filtro dal centrocampo e miglior gestione del possesso-palla, facendo leva soprattutto sull’ abilità di Xabi Prieto nel congelare e nascondere il pallone, il meglio del meglio quando c’è da perdere tempo.
Azioni pericolose neanche a parlarne, ma questo basta contro un Betis senza alcuna attenuante. I biancoverdi potevano quasi tirarsi fuori dalla zona calda, invece con questa sconfitta e con le contemporanee vittorie di Celta (1-0 fondamentale nel derby col Depor) e Nàstic (altro 1-0, ma in questo caso al discontinuo Zaragoza) devono tornare a preoccuparsi. Un inizio illusorio, con un pressing molto alto e aggressivo e due occasioni di testa per Robert e Dani, poi dopo lo svantaggio, blackout totale.
Un vuoto pauroso di idee, una tristezza e uno spreco infinito per una squadra che un po’ di qualità a centrocampo ce l’ avrebbe e che oltrettutto viene penalizzata dalle scelte di Fernandez, che gli esterni di centrocampo non sembra digerirli proprio (parte con Caffa sulla sinistra, che ha più le caratteristiche della mezzapunta, con Fernando a destra, cioè una totale forzatura, e immette Maldonado a partita in corso, trascurando invece Xisco che in teoria sarebbe il più indicato per cercare il fondo). Così non sorprende che si accumulino lanci su lanci completamente inutili.

I MIGLIORI: Bravo determinante, Robert gliela tira addosso due volte, ma lui ci mette il suo zampino per salvare il risultato, chiudendo anche lo specchio su una percussione di Capi. Ottimo lavoro di interdizione di Juanito a centrocampo, almeno finchè non è costretto a uscire per infortunio.
Capi è uno dei più volenterosi, sfiora il gol nel finale con un’ azione palla al piede.
I PEGGIORI: Robert si mangia due gol, specialmente il primo è grosso: Fernando s’ invola sulla destra con uno splendido tacco a seguire, lo serve al centro dell’ area ma il brasiliano, con tutto lo specchio davanti a sé, biascica un destro sul piede di Bravo. Pollo Doblas: fa un passo da una parte e non può raggiungere più la non irresistibile traiettoria di Garrido.
Lotina sceglie De Cerio per avere più rapidità al fianco di Kovacevic, ma il canterano fa più che altro confusione. Goffo e insicuro Ansotegi (mentre il suo compare Victor Lopez cresce nel secondo tempo).

AZIONI SALIENTI

Betis (4-4-2): Doblas 5; Melli 6, Juanito 6, Rivas 6, F. Vega 6; Fernando 6, Arzu 5,5 (58'), Capi 6,5, Caffa 6 (65'); Dani 5,5 (58'), Robert 5,5.
In panchina: Contreras, Edu 5,5 (58'), Assunçao 6 (58'), Maldonado s.v. (65'), M. Ángel, Xisco, Nano
Real Sociedad (4-4-2): Bravo 6,5; Gerardo 6,5, Ansotegi 5,5, V. López 6, Garrido 6,5; Xabi Prieto 6,5, Garitano 6, Juanito 6,5 (73') Savio 6; De Cerio 5,5 (62'), Kovacevic 6 (83').
In panchina: Riesgo, Herrera s.v. (62'), M. Alonso s.v. (72'), Rivas s..v. (83'), Aramburu, Rekarte, Novo

Goles: 0-1 (32'): Garrido, de lejano lanzamiento de falta que coge muy mal colocado a Doblas.
Árbitro: Rubinos Pérez, Colegio Madrileño. Amonestó a Melli (18') Arzu, (55'), Rivas (69'), Herrera (72'), Kovacevic (74') y Capi (85').
Incidencias: La Cartuja. 50.000 espectadores que despidieron a su equipo con una soberana bronca desprobatoria

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