Ritratto di Huntelaar.
Nel mezzo della bufera, uno dei pochi motivi di speranza alla Casa Blanca è la possibilità di intervenire sul mercato a Gennaio. Klaas Jan Huntelaar è il primo innesto (2o milioni di euro+7 variabili all'Ajax, acquisto perfezionato la settimana passata) della squadra prevedibilmente più attiva di tutto il calcio europeo nella prossima finestra di mercato. Grazie ancora una volta alla gentile disponibilità di Alec Cordolcini, possiamo di seguito leggerne un ritratto.
Il sostituto ideale di Ruud van Nistelrooy. E va sottolineata più volte la parola sostituto. Perché Klaas-Jan Huntelaar non è, né potrà mai essere, come Van Nistelrooy. Gli mancano giusto un paio di spanne di classe e di raffinatezza tecnica. Questo non significa che con il Real Madrid non può fare bene, tutt’altro, perché il giocatore non è uno sprovveduto e conosce l’area di rigore come pochi. Senso del gol innato, capacità di latitare per tutta la durata della partita salvo ricomparire al momento giusto per piazzare la zampata vincente. Qualità da bomber di razza, da non sottovalutare. L’importante è che non gli si chieda di fare il Van Nistelrooy. Può (e deve) sostituirlo in termini di reti, non nell’apporto alla manovra della squadra né nella completezza del repertorio. Con l’ultimo Schuster è capitato di vedere, anche in Champions, un Van Nilstelrooy decentrato allo scopo di aprire spazi. Huntelaar è un finalizzatore puro, non lo può fare. Il suo calcio si ciba di gol, la sua filosofia di gioco è racchiusa in una frase pronunciata più volte dal diretto interessato: “se non hai segnato significa che non hai giocato bene”. Huntelaar è anche un professionista serio, che ha saputo ingoiare il boccone amaro della mancata partenza dall’Ajax la scorsa estate senza plateali manifestazioni di insoddisfazione o capricci da starlette viziata. Ha accettato, a malincuore (nonostante la fascia di capitano assegnatali a mo di contentino da Van Basten), di restare ad Amsterdam, non è stato logicamente tra i più brillanti degli ajacidi, ma il suo rendimento non è mai sceso sotto il livello di guardia. Sei mesi dopo è arrivata la grande chance che aspettava, e che in fin dei conti aspettavamo un po’ tutti per capire fino a dove può realmente arrivare questo attaccante che ama definirsi “un giocatore che si è fatto da solo”.
E’ proprio così. Perché l’undicenne proveniente dall’H&K (Hummelo & Keppel, club amatoriale di Hummelo, il paese in cui è cresciuto) che si apprestava alla sua prima stagione nelle giovanili del De Graafschap non mostrava qualità tali da lasciar prevedere un futuro da attaccante della nazionale olandese il cui cartellino si aggira attorno ai 20 milioni di euro. Determinazione, duro lavoro e un’applicazione al limite del fanatismo hanno permesso la realizzazione del sogno, anche se una volta giunto alle soglie del professionismo questo aveva rischiato di spezzarsi. Passato nel giugno 2000 nel vivaio del Psv Eindhoven, Huntelaar aveva trovato in Willy van der Kuijlen (attuale detentore del record di gol in Eredivisie, 311) il maestro che gli mancava senza tuttavia riuscire a far breccia nel cuore dell’allora allenatore della prima squadra, Guus Hiddink, che gli concede solo 15 minuti sul campo dell’Rbc Roosendaal (è il 23 novembre 2002) prima di spedirlo in prestito al De Graafschap. I superboeren sono però alle prese con una disperata lotta per non retrocedere, giocano con una punta e necessitano un leader, non un ragazzino da svezzare. Il risultato per Huntelaar sono solo 9 presenze e tanta panchina. Difficile in queste condizioni convincere Hiddink di poter essere una valida alternativa a Mateja Kezman, Jan Vennegoor of Hesselink o Arnold Bruggink. Scontato quindi per la nuova stagione un altro prestito, questa volta però in Eerste Divisie, la seconda divisione, all’Agovv Apeldoorn. Un declassamento che coinciderà con l’inizio della riscossa.
“Non so se giocherai tutte le settimane”, lo accoglie Jurrie Koolhof, allenatore dell’Agovv. “So già che sarà così, mister” è la risposta. Poi la parola passa al campo; 35 partite, 26 gol e titolo di capocannoniere. Al momento di tornare al Psv Huntelaar però rifiuta; preferisce non rinnovare il contratto e passare all’Heerenveen, uno dei pochi club che lo hanno cercato con insistenza dopo l’exploit di Apeldoorn. 17 reti in Eredivisie il primo anno, lo stesso numero la stagione successiva, questa volta però in meno della metà delle partite disputate (15 contro 31), dal momento che a gennaio arriva l’irrinunciabile offerta dell’Ajax, disposto a sborsare 9 milioni di euro per avere subito l’attaccante. Huntelaar mantiene tutte le promesse, l’Ajax molto meno, e a dispetto della puntualità sotto rete (76 gol in 88 partite di Eredivisie) del ragazzo nato a Drempt il 12 agosto 1983 la bacheca degli ajacidi si riempie solo con due Coppe e due Supercoppe d’Olanda. Bruciano le due eliminazioni consecutive ai preliminari di Champions, bruciano i troppi alti e bassi in campionato che ormai da quattro anni impediscono al club di issarsi sul gradino più alto d'Olanda. A Huntelaar era rimasto poco da chiedere alla Eredivisie, molto invece al proprio futuro, specialmente in Europa, assaggiata con l'Ajax esordendo (con gol) in Champions contro l’Inter, gustata con l’Olanda under-21 vincendo nel 2006 il campionato europeo ma frequentata con buona continuità con la nazionale maggiore solo in tempi recenti (anche a Euro 2008 non era titolare bensì primo sostituto di un certo….Ruud Van Nistelrooy).
A Madrid sbarca un attaccante che in carriera ha già vinto sei titoli di capocannoniere: campionato Allievi 99-00 (De Graafschap, 31 gol), campionato Primavera 00-01 (Psv Eindhoven, 26), Eerste Divisie 03-04 (Agovv Apeldoorn, 26), Eredivisie 05-06 (Heerenveen/Ajax, 34), Europeo under-21 2006 (Olanda, 4), Eredivisie 07-08 (Ajax, 33). Non poteva che promettere “muchos goles”. E’ quello che sa fare. Non chiedetegli altro.
Alec Cordolcini
Il sostituto ideale di Ruud van Nistelrooy. E va sottolineata più volte la parola sostituto. Perché Klaas-Jan Huntelaar non è, né potrà mai essere, come Van Nistelrooy. Gli mancano giusto un paio di spanne di classe e di raffinatezza tecnica. Questo non significa che con il Real Madrid non può fare bene, tutt’altro, perché il giocatore non è uno sprovveduto e conosce l’area di rigore come pochi. Senso del gol innato, capacità di latitare per tutta la durata della partita salvo ricomparire al momento giusto per piazzare la zampata vincente. Qualità da bomber di razza, da non sottovalutare. L’importante è che non gli si chieda di fare il Van Nistelrooy. Può (e deve) sostituirlo in termini di reti, non nell’apporto alla manovra della squadra né nella completezza del repertorio. Con l’ultimo Schuster è capitato di vedere, anche in Champions, un Van Nilstelrooy decentrato allo scopo di aprire spazi. Huntelaar è un finalizzatore puro, non lo può fare. Il suo calcio si ciba di gol, la sua filosofia di gioco è racchiusa in una frase pronunciata più volte dal diretto interessato: “se non hai segnato significa che non hai giocato bene”. Huntelaar è anche un professionista serio, che ha saputo ingoiare il boccone amaro della mancata partenza dall’Ajax la scorsa estate senza plateali manifestazioni di insoddisfazione o capricci da starlette viziata. Ha accettato, a malincuore (nonostante la fascia di capitano assegnatali a mo di contentino da Van Basten), di restare ad Amsterdam, non è stato logicamente tra i più brillanti degli ajacidi, ma il suo rendimento non è mai sceso sotto il livello di guardia. Sei mesi dopo è arrivata la grande chance che aspettava, e che in fin dei conti aspettavamo un po’ tutti per capire fino a dove può realmente arrivare questo attaccante che ama definirsi “un giocatore che si è fatto da solo”.
E’ proprio così. Perché l’undicenne proveniente dall’H&K (Hummelo & Keppel, club amatoriale di Hummelo, il paese in cui è cresciuto) che si apprestava alla sua prima stagione nelle giovanili del De Graafschap non mostrava qualità tali da lasciar prevedere un futuro da attaccante della nazionale olandese il cui cartellino si aggira attorno ai 20 milioni di euro. Determinazione, duro lavoro e un’applicazione al limite del fanatismo hanno permesso la realizzazione del sogno, anche se una volta giunto alle soglie del professionismo questo aveva rischiato di spezzarsi. Passato nel giugno 2000 nel vivaio del Psv Eindhoven, Huntelaar aveva trovato in Willy van der Kuijlen (attuale detentore del record di gol in Eredivisie, 311) il maestro che gli mancava senza tuttavia riuscire a far breccia nel cuore dell’allora allenatore della prima squadra, Guus Hiddink, che gli concede solo 15 minuti sul campo dell’Rbc Roosendaal (è il 23 novembre 2002) prima di spedirlo in prestito al De Graafschap. I superboeren sono però alle prese con una disperata lotta per non retrocedere, giocano con una punta e necessitano un leader, non un ragazzino da svezzare. Il risultato per Huntelaar sono solo 9 presenze e tanta panchina. Difficile in queste condizioni convincere Hiddink di poter essere una valida alternativa a Mateja Kezman, Jan Vennegoor of Hesselink o Arnold Bruggink. Scontato quindi per la nuova stagione un altro prestito, questa volta però in Eerste Divisie, la seconda divisione, all’Agovv Apeldoorn. Un declassamento che coinciderà con l’inizio della riscossa.
“Non so se giocherai tutte le settimane”, lo accoglie Jurrie Koolhof, allenatore dell’Agovv. “So già che sarà così, mister” è la risposta. Poi la parola passa al campo; 35 partite, 26 gol e titolo di capocannoniere. Al momento di tornare al Psv Huntelaar però rifiuta; preferisce non rinnovare il contratto e passare all’Heerenveen, uno dei pochi club che lo hanno cercato con insistenza dopo l’exploit di Apeldoorn. 17 reti in Eredivisie il primo anno, lo stesso numero la stagione successiva, questa volta però in meno della metà delle partite disputate (15 contro 31), dal momento che a gennaio arriva l’irrinunciabile offerta dell’Ajax, disposto a sborsare 9 milioni di euro per avere subito l’attaccante. Huntelaar mantiene tutte le promesse, l’Ajax molto meno, e a dispetto della puntualità sotto rete (76 gol in 88 partite di Eredivisie) del ragazzo nato a Drempt il 12 agosto 1983 la bacheca degli ajacidi si riempie solo con due Coppe e due Supercoppe d’Olanda. Bruciano le due eliminazioni consecutive ai preliminari di Champions, bruciano i troppi alti e bassi in campionato che ormai da quattro anni impediscono al club di issarsi sul gradino più alto d'Olanda. A Huntelaar era rimasto poco da chiedere alla Eredivisie, molto invece al proprio futuro, specialmente in Europa, assaggiata con l'Ajax esordendo (con gol) in Champions contro l’Inter, gustata con l’Olanda under-21 vincendo nel 2006 il campionato europeo ma frequentata con buona continuità con la nazionale maggiore solo in tempi recenti (anche a Euro 2008 non era titolare bensì primo sostituto di un certo….Ruud Van Nistelrooy).
A Madrid sbarca un attaccante che in carriera ha già vinto sei titoli di capocannoniere: campionato Allievi 99-00 (De Graafschap, 31 gol), campionato Primavera 00-01 (Psv Eindhoven, 26), Eerste Divisie 03-04 (Agovv Apeldoorn, 26), Eredivisie 05-06 (Heerenveen/Ajax, 34), Europeo under-21 2006 (Olanda, 4), Eredivisie 07-08 (Ajax, 33). Non poteva che promettere “muchos goles”. E’ quello che sa fare. Non chiedetegli altro.
Alec Cordolcini
Etichette: Calciomercato, Giocatori, Real Madrid
15 Comments:
Ciao, sono zizou e sono l'amministratore di un nuovo blog sul calcio francese. Volevo chiederti se ti va di visitarlo e di commentarlo per renderlo più simpatico e seguito. L'indirizzo è www.calcio-francese.blogspot.com
Ciao e grazie
Huntelaar ha il gol nel sangue, ma sa anche fare altro.
Sarebbe "riduttivo" dire che fa solo i gol.
Mi piace da diversi anni e non vedo l'ora di vederlo all'opera in questo Real che si preannuncia orange più che blaco.
"Se non hai giocato bene significa che non hai giocato bene" Concordo in pieno, è il mio motto quando gioco.
Ciao Valentino.
@ zizou
Ti ho scritto sul tuo blog.
@ The Chosen One
Ciao,
beh, il Van Nistelrooy dei tempi migliori era un attaccante molto più completo a mio avviso: svariava, partiva anche da lontano, andava via in progressione e saltava anche l'uomo.
Non l'ho seguito tutte le domeniche, ma Huntelaar mi pare in netta prevalenza un finalizzatore. Sì, si sa muovere come punta centrale in un tridente, anche in appoggio spalle alla porta, però il suo gioco di massima lo definirei così: pochi interventi a partita, ma molto efficaci.
Più che altro è la quantità (bassa), di quell'"altro" che fa che lo caratterizza essenzialmente come un finalizzatore. Perchè in alcuni aspetti ed in alcuni fondamentali ha saputo anche migliorarsi con il passare del tempo
Ciao.
interessante e carino il tuo blog...visita il mio..tratto di sport in generale e soprattutto di calcio e informazione sportiva...
se ti piace facciamo scambio ink..a presto
Riccardo
Si parla de Huntelaar como un bravo giocatore. Ha 25 anni, una buona etá per fare ormai cose buone nel straniero...
Sembra che il Real puo avere un buen giocatore non solo di presente se non anche di futuro con lui...ma vediamo.
Io non lo ho veduto troppo, quealche video in youtube, ma non posso dire con sicurezza che sia un grande giocatore. A gennaio cominciamo a vedere.
Saluti Vale!!
Il Real ieri sera mi ha convinto, ha continuato sulla falsariga di quello che aveva ben giocato il secondo tempo contro il Sevilla, nonostante l'avversario vacanziero (va bene che era una gara ininfluente e che i giocatori sono ormai da tempo visibilmente cotti da una stagione che definire logorante è un eufemismo: ma NON ti puoi permettere di andare a fare una scampagnata al Bernabeu, tanto più se ti chiami Zenit, non Juventus, ed ambisci ad entrare nell'elite del calcio europeo).
Mi è sembrato un Real, nonostante tutto, abbastanza in salute, anche se chiaramente facilitato dal nullo pressing dei giocatori russi, che hanno deciso di lasciare per 90' la trequarti madrilena perennemente libera.
Il numero 10, quello che dopo aver fatto una bella veronica in mezzo a due avversari non ha combinato più nulla, comunque ieri aveva la febbre alta, per questo motivo è stato lasciato negli spogliatoi nella ripresa (in diretta pensavo ad una punizione, che per il suo atteggiamento in questi ultimi mesi non sarebbe stata neanche immeritata, da parte di Advocaat).
Molto bello, il pezzo di Alex Cordoncini, scritto decisamente bene e puntualissimo nell'inquadrare Huntelaar, puntero per caratteristiche generali molto più simile a un Trezeguet piuttosto che al grandissimo Ruud (anche rispetto al francese, Klaas è ancora più scarno nel repertorio tecnico). Secondo me, può comunque fare bene a Madrid, anche se per funzionare davvero ha bisogno soprattutto di esser cercato dagli esterni. Non è uno da fraseggio, tanto per intenderci. In questo senso, ho qualche riserva rispetto alla potenziale intesa con Raul.
Marcello.
@ Brian Spilner
Concordo.
PS: Ancora complimenti per il tuo blog. Mi piace molto.
@ Ricio
Grazie.
@ Cristian
Ciao, io l'ho seguito in un po' di partite, ma differite negli anni, non con grande frequenza. Quel che è certo è che se ha la palla giusta la mette dentro.
@ Kerzhakov
Ho visto molto distrattamente ieri la Champions, quindi non posso proprio giudicare Real Madrid-Zenit. Al di là del fatto di vedere una faccia nuova sulla panchina di casa (soltanto questo), i motivi d'interesse erano quasi inesistenti.
@ Marcello
Beh, ogni volta che c'è un giocatore olandese in arrivo, mi inchino ad Alec :)
Sono d'accordissimo sul paragone con Trezeguet, è quel tipo di giocatore (un tipo di giocatore che, detto inter nos, non è il mio ideale). Per quanto riguarda Van Nistelrooy, lo si può accostare solo all'ultimissimo Van Nistelrooy, quello che con l'età ha un po' ridotto il raggio d'azione, anche se restano comunque due giocatori piuttosto diversi.
Vero, non è uno da fraseggio, però va detto anche che rispetto a Trezeguet viene da una scuola calcistica che ai centravanti impone almeno un minimo di lavoro in appoggio alla manovra (e infatti, concordo con quanto detto sopra da Brian Spilner).
Non vedo grossi problemi di coesistenza con Raul, li avrebbe semmai se dovesse trovarsi a giocara assieme a Ruud l'anno prossimo.
Bravo Alec bella disamina,accurata ed incisiva.
Descrizione del ragazzo che non fa una grinza dal punto di vista tecnico e ne delinea un tratto caratteriale abbastanza peculiare.
L'essenzialità mista a praticità, senza andarsi a chiedere troppi perché o percome,bisogna solo far gol.
Senza particolari stimoli di curiosità,ricordo a proposito una sua intervista prima di un recente Romania-Olanda(13-10-2007 a Costanza e relativo alle qualificazione per Euro2008 e terminato per la cronaca con la vittoria romena per uno a zero)nel quale,appena sbarcato all'aeroporto di Bucarest dagli innumerevoli giornalisti presenti gli fu chiesto di elencare alcuni giocatori romeni attuali e lui citò i soli Mutu e Chivu, sbagliandone persino la collocazione in campo e dichiarando di non conoscerne altri.
Alla domanda seguente gli fu domandato se conoscesse Hagi e lui candidamente disse di non averlo mai sentito nominare precisando però che se faceva parte della rosa significava che era un buon elemento...!
Quest'aspetto di scarso interesse per cose che potrebbero non riguardarlo direttamente sembra riportato anche nel suo gioco, scevro da fronzoli o appesantito da giocate ridondanti e appare come un tratto caratterizzante del personaggio Huntelaar.
Un tipo votato essenzialmente al senso pratico che nel suo caso specifico significa FARE GOL,...non importa come!
Ciao;-)
@ Vojvoda
Ricordo anche Messi che non sapeva chi fosse Arrigo Sacchi... ;-)
In un certo senso questo è positivo, son giocatori che vanno in campo e non guardano in faccia nessuno.
Hello,
he is the best solution to subsitute Ruud....he is a "killer"
Saluti,
http://saqueneutral.blogspot.com/
(a blog about sport in English and Español)
seguo Huntelaar da quando era all' Heerenveen e dico la mia. é vero che è meno manovratore di Van Nistelrooy ma non sono d'accordo che sia essenzialmente solo un finalizzatore come trezeguet. Huntelaar non gioca solo di sponda ma sa anche arretrare per fare da "engance" per le due ali. magari svaria poco lateralmente d'altronde non è velocissimo ma a livello tecnico e tattico non è certamente solo il classico opportunista dell'area di rigore.
KUBALA
Grazie, per i complimementi.
Fatti da te valgono ancora di più.
ciao
Ciao, che ne pensi di Karim Benzema? Ho scritto un articolo su di lui, mi piacerebbe che tu lo leggessi e lo commentassi per sapere la tua opinione. Ciao!
Posta un commento
<< Home