mercoledì, dicembre 20, 2006

E' tornato il Valencia.

Gli anticipi del turno infrasettimanale, l'ultimo dell'anno prima dell vacanze natalizie, hanno confermato il rilancio in grande stile del Valencia, evento certo non inaspettato. Da tre partite è tornato Albelda e son state tre vittorie di fila, otto gol fatti e uno solo subito, l'ininfluente rigore con cui Jonas Gutiérrez all' 87' ha accorciato le distanze nel 3-1 rifilato ieri al Mallorca.
Determinante Albelda, nonostante le interessanti prestazioni del supplente Pallardò, nel dare maggior protezione alla difesa e nel ristabilire gli equilibri di squadra.
Equilibri nei quali si innestano il promettente (rispetto al grigiore della scorsa stagione) ritorno di Baraja e le scorribande di Vicente, ieri di nuovo brillante (un gol e un assist per il solito acuto di Villa; il terzo gol è stato di Morientes) dopo la pausa che si era preso sabato col Zaragoza. Non ancora in forma Ayala, al centro della difesa se la sta cavando al fianco di Albiol David Navarro.
Vedendo Joaquin in panchina col Depor, pensavo a un semplice turnover, invece Quique sta optando per Angulo titolare in attacco e Silva esterno di fascia destra.
Soluzione interessante, che innesca continui interscambi fra i due (come quelli che avvengono fra Villa e Vicente sull'altra fascia) difficilmente leggibili dalle difese avversarie. Non è nuovo tra l'altro Quique a questi accorgimenti, perchè già ai tempi del suo Getafe mi ricordavo grande mobilità in attacco, con Vivar Dorado che partiva dalla fascia sinistra del centrocampo per accentrarsi sulla trequarti, Riki che svariava sulle fasce e Gica Craioveanu che arretrava anche lui sulla trequarti.
Probabilmente farà anche bene a Joaquin un po' di panchina per pungolarlo, perchè non si può certo stare ad aspettare i suoi 10 minuti di buona ispirazione, bisogna chiedergli di più, quello che finora ha raramente dato. E per il momento l'ex del Betis può rivelarsi un' arma formidabile a partita in corso per ammazzare il risultato quando si aprono gli spazi per la sua progressione (visto che da tempo fa fatica a scartare verso l'esterno e arrivare sul fondo).
Poi lo straordinario Villa, giocatore eccellente in tutte le situazioni di gioco: dentro l'area, in contropiede, sulla trequarti ad impostare l'azione, sulla fascia per puntare l'uomo. Incredibile la quantità e la qualità che ormai è arrivato ad esprimere: ieri, oltre ad un assist milimetrico che ha innescato la corsa di Vicente sul primo gol (come aveva fatto anche contro il Depor), un gol da torero, mettendo a sedere Prats con classe e sangue freddo.
In generale, questo Valencia è davvero notevole: al netto degli infortuni, una squadra solidissima nella fase difensiva e in grado di capitalizzare ogni minima occasione in attacco, anche quando gioca male (e non sarebbe male regalare qualcosa di più dal punto di vista estetico, le premesse per farlo senza perdere nulla in efficacia ci sarebbero tutte, come hanno dimostrato anche alcune partite). In grado di creare pericolo in ogni momento e nelle più svariate situazioni: agendo in contropiede (sempre che Quique non si limiti solo a questa arma), sfondando facilmente sulle fasce e servendo palloni in area o anche con gli inserimenti sulla trequarti.
Squadra completissima, forse troppo poco considerata in chiave Champions, certamente non inferiore all' Inter, nonostante la soddisfazione mostrata da alcuni qui in Italia per il sorteggio (mah, affari vostri...).
Intanto, il Valencia arriva alla sosta con l'animo e, soprattutto, la classifica risollevati: a 24 punti, sesto posto a due soli punti dal Zaragoza e a tre dall' Atlético Madrid quarto ma atteso domani dal match con il Barça.

Il Zaragoza pareggia 0-0 con l'Athletic e continua la sua frenata, anche se il risultato non è certo malvagio, perchè con Mané in panchina il San Mames è tornato un campo difficile. La partita l'ha fatta l'Athletic, ma è stato il Zaragoza ad avere le migliori occasioni, che è molto facile che arrivino dato il potenziale offensivo di Victor Fernandez. Però Aimar e un Ewerthon non ancora "caldo" in questa stagione non le hanno sapute sfruttare.

Stasera il Real Madrid gioca al Bernabeu contro il Recreativo, ed è una partita macchiata purtroppo dal lutto, dato che in un incidente stradale che ha coinvolto l'autobus dei tifosi del Recre sono morti quattro tifosi andalusi. Il Recreativo ha chiesto il rinvio della partita, ma la Federazione l'ha negato.
Passando alle meno serie questioni tecniche, è una sfida piuttosto interessante e non priva di possibili sorprese. Grande rivelazione di questa Liga il Recre (prossimamente gli dedicherò un post, in cui parlerò anche delle altre neopromosse, Nàstic e Levante), gioca a memoria, è aggressivo nel pressing e micidiale quando può ripartire in velocita con Sinama Pongolle-Uche, coppia da tenere d'occhio.
Domani sera il Barça, e quella con l'Atlético Madrid è una sfidaa tradizionalmente sfortunata per i blaugrana, sconfitti in casa nelle ultime due stagioni (0-2 nel 2004-2005, 1-3 nel 2005-2006). I colchoneros si trovano magnificamente nelle praterie del Camp Nou e Torres in special modo. Presupposti tattici ideali per questo Atlético di Aguirre, vedremo la reazione del Barça al fallimento intercontinentale.
Il Sevilla attende il Deportivo del vecchio eroe del Sanchez Pizjuan Caparros, uomo al quale Juande Ramos deve buona parte degli ultimi successi. C'é stata una polemica recentemente, con Juande Ramos che ha sottolineato il carattere maggiormente offensivo e spettacolare del suo Siviglia rispetto a quello di Caparros, e ciò è verissimo, ma Juande Ramos non dovrebbe dimenticarsi (e probabilmente non se lo dimentica) che chi ha costruito l'intelaiatura, soprattutto per la fase difensiva, del suo Sevilla così vincente è stato proprio Caparros, che attraverso rigore tattico e sudore (uniti alle geniali operazioni del direttore sportivo Monchi) ha posto le basi di quello che il Sevilla è adesso.
Comunque, partita apparentemente sbilanciata: Depor in crisi con per giunta un tragico ruolino fuori casa, Sevilla col vento in poppa.

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Era da dire,comunque mi fa molto piacere che questa squadra sia in ripresa,una concorrente in più e un maggiore livello ad un campionato già validissimo...

Come hai giustamente sottolineato tu il ritorno di Albelda è stato fondamentale,ma anche il recupero della forma di vicente e il fatto di aver più o meno svuotato l'infermeria (a proposito,e del horno?) e di poter schierare qualcosa di simile alla formazione-tipo.

Pallardò sinceramente non mi ispira,per quel che ho visto mi chiedo cosa centri lui in un top club,ok l'età,ma i mezzi tecnici non sono un optional a certi livelli,specie quando un allenatore disastrato decide di metterlo largo.
Silva a destra è una buona cosa,è giovane e ha talento,può giocare dovunque,però conviene veramente sacrificare joaquin anzichè angulo e spostare silva qualche metro più avanti?
Comunque una grande squadra deve avere alternative e opzioni valide,cose che questo valencia ha e resto convinto che farà un bello scherzetto all'inter,che dobbiamo dire,viaggia in campionato perchè non c'ha avversari,in europa è altra storia.

Ciao e buon natale.

8:11 PM  
Blogger valentino tola said...

Ciao Manuel, auguri anche a te.

Il classico stereotipo indica il centrocampo come la zona nevralgica di una squadra: nel caso del Valencia è più che mai vero. Albelda a livello tattico e carismatico è un giocatore insostituibile in questo Valencia. Se Baraja manterrà un buon livello, la qualità e la fluidità del gioco valenciano aumenteranno sensibilmente rispetto a quando c'era lo sfortunatissimo Edu, bravo ed elegante ma un po' troppo timido e irregolare.
Vicente, beh... è Vicente, ha solo bisogno di giocare di fila fino alla fine del campionato senza nuovi intoppi. Ricordo a chi in Spagna lo discute dicendo che ha giocato bene una sola stagione che proprio il mostruoso 2003-2004 è stato l'ultimo campionato che Vicente ha disputato per intero. Il 2004-2005 praticamente non l'ha giocato, l'anno scorso qualcosa in più ma comunque pochissimo.

Gli infortuni son stati la vera piaga, anche se così tanti in così poco tempo non possono non chiamare in causa un fattore umano (errori nella preparazione o roba del genere). Di Del Horno si son perse le tracce: le ipotesi più probabili parlano di un ritorno addirittura nella prossima stagione. Un peccato, perchè son stati spesi 7,5 milioni di euro per questo giocatore e perchè la sua presenza aumenterebbe ulteriormente la qualità della formazione titolare, facendo diventare le due fasce davvero micidiali.

Pallardo tecnicamente è scarso, però ho visto in lui grinta e umiltà, le qualità che hanno reso (oltre al senso tattico) così importante uno come Albelda che i piedi ce li ha quadrati. Speriamo bene...
Comunque, il giovane più promettente del Valenia è Aaron Niguez, una seconda punta 17enne talentuosissima, da seguire con parecchia attenzione (ha giocato anche in Champions contro la Roma, ma dopo mezzora è dovuto uscire...indovina perchè?).

Quique non fa giocare Silva più avanti perchè vuole due punte pure. Silva è un trequartista, quindi il classico giocatore che vuole il pallone solo sui piedi, mentre con Angulo (o anche Morientes, tornato anche lui) e Villa Quique ha due giocatori che si muovono senza palla, scattano in profondità, allargano e allungano la difesa, creando quegli spazi nei quali si possono inserire Silva o Vicente. Senza Joaquin, con Angulo e due punte, l'attacco ha meno qualità ma tatticamente offre più soluzioni, c'è più movimento e si possono creare secondo me più occasioni. In un 4-2-3-1 il solo Villa finirebbe con l'impegnare la difesa avversaria, come succedeva spesso l'anno scorso. Poi ovvio che lo schieramento da te proposto è validissimo e anzi avrà modo di essere adottato in futuro.

Per quanto riguarda la sfida con l'Inter anch'io vedo maggiormente favorito il Valencia. Sarei poi curioso di vedere se contro un Sevilla o un Zaragoza quest'Inter sarebbe così "rullo compressore".
Vorrei notare come il Palermo, terza nel campionato italiano, non abbia per lunghissimi tratti toccato palla, in casa sua, contro il Celta, che nella Liga è decimo. Lo stesso Palermo che sempre in casa ha perso contro una squadra che tende molto di più ad occupare la seconda metà della classifica della Premier come il Newcastle...

10:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

Credo che la soddeisfazione a Milano a dintorni per l'accoppiamento sia dovuto più alle avversarie evitate (Chelsea, Lione, Manchester Utd) che non all'effettivo valore del Valencia. Diciamo che le chance di passaggio del turno sono 50% a testa. A favore dell'Inter c'è però un campionato praticamente già vinto, sopratutto per la mancanza di avversari di livello, che gli permette quindi di affrontare la Champions con meno pressione. Vediamo comunque se al primo gol subito al Mestalla partiranno le solite sceneggiate isteriche...

9:22 AM  
Blogger valentino tola said...

Il Chelsea è di un altro pianeta sicuramente, però non credo che Lione e Manchester United siano tanto più temibili di un Valencia a pieno organico.
Mi concentrerei in particolare sul Lione, che secondo me rischia la sua bella parte con la Roma: i francesi hanno un collettivo impressionante, però devono ancora dimostrare di saper gestire certe situazioni, come non hanno saputo fare nel ritorno contro il Psv due anni fa e nel secondo tempo di Milano l'anno scorso, dove, arretrando sempre di più e sparacchiando il pallone senza più giocarlo, hanno finito col dare coraggio a un Milan che di idee ne stava mostrando pochine.
Il Lione gioca forse meglio rispetto allo United e sicuramente rispetto al Valencia, ma credo che l'organico di queste due squadre sia superiore: Houllier a mio avviso non ha nessun fuoriclasse a disposizione, neppure Juninho lo è (sebbene un suo calcio piazzato possa essere determinante in ottavi di finale così equilibrati).
Il Lione si sogna attaccanti come Villa o Rooney (segna molto ma non ha un gran goleador, a parte forse Fred), e anche in altri ruoli non è coperto meglio di Manchester e Valencia.
Insomma, grande squadra il Lione, ma ancora deve dimostrare molto(anche con altre squadre oltre al Real Madrid).

Vedo favorito il Valencia, ma comunque nell' ambito di una sfida molto equilibrata: se tu fai 50 e 50 , io faccio 55 a 45.

11:44 AM  
Anonymous Anonimo said...

Sul Lione sono d'accordo quando parli di mancanza di grandi attaccanti tipo Rooney o Villa, meno sul livello globale della squadra, a mio parere fortissima come collettivo in quanto ben calibrato mix tra tecnica e atletismo. I francesi hanno un portiere (Coupet) sottovalutato ma di grande valore, un centrale (Cris) con il vizio del gol e un centrocampo zeppo di elementi duttili e di buonissima qualità (Kallstrom, Malouda, Diarra, Tiago...quest'ultimo non l'ho mai sopportato, soprattutto caratterialmente, però a Lione è cresciuto davvero tanto). Infine se Juninho non è un fuoriclasse....poco ci manca. Globalmente vedo il Lione un gradino sotto solamente a Chelsea e Barcellona. Un difetto può essere la scarsa esperienza livello internazionale, ma dopo le ultime due immeritate e brucianti eliminazioni qualcosa l'avranno pur imparato....
Pronostico: 85 Lione 15 Roma.

Già che ci sono ti do anche i miei altri:
Real Madrid 55 Bayern Monaco 45
Milan 60 Celtic 40
Chelsea 95 Porto 5
Manchester United 85 Lille 15
Barcellona 70 Liverpool 30
Arsenal 50 Psv Eindhoven 50

12:12 PM  
Blogger valentino tola said...

Ecco, mi ero dimenticato di dire che dove il Lione fa veramente paura è dal punto di vista atletico, e lì è nettamente superiore al Valencia: riescono ad attaccare in 6 e a difendere in 9 e, come dici tu, uniscono a questo una buona (non eccezionale) tecnica.
Tiago è cresciuto in maniera spaventosa, Malouda è forse il più tecnico (quello che potrebbe diventare un vero fenomeno, se mette da parte un po' di egoismo, è Ben Arfa, mamma mia che controllo di palla!), mi piace molto anche Toulalan, meno fisico di Diarra ma completo e tatticamente intelligente.
D'accordissimo su Coupet, per quanto riguardo Cris l'ho trovato eccessivamente reclamizzato l'anno scorso, c'era un periodo in cui non si poteva parlare di mercato senza parlare di Cris.
Sicuro che l'eliminazione col Psv fosse immeritata? All' andata il Lione aveva stradominato, però l'atteggiamento mostrato al ritorno mi aveva abbastanza sconcertato.

Le mie percentuali:

Lione-Roma: 65-35

Real Madrid-Bayern 50-50 (la più equilibrata, sarà il trionfo dell' anticalcio)

Milan-Celtic 65-35 (non può andare peggio di così il Milan)

Manchester United-Lilla 85-15

Chelsea-Porto 85-15 (nonostante il Porto sia una buona squadra)

Arsenal-Psv 55-45 (qui son d'accordo con te nel non sottovalutare quest'incrocio)

Barça-Liverpool 70-30 (speriamo bene!)

12:41 PM  

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